«Ancora cinque minuti!»
La voce fece sussultare molti alunni. Herm, Frankie ed Angie, che non stavano compilando il test visto che avevano aiutato a prepararlo, si guardavano intorno per controllare che nessuno stesse copiando; Angie, che gironzolava in mezzo ai banchi cercando di leggere in anticipo le risposte, vide la Prof spostarsi fra i banchi poco lontano, e passare accanto ad un ragazzo con arruffati capelli neri... capelli neri molto arruffati... talmente arruffati da sembrare così
Angie si mosse così in fretta che, se non avesse indossato i suoi soliti tacchi a spillo 12 con i quali poteva battere il primato dei 100 metri piani, avrebbe rovesciato parecchi tavoli. Invece scivolò come in sogno attraverso due corridoi tra i banchi, e ne risalì un terzo. La nuca del ragazzo bruno era più vicina: si raddrizzava, riponeva la piuma, prendeva il rotolo di pergamena per rileggere quello che aveva scritto.
A quel punto un'occhiata di traverso del ragazzo la convinse a ritornare sui propri passi.
«Che pizza, però!» disse Angie.
«Chi ha detto pizza?» chiese Ludo.
«Zitto Ludo, e scrivi!» grugnì la Prof.
Il ragazzo bruno, manco a dirlo, era Mik. Sbadigliò e si passò una mano fra i capelli, arruffandoli ancora di più. Poi, dopo un'occhiata alla prof, si voltò per rivolgere un sorriso a un ragazzo seduto quattro tavoli dietro di lui.
Sirius Mic, rilassato sulla sedia in bilico sulle gambe posteriori, rivolse a Mik un cenno soddisfatto. Due banchi dietro Mic c'era Rem. Quel giorno sembrava piuttosto pallido, aveva l'aria malaticcia (che fosse vicina la luna piena?) e non aveva ancora finito di pensare all'esame: rileggeva le risposte grattandosi accigliato il mento con l'estremità della piuma.
«Non mi è ancora chiara la continuità di questa domanda rispetto alle altre... Primus?» chiese, sporgendosi verso il più vicino alunno che poteva raggiungere. «Cosa hai risposto alla domanda 8?»
«Che domande Rem, io ho risposto C!»
«Io ho messo A» rispose Luna, che aveva finito da tempo di rispondere alle domande. «Peccato non ci fosse l'opzione Baglioni»
«Quoto, quoto» dissero Bella e Mik all'unisono.
«...bleah!» sbrodolò Piff, sbattendo la testa sul banco.
Crux nel frattempo, si era sporto per cercare di copiare le risposte di Mik, ma quest'ultimo, che sembrava fregarsene dell'esito del test, aveva preso a scarabocchiare su un frammento di pergamena.
Aveva disegnato un Boccino e continuava a tracciare le lettere 'B.B.' Che cosa potevano significare?
«Brigitte Bardot? Banda Bassotti? Ci sono, Bed & Breakfast! Ah... hai in programma un viaggetto, eh, Mik?» disse Cric dando di comito al compagno.
«Giù le piume!» squittì la Prof. «Anche voi, Mirtilla e Hermy! Per favore, restate seduti mentre raccolgo i compiti! Accio!»
Tutti i rotoli di pergamena sfrecciarono per aria e atterrarono fra le sue braccia tese, rovesciandola a terra. Parecchi studenti scoppiarono a ridere; Binky e Luma nella prima fila si alzarono, la presero sotto i gomiti e la tirarono su di peso.
«Grazie... grazie» ansimò Lady. «Scusate davvero, ma le mie ossa non sono messe molto bene».
«Neanche tutto il resto, se è per questo» sottolinearono ridacchiando le nuove arrivate, Sephira e Merc, che ancora non conoscevano i malanni della proffa, ma si erano fatte saggiamente un'idea.
«Molto bene, potete andare!» disse ancora lei, sgrunteggiando, e dirigendosi di gran carriera verso il suo studio.
Anche Trymo e Sect furono attirati dal foglio di Mik, che cancellò in fretta tutti i 'B.B..', si alzò di scatto, infilò piuma e pergamena in una borsa che si mise a tracolla, e aspettò che Mic lo raggiungesse.
La Nana cercò Ludo, ma lo vide muoversi fra i banchi verso la porta che dava nella Sala d'Ingresso, chiaramente ancora concentrato sull'esame.
«Ti è piaciuta la domanda numero due, Rem?» chiese Mic uscendo dalla Sala.
«Non proprio» rispose un pò contrariato. «E pensare che questo test lo ha inventato mia "moglie"».
«Mi dispiace deluderti» si intromise Angie «ma quella è farina del mio sacco!» e se ne andò sghignazzando.
«Io ho risposto B!» disse la Nana. «Sorry, Rem!»
«Non capisco perchè vi stiate rivolgendo tutti a me, con tutte le bestie che girano in questa scuola!»
«Infatti io ho temuto che si riferisse a me! Tu credi di essere riuscito a rispondere in maniera impersonale?» disse Redfox, che si era unito al gruppo ed era molto preoccupato.
«Credo proprio di sì» replicò serio Rem, mentre si univano alla folla accalcata davanti al portone, ansiosa di uscire all'aperto. «Io ho risposto D, giusto per confondere le acque».
Tutti risero, tranne Aberforth.
«Io ho risposto A, lo sbatto ben bene» disse ansioso, «mi sembrava la cosa più giusta da fare...»
«Ma quanto sei zuccone, Ab?» sbuffò Mik. «Dormi in camera con Red e non pensi a lui quando leggi "ammasso di pelo"?»
«Meglio andare a lezione, adesso... » profferì saggiamente Alb. «Vedrete che presto sapremo l'esito di questo strano test» disse Alb.
***
Qualche giorno dopo Ab si alzò presto poichè non ne poteva più dei rumori molesti della sua stanza; tra Red che russava e Tex che stava al computer (ma perchè, i nostri eroi posseggono un computer?) tutta la notte per creare elaborati grafici, preferì scendere in Sala Comune pensando non ci fosse nessuno, ma trovò le ragazze già tutte sveglie e impegnate in qualcosa che fecero abilmente sparire appena si presentò sulla soglia del dormitorio.
Ci fu un improvviso silenzio e lui si sentì quasi a disagio, poi fece spallucce e tornò nel dormitorio... o almeno fece finta... le ragazze lo avevano stuzzicato e voleva capire che stessero facendo.
Si affacciò allo spiraglio della porta e si ritrovò quasi il naso schiacciato dentro la porta.
«Cosa combini?» gli chiese Snow insospettito dal comportamento del compagno.
«Shhhhhhh» gli fece segno Ab «in Sala Comune ci sono tutte le ragazze e stanno combinando qualcosa perchè appena mi sono affacciato hanno nascosto tutto».
«Ah-ha! Dobbiamo scoprire quello che nascondono!» esclamò Snow che amava i misteri.
«Io un'idea ce l'avrei» disse Ab gonfiandosi come un tacchino «Oggi è il mio compleanno e sicuramente, dato il successo che ho con le donne, stanno preparando il mio regalo!»
«Se lo dici tu...» rispose perplesso il bandito sardo.
A colazione c'era un'aria altrettanto curiosa ed eccitata, e le note di una canzone risuonavano tra i tavoli.
«Fàtece largo che passàmo nòooooooooi, li giovanotti de 'sta scuola bellaaaaaaaa...sèmo ragazzi fatti cor' pennelloooooooooooooooo, e le ragazze fàmo innamoràààààààààààà...e le ragazze fàmo innamorààààààààààààà...».
«Maaaaaaccheeeeeeeeeecc...avolo succede in questa scuola, oggi?» si chiese Ab, che cominciava ad essere davvero contrariato.
I ragazzi erano tutti in tiro. Rem sfoggiava il completo peloso delle grandi occasioni, Primus indossava una corona di alloro (evidentemente era la giornata del poeta, piuttosto che dell'avvocato o dell'attore), Angie non si era fatta vedere per niente, e questo lasciava presagire che bollisse qualcosa in pentola (letteralmente).
Il gruppo dei romani ciondolava in Sala Grande, e soprattutto Mik si arruffava i capelli ancora di più del solito.
«E dai, dimmelo cosa vor dì B.B. Te prego!»
«Aridajie! Crux, nun te lo direi manco sotto tortura!» insisteva Mik.
Frankie aguzzava le orecchie alla ricerca di gossip.
Le pareti erano coperte di grossi fiori di un rosa acceso. Come se non bastasse, dal soffitto color azzurro pallido piovevano coriandoli a forma di cuore. Ab si avvicinò al tavolo dei Grifondoro, dove Piff sembrava in preda a un attacco di nausea e Ciock rideva in maniera insulsa.
«Che cosa succede?» chiese Ab sedendosi e togliendo i coriandoli dal bacon.
Piff indicò il tavolo degli insegnanti, troppo disgustato per parlare. Lady, che indossava un abito dello stesso colore rosa acceso delle decorazioni, il suo colore preferito, stava agitando le braccia per chiedere silenzio. Gli insegnanti che sedevano al suo fianco erano impassibili, come pietrificati. Dal punto dove si trovava, Ab vedeva un muscolo contrarsi sulla guancia di Fedora. Quanto a Claudio, special guest della giornata, pareva gli avessero propinato un bel bicchierone di Ossofast.
«Buon San Valentino!» esclamò Lady. «E il mio grazie a tutti voi per l'impegno con il quale avete risposto al test psicoattitudinale, riceverete al più presto i risultati. Oggi mi sono presa la libertà di farvi una piccola sorpresa... e non finisce qui!»
Così dicendo batté le mani e dalle porte della Sala d'Ingresso entrarono una dozzina di nani dall'aria arcigna. Ma non erano nani qualsiasi. La proffa li aveva dotati tutti di ali dorate e di un'arpa.
«I miei amici cupidi, postini d'amore!» annunciò raggiante Lady. «Oggi andranno in giro per tutta la scuola, consegnando i vostri auguri di San Valentino
*NB*! E il bello non finisce qui. Sono sicuro che i miei colleghi vorranno condividere lo spirito della festa! Perché non chiedete a Claudio di assegnarvi qualche compagno di dormitorio speciale ...»
Un coro di "oooooooooooooooh" si alzò dal gruppo dei ragazzi, improvvisamente ringalluzziti.
«Neanche per idea!» ribatterono sdegnate le ragazze. «Siamo persone serie, noi...»
«A me non dispiacerebbe affatto sistemarmi con qualche bel serpeverde... » disse Frankie, che ancora non aveva dimenticato il tradimento di Ludo di qualche giorno prima.
«Tu sarai anche l'amante, ma io sono sua MOGLIE, mi spiego, ragazzina?» le rispose Herm sprezzante. «Noi condividiamo qualcosa di più di scialbe recensioni cinematografiche... noi ad un certo punto buttiamo la pasta!»
«Prima di tutto, ragazzina lo dici a tua sorella, visto che sono più grande di te, e poi... mi vendicherò di voi due...prevedo tempi duri per i vostri amici nerazzurri!» e se ne andò ridendo malignamente.
Tutti gli alunni nel frattempo, erano rimasti senza parole. Quanto a Claudio, la prima persona che si fosse azzardata a chiedergli di cambiare dormitorio rischiava l'espulsione immediata dalla scuola.
Per tutto il giorno i nani non smisero di fare irruzione nelle aule per consegnare gli auguri di San Valentino, con grande disappunto degli insegnanti; più tardi, nel pomeriggio, mentre i Grifondoro stavano salendo in classe per la lezione di Incantesimi, un nano chiamò Piff a gran voce.
«Oh, proprio te, Piff Potter!» gridò. Aveva l'aria particolarmente arcigna, e si fece largo a gomitate per raggiungere il ragazzo.
Infuriato al pensiero di ricevere un San Valentino davanti a una folla di studenti del primo anno, tra cui Annalisa Malfoy, Piff cercò di scappare. Ma il nano gli tagliò la ritirata tra la folla tirando calci sugli stinchi a tutti e lo raggiunse prima che avesse potuto fare due passi.
«Ho un messaggio musicale da consegnare a Piff Potter in persona» disse pizzicando l'arpa con fare stranamente minaccioso.
«Non qui!» sibilò Piff cercando nuovamente di darsela a gambe.
«Fermo dove sei!» grugnì il nano, afferrandolo per la cartella.
«Lasciami andare!» ringhiò Piff dando uno strattone.
Si udì il rumore di qualcosa che si lacerava e la sua cartella si strappò in due. I libri, la bacchetta magica, la pergamena e la penna d'oca si sparpagliarono a terra, e sopra a tutto andò a rovesciarsi la bottiglietta dell'inchiostro.
Piff cercò di raccogliere la sua roba prima che il nano cominciasse a cantare, provocando una specie di ingorgo nel corridoio.
«Che cosa succede qui?». Era la voce di Alb. Con movimenti febbrili Piff cominciò a infilare tutto nella cartella sconquassata, nel disperato tentativo di riuscire a filarsela prima che Alb potesse sentire il suo San Valentino musicale.
«Alb, scappiamo prima che sia troppo tardi!!!»
«Che cos'è questo trambusto?» chiese un'altra voce familiare. E infatti sopraggiunse Rem.
«Vi prego, quant'è vero che siamo compagni di camera... non lasciatelo cantare!»
Ma Alb, Rem, Ludo, Tex, Hermy, Binky e molti altri alunni che erano sopraggiunti nel frattempo lo placcarono, mentre il nano lo buttò a terra.
«Me la pagherete...bastardi!» ringhiò il povero Piff, impotente (neeeeeel senso che non si poteva muovere...maligni!
)
«Bene» disse il nano sedendoglisi sulle caviglie. «Ecco il tuo San Valentino musicale».
Occhi verdi e lucenti di rospo in salamoia
quando si parla del libro sempre prende il volo
Vorrei che fosse mio — quale divina gioia! —
colui che di AlbSev ha fatto scomparire il dolo.
Piff avrebbe dato tutto l'oro che aveva alla Gringott per dissolversi nell'aria. Facendosi coraggio e sforzandosi di ridere insieme a tutti gli altri, si rialzò, con i piedi addormentati per il peso del nano. Intanto la Nana, che sembrava scossa quanto lui per la scenetta che si era consumata, si dava da fare per allontanare gli studenti, alcuni dei quali avevano le lacrime agli occhi dalle risate.
«Cosa mi aiuti a fare??? Non ne sai niente, tu, vero?»
«Io?» chiese innocente la Nana.
«Chi altri potrebbe inviarmi un San Valentino così demente? Alb Sev, la salamoia...»
«Sei in errore, Pier Francesco... adesso miro più in alto... moooooolto più in alto!
»
Uno scroscio di risate interruppe il loro discorso.
«Ma chi si permette di...» ma non ridevano di lei.
Una folla di ragazze aveva accerchiato Ab, che aveva ricevuto da loro montagne di cuoricini di tutti i materiali possibili.
«Te l'avevo detto che mi amano tutte!» stava dicendo a Tex, e girava per i corridoi con un enorme cesto che li conteneva.
Ludo si avvicinò con un cesto ancora più grosso: «Non mi batterai mai! Guarda che ho qui!».
Ab guardò nel cesto e vide la più grande torta a forma di cuore con panna e fragole che fosse mai stata sfornata, ma non ebbe modo di controllarla bene perchè Herm la sfilò veloce dal cesto; Ludo allora nel tentativo di rincorrerla travolse Ab ed il suo cesto si ribaltò giù dalle scale di Hogwarts provocando una mega pioggia di cuori.
Luna però fece uno sgambetto a Herm. «Non provarti mai più a fregare la torta a fratellone!» che perse la presa sulla torta, che venne riagguantata da Ludo soddisfatto.
Intanto tutti cercavano di riagguantare i cuori di Ab che si era messo a frignare in cima alla scala: «Ora non crederà più nessuno che sono il più amato della scuola... sigh!»
«LUDO!!!! Molla subito la torta di Ab!»
«
»
Angie era uscita come una furia dalla cucina, brandendo ancora in mano la siringa per dolci, le gote arrossate dallo sforzo di decorare quella montagna di panna montata.
Si avvicinò Ludo e con la morte nel cuore mise sotto il naso del compagno la mega torta di panna e fragole con le candeline sopra: «Buon compleanno Ab!» esclamò sorridendo «ma dopo che le avrai spente (mi raccomando non ci sputacchiare sopra) la torta la mangio io!».
*NB* CARI FORUMMIANI, TOCCA ANCORA UNA VOLTA A VOI! IN OCCASIONE DELLA FESTA DI SAN VALENTINO, ANCHE NOI AVREMO IL NOSTRO NANO MESSAGGERO, CHE PROMETTE ASSOLUTO ANONIMATO PER I VOSTRI MESSAGGI.
SE AVETE QUALCOSA DA DIRE A QUALCUNO A CUI TENETE PARTICOLARMENTE, (VALGONO ANCHE MESSAGGI DI AMICIZIA) MANDATE UN PM A HERM (il nostro nano arcigno di San Valentino!) CHE PROVVEDERA' A POSTARLO IN FORMA ANONIMA NEL TOPIC... COSA SUCCEDERA'?
La punizione interattiva continua...chissà quando!