Dove eravamo rimasti? (cit.)
Ah si, a quando ero una persona migliore e avevo del tempo da dedicare seriamente a un progetto a lungo termine.
E a quando ero più vicina ai venti che ai quaranta (CAZZO, si può dire?).
Comunque, visto che la mia produttività ultimamente è pari a quella di un bradipo sotto Xanax, ho deciso di apportare il mio contributo facendo quello che mi riesce meglio: la saccente, rompiballe so-tutto-io di sta ceppa.
Ho riletto i libri nell'ultimo mese, prima in inglese e poi in italiano. E sono ripartita dal Calice di Fuoco, perchè è da lì che lo stile di scrittura si affina e si definisce, e perde un po' di quelle atmosfere, di quella leggerezza e di quell'idea di 'fiaba' che ci sono ancora fino al Prigioniero di Azkaban.
E poi ho riletto HP8, fino all'ultimo capitolo pubblicato.
E mi sono accorta che c'è bisogno di una revisione generale.
Ma non di una correzione di errori grammaticali o di sintassi, ma proprio di rivedere delle robe.
Intanto, faccio mea culpa e vi segnalo un errore che ho fatto io nel drive sulle date e parentele: Hudson Willis è molto più giovane di come lo avevo descritto io.
Non so quando i giocatori professionisti si ritirino dal Quidditch, ma Willis non può avere 54 anni. Magari ne ha 44, ma non 54. Anche perchè Ron dice proprio che si è ritirato qualcosa come tre anni prima. Suo padre può anche essere fuggito nel 1945 in America, ma Hudson Willis jr sarà nato almeno nel 1955 e non prima.
Poi.
Il Ron dei primi capitoli non funziona. Va bene la storia del litigio con Hermione, ma Ron fino all'arrivo ad Hogwarts sembra una macchietta. O sbuffa, o mangia e parla con la bocca piena (ok va bene, Ron lo fa ogni tanto ma qui davvero lo fa TROPPO spesso), oppure sveglia Harry in malo modo facendogli qualche incantesimo. Ron è buffo, ma non è la spalla comica. E questa cosa andrebbe rivista e rilavorata di fino.
La parte in cui Hermione racconta a Harry della sua prima volta ha qualcosa che non va.
Harry è estremamente pudico. La scena del bagno dei prefetti durante il Torneo Tremaghi è illuminante, in questo senso. C'è della malizia sottintesa nel fatto che a Mirtilla piaccia guardare i prefetti che fanno il bagno (e noi supponiamo che le piaccia guardarli come mamma li ha fatti), ma in realtà è tutto lasciato alla nostra interpretazione e a QUANTA malizia vogliamo sottintenderci.
Noi diciamo tutto, e lo diciamo senza malizia.
'
Abbiamo deciso di andare fino in fondo nel nostro rapporto' dice Hermione a un certo punto. E Harry risponde
'A-avete f-fatto l'a...' (l'amore, ovviamente).
Non funziona, non è Harry Potter.
'Noi abbiamo... noi siamo... siamo andati fino in fondo, ecco'Vuol dire che avete... si, insomma... fatto...?'Già è più centrato, credo. Giusto per farvi capire cosa intendo.
C'è anche un problemino con Uglick, ed è che non è mai descritta una sua lezione. Il che lo rende un personaggio tutto sommato secondario e dimenticabile fino all'esame di Ginny. E anche lì, fa la sua scena madre e poi sparisce. E' una cosa di cui ai tempi non mi ero accorta, ma perchè ero talmente 'dentro' alla storia che io in realtà sapevo già un sacco di cose di Uglick che però un lettore esterno non sa. E questa cosa prima o poi andrà sistemata.
E qualcuno ha rubato delle cose da Durmstrang, e il Mago Oscuro del capitolo 12 1/2 ha prelevato qualcosa dal fondo di un ruscello e fatto fuori quattro Auror. Cosa hanno rubato? Cosa c'era in fondo al ruscello?
E poi ci sono tutti quegli Auror nuovi, tipo Augustus Merlin viene nominato in continuazione ma non compare mai. E arrivati a questo punto inizia a diventare un po' strano, no?
Harry si fa troppe pippe mentali su Draco che lascia Hogwarts. Va bene aver riflettuto durante l'estate, ma se si attacca la lettura di HP8 subito dopo aver finito i doni della morte quel dialogo (e soprattutto i pensieri di Harry in merito) suona molto strano. E soprattutto, Draco è troppo gentile.
Ci sono troppi riferimenti all'antichità greca e latina, soprattutto durante la lezione di astronomia che precede la prima apparizione della stella Minami. Harry Potter è una storia inglese, e l'identità culturale inglese è legata a un medioevo di base anglo-germanica, non alla grecia classica come la nostra. Ma anche lì, come per la prima volta di Hermione, basta aggiustare un po' il tiro e sostituire con un po' di avverbi temporali indefiniti la datazione troppo precisa che abbiamo dato.
Ginny e Harry trasudano talmente tanto miele che a un certo punto ti fanno desiderare un'analisi del sangue per controllare la glicemia. E' un continuo di bacini, bacetti, braccia attorno alla vita e abbracci. Va bene che Harry ha gli ormoni a tremila, ma così è un tantino esagerato.
La sfuriata di Ginny quando Harry non le dice che va a prenderle il regalo di compleanno è un momento molto bello, ed è anche stilisticamente centrato. Però sarebbe ancora più bello se fosse un unicum, e se fosse solo lì che Ginny si apre e confessa i suoi timori di perderlo per sempre. E invece su questo concetto si torna di continuo, e la stessa Ginny lo ribadisce altre mille volte nei capitoli precedenti e successivi.
O Harry è tocco (il che è probabile, mica lo escludo), oppure qualcosa va rivista.
Una cosa importante: non ci si può Smaterializzare da Londra a Hogsmeade. Questo ve lo metto in grassetto perchè è una cosa che assolutamente non funziona. Lo stesso Voldemort non può arrivare dalla caverna sul mare a Hogwarts con la Materializzazione. Materializzarsi è figo, ma non si possono coprire distanze immense con questo metodo. Voldemort si fa un pezzo di strada volando, finchè non arriva
abbastanza vicino da potersi Materializzare (e questo lo dice Harry poco dopo essere arrivato nella Stanza delle Necessità nei Doni della Morte, ed esattamente con queste parole).
Ci sono anche un po' di pasticci stilistici: periodi troppo lunghi, troppe virgole e punti e virgola. Harry Potter è tradotto dall'inglese, e l'inglese usa periodi molto molto brevi. E nella traduzione è stato rispettato lo stile di scrittura inglese e la loro sintassi. Nei libri ci sono anche un sacco di parentesi, che noi italiani invece usiamo poco nei testi narrativi.
Viceversa, ci sono anche delle parti che sono stilisticamente centrate in maniera perfetta.
Troppi capitoli iniziano in medias res. Tanto che a volte leggendo ho avuto il dubbio di aver saltato qualcosa, tipo le ultime righe del capitolo precedente. Anche nei libri della Rowling a volte i capitoli iniziano così, ma noi ne abbiamo davvero abusato.
TrasfigurazionE, non TrasfigurazionI.
Rosie, non Rosy.
I nomi dei maghi hanno una caratteristica importante: molti di quelli che conosciamo sono diminutivi del nome vero (che è una cosa molto inglese), ma i nomi veri sono quasi tutti altisonanti o dal sapore un po' 'datato', mentre il diminutivo è facilmente confondibile con un nome tutto sommato normale.
Percy in realtà si chiama Perceval, Dora in realtà si chiama Ninfadora, Ludo in realtà si chiama Ludovic, Bartie (o Barty) in realtà si chiama Barthemius. Una che si chiama Rosie io immagino che come minimo sia stata battezzata Rosamund, e uno che si chiama Hubie come minimo i genitori l'hanno chiamato Hubertus.
Facciamoci caso, quando tiriamo fuori nuovi nomi.
Ci sono un po' di cosine da correggere tra maiuscole saltate, virgolette di troppo e altre robette, ma quelle sono tutte cose che si possono sistemare senza troppo sforzo.
Dunque, dove voglio andare a parare?
C'è bisogno di un bel lavoro di lima, e visto che non sono assolutamente nello stato d'animo e nel momento storico adatto per mettermi a scrivere cose di sana pianta, è un lavoro che posso iniziare a fare io.
Posso aprire un bel drive, copia-incollare il testo di un capitolo alla volta e iniziare a limare. E condividervi di volta in volta il testo con le correzioni.
Non è un lavoro di proporzioni così titaniche come sembra, e il grosso del lavoro è sui capitoli tra il primo e il sette.
Sperando che qualcuno passando di qua legga questo topic e mi dia una risposta in attesa di essere aggiunta al gruppo whatsapp/telegram o quello che sarà.
Stretta la foglia,
larga la via,
dite la vostra
ché ho detto la mia.