Ecco la versione finale del mio testo (spero vi piaccia, ma che sopratutto non sia pieno zeppo di errori o altri svarioni) Harry tremava. Aveva aspettato da molto tempo quell'occasione, e adesso che il suo sogno si sarebbe potuto realizzare, non riusciva a tranquillizzarsi. La mano,già sulla maniglia della porta della presidenza, sembrava non volesse obbedire ai comandi ma sopratutto ai desideri del suo legittimo proprietario. Il professor Piton ti aspetta
Harry!>>, gli aveva appena riferito quella sera la prof.ssa McGranitt, con un sorriso incoraggiante.
Harry, dopo aver appreso la notizia, si era recato immediatamente nell'ufficio della preside,e mentre si avvicinava all'infausto evento la sua mente lavorava freneticamente, chiedendosi che cosa sarebbe successo in una situazione del genere. Attraversò rapidamente un corridoio abbastanza disabitato, e mentre osservava di sfuggita dei quadri, riconobbe un Sir Cardogan più vispo che mai.<<Sera
Harry Potter>> conferi quest'ultimo..ma
Harry non aveva nè il tempo nè la voglia, ma sopratutto lo stato d'animo giusto, per poter riuscire a salutare qualcuno, e mentre continuava a scervellarsi sul perché di una convocazione da parte di Piton, si ritrovò davanti al gargoyle di pietra dello studio della preside. Sali rapidamente le scale a chiocciola, e si ritrovo davanti ad una porta scura, da cui penetravano dei lenti bisbigli. Era li, e soltanto una misera porta lo separava da quel momento. <Potter, gradirei ti sbrigassi...sai, non ho tutta la sera libera come te> disse una voce calda, ben conosciuta da
Harry. Quest'ultimo aprì la porta ed entrò nell'ufficio. La stanza era arredata con gusto fine e raffinato, sulla scrivania scintillava una penna nuova di zecca, e quando
Harry ebbe il coraggio di alzare lo sguardo, vide a fianco al quadro del professor Silente, quello di un Severus Piton arcigno, ebbe un sobbalzo. Non era la stessa persona che aveva visto e disprezzato per cosi tanti anni in quella scuola che era stata la sua unica casa, in tutto quel tempo. Il professore aveva un'aria serena e distesa, un alone di luce bianca gli avvolgeva la faccia, ma un sorriso mellifluo tuttavia gli increspava le labbra.<Era ora, ci hai messo troppo tempo Potter. Finalmente mi concedi..un po'...del tuo tempo da celebrità,eh?>>disse Piton, mentre la mente di
Harry rielaborava tutti i suoi desideri, finora repressi nel proprio cuore,perché inattuabili. Ora ne aveva la possibilità, però un pensiero lo attanagliava....."sarò in grado di parlare a Piton, come non ho mai fatto mai in vita mia?"pensava
Harry. In quel preciso istante, cominciò a pensare come avesse colpevolizzato Piton senza alcuna pietà anche di fronte a Silente, di come nel corso degli ultimi anni Piton lo avesse salvato, come era successo al primo anno,durante la partita di quidditch, o ancora al terzo anno, da Lupin divenuto lupo mannaro....”basta, questo è il momento giusto per poterci chiarire”pensò
Harry, che dopo aver rialzato lo sguardo sul professore,quest'ultimo iniziò a parlare: <<Potter, per una volta,hai fatto la cosa più intelligente in tutta la tua vita da nullafacente, combina guai. Era ora che qualcuno mi desse il riconoscimento che mi spettava>>.disse Piton, con un ghigno stampato sul volto ,<<Ne sono ben felice professore>>rispose
Harry, ridacchiando, sapendo che il buon vecchio Piton, si sarebbe innervosito ulteriormente.
Piton infatti a quel punto, digrignò i denti, e dopo una breve pausa di riflessione si decise infine a rispondere. <<Vedo, che nonostante tutto , resti pur sempre un arrogante, proprio come tuo padre, Potter. Devo dire che in effetti non mi sarei dovuto aspettare un cambiamento radicale da te....Un passo alla volta, la tua testolina si è anche sforzata fin troppo in questi giorni.>>disse Piton.
Harry capì in quel preciso istante che lui, non avrebbe mai potuto instaurare un rapporto amichevole con Piton come con Silente, però era assolutamente necessario che loro due si spiegassero a vicenda, sopratutto ora che ne avevano il tempo e la possibilità.<<Professor Piton, si ricorda delle lezioni di occlumanzia, che mi faceva durante il quinto anno?>> chiese
Harry, convinto che quella domanda fosse stata troppo audace come inizio della conversazione.<<Si Potter, come potrei mai dimenticarmene? E' stato fin troppo nauseante doverti vedere anche al di fuori delle lezioni di pozioni. Inoltre come studiosi di occlumanzia in confronto a te, direi che c'è di meglio>>Sorrise sprezzante Piton."Come al solito" penso
Harry. “Sarebbe più facile affrontare una veela oppure una qualsiasi delle creature magiche, che parlare con Piton” .<<Professore, intendevo dire, se si ricordava di quando io vidi nel pensatoio, la sua disputa con mio padre e i suoi amici...ecco non per essere indelicato, ma credo che per poter migliorare il nostro rapporto, o meglio sperare che ciò possa succedere, lei debba dirmi perché odiava tanto mio padre. Naturalmente lei potrà chiedermi qualunque cosa dopo.!>>disse
Harry con voce speranzosa.<<Potter, tu mi stai chiedendo perché odiavo tuo padre?>>si chiese con tono falsamente meditabondo Piton.<<Oh vediamo....si come no, lo odiavo perché....era presuntuoso, si dava delle arie solo perché le ragazze lo ammiravano, e perché giocava a quidditch nella squadra dei Grifondoro. Poi ah si..come dimenticare tutte le volte che mi chiamava Mocciosus e sparlava di me davanti a tutta la scuola..si credo avessi tutti i motivi per odiarlo..infine fece due delle cose che fecero traboccare la goccia dal vaso. La prima fu salvarmi la vita, dallo scherzo di pessimo gusto che volle farmi Black, ricordi Potter? quello che ti racconto Lupin al terzo anno mentre eravate dentro la stamberga .Il secondo, assai non meno amaro, fu quello che mi fece perdere la mia migliore amica, Lily tua madre. Quando iniziarono ad uscire insieme, io persi la testa...quella fu la fine per me..>>concluse amareggiato Piton. Poi come essersi svegliato come da un brutto sogno, si guardò intorno e rivedendo
Harry davanti a lui disse<<Non credere che quello che ti ho raccontato sino adesso, ti conceda di prenderti confidenza nei miei confronti, chiaro Potter?>>tenne a precisare Piton, con gli occhi ardenti.
Harry si rese conto che per la prima volta era riuscito a parlare con Piton, di un argomento che non si chiamasse
Harry Potter e le sue fandonie, oppure
Harry Potter la celebrità incompresa. Comunque non lo fece notare, all'interessato per timore che quest'ultimo chiudesse troppo presto il discorso.<<Come promesso Potter, ora tocca a me farti una domanda....>>disse Piton, con sguardo maligno, e qui
Harry si penti di averglielo promesso.."Vabbè dai, conoscendo Piton chissà che trucco avrebbe usato, per potermi scrutare torvo"pensò
Harry divertito. Era una situazione alquanto strana, lui
Harry che parlava a quattrocchi con il professore che un tempo aveva odiato con tutte le sue forze, dentro l'ufficio della MCGrannitt e con i quadri di tutti i presidi che facendo finta di dormire, ascoltavano invece incuriositi. Perfino Silente guardava in silenzio, ma perlomeno era quello più bravo a fingere di dormire.
Harry e lui non si erano salutati, per poter far parlare Piton, che altrimenti non avrebbe spiaccicato neanche una parola.<<POTTER! ascoltami, o sarò costretto a ricordarti quanto tu sia ottuso.>>sghignazzò Piton riportandolo alla realtà.<<Allora Potter, la cosa che mi preme chiederti di più, è la seguente....>>.
Harry sudava copiosamente. Solo in questo istante si era accorto di aver offerto la propria persona a Piton, su un piatto d'argento. Si girò intorno, guardando la stanza e notò, la spada di Godric Grifondoro, risplendere all'interno della teca di cristallo, i detector oscuri sulla scrivania, ed un trespolo che un tempo conteneva la bellissima Fanny, vuoto. Le finestre dell'ufficio, erano trasparenti come l'acqua, ed
Harry non poté non ammirare il paesaggio del castello che si specchiava in quei vetri cosi lucidi e puliti. Il riflesso del lago, dove anni addietro, aveva cavalcato Fierobecco, era lucente e frastagliato, ed emanava un'aura di calore e conforto come non mai. Il sole all'orizzonte, era rosso fuoco, ed i suoi riflessi dorati si stagliavano sulla stanza creando ombre inverosimili di splendida bellezza..I quadri ora immersi nella penombra , davano tuttavia un aspetto sinistro alla stanza, equiparabile allo stato d'umore di
Harry. Quest'ultimo non sapeva cosa aspettarsi da Piton come domanda, ed il suo timore era che il professore, potesse farsi ancora una volta, beffe di lui."Cosa mi è passato in mente? Dovevo essere impazzito per avergli concesso di farmi una domanda,a suo piacimento...che stolto sono stato, ora non so come tirarmi fuori da questo guaio”. <<Allora Potter..>> riprese Piton, più cattivo che mai <<Come ci si sente ad esser stato soltanto una pedina del gioco, nelle mani di un unico burattinaio?>> concluse Piton, con tono affabile e spregiudicato."E questa domanda dovrebbe aiutarci a spianare le nostre divergenze?" pensò
Harry con immensa tristezza..."Certo che Piton mi è proprio d'aiuto..come sempre del resto." continuò
Harry, tra se e se...Da Piton, si aspettava qualunque domanda, ma proprio qualunque, eccetto quella che gli era stata appena rivolta.
Harry posò lentamente lo sguardo sul quadro di Silente, come per farsi coraggio, e poter ricevere da quest'ultimo un aiuto inaspettato, ma il professore non lo degnava d'uno sguardo, quasi si vergognasse ancora una volta del suo comportamento passato; infatti Silente in quel momento, guardava con vago interesse la scrivania della professoressa McGranitt, come per estraniarsi dalla vicenda, che prima ascoltava con avidità.<<Signore, io credo, che quello che è stato fatto per sconfiggere Voldemort, oramai non abbia più importanza..comunque se lei crede che questa domanda possa essere utile ai nostri fini..beh allora le risponderò..>>concluse
Harry con determinazione. <<Certo che è importante Potter, sennò perché te l'avrei dovuto chiedere? Sapevo che eri lento di comprendonio ma sino a questi livelli..non ci avrei mai pensato, da questo punto di vista sei peggio di un troll>> rispose immediatamente Piton."Inutile controbattere, altrimenti chi sa dove andremo a finire"pensò
Harry. <<Bene signore, visto che vuole conoscere come ci si sente,in una situazione del genere, le dirò solo una cosa:Il professor Silente, ha fatto il suo dovere, come io ho fatto il mio, e lei ha fatto il suo. Non ho alcun rimorso, e nessuna ostilità, nei confronti delle persone che mi hanno guidato in questa difficile avventura. D'altronde, era necessario un sacrificio del genere, e..come ha potuto constatare, è stato indispensabile.>>concluse tutto d'un fiato
Harry. Ora Silente, aveva rialzato lo sguardo, e felice come non mai, sorrideva ad un deciso
Harry.<<Tutto mi sarei aspettato da te Potter, tranne questa risposta.>>rispose decisamente deluso Piton, nonostante avesse fatto di tutto per non farlo notare ad
Harry.<<Professore, le nostre ostilità passate, non potranno mai essere cancellate certo, ma mi faccia dire un'ultima cosa....<<Ne vale davvero la pena Severus?>> chiese Silente, ad un esterrefatto Piton. <<Ma..ma tu stavi ascoltando l'intera conversazione..Silente?>> chiese guardingo Piton, come se ci fossero altre persone a spiarli.<<Credi che
Harry, si meriti un trattamento del genere, dosato con sapiente cinismo, e sarcasmo da parte tua? Oppure la tua è una finta, per poter lasciare integro, il tuo orgoglio, nei confronti di un James Potter, che ormai non c'è più..pensaci bene, perché sta qui tutta la differenza, sia per
Harry, che per te.<<Io non...>>biascicò Piton.
Harry non avrebbe mai pensato,che potesse succedere, una cosa del genere, ma tutto sommato, non gli dispiaceva. D'altronde, solo in questo modo, forse Piton si sarebbe sciolto ulteriormente, in una discussione più utile e pacificatoria per entrambi.<<Senti Silente, io ho subito umiliazioni
molto pesanti, che hanno lasciato ferite inimmaginabili, e non posso...si non fare quella faccia Potter...dicevo, non posso far finta di niente.>>concluse Piton.<<Guarda i suoi occhi Severus...guarda i suoi occhi!>> ribatté Silente con sguardo esasperato, come se stesse spiegando ad un fanciullo, che le cose da terra, non vanno toccate.<<Potter....io non posso dimenticare..io non posso, chiudere un occhio...sappi che per me sarai sempre un arrogante, che ama farsi ammirare da tutti..da tutto il mondo.>> ribatté Piton. Oramai Silente si era arreso, e ciò non stupì affatto
Harry, che tuttavia sorrideva.<<Che hai da sghignazzare Potter?>>chiese Piton.<<Beh, signore, lei ha ragione.. rimarrò la stessa persona, sino alla fine dei miei giorni..come lei, d'altronde, rimarrà se stesso!>>.
Piton era stato colpito in pieno dall'affermazione di
Harry, ma non lo diede a vedere e si limitò a sorridere malignamente.<<Credo che la nostra discussione possa terminare qui Potter. Sai, non vorrei prolungarla oltre per non rischiare di arrecarti danni cerebrali.>>buttò li Piton, come se stesse cercando di catturare una preda particolarmente grossa e stupida, per poterla spellare ulteriormente..<<Concordo con lei signore>>rispose
Harry,sottolineando l'ultima parola con parecchia cattiveria che non era da lui. Detto questo, si voltò, prese le proprie cose, si girò un' ultima volta e salutò Silente con un uno sguardo profondo di rispetto ed uscì dall'ufficio...
Harry oltrepassò il gargoyle in pietra e mentre si avviava alla torre di Grifondoro, non poté non notare che oramai era notte fonda."Ho perso soltanto tempo con Piton, non ci sarei mai dovuto andare"pensò
Harry con un misto di disappunto e di sarcasmo...<<Nargilli>>disse ad un assonata Signora Grassa, che si spostò per farlo entrare, abbastanza innervosita dall'orario di rientro del baldo giovane. La sala comune era vuota ma il suo aspetto familiare ed accogliente,permise ad
Harry di tranquillizzarsi e fare un profondo respiro. Il camino era acceso e scoppiettava, il calore e il silenzio cullavano
Harry nei suoi più profondi desideri.
Harry sorrise. “Qualunque sia il punto di vista dal quale si potrebbe analizzare una situazione del genere, non si può dire che questa incontro sia stato un completo fiasco”.