www.harrypotter8.altervista.org
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

www.harrypotter8.altervista.org

Scrivi tu il seguito del nuovo libro
 
IndiceIndice  PortalePortale  CercaCerca  Ultime immaginiUltime immagini  RegistratiRegistrati  Accedi  
Cerca
 
 

Risultati per:
 
Rechercher Ricerca avanzata
Ultimi argomenti attivi
» Appunti, considerazioni, correzione e tutte cose
Capitolo 31 - Senza titolo EmptyGio Gen 04 2024, 19:33 Da LadyProffa

» Commenti sul capitolo 31 e proposte per il titolo
Capitolo 31 - Senza titolo EmptyGio Gen 04 2024, 19:20 Da LadyProffa

» Capitolo 31 - Senza titolo
Capitolo 31 - Senza titolo EmptyGio Gen 04 2024, 19:15 Da LadyProffa

» Buone feste natalizie a tutti!
Capitolo 31 - Senza titolo EmptyDom Dic 24 2023, 12:46 Da kinderangie

» Come vuoi chiamare il capitolo 30?
Capitolo 31 - Senza titolo EmptyVen Lug 23 2021, 09:15 Da LadyProffa

» Come vuoi chiamare il capitolo 29?
Capitolo 31 - Senza titolo EmptyVen Giu 25 2021, 19:25 Da kinderangie

» Commenti sul capitolo 30
Capitolo 31 - Senza titolo EmptyVen Giu 25 2021, 16:42 Da LadyProffa

» Capitolo 30 - La verità sui Doni
Capitolo 31 - Senza titolo EmptyVen Giu 25 2021, 16:37 Da LadyProffa

» Si riprende!
Capitolo 31 - Senza titolo EmptyLun Feb 08 2021, 21:51 Da Anny Baggins

Migliori postatori
Harry-Mik94
Capitolo 31 - Senza titolo Vote_lcapCapitolo 31 - Senza titolo Voting_barCapitolo 31 - Senza titolo Vote_rcap 
Bellatrix Black.
Capitolo 31 - Senza titolo Vote_lcapCapitolo 31 - Senza titolo Voting_barCapitolo 31 - Senza titolo Vote_rcap 
Snowolf
Capitolo 31 - Senza titolo Vote_lcapCapitolo 31 - Senza titolo Voting_barCapitolo 31 - Senza titolo Vote_rcap 
Ludovic Bagman
Capitolo 31 - Senza titolo Vote_lcapCapitolo 31 - Senza titolo Voting_barCapitolo 31 - Senza titolo Vote_rcap 
Aberforth Silente
Capitolo 31 - Senza titolo Vote_lcapCapitolo 31 - Senza titolo Voting_barCapitolo 31 - Senza titolo Vote_rcap 
Enrico
Capitolo 31 - Senza titolo Vote_lcapCapitolo 31 - Senza titolo Voting_barCapitolo 31 - Senza titolo Vote_rcap 
Horace Lumacorno
Capitolo 31 - Senza titolo Vote_lcapCapitolo 31 - Senza titolo Voting_barCapitolo 31 - Senza titolo Vote_rcap 
LadyProffa
Capitolo 31 - Senza titolo Vote_lcapCapitolo 31 - Senza titolo Voting_barCapitolo 31 - Senza titolo Vote_rcap 
Luna Lovegood:*
Capitolo 31 - Senza titolo Vote_lcapCapitolo 31 - Senza titolo Voting_barCapitolo 31 - Senza titolo Vote_rcap 
Sirius Mic
Capitolo 31 - Senza titolo Vote_lcapCapitolo 31 - Senza titolo Voting_barCapitolo 31 - Senza titolo Vote_rcap 
Parole chiave
ginny finale Punizione CILINDRO Harry libro rapimento amore potter Errori lumacorno capitoli teddy DISCUSSIONE malfoy capitolo ritorno Date gianluca natale babbano Harry97 Fedeltà incantesimi bacchette sogno

 

 Capitolo 31 - Senza titolo

Andare in basso 
AutoreMessaggio
LadyProffa

LadyProffa


Numero di messaggi : 3083
Età : 42
Località : Basilicata
Punti : 8447
Data d'iscrizione : 06.01.10

Capitolo 31 - Senza titolo Empty
MessaggioTitolo: Capitolo 31 - Senza titolo   Capitolo 31 - Senza titolo EmptyGio Gen 04 2024, 19:15

Harry e Kingsley si materializzarono alla Tana. Non poteva essere passata più di un’ora da quando avevano lasciato tutti in preda all’ansia.
Subito Andromeda ed il signor Weasley corsero loro incontro, ma Harry e il Ministro erano soli, e sulle loro facce già si leggeva la risposta alla domanda inespressa dei due. Il signor Weasley tirò un calcio ad un calderone arrugginito che si trovava vicino al cancelletto, e Andromeda scoppiò a piangere.
«E’ ancora vivo, lo abbiamo portato al San Mungo» le disse Kingsley, mettendole una mano sulla spalla, «ma non puoi andare da lui» le disse con decisione, intuendo le intenzioni della donna. «Ti sapeva al sicuro, ed è bene che continui a crederlo, se vogliamo che trovi la forza per sopravvivere».
Andromeda annuì ma era chiaro dal tono del Ministro che le probabilità che Aberforth sopravvivesse erano infinitesimali.
Molly li raggiunse vicino all’ingresso e invitò tutti ad entrare. Harry, cercando di non farsi notare, posò il quadro di Ariana vicino al caminetto, chiedendosi se, forse, sarebbe stato meglio distruggerlo subito. Non sapeva se voleva farlo davvero. Una strana sensazione si cominciò ad insinuare in lui. Lui era il padrone della Bacchetta, forse avrebbe potuto usarla e… il rumore di  un mestolo che sbatteva sui bordi di una padella lo riscosse da quel pensiero e vide Ginny che giocava con Teddy vicino al caminetto. Il bambino aveva i capelli color acquamarina, un po’ lunghi, e rideva ogni volta che lei gli faceva cucù con le mani. La guardò facendole un cenno con la testa per indicare le scale, poi chiese a Kingsley di informare gli adulti di quanto accaduto e di occuparsi di Andromeda, riprese il quadro e cominciò a salire. Ginny affidò il bambino a sua mamma e lo seguì a ruota nella stanza di Ron dove trovarono Hermione che leggeva il diario di Ignotus, probabilmente nella speranza di ricavare altre informazioni. Bill, gli disse, era tornato momentaneamente a Villa Conchiglia per andare a prendere Fleur. Non voleva che rimanesse sola anche se era restio a lasciare Ron. Azucena sonnecchiava nella poltrona all’angolo della stanza. Senza preoccuparsi di proteggere quanto diceva dalle orecchie dell’anziana donna, ma stando attento a parlare senza rivelare nulla di importante - perchè in fondo lei era la sorella di Uglick e non potevano sapere quanto gli fosse fedele - raccontò alle ragazze tutto quello che era successo, e gli parve di cogliere un guizzo negli occhi di Hermione quando descrisse loro come aveva trovato Aberforth. Infine raccontò loro della promessa che gli aveva fatto, cioè che avrebbe distrutto il quadro.
Quasi come se gli avesse letto nel pensiero - e non si sarebbe stupito se lo avesse fatto davvero - Hermione gli tese le mani.  «Dammelo, Harry» gli disse, «finchè non ti sarai deciso sul da farsi, terrò il quadro di Ariana al sicuro nella borsetta di perline».
Proprio mentre Ginny gli stava per chiedere che speranze ci fossero per Aberforth, Ron gracchiò qualcosa dal suo letto. Li guardò tutti con occhi vitrei, scuotendo lievemente la testa, ma era decisamente, inequivocabilmente sveglio. Hermione ed Harry gli si accostarono con molta delicatezza, pronunciando il suo nome.
Ginny corse a chiamare i genitori, che si precipitarono nella stanza. Molly gli si buttò addosso.
«Ron, Oh, Ronnie! Stai bene, stai bene» cantilenò la signora Weasley mentre gli lisciava i capelli e gli baciava il viso.
Per qualche strano motivo Harry non voleva stare lì. Aveva forse paura che, adesso che il suo migliore amico si era risvegliato, i suoi genitori potessero accusarlo di negligenza? Ron non gli avrebbe detto niente, questo lo sapeva. Dopo tutto quello che avevano passato per la ricerca degli Horcrux, tra di loro non c’era più traccia di invidia. Ma, nonostante questo, preferì tornare di sotto, dove trovò Andromeda, con il volto rigato di lacrime, che faceva mangiare Teddy. Osservò la scena e pensò a quanto la vita fosse strana. Mangiare, dormire, riposarsi… le esigenze fisiologiche di ogni essere umano non cessavano certo con le emergenze. La vita doveva continuare. Soprattutto quella di un bambino inconsapevole di quanto stava accadendo. Prese una sedia e si sedette accanto a lei. Il Ministro, che era rimasto al suo fianco in allerta, li lasciò da soli e salì su per le scale.
«Vuoi farlo mangiare tu? In fondo sei il suo padrino» disse Andromeda ad Harry. Lui, un po’ goffamente, prese il cucchiaino dalle sue mani e lo avvicinò alla bocca di Teddy. Il bambino, per tutta risposta, mise il broncio, serrò le labbra, e mutò i capelli in un color rosso accesso, che Harry interpretò come rabbia, o sfida. Non sapeva bene come fare, e decise di farsi guidare dall’istinto. Lo blandì un pò:
«Guarda Teddy… la scopa… vola la scopa carica carica diiiiii….» e allora Teddy rise gioiosamente, poi spalancò la bocca e accettò il cibo.
Anche Harry rise, e vide Andromeda sorridere tra le lacrime, e sentì allentarsi un po’ di tutta la tensione di quei mesi. Continuò a far mangiare Teddy senza accorgersi che, nel frattempo, Hermione e Ginny li avevano raggiunti. Le due si scambiarono sguardi di intesa.
«Sai, credo che sarai un bravo papà» osservò con malizia, ammiccando e avvicinandosi ai fornelli, dove controllò il contenuto della padella, sicuramente su indicazione di sua mamma. Lui diventò tutto rosso e, con uno sbuffo, diede loro le spalle e continuò con il suo compito.
Potevano essere felici. Da quando aveva sconfitto Voldemort, aveva sempre pensato che avrebbe sposato Ginny, che avrebbero avuto una famiglia tutta loro, che sarebbero vissuti serenamente. Ma prima avrebbe dovuto risolvere la faccenda della Setta.
Andromeda, che sembrava essersi lievemente calmata grazie alla presenza di Harry, prese in braccio Teddy e con un abile ed esperto movimento, poggiò il torace del bambino sulla sua spalla, dandogli dei colpetti lievi sulla schiena. Il bimbo ruttò sonoramente, e questo scatenò altre risate.
«Harry, dobbiamo parlare» gli disse la donna, posando Teddy sul seggiolino.
«Se vuoi sapere di Aberforth io non …» cominciò. Ma lei lo interruppe.
«Dobbiamo parlare di lui, certo, ma prima è necessario sistemare Teddy. Non so perché Aberforth mi stesse cercando così insistentemente. Sembrava che ci volesse proteggere, o cose del genere. Sembrava convinto che potesse accaderci qualcosa da un momento all’altro. Sono stata sciocca, incauta, e avrei dovuto dargli ascolto. E adesso non potrà più dirmi cosa succede. Non se prima non guarisce. Ma se dovesse succedermi qualcosa, voglio che il futuro di Teddy sia nelle tue mani. L’equinozio di primavera è tra pochi giorni, e in quella data dobbiamo celebrare il Rito dell’Attribuzione». Lo disse tutto d’un fiato, arrossendo in volto, come se si vergognasse di pensare ad una cosa frivola in un momento come quello. Mentre parlava, anche la signora Weasley era scesa e la stava osservando. Organizzare una cerimonia, una festa, con Ron in quelle condizioni… con che spirito l’avrebbero vissuta?
«Non preoccuparti, cara» disse inaspettatamente la signora Weasley. «Noi abbiamo organizzato il matrimonio di Bill e Fleur, e anche allora la situazione non era per niente semplice, con Tu-sai-chi in circolazione e il Ministero nelle sue mani. Adesso abbiamo Kingsley, che ci può garantire di sicuro molta più protezione, quindi possiamo organizzare tutto velocemente qui da noi. Cosa ne pensi?»
Andromeda sembrò sollevata, e accettò l’offerta della signora Weasley abbracciandola.
«Ginny, Hermione, vi dispiacerebbe apparecchiare la tavola?» disse poi con fare pratico alle ragazze, e accompagnò Andromeda e Teddy al piano di sopra, probabilmente per aiutarla a metterlo a nanna. Harry le sentì parlottare piano di celebranti, gazebo, e altre cose per la festa. Prima che si sedessero a tavola, il signor Weasley e Kingsley scesero sorreggendo tra le loro braccia un barcollante Ron. Era più pallido che mai, e sembrava anche più affamato che mai. Lo fecero accomodare su una delle sedie di fronte alla tavola già apparecchiata, e in quel momento arrivarono anche George, Fleur e  Bill. I nuovi arrivati sobbalzarono nel vedere Ron sveglio, seduto a tavola, e già intento ad afferrare quello che sembrava un pezzo di pane all’aglio.
«Sei tornato dal regno dei morti, allora, eh, Ronnie?» lo schernì George. Ma andò ad abbracciarlo, insieme a Bill e Fleur. Kingsley nel frattempo si era avvicinato ad Harry.
«Harry, io non posso restare, mi sono trattenuto anche troppo. Voglio sincerarmi delle condizioni di Aberforth, che sicuramente è ancora vivo, altrimenti avrei ricevuto un messaggio. Ora, se potessi consegnarmi la tua puffola… ».
Harry annuì e chiese a Ginny dove fosse.
«E’ con Arnold. Aspetta, la vado a prendere».
Subito dopo ricomparve con la piccola palla di pelo e gliela porse. Harry la prese delicatamente e fece per affidarla al Ministro, ma tutto ad un tratto, ebbe un mancamento. La stanza scomparve, e si ritrovò in un mondo luccicante e indefinito, pieno di una nebbia rossastra, dalla quale vide comparire i volti della famiglia Black: Bellatrix, Narcissa e Andromeda, Draco, Ninfadora ed infine Teddy.
L’immagine sparì come era apparsa, e lui si ritrovò accasciato a terra, con ancora Snitch tra le mani. Un barlume di comprensione lampeggiò  nella sua mente. Possibile che i nemici puntassero a Teddy? Era per questo che Aberforth aveva bisogno di parlare con Andromeda? Da quanto lo sapeva, e soprattutto, perché Teddy?
Le mani forti di Kingsley lo sollevarono da terra. Tutti lo stavano osservando. Riferì quanto aveva visto grazie al contatto con la puffola, sentendosi più confuso che mai.  
«Se è davvero Teddy che vogliono» si inserì Andromeda, con la voce che tradiva una forte angoscia «la cerimonia forse non è così importante. Dovremmo nasconderci, scappare … ».
«Sarete al sicuro, qui. Vi garantirò il livello di protezione più alto che ci possa essere» la rassicurò Kingsley. «L’importante è che Molly non si faccia prendere la mano» aggiunse all’indirizzo della signora Weasley, la quale annuì con aria rassicurante. Il Ministro si rivolse ad Harry.
«Le tue sono solo congetture, anche se dobbiamo ammettere che finora le visioni che Snitch ti ha mandato si sono rivelate veritiere. Quindi state in campana. Tratterò bene la tua puffola e cercherò di farvi sapere qualcosa quanto prima. Adesso devo proprio andare al San Mungo. Arthur, dovrai proteggere la casa. Contattiamoci via Patronus». Assicurò di aver messo la bestiola al sicuro in una tasca profonda della sua veste e si smaterializzò appena oltre i confini della Tana. Poiché a quell’ora erano tutti in casa, il signor Weasley chiamò i suoi figli ed Hermione e si fece aiutare a gettare incantesimi di protezione lungo tutto il perimetro.
Giunta l’ora di andare a dormire, tutti erano davvero esausti. La giornata era sembrata infinita, e, una volta assicuratasi che Ron dormisse, Hermione chiamò Harry e Ginny nella loro stanza per poter parlare in tranquillità.
«Cosa intendi fare con la Bacchetta?» gli chiese l’amica senza mezzi termini. «Questa storia va risolta, una volta per tutte».
«Hermione, non lo so» ammise lui. «Un attimo fa ho pensato che, forse, potremmo usarla per sconfiggere i nemici. Non siamo da soli, questa volta, e Ron è al sicuro …». L’espressione sul viso delle ragazze era sconcertata. «Non puoi davvero pensare di usarla» gli disse Ginny risoluta.  
«Inoltre, ho come l’impressione che non funzionerebbe nemmeno con te, ormai» gli disse Hermione, con la solita aria da saputella. «Tanto per cominciare, non hai più la pietra e poi …».
Uno strillo furibondo interruppe la conversazione. Molly entrò in camera a passo di marcia, invitandoli ad andare a dormire perché la mattina dopo avrebbero dovuto iniziare i preparativi per la Cerimonia e Harry tornò ad un anno prima, quando si stavano preparando a ricevere ospiti in mezzo a pacchi regalo e a vol-au-vent senza riuscire a terminare serenamente una sola conversazione con i suoi amici. La cosa lo fece un po’ alterare. Non era forse maggiorenne? Cosa avrebbe dovuto fare per avere un po’ di privacy?
Ma poi lo sguardo gli cadde sul letto di Ron e si disse che aveva procurato così tanti guai alla famiglia Weasley che non poteva lamentarsi proprio di niente. Salutò le due ragazze sul pianerottolo e si rannicchiò nel letto accanto a quello del suo amico, chiedendosi come sarebbe mai potuto uscire da quella situazione. Sentì un cigolio provenire dalla porta della stanza delle ragazze, chissà cosa stavano combinando.

* * *

Prima del matrimonio di Bill e Fleur, Harry, Ron ed Hermione erano preoccupati solo della loro imminente missione, ma in quei giorni non riuscirono più a parlare molto: Ron era ancora molto debole mentre le ragazze, compresa Fleur, furono totalmente immerse nei preparativi, insieme alla signora Weasley. Il signor Weasley, con Bill e George, si occupavano di Ron e, a rotazione, erano impegnati in qualcosa di misterioso nello spazio antistante la Tana mentre Harry, dal canto suo, fu molto preso da Teddy, che dopo quel primo approccio a pranzo del giorno precedente sembrava non volesse altri che lui per mangiare. La sera prima, dopo che Molly se n’era andata infastidita, Hermione era tornata di soppiatto nella sua stanza. Ciò che gli aveva detto lo aveva tranquillizzato sulla faccenda della Bacchetta. In fondo era al sicuro nella borsetta di perline, che a sua volta era stata nascosta con parecchi incantesimi difensivi: sperò che anche  Aberforth fosse adeguatamente protetto nella sua stanza al San Mungo, non poteva sapere fin dove fossero si fossero infiltrati i loro nemici; ma nessuno dei presenti in quella casa gli avrebbe permesso di appurarlo. E in fondo, se tutto fosse andato come doveva, avrebbe potuto pensare a cosa fare subito dopo la Cerimonia.
Andromeda aveva pregato i Weasley di non scomodarsi troppo, una cerimonia semplice sarebbe andata più che bene, non era necessario nemmeno un pranzo di festeggiamento, data la situazione.
«Se le cose si fanno, si fanno bene. E’ un’occasione importante: il nostro Harry diventa padrino. Dobbiamo festeggiare… nonostante tutto!» aveva sentenziato la signora Weasley, e nessuno aveva più osato contraddirla.
Il giorno dell’equinozio di primavera la Tana fu in grande fermento fin dal primo mattino e, arrivati all’ora del crepuscolo, Harry, vestito di tutto punto, abito da cerimonia grigio scuro con mantello dai risvolti verdi, scese in giardino unendosi ai pochi invitati alla cerimonia, tra cui Hagrid, con il suo consueto orrendo completo peloso.
Ron, che aveva fatto progressi incredibili in quei pochi giorni, e aveva ripreso forze grazie alle cure di Azucena, era con lui e si studiava con occhi increduli.
«Non posso credere di indossare un vestito decente» disse. «Harry, tu ci credi? Dammi un pizzicotto, forse sto sognando!»
«Se preferisci, ti do una botta in testa, così verifichi meglio» rispose Harry, teso.
«No, grazie. Preferisco non svegliarmi» replicò lui, un po’ offeso.
In quel momento videro scendere Hermione, Fleur e Ginny, bellissime nei loro vestiti eleganti ma per niente appariscenti. La signora Weasley accompagnava Azucena insieme a Kingsley, mentre parecchi grossi Auror che Harry non aveva mai visto pattugliavano il perimetro della Tana.
Andromeda teneva in braccio Teddy, che per l’occasione sfoggiava il più piccolo abito da mago che si fosse mai visto  fatto di un tessuto argentato impalpabile. I suoi capelli, quel giorno, erano del colore rosa cicca preferito dalla sua mamma.
«Siete tutti bellissimi» disse la signora Weasley, guardando soprattutto in direzione di Ron, che ringraziò la madre per l'abito nuovo. Il ricordo di pizzi, merletti ed orli sfilacciati era ancora vivido nella sua mente.
Quando si furono tutti riuniti, il signor Weasley, Bill e George li guidarono per qualche decina di metri fino ad inoltrarsi nell’orto. Giunsero ad uno spiazzo che avevano meravigliosamente addobbato per l’occasione: un ampio spazio circolare aveva al centro una pedana esagonale sormontata da una costruzione che poteva sembrare un pozzo di pietra antidiluviano, decorato con motivi di edera, intrecciata ad un arco di ferro battuto. Attorno alla pedana c'era pavimento libero, e, disposte in maniera concentrica, due file di sedie dal cui schienale pendevano altri rami di edera, che scendevano fin quasi sul pavimento. Dal pozzo sfociavano archi di acqua che creavano una cupola cristallina ed iridescente; tutto l’ambiente aveva un’ aria molto mistica.
All’improvviso, al centro dello spiazzo, avanzò un mago basso, con i capelli a ciuffi, l’unico celebrante che Harry avesse mai conosciuto nel mondo dei maghi. Doveva essere arrivato lì con il Ministro, anche se Harry non ci aveva fatto caso visto tutte le cose di cui aveva dovuto occuparsi.  
«Buon pomeriggio, pregevoli streghe, illustrissimi maghi. Se ci siete tutti, possiamo cominciare»
Il celebrante parlò con voce cantilenante, invitando i presenti ad accomodarsi sul ballatoio, mentre Harry e Andromeda dovettero sistemarsi sulla pedana, ai due lati del pozzo di pietra. Il bambino fu alloggiato proprio al centro tra loro tre, sotto l'arco di ferro battuto.
L’eccitazione nell’aria era palpabile.
«Prendete le bacchette» disse il mago, sfoderando la sua.
Obbedirono prontamente. Harry si era fatto spiegare dai Weasley tutto il procedimento, ma era comunque molto nervoso, perché gli avevano detto che l'Attribuzione era un qualcosa di molto simile ad un Voto Infrangibile.
«La Cerimonia dell’Attribuzione è di fondamentale importanza per la vita di un mago, perché i genitori, o tutori, e il futuro padrino, o madrina, promettono che egli sarà cresciuto ed educato con serenità… » l’edera avviluppata sul ferro battuto si illuminò di verde-blu, «con Purezza e Amore» l’edera cambiò dal blu al violetto e infine ad un rosso intenso « e secondo le leggi dei Maghi».
Il ramo divenne di un color oro accecante.
Tutti i presenti ascoltarono in silenzio le parole del mago, ma i più eccitati erano senza ombra di dubbio i più giovani, che non avevano mai visto un rituale simile in vita loro. Harry li guardò furtivamente, e notò che Hermione, Ginny e Fleur avevano le guance arrossate e gli occhi lucidi.
«Andromeda Tonks, desideri affidare il tuo protetto Edward Remus Lupin alle cure del qui presente Harry James Potter, secondo il desiderio dei defunti genitori Remus J. Lupin e Ninfadora Tonks? »
La signora Tonks non parlò, ma annuì e poggiò austera la sua bacchetta sul capo del bambino.
«E tu, Harry James Potter, prometti di occuparti di Edward Remus Lupin ogni qualvolta lo desidererai e ce ne sarà bisogno, trasmettendogli le tue conoscenze di vita e proteggendolo?»
Harry imitò il gesto di Andromeda, annuendo. I capelli del bimbo divennero di un acceso color platino, adesso sembrava una statuetta tutta d'oro.
Infine il mago toccò l’arco di ferro battuto con la sua bacchetta e pronunciò: «In fidem accipere» e dalle loro bacchette si sprigionarono dei rami d’edera fatti di luce, che avvilupparono avvolsero dolcemente i tre corpi.
I presenti alzarono le loro bacchette dalle quali fuoriuscirono altri rami di edera che danzarono intorno a Harry, Andromeda e Teddy in uno scintillio di luce.
Una serie di Favolosi Fuochi d’Artificio con Innesco ad Acqua del dottor Filibuster esplosero nel cielo, facendo infuriare la signora Weasley contro l’unico possibile colpevole, George.
«Non ti arrabbiare mamma» rispose lui. «Che festa è senza un po’ di esplosioni?» e filò via per unirsi agli altri che si stavano accalcando per fare gli auguri ad Harry.
«Il legame che si è creato quest’oggi è ancora più forte» terminò il celebrante, sovrastando il rumore improvviso «perché sostenuto dall’Amicizia. Siatene fieri, mantenetelo saldo» concluse. I rami di edera si dissolsero, Andromeda prese in braccio Teddy e tutti riuscirono ad avvicinarsi, iniziando a parlare in maniera concitata spingendo per fargli gli auguri.
Adesso era un padrino. Sorrise, finalmente rilassato, poi si rivolse ad Andromeda, che stringeva felice al petto il piccolo: «Be’, è andata bene direi».
«Naturalmente! E’ stato bellissimo, e adesso direi di muoverci, non vorrei stare all’aperto ancora per molto. Inoltre sta diventando umido e Teddy potrebbe raffreddarsi».
Ma il bambino era attratto dai fuochi d’artificio e agitava le manine paffute per cercare di acchiapparli.
«Oooooh, guardate» disse all’improvviso Ginny, indicando il cielo. Un forte bagliore rossastro brillava nel cielo. Forse il luccichio dei fuochi di George lo aveva nascosto.
Harry si chiese cosa fosse, e non fece nemmeno in tempo a darsi una risposta che la luce divenne più intensa. La cupola degli incantesimi di protezione apposti attorno alla Tana si riempì di crepe nere e si dissolse in pochi secondi. Kingsley, gli auror, Il signor Weasley, Arthur e George si disposero di spalle intorno alla pedana dove si trovavano tutti gli altri, creando una specie di barriera, ed Harry si unì a loro. Sfoderarono le bacchette, puntandole verso l’esterno, seguendo uno schema che avevano evidentemente preparato prima.
Un auror tentò di riformulare gli incantesimi di protezione su di loro, ma un lampo di luce rossa lo colpì in pieno petto, schiantandolo. I pochi secondi che aveva abbassato la guardia per gettare l’incantesimo protettivo lo avevano reso vulnerabile.
«Non puoi sconfiggerci, Potter» disse la voce acida del mago della Setta che aveva rapito Ron. Attorno a lui si materializzarono molti altri maghi incappucciati: li stavano circondando.
«Il brillamento di Minami è iniziato, ormai. Sei stato davvero gentile ad uscire allo scoperto, ci hai evitato una notevole perdita di tempo. Adesso dacci i Doni che ci mancano senza perdere altro tempo e dopo vedremo cosa fare di te e dei tuoi amici».

A LadyProffa piace questo messaggio.

Torna in alto Andare in basso
 
Capitolo 31 - Senza titolo
Torna in alto 
Pagina 1 di 1
 Argomenti simili
-
» Capitolo 30 (Senza titolo): introduzione
» Scegliamo il titolo per il capitolo 18
» Scegliamo il titolo per il capitolo 20
» Capitolo 19
» Scegliamo il titolo del Capitolo 22

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
www.harrypotter8.altervista.org :: HARRY POTTER 8-
Vai verso: