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| | Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) | |
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+6Ludovic Bagman Snowolf Herm -TEX- Nymphadora remus. 10 partecipanti | |
Autore | Messaggio |
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remus.
Numero di messaggi : 1152 Punti : 6931 Data d'iscrizione : 03.03.09
| Titolo: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Mer Lug 01 2009, 10:04 | |
| Harry entrò esitante nel vecchio ufficio della McGranitt. Il professor Uglick aveva naturalmente caratterizzato l'ambiente secondo il suo gusto. Sulle pareti erano appesi molti piccoli quadretti, la maggior parte raffiguranti strani animali magici. Harry passò davanti alla riproduzione di una strana bestia con una folta pelliccia e cinque lunghe zampe. Assomigliava ad un grosso ragno peloso; ma sembrava innocuo: stava dormendo pesantemente. Harry non resistette alla tentazione di svegliarlo, allungò la mano picchiettando sulla tela. Lo strano animale si destò subito, rizzò il pelo e spalancò le fauci con aria minacciosa cercando di uscire dal quadro per strappare il dito di Harry. Il ragazzo, spaventato, indietreggiò di un paio di passi. «Il Quintaped, essere pericoloso ma affascinante» disse il professor Uglick apparendo dal nulla alle sue spalle. «Sembrava innocuo» farfugliò Harry. «Sembrava, appunto. Quegli esseri si nutrono di carne, preferibilmente carne umana strappata da corpi ancora in vita... «La leggenda vuole che non siano veri e propri animali». Harry rabbrividì. «E allora cosa dovrebbero essere?». «Maghi e streghe! Si racconta che, molti secoli or sono, vi fossero due clan rivali: i McCliver e i MacBoon. Il primo di essi avrebbe trasfigurato l'intero altro clan in Quintaped». Fece una pausa. «Un gesto orribile, trasfigurare degli umani in esseri mostruosi senza coscienza di sé... ti ricordi la lezione?» Harry annuì. «E i McCliver furono puniti?». «Certo», sbraitò, «avevano compiuto una magia efferata senza riflettere sulle conseguenze!». Si avvicinò a Harry, gli strinse forte il braccio e poi si ingobbi ancora più del normale per fissarlo negli occhi. «Mai agire senza considerare le conseguenze, ricordatelo!». Harry si strofinò il braccio. Il professore continuò. «I McCliver lo hanno imparato sulla loro pelle. Avevano creato delle bestie così terrificanti da non essere controllabili, nemmeno con la magia. E furono sterminati! I Quintaped li massacrarono uno ad uno... uomini, donne e bambini!». Harry balbettò sconvolto «Che fine orribile ...». «Sei convinto? Io non ne sarei così sicuro... dopotutto a loro è andata fin troppo bene! Ai MacBoon è toccato un destino ben peggiore. Ragiona su questo: il loro destino sarà ora e sempre quella di essere delle orrende bestie mangia uomini!». Harry soppesò le parole del professore capendo il significato di quella orribile storia. «Ma è una leggenda, vero?» chiese speranzoso. «E chi lo sa? Nessuno è mai riuscito a catturarne uno per avere una conferma!». «Speriamo di no!». «Io spero di sì ...». «Come? Tutte quelle persone... quei bambini ...». «Vedi, se questa storia fosse confermata, sarebbe il più grande esempio di trasfigurazione della storia! E poi rimane da monito per tutti noi». Il professore zoppicò fino alla scrivania e sprofondo nella sua poltrona. «Accomodati... non siamo qui per parlare dei MacBoon». Harry si sedette di fronte al professore. «Oggi sei qui per una lezione supplementare... Non si è mai visto un Auror della tua età; una decisione avventata a mio parere. Ma il Ministro ha deciso così... e allora devi pur essere preparato». Harry deglutì a disagio. «Allora per prima cosa studieremo la mente, strumento molto potente. Come Auror dovrai sempre essere nella condizione di capire se le persone che incontri ti stanno mentendo o ti stanno dicendo la verità. Certo normalmente le persone mentono... ma bisogna pur essere sicuri! Per questo dovrai specializzarti nella Legimanzia. Da quanto so, tu hai già vissuto l'esperienza di entrare nella mente di qualcuno: sto parlando di Lord Voldemort». Harry rimase in silenzio. «La cosa non è tanto dissimile. Per poter utilizzare con sicurezza la Legimanzia, tuttavia, devi essere sicuro di poter chiudere la tua mente. Da quello che so, hai già avuto modo di esercitarti nell'Occlumanzia... Cosa dici, possiamo iniziare?». Harry deglutì nuovamente... il dolore delle lezioni con Piton era ancora vivido nella sua testa. «Certo ...» disse. Ripensò a quel poco che aveva appreso: doveva liberare la mente, escludere ogni emozione. Il professore iniziò a scrutarlo negli occhi «Legimens» sussurrò; Harry capì cosa stesse facendo. Il ragazzo si concentrò su una crepa di una pietra nel muro alle spalle del professore. Il professore si stava sforzando ma Harry riusciva a mantenere l'attenzione sulla piccola crepa verticale sulla pietra grigia. Doveva rimanere concentrato. Poi il professore si rilassò, sogghignò e iniziò a fissarlo con maggiore intensità. La pietra grigia lentamente si trasformò in marmo bianco.. la tomba dei suoi genitori... era il giorno del suo compleanno quando era andato a Godric's Hollow. Posò i fiori e iniziò a piangere... No, basta! Svuotò la mente di nuovo... ora rivedeva il muro dietro al pofessore. «Legimens» insistette Uglick con maggior vigore. La crepa sulla pietra lentamente scomparve, non era più il muro grigio dell'ufficio del professore di Trasfigurazione... ora era un muro di mattonelle rosse: il vicolo dietro al Serraglio Stregato. Poi apparve la carrozza... sentì Ron che gridava... poi sentì le due strane voci... Improvvisamente la pressione del professore scomparve. Riaprì gli occhi ansimante, la testa gli scoppiava. Ma questa volta non era colpa della cicatrice. Il dolore gli permeava tutto il capo, un dolore insopportabile. Piegò la testa sulle ginocchia stringendola con le mani. «Rilassati Potter, rilassati... Un po' di mal di testa non può fermare un Auror» disse senza il suo solito vigore il professore. Poi si buttò indietro sulla poltrona pensieroso. Harry lo guardò: Uglick sembrava colpito da qualcosa. Harry cercò di seguire il consiglio... tornò a liberare la mente... pian piano il dolore si affievolì. «Sto un po' meglio» disse «possiamo continuare ...». «No Potter. Per oggi può bastare ...». Harry non riusciva a capire cosa fosse accaduto: fino a quel momento il professore sembrava ansioso di metterlo alla prova... e adesso lo lasciava andar via solo dopo pochi minuti di lezione. Doveva esser stato qualcosa che aveva visto nella su testa. Ma cosa? La storia della carrozza l'aveva raccontata per filo e per segno a Kingsley e per questo era sicuro che anche Uglick la conoscesse... eppure doveva aver visto qualcosa di più! «Su, su... non stare lì imbambolato... dopotutto non avrei mai creduto che tu avessi tanta resistenza». Harry si alzò, salutò il professore e uscì dall'ufficio. | |
| | | Nymphadora
Numero di messaggi : 6 Località : ANCONA Punti : 5583 Data d'iscrizione : 15.06.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Mer Lug 01 2009, 10:24 | |
| è veramente bello perfetto....a quanto pare l'occlumanzia serve sempre!!! | |
| | | -TEX-
Numero di messaggi : 735 Età : 34 Località : Lombardia Punti : 6382 Data d'iscrizione : 05.06.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Mer Lug 01 2009, 11:48 | |
| bellissimo mi chiedo cosa ha visto il prof naturalmente aspetto la continuazione! | |
| | | Herm
Numero di messaggi : 1398 Età : 35 Località : Caserta Punti : 7010 Data d'iscrizione : 22.06.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Mer Lug 01 2009, 11:57 | |
| dai remus...nn farci aspettare troppo! ahahah cmq un bel pezzo | |
| | | Nymphadora
Numero di messaggi : 6 Località : ANCONA Punti : 5583 Data d'iscrizione : 15.06.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Mer Lug 01 2009, 12:11 | |
| mi sono dimenticata prima....a quando il seguito??? | |
| | | Snowolf
Numero di messaggi : 6372 Località : Sardegna Punti : 12065 Data d'iscrizione : 04.05.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Mer Lug 01 2009, 13:12 | |
| Sinceramente lo trovo un bel intermezzo da inserire appena gli sviluppi lo consentono, lo trovo un pò veloce, come gia detto io avrei calcato la mano nella parte della carrozza, mi sarei magari dilungato di più sui ricordi e sensazioni che Harry prova, comunque il testo e molto valido scritto bene e la velocità le da comunque il vantaggio di non far diventare il testo pesante. Complimenti, anche perché credo che sia il perfetto testo universale, ovunque lo inserisci funziona... | |
| | | Ludovic Bagman Admin
Numero di messaggi : 6251 Età : 33 Località : sponde del Piave, Fiume Sacro alla Patria Punti : 12017 Data d'iscrizione : 02.05.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Mer Lug 01 2009, 14:35 | |
| buono... comunque scrivete testi tutti insieme... c'è stata un epidemia!! E tu che volevi testi nuovi... | |
| | | remus.
Numero di messaggi : 1152 Punti : 6931 Data d'iscrizione : 03.03.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Mer Lug 01 2009, 19:35 | |
| Grazie a tutti!!
Il seguito? Finisce con "... uscì dall'ufficio", prima di un'altra lezione c'è tempo... Muhahaha! Morite dalla curiosità, eh?
Ma su! L'idea è banale: ha riconosciuto le voci nella carrozza! Di chiunque siano!
Il seguito non c'è, questo testo è, come lo ha definito Snow, "un bel intermezzo" poi cosa avrà scoperto Uglick si dovrà sapere più avanti. Magari cambiando ciò che vede Harry si può anche pensare abbia scoperto qualcos'altro.
Un storia non può iniziare e concludersi in un solo testo... la strada è lunga! | |
| | | Ludovic Bagman Admin
Numero di messaggi : 6251 Età : 33 Località : sponde del Piave, Fiume Sacro alla Patria Punti : 12017 Data d'iscrizione : 02.05.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Mer Lug 01 2009, 22:14 | |
| "la strada è lunga e insidiosa, come la vita... piena di buche e con strapiombi sul ciglio..." (cit) che belle citazioni... ne ho altre sulla vita... | |
| | | Snowolf
Numero di messaggi : 6372 Località : Sardegna Punti : 12065 Data d'iscrizione : 04.05.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Gio Lug 02 2009, 00:36 | |
| Ludo un uomo una citazione!! | |
| | | remus.
Numero di messaggi : 1152 Punti : 6931 Data d'iscrizione : 03.03.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Gio Lug 02 2009, 09:48 | |
| Ludo un uomo (ah sì, non l'avrei mai detto!).... centomila citazioni!!! | |
| | | Snowolf
Numero di messaggi : 6372 Località : Sardegna Punti : 12065 Data d'iscrizione : 04.05.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Gio Lug 02 2009, 11:50 | |
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| | | Ludovic Bagman Admin
Numero di messaggi : 6251 Età : 33 Località : sponde del Piave, Fiume Sacro alla Patria Punti : 12017 Data d'iscrizione : 02.05.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Gio Lug 02 2009, 13:50 | |
| riguardo a ieri notte, ho la citazione giusta: "Maschilista, io? Ma io amo le donne... solo non capisco perchè non depongano le uova!!" (cit) | |
| | | remus.
Numero di messaggi : 1152 Punti : 6931 Data d'iscrizione : 03.03.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Gio Apr 28 2011, 12:06 | |
| Proposta per cap. 20Si era svegliato da un sonno riposante come non ne faceva da tempo. La visione lo doveva aver stancato a dovere. Si sentiva pieno di energia e pronto ad affrontare il suo futuro. Peccato solo che fosse rimasto addormentato ed ora fosse in tremendo ritardo per la prima lezione della mattina. Evidentemente nessuno di era premurato di chiamarlo per la colazione. Correva lungo il corridoio mentre cercava invano di raddrizzare la veste indossata in fretta e furia e masticava a fatica un biscotto raffermo che aveva scovato su un tavolino in Sala Comune. Schivò un'armatura rischiando di perdere un pezzo di naso sulla lama di una spada affilata, attraversò il corpo di Nick-Quasi-Senza-Testa, iniziando a scusarsi ancor prima di averlo fatto e si fiondò giù dalle scale. «Potter! Dove corri in quella maniera?». Si bloccò di colpo. Era uno di quei momenti in cui un singolo particolare ti fa dimenticare tutto quello a cui stai pensando e ti catapulta in un'altra situazione. Non credeva di risentire quella voce tanto presto, tantomeno nei corridoi della scuola. Le urla di Ginny gli risuonarono nelle orecchie facendo risalire la rabbia. Ingoiò l'impasto di biscotto che aveva in bocca e, senza dare troppo dell'occhio, avvicinò la mano alla bacchetta. Si voltò verso la porta dell'ufficio del professore. Sembrava invecchiato di altri dieci anni che imbruttivano la già malconcia figura. Ancora più di prima sembrava che il bastone fosse molto di più di un semplice accessorio. Iniziò ad avanzare claudicante verso di lui, e ancora una volta Harry dovette ammettere che la sua agilità strideva pesantemente con il suo aspetto fisico. «Non credevo di rivederla». «Sono malconcio, ma ancora lontano dalla mia dipartita. O perlomeno ci conto». «Non intedevo ...». «Bando alle ciance... sei in ritardo per la lezione vero?». «Sì, ma...». «Allora vai e porta i miei saluti alla signorina Weasley, non vorrei averla spaventata troppo l'ultima volta». «La Mc Granitt sa che lei è qui?». «Oh certo... la mia presenza era richiesta in questi giorni, sono giorni importanti vero Potter?». «Non capisco di cosa parla». «Potter il pericolo è più vicino di quanto tu pensi, ormai dovresti averlo capito, siamo alla terza volta». Harry strinse la bacchetta sotto la veste, cercando di mantenere il controllo. «Combattevo guerre mentre nemmeno i tuoi genitori erano nati, contro di me non ti servirebbe molto quella» il professore si voltò entrando nell'ufficio. «Devi imparare a distinguere gli amici dai nemici, questo è sempre stato un tuo problema vero? Di me non devi avere paura; avanti entra ormai è tardi per la tua lezione, vediamo di usare questo tempo in modo fruttuoso». Harry seguì esitante il professore. Sapeva che non avrebbe dovuto fidarsi ma, sotto sotto, bramava dalla curiosità di capire qualcosa di più. Non entrava in quella stanza dall'esame di Ginny. In quell'occasione non aveva fatto molto caso a quello che lo circondava. Il professor Uglick aveva naturalmente caratterizzato l'ambiente secondo il suo gusto. Sulle pareti erano appesi molti piccoli quadretti, la maggior parte raffiguranti strani animali magici. Harry passò davanti alla riproduzione di una strana bestia con una folta pelliccia e cinque lunghe zampe. Assomigliava ad un grosso ragno peloso; ma sembrava innocuo: stava dormendo pesantemente. Harry non resistette alla tentazione di svegliarlo, allungò la mano picchiettando sulla tela. «Via da quel quadro Potter!». Lo strano animale si destò subito, rizzò il pelo e spalancò le fauci con aria minacciosa cercando di uscire dal quadro per strappare il dito di Harry. Il ragazzo, spaventato, indietreggiò di un paio di passi. «Il Quintaped, essere pericoloso ma affascinante» disse il professor Uglick. «Sembrava innocuo» farfugliò Harry. «Sembrava, appunto. È quello che cercavo di dirti poco fa, non devi fermarti a quello che sembrano le cose, ma a quello che sono in realtà. Quell'esserino che in base alla tua accurata analisi definisci innoquo, in realtà si nutre di carne, preferibilmente carne umana strappata da corpi ancora in vita...». Harry rabbrividì. «La leggenda vuole che non siano veri e propri animali. Si racconta che, molti secoli or sono, vi fossero due clan rivali: i McCliver e i MacBoon. Il primo di essi avrebbe trasfigurato l'intero altro clan in Quintaped». Fece una pausa. «Un gesto orribile, trasfigurare degli umani in esseri mostruosi senza coscienza di sé... ti ricordi la lezione?». Harry andò velocemente alla prima lezione di trasfigurazione con il professor Uglick e ripenso alla difficoltà di mantenere la coscenza umana quando trasfigurati in animali o cose. «Immagino che in tutto questo i McCliver subirono una punizione per ciò che avevano fatto». «Certo», sbraitò, «avevano compiuto una magia efferata senza riflettere sulle conseguenze!». Si avvicinò a Harry, gli strinse forte il braccio e poi si ingobbi ancora più del normale per fissarlo negli occhi. «Mai agire senza considerare le conseguenze, ricordatelo!». Harry si strofinò il braccio. Il professore continuò. «I McCliver lo hanno imparato sulla loro pelle. Avevano creato delle bestie così terrificanti da non essere controllabili, nemmeno con la magia. E furono sterminati! I Quintaped li massacrarono uno ad uno... uomini, donne e bambini!». «Non mi sembra giustizia questa, che fine orribile ...». «Sei convinto? Io non ne sarei così sicuro... dopotutto a loro è andata fin troppo bene! Ai MacBoon è toccato un destino ben peggiore. Ragiona su questo: il loro destino sarà ora e sempre quella di essere delle orrende bestie mangia uomini!». Harry soppesò le parole del professore capendo il significato di quella orribile storia. «Ma è una leggenda, vero?» chiese speranzoso. «E chi lo sa? Nessuno è mai riuscito a catturarne uno per avere una conferma!». «Speriamo di no!». «Io spero di sì ...». «Come? Tutte quelle persone... quei bambini ...». «Vedi, se questa storia fosse confermata, sarebbe il più grande esempio di trasfigurazione della storia! E poi rimane da monito per tutti noi». «Monito a non torturare gli altri?». «Ancora risentito per la storia della Weasley? Potter lo so di aver calcato la mano... ma in quel momento le mie priorità erano altre». «E quali?». «Erano mie priorità Potter, non tue. Ma se prorio vuoi conoscerle... prego fai pure...». Il professore zoppicò fino alla scrivania e sprofondo nella sua poltrona. «La mente, ragazzo, è uno strumento molto potente. Come Auror dovrai sempre essere nella condizione di capire se le persone che incontri ti stanno mentendo o ti stanno dicendo la verità. Tutti mentono (everybody lies [cit])... ma bisogna pur esserne sicuri! Accomodati...» Harry si sedette di fronte al professore per nulla convinto di quello che stava facendo. «Sono qui Potter, davanti a te, tutto quello che vuoi sapere è qui dentro» disse picchiandosi la testa con l'indice. «Non ti resta che leggerlo». «Io non...». «Ti conviene fare in fretta oppure quello che hai di fronte potrebbe entrare lui nella tua...». Il professore iniziò a scrutarlo negli occhi «Legilimens» sussurrò; Harry capì cosa stesse facendo, il dolore delle lezioni con Piton era ancora vivido nella sua testa. Ripensò a quel poco che aveva appreso: doveva liberare la mente, escludere ogni emozione. Si concentrò su una crepa di una pietra nel muro alle spalle del professore. Il professore si stava sforzando ma Harry riusciva a mantenere l'attenzione sulla piccola crepa verticale sulla pietra grigia. Doveva rimanere concentrato. Poi il professore si rilassò, sogghignò e iniziò a fissarlo con maggiore intensità. «Forza Potter, tutto quello che vuoi sapere è qui, nella mia testa!». La pietra grigia lentamente si trasformò in marmo bianco... la tomba dei suoi genitori... era il giorno del suo compleanno quando era andato a Godric's Hollow. Posò i fiori e iniziò a piangere... No, basta! Vuotò la mente di nuovo... ora rivedeva il muro dietro al professore. «Legilimens» insistette Uglick con maggior vigore. La crepa sulla pietra lentamente scomparve, non era più il muro grigio dell'ufficio del professore di Trasfigurazione... ora era un muro di mattonelle rosse: il vicolo dietro al Serraglio Stregato. Poi apparve la carrozza... sentì Ron che gridava... poi sentì le due strane voci... e poi ancora il lago nero, i tentacoli che serpeggiavano intorno a lui... Improvvisamente la pressione del professore scomparve. Riaprì gli occhi ansimante, la testa gli scoppiava. Ma questa volta non era colpa della cicatrice. Il dolore gli permeava tutto il capo, un dolore insopportabile. Piegò la testa sulle ginocchia stringendola con le mani. «Rilassati Potter, rilassati... Un po' di mal di testa non può fermare un Auror» disse senza il suo solito vigore il professore. Harry cercò di seguire il consiglio... tornò a liberare la mente... pian piano il dolore si affievolì per lasciare posto a nuova energia e determinazione. Uglick era distratto e pensieroso, lo fissò negli occhi. Capì che era la sua occasione. Harry richiamò tutte le sue energie, socchiuse la bocca e sussurrò: «Legilimens!».
Ultima modifica di Remus. il Mer Mag 18 2011, 23:03 - modificato 1 volta. | |
| | | LadyProffa
Numero di messaggi : 3083 Età : 43 Località : Basilicata Punti : 8594 Data d'iscrizione : 06.01.10
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Gio Apr 28 2011, 14:32 | |
| Non sono proprio per niente convinta che uglick debba già tornare, tantomeno che debba fornire informazioni sul quintaped (anche se harry è così stupido che di certo non farebbe il collegamento). Boh...lo ammetto, sono indecisa... boh! | |
| | | AlaskaMudblood
Numero di messaggi : 2668 Età : 26 Località : Napoli Punti : 8126 Data d'iscrizione : 07.01.10
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Gio Apr 28 2011, 15:38 | |
| A me piace un sacco! Penso di quotare molto la tua proposta. Bravo lupastro! c: | |
| | | Ludovic Bagman Admin
Numero di messaggi : 6251 Età : 33 Località : sponde del Piave, Fiume Sacro alla Patria Punti : 12017 Data d'iscrizione : 02.05.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Gio Apr 28 2011, 19:17 | |
| quoto lady per quanto riguarda il ritorno di uglick.. se qualcuno deve tornare, che lo faccia Draco!!! certo il testo stuzzica .. idee fantastiche da non buttare: -la prova del legilimens -il quintaped in un quadro nella stanza del prof con l'annessa leggenda -la citazione (lol) nel legilimens del prof forse si dice troppo di quello che accade dopo... questo uglick mi piace! Provoca Harry e con straordinari panegirici ti stordisce tanto che non ti accorgi di essere già arrivato al sodo (azione concreta!) Forse di troppo l'onnipotenza del "so che stringi una bacchetta in mano, ma tanto sono un figo e non mi freghi, anzi te lo dico pure in faccia tanto per essere più sfacciati!" comunque non sono particolramente favorevole ad un ritorno di uglick in questo momento. 110 e lode per l'inserimento di un fantasma nel testo!!! il primo pezzo lo possiamo mettere in bozza!! muahahahah!! | |
| | | remus.
Numero di messaggi : 1152 Punti : 6931 Data d'iscrizione : 03.03.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Gio Apr 28 2011, 20:12 | |
| Be' l'idea era che Uglick fosse tornato ad Hogwarts in corrispondenza nella terza volta di Minami, per proteggere la scuola, o per combinare qualcosa a seconda delle versioni. Non ho idea di quello che veda nella testa di Uglick, anche se l'idea di Herm stuzzica! Certo non mi sto minimamente preoccupando delle dinamiche del 20 | |
| | | Frankie.
Numero di messaggi : 424 Località : Scicli Punti : 6022 Data d'iscrizione : 18.06.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Dom Mag 01 2011, 20:15 | |
| Alors... 1 inizio quotando chi diceva che "sembra decisamente" presto un ritorno di Uglick. solo 4 capitoli prima questo parte per chissà quale posto sperduto e poi torna come se niente fosse per fare una lezione di..."legilimanzia" ad Harry Ma c'è da dire che anche ciò che dice Remus è vero, allora, io mi chiedo...non si può spostare lo sbrilluccichio della stella al cap 21 ? (almeno un cap in più, anche se poco, lo recuperiamo)
2 mi piace la prima parte, bella accelerata, rende la fretta. Però quando sente la voce di Uglick, secondo me, bisogna decelerare un pò; un pò di ambiente in più.
3 mi piace l'utilizzo di parole nuove, aiutano ad accrescere il nostro lessico
4 - Citazione :
- il loro destino sarà ora e sempre quella di essere delle orrende bestie mangia uomini!».
quello*
5 è vero che Harry è ancora risentito con Uglick per la storia di Ginny, però il dialogo è ridotto ai minimi termini, anzi Uglick fa un monologo...e le espressioni dei due...sono cyborg??? Cmq date le dovute "aggiustature" (esiste come parola ed è stata usata per la prima volta nel 1926 ) risulta essere interessante, bravo lupastro! Finish!
alla prossima! | |
| | | kinderangie
Numero di messaggi : 1090 Età : 56 Località : Firenze Punti : 6752 Data d'iscrizione : 26.05.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Lun Mag 02 2011, 07:56 | |
| Per il problema dell'apparizione di Minami...non si può rimandare perchè avevamo dato delle date abbastanza certe e se le apparizioni devono essere regolari non si possono variare così tanto. Se il rapimento è a scuola ed è legato alla visione, l'unico motivo per cui i MO entrano a scuola è perchè c'è la terza apparizione....a meno che non ritiriamo fuori la spia che apre la scuola dall'interno. Comunque l'apparizione deve avvenire intorno al 23 dicembre e quindi ci siamo. per il mio commento a questo testo...beh l'avevo messo nella discussione capitolo 20.... mi fa fatica copiarlo qui...potete leggerlo lì.... | |
| | | remus.
Numero di messaggi : 1152 Punti : 6931 Data d'iscrizione : 03.03.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Mer Mag 18 2011, 22:52 | |
| Ok... lo sapete che mi sono fissato con sta cosa! Ho sfumato qualcosina e inserito cosa vede Harry nella mente del prof, seguendo l'idea di Herm. Buona lettura! Risveglio e incontro con Uglick Si era svegliato da un sonno riposante come non ne faceva da tempo. La visione lo doveva aver stancato a dovere. Si sentiva pieno di energia e pronto ad affrontare il suo futuro. Peccato solo che fosse rimasto addormentato ed ora fosse in tremendo ritardo per la prima lezione della mattina. Evidentemente nessuno si era premurato di chiamarlo per la colazione. Correva lungo il corridoio mentre cercava invano di raddrizzare la veste indossata in fretta e furia e masticava a fatica un biscotto raffermo che aveva scovato su un tavolino in Sala Comune. Schivò un'armatura rischiando di perdere un pezzo di naso sulla lama di una spada affilata, attraversò il corpo di Nick-Quasi-Senza-Testa, iniziando a scusarsi ancor prima di averlo fatto e si fiondò giù dalle scale. «Potter! Dove corri in quella maniera?». Si bloccò di colpo. Era uno di quei momenti in cui un singolo particolare ti fa dimenticare tutto quello a cui stai pensando e ti catapulta in un'altra situazione. Non credeva di risentire quella voce tanto presto, tantomeno nei corridoi della scuola. Le urla di Ginny gli risuonarono nelle orecchie facendo risalire la rabbia. Ingoiò l'impasto di biscotto che aveva in bocca e, senza dare troppo nell'occhio, avvicinò la mano alla bacchetta. Si voltò verso la porta dell'ufficio del professore. Sembrava invecchiato di altri dieci anni che imbruttivano la già malconcia figura. Ancora, più di prima, sembrava che il bastone fosse molto di più di un semplice accessorio. Iniziò ad avanzare claudicante verso di lui, e ancora una volta Harry dovette ammettere che la sua agilità strideva pesantemente con il suo aspetto fisico. «Non credevo di rivederla». «Sono malconcio, ma ancora lontano dalla mia dipartita. O perlomeno ci conto». «Non intedevo ...». «Bando alle ciance... sei in ritardo per la lezione vero?». «Sì, ma...». «Allora vai e portale le mie scuse, temo di averla trattata troppo rudemente l'ultima volta». «Quello che ha fatto a Ginny lo definisce trattarla rudemente?». Il tono del professore si appiattì, lasciando solo una punta di acidità. «E tu come lo chiameresti?». «Tortura?». «Ragazzo... non sai di cosa parli, se avessi voluto farle del male le cose sarebbero andate molto diversamente». «La Mc Granitt sa che lei è qui?». «Oh certo... la mia presenza era richiesta in questi giorni, sono giorni importanti vero Potter?». Harry rimase a fissarlo, non capendo a cosa si riferisse. «Potter il pericolo è più vicino di quanto tu pensi, ormai dovresti averlo capito, siamo alla terza volta». Harry strinse la bacchetta sotto la veste, cercando di mantenere il controllo. «Combattevo guerre mentre nemmeno i tuoi genitori erano nati, contro di me non ti servirebbe molto quella» il professore si voltò entrando nell'ufficio. «Devi imparare a distinguere gli amici dai nemici, questo è sempre stato un tuo problema vero? Di me non devi avere paura; avanti entra ormai è tardi per la tua lezione, vediamo di usare questo tempo in modo fruttuoso». Harry seguì esitante il professore. Sapeva che non avrebbe dovuto fidarsi ma, sotto sotto, bramava dalla curiosità di capire qualcosa di più. Non entrava in quella stanza dall'esame di Ginny. In quell'occasione non aveva fatto molto caso a quello che lo circondava. Il professor Uglick aveva naturalmente caratterizzato l'ambiente secondo il suo gusto. Sulle pareti erano appesi molti piccoli quadretti, la maggior parte raffiguranti strani animali magici. Harry passò davanti alla riproduzione di una strana bestia con una folta pelliccia e cinque lunghe zampe. Assomigliava ad un grosso ragno peloso; ma sembrava innocuo: stava dormendo pesantemente. Harry non resistette alla tentazione di svegliarlo, allungò la mano picchiettando sulla tela. «Via da quel quadro, Potter!». Lo strano animale si destò subito, rizzò il pelo e spalancò le fauci con aria minacciosa cercando di uscire dal quadro per strappare il dito di Harry. Il ragazzo, spaventato, indietreggiò di un paio di passi.
Quintaped «Il Quintaped, essere pericoloso ma affascinante» disse il professor Uglick. «Sembrava innocuo» farfugliò Harry. «Sembrava, appunto. È quello che cercavo di dirti poco fa, non devi fermarti a quello che sembrano le cose, ma a quello che sono in realtà. Quell'esserino che in base alla tua accurata analisi definisci innoquo, in realtà si nutre di carne, preferibilmente carne umana strappata da corpi ancora in vita... ne vuoi uno come animale di compagnia? Anche se forse, a pensarci bene, non escluderei l’eventualità che Hagrid ne nasconda uno da qualche parte». Harry avrebbe voluto rispondere a tono, ma i precedenti con Aragog non mettevano l’amico in una situazione facilmente difendibile. «Tranquillo, Hagrid non ne potrebbe avere uno. La leggenda vuole che non siano veri e propri animali; si racconta che, molti secoli or sono, vi fossero due clan rivali: i McCliver e i MacBoon. Il primo di essi avrebbe trasfigurato l'intero altro clan in Quintaped». Fece una pausa. «Un gesto orribile, trasfigurare degli umani in esseri mostruosi senza coscienza di sé... ti ricordi la lezione?». Harry andò velocemente alla prima lezione di trasfigurazione con il professor Uglick e ripenso alla difficoltà di mantenere la coscenza umana quando trasfigurati in animali o cose. «Immagino che in tutto questo i McCliver subirono una punizione per ciò che avevano fatto». «Certo», sbraitò, «avevano compiuto una magia efferata senza riflettere sulle conseguenze!». Si avvicinò a Harry, gli strinse forte il braccio e poi si ingobbi ancora più del normale per fissarlo negli occhi. «Mai agire senza considerare le conseguenze, ricordatelo!». Harry si strofinò il braccio. Il professore continuò. «I McCliver lo hanno imparato sulla loro pelle. Avevano creato delle bestie così terrificanti da non essere controllabili, nemmeno con la magia. E furono sterminati! I Quintaped li massacrarono uno ad uno... uomini, donne e bambini!». «Non mi sembra giustizia questa, che fine orribile ...». «Sei convinto? Io non ne sarei così sicuro... dopotutto a loro è andata fin troppo bene! Ai MacBoon è toccato un destino ben peggiore. Ragiona su questo: il loro destino sarà ora e sempre quello di essere delle orrende bestie mangia uomini!». Harry soppesò le parole del professore capendo il significato di quella orribile storia. «Se la storiella è finita io tornerei a lezione...» disse Harry guardando l’uscita. «Storiella? Anche se nessuno è mai riuscito a catturarne uno per avere una conferma, non la definirei storiella con troppa leggerezza». «Mi è almeno concesso sperare che una storia tanto atroce sia falsa?». «Certo, ma io spero il contrario». «Come? Tutte quelle persone... quei bambini ...». «Se questa storia fosse confermata, sarebbe il più grande esempio di trasfigurazione della storia! Pensa fino a che punto si può spingere il potere della magia. E poi rimane da monito per tutti noi».
Legimanzia «Monito a non torturare gli altri?». «Ancora la storia della Weasley? Potter, in quel momento le mie priorità non erano certo quelle di stare attento a non urtare la sensibilità di una ragazzina». «E quali allora?». «Erano mie priorità Potter, non tue. Ma se prorio vuoi conoscerle... prego fai pure...». Il professore zoppicò fino alla scrivania e sprofondo nella sua poltrona. «La mente, ragazzo, è uno strumento molto potente. Come Auror dovrai sempre essere nella condizione di capire se le persone che incontri ti stanno mentendo o ti stanno dicendo la verità. Tutti mentono... ma bisogna pur esserne sicuri! Accomodati...». Harry si sedette di fronte al professore per nulla convinto di quello che stava facendo. «Sono qui Potter, davanti a te, tutto quello che vuoi sapere è qui dentro» disse picchiandosi la testa con l'indice. «Non ti resta che leggerlo». «Io non...». «Ti conviene fare in fretta oppure quello che hai di fronte potrebbe entrare lui nella tua...». Il professore iniziò a scrutarlo negli occhi «Legilimens» sussurrò; Harry capì cosa stesse facendo, il dolore delle lezioni con Piton era ancora vivido nella sua testa. Ripensò a quel poco che aveva appreso: doveva liberare la mente, escludere ogni emozione. Si concentrò su una crepa di una pietra nel muro alle spalle del professore. Il professore si stava sforzando ma Harry riusciva a mantenere l'attenzione sulla piccola crepa verticale sulla pietra grigia. Doveva rimanere concentrato. Poi il professore si rilassò, sogghignò e iniziò a fissarlo con maggiore intensità. «Forza Potter, tutto quello che vuoi sapere è qui, nella mia testa!». La pietra grigia lentamente si trasformò in marmo bianco... la tomba dei suoi genitori... era il giorno del suo compleanno quando era andato a Godric's Hollow. Posò i fiori e iniziò a piangere... No, basta! Vuotò la mente di nuovo... ora rivedeva il muro dietro al professore. «Legilimens» insistette Uglick con maggior vigore. La crepa sulla pietra lentamente scomparve, non era più il muro grigio dell'ufficio del professore di Trasfigurazione... ora era un muro di mattonelle rosse: il vicolo dietro al Serraglio Stregato. Poi apparve la carrozza... sentì Ron che gridava... le due strane voci... e poi ancora il lago nero, i tentacoli che serpeggiavano intorno a lui... Improvvisamente la pressione del professore scomparve. Riaprì gli occhi ansimante, la testa gli scoppiava. Ma questa volta non era colpa della cicatrice. Il dolore gli permeava tutto il capo, un dolore insopportabile. Piegò la testa sulle ginocchia stringendola con le mani. «Rilassati Potter, rilassati... Un po' di mal di testa non può fermare un Auror» disse senza il suo solito vigore il professore. Harry cercò di seguire il consiglio... tornò a liberare la mente... pian piano il dolore si affievolì per lasciare posto a nuova energia e determinazione. Uglick era distratto e pensieroso, lo fissò negli occhi. Capì che era la sua occasione. Harry richiamò tutte le sue energie, socchiuse la bocca e sussurrò: «Legilimens!».
Nella mente di Uglick «Si parte» disse una voce maschile magicamente amplificata, «destinazione Londra». Uglick era sull’Espresso e stava entrando in una cabina: «Posso sedermi?». Una voce proveniente dall’interno diede il suo assenso. Il professoore si sedette di fronte al ragazzo. «Allora, Malfoy» esordì, «ecco che hai superato i M.A.G.O. e ti appresti a lasciare Hogwarts. Non sei più un bambino adesso, sei un uomo». Draco non appariva spavaldo come al suo solito, aveva quell’aria afflitta, la stessa che aveva la mattina della sua opartenza dalla scuola. «Sì. Ho fatto gli esami e ho superato i M.A.G.O.» disse. La visione stava svanendo, ma Harry voleva sapere. Mantenne la concentrazione cercando di fissare quel singolo ricordo. «Cosa pensi di fare adesso?» stava chiedendo il professore. Draco esitò. «Non ne ho idea» disse. «Adesso sto tornando a casa, poi deciderò». «Già». Uglick frugò nella sua sacca e ne estrasse una copia della Gazzetta del Profeta. «Al ministero non se la cavano bene» commentò, «servirebbero maghi del tuo calibro». «Non mi interessa una carriera al ministero» replicò Draco. Le buone maniere erano finite. «Ne ero certo. La caduta del Signore Oscuro ha stravolto tutti i programmi». Di nuovo i pensieri si fecero sfuggevoli e di nuovo Harry tentò di rimanere su quel ricordo. Draco era steso sul pavimento della carrozza, gli occhi chiusi. Ma non aveva ancora perso i sensi. «So molte cose di te» disse Uglick, «alcune me le ha dette Minerva, altre le sapevo di mio, altre le ho scoperte ora. Davanti a me c’è un ragazzo che aveva dei progetti, degli obiettivi, che sono crollati come un castello di carte. Un ragazzo tormentato, che a diciott’anni ha vissuto e affrontato cose molto, troppo grandi per uno della sua età. Ogni sua azione è dettata principalmente dalla rabbia, dalla voglia di evadere e di rimettersi in discussione. E per di più…». Si abbassò affianco a lui, con la bocca vicino all’orecchio dell’ ex-serpeverde. «…Biancospino e crine di unicorno. Dieci pollici esatti. Il fato certe volte è ironico. Adesso sei qui a combattere con la stessa bacchetta che pochi mesi fa ha sconfitto l’Oscuro Signore e ha annientato le sue speranze, che erano anche le tue…». «NO!». Uglick fu preso di sorpresa. Si ritrovò all’improvviso per aria a testa in giù, il corpo immobilizzato. Draco si alzò in piedi. Respirava affannosamente. «Levicorpus e Petrificus Totalus…non verbali… » spiegò. «Ho ascoltato tutto. Hai ragione, le mie azioni sono dettate dalla rabbia, sono tormentato, turbato, afflitto, ma…». Si alzò del tutto, la bacchetta puntata contro la tempia di Uglick. «Ora basta» scandì il professore immobilizzato sulla sua scrivania davanti a Harry. «Non ancora» rispose determinato. «Legilimens». Il professore non riuscì ad opporsi e nuovamente Harry riuscì a penetrare la sua mente. «Cosa è successo?» chiese la voce di Seamus da fuori lo scomparto, «Abbiamo sentito dei rumori: chi c’è qui?». Con un rapido gesto, Draco liberò Uglick e andò alla porta. Seamus, Ernie e Terry aprirono le loro bocche in una “O” di sorpresa quando videro il loro ex-compagno venire ad aprirli e il professor Uglick che si stava appena rialzando da terra. «C’è stata una semplice chiacchierata» spiegò Draco. «Andatevene e lasciateci stare». Quelli non se lo fecero ripetere due volte e tornarono nel loro scompartimento. «Sei stato bravo». Draco si voltò. Il professore si era rialzato. «Hai confermato le idee che già avevo su di te. È per questo che ho una proposta da farti». Il professore grugnò, Harry sentì che il collegamento si stava definitivamente rompendo. Gli occhi di Uglick si spalancarono scrutandolo intensamente. «Ho detto basta!». Diede un colpo a terra con il suo bastone ed Harry si ritrovò catapultato all’indietro. La sedia iniziò a correre traballante sul pavimento di pietra trasportandolo velocemente fuori dall’ufficio. La porta si richiuse dietro a lui. Harry rimase seduto immobile, con il cuore che rimbombava nelle tempie. Aveva ancora lo sguardo del professore davanti agli occhi. | |
| | | Ludovic Bagman Admin
Numero di messaggi : 6251 Età : 33 Località : sponde del Piave, Fiume Sacro alla Patria Punti : 12017 Data d'iscrizione : 02.05.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Gio Mag 19 2011, 00:36 | |
| ci deve essere qualcosa andato storto nel postare il testo nel forum... oppure questi "a capo" sono un po' ... difficili! Non si capisce se passa la parola al prof o se la tiene... - Citazione :
- «C’è stata una semplice chiacchierata» spiegò Draco.
«Andatevene e lasciateci stare». Quelli non se lo fecero ripetere due volte e tornarono nel loro scompartimento. - Citazione :
- «Levicorpus e Petrificus Totalus…non verbali… » spiegò.
«Ho ascoltato tutto. Hai ragione, le mie azioni sono dettate dalla rabbia, sono tormentato, turbato, afflitto, ma…». Si alzò del tutto, la bacchetta puntata contro la tempia di Uglick. se poi la frase in rosso è detta dal buon Draco... diciamo che per il contesto e il momento è un po' troppo aulica da dire!! incazzato com'è per il fatto che gli hanno frugato nei pensieri senza consenso e apparente motivo... psicologicamente dovrebbe essere mmmm "instabile" ! continuo ad essere dell'idea che sia una gran bella idea! cit. d'altro canto continuo a sostenere che la cosa si può fare senza che il professore Uglick sia messo gambe all'aria e pietrificato da un moccioso fallito! ribadisco: -età del soggetto ribaltato... non gli fa bene! -pare che l'unico modo del controincantesimo sia farlo schiantare a terra... il soggetto appeso non sopravviverebbe -differenza di quailtà e quantità magica tra i due soggetti... esiste comunque un certo decoro da mantenere 110 e lode a... - Citazione :
- «Quello che ha fatto a Ginny lo definisce trattarla rudemente?».
Il tono del professore si appiattì, lasciando solo una punta di acidità. «E tu come lo chiameresti?». «Tortura?». «Ragazzo... non sai di cosa parli, se avessi voluto farle del male le cose sarebbero andate molto diversamente». - Citazione :
- La sedia iniziò a correre traballante sul pavimento di pietra trasportandolo velocemente fuori dall’ufficio. La porta si richiuse dietro a lui. Harry rimase seduto immobile, con il cuore che rimbombava nelle tempie.
- Citazione :
- «Hai confermato le idee che già avevo su di te. È per questo che ho una proposta da farti».
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| | | remus.
Numero di messaggi : 1152 Punti : 6931 Data d'iscrizione : 03.03.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Gio Mag 19 2011, 09:59 | |
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| | | kinderangie
Numero di messaggi : 1090 Età : 56 Località : Firenze Punti : 6752 Data d'iscrizione : 26.05.09
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Gio Mag 19 2011, 16:40 | |
| So di essere sempre la stessa rompiballe...ma non è cambiato minimamente il mio giudizio rispetto a quanto detto a suo tempo.... Muahahahah!!!! | |
| | | LadyProffa
Numero di messaggi : 3083 Età : 43 Località : Basilicata Punti : 8594 Data d'iscrizione : 06.01.10
| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) Ven Mag 20 2011, 08:18 | |
| A me il testo continua a non convincere. Uglick gli dice troppe cose, e troppo velocemente, e poi non vedo come sia possibile che Harry riesca a fargli il legilimens. Inoltre non approvo che si scopra così la faccenda del quintaped, troppo banale... aspetto la proposta di frankie e angie! | |
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| Titolo: Re: Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) | |
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| | | | Lezione di Auror di Uglick a Harry (che casino di titolo!) | |
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