Chi sono Belisarius, Azucena e cosa c'entrano con i MO? Chi ne parlerà ad Harry & Co.? Vinceranno il campionato i Cannoni di Chudley? No, questo non c'entra...
Non vi fate ingannare dall'incipit e da alcuni pezzi che abbiamo ripreso dal vecchio testo: abbiamo cercato di mettere sentimento, umorismo, e un pò di suspance in questo nuovo "prodotto", perchè a noi Olivander proprio...nun ce piace!
BUONA LETTURA!!!
La mattina dopo Harry si recò da solo al negozio di bacchette. Dopo aver parlato con Olivander senza cavare un ragno dal buco, tornò a casa infreddolito e alquanto seccato, e trovò il compagno esattamente dove l'aveva lasciato. Lo scosse violentemente, e quello si alzò a sedere sul letto.
«Come è andata da Olivander?» chiese Hyde.
«Purtroppo non ha potuto aiutarmi; come già sapevo, non sa come trattare "certe" bacchette, ma mi ha detto che esiste un libro, Segreti dell'Arte più Oscura, che in uno dei capitoli parla di come potenziare o distruggere gli oggetti magici molto potenti».
«E perchè sei così abbattuto? Questa è una buona notizia!» disse il compagno, con l'aria visibilmente eccitata.
«Il problema è che l'unica versione attualmente in circolazione appartiene ad Hogwarts, e anche se l'opera è stata tradotta integralmente, in origine, adesso è mancante di parecchi capitoli, come ha avuto modo di constatare quando il professor Silente gli concesse di leggerla. Non sa nemmeno se il Preside stesso abbia mai avuto tra le mani la versione integrale».
«Potter, è comunque un passo avanti. Dobbiamo tornare a scuola... maledizione, averlo saputo prima ...».
«Frena, frena, Hyde! Forse non servirà tornare a scuola. Conosco quel libro. Anche se non sto qui a spiegarti perchè, Hermione l'ha tenuto con sé in borsa tutto l'anno scorso, ma io non ho mai pensato che avremmo potuto trovare al suo interno un modo per distruggere la Bacchetta. Se ce l'avesse ancora, potremmo chiederle di consultarlo per noi e farci avere notizie» concluse mentre prendeva il Canguro e si accingeva a scrivere all'amica.
«Come fa ad averlo? Non è un libro proibito? Potter, sei proprio pieno di sorprese!» esclamò Hyde, poi si rabbuiò. «Oppure l'hai rubato per poter diventare più importante?»
Harry non volle ribattere per evitare nuovi contrasti. Scrisse invece un messaggio chiedendo ad Hermione se aveva il libro e, in caso di risposta affermativa, se potevano raggiungerle al più presto. Subito all'interno della tasca del suo canguro comparve un foglietto accuratamente ripiegato:
Il libro è sempre con me nella borsa di perline. Io e Ginny saremo davvero felici se verrete a trovarci, oltretutto abbiamo delle novità importanti da riferirti. L'atmosfera è un pò tesa, ma è ovvio. Vi aspettiamo.Harry non se lo fece ripetere due volte. Controllò di non indossare abiti sporchi o sciupati, poi chiese a Hyde se era pronto e si Smaterializzarono.
Arrivarono proprio di fronte all'ingresso della Tana e Hermione e Ginny erano già lì, pronte ad aprire la porta di casa. Si guardarono per un attimo, poi lui e Ginny si abbracciarono.
La signora Weasley si affacciò alla porta della cucina ed il suo volto si illuminò con un grande sorriso anche se i suoi occhi parlavano da soli: sicuramente aveva pianto fino a poco prima.
Le ragazze accompagnarono i compagni al piano di sopra nella camera di Ginny e chiusero la porta; il libro era sul letto e Harry ci si tuffò subito mettendosi a sfogliare le pagine nervosamente.
«Harry, ti devo parlare» lo interruppe l'amica.
«Non ora, Hermione» rispose secco.
«Cosa cerchi di preciso?» chiese Hermione curiosa mentre cercava di calmare Harry.
«Ho parlato con Olivander, mi ha detto che nel libro c'è una parte in cui si parla di come distruggere una Bacchetta con particolari poteri, o quantomeno di come renderla inoffensiva».
«Harry» sbottò lei, «ho letto tutto il libro più volte lo scorso anno, quando cercavamo come poter distruggere gli Horcrux, e ti assicuro che non c'è nessun passo in cui si parli di Bacchette».
«Ma non cercavi quello, quindi forse non lo ricordi».
La ragazza scosse la testa. «No, sono proprio sicura di quanto sto dicendo. Non c'è niente sulle Bacchette o su come distruggerle».
Harry la guardò, deluso. Poi si ricordò del particolare che gli aveva riferito il fabbricante di Bacchette. «Hermione... Olivander era davvero sicuro che potesse esserci una risposta alle nostre domande, ma mi ha anche detto che l'edizione di proprietà di Hogwarts, la nostra edizione, è incompleta. Non possiamo cercare di risalire a chi l'ha stampata? O all'autore? Se l'ha detto lui qualcosa deve esserci, è uno studioso ...». Il suo tono era supplice, sapeva che la sua amica era la numero uno in fatto di libri, e non voleva indisporla, se non era necessario.
Ginny reclinò la testa di lato, assumendo un atteggiamento pensieroso.
Hermione, senza dire nulla, tolse il libro dalle mani dell'amico e lo sfogliò fino ad aprire la prima pagina. Fece un piccolo sussulto, poi rivolse la pagina bianca verso di lui.
«L'autore non c'è, ma forse abbiamo qualche speranza... ».
Harry lesse una nota in piccolo nella quale era indicato l'anno di stampa, e ancora più in basso il nome del traduttore.
«Che vuol dire, Hermione? Non fare la sfinge» chiese, spazientito.
«Devo sempre spiegarti tutto» rispose lei, roteando gli occhi, «guarda qui. L' anno di edizione risale ad
una sessantina di anni fa, più o meno quando Tom Riddle frequentava Hogwarts. C'è anche scritto il nome del traduttore: probabilmente l'autore è morto, ma se chi ha tradotto queste pagine fosse ancora vivo, con un pò di fortuna potremmo trovarlo e probabilmente potrebbe ricordare il contenuto di quelle mancanti. Non credi che valga la pena tentare? Si chiama Belisarius Knox».
In quel momento accaddero più cose: George apparve all'improvviso nella stanza, atterrando dritto su Hyde, il quale lo buttò giù dal letto imprecando sonoramente. Quasi simultaneamente sentirono un urlo soffocato oltre la porta ed un tonfo, che li costrinse ad alzarsi per vedere cosa fosse successo. Trovarono la signora Weasley lunga distesa sul pianerottolo, che si massaggiava la testa con la mano sinistra, mentre nella destra ad Harry parve di scorgere un groviglio di fili color carne.
«Mamma» buttò lì Ginny, con voce divertita e sdegnata insieme, «per caso ci stavi spiando?».
«Proprio questo ero venuto a dirvi, Harry» rispose George. «Mi sono accorto che mancavano alcune Orecchie Oblunghe dalla mia scrivania, e poteva averle prese solo lei».
La Signora Weasley sembrava a disagio per essere stata scoperta ad origliare, ma poi alzò lo sguardo verso i ragazzi che erano tutti in febbrile attesa, si mise in piedi ed entrò nella stanza senza dire una parola. Si sedettero intorno a lei nella camera di Ginny, decisamente troppo piccola per tutte quelle persone. Hyde si stava ancora massaggiando la testa nel punto in cui George l'aveva colpito con la scarpa.
«Allora, mamma... cos'è che ti ha fatto battere la testa?» chiese con sussiego George, «non si può dire che tu sia tagliata per fare la spia ...».
Molly gli scoccò un'occhiata acida; inizialmente sembrava decisa a non rispondere alle loro domande, ma dopo un breve silenzio parlò.
«Quando siete arrivati improvvisamente, senza che mi avessero avvertita» cominciò, a bassa voce, «ho pensato ad una visita di piacere. Ma quando siete saliti silenziosamente senza dire niente ho capito che c'era qualcosa che non andava». Si mise seduta più eretta e riprese a parlare. «Mi sono ricordata di aver visto le Orecchie Oblunghe sulla scrivania di George e ho pensato di utilizzarle».
«Visto che non erano poi un'invenzione così inutile?» chiese di nuovo George, cercando di rassenerare l'ambiente.
Molly ignorò la battuta. «Speravo che vi sareste tenuti fuori dai guai, ma mi pare che invece ci siate ricaduti in pieno. Ed il mio Ron ...» la voce si ruppe e lei prese un fazzoletto dalla tasca pulendosi gli occhi e soffiandosi il naso. «Si può sapere cosa sta succedendo, ragazzi? Avevate sempre detto di non preoccuparmi, che a scuola andava tutto bene. Invece... come siamo arrivati a questo punto?» chiese guardando Harry negli occhi. Lui non aveva più avuto modo di parlare con Kingsley di quello che era realmente accaduto sul lago, ma era giusto che i genitori di Ron sapessero la verità, o almeno, una parte di essa.
«Ci troviamo di fronte a dei nuovi nemici, signora Weasley... nemici di cui non sappiamo niente» rispose Harry, costernato. «Sono riusciti ad entrare per ben due volte dentro la scuola e conoscono incanti che noi non avevamo mai sentito nominare».
«Davvero?» chiese la donna mentre stropicciava tra le mani il fazzoletto bagnato. «Di quali stai parlando?»
«Hanno usato un incanto che si chiama Infernum Obscurum».
A quelle parole sgranò gli occhi, fu solo un secondo, poi tornò a guardare in basso e si schiarì la gola.
Harry l'aveva notato e si accorse che anche Hyde, George e le ragazze si erano fatti più attenti.
Fece finta di nulla e continuò a raccontare come era avvenuto il rapimento, e ogni volta che descriveva qualcosa che riguardava i Maghi Oscuri, lei pareva rabbrividire.
«Signora Weasley, ha sussultato quando ho nominato quell'incantesimo... perchè? Conosce questi nemici?» chiese, cercando di essere il più delicato possibile.
La donna rimase immobile qualche istante, poi prese un profondo respiro, guardandoli a turno.
«Erano tanti anni che non ripensavo più a certe cose. Quando io e Arthur andavamo a scuola si diceva che ci fossero alcuni ragazzi che usavano incantesimi oscuri appresi chissà come. Avevano fondato una specie di circolo a numero chiuso e Silente aveva cercato più volte di coglierli in flagrante, ma non ci era mai riuscito». Parlava con un filo di voce e si guardava intorno come se solo a nominarli potesse scatenare chissà quale reazione. «Avevo un compagno di Casa che si vantava di farne parte ed è finito male, molto male».
Harry non riuscì a trattenersi. «Cioè?».
Lei scosse la testa e riprese: «Non si è mai saputo di preciso dove sia finito. Alcuni dicono che sia andato in Oriente a perfezionare alcuni di questi incanti, altri che è morto in una delle loro scorribande. Io ho sempre cercato di non avere alcun contatto con quelle persone, ma ricordo che alcune ragazze si accodarono a loro mentre altre, che inizialmente erano attratte da quei maghi così interessanti, rimasero sconvolte e lasciarono anche la scuola».
Hyde, che fino a quel momento si era limitato ad ascoltare, si fece molto attento e si avvicinò alla signora Weasley. «Chi erano queste ragazze?» chiese il ragazzo avvicinandosi mentre lei si ritraeva lievemente, come se non si fidasse di lui.
«Non le ricordo tutte, ma una era mia amica, si chiamava Azucena. Prima mi sono sentita male perchè ...» si interruppe, sembrava indecisa se continuare o meno. Ginny le si avvicinò e le prese la mano, stringendola forte tra le sue e guardandola dritto negli occhi.
«Mamma, è di Ron che stiamo parlando, devi dirci tutto quello che ti ricordi, potrebbe essere importante» disse con decisione.
Era strano vedere come si fossero invertiti i ruoli della famiglia. Ginny era sempre stata una persona forte, per questo ad Harry piaceva così tanto, ed in effetti il suo intervento parve rinfrancare la mamma.
«Hai ragione, lo so... è che non capisco come sia possibile che dopo tutto questo tempo stiano tornando alla luce queste storie così vecchie... Comunque, la mia amica era fidanzata con il mago che avete nominato quel... Belisarius... e anche lui era un simpatizzante di questo gruppetto» sospirò sonoramente e riprese. «Ora che ci penso, poco tempo fa mi ha mandato un gufo anche Andromeda, facendomi strane domande sugli anni in cui eravamo a scuola. Non mi ha detto niente di preciso, ma lei era molto legata ad Azucena e sembrava sconvolta».
Harry ripensò agli strani discorsi che la signora Tonks aveva fatto quando era andato da lei e guardò Hermione, Ginny, George e Hyde senza parlare. Il mistero si faceva sempre più intricato, ma qualcosa non quadrava.
«Mi dispiace di averle fatto ricordare eventi così spaventosi, ma è l'unica traccia che abbiamo. Dovremo tornare a scuola a cercare nei vecchi annali per vedere se troviamo qualche altra informazione».
«Non so se troverete qualcosa. Purtroppo, pochi anni dopo che mi ero diplomata, un incendio molto sospetto distrusse una parte degli archivi».
«E non si è potuto recuperare niente?» chiese Hyde.
«Purtroppo no, l'Ardemonio non perdona!» rispose la donna.
In un attimo Harry si rivide sulla scopa in mezzo alle fiamme, mentre cercava di mettere in salvo Draco. L'Ardemonio era veramente distruttivo.
«Ma cosa le fa pensare che l'incendio sia in qualche modo legato a quel gruppo di studenti?» chiese Hermione vedendo la donna pensierosa.
«E' un incanto molto oscuro che non viene usato normalmente» si interruppe, strofinandosi gli occhi. «E poi era il loro marchio».
«In che senso?» chiese Harry che improvvisamente ricordò un particolare della visione che aveva avuto mesi prima in cui c'era il vecchio seduto al tavolo: su una parete del caminetto che si vedeva nello sfondo c'era un disegno che poteva assomigliare ad una fiamma.
«Nel senso che si divertivano a disegnare ovunque una specie di stemma, e ricordo che il custode di allora, il signor Pringle, si dannava per cancellarli, sembrava che ci avessero gettato sopra un'incantesimo. E comunque adesso basta» concluse di botto e con durezza la signora Weasley. Sembrava si fosse riscossa da un Incantesimo Imperius. Scosse la testa e li guardò, col solito cipiglio da mamma-molto-arrabbiata.
«Non so cosa abbia a che fare tutta questa gente col rapimento di Ron, ma una cosa è sicura: dovete starne fuori, è chiaro?».
«Signora Weasley» attaccò Hermione perdendo la calma che aveva dimostrato fino a quel momento, «sa bene che non è possibile che rimaniamo fermi ad aspettare mentre Ron è nelle mani di quei pazzi. Quindi si rassegni». Harry non aveva mai sentito la sua amica parlare così alla madre di Ron, ma non se ne stupì.
La donna non rispose; scrutò i loro volti ancora una volta, si girò di scatto e uscì dalla stanza, rossa in volto. Stava sicuramente andando a cercare il marito.
Hyde si avvicinò ad Harry. «Cosa pensi di fare adesso?» incalzò.
«Non lo so, ma una cosa è sicura. Il Belisarius che conosce lei non può essere la stessa persona che ha tradotto il libro, gli anni non coincidono».
«Potrebbe essere suo nonno, o un suo lontano parente» suggerì George.
«E potrebbe essere morto» dichiarò Hyde, sarcastico.
«Forse dovremmo cercare l'amica di mamma, questa Azucena» disse pensierosa Ginny.
«Ad ogni modo dobbiamo saperne di più di questa storia» esclamò Harry, secco. «Hermione, tu e Ginny ...».
«Tornerò a scuola domani stesso per fare ricerche, Harry» rispose l'amica, senza farlo finire, «e a questo proposito, sappi che crediamo di aver capito cosa vuol dire la filastrocca del Cilindro. Ma per esserne sicuri dovremo fare una capatina nell'ex ufficio di Uglick».
- Spoiler:
Noi finiremmo così il capitolo!
Informazioni ne sono state date, loro si mettono alla ricerca di Belisarius perchè potrebbe saperne qualcosa di più, e nel frattempo Hermione trova il quadro del Quintaped e ci può trovare:
1) Il proclama? (questo collegherebbe il professore ad Azucena)
2) Stralci del diario? (questo metterebbe in gioco la storia dei Doni...ma SENZA DRACO!!!)