Cari miei...l'altra sera io e Prim ci siamo illuminati, e abbiamo deciso di collaborare per scrivere il nostro unico testo, "Pozioni con Minami".
Speriamo vi piaccia, non vi anticipo nulla, se non che vi sarà una surprise!
Mi raccomando commentate perchè ci farebbe proprio piacere sapere cosa ne pensate!
Harry stava camminando a passo svelto per le strade di Diagon Alley. Era tutto esattamente come lo ricordava dalla sua ultima visita. Il cielo non accennava a schiarirsi e il suo grigiore si rifletteva sulle mura dei palazzi, rendendo il luogo misterioso e cupo.
Gli mancava davvero poco per raggiungere la Gringott e per arrivare alla soluzione dell’enigma che lo tormentava da giorni.
Era quasi giunto all’angolo della strada, l’ultima curva prima di iniziare a intravedere l’edificio della banca, quando i suoi occhi, malgrado la poca luce, furono attratti da un bizzarro manifesto che era stato affisso sulla parete alla sua destra.
I colori prevalenti erano il rosso e il dorato e un grosso calderone d’ottone luccivava in primo piano. Harry decise allora di avvicinarsi per poter capire meglio di cosa si trattasse.
Iniziò a distinguere, in quella che all’inizio gli sembrava una macchia dorata, delle lettere. Erano molto particolari e raffinate dalla presenza di ghirigori che le rendevano tondeggianti e divertenti all’aspetto. Quando fu abbastanza vicino, riuscì a leggere con chiarezza quelle parole:
I Calderoni di Zio Mc Cabe sta per aprire i battenti!
Venite a trovarci numerosi alla nostra inaugurazione
e avrete l’onore e la fortuna di migliorare i vostri intrugli
grazie a una speciale lezione avanzata
del rinomato corso “Pozioni con Minami”!
Affrettatevi!
Minami. Il nome di quella stella continuava a perseguitare Harry. Aveva già parlato ampiamente con diversi conoscenti della faccenda. Eppure, gli bastava buttare lo sguardo su un manifesto per rendersi conto che c’era altro da apprendere. Probabilmente seguire quella lezione gli avrebbe svelato qualcos’altro. C’era anche la possibilità che potesse rivelarsi solo una perdita di tempo, ma per Harry valeva la pena tentare.
Cercò in quel tripudio di colori la data e l’indirizzo dove si sarebbe tenuto tale evento e con sua grande sorpresa scoprì che mancavano solo 10 minuti all’inizio. Fortunatamente il nuovo negozio non si trovava molto lontano e così gli bastò tornare indietro e camminare per un paio di minuti. Appena imboccò la strada indicata dal manifesto vide un’ appariscente insegna nuova di zecca dominare su tutte le altre.Era proprio quella de “I calderoni di Zio Mc Cabe”. Dava l’impressione di un negozio raffinato ed elegante e non di una di quelle botteghe disordinate e polverose.
Harry attraverso la vetrina, notò numerosi maghi e streghe riuniti davanti ad un piccolo palchetto in legno, dove erano stati posizionati con cura un ampio calderone e un trono. Le gambe e i bordi erano dorati e riflettevano la poca luce che penetrava nel negozio. La fodera della seduta e dello schianale era di un rosso acceso che conferiva un aspetto regale.
Harry non aveva la minima idea di cosa sarebbe successo di lì a poco ma, spinto dal desiderio di raccogliere informazioni utili alle sue ricerche, spalancò la porta del locale, e vi entrò. Il locale era arredato da alti scaffali di legno nei quali erano stai riposti con cura decine di calderoni di ogni genere e grandezza,nuovi di zecca.
Il tempo di dare un’occhiata al negozio, e Harry vide che un mago longilineo si accingeva a sovrastare il vociare provocato dalla folla lì presente. Era abbastanza giovane e aveva un viso fresco con due guance paonazze,rosse come pomodori, probabilmente per l’emozione.
Si schiarì la voce e iniziò a parlare: <<Buonasera...un caloroso benvenuto a tutti i presenti...siamo qui per festeggiare...l’inaugurazione del nuovo cegozio di nalderoni>>.
A queste parole si udirono piccole risate alzarsi dalla folla. Anche ad Harry scappò un piccolo sorriso. Intanto il mago cercava di riprendersi dalla gaffe.
<<Siamo qui per festeggiare...la nostra è una festa per... ci siamo riuniti tutti qui...>>
Era visibilmente in imbarazzo. Ma d’improvviso fece irruzione sulla scena un altro mago ben più adulto del precedente e rivoltosi al più giovane, parlò cercando di mantenere il tono della voce più basso possibile:
<<D’accordo Rodney, forse è meglio che tu scenda dal palco, ci penso io>>.
Era tozzo e grassoccio con due folti baffoni neri e pochi capelli arruffati dello stesso colore ai lati della nuca. Aveva un’aria più furba e da imprenditore.
<<Streghe, maghi, studenti di tutte le età, zio Mc Cabe vi da’ il suo benvenuto nel nuovo negozio di calderoni di Diagon Alley! Qui potrete trovare una vasta gamma di calderoni di ogni forma, colore, materiale e misura possibile! Ogni vostro desiderio sarà realizzato qui da Zio Mc Cabe!>>.
Era palese che ci sapesse fare con il pubblico e infatti il suo vocione riscosse un grande successo e un fortissimo applauso.
<<Ma adesso>> continuò <<veniamo alla vera ragione che ci ha fatti incontrare tutti qui quest’oggi. E’ con immenso piacere che ho l’onore di accogliere qui sul palco di fianco a me l’ospite di questa pomeriggio! Direttamente dalla grande scuola italiana Bacchette e Calderoni, l’insegnante di pozioni che tutti i più grandi maghi avrebbero voluto avere a lezione, l’inconfondibile, inimitabile, elegentissima Fiammetta Fadda!>>.
Su quelle parole una nuvola di fumo invase il palco offuscando la visuale per qualche secondo. Quando finalmente il palco tornò chiaramente visibile una nuova figura fu illuminata dai raggi filtrati dalla vetrina mentre sedeva sul trono lì posizionato.
Portava un voluminoso taglio a caschetto di colore castano, un velo leggero di trucco le adornava il viso allungato e armonioso sul quale spiccavano gli occhi scuri e profondi, un naso sottile e le labbra rosee. Indossava un tailleur blu scuro che sottolineava la sua esilità; appuntate sul colletto, risaltavano una coppia di piccole e sobrie spille rosse raffiguranti due fragoline.
Aveva l’aspetto di una donna non più giovanissima, ma pur sempre dotata di immenso fascino e grande charme.
Harry rimase letteralmente folgorato alla vista di un insieme così armonioso di eleganza e sobrietà. Non riusciva a distogliere il suo sguardo da quella figura e aspettava con ansia che ella iniziasse a parlare. Del resto tutto il pubblico era rimasto incantato.
<<Buonasera, buonasera a tutti!>> esordì con contenuta gioia l’insegnante di pozioni, <<mi hanno già presentata ampiamente, è inutile che mi ripeta. Oggi,come ben sapete, siamo qui per parlare di pozioni>>.
Normalmente solo al pensiero di quella materia per Harry sarebbe stato istintivo scappare quanto prima, ma quella volta si era talmente appassionato alla questione che non vedeva l’ora che la lezione cominciasse.
<<Molti di voi sapranno che per noi maghi, questo è un anno particolare. Infatti la grande stella Al-Nasl, volgarmente conosciuta come Minami, in particolari sere, sta brillando più intensamente del solito. Ebbene la grande influenza magica di questa stella può aiutare noi tutti anche nella preparazione di pozioni più raffinate e piacevoli al palato>>.
Il pubblico rimase sbalordito da quanto era stato appena detto.
<<Posso avere un volontario?”>> chiese la professoressa Fadda con delicatezza.
Tutti i maghi e le streghe iniziarono a sbracciarsi tentando di farsi notare e sperare di essere scelti. Una miriade di braccia coprì quasi totalmente la visuale ad Harry che iniziò a cercare un piccolo spiraglio per continuare ad assistere alla lezione.
Ma mentre muoveva la testa per riuscire nel suo intento, un giovane strega che si trovava al suo fianco gli diede, inavvertitamente, una gomitata al viso.
Il giovane Auror perse l’equilibrio e involontariamente calpestò il mantello di un mago. Scivolò su di esso e si ritrovò a terra. La confusione terminò di colpo, mentre Harry a carponi era alla ricerca dei suoi occhiali, caduti nel tentativo di rimanere in piedi.
<<Sei così ansioso, ragazzo caro, addirittura da inginocchiarti per me?>> disse l’insegnante sarcastica.
Harry aveva appena recuperato e indossato gli occhiali,quando alzò lo sguardo e trovò davanti ai suoi occhi la figura elegante che aveva ammirato poco prima a qualche metro di distanza. Aveva un aria serena, sorridente; da quella prospettiva sembrava ancora più raffinata e ricca di fascino.
<<Vieni, sali sul palco>> lo invitò con tranquillità la professoressa.
L’Auror era un tantino in imbarazzo, ma malgrado ciò, prese coraggio, si alzò in piedi e iniziò a calpestare le tavole di legno scricchiolanti del piccolo palchetto. Un brusio si levò nuovamente dalla folla.
Molti lo avevano riconosciuto e stavano commentando l’accaduto.
Anche Zio Mc Cabe rimase sorpreso da ciò che era appena successo, ma subito assunse un’aria soddisfatta. Era chiaro che quel ragazzo così famoso sarebbe stato un altro validissimo richiamo pubblicitario.
La signora Fadda si avvicinò all’orecchio di Harry e sussurando disse: <<Caro, sembra proprio che tu sia una celebrità. Niente di rotto?>> e gli fece un veloce occhiolino. Timidamente il giovane annuì e si posizionò al fianco della signora.
<<Allora>> riprese Fiammetta, <<con chi ho il piacere di essere sul palco?>>
<<ehm...>> tossicchiò imbarazzato Harry.
<<Quello è Harry Potter, il prescelto!>> urlò una voce maschile dal pubblico.
<<è proprio lui, guardate come è cambiato!>> disse un ragazzina incredula in prima fila.
<<Signor Potter, pare che lei sia più famoso di me!>> disse ironica la professoressa. Poi riprese a parlare: <<Bene, quest’oggi io e il signor Potter ci divertiremo a farvi vedere cosa succede quando una semplice pozione è influenzata dal potere di Minami>> e così dicendo con un leggero colpo di bacchetta materializzò un piccolo scaffale. Sopra di esso vi erano diverse ampolle contenenti liquidi colarati e misteriosi.
<<Questo>> riprese la signora Fadda mostrando una boccetta contenente un intruglio verde smeraldo, <<è un piccolo campione di Bevanda della Pace, una pozione che come alcuni di voi già sapranno, calma l’ansia e placa l’agitazione.>>
Poi rivolgendosi di nuovo ad Harry,con tono spiritoso, disse: <<sembrerebbe che tu ne abbia bisogno mio caro>> e così gli porse la boccetta. Harry ne fece un piccolo sorso e dopo pochissimi instanti sentì crescere una strana sensazione di leggerezza e calma.
Non era più imbarazzato, ma anzi si vedeva dal suo volto che doveva sentirsi sollevato da ogni possibile turbamento. Il viso era disteso e con suo grande stupore aveva anche smesso di sudare per il fermento.
<<Come vedete, ha compiuto il suo effetto. Potter, come si sente?>> chiese allora la professoressa.
Harry la guardò con ammirazione. Fu allora che Fiammetta riprese la parola: <<Notate come il viso appare disteso e privo di tensione, e come il respiro è diventato più lento e regolare? E' senza dubbio una pozione che, preparata bene, da’ ottimi risultati. Ma mi dica, Potter, com’era il gusto?>>
Harry cercò di ricordare,in quello stato di assoluta calma, ciò che il suo palato aveva assaggiato poco prima. Ma con sua grande sorpresa non riusciva assolutamente a focalizzare nella sua mente il sapore della pozione. Quindi imbarazzato rispose: <<Veramente...non ci ho fatto caso, mi scusi professoressa>>.
Fiammetta sogghignò e ciò rassicurò il ragazzo: <<Ha perfettamente ragione mio caro, non è colpa sua!>>.
Poi rivolta al pubblico disse: <<Vedete? Alcune pozioni hanno un gusto che passa inosservato. Altre, ancor peggio, risultano invece parecchio sgradevoli. La grande novità di oggi è che Al-Nasl conferisce una particolare essenza ai preparati magici, quello che a me solitamente piace chiamare ZING!>> E dicendo questo ridacchiò, <<Dicevo, un’esposizione del vostro preparato magico alla luce di Minami, gli conferirà questo zing che tira su tutto il sapore degli ingredienti, migliorandoli, amalgamandoli alla perfezione ed equilibrando tutta la pozione. La grande particolarità di questo aroma è che può aggiungere alla pozione proprio quel determinato retrogusto di cui ha bisogno, che sia di piccante, acido, dolce o amarognolo, senza necessitare alcun intervento del mago!>>.
Con un rapido movimento prese in mano una seconda fialetta. Il liquido era dello stesso colore dell’intruglio che Harry aveva appena bevuto, ma emanava una strana forte luminescenza.
<<E questa,miei cari, è la stessa Bevanda della Pace che ha ingerito pochi istanti fa il nostro aiutante, ma potete notare che possiede qualcosa di diverso>> e così dicendo alzò in alto la boccetta in modo che tutti potessero ammirarla.
<<Come avrete forse compreso, la luce che avvolge questa pozione, è stata donata dall’influenza di Minami>> fece una breve pausa, <<ovviamente l’infuso non differisce solo esteriormente, ma come vi dicevo pocanzi, vi assicuro che ha un gusto che io definirei... divertente.>>
Quindi scrutò velocemente Harry e disse: <<Forse Potter è meglio che questa volta lei eviti di assaggiarla, potrebbe provocarle... come dire, effetti indesiderati>>.
Proseguì rivolta nuovamente al pubblico: <<Purtroppo non posso dilungarmi troppo, poichè il tempo stringe e mi aspettano a Stoccolma per una conferenza. Sarò lieta però di donare, ad ognuno di voi, una copia del mio ultimo libro “Pozioni con Minami”, che abbonda di consigli utili per preparare i vostri intrugli ricchi di Zing!>>.
Dalla folla si alzò un forte applauso, al quale si unì anche Harry, rimasto estasiato dalle parole della signora Fadda. Quella donna aveva un certo qualcosa che gli ricordava molto il fascino di una Veela.
Pochi minuti più tardi il negozio si stava svuotando, eccetto per qualche cliente che era in fila alla cassa per acquistare dei nuovi calderoni, e due maghi e una giovane strega che erano rimasti pazientemente ad attendere per una foto ricordo assieme alla famosa docente di Pozioni.
Harry fissò ancora per qualche secondo il volto della docente. Era sicuro che sapesse molte più cose su Al-Nasl di quanto avesse lasciato intendere. Così posticipò ancora di un po’ la visita alla Gringott per sfruttare l’occasione e farle qualche altra domanda.
Iniziò ad avvicinarsi quindi alla carismatica italiana che aveva appena finito di autografare una copia del suo libro a un giovane mago e alla sua fidanzata.
<<Ehm...signora Fadda...potrei...>>
<<Oh Harry! Ti spiace se ti chiamo così e non signor Potter?>>
<<Sì...sì, certo, nessun problema>> rispose timidamente il ragazzo.
<<Perfetto, vieni con me e potrai chiedermi tutto ciò che vuoi!>>.
Harry non riusciva a capire come la professoressa facesse a sapere che aveva intenzione di farle delle domande. Evidentemente la signora Fadda era una strega molto più audace di quello che dava a vedere.
I due raggiunsero il magazzino del negozio, per essere certi che nessuno potesse ascoltare la loro conversazione.
<<Ecco, qui possiamo parlare tranquillamente. Ero certa che tu non fossi venuto a questa conferenza per ottenere solo qualche consiglio sulle pozioni>> e Fiammetta sorrise dolcemente.
<<Ma..>> Harry non sapeva come reagire. Come poteva sapere chi fosse quella strega proveniente dall’Italia. Possibile che avesse sentito parlare di lui? Non era stata minimamente colpita dalla sua popolarità durante la dimostrazione tenutasi poco prima.
<<Tranquilizzati caro, non sono una spia... il professor Lumacorno è un mio amico di vecchia data, è stato lui a narrarmi delle tue vicende>> disse la donna come se avesse interpretato l’espressione di Harry. <<Anche se devo ammettere che ti ho riconosciuto solo quando ti sei presentato... Non avevo notato subito la tua cicatrice>> e il suo sguardo cadde sulla saetta di Harry.
<<Dunque professoressa...volevo chiederle se poteva dirmi qualcosa su Minami, mi è sembrato di capire che lei in realtà ne sappia molto>>.
Lei rimase per qualche istante in silenzio prima di rispondere con molta calma:
<<Harry, sto per dirti qualcosa di cui non parlerei così facilmente con un altro mago, ma penso che tu non sfrutterai le mie conoscenze per fare del male a qualcuno>>.
Harry annuì e rimase sull’attenti finchè Fiammetta non riprese il suo discorso:
<<Devi sapere, che il potere della stella non interagisce soltanto con le pozioni o con l’energia magica delle bacchette. Pare che in passato, molti maghi oscuri abbiano cercato di impadronirsi del suo potere cercando di incantare gli oggetti più svariati>>.
A quelle parole Harry rabbrividì. Se un gruppo di maghi oscuri avesse potuto controllare un così grande potere, sarebbe stato anche peggio degli horcrux di Volemort.
<<So che forse>> riprese Fiammetta, <<tutto ciò ti apparirà strano o comunque troppo fantasioso, ma quest’anno sarà meglio tenere gli occhi aperti. Non tutti pensano solo allo Zing nelle pozioni nei giorni in cui Al-Nasl brilla. Horace mi ha parlato dei fatti accaduti ad Hogwarts. Sai... non escludo che qualcuno ci stia provando>>.
<<Ma, come si riuscirebbe a intrappolare il potere della stella?>> chiese Harry allarmato e allo stesso tempo incuriosito.
<<Tutto ciò è ancora un mistero. Nessuno è venuto ancora a conoscenza di simili imprese,
visto che non si sono hanno ancora testimonianze effettive, oltre quelle di antiche leggende, dove si narra l’intenzione di alcuni maghi di incantare le proprie bacchette, ingredienti per pozioni, calderoni e cose di questo genere. Ma, semmai qualcuno con maligne ambizioni ci riuscisse, di sicuro ci sarebbero conseguenze disastrose!... Harry caro, sta all’erta!>> e così dicendo si avviò verso la porta dalla quale erano entrati.
<<Grazie signora Fadda!>> disse allora Harry.
La professoressa si fermò, si voltò di nuovo verso di lui e con un sorriso caloroso gli fece un piccolo inchino molto aggraziato. Harry ricambiò il sorriso e la vide oltrepassare la porta, salutare il signor Mc Cabe e dileguarsi nel nulla.
Indice 
), magari Harry potrebbe venire a scoprire cose molto importanti sui doni e la setta (incontro in un ufficio?gelato da fortebraccio? tutto, ma non nel negozio)
