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 Minami risplende again, by George

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george

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MessaggioTitolo: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyMar Dic 01 2009, 15:49

«Ron, allora... io vado, devo fare una missione per Hogwarts e il professor Willis mi aspetta fuori nel corridoio» disse mollemente Harry mentre Ron felicemente si infilava sotto le coperte.
«Ah si... infatti mi chiedevo perchè non ti stessi mettendo il pigiama! Non me lo ricordavo... vuoi che venga con te?» chiese Ron.
«No... non credo neanche che sia possibile... non ti preoccupare, vado da solo!» disse Harry, dirigendosi verso l'uscita del dormitorio. Era un po' preoccupato, non aveva mai fatto una missione notturna. Superata la sala comune, dove ancora pochi ritardatari facevano i compiti, Harry incontrò il professore appena fuori dal ritratto.
«Buonasera Harry!» lo salutò il professore.
«Freddo stasera, vero?» chiese un po' tremante.
I due cominciarono a camminare verso l'uscita del castello e, dopo qualche passo, Willis rispose: «Dobbiamo... diciamo perlustrare i confini di Hogwarts con Dawlish, Merlin, Williamson e Wilkinson, gli altri opereranno dentro» rispose lentamente Willis, aggrottando la fronte per chissà quale motivo.
Harry ragionò: perchè non avevano messo lui a perlustrare nel castello? Sarebbe stato molto più logico che con la sua poca esperienza lo mettessero nelle condizioni meno rischiose, e poi perchè tutte quelle precauzioni in una notte come tutte le altre... a meno che...
«Professore, oggi risplende Minami?» chiese facendo sobbalzare l'insegnante americano, adesso di qualche passo davanti a lui.
«Temiamo di si, Potter» rispose serio alla fine.
«E... come mai io sono di pattuglia fuori?» chiese ancora Harry. Willis si fermò, si girò e lo tenne per le spalle, guardandolo negli occhi. Gli ricordava tanto Lupin. «Ti starai chiedendo perchè abbiamo deciso di metterti con la pattuglia esterna, Harry, il fatto è che certa gente cerca la bacchetta - si sa che ce l'hai tu... - magari se questa gente sa che non sei dentro Hogwarts eviteranno di penetrare nel castello. Se non lo sanno e penetrano lo stesso... beh non ti troveranno ed è meglio così! Lo so che ti stiamo mettendo in una posizione pericolosa, ma crediamo che sia molto più facile proteggere te anche fuori dai cancelli, che non ogni singolo alunno dentro scuola.»
Harry si sentì raggelare mentre superavano Gazza che teneva aperto il portone di quercia apposta per loro.
«Cosa ti preoccupa, hai paura di correre qualche pericolo? Non preoccuparti, pensereo a tutto noi«».Il professore non aveva capito, non gli interessava se era lui a rischiare la vita, ma le parole del prof gli avevano dato la consapevolezza che lui Era nuovamente un pericolo per la comunità, e ciò lo faceva stare male.
Presso la capanna di Hagrid lo aspettavano i suoi colleghi. La grande figura di Hagrid torreggiava su di loro e parlavano ridendo e schiamazzando. «Oh ciao Harry!» lo salutò il mezzo-gigante abbracciandolo forte. «C-ciao...» sussurrò Harry. «Oggi lavoriamo insieme, lo sai? Io, te e Dawlish in squadra!» disse forte. «Ma io con quello mica ci voglio stare, tempo fa ci voleva male a Silente...!» mormorò poi abbassandosi all'orecchio di Harry.
Harry sorrise, dopotutto Hagrid era sempre di buonumore, sarebbe stato bello stare in squadra con lui. Poi Merlin diede gli ordini per quella sera: Harry, Hagrid e Dawlish avrebbero perlustrato le serre, Willis e Wilkinson le aree vicino il campo da quidditch e lui stesso con Williamson la zona vicino alla foresta.
«Chiaro?» chiese guardando tutti negli occhi, per controllare se avessero capito. «Vi manderò un Patronus quando ci scambieremo di posizione. E... occhi al cielo» aggiunse mentre il gruppetto si disperdeva a coppie. L'unico trio, con Harry, Hagrid e Dawlish si allontanò camminando.
«Allora Harry, che si dice? Scuola come va?» disse Dawlish per inserirsi nelle conversazioni a bassa voce di Harry e Hagrid, che parlavano di Ron ed Hermione.
«Io l'ho sempre detto che quei due... come Daw?» rispose distratto Harry.
Camminarono per molti minuti intorno alle serre, ed Hagrid scoprì che Dawlish forse non era così male, e anche Harry condivise quest'opinione.
«Eh già, è stato un bel colpo quando Silente ci ha detto che il ministro non lo voleva far... Ehi, in cielo...» si interruppe all'improvviso Hagrid. Erano arrivati alla serra numero cinque , la più isolata. L'edificio bianco rifletteva una luce rossa, e nel cielo una stella era diventata scarlatta. Un rosso che andava crescendo... intensamente... sempre più rosso... Harry sentì l'adrenalina crescere, il rosso riempiva tutto, e si sentì come un forte rumore di vetri rotti... Gli incantesimi di difesa... Pensò Harry.
E fu un attimo, le nubi nere avvolsero tutto, per pochi istanti. E poi vide un forte bagliore rosso, ma questa volta non proveniva dalla stella, ma da una bacchetta. Harry si trovò a terra, disteso con sangue in bocca. Alzò gli occhi: le nubi nere erano sparite ed al loro posto c'erano tre maghi, vestiti di nero, con un cappuccio calato sul volto. Hogwarts era circondato da un'alone rosso, come se l'aura invisibile di incantesimi di protezione si fosse illuminata. Harry rimase immobile, finchè un pezzo di terra vicino a lui non esplose lasciando una buca spaziosa. In fretta si rialzò estraendo la bacchetta, e vide Dawlish duellare contro uno di quei maghi oscuri, Hagrid respingere con qualcosa che aveva tra le mani gli incantesimi che gli venivano scagliati contro. Uno schiantesimo volò vicino alla spalla di Harry, che individuò il suo avversario e tentò di colpirlo . La sua maledizione volò oltre la spalla del Mago, che rispose urlando una maledizione.
«Protego!» urlò Harry, e sentì il suo incantesimo vacillare, ma rispose con un veloce lampo di luce, che sbilanciò l'avversario, e guadagnò quel poco che bastava ad urlare: «Devicto!». Dalla sua bacchetta un raggio scarlatto, in tinta con il colore dei raggi che si diffondevano nell'aria, scaraventò a terra il mago. Quello si rialzò e maledì Harry, con un raggio blu intenso. Harry atterrò pochi metri più indietro, dolorante. Con orrore vide le sue gambe perdere, lentamente, acqua... i pantaloni stavano cominciando a inzupparsi, e Harry sentiva la pelle dei polpacci raggrinzirsi... «Finitem Incantatem!» urlò disperato.
Come per miracolo, la perdita d'acqua si arrestò, lasciando una pozza d'acqua e della pelle secca sui polpacci di harry. Dolorante si rialzò, schivando la medesima maledizione. Non fece però in tempo a evitare un veloce raggio di luce, che come prima il suo avversario, sbilanciò Harry. In un attimo, il ragazzo roteò su se stesso e urlò: «Impedimenta!» e il raggio colpì in pieno volto il mago.
«Eccomi Harry!» urlava Hagrid correndo da dentro la serra, dopo esserci finito chissà come.
Harry si accasciò per pochi istanti, con le gambe doloranti. Hagrid lo prese in braccio, fece perdere conoscenza al mago oscuro e seguirono le esplosioni del duello tra Dawlish e l'ignoto avversario. Pochi secondi dopo, in un attimo di distrazione del mago oscuro, che aveva notato il mezzo-gigante ed Harry, Dawlish si rialzò da terra ed urlò: «Caedo!» l'onda d'urto colpì il mago dritto in bocca, ed un riempì l'aria. Gli si era spezzato l'osso del collo.
«T-tutto bene Harry? Hagrid?» disse Dawlish senza staccare gli occhi dal cadavere del suo avversario. «No Daw, Harry ha qualcosa alle gambe» disse Hagrid, poggiando Harry a terra. La verde erba sfiorò le guance di Harry che sentì l'auror avvicinarsi. «Non è niente di grave, è una maledezione piuttosto elementare...» disse Dawlish scoprendo i polpacci di Harry. Poi la punta della bacchetta divenne luminosa e con un gesto improvviso Harry sentì il legno nella propria pelle, dentro i muscoli e le ossa, ma non sentiva dolore.
«Hey, non ti agitare, è un incantesimo anti-maledizione!» disse Dawlish vedendo la preoccupazione sul volto del ragazzo. «Aguamenti!» aggiunse poi l'auror, e la gamba di Harry tornò nuovamente forte e stabile. L'auror ripetè nuovamente l'anti-maledizione sull'altro polpaccio e in pochi istanti Harry era di nuovo in piedi.
«Daw... grazie! Tu tutto ok?» chiese Harry. «S-si... solo... non avevo mai ucciso prima... ma era questione di tempo, me lo dicevano sempre gli altri...» rispose piano, mentre i tre camminavano verso il castello. Aveva gli occhi sgranati e sembrava davvero turbato. Harry aveva ucciso Voldemort ma nessun altro, non poteva certo dire di avere esperienza in un tale argomento.
«Non ti preoccupare è stata legittima difesa!» sbottò Harry. «Hagrid ed il tuo? Ma come facevi a respingere tutte le maledizioni?» cambiò velocemente discorso Dawlish. Mentre Harry attendeva curioso la risposta del suo amico, si sentì davvero orgoglioso ma anche un po' scoperto e debole come un pulcino. Aveva atterrato un mago oscuro in piena regola e non era da poco, ma il fatto che la maledizione oscura fosse per lui sconosciuta e per Dawlish elementare, lo sconcertava, aveva ancora molto da imparare.
«Oh, si! Il mio è stato mangiato da una strana pianta... bah!» poi estrasse dal giaccone un oggetto simile ad una padella o ad una racchetta da tennis, d'argento e finemente decorato lungo i bordi. «Questo, mi ha detto il Ministro, era di Malocchio! Quando se ne è andato ce lo ha lasciato a lui, ed ora ha pensato potesse servire a me! Quando ti arriva la maledizione la colpisci e ce le rilanci come una pluffa, basta averci mira!» disse Hagrid strizzando l'occhio.
Erano arrivati affannandosi lungo una salita sulla cima di un piccolo piano rialzato rispetto ai sentieri che conducevano verso il campo di Quidditch, verso la capanna di Hagrid, verso le serre o i cancelli di Hogwarts.
«Hey, lì. Vicino alla foresta». Proprio dove i primi alberi cominciavano a farsi più fitti all'aura rossa provocata dalla stella, raggi di diversi colori si mischiavano. Nel castello sembrava tutto a posto, ed Harry si tranquillizzò, ma l'ansia lo assalì, quanti erano? Gli auror erano meno di dieci, quanti potevano essere quei dannati maghi oscuri?
Scendevano sull'erba umida, e le goccioline di acqua sulle piccole piante riflettevano la luce rossa di Minami. All'imporovviso, con balzo al cuore, Harry sentì un enorme esplosione all'interno del castello. Sembrava che Hogwarts tremasse, ormai Minami aveva abbattuto ogni difesa, mostrando una potenza al di là di ogni previsione. Anche un Babbano sarebbe potuto entrare nei confini della scuola, ed Harry cominciava a pensare che forse i maghi Oscuri aveva addirittura amplificato il potere di Minami.
«Dawlish, che facciamo?» chiese preoccupato Harry. Erano soli in mezzo al prato e Hagrid si muoveva agitato. «Andiamo a combattere con Merlin, credo sia la cosa giusta da fare...» mormorò l'auror. Ma i tre ormai non camminavano più, si erano messi a correre. Potevano sentire le urla dei duelli che si svolgevano e, giunti alla capanna di Hagrid, Thor fu liberato e tutti si scagliarono contro quelle oscure figure. Williamson era immerso in un duello contro un solo mago, mentre Merlin ne affrontava ben tre, senza dar segno di cedimento: doveva esser proprio un gran mago... pensò Harry.
Prima che se ne rendesse conto, Dawlish aveva preso ad affrontare uno di quei maghi, ed Hagrid aveva attirato l'attenzione dell'altro, ed Harry si affiancò al suo gigantesco amico. «Stupeficium!» urlò contro l'oscura figura. Il mago evitò lo schiantesimo e lanciò un veloce raggio bianco, che Hagrid gli rispedì contro con una precisione incredibile: solo per un soffio lo mancò. Il duello continuava, Hagrid le prendeva tutte, ed Harry dava il meglio del suo repertorio offensivo, ma nonostante ciò era riuscito a colpire solo due volte l'avversario, con un incanto veloce ma molto debole.
«Devicto!» urlò ancora Harry e stavolta la maledizione colpì con precisione il mago alla spalla, lasciandolo destabilizzato.
Doveva approfittare di quel momento, così Harry gli scagliò contro un incantesimo delle Pastoie e un incanto esplosivo. Invano: il mago li aveva abilmente elusi e ora combatteva con più veemenza tanto che anche Harry si dovette preoccupare di difendere e non solo di attaccare. Duellavano come schermitori e danzavano sull'erba mulinando le braccia.
Dawlish sembrava avere la meglio sul suo avversario, e così Merlin. Invece Williamson pareva in evidente difficoltà.
«Confringo!» urlò Harry dopo aver respinto un'ignota maledizione.
«Protego!» Urlò il mago: con grande sorpresa di Harry, la sua maledizione sfondò l'incantesimo ed esplose sul petto del mago. Quello si rialzò, perdendo sangue, ed urlò: «Crucio!» Harry sgranò gli occhi, e attese il dolore, ma Hagrid si era frapposto tra lui e la maledizione e l'aveva respinta sul mittente. Il mago fu scagliato all'indietro con un urlo di dolore, e si accasciò contro un albero, morente.
«Grazie Hagrid...» sussurrò Harry, esausto. Intanto Dawlish e Merlin avevano ormai sconfitto i rispettivi avversari, uno agonizzante con gambe e braccia di legno, un altro con il petto aperto in due e il sangue che usciva a fiotti. I due avevano rivolto le attenzioni al mago che quindi aveva sconfitto Williamson.
Williamson era a terra, e fu lì che Harry si precipitò. Aveva un grosso taglio che partiva dal ginocchio fino alla vita, e il braccio destro sfregiato come da degli artigli. «Harry... non ti preoccupare guarirò...» disse Williamson vedendo il ragazzo preoccuparsi tanto.
«Non è niente di grave davvero, devo solo ringraziare Merlin. Vai!» continuò Williamson con una strizzatina d'occhio. Harry non capiva perchè provava tanta apprensione nei confronti dell'auror, non si erano mai parlati! Ma forse ciò era da ricercarsi nel fatto che la bacchetta la aveva lui, e la causa di tutto era quindi, ancora un volta. Era questo il peso che portava Harry, che con un sorriso si voltò per alzarsi.
«Attento al cane!» gli urlò Williamson. Thor era balzato addosso ad Harry, ma non era normale. Aveva gli occhi bianchi ed era aggressivo. Hary lo scostò con gran fatica, e si rialzò evitando un nuovo attacco. «THOR!» urlava Hagrid «CHE FAI?». Il mezzo gigante si fece avanti, ma il cane non lo riconobbe come padrone, ed attaccò anche lui. Harry si avvicinò a Williamson.
«Che ha"? Che possiamo fare? È posseduto!» chiese frettolosamente.
Williamson si mise seduto, tamponandosi le ferite. «E' sotto la maledizione Imperius. Tu mettigli la bacchetta in gola ed urla Refulgeo» disse guardandolo negli occhi. Harry si rialzò... Refulgeo... Era un incantesimo abbagliante... forse la luce batteva l'oscurità della maledizione... comunque, Harry con un piccolo incantesimo lanciò Thor disteso per terra, mentre tentava di mordere Hagrid, sconcertato e quasi in lacrime: «Harry! Facci qualcosa! Non è lui!» urlava.
Thor si era rialzato ed era partito alla carica. Harry lo schivò, finendo per terra. «Pietrificus totalus!» urlò proprio mentre Thor gli balzava addosso con la bocca spalancata. «Bravo Harry, e ora che ci possiamo fare? Fallo tornare come prima!» disse Hagrid spaventato. Harry poteva vedere le lacrime bagnare i suoi occhi, e riflettere il rosso circostante. Minami non aveva diminuito la sua intensità, anzi. Dawlish e Merlin avevano entrambi qualche ferita, e il mago che affrontavano doveva essere davvero molto forte. Harry si concentrò su Thor e rassicurò Hagrid, ce l'avrebbe fatta a farlo rinsavire. «Refulgeo!» gridò tra le fauci del cane. Tutto si illuminò, anche gli occhi vitrei del cane, e le pupille tornare prima come minuscoli cerchietti nel bianco, poi nel giro di pochi istanti, erano tornati i due teneri occhi di Thor.
«Ce l'hai fatta Harry!» diceva Hagrid mentre lo stritolava. Entrambi si rialzarono, erano stati in ginocchio sul corpo di Thor, e con un piccolo gesto Harry lo rianimò. Il cane si strusciò contro le loro gambe, ed Hagrid ululò dalla felicità.
Ma un urlo di Dawlish, scagliato all'indietro di parecchi metri, portò Harry alla realtà. Senza muoversi urlò: «Sectumsempra!» e la maledizione volò oltre Merlin, verso il mago oscuro che già aveva steso Williamson, e che ora affrontava Merlin e Dawlish. Visto che il duello non era finito, Harry presuppose che il suo incantesimo non aveva avuto effetto. Dentro Hogwarts, alcune finestre si erano illuminate, ma Harry non aveva il tempo di stare a guardarle. Si era fatto avanti, ed aveva evitato una maledizione. Anche Dawlish e Hagrid li aveva riaffiancati, e dal volto del mago sparì quel sorriso fastidioso. Un primo incanto di Merlin lo fece arretrare, poi uno di Dawlish, ora uno di Harry, infine il mago si trovò contro un albero a tentare disperatamente difendersi.
Hagrid respingeva molte delle maledizioni, e i due auror continuavano ad attaccare. Harry cercava il momento per entrare nel duello, ma era davvero velocissimo. Così si infilò tra gli alberi, e sparì... Era arrivato dietro il mago e lo vedeva ripararsi da un'albero all'altro. Harry lo stava per prendere da dietro... Poi il mago gridò qualcosa, e una barriera trasparente si frappose tra lui e i tre, che non riuscivano a passare. «Potter» disse con voce gelida il mago... Harry gelò
«Secondo te non mi sono accorto che mi sei strisciato dietro? DAMMI LA BACCHETTA» urlò alla fine il mago.
Harry indietreggiò, e sentì la corteccia di un albero contro la schiena... «Anche no!» urlò e si scansò, evitando la maledizione che incendiò la corteccia.
Harry tremante cominciò a correre: doveva aveva preso questa spavalderia? Correva tra gli alberi che gli sfrecciavano accanto. Le maledizioni del mago lo mancavano e facevano esplodere sassi, rami e terriccio intorno al fuggitivo. Harry nella sua corsa calpestava rami e foglie secche, e dopo qualche minuto di sfrenata corsa, Harry vide una pietra abbastanza grande da nasconderlo. Esausto, la superò, ma all'ultimo vi si gettò dietro. Sperava che il trucco funzionasse: se il mago nell'oscurità non l'aveva visto nascondersi, avrebbe continuato a inseguirlo dritto per dritto, mentre Harry sarebbe stato proprio dietro di lui.
Harry sentiva il suo cuore battere più forte ogni volta che il rumore della corsa del mago si avvicinava... Poi il mago superò la pietra, ed Harry si sentì forte: il suo piano aveva funzionato! Lanciò un incantesimo di inciampo, ed il mago con un urlò sbattè la faccia a terra. Urlò una maledizione che distrusse la pietra dietro Harry, che però si girò su se stesso e urlò: «Devicto!» il raggio scarlatto colpì al volto il mago, ancora a terra, e lo frastornò, tanto che la maledizione che lanciò contro Harry lo mancò di diversi metri.
Tentò di rialzarsi, ma le gambe non lo ressero. Con uno schiantesimo, Harry lo fece svenire. Poi, di corsa, tentò di tornare verso la capanna di Hagrid, dove gli altri lo aspettavano e lo accolsero con una strizzatina d'occhio. «Stai diventando davvero bravo Harry» disse serio Hagrid. Un'altra esplosione nel castello li riportò alla realtà. Willis e Wilkinson li raggiunsero, anche se feriti, e con uno sguardo negli occhi, il gruppo corse verso la scuola.



Harry corse lungo il vialetto che portava al castello seguito dal resto del gruppo. Erano ormai giunti dinanzi al grande portone di quercia,quando un'altra terribile scossa fece tremare l'aria. «Come facciamo ad entrare?»
chiese trafelato Merlin, guardando interrogativo Hagrid e Willis. Il portone era chiuso da dentro e bussare sarebbe stato ridicolo. Nonostante la sua idea fosse piuttosto banale,Harry mosse la bacchetta e pensò Alohomora. Con sua grande sorpresa il portone vibrò e la serratura si aprì.
«Cavolo, Harry, geniale!» si complimentò Willis entrando per primo. Gli altri lo seguirono e si trovarono dinnanzi al salone d'ingresso senza segni evidenti di lotta. Willis inviò il suo patronus a controllare i piani superiori. Il gruppo si mosse cauto per controllare che non ci fosse nessuno. Tutto sembrava normale quando un urlo squarciò l'aria. Harry non aspettò ordini e si diresse subito verso la scalinata. Il ragazzo sfrecciò su per le scale, ignorando Merlin che lo stava richiamando.
Il castello sembrava piuttosto normale, le scale era come al solito, al primo piano regnava la calma. Il corridoio del secondo piano era stranamente tetro e salendo sembrava che la luce diminuisse poco a poco. Si fermò un attimo al terzo piano dove credette di aver visto qualcuno muoversi ma scoprì che era solo
Mrs. Purr, la gatta del custode.
Arrivato al quarto piano, l'aria sembrò farsi arida e la luce era davvero poca. Camminò lungo il corridoio e arrivò ad un angolo, svoltò e gli si parò davanti una scena davvero inverosimile: un vasto squarcio nero nell'aria che con dei tentacoli cercava di colpire la professoressa Sprite e Vitious. Ma la cosa che più colpì Harry fu la professoressa McGranitt stretta fra un tentacolo che la stava tirando nello squarcio nero.
Era stata lei ad urlare. In quel momento Vitious cadde e cominciò ad essere trascinato nel buio.
Subito Harry si lanciò mandando una maledizione sul quella specie di creatura oscura. La luce scatenata dall'incantesimo fece ritrarre per un attimo i tentacoli ma la maledizione in se non funzionò.
Continuò a provare con tutti gli incantesimi che gli passavano per la mente, ma nulla sembrava funzionare.
«Refulgeo!» gridò Harry puntando la bacchetta verso il tentacolo che stringeva la McGranitt, ormai priva di sensi. Subito la luce sciolse il buio e la McGranitt cadde a terra con un tonfo. Harry si sentì uno stupido a non averci pensato prima
«Harry!» Hermione era apparsa dietro di lui, insieme al resto del gruppo degli auror. Il buio si dissolse e rimase una figura incappucciata proprio dove un attimo prima c'era quel terribile buco oscuro. Hermione corse dalla McGranitt e la rialzò portandola indietro. Vitious si erse fiero contro il mago oscuro. «Chi sei? Cosa vuoi?» la voce del piccolo insegnante riecheggiò in tutto il corridoio. Il mago sembrava solo vagamente infastidito, e non degnò di uno sguardo nessuno. Guardava col capo inclinato il pavimento, con occhi immobili, quasi in attesa di qualcosa. «Sei da solo.. Arrenditi» lo intimò Merlin con un passo avanti. Dietro si se Harry sentì gli auror mormorare incantesimi di protezione. Oltre questi piccoli rumori, Harry sentiva solo il proprio respiro, profondo e preoccupato. Il mago non distolse lo sguardo dal pavimento, ma alzò le sopracciglia: «Davvero credi che sia solo?» sussurrò. Per quanto potesse aver parlato a bassa voce, Harry sentì benissimo.
«I tuoi scagnozzi di fuori sono stati presi, uomo! Chi sei?» urlò Merlin. Anche Willis e Dawlish si fecero avanti, le bacchette tese. Il mago sembrava fare un favore a rispondere, ma Harry lo sentiva fremere. Sentiva la tensione crescere, e si strinse a Hermione. Poteva sentire il tremore del suo corpo, la preoccupazione nel suo respiro. «Sta per succedere qualcosa..» mormorò Hermione. «Lo sento anch'io..» rimandò Harry. A dire la verità sembrava che tutti in quel corridoio stessero per rendersi conto che qualcosa stava per succedere. «Erano dei stupidi» parlò il mago. Aveva alzato lo sguardo e sorrideva. I suoi denti bianchissimi si contrapponevano agli occhi nerissimi e ai capelli scuri. Il fatto che si era distratto e ora dedicava al gruppo le sue attenzioni, intimorì tutti.
«E comunque non era a loro che mi riferivo quando dicevo di non essere solo» continuò veloce, come per sbrigare una faccenda fastidiosa. «Ora so abbastanza da andare a prendere ciò che mi serve» sorrise «Cosa che sapete. Però, prima ammazzo il ragazzo. Addio» e increspò la bocca nel sorriso di chi sta per ottenere ciò che vuole, lo stesso sorriso che aveva avuto Voldemort quando si era illuso di aver eliminato lui.
E fu un attimo, da quello che Harry capì tutti si erano buttati a terra e li imitò. Urlò un incantesimo scudo più potente che poteva e diede uno sguardo. Hermione stava già impegnando il mago oscuro e i loro incantesimi danzavano nel mezzo del corridoio. Mentre tutti erano a terra già erano apparse molte, troppe figure. Harry tentò di capire quanti ne fossero, ma non riusciva a contarli. «POTTER SCAPPA!» udì l'urlo di Merlin, tirò a se Hermione e cominciò a correre. «Harry! Dove andiamo?» gridava dietro di lei disperata Hermione. Harry non rispose, ma salita una rampa di scale si fermò e vide tutti arretrare verso di lui, seguirlo per difenderlo. Vide gli auror cadere sui gradini colpiti dalle maledizioni, rialzarsi e combattere.
Mentre Harry ed Hermione guardavano la scena inorriditi, dall'alto, li raggiunse Willis. Lampi di ogni colore illuminavano il suo volto. «Ascoltatemi, Harry dirottali, non so se sanno realmente dove sia la bacchetta, ma comunque per ottenere la sua obbedienza devono ucciderti. Forse seguiranno te per cercare la bacchetta e ucciderti, o forse solo per il secondo motivo. Ma tu dirottali, non li portare dalla bacchetta. Ora andate, scappate.» Parlò tutto d'un fiato, si girò e cominciò a combattere. Harry ed Hermione cominciarono a correre, e si ritrovarono nei sotterranei. «Hermione, io dico di tornare, nasconderci dietro gli angoli e lanciare maledizioni da un posto sicuro. Dobbiamo combattere. Se muore ancora una volta qualcuno.. io..» disse Harry dopo essersi fermato e aver messo Hermione al muro. Hermione aprì bocca, ma qualcuno la interruppè. «Che ci fate qui?» Era Malfoy. «Che ci fate vicino la mia sala comune?» chiese. Harry pensò di dirgli la verità, era pur sempre un mago abile e li avrebbe aiutati. «Sono penetrati dei maghi oscuri e vogliono me e la bacchetta di sambuco» disse Harry. Hermione lo guardò sorpresa. Malfoy non apparve stupito, solo un po' infastidito, forse dal fatto che qualcuno si fosse intrufolato. «Quanti sono? Dove sono?» chiese freddo. «Quarto piano davanti al laboratorio di Numerologia. E sono tanti.» disse Harry. Si guardavano negli occhi. In un attimo Draco guidava il trio, «Andiamogli a dare una lezione..m-ma come si permettono. La mia scuola...» sussurrava camminando veloce. Ma non ci fu bisogno di arrivare al quarto piano: gli scontri si erano spostati in sala Grande. Erano ancora tutti in piedi, feriti, ma tutti in piedi. I tre si nascosero dietro la porta di ingresso nella sala grande, senza farsi vedere. «Granger, urla Harry, così proviamo ad attirarli.» ordinò Malfoy deciso. I due si guardarono negli occhi. Si leggeva la decisione del Serpeverde e il disgusto di lei.
«HARRY!» urlò lei.
Harry sentì l'ansia crescere... e poi, un mago biondo sbucò dalla porta e tirò dritto. Malfoy, esattamente dietro di lui, sorrise. Il mago si fermò dopo qualche passo, per capire da dove provenisse l'urlo. Guardò a destra e a sinistra, ma solo quando si girò vide i tre che erano appostati ai lati della porta. «Avada Kedavra» sussurrò Malfoy.
Harry raggelò: perchè aveva usato quella maledizione? Il mago biondo tentò goffamente di scansarla, con gli occhi sgranati ma cadde a terra morto. «Malfoy! Che ti salta in mente!» sussurrò Hermione, scioccata!

«O sta zitta, è fuori uso no? Di che ti lamenti!» rispose disgustato Malfoy. «Rifacciamolo, ma stavolta ci penso io» disse Harry. Mancava poco all'alba, e forse la luce del giorno avrebbe evitato morti dalla loro parte. Ma non ci fu bisogno di far urlare ancora Hermione: Ron, Ginny e Neville sbucarono dalle scale e urlarono «Harry!». Un mago sbucò dalla porta della sala grande e esplose un incantesimo sui tre ragazzi. Harry sgranò gli occhi. Aveva ferito Ginny e i suoi amici che ora erano stesi a terra, schiantati o peggio... «Confringo!» urlò senza trattenersi. Il mago a quell'urlo si girò appena in tempo per prendere la maledizione dritta in faccia. Lasciando una sostanziosa scia di sangue nell'aria, il mago fu scaraventato dietro Ron Ginny e Neville, che stavano riprendendo conoscenza. «Almeno io ho fatto un lavoro pulito» commentò Malfoy.

Harry e Hermione intanto si erano già precipitati verso i loro tre amici. «Come state?» chiese spaventatissima la ragazza. «Tutto bene.. ci ha solo storditi» rispose Ginny, alzandosi. «Per fortuna, ci poteva lanciare qualcosa di peggio..» concluse Ron. Harry abbracciò Ginny, e il suo profumo lo tranquillizzò. «Ho avuto tanto paura... » sussurrò lui.
Malfoy era ancora appostato al lato della porta in.
In quel momento, un incantesimo volato dalla sala grande fece rimbombare l'aria, e riportò Harry alla realtà. Malfoy si avvicinò a loro, dicendo: «Leviamoci da qua, c'è Potter in bella vista, e se lo vedono lo ammazzano.» Neville e Ron avevano l'aria molto contrariata, e poco gentilmente gli chiesero che diavolo ci facesse con Hermione ed Harry. Hermione, dato che Harry aveva occhi solo per Ginny, spiegò loro la situazione ma mentre spiegava la sala grande si oscurò totalmente, ed oltre la porta si vedeva solo un muro nero.
«Che succede?» chiese tremante Harry. «Lì dentro ci sono auror e professori!» continuò terrorizzato.
«Refulgeo!» urlò Hermione. Il lampo illuminò il muro, ma non si scalfì nemmeno. La sala grande pareva perduta, e da dentro non proveniva nessun fuoco. Ron si avvicinò alla porta, e quasi sfiorò l'oscurità con la mano. «Fermo!» ordinò Malfoy. Ron lo guardò di sbieco. «Perchè dovrei?»
«R-ron.. sono sicura che lui sa cosa fare» sussurrò Hermione. Ron la guardò. Aveva una aria tradita.
«Esatto Granger, la mia famiglia è sempre stata oscura, e ricca. Non come la tua Weasley» e si fermò col sorrisetto. «Questo è un incantesimo potente, non saremo capaci di distruggerlo. Ma io so come entrare.. Avete presente l'Expecto Patronum. Beh serve il contrario, o quasi.» Harry pendeva dalla sue labbra. Ginny sembrava imbronciata, Ron stupefatto dall'espressione di Hermione, quasi ammaliata e disgustata.
«Cosa vuoi dire?» chiese Harry.
«Beh, come il Patronus è una forza positiva.. io evocherò una forza oscura, che verrà riconosciuta dal muro oscuro e aprirà un varco. Una volta fuori, i professori sapranno eliminare l'incantesimo.» rispose Malfoy con aria beffarda. Guardava gli altri come a dire: siete proprio ingenui e stupidi, a non conoscere le arti oscure. Poi il sorriso svanì, divenne serio e esclamò: «Tenebrae Dominus» ed un serpente nero apparve in una nube oscura. Strisciò verso la porta.. e si aprì un arco, retto dal serpente. «Muoviamoci» ordinò Malfoy.


Ultima modifica di george il Dom Dic 13 2009, 19:50 - modificato 3 volte.
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kinderangie

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyMar Dic 01 2009, 15:57

Per una volta sono la prima a commentare.
Allora, a parte qualche errore di battitura e grammaticale, nell'insieme l'idea non è male.
Sei un vero genio dei duelli!!!
Devo però ammettere che l'ultima parte, dopo la fine del duello, non mi sembra molto in tema.....serve per una seconda parte???

Bravissimo!!!
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Sirius Mic

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyMar Dic 01 2009, 16:42

Quoto angie, bella idea, bello il duello, solo che, alcune frasi sono mal costruite, e in alcuni punti il testo non è molto scorrevole, ma non ti preoccupare, è facile da correggere, e se lo rileggi te ne accorgi anche te.



Comunque sei stato bravissimo! Aspetto la seconda parte! Very Happy Very Happy Very Happy
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Harry-Mik94

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyMar Dic 01 2009, 16:57

Allora George il testo è buono... ma non mi pare al livello degli altri che hai fatto, ma chissà forse è colpa del brano di Italiano per domani che ho appena letto. lol!

Visto che sono in vena di analisi del testo faccio un commento un po' approfondito Razz
Allora..

  • Io toglierei il discorso iniziale tra Harry e Ron, mi sembra fuori luogo ed inutile sinceramente

  • Il linguaggio usato nei discorsi diretti, soprattutto da Willis e Dawlish, mi pare un tantino inadeguato... troppo banale, non so se mi spiego...

  • george ha scritto:
    «Ma io co quello mica ci voglio stare, tempo fa ci voleva male a Silente..!»
    Ok che è Hagrid a parlare, ma "co quello" è da sostituire con "con quello"

  • george ha scritto:
    «Bene, ora che ci siamo tutti, il gruppo di Dawlish va tra le serre, io con Williamson sto nei confini della foresta e Wilkinson con il professore perlustreranno dal campo di quidditch e dintorni.» guardò tutti negli occhi, il capo-divisione, Augustus Merlin, per vedere se avevano capito.

    Se non fosse per il fatto che dici poco prima che Harry era in gruppo con Daw, pare sia proprio lui a parlare, poi quando dici che in realtà e Merlin la frase risulta un po' confusa... da rivedere..

  • george ha scritto:
    Con orrore le sue gambe perdere, lentamente, acqua...
    scratch confused credo si tratti di un errore di battitura Wink

  • george ha scritto:
    «Finite Incantatem!» urlò disperato.
    Il nome dell'incantesimo è "FiniteM Incantatem!


Comunque è sempre un ottimo testo Wink
Bravo!
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george

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyMar Dic 01 2009, 16:59

grazie sisi certo c'è una seconda parte.. cmq si alcune cose le ho notate anche io ma dovevo andare da un amico e non mi andava di correggerle xD

sisi mik molti sono errori di battitura, cmq quello iniziale l'ho messo poer attaccarlo a qualcos'altro....
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Jo Potter

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyMar Dic 01 2009, 17:11

Sospendo il giudizio aspettando la seconda parte. Ribadisco: prenditi più tempo, non postare a raffica cose senza senzo. Infine lancio una sfida: saresti capace di scrivere un testo senza duelli?? Una lezione, o qualcosa di romantico!!! Muahahahah! Twisted Evil lol!
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Harry94

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyMar Dic 01 2009, 17:15

Complimenti george anche se come già hanno detto su aspetto con impazienza la 2 parte.....bravo
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george

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyMar Dic 01 2009, 17:18

Jo Potter ha scritto:
Sospendo il giudizio aspettando la seconda parte. Ribadisco: prenditi più tempo, non postare a raffica cose senza senzo. Infine lancio una sfida: saresti capace di scrivere un testo senza duelli?? Una lezione, o qualcosa di romantico!!! Muahahahah! Twisted Evil lol!


jo la lezione l'ho fatta, ed era sui duelli, e se faccio qualcosa di romantico finsice ad orgia, comunqe dovrei aver facciuto un pezzo inutile e senza duelli... click here ------> clicca qui -----> no qui da scherzo clicca qui
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remus.




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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyMar Dic 01 2009, 19:13

George, a parte l'idea in sè che è buona... questo non è un testo al tuo livello, è frettoloso e in alcuni punti fuori luogo (cosa che di solito non fai). Riprendilo con calma descrivendo le emozioni e le situazioni con il tempo che ti serve. Qui non c'è quell'emozione che trasmettono altri tuoi testi!

Forse è con lo stile HP che vai a botte!!! Appena ti svincoli usando il TUO stile, tutto migliora improvvisamente!

Va be'... ti perdono perchè è il tuo compleanno, ma riscrivilo come sei capace!!!

PS: Very Happy METTICI I PUNTI A CAPO!!! Very Happy
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Bellatrix Black.

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyMar Dic 01 2009, 19:54

Bravo george niente male! cheers I tuoi soliti duelli sono spettacolari come sempre e anche l'idea è carina... dove diamine la inseriamo adesso???!!! scratch Bhe c'è tempo per pensarci, soprattutto dopo aver visto la seconda parte no?
Mi è piaciuto il ruolo di Dawlish e "l'inquadratura" di Hagrid è Harry che non mi convince granchè! Piccole cose ovviamente ma un po' più di background non sarebbe male (Dio, sembro Snow! Razz ). E poi, l'eccessiva sicurezza di routine dell'inizio... No Non mi convince a pieno. Ma sono tutti punti di vista! Very Happy

Citazione :
si girò e le tenne per le spalle, guardandolo negli occhi.
Piccola imprecisone: a meno che Harry non sia appena diventato una ragazza è "LO tenne" ma credo sia un altro errore di battitura! Wink

Ascolta Jo: prenditi più tempo... per adesso I'm waiting!
lol!
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george

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyGio Dic 03 2009, 14:24

Praticamente in questo testo harry fa una missione con willis, dawlish, dorian, merlin e wilkinson


«Ron, allora.. io vado, devo fare una missione per Hogwarts e il professor Willis mi aspetta fuori nel corridoio» disse mollemente Harry mentre Ron felicemente si infilava sotto le coperte.
«Ah si.. infatti mi chiedevo perchè non ti stessi mettendo il piagiama! Non me lo ricordavo.. vuoi che venga con te?» chiese Ron.
«No.. non credo neanche che sia possibile.. non ti preoccupare, vado da solo!» disse Harry, dirigendosi verso l'uscita del dormitorio. Era un po' preoccupato, non aveva mai fatto una missione notturna. Superata la sala comune, dove ancora pochi ritardatari facevano i compiti, Harry incontrò il professore appena fuori dal ritratto.
«Buonasera Harry!» lo salutò brillantemente il professore.
«Buonasera professore!» rispose vivacemente Harry, «In cosa consiste la missioe?» chiese un po' tremante.
I due cominciarono a camminare verso l'uscita del castello, e dopo qualche passo Willis rispose: «Dobbiamo... diciamo perlustrare i confini di Hogwarts con Dawlish, Merlin, Williamson e Wilkinson, gli altri opereranno dentro!» rispose lentamente Willis, aggrottando la fronte per qualche motivo.
Harry ragionò: perchè non avevano messo lui a perlustrare nel castello? Sarebbe stato molto più logico, e poi perchè tutte quelle precauzioni in una notte come tutte le altre.. a meno che..«Professore, oggi risplende Minami?» chiese facendo sobbalzare l'insegnante americano, adesso di qualche passo davanti a lui.
«Temiamo di si, Potter» rispose serio alla fine.
«E.. come mai io sono di pattuglia fuori?» chiese ancora Harry. Willis si fermò, si girò e lo tenne per le spalle, guardandolo negli occhi. Gli ricordava tanto Lupin. «Harry, il fatto che certa gente cerca la bacchetta e che si sa che tu ce l'hai.. magari se non sei dentro Hogwarts eviteranno di penetrare nel castello, se sanno che sei fuori. Se non lo sanno e penetrano lo stesso.. beh non ti troveranno ed è meglio così!»
Harry si sentì raggelare mentre superavano Gazza che teneva aperto il portone di quercia apposta per loro.
Era nuovamente un pericolo per la comunità, e ciò lo faceva stare male.
Presso la capanna di Hagrid lo aspettavano i suoi colleghi. La grande figura di Hagrid torreggiava su di loro e parlavano ridendo e schiamazzando. «Oh ciao Harry!» lo salutò il mezzo-gigante abbracciandolo forte. «C-ciao..» sussurrò Harry. «Oggi lavoriamo insieme, lo sai? Io, te e Dawlish in squadra!» disse forte. «Ma io con quello mica ci voglio stare, tempo fa ci voleva male a Silente..!» mormorò poi abbassandosi all'orecchio di Harry.
Harry sorrise, dopotutto Hagrid era sempre di buonumore, sarebbe stato bello stare in squadra con lui. Poi Merlin diede gli ordini per quella sera: Harry, Hagrid e Dawlish avrebbero perlustrato le serre, Willis e Wilkinson le aree vicino il campo da quidditch e lui stesso con Williamson la zona vicino alla foresta.
«Chiaro?» chiese guardando tutti negli occhi, per vedere se avevano capito. «Vi manderò un patronus quando ci scambieremo di posizione. E.. occhi al cielo» aggiunse mentre il gruppetto si disperdeva a coppie. L'unico trio, con Harry, Hagrid e Dawlish si allontanò camminando.
«Allora Harry, che si dice? Scuola come va?» disse Dawlish per inserirsi nelle conversazioni a bassa voce di Harry e Hagrid, che parlavano di Ron ed Hermione.
«Io l'ho sempre detto che quei due... come Daw? Insomma..!» rispose distratto Harry.
«Ah si.. » continuò Dawlish.
Camminarono per molti minuti intorno alle serre, ed Hagrid scoprì che Dawlish forse non era così male, e anche Harry condivise quest'opinione.
«Eh già, è stato un bel colpo quando Silente ci ha detto che il ministro non lo voleva far... Ehi, in cielo..» si interruppe all'improvviso Hagrid. Erano arrivati alla serra 5, la più isolata. L'edificio bianco rifletteva una luce rossa, e nel cielo una stella era diventata scarlatta. Un rosso che andava crescendo.. intensamente... sempre più rosso... Harry sentì l'adrenalina crescere, il rosso riempiva tutto, e si sentì come un forte rumore di vetri rotti... Gli incantesimi di difesa... Pensò Harry.
E fu un attimo, le nubi nere avvolsero tutto, per pochi istanti. E poi un'esplosione di rosso, ma non proveniente dalla stella, ma da una bacchetta.
Harry si trovò a terra disteso con sangue in bocca. Alzò gli occhi: le nubi nere erano sparite ed al loro posto c'erano 3 maghi, vestiti di nero, con un cappuccio calato sul volto. Hogwars era circondato da un'alone rosso, come se l'aura invisibile di incantesimi di protezione si fosse illuminata. Harry non realizzò molto, finchè un pezzo di terra vicino a lui non esplose lasciando una bella buca spaziosa. In fretta si rialzò estraendo la bacchetta, e vide Dawlish duellare contro uno di quei maghi oscuri, Hagrid respingere con qualcosa che aveva tra le mani gli incantesimi che gli venivano scagliati contro. Uno schiantesimo volò vicino alla spalla di Harry, che individuò il suo avversario e tentò di maledirlo. La sua maledizione volò oltre la spalla del Mago, che rispose urlando una maledizione. «Protego!» urlò Harry, e sentì il suo incantesimo vacillare, ma rispose con un veloce lampo di luce, che sbilanciò l'avversario, e guadagnò quel poco che bastava ad urlare: «Devicto!». Dalla sua bacchetta un raggio scarlatto, in tinta con il colore dei raggi che si diffondevano nell'aria, scaraventò a terra il mago. Quello si rialzò e maledì Harry, con un raggio blu intenso. Harry atterrò pochi metri più indietro, dolorante. Con orrore vide le sue gambe perdere, lentamente, acqua... i pantaloni stavano cominciando a inzupparsi, e Harry sentiva la pelle dei polpacci raggrinzirsi... «Finitem Incantatem!» urlò disperato.
Come per miracolo, la perdita d'acqua si arrestò, lasciando una pozza d'acqua e della pelle secca sui polpacci di harry. Dolorante si rialzò, evitando la medesima maledizione. Non fece però in tempo a evitare un veloce raggio di luce, che come prima il suo avversario, sbilanciò Harry. In un attimo, il ragazzo roteò su se stesso e urlò: «Impedimenta!» e il raggio colpì in pieno volto il mago. «Eccomi Harry!» urlava Hagrid correndo da dentro la serra, dopo esserci finito chissà come.
Harry si accasciò per pochi istanti, con le gambe doloranti, e appena arrivato, Hagrid lo prese in braccio. Fece perdere conoscenza al mago oscuro e seguirono le esplosioni del duello tra Dawlish e l'ignoto avversario. Pochi secondi dopo, in un attimo di distrazione del mago oscuro, che aveva notato il mezzo-gigante ed Harry, Dawlish si rialzò da terra ed urlò: «Caedo!» l'onda d'urto colpì il mago dritto al collo, ed un sonoro crac riempì l'aria. Gli si era spezzato l'osso del collo.
«T-tutto bene Harry? Hagrid?» disse Dawlish senza staccare gli occhi dal cadavere del suo avversario. «..No Daw, Harry ha qualcosa alle gambe» disse Hagrid, poggiando Harry a terra. La verde erba sfiorò le guance di Harry che sentì l'auror avvicinarsi. «Non è niente di grave, è una maledezione piuttosto elementare...» disse Dawlish scoprendo i polpacci di Harry. Poi la punta della bacchetta divenne luminosa e con un gesto improvviso Harry sentì il legno nella propria pelle, dentro i muscoli e le ossa, ma non sentiva dolore. «Hey, non ti agitare, è un incantesimo anti-maledizione!» disse Dawlish vedendo la preoccupazione sul volto del ragazzo. «Aguamenti!» aggiunse poi l'auror, e la gamba di Harry tornò nuovamente forte e stabile.
L'auror ripetè nuovamente l'anti-maledizione sull'altro polpaccio e in pochi istanti Harry era di nuovo in piedi. «Daw.. grazie! Tu tutto ok?» chiese Harry. «S-si.. solo.. non avevo mai ucciso prima.. ma era questione di tempo, me lo dicevano sempre gli altri...» rispose piano, mentre i tre camminavano verso il castello. «Non ti preoccupare è stata legittima difesa!» sbottò Harry. «Hagrid ed il tuo? Ma come facevi a respingere tutte le maledizioni?» cambiò velocemente discorso Dawlish. Mentr Harry attendeva curioso la risposta del suo amico, si sentì davvero orgoglioso ma anche un po' scoperto e debole come un pulcino. Aveva atterrato un mago oscuro in piena regola e non era da poco, ma il fatto che la maledizione oscura fosse per lui sconosciuta e per Dawlish elementare, lo sconcertava, aveva ancora molto da imparare. «Oh, si! Il mio è stato mangiato da una strana pianta.. bah!» poi estrasse dal giaccone un oggetto simile ad una padella o ad una racchetta da tennis, d'argento e finemente decorato lungo i bordi. «Questo, mi ha detto il Ministro, era di Malocchio! Quando se ne è andato ce lo ha lasciato a lui, ed ora ha pensato potesse servire a me! Quando ti arriva la maledizione la colpisci e ce le rilanci come una pluffa, basta averci mira!» disse Hagrid strizzando l'occhio.
Erano arrivati affannandosi lungo una salita sulla cima di un piccolo piano rialzato rispetto ai sentieri che conducevano verso il campo di Quidditch, verso la capanna di Hagrid, verso le serre o i cancelli di Hogwarts. «Hey, lì. Vicino alla foresta». Proprio dove i primi alberi cominciavano a farsi più fitti all'aura rossa provocata dalla stella, raggi di diversi colori si mischiavano. Nel castello sembrava tutto a posto, ed Harry si tranquillizzò, ma l'ansia lo assalì, quanti erano? Loro erano meno di dieci, quanti potevano essere quei dannati maghi oscuri?
Scendevano sull'erba umida, e le goccioline di acqua sulle piccole piante riflettevano la luce rossa di Minami. All'imporovviso, con balzo al cuore, Harry sentì un enorme esplosione all'interno del castello. Sembrava che Hogwarts tremasse, ormai Minami aveva abbattuto ogni difesa. Anche un Babbano sarebbe potuto entrare nei confini della scuola. «Dawlish, che facciamo?» chiese preoccupato Harry. Erano soli in mezzo al prato e Hagrid si muoveva agitato. «Andiamo a combattere con Merlin, credo sia la cosa giusta da fare...» mormorò l'auror. Ma i tre ormai non camminavano più, ma si erano messi a correre. Potevano sentire le urla dei duelli che si svolgevano, e giunti alla capanna di Hagrid, Thor fu liberato e tutti si scagliarono contro quelle oscure figure. Williamson era immerso in un duello contro un solo mago, mentre Merlin ne affrontava ben tre, senza dar segno di cedimento: doveva esser proprio un gran mago.. pensò Harry.
Prima che se ne rendesse conto, Dawlish aveva preso ad affrontare uno di quei maghi, ed Hagrid aveva attirato l'attenzione dell'altro, ed Harry si affiancò al suo gigantesco amico. «Stupeficium!» urlò contro l'oscura figura. Il mago evitò lo schiantesimo e lanciò un veloce raggio bianco, che Hagrid gli rispedì contro con una precisione incredibile: solo per un soffio lo mancò. Il duello continuava, Hagrid le prendeva tutte, ed Harry dava il meglio del suo repertorio offensivo, ma nonostante ciò era riuscito a colpire solo due volte l'avversario, con un incanto veloce ma molto debole. «Devicto!» urlò ancora Harry e stavolta la maledizione colpì con precisione il mago alla spalla, lasciandolo destabilizzato. Doveva approfittare di quel momento, così Harry gli scagliò contro un incantesimo delle Pastoie e un incanto esplosivo.
Invano: il mago li aveva abilmente elusi e ora combatteva con più veemenza tanto che anche Harry si dovette preoccupare di difendere e non solo di attaccare. Duellavano come schermitori e danzavano sull'erba mulinando le braccia. Dawlish sembrava avere la meglio sul suo avversario, e così Merlin. Invece Williamson pareva in evidente difficoltà. «Confringo!» urlò Harry dopo aver respinto un'ignota maledizione. «Protego!» Urlò il mago: con grande sorpresa di Harry, la sua maledizione sfondò l'incantesimo ed esplose sul petto del mago. Quello si rialzò, perdendo sangue, ed urlò: «Crucio!» Harry sgranò gli occhi, e attese il dolore, ma Hagrid si era frapposto tra lui e la maledizione e l'aveva respinta sul mittente. Il mago fu scagliato all'indietro con un urlo di dolore, e si accasciò contro un albero, morente.
«Grazie Hagrid...» sussurrò Harry, esausto. Intanto Dawlish e Merlin aveva ormai sconfitto i rispettivi avversari, uno agonizzante con gambe e braccia di legno, un altro con il petto aperto in due e il sangue che usciva a fiotti.I due avevano rivolto le attenzioni al mago che quindi aveva sconfitto Williamson.
Williamson era a terra, e fu lì che Harry si precipitò. Aveva un grosso taglio che partiva dal ginocchio fino alla vita, e il braccio destro sfregiato come da degli artigli. «Harry.. non ti preoccupare guarirò..» disse Williamson vedendo il ragazzo preoccuparsi tanto. «Non è niente di grave davvero, devo solo ringraziare Merlin. Vai!» continuò Williamson con una strizzatina d'occhio. Harry non capiva perchè provava tanta apprensione nei confronti dell'auror, non si erano mai parlati! Ma forse ciò era da ricercarsi nel fatto che la bacchetta la aveva lui, e la causa di tutto era quindi, ancora un volta, Harry. Era questo il peso che portava Harry, che con un sorriso si voltò per alzarsi. «Attento al cane!» gli urlò Williamson. Thor era balzato addosso ad Harry, ma non era normale. Aveva gli occhi bianchi ed era aggressivo. Hary lo scostò con gran fatica, e si rialzò evitando un nuovo attacco. «THOR!» urlava Hagrid «CHE FAI?». Il mezzo gigante si fece avanti, ma il cane non lo riconobbe come padrone, ed attaccò anche lui.
Harry si avvicinò a Williamson. «Che ha? Che possiamo fare? E' posseduto!» chiese frettolosamente.Williamson si mise seduto, tamponandosi le ferite. «E' sotto la maledizione Imperius. Ti mettigli la bacchetta in gola ed urla Refulgeo» disse guardandolo negli occhi. Harry si rialzò... Refulgeo.. Era un incantesimo abbagliante.. forse la luce batteva l'oscurità della maledizione.. comunque, Harry con un piccolo incantesimo lanciò Thor disteso per terra, mentre tentava di mordere Hagrid, sconcertato e quasi in lacrime: «Harry! Facci qualcosa! Non è lui!» urlava. Thor si era rialzato ed era partito alla carica. Harry lo schivò, finendo per terra e.. «Pietrificus totalus!» urlò proprio mentre Thor gli balzava addosso con la bocca spalancata. «Bravo Harry, e ora che ci possiamo fare? Fallo tornare come prima!» disse Hagrid spaventato. Harry poteva vedere le lacrime bagnare i suoi occhi, e riflettere il rosso circostante. Minami non aveva diminuito la sua intensità, anzi. Dawlish e Merlin aveva entrambi qualche ferita, e il mago che affrontavano doveva essere davvero molto forte. Harry si concentrò su Thor e rassicurò Hagrid, ce l'avrebbe fatta a farlo rinsavire. «Refulgeo!» gridò tra le fauci del cane.
Tutto si illuminò, anche gli occhi vitrei del cane, e Harry vide le pupille tornare prima come minuscoli cerchietti nel bianco, poi nel giro di pochi istanti, erano tornati i due teneri occhi di Thor. «Ce l'hai fatta Harry!» diceva Hagrid mentre lo stritolava. Entrami si rialzarono, erano stati in ginocchio sul corpo di Thor, e con un piccolo gesto Harry lo rianimò. Il cane si strusciò contro le loro gambe, ed Hagrid ululava dalla felicità.
Ma un urlò di Dawlish, scagliato all'indietro di parecchi metri, portò Harry alla realtà. Senza muoversi urlò: «Sectumsempra!» e la maledizione volò oltre Merlin, verso il mago oscuro. Visto che il duello non era finito, Harry presuppose che il suo incantesimo non aveva avuto effetto. Dentro Hogwarts, alcune finestre si erano illuminate, ma Harry non aveva il tempo di stare a guardarle. Si era fatto avanti, ed aveva evitato una maledizione. Anche Dawlish e Hagrid li aveva riaffiancati, e dal volto del mago sparì quel sorriso fastidioso. Un primo incanto di Merlin lo fece arretrare, poi uno di Dawlish, ora uno di Harry, infine il mago si trovò contro un albero a tentare disperatamente difendersi. Hagrid respingeva molte delle maledizioni, e i due auror continuavano ad attaccare. Harry cercava il momento per entrare nel duello, ma era davvero velocissimo. Così si infilò tra gli alberi, e sparì.. Era arrivato dietro il mago e lo vedeva ripararsi da un'albero all'altro. Harry lo stava per prendere da dietro.. Poi il mago gridò qualcosa, e una barriera trasparente si frappose tra lui e i tre, che non riuscivano a passare. «Potter» disse con voce gelida il mago.. Harry gelò
«Secondo te non mi sono accorto che mi sei strisciato dietro? DAMMI LA BACCHETTA» urlò alla fine il mago.
Harry indietreggiò, e sentì la corteccia di un albero contro la schiena... «Anche no!» urlò e si scansò, evitando la maledizione che incendiò la corteccia. Harry tremante cominciò a correre: doveva aveva preso questa spavalderia? Correva tra gli alberi che gli sfrecciavano accanto. Le maledizioni del mago lo mancavano e facevano esplodere sassi, rami e terriccio intorno al fuggitivo. Harry nella sua corsa calpestava rami e foglie secche, e dopo qualche minuto di sfrenata corsa, Harry vide una grande pietra, abbastanza, comunque, da nasconderlo. Esausto, la superò, ma all'ultimo vi si gettò dietro. Sperava che il trucco funzionasse: se il mago nell'oscurità non l'aveva visto nascondersi, avrebbe continuato a inseguirlo dritto per dritto, mentre Harry sarebbe stato proprio dietro di lui.
Harry sentiva il suo cuore battere più forte ogni volta che il rumore della corsa del mago si avvicinava... Poi il mago superò la pietra, ed Harry si sentì forte: il suo piano aveva funzionato! Lanciò un incantesimo di inciampo, ed il mago con un urlò sbattè la faccia a terra. Urlò una maledizione che distrusse la pietra dietro Harry, che però si girò su se stesso e urlò:«Devicto!» il raggio scarlatto colpì al volto il mago, ancora a terra, e lo frastornò, tanto che la maledizione che lanciò contro Harry lo mancò di diversi metri.
Tentò di rialzarsi, ma le gambe non lo ressero. Con uno schiantesimo, Harry lo fece svenire. Poi, di corsa, tentò di tornare verso la capanna di Hagrid, dove gli altri lo aspettavano e lo accolsero con una strizzatina d'occhio. «Stai diventando davvero bravo Harry» disse serio Hagrid. Un'altra esplosione nel castello li riportò alla realtà. Willis e Wilkinson li raggiunsero, anche se feriti, e con uno sguardo negli occhi, il gruppo corse verso la scuola.






l'ho cambiato un po' tutto, quindi lo rimetto daccapo!!
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Sirius Mic

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyGio Dic 03 2009, 17:52

Carino, anche se Harry non ha mai detto anche no, ed ho trovato anche alcuni, tipo:

Dawlish e Merlin aveva entrambi qualche ferita


ma come vedi sono solo errori grammaticali, si possono correggere facilmente Very Happy Very Happy Very Happy
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Ludovic Bagman
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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyGio Dic 03 2009, 18:27

che harry dica "anche no!" ... non è poi male... Wink
bel testo george!!!! magari se ci metti un pelino più di attenzione.... puoi togliere qualche punto un po'.... confuso!! cheers
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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyGio Dic 03 2009, 18:31

Continuo a dire che il discorso iniziale mi sembra forzato e fuori luogo, ma la cosa che meno mi convince è la battaglia nella foresta, non perchè sia scritta male, anzi! Però... non so, mi sa di già visto (l'oscuro più oscuro by Snow).... non c'è solo la foresta, cerchiamo altri luoghi! Wink

Comunque bravo, è migliorato rispetto a prima! Wink
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Bellatrix Black.

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyGio Dic 03 2009, 20:23

Ottimo miglioramento ma... puoi fare di meglio! Wink George, ame non mi incanti so che sei molto più bravo di così, dagli ancora un'occhiatina... con calma, correggi i punti un po' caotici come ha detto mik, gli errori di battitura e allora sì che sarà un TUO testo! Very Happy per il resto non ti ho ancora detto che l'Harry "assassino" mi piace, mi piace eccome! Twisted Evil
Citazione :
che harry dica "anche no!" ... non è poi male... Wink
esatto, lo penso anch'io! Modernizziamo un po' il protagonista... bravo george!
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P.S hai ancora la prima versione? Se ce l'hai ripostala nel tuo primo messaggio, e vedi di perdere questa brutta abitudine! Minami risplende again, by George Icon_razz
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george

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyGio Dic 03 2009, 20:30

:9 non ce l'ho.. ma non cambia quasi niente, a parte le modifiche agli errori di battitura!!!

cmq si ogni volta che vado avanti col pezzo modifico qualcosa prima, lo correggo... già ho in mente 2 o 3 cose da cambiare!!! sennò chi li finisce? non mi va di fare sempre i pezzi da solo Sad Sad
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CIOCCORANA2112

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptySab Dic 12 2009, 21:57

scusa il ritardo!!! Embarassed


comunque bel testo!!! complimenti!!! a parte quelke errorino..ma te l'hanno già detto...

ciock
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george

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyDom Dic 13 2009, 19:51

Parte nuova! ho ripostato tutto all'inizio del topic, in pagina 1!

Harry corse lungo il vialetto che portava al castello seguito dal resto del gruppo. Erano ormai giunti dinanzi al grande portone di quercia,quando un'altra terribile scossa fece tremare l'aria. «Come facciamo ad entrare?»
chiese trafelato Merlin, guardando interrogativo Hagrid e Willis. Il portone era chiuso da dentro e bussare sarebbe stato ridicolo. Nonostante la sua idea fosse piuttosto banale,Harry mosse la bacchetta e pensò Alohomora. Con sua grande sorpresa il portone vibrò e la serratura si aprì.
«Cavolo, Harry, geniale!» si complimentò Willis entrando per primo. Gli altri lo seguirono e si trovarono dinnanzi al salone d'ingresso senza segni evidenti di lotta. Willis inviò il suo patronus a controllare i piani superiori. Il gruppo si mosse cauto per controllare che non ci fosse nessuno. Tutto sembrava normale quando un urlo squarciò l'aria. Harry non aspettò ordini e si diresse subito verso la scalinata. Il ragazzo sfrecciò su per le scale, ignorando Merlin che lo stava richiamando.
Il castello sembrava piuttosto normale, le scale era come al solito, al primo piano regnava la calma. Il corridoio del secondo piano era stranamente tetro e salendo sembrava che la luce diminuisse poco a poco. Si fermò un attimo al terzo piano dove credette di aver visto qualcuno muoversi ma scoprì che era solo
Mrs. Purr, la gatta del custode.
Arrivato al quarto piano, l'aria sembrò farsi arida e la luce era davvero poca. Camminò lungo il corridoio e arrivò ad un angolo, svoltò e gli si parò davanti una scena davvero inverosimile: un vasto squarcio nero nell'aria che con dei tentacoli cercava di colpire la professoressa Sprite e Vitious. Ma la cosa che più colpì Harry fu la professoressa McGranitt stretta fra un tentacolo che la stava tirando nello squarcio nero.
Era stata lei ad urlare. In quel momento Vitious cadde e cominciò ad essere trascinato nel buio.
Subito Harry si lanciò mandando una maledizione sul quella specie di creatura oscura. La luce scatenata dall'incantesimo fece ritrarre per un attimo i tentacoli ma la maledizione in se non funzionò.
Continuò a provare con tutti gli incantesimi che gli passavano per la mente, ma nulla sembrava funzionare.
«Refulgeo!» gridò Harry puntando la bacchetta verso il tentacolo che stringeva la McGranitt, ormai priva di sensi. Subito la luce sciolse il buio e la McGranitt cadde a terra con un tonfo. Harry si sentì uno stupido a non averci pensato prima
«Harry!» Hermione era apparsa dietro di lui, insieme al resto del gruppo degli auror. Il buio si dissolse e rimase una figura incappucciata proprio dove un attimo prima c'era quel terribile buco oscuro. Hermione corse dalla McGranitt e la rialzò portandola indietro. Vitious si erse fiero contro il mago oscuro. «Chi sei? Cosa vuoi?» la voce del piccolo insegnante riecheggiò in tutto il corridoio. Il mago sembrava solo vagamente infastidito, e non degnò di uno sguardo nessuno. Guardava col capo inclinato il pavimento, con occhi immobili, quasi in attesa di qualcosa. «Sei da solo.. Arrenditi» lo intimò Merlin con un passo avanti. Dietro si se Harry sentì gli auror mormorare incantesimi di protezione. Oltre questi piccoli rumori, Harry sentiva solo il proprio respiro, profondo e preoccupato. Il mago non distolse lo sguardo dal pavimento, ma alzò le sopracciglia: «Davvero credi che sia solo?» sussurrò. Per quanto potesse aver parlato a bassa voce, Harry sentì benissimo.
«I tuoi scagnozzi di fuori sono stati presi, uomo! Chi sei?» urlò Merlin. Anche Willis e Dawlish si fecero avanti, le bacchette tese. Il mago sembrava fare un favore a rispondere, ma Harry lo sentiva fremere. Sentiva la tensione crescere, e si strinse a Hermione. Poteva sentire il tremore del suo corpo, la preoccupazione nel suo respiro. «Sta per succedere qualcosa..» mormorò Hermione. «Lo sento anch'io..» rimandò Harry. A dire la verità sembrava che tutti in quel corridoio stessero per rendersi conto che qualcosa stava per succedere. «Erano dei stupidi» parlò il mago. Aveva alzato lo sguardo e sorrideva. I suoi denti bianchissimi si contrapponevano agli occhi nerissimi e ai capelli scuri. Il fatto che si era distratto e ora dedicava al gruppo le sue attenzioni, intimorì tutti.
«E comunque non era a loro che mi riferivo quando dicevo di non essere solo» continuò veloce, come per sbrigare una faccenda fastidiosa. «Ora so abbastanza da andare a prendere ciò che mi serve» sorrise «Cosa che sapete. Però, prima ammazzo il ragazzo. Addio» e increspò la bocca nel sorriso di chi sta per ottenere ciò che vuole, lo stesso sorriso che aveva avuto Voldemort quando si era illuso di aver eliminato lui.
E fu un attimo, da quello che Harry capì tutti si erano buttati a terra e li imitò. Urlò un incantesimo scudo più potente che poteva e diede uno sguardo. Hermione stava già impegnando il mago oscuro e i loro incantesimi danzavano nel mezzo del corridoio. Mentre tutti erano a terra già erano apparse molte, troppe figure. Harry tentò di capire quanti ne fossero, ma non riusciva a contarli. «POTTER SCAPPA!» udì l'urlo di Merlin, tirò a se Hermione e cominciò a correre. «Harry! Dove andiamo?» gridava dietro di lei disperata Hermione. Harry non rispose, ma salita una rampa di scale si fermò e vide tutti arretrare verso di lui, seguirlo per difenderlo. Vide gli auror cadere sui gradini colpiti dalle maledizioni, rialzarsi e combattere.
Mentre Harry ed Hermione guardavano la scena inorriditi, dall'alto, li raggiunse Willis. Lampi di ogni colore illuminavano il suo volto. «Ascoltatemi, Harry dirottali, non so se sanno realmente dove sia la bacchetta, ma comunque per ottenere la sua obbedienza devono ucciderti. Forse seguiranno te per cercare la bacchetta e ucciderti, o forse solo per il secondo motivo. Ma tu dirottali, non li portare dalla bacchetta. Ora andate, scappate.» Parlò tutto d'un fiato, si girò e cominciò a combattere. Harry ed Hermione cominciarono a correre, e si ritrovarono nei sotterranei. «Hermione, io dico di tornare, nasconderci dietro gli angoli e lanciare maledizioni da un posto sicuro. Dobbiamo combattere. Se muore ancora una volta qualcuno.. io..» disse Harry dopo essersi fermato e aver messo Hermione al muro. Hermione aprì bocca, ma qualcuno la interruppè. «Che ci fate qui?» Era Malfoy. «Che ci fate vicino la mia sala comune?» chiese. Harry pensò di dirgli la verità, era pur sempre un mago abile e li avrebbe aiutati. «Sono penetrati dei maghi oscuri e vogliono me e la bacchetta di sambuco» disse Harry. Hermione lo guardò sorpresa. Malfoy non apparve stupito, solo un po' infastidito, forse dal fatto che qualcuno si fosse intrufolato. «Quanti sono? Dove sono?» chiese freddo. «Quarto piano davanti al laboratorio di Numerologia. E sono tanti.» disse Harry. Si guardavano negli occhi. In un attimo Draco guidava il trio, «Andiamogli a dare una lezione..m-ma come si permettono. La mia scuola...» sussurrava camminando veloce. Ma non ci fu bisogno di arrivare al quarto piano: gli scontri si erano spostati in sala Grande. Erano ancora tutti in piedi, feriti, ma tutti in piedi. I tre si nascosero dietro la porta di ingresso nella sala grande, senza farsi vedere. «Granger, urla Harry, così proviamo ad attirarli.» ordinò Malfoy deciso. I due si guardarono negli occhi. Si leggeva la decisione del Serpeverde e il disgusto di lei.
«HARRY!» urlò lei.
Harry sentì l'ansia crescere... e poi, un mago biondo sbucò dalla porta e tirò dritto. Malfoy, esattamente dietro di lui, sorrise. Il mago si fermò dopo qualche passo, per capire da dove provenisse l'urlo. Guardò a destra e a sinistra, ma solo quando si girò vide i tre che erano appostati ai lati della porta. «Avada Kedavra» sussurrò Malfoy.
Harry raggelò: perchè aveva usato quella maledizione? Il mago biondo tentò goffamente di scansarla, con gli occhi sgranati ma cadde a terra morto. «Malfoy! Che ti salta in mente!» sussurrò Hermione, scioccata!

«O sta zitta, è fuori uso no? Di che ti lamenti!» rispose disgustato Malfoy. «Rifacciamolo, ma stavolta ci penso io» disse Harry. Mancava poco all'alba, e forse la luce del giorno avrebbe evitato morti dalla loro parte. Ma non ci fu bisogno di far urlare ancora Hermione: Ron, Ginny e Neville sbucarono dalle scale e urlarono «Harry!». Un mago sbucò dalla porta della sala grande e esplose un incantesimo sui tre ragazzi. Harry sgranò gli occhi. Aveva ferito Ginny e i suoi amici che ora erano stesi a terra, schiantati o peggio... «Confringo!» urlò senza trattenersi. Il mago a quell'urlo si girò appena in tempo per prendere la maledizione dritta in faccia. Lasciando una sostanziosa scia di sangue nell'aria, il mago fu scaraventato dietro Ron Ginny e Neville, che stavano riprendendo conoscenza. «Almeno io ho fatto un lavoro pulito» commentò Malfoy.

Harry e Hermione intanto si erano già precipitati verso i loro tre amici. «Come state?» chiese spaventatissima la ragazza. «Tutto bene.. ci ha solo storditi» rispose Ginny, alzandosi. «Per fortuna, ci poteva lanciare qualcosa di peggio..» concluse Ron. Harry abbracciò Ginny, e il suo profumo lo tranquillizzò. «Ho avuto tanto paura... » sussurrò lui.
Malfoy era ancora appostato al lato della porta in.
In quel momento, un incantesimo volato dalla sala grande fece rimbombare l'aria, e riportò Harry alla realtà. Malfoy si avvicinò a loro, dicendo: «Leviamoci da qua, c'è Potter in bella vista, e se lo vedono lo ammazzano.» Neville e Ron avevano l'aria molto contrariata, e poco gentilmente gli chiesero che diavolo ci facesse con Hermione ed Harry. Hermione, dato che Harry aveva occhi solo per Ginny, spiegò loro la situazione ma mentre spiegava la sala grande si oscurò totalmente, ed oltre la porta si vedeva solo un muro nero.
«Che succede?» chiese tremante Harry. «Lì dentro ci sono auror e professori!» continuò terrorizzato.
«Refulgeo!» urlò Hermione. Il lampo illuminò il muro, ma non si scalfì nemmeno. La sala grande pareva perduta, e da dentro non proveniva nessun fuoco. Ron si avvicinò alla porta, e quasi sfiorò l'oscurità con la mano. «Fermo!» ordinò Malfoy. Ron lo guardò di sbieco. «Perchè dovrei?»
«R-ron.. sono sicura che lui sa cosa fare» sussurrò Hermione. Ron la guardò. Aveva una aria tradita.
«Esatto Granger, la mia famiglia è sempre stata oscura, e ricca. Non come la tua Weasley» e si fermò col sorrisetto. «Questo è un incantesimo potente, non saremo capaci di distruggerlo. Ma io so come entrare.. Avete presente l'Expecto Patronum. Beh serve il contrario, o quasi.» Harry pendeva dalla sue labbra. Ginny sembrava imbronciata, Ron stupefatto dall'espressione di Hermione, quasi ammaliata e disgustata.
«Cosa vuoi dire?» chiese Harry.
«Beh, come il Patronus è una forza positiva.. io evocherò una forza oscura, che verrà riconosciuta dal muro oscuro e aprirà un varco. Una volta fuori, i professori sapranno eliminare l'incantesimo.» rispose Malfoy con aria beffarda. Guardava gli altri come a dire: siete proprio ingenui e stupidi, a non conoscere le arti oscure. Poi il sorriso svanì, divenne serio e esclamò: «Tenebrae Dominus» ed un serpente nero apparve in una nube oscura. Strisciò verso la porta.. e si aprì un arco, retto dal serpente. «Muoviamoci» ordinò Malfoy.
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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyDom Dic 13 2009, 20:28

bellissimo george!!!!! Very Happy
mi piace l'idea di inserire malfoy... bravo!!!


ciock
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Harry-Mik94

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyDom Dic 13 2009, 20:51

Allora...
Il testo è buono, si vede che ti ci stai impegnando e sta venendo su un bel pezzo.
è inutile continuare a farti i complimenti quindi passiamo alle cose che non vanno:
- Qualche errore di battitura, qualche virgola mancata o di troppo... insomma cose così, tutte stupidaggini che si possono correggere con poco
-
george ha scritto:
«O sta zitta, è fuori uso no? Di che ti lamenti!» rispose disgustato Malfoy. «Rifacciamolo, ma stavolta ci penso io» disse Harry. Mancava poco all'alba, e forse la luce del giorno avrebbe evitato morti dalla loro parte. Ma non ci fu bisogno di far urlare ancora Hermione: Ron, Ginny e Neville sbucarono dalle scale e urlarono «Harry!». Un mago sbucò dalla porta della sala grande e esplose un incantesimo sui tre ragazzi. Harry sgranò gli occhi. Aveva ferito Ginny e i suoi amici che ora erano stesi a terra, schiantati o peggio... «Confringo!» urlò senza trattenersi. Il mago a quell'urlo si girò appena in tempo per prendere la maledizione dritta in faccia. Lasciando una sostanziosa scia di sangue nell'aria, il mago fu scaraventato dietro Ron Ginny e Neville, che stavano riprendendo conoscenza. «Almeno io ho fatto un lavoro pulito» commentò Malfoy.

Qui c'è qualcosa che non va: penso che sei stato troppo sbrigativo nel copia incolla..
Spiego a chi non lo sa..
Precedentemente aveva messo al posto di Confringo il Sectumsempra, ma avevo fatto notare che non era molto carino usare quell'incantesimo davanti Malfoy, che due anni prima ci aveva quasi lasciato le penne proprio a causa di esso.
Secondo me il Confringo è poco, soprattutto visto come continui (scia di sangue.. scaraventato...).
So che Harry non è mai stato molto violento, ma come nel testo di Snow "L'oscuro più oscuro", credo sia arrivata l'ora di svegliarlo. Ha 18 anni e continua ancora a combattere con Expelliarmus e altri incanti banali.. secondo me un bel duello, non eccessivamente lungo, che si concluda con una vittoria definitiva di Harry (intendo dire che deve ucciderlo Wink), non ci starebbe male.
Questa è la mia idea, poi vedi te...

Comunque ti rinnovo i complimenti... davvero bello!!!
Bravo George Wink

Mik
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Bellatrix Black.

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyDom Dic 13 2009, 20:53

Grandioso george! cheers Bravo, sei tornato quello di sempre e sei tornato alla grande, bella la storia rivoluzionaria, narrazione perfetta e soprattutto bravo che hai ripostato tutto. Wink Allora, i complimenti che ti faccio sono tanti e meritatissimi ma ci sono un po' di cose che non mi quadrano...

- All'inizio l'Alhomora: a parte penso sia difficile che il gran portone di Hogwarts si apra con un Alhomora ma passando su questo non capisco il <<Cavolo geniale Harry!>> Shocked Willis non è un idiot* e l'Alohmora è un incantesimosemplicissimo nonchè la prima cosa a cui pensare! Razz

- Malfoy: come mai di punto in bianco Harry si fids ciecamente di lui, facendogli (mentalmente) anche i complimenti per la sua bravura? E successivamente...
Citazione :
Harry pendeva dalla sue labbra.
Non esageriamo! Razz Un po' di diffidenza resta!

- Molte imprecisioni
Citazione :
«Erano dei stupidi» parlò il mago.
Ad esempio! Wink
O i vari "ammazzo"! No Troppo colloquiale! Very Happy

Ma l'ultimo punto sono scem*** mentre ti rinnovo i miei complimenti per il perfetto ruolo di Draco e il suo "Avada kedavra"... grande! Cool

Ancora Bravo! lol!
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george

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyDom Dic 13 2009, 21:30

*Bella*Black* ha scritto:
<<Cavolo geniale Harry!>>

infatti sta frase l'ha messa Luke! haha


no comunque il fatto è che si apre con Alohomora perchè le difese sono abbassate e gli incantesimi di protezione sono nulli. é semplicemente chiusa a chiave! e harry c'è arrivato per primo rispetto agli auror u.u



per quanto draco malfoy.. prima non c'è l'episodio del giornale, hyde e piton? forse un po' di + si fida..
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Sirius Mic

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyDom Dic 13 2009, 21:55

George, gli altri hanno già detto tutte le cose che nn vanno, ti posso solo fare i complimenti! Very Happy Very Happy Very Happy


Il testo mi piace molto, mi piace anche come stai strutturando la trama. E per me Harry potrebbe anche ricorrerre all'avada kedavra in una situazione come questa
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remus.




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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyLun Dic 14 2009, 12:39

Bene, bene!
Citazione :
Alohomora
E se lo facesse un'altro? Tipo Merlin o Willis con una massima "le cose più semplici sono quelle che funzionano meglio", o Hagrid "Come hai fatto?" "Era chiusa e l'ho aperta!".
Citazione :
Willis inviò il suo patronus a controllare i piani superiori.
Ma i Patronus possono fare anche questo?

Nella parte un cui arriva nel corridoio con i tentacoli, manca un po' di pensiri e sensazioni di Harry.

Quando arriva Malfoy, ma a quel punto non sarebbe verosimile che qualcuno abbia già avvisato gli studenti di mettersi al sicuro? L'attacco esterno era iniziato molto prima.

Citazione :
«Malfoy! Che ti salta in mente!» sussurrò Hermione, scioccata!
Be' forse nemmeno Hermione si sarebbe messa a fare ramanzine in una situazione così!
Citazione :
«Esatto Granger, la mia famiglia è sempre stata oscura, e ricca. Non come la tua Weasley» e si fermò col sorrisetto. «Questo è un incantesimo potente, non saremo capaci di distruggerlo. Ma io so come entrare.. Avete presente l'Expecto Patronum. Beh serve il contrario, o quasi.»
Non so se sono necessarie queste spiegazioni dettalgiate nel momento del pericolo, magari gliele chidono in seguito.

Fine dei commenti al testo.

Commenti generali.

Scusa George se mi inserisco nel tuo topic ma colgo la palla al balzo! (proprio come un castratore di canguri!).
Anche questo testo, come molti altri, si concentra su dei fatti "straordinari" (nel senso di fuori dall'ordinario), senza per questo togliere nulla al testo in sè. Abbiamo: l'oscuro di Snow, la veggente di Ludo, l'attacco alla tana di Kat, questo di George (e forse altri che ora non ricordo) e sono tutti testi che parlano di scontri "epocali". Certo questi sono fondamentali per una storia ma non ci si può basare solo su questi. Harry Potter è fatto innnanzitutto di ricerca... ricerca di indizi, ricerca della verità, quelle parti che fanno crescere la curiosità di girare pagina e scoprire quale sarà il tassello sucessivo! Lo so che sono rognoso con i miei conti, ma nel giusto equilibrio di un libro, i pezzi "forti" come questo vanno dosati in mezzo a pezzi più deboli, altrimenti si rischia di avere un collage di ministorie a sè!

Fine.
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Bellatrix Black.

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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George EmptyLun Dic 14 2009, 13:10

Quto completamente i commenti del correttore capo! king ... sembra il nome di un bianchetto particolarmente potente! Razz

Citazione :
no comunque il fatto è che si apre con Alohomora perchè le difese sono abbassate e gli incantesimi di protezione sono nulli. é semplicemente chiusa a chiave! e harry c'è arrivato per primo rispetto agli auror u.u
passi il fatto che le difese sono abbassate ma ti ripeto, Willis and Co. non sono degli idioti, ciò soprensersi così è esagerato... meglio lavrsione di Rem! Wink

P.S
Citazione :
Citazione :
*Bella*Black* ha scritto:
<<Cavolo geniale Harry!>>
infatti sta frase l'ha messa Luke! haha
Luke No ... non ne fai una giusta! Razz
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MessaggioTitolo: Re: Minami risplende again, by George   Minami risplende again, by George Empty

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