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Madama Marta

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MessaggioTitolo: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyMer Ago 10 2011, 19:29

Ed ecco la seconda parte del testo RICORDI OSCURI!
Anche questo testo è frutto di un'ottima collaborazione tra la sottoscritta Madama, Dan e Angie.
Speriamo che vi piaccia e che lo approviate perché questo è totalmente nuovo e nasce da un'idea totalmente nostra. Davvero in pochissimi l'hanno già letto perciò vogliamo tanti commenti.
Diteci la vostra... Per ora: buona lettura!



*



Il Segreto dei Doni



Da decidere in base ai risvolti dei capitoli precedenti:

Harry e Brian trovano il diario seguendo i segni sui muri citati nella pergamena di Uglick ed accennati dal James dipinto, mentre Malfoy si trova fuori dal palazzo per calmarsi dopo la visione del ricordo… (questa parte non è stata scritta perché bisognerebbe leggere bene tutta la spiegazione della filastrocca e poi quella della pergamena di Uglick che ancora non esiste mentre il testo ricomincia dal ritrovamento del diario.)




… Harry mise una mano tra le assi di legno del pavimento spaccate dall’incantesimo di Hyde e ne tirò fuori un diario dalla copertina consunta in pelle nera, con sopra incise soltanto le iniziali del proprietario “I. P.” sormontate dal simbolo dei Doni della Morte. Assomigliava spaventosamente al diario di Tom Riddle distrutto sei anni prima nella Camera dei Segreti.

«Lo leggiamo senza Malfoy?» chiese Harry che non voleva escludere il Serpeverde dalla ricerca, ma allo stesso tempo non intendeva disturbarlo durante quel momento di dolore.

«No, lasciamolo in pace.»

Harry allora, per poggiare il diario, si avvicinò alla scrivania che avevano dovuto spostare, seguito da Hyde che lo guardava da dietro le spalle. Aprì il piccolo quaderno alla prima pagina e lesse quel che vi era scritto a voce alta.

«IGNOTI COMMENTARIVM MCCXCVIII» la calligrafia era precisa e antica: sembrava quella di un copista medievale. Era stata posta un’enorme cura per ogni particolare a partire dalla forma che le lettere assumevano sulla pagina giallastra di pergamena. Voltò il foglio e trovò una delle prime annotazioni del suo lontano antenato scritta, al contrario di quello che potevano immaginare, in modo abbastanza sbrigativo e disordinato. Harry rimase di stucco al solo leggere le prime parole:


5ème jour de September, MCCXCVIII anç que Jesucrit nesqui.


«Ma che diamine di lingua è?» chiese Hyde
«Fammi vedere.»» Harry osservò quei fogli con sguardo assorto «Questi numeri sembrano romani... Allora dovrebbe essere 1288... No, forse no... Ok ci sono. È 1298 » .
« Che lingua si parlava in Inghilterra nel XIII secolo?»

«Non ne sono sicuro. Forse latino o francese. La lingua della prima pagina è sicuramente latino. Questa qui non saprei: sembra un misto.» rispose Harry tentando di ricordare.

«E quindi, come facciamo a tradurlo?» disse Hyde pensieroso.

«Bè Fleur Delacour, la cognata di Ron, è francese. Potremmo chiedere a lei!»

«Ma sei impazzito Potter? Tanto vale mandare un gufo alla Gazzetta del Profeta e sbandierare ogni particolare della nostra missione a tutto il mondo magico! Non so se te ne sei reso conto ma siamo in incognito!»

«Bene Hyde, allora se siamo in incognito, trova tu un modo per tradurre questa roba!» Harry stesso si stupì del proprio tono di voce. Era improvvisamente salito notevolmente accompagnato da un forte calore concentrato proprio attorno alle tempie.

Chi si credeva di essere Hyde?

«Potter, come ti permetti di rivolgerti così a me!» con una mossa veloce, quasi fulminea, Hyde estrasse la bacchetta e la puntò verso Harry, all'altezza del suo petto.
Harry reagì d'istinto e tirò fuori a sua volta la propria. Con la mano sinistra teneva stretto l'antico quadernino di pelle che improvvisamente aveva perso tutta la sua importanza.
«Forse non ti rendi conto, Hyde. Senza di me non saresti arrivato fin qui…»

«Oh, Potter!» sbuffò Hyde con un ghigno che ricordò tanto ad Harry i suoi primi anni ad Hogwarts con un ragazzino altrettanto biondo ed odioso «Ti credi tanto grande e forte solo perché tutti ti adorano... Harry Potter il ragazzo che è sopravvissuto, colui che ha sconfitto Lord Voldemort... Un ragazzo di talento, un abile Cercatore … »

«Non sai quello che dici Hyde, questo non significa niente...»

«Niente, dici?» Hyde sbuffò sprezzante «Vuoi forse farmi credere che tu stesso non ti consideri una promessa, una stella del Quidditch? Vuoi forse dirmi che non sei pieno di te, che non ti compiaci delle tue imprese? Oh, Potter, lasciamelo dire, non sei buono a far alcunchè! La sconfitta di Voldemort? Tutta fortuna. Le tue imprese sul campo? Semplicemente penose. Ma non fartene una colpa, voi inglesi non siete portati per il gioco, gli ultimi mondiali lo hanno dimostrato... Non vi siete nemmeno qualificati. Che razza di incapaci!»
Harry sentì un ulteriore afflusso di sangue bollente alla testa. In quel momento si rese conto che il campionato di Quidditch era stato disputato nel suo più totale disinteresse. Chi di loro avrebbe potuto preoccuparsi dello sport dopo tutto quello che era accaduto prima dell’estate?
«Zitto Hyde! Noi abbiamo avuto cose ben più serie a cui pensare!»

«Sarà così... Ma almeno noi siamo arrivati in semifinale! E comunque Potter io non ho bisogno di te!» continuò con tono tagliente «Io non ho bisogno di un idiota che si commuove per uno stupido quadro!»

Harry lo guardò negli occhi. Hyde allora sapeva del quadro di suo padre, aveva intuito ciò che quell'incontro aveva provocato nel suo animo…

Harry strinse più forte la dita attorno alla bacchetta tanto da sentirne il familiare legno imprimersi violentemente sul suo palmo «Falla finita Hyde!»

Il ragazzino ridacchiò ma in modo tutt'altro che divertito. «Ho toccato un tasto dolente, piccolo Potter?» Il suo sguardo si illuminò di perfidia, la sua voce si fece stridula e canzonante «Hai parlato con il tuo paparino ed ora sei felice e contento. Il paparino che non hai mai avuto... Povero piccolo Potter… Solo, senza famiglia, senza niente...»

La forte luce rossa di un incantesimo accese la stanza e si schiantò a pochi centimetri dal braccio sinistro di Hyde. Harry aveva colpito senza pensare, senza riflettere. Ma Hyde aveva messo in mezzo suo padre, Hyde aveva menzionato i suoi genitori... Non poteva capire cosa volesse dire questo per Harry, non poteva passarla liscia.

Il ragazzino americano rimase qualche istante a fissarlo sbalordito. Forse credeva che Harry non avrebbe reagito, che sarebbe rimasto lì, a subire quell'odioso giochetto psicologico al quale lo stava sottoponendo.

I due maghi cominciarono a muoversi in cerchio, lentamente, con attenzione. Hyde scagliò una fattura ma non riuscì a colpire il bersaglio. Harry rispose all'attacco facendo crollare un polveroso scaffale pieno di libri a pochi metri da loro.

«Vuoi uccidermi Potter?» la voce di Hyde era divertita e competitiva allo stesso tempo.

Harry rispose con tono altrettanto tagliente «Non ho tempo da perdere dietro a te, Hyde!»

Eppure, nonostante la risposta, non diede alcun segno di voler abbassare la bacchetta. Muovendosi sempre senza darsi le spalle, i due ragazzi uscirono dallo studio di Ignotus.

«Ormai abbiamo cominciato a ballare Potter ... non vorrai lasciare la pista così in fretta?»

«Per una volta hai ragione tu, Hyde. Chiudiamo definitivamente questa storia!»

Nel lungo corridoio volarono contemporanemanete due lampi di luce che si incrociarono a metà strada per poi scaraventarsi contro le pareti. Hyde stava facendo indietreggiare Harry verso l'imboccatura del corridoio.

Harry lanciò una fattura che colpì il piede sinistro di Hyde. Le scarpe del ragazzo si ruppero, squarciate dalla crescita improvvisa delle sue unghie che cominciarono ad arrotolarsi su sè stesse. Hyde spalancò gli occhi orripilato dalla vista di quello che stava accadendo al proprio corpo e bloccò subito la fattura.

«Questo non lo dovevi fare, Potter!»

Con impeto lanciò una raffica di incatesimi contro Harry che potè solo alzare uno scudo difensivo. Le saette di luce che uscirono dalla bacchetta di Hyde rimbalzarono sulla sua barriera e finirono per colpire i quadri della casata Peverell. Tutti i dipinti cominciarono ad urlare terrorizzati ma nessuno di essi subì alcun danno, grazie alla protezione che era stata posta su di loro.

Harry ormai si trovava molti metri lontano dallo studio, proprio accanto al punto in cui fino a poco tempo prima era appesa la perfetta copia del primo proprietario del castello.

In quel momento, solo quando il suo sguardo cadde sulla parete attirato dalle grida di paura provenienti dalle cornici, Harry capì tutto.


Demetrius Peverell


Era il primo quadro della lunga fila, successivo a quello rubato di Ignotus.

“Doveva essere suo figlio …” si disse il ragazzo quando sentiva ormai vacillare il proprio scudo protettivo. Lui conosceva sicuramente la lingua che parlava suo padre. Lui avrebbe potuto tradurre il diario!

Demetrius Peverell sarebbe stato la loro soluzione.

Abbassò lo sguardo. Teneva ancora stretto in mano il diario e sentì che improvvisamente tutti i dubbi che lo turbavano si stavano sciogliendo. Proprio in quel momento la barriera che aveva eretto si infranse ed il contraccolpo lo fece vacillare fino a cadere a terra. La risata trionfante di Hyde gli spaccò i timpani, ma la gioia per la scoperta appena fatta era più forte. Ignorando l'americano che lo sovrastava tenendogli la bacchetta puntata contro, Harry si alzò «Ho trovato la soluzione!» gli disse con tutta la calma che riuscì a raccogliere. Hyde lo guardò perplesso pensando che avesse battuto la testa...
Harry allontanò la bacchetta di Hyde con gesto noncurante e si mise di fronte al quadro. A differenza di tutti gli altri l’occupante di quella cornice stava ancora dormendo e sembrava non aver neanche notato il duello che si era svolto a pochi passi da lui.

Harry si voltò verso Hyde «Lui ci aiuterà con il diario!» disse all’americano che lo guardava ancora come se fosse impazzito. «E’ il figlio di Ignotus.»

Chiamarono l’uomo più volte, arrivarono anche a scuotere il quadro nel tentativo di attirare la sua attenzione.

«E’ sempre stato un dormiglione, si racconta che non lo svegliassero nemmeno le cannonate!» disse una donna da un quadro poco distante «Ma conosco un trucco per destarlo dal sonno dolcemente: passategli una piuma sotto il naso.»

«E dove la troviamo ora una piuma?» chiese sprezzante l’americano.

«Si vede che non hai avuto Hermione come compagna di studi...» commentò Harry tirando fuori dalla manica una piuma autoinchiostrante.
La passarono sotto il naso di Demetrius che aprì lentamente gli occhi, si stiracchiò ed emise un sonoro sbadiglio, portando educatamente la mano destra davanti alla bocca. Soltanto dopo sembrò accorgersi dei due ragazzi che fissavano la sua cornice.
«Con quale gentil intelletto ho l’onore di colloquiare?» la sua voce era calda e simpatica come sembrava essere anche l'espressione dell'ometto raffigurato. Un cappello bizzarro gli coronava la fronte ed una tunica nera elegante, che lasciava intravedere un colletto bianco, gli cingeva il busto.

«Ehm... Messer Peverell, io sono Harry Potter, un suo discendente. E questo ragazzo che è qui con me si chiama Bryan Hyde.»

«Oh, ma che inaspettato piacere incontrare la vostra persona! Ho udito storie e racconti riguardo a voi nelle altre dimore ove sono ubicati i miei ritratti. Mai privilegio fu più grande di codesto!»

«Grazie signor Peverell, è un onore anche per me incontrarla. Siamo qui per chiederle un favore se non le è di troppo disturbo...»

«Ma certo mio caro giovine, ciò che più ti aggrada sarà per me un prestigioso piacere!»

«Senta, noi abbiamo ritrovato il diario di suo padre, ma non siamo in grado di capire quello che vi è stato scritto.»
«Il mio signor padre era un uomo misterioso ed enigmatico» disse il ritratto di Demetrius Peverell con espressione assorta «Non mi sorprende che non riusciate a intendere cosa volesse dire con le sue parole...»

«No, non è quello il problema... Almeno per ora... Non siamo in grado di leggere il diario perché non conosciamo la lingua!»

«Ah! Suvvia giovini, quello non può essere definito un vero e proprio problema! Portatelo qui, davanti alla cornice, in modo che lo possa leggere.»

Harry aprì il quadernetto alla prima pagina e lo mise davanti all’anziano occupante del dipinto. Le parole tracciate su quel foglio di pergamena erano incomprensibili tanto quanto la prima volta che le aveva lette.

«Un po’ più vicino Signor Potter. I miei vecchi occhi stanchi non vedono più bene come una volta! Ecco così va bene...»

Harry era sempre più impaziente di conoscere quello che vi era scritto, ed ora che aveva scoperto che anche la setta era alla ricerca di quel diario la sua curiosità aveva raggiunto il culmine.
«Allora... Dunque, vediamo... 5 Settembre del 1298 d.C.» disse l’uomo con voce inaspettatamente rotta dall’emozione e con un lieve tremolio nelle labbra «Prego lor signori di scusare la mia persona, di perdonare le debolezze di un vecchio sentimentale. E' sempre stato mio desio ripercorrere la storia della mia casata, della mia nobile famiglia. Il mio signor padre non ha mai avuto l’ardore di narrarmi le vicende nè il tempo di farlo. Ma suvvia, vincerò i moti del mio cuore per leggere a voi tutto con chiarezza e dignità!»
«Basta che si sbrighi signor Peverell perché non abbiamo molto tempo.» commentò Hyde brusco.
«Ma certo, mio caro giovine. Si ricordi che la calma è la virtù dei forti! Allora, dicevamo...



5 Settembre del 1298 d.C.

È successo un fatto assolutamente inaspettato. Le previsioni che erano state fatte dai grandi maghi del passato erano inesatte! Al-Nasl ha brillato questa sera con quasi un secolo di anticipo. Sia lodato il Signore! Forse è possibile salvare la povera Virginia dal suo terribile morbo.
»

Harry girò la pagina di pergamena ed il suo antenato continuò la lettura.

«8 Settembre 1298 d.C.

Ne abbiamo discusso, io, Antioch e Cadmus. La mia mente non può accettare il fatto che Cadmus sia scoppiato in lacrime. L'avevo avvertito, avevo avvertito Antioch di non fargli sapere niente, di non coinvolgerlo nei nostri discorsi. Egli è così debole, come crede di poter aiutare la povera Virginia? Povera fanciulla, nel fiore dell'età, una bellezza fresca, appena sbocciata…

La mia idea forse è folle… Eppure è l'unica che valga la pena di tentare… Non ci resta che attendere un aiuto da Al Nasl, attendere e riporre per il momento la fiducia nel futuro.

Nemmeno Antioch in una differente situazione mi avrebbe dato retta e invece ieri sera era così insolitamente calmo… Ma ormai è chiaro a tutti noi: Virginia si sta lentamente spegnendo. Non abbiamo altra scelta, lo ripeto anche qui, non c'è altra via se non attendere Al Nasl...
»

Quando Demetrius finì di leggere Harry si rese conto di quanto lunga sarebbe stata la lettura di tutte le annotazioni del diario e disse «Credo sia meglio saltare alcune pagine… Non possiamo permetterci di perdere troppo tempo e ciò che ci occorre lo capiremo ugualmente. Per lei è un problema Signor Peverell?»
«Certo che no, mio caro giovine! Volta pure le pagine, te ne prego.» Harry sfogliò il diario saltando vari fogli di pergamena fittamente scritti e si fermò circa un mese più avanti. Il ritratto riprese la lettura.

«5 Novembre 1298 d.C.

Questa mattina Virginia si è presentata nel nostro salone all'ora della colazione. Non ho potuto evitare di stupirmi nel notare il suo abbigliamento leggero, tirava un forte vento e la temperatura era piuttosto bassa. Naturalmente le ho fatto presente la sconvenienza, soprattutto nella sua condizione così cagionevole, ma lei aveva un volto sconvolto, non pareva darmi ascolto.

Ora so perché. Oh Virginia, mia dolce luce, perché proprio a te?

Adesso che si è resa conto della gravità mortale della sua malattia, il suo colorito è ancora più pallido e le sue gambe tremano ancor di più.

Oh Virginia, mia lieve rosa, come dev'essere stato duro per te scrivere testamento...

Non riuscivo a crederci quando questa mattina me lo dissi.

A me il tuo mantello… A Cadmus la pietra che porti sempre con te, nel tuo anello… ad Antioch la tua bacchetta …

Oh Virginia, mia meravigliosa Virginia, io continuerò a credere nel futuro, nella tua guarigione.
»

Harry voltò ancora le pagine e Demetrius riprese con voce sempre più interessata e rapita dalla lettura.

«30 Gennaio 1299 d.C.

Non si muove. Virginia non riesce nemmeno ad alzarsi… Non un passo, non una parola pronunciata, nemmeno in un sussurro. Comunica con gli occhi, i suoi grandi e bellissimi occhi neri…

Siamo rimasti da lei, accanto al suo letto, ogni giorno di questa settimana. Io e Antioch ci siamo dati i turni ma Cadmus non ne ha voluto sapere. Non dorme, non mangia… Resta lì, immobile, tenendo tra le sue mani quella di Virginia…

Povero stolto, come se potesse aiutarla facendo così…

Se esistesse un modo per riportare la giustizia nel mondo e porre fine alle sofferenza di una giovane, fragile e meravigliosa creatura, io credo che quel modo sarebbe sfruttare la magia … La magia di Al Nasl…

Tempo fa ne parlai ai miei fratelli ed adesso più di prima non vedo altre vie di fuga da questa situazione … Ne abbiamo discusso, io e Antioch perché Cadmus ormai ha perso il senno e pare non essere più in questo mondo… Anche lui è d'accordo con me. L'apparizione della stella sarà tra breve e noi saremo pronti a sfruttare l’occasione...
»

Tutta quella storia stava turbando l’occupante del ritratto. Harry vide che l’emozione lo stava nuovamente cogliendo, in fondo si trattava delle memorie di suo padre. Perciò, quando si accorse che tutte le annotazioni successive erano molto brevi, frammentarie e appena accennate in poche righe, ringraziò di non dover far patire ancora per molto l’emotivo signor Demetrius Peverell. Il dipinto riprese a leggere.

«15 Marzo 1299 d.C.

Ormai è tutto predisposto. Mancano pochi mesi … Se regna in cielo una bontà divina, io la prego di far resistere Virginia fino a Giugno… è la nostra ultima speranza
»

E nella stessa pagina, sotto quelle poche parole, il signor Peverell lesse ancora:

«1 Giugno 1299 d.C.

Saliremo sul colle più alto. Là sarà semplice incanalare il potere di Al Nasl… Io ripongo fiducia nella stella. Antioch non contempla un fallimento. Cadmus ancora non parla, si è indebolito in questi mesi, sembra più malato di Virginia stessa… Virginia non crede in Al Nasl… Pensa che quella notte morirà e vuole che le sue disposizioni vengano subito rispettate… Ha detto di non soffrire per lei perché lei è in pace …
»

Harry non avrebbe mai pensato di sentirsi lui stesso così coinvolto in questa storia. Era strano, ma riusciva a percepire il dolore dei tre fratelli dalle parole di Ignotus, come se lui stesso avesse conosciuto Virginia, come se l’avesse amata e vista spegnersi lentamente. Voltò pagina con un tremore nelle mani.

«7 Giugno 1299 d.C.» riprese a leggere Demetrius con fatica dato che la scrittura era molto più disordinata e frettolosa, come se Ignotus fosse stato distratto da pensieri e preoccupazioni più grandi «Finita. Ormai è finita. Virginia si è spenta. Per sempre…

L’abbiamo portata sul colle, eravamo là… Riuniti, al freddo della notte… Cadmus non la voleva lasciare, la teneva stretta a sè, al suo petto, non voleva abbandonarla nemmeno per un attimo. L’abbiamo convinto ad adagiarla in terra, sull’erba, ma lui è rimasto sempre al suo fianco. Abbiamo atteso, minuti, secondi interminabili… Poi Al Nasl ha brillato
»

Harry ebbe un sobbalzo al cuore. Anche Demtrius Peverell fece una breve pausa e sospirò. Strano che le parole avessero una forza tale da evocare sentimenti ed emozioni così vividi nei loro animi dopo secoli e secoli ...

Demtrius riprese «Quando la stella si è illuminata è successo uno strano evento. Il mantello, la pietra dell’anello e la bacchetta di Virginia hanno sprigionato luce propria. Il corpo ancora vivo della nostra dolce amata si è sollevato da terra, parallelo all’erba su cui era coricato e con esso anche gli oggetti illuminati. Poi tutto è teminato di colpo. Gli oggetti si sono spenti, il corpo della ragazza è ripiombato a terra. Virginia era priva di vita…

Non dimenticherò mai quell’immagine, mai…

Ora ci restano solo i suoi oggetti, quelli che hanno brillato, gli stessi del testamento… Per noi è un mistero ciò che è accaduto, ma per ora non ci importa… Virginia è morta, questo è tutto…
»

Era quindi quella morte, la morte di quella giovane, innocente ragazza, ciò da cui tutto aveva preso il via. I Doni della Morte dovevano essere gli oggetti di cui parlava Ignotus.

Harry provò un moto di orrore quando si rese conto che i doni avevano acquistato vita a discapito della morte di Virginia. Il loro potere non era altro che la linfa vitale di una povera donna privata della sua esistenza. E la Setta, nel suo mistero e nella sua meschinità, sfruttava quel potere senza rendersi conto che esso era solo la forza scaturita da una morte ma anche da un amore eterno. Virginia aveva smesso di vivere, ma i tre fratelli non smisero mai di amarla.

Demetrius procedette con la lettura della data successiva, ormai uno degli ultimi scritti rimasti:

«19 Giugno 1299

E dunque è questo ciò a cui siamo giunti. Intraprendere il nostro cammino, solcare una nuova strada, imboccare una via che ci condurrà lontano da tutto ciò che ci ha fatto soffrire.

Antioch partirà domani mattina all'alba. Afferma di voler viaggiare, girare il mondo, conoscere nuove realtà e nuove persone... Mi chiedo se riuscirà a combinare qualcosa di buono, eppure temo che con la sua irrimediabile irascibilità incapperà solo in guai... Me ne dispiaccio, fratello mio, me ne dispiaccio per te...

E in quanto a Cadmus che dire? Ieri sera ha raccolto poche delle sue cose, è salito a cavallo ed è andato via. Non una parola, non un saluto. Niente. Non abbiamo idea di dove si trovi ora e non avrebbe senso cercare di scoprirlo. A qual scopo poi? Antioch è troppo egoista per preoccuparsene e io ho deciso che lo lascerò in pace. Ha sofferto troppo e il suo carattere non gli ha permesso di uscire illeso da ciò che è accaduto pochi giorni fa...

Ed ora comincio anch'io un'altra vita... Una nuova esistenza ma nello stesso luogo, con gli stessi sentimenti, con lo stesso dolore... Cambia solo la mia condizione: ora sono solo. Totalmente solo.
»

La voce di Demetrius si spezzò. L’emozione era veramente troppa. Harry notò lo strato di grosse lacrime che velava i suoi occhi. Non aveva mai visto un quadro piangere, eppure non era così diverso da una persona in carne ed ossa.

Il ragazzo, distogliendo lo sguardo per lasciare un po’ di intimità al ritratto, voltò la pagina del diario ma dietro di essa non vi era alcuna annotazione così come in quelle successive. Dopo vari fogli, ne trovò uno infilato tra gli altri. Lo sfilò delicatamente e lo aprì. Era scritto nella stessa lingua del diario, ma con una calligrafia diversa, molto più grossolana e meno raffinata.

«Signor Peverell» disse Harry tentando di usare il maggior tatto possibile «mi chiedevo se lei potesse... Insomma se non fosse un problema...»

«Oh si, certo mio caro...» lo anticipò il vecchio uomo del dipinto cacciando indietro le lacrime «Certo che continuerò la lettura, mantengo sempre la mia parola! Su, avvicina qui davanti il foglio che hai in mano»

Harry fece come gli venne chiesto e Demetrius Peverell riprese a leggere:

«25 Luglio 1299

Fratello mio,

il dolore per la morte di Virginia è ancora una ferita spalancata nei nostri animi. Eppure la vita ci svela continue sorprese...

Tu non crederai alle cose che ti sto per narrare. Io stesso ancor'oggi stento a dar retta a ciò che ormai è innegabile.

La bacchetta, la bacchetta di Virginia, la mia bacchetta è invincibile!

Probabilmente starai ridendo di queste poche parole così assurdamente impossibili, ma è la verità. Non esiste altra bacchetta che la possa battere. Tu penserai che è la forza del mago ciò che conta, ma non è così! Io so che non è così! Ricordi quando avevamo undici anni? “È la bacchetta che sceglie il mago” ci dissero… è questa la chiave di tutto! Le bacchette sono oggetti potentissimi, pensanti, quasi dotati di una loro vita!

Credimi, Ignotus, la bacchetta che ho ereditato da Virginia è potente, molto potente. Sono sicuro che questa potenza deriva dagli avvenimenti a cui abbiamo assistito durante l’apparizione di Al Nasl… Non è spiegabile in altro modo la forza celata nella bacchetta.

Essa, fratello mio, può persino divenire distruttiva… sai cosa intendo dire con ciò? Una forza distruttiva significa conseguentemente una forza creativa! Fratello mio, io ho il potere di assoggettare sotto di me l'intero mondo magico! Ho il potere di creare un impero che riporti l'ordine nella magia dell'universo! Ti rendi conto?!

Sono certo che anche tu sarai d'accordo con me e sono certo che vorrai unirti assieme a me e ai miei seguaci in questo cammino. A quanto pare alcuni conoscenti sono interessati ai miei progetti. Spero ti interessi entrare a far parte di questa nostra nuova famiglia, sarò infatti lieto di ospitare mio fratello, sangue del mio sangue, alle riunioni con le quali stiamo cercando di dare il via alla conquista dei nostri obiettivi.

Aspetto una tua missiva, rispondimi presto così potrai partecipare con me al prossimo incontro.

Con premura,

Antioch Peverell»

Mentre Demetrius Peverell continuava a leggere il foglio di pergamena che Hyde gli teneva davanti alla cornice, Harry sfogliava il diario per vedere se vi fosse stata inserita una qualche altra annotazione. Aveva ormai perso le speranze quando raggiunse il retro di copertina e vi trovò scritto qualcosa in modo particolarmente ordinato e chiaro.

«Signor Peverell ho trovato anche questo.»

«Poni anche questo foglio davanti ai miei occhi.» Demetrius rimase un po' assorto nella lettura poi si riscosse «Ma questo scritto risale a molti anni dopo rispetto agli altri! Dice così:

6 Giugno 1305 d.C.

Sono passati oramai sette anni esatti dalla morte della nostra cara Virginia ed il ricordo di quel nefasto momento riappare ancora ai miei occhi come se fosse passato un giorno soltanto. Il suo volto e la sua dolce espressione continuano ad allietare i miei sogni ed ad intristire le mie lunghe e monotone giornate... Mi manca e mi mancherà per sempre… Mai niente potrà colmare il vuoto che mi opprime… Quel 6 Giugno di sette anni fa ha distrutto la mia vita e la mia famiglia: con Virginia ho perso un’amica, una confidente, una sorella, per poi dover rinunciare a tutto ciò cui ero legato. Cadmus, quale orrible azione sconsiderata hai compiuto! Mio fratello, una volta scoperto il potere racchiuso nell’anello che gli aveva donato la sua promessa sposa, ha cercato inutilmente di ricondurla alla vita. Solo una debole immagine di quello che era, è stata riportata indietro dal mondo dei morti. Egli, distrutto dal dolore, ha compiuto il tremendo gesto del suicidio per ricongiungersi a lei.

Antioch, povero ed illuso fratello mio, tu hai invece perduto il senno rapito dal potere di quella insulsa arma mortale! La setta che mio fratello ha creato si è rivoltata contro di lui e l’ha ucciso in modo ignobile nel sonno. Solo il piccolo figlio è stato risparmiato durante quella terribile notte segnata dal tradimento e per fortuna ora vive al sicuro dagli uomini che l’han reso orfano.

Ed io son rimasto solo. Chissà se mai riuscirò ad essere nuovamente felice come un tempo. Il mantello mi permette di vivere senza che nessuno disturbi i miei giorni di sofferenze e l’unico conforto che mi è rimasto è la lastra in marmo bianco che copre il corpo della dolce Virginia.

Se mai avrò dei figli lascerò a loro il mantello. Esso è un’oggetto pregno di magia potentissima, se usato male porterà solo guai, ma io insegnerò ai miei eredi come custodirlo per non giungere al declino umano e alla rovina. I misteriosi e magici lasciti che la povera ragazza ci ha consegnato in dono, sono diventati dei veri e propri Doni della Morte e sono in grado di regalare ai loro possessori unicamente una vita di sofferenza ed un’atroce morte .

Nessuno nella nostra triste famiglia è riuscito ad evitare la Morte.
Nessun altro verrà messo al corrente di queste vicende. È troppo pericoloso.
»

FINE
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giadab

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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyMer Ago 10 2011, 22:31

Testo bellissimo, ricco di avvenimenti e che provoca forti emozioni, tutti e due i testi sono stratosferici!!!
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Enrico

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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyGio Ago 11 2011, 21:45

Superbo!
Tutto perfetto: il modo di parlare di Demetrius.

5ème jour de September, MCCXCVIII anç que Jesucrit nesqui.

Ci avete passato giorni su questo rigo, chi se lo scorda Razz

Peccato non ci sia la parte in cui Harry e Hyde decifrano i segni sui muri, dovremo aspettare molto per leggerla?


P.S.
Citazione :
«Hai parlato con il tuo paparino ed ora sei felice e contento. Il paparino che non hai mai avuto... Povero piccolo Potter… Solo, senza famiglia, senza niente...

Povero piccolo Potter l'ho già sentito, detto da Bellatrix mi pare, non ricordo se in un libro o in un film scratch
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Anny Baggins

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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyGio Ago 11 2011, 23:39

Alors ( Razz ), sulla seconda parte ho qualche riserva in più.
Innanzitutto, la parte in cui Harry e Hyde perdono le staffe mi sembra un po' troppo... "artificiosa"... Cioè... che motivo c'è di mettersi a parlare di Quidditch? E' come se durante la descrizione di un blitz ai danni di un mafioso, a un certo punto il poliziotto dicesse "E lei merita l'ergastolo per tutti i crimini commessi... e anche perchè è interista!" E' un po' forzato, no? Lo so che la Coppa andava inserita da qualche parte, ma ci saranno sicuramente altre occasioni più avanti (giuro solennemente di non dimenticarmela!) Rolling Eyes .

Per il resto, la parlata di Demtrius Peverell è meravigliosa... soprattutto quando dice "il mio signor padre".

Io toglierei il momento del diario in cui Ignotus loda il Signore... Il problema è già stato discusso, mi pare, ma da parte mia continuo a considerare strano un mago che lodi Dio, per quanto uomo del medioevo possa essere stato.
L'ultima parte del diario mi ricorda spaventosamente la pergamena di Isildur (mannaggia a me), ma penso non sia stato intenzionale: dopotutto, stiamo cercando di riprodurre convincentemente la diaristica di un uomo altolocato del periodo medioevale, cosa che anche Tolkien, in un certo senso, si è trovato a fare (in quel caso specifico).



Ultima cosa... Non so se ci avete pensato, ma come mai, in tutti questi anni, nessuno ha mai accennato ad Harry il fatto che, probabilmente, ha ereditato un maniero? Tutto sommato, i ritratti magici dovrebbero essere controllati dal Ministero (e quindi è improbabile che ogni tot anni un ritratto nuovo si aggiunga alla galleria e passi inosservato...).
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyGio Ago 11 2011, 23:45

In effetti la storia della Coppa del Mondo di Quidditch sembra messa lì perchè deve starci e basta...

P.S. Anny tu Tolkien lo vedi ovunque Shocked
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyGio Ago 11 2011, 23:50

Enrico ha scritto:
P.S. Anny tu Tolkien lo vedi ovunque Shocked
Mannaggia a me, si (reprise).
E rileggerlo non aiuta affatto, peggiora solo le cose a livelli notevoli. No
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyVen Ago 12 2011, 00:04

Citazione :
Io toglierei il momento del diario in cui Ignotus loda il Signore... Il problema è già stato discusso, mi pare, ma da parte mia continuo a considerare strano un mago che lodi Dio, per quanto uomo del medioevo possa essere stato.

Io invece non lo trovo fuori luogo, perchè i maghi non dovrebbero credere in Dio.
Ad Hogwarts ci sono sia le vacanze natalizie, sia quelle pasquali. Che senso avrebbero se non credono in nessuno?

Poi comunque ci sono el varie cerimonie che vengono descritte nei libri come il funerale di Silente e il matrimonio di Bill e Fleur.
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyVen Ago 12 2011, 09:11

Allooora! Innanzitutto grazie a enrico e a anny per i commenti! Smile

Ora spiego i punti che ha sollevato Anny...

L'idea del Quidditch secondo me non è così fuori luogo.
Pensiamoci un attimo: Hyde e Harry cominciano a litigare per una stupidaggine, non c'è un vero motivo, più che altro provano una profonda irritazione l'uno per l'altro. Perciò, non essendoci una vera causa del litigio, a un certo punto Hyde si renderà conto da sé di parlare a vanvera. Litiga per il gusto di litigare e tira in ballo tutto ciò che gli fa comodo per dare fastidio a Harry. Voldemort, il padre, il quidditch.
Penso che la citazione sulla Coppa possa starci... In fondo è un argomento stupido per un litigo stupido...


Come ha già detto Enrico io penso che i maghi possano essere religiosi tanto quanto i babbani, Dio non ha nulla a che vedere con la magia.
Se non abbiamo mai visto in maniera calcata il lato religioso nei personaggi di HP è perché ci troviamo in Inghilterra. So per esperienza che là la visione dell'argomento è totalmente diversa. Solo qui in Italia una persona si pone così fortemente il problema. Nel Regno Unito invece non è così sentita la presenza di Dio nella società.
Ignotus tuttavia appartiene ad un'altra epoca. Tra l'altro al suo tempo il capo della chiesa inglese non era ancora il re (o la regina) perciò è probabile che il rapporto fosse più diretto e sentito. In quel periodo il papa era alla pari di un qualsiasi governante, immischiato fino al collo negli affari politici ed economici ed era quindi preso maggiormente in considerazione (benché fosse alla fine solo una figura corrotta).
Quindi è probabile che Ignotus, inserito in un contesto e in una società simile, avesse una forte considerazione dell'entità ecclesiastica e uno spiccato senso religioso.


Per quanto riguarda l'ereditarietà del maniero... non ci avevamo pensato nel dettaglio.
Però, considerando che il maniero è stregato (infatti solo i discendenti possono accedervi), potrebbe darsi che il ministero non si possa occupare della faccenda. I risvolti della magia sono molti e imprevedibili, spesso anche incontrollabili... il Ministero pur intervenendo non sarebbe servito a granché. Avrebbe potuto avvertire Harry del possedimento da lui ereditato, dici? Forse si, ma tutto sommato cosa ci guadagna lo stato a fornire a un cittadino un bene in più?
Magari il maniero dei Peverell è "magicamente programato" per esistere e tramandarsi da solo e senza interventi esterni, per occuparsi della sua ereditarietà senza che nessuno intervenga, in modo che nessuno tenti di sottrarlo al diretto discendente...



Spero di essere stata chiara Smile
Grazie ancora dei commenti!
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyVen Ago 12 2011, 12:30

Piccolo dubbio: se solo un discendente dei Peverell può entrare nel maniero, come ha fatto la Setta ad entrarci?

Forse c'è anche scritto e non lo ricordo scratch
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyVen Ago 12 2011, 14:41

Enrico ha scritto:
Piccolo dubbio: se solo un discendente dei Peverell può entrare nel maniero, come ha fatto la Setta ad entrarci?


I Peverell erano tre, giusto?
Dunque, sappiamo di sicuro che Ignotus ha avuto una discendenza la quale ha ereditato il mantello.
Cadmus, secondo me, non ha avuto figli perché era troppo innamorato di Virginia. Lui era il fratello più sensibile, più fragile, il dolore l'ha portato al suicidio e perciò non penso che prima della sua morte abbia avuto il tempo e soprattutto il desiderio di avere figlio da una donna che non fosse Virginia.
Ci rimane allora Antioch, il più irascibile e collerico. Lui ha intrapreso viaggi e si è dato alla pazza gioia quando ha scoperto la potenza della propria bacchetta. Insomma non si è fatto mancare nulla nei restanti giorni della sua vita dopo la morte della ragazza. Perché non potrebbe avere avuto figli?
D'altronde è Antioch che fondò la Setta e perciò fu lui il primo a tramandarne i principi.
Noi pensiamo che un suo discendente sia ancora nella Setta.. Ovviamente non abbiamo specificato il dettaglio nel testo perché sarebbe una cosa da far emergere successivamente. Il fatto che nel maniero si possa entrare solo se si ha un rapporto di sangue con i Peverell è quindi una scelta precisa e voluta Smile


ps. Oggi rispondo io ai commenti perché Dan non può connettersi, spero che approvi tutto ciò che dico Smile
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyVen Ago 12 2011, 15:11

Beeeene bene bene!
Questa parte del vostro enorme e molto ben scritto testo mi piace molto di più.

La lite di H e H ci sta, solo che secondo me è scritta maluccio, l'avete un pò raffazzonata. Magari andrebbe solo sistemata, e poi è il pretesto perchè Harry cada e veda il quadro, quindi va bene!

La storia di Virginia e dei tre fratelli mi piace moltissimo, e mi piacerebbe molto usarla come spiegazione di tutta la ricerca dei nemici.

Però non mi quadra il modo in cui arrivano al maniero, e in definitiva, tutta la parte precedente, quindi secondo me si potrebbe usare, ma non in questo contesto.

A me e ANgie sono venuti in mente dei possibili intrecci, ma preferisco parlarne in chat appena si può con voi.
Dunque, su questo testo, lite e tutto il resto (bellissimo davvero il personaggio del figlio!!) avete la mia piena ottima valutazione!! Very Happy
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Anny Baggins

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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyVen Ago 12 2011, 15:45

Madama Marta ha scritto:
L'idea del Quidditch secondo me non è così fuori luogo.
Pensiamoci un attimo: Hyde e Harry cominciano a litigare per una stupidaggine, non c'è un vero motivo, più che altro provano una profonda irritazione l'uno per l'altro. Perciò, non essendoci una vera causa del litigio, a un certo punto Hyde si renderà conto da sé di parlare a vanvera. Litiga per il gusto di litigare e tira in ballo tutto ciò che gli fa comodo per dare fastidio a Harry. Voldemort, il padre, il quidditch.
Penso che la citazione sulla Coppa possa starci... In fondo è un argomento stupido per un litigo stupido...
Siamo d'accordo sul fatto che questo Hyde è un odioso ragazzino americano, cresciuto a cocacola e fast food, prepotente e tracotante. Un bullo, insomma. Però fargli perdere le staffe così... non so, il tutto mi sembra troppo artificioso. Però ha ragione Lady: la litigata come pretesto per vedere il quadro va più che bene, si tratterebbe solo di modificarla un po'.

Per il problema religioso, anche io avevo fatto notare, in un'altra discussione, quanto la chiesa anglosassone sia fortemente secolarizzata, e quanto l'autorità religiosa sia soprattutto un riferimento civile. E' proprio quel "Sia lode al Signore!" che non mi convince... non si potrebbe sostituire con un "Sia lode al cielo!"? Stesso significato, ma meno "esplicito"?


E poi, un'ultima cosa. Ho riletto entrambi i testi, uno di seguito all'altro. Ovviamente, manca la parte che non avete ancora scritto (e che sarà, credo, abbastanza corposa). Però mi sembra che succedano troppe cose per un solo capitolo... voglio dire: arrivano nel maniero, trovano non uno ma ben DUE indizi importanti, si scatenano due tempeste emotive notevoli... Non è un po' troppo per il nostro povero lettore? Razz
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyVen Ago 12 2011, 18:29

Per il discorso religioso, non c'è alcun problema a variare Signore con Cielo... ma sono cose che si sistemano in bozza!

Per il discorso capitolo....beh, ancorsa non sappiamo cosa metteremo nei prossimi capitoli, quindi tutto può accadere!
Comunquq una storia così non sta certo in un solo capitolo!
Hai presente quando un capitolo si ferma ad un certo punto e non vedi l'ora di voltare pagina per leggere il successivo?
Bene, la nostra intenzione era questa!

Ma come ho già detto: è tutto da decidere...quindi valutiamo i testi per come sono....poi chissà come li inseriremo!
....e SE li inseriremo!

A breve ci sarà la riunione per il 21' capitolo ed è bene che chiunque si faccia un'idea su cosa vorrebbe metterci!

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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyVen Ago 12 2011, 21:52

Ho appena finito di leggere anche questa seconda parte Smile
Beh, sono due testi totalmente diversi, sia dal contenuto che dal modo in cui vengono presentati. E devo dire che sia per il primo che per il secondo punto, il livello qui è nettamente superiore!

Ora, la parte che in assoluto preferisco è quella con Demetrius. Veramente molto bella! Scritta perfettamente! Mi piace molto il suo modo di parlare antico, ma soprattutto gentile e calmo. La storia dei tre fratelli calza a pennello con la fiaba di Beda il Bardo, perciò favoloso! Davvero, complimenti per questa parte, mi piace moltissimo!

Wink

La parte che mi piace un pò meno è l'inizio. Credo proprio che il pezzo con Demetrius lo sfiguri un pochetto. La lite tra Harry e Hyde, come hanno detto gli altri, va aggiustata qua e là, soprattutto i due perdono le staffe TROPPO facilmente.

Rileggendo anche le varie spiegazioni di Marta, trovo molto interessante il fatto che nel maniero non possano essere entrati membri del Ministero, mentre hanno avuto accesso quelli della Setta, fondata da Antioch (davvero bell'idea!).

Insomma, si è capito, COMPLIMENTONI!
PS: il merito va a questo secondo testo, l'altro mi lascia un pochino più di dubbi tongue
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyVen Ago 12 2011, 22:39

Ok rispondo anche io più o meno a tutto anche se concordo ovviamente cn Marta...

Allora la prima parte è nata molto tempo prima della seconda... Stiamo parlando di circa un mese di differenza e immagino si possano notare i miglioramenti che abbiamo fatto in questo periodo... Poi inoltre la rpima parte (o almeno la gran parte) proviene da pezzi scritti da me che nn posso definirmi uno scrittore professionista e quindi l'enorme parte che hanno avuto Marta e Angie nel testo è davvero evidente...

L'idea della discendenza dei Peverell e della nascita dei doni mi è venuta tantissimo tempo fa ed ora è stata sl apliata in modo da creare una possibilità sl ad Harry e sl alla setta di entrare a far parte del fulcro di questo libro...

Il maniero cm abbiamo detto è di diritto di Harry ma questo nn vuol dire che lui o i suoi discendenti ci siano mai entrati... Infatti io ho pensato che il padre sapesse del palazzo xk ha svolto lui ricerche da giovane ma che nn ha mai riferito a nex... quindi nn poteva esistere nex documento che attestasse la proprietà del maniero a Harry o alla sua famiglia... abbiamo anche detto che è ridotto male e che è evidente che nn ci abita nex da molto tempo x specificare meglio la cosa (adesso che ci penso nn so se ho mai parlato a Marta ed angie di questa cosa che io avevo bene in chiaro quando l'ho scritta ma che nn è stata mai revisionata)...

Spero di essere stato esauriente e vi ringrazio tt x i commenti e per l'apprezzamento...
(X Lady: io la morte di lucius la vedo davvero bene in Hp8)
(X Anny: Hai ragione il testo è davvero molto carico... Ma niente vieta di spezzarlo e di mettere le stesse idee sviluppate in più capitoli... Anche se mi dispiacerebbe molto vedere il testo smembrato)
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptySab Ago 13 2011, 00:25

Domandina ina ina: il maniero appartiene ai discendenti dei Peverell o solo ai discendenti di Ignotus?

Vedere il testo smembrato fra più capitolo non è poi così brutto, bisogna creare quella sensazione di attesa che spinge il lettore ad andare avanti
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptySab Ago 13 2011, 00:37

Appartiene ai discendenti di Ignotus... Ma può entrare qualsiasi parente in quanto di "famiglia" e quindi anche qualsiasi altro discendente dei peverell
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptySab Ago 13 2011, 00:39

Vista così mi sembra un po' forzata, però... Rolling Eyes
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptySab Ago 13 2011, 14:51

Potrebbero poter entrare tutti coloro che sono legati ai Peverell da discendenza di sangue, e quindi tutti i loro "eredi".

Anche Riddle avrebbe potuto entrarci, probabilmente, ma non si interessò mai della sua parte Peverell (non conosceva i Doni, dopotutto), e quindi non si diede nemmeno la pena di cercare il maniero...
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptySab Ago 13 2011, 17:15

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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyDom Ago 14 2011, 23:42

Anche questo testo ottimo!
Se la lite volete tenerla dovreste come dire allungarla un po, complicarla maggiormente, non me li vedo perdere le staffe in questo modo.

Il massimo? Draco interviene a meta' duello, salva Harry, Hyde incazzato decide di lascarsi alle spalle i due n e si unisce alla setta. =)
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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyDom Ago 14 2011, 23:44

Citazione :
Infatti io ho pensato che il padre sapesse del palazzo xk ha svolto lui ricerche da giovane ma che nn ha mai riferito a nex...

Sinceramente non mi sembra tanto coerente... Dopotutto c'era Voldemort, avevano altro a cui pensare
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Primus Lune

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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyLun Ago 15 2011, 13:11

I famosi "sassi nello stagno". Effettivamente non avevo mai pensato che la Morte personificata di cui si parla nella storia dei Peverell, potesse essere la metafora della perdita di una persona. Tutto ciò significa che i Doni sono pregni della magia di Minami...


Allora, qui i dialoghi sono migliori, molto più semplici e diretti, tranne per Demetrius che è volutamente (ed efficacemente) un personaggio "fuori dal foglio" e assolutamente legato al tempo in cui visse.

Effettivamente il "duello" mi sembra troppo... costruito. Dovrebbe essere qualcosa di più spontaneo, una serie di raggi luminosi che vengono lanciati dalle bacchette continuamente, senza uno studio dell'avversario o "pause per girare in tondo". Della serie: Harry scaglia, Bryan si protegge e scaglia di nuovo, Harry schiva e scaglia, Bryan viene colpito, Harry fugge e così via. Ci si potrebbe divertire invece nel descrivere i movimenti fatti dai personaggi per schivare i colpi e i colori degli incantesimi. Una tavolozza insomma, come se stessero buttandosi addosso secchi di pittura.

La storia dei doni, come già ho detto è, per dirla in maniera onomatopeica con una parola inglese il cui significato originale è "impressionante": awesome

Finalmente i Peverell ben descritti.

In definitiva è un buon lavoro. Solo che...

...si ringrazia Primus Lune, per il contributo alle traduzioni in lingua d'oil e in latino, visto che è stato un intero pomeriggio a cercare e spulciare "Il Milione" di Marco Polo tradotto in tale lingua e trattati sulla letteratura di quel tempo di 50/70 pagine cadauno.

Questa me la lego al dito!
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Madama Marta

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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyLun Ago 15 2011, 14:08

Primus Lune ha scritto:


...si ringrazia Primus Lune, per il contributo alle traduzioni in lingua d'oil e in latino, visto che è stato un intero pomeriggio a cercare e spulciare "Il Milione" di Marco Polo tradotto in tale lingua e trattati sulla letteratura di quel tempo di 50/70 pagine cadauno.

Questa me la lego al dito!


Primus ha assolutamente ragione!!!
Ti porgiamo le nostre scuseeee Prim!!!!!

Perciò cerco di rimediare ponendo in questo commento i ringraziamenti (da parte mia, di Dan e di Angie) dovuti al nostro traduttore ufficiale!



Merci Primus!
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Dan

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MessaggioTitolo: Re: Il Segreto dei Doni   Il Segreto dei Doni EmptyLun Ago 15 2011, 23:45

Hai ragione Prim! Scusaci! Cmq un enorme ringraziamento a Prim senza il uqale una parte di questo testo mancherebbe della sua connaturata "magia"! Cmq grazie anche x i commenti entusuastici...
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