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 Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow

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MessaggioTitolo: Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow   Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow EmptyLun Nov 15 2010, 18:43

*Il senso di questo

I giorni seguenti continuarono a susseguirsi tutti uguali. Harry e Ron avevano sostituito l’abituale caccia agli gnomi da giardino con lunghe sedute, seppur non ai livelli consigliati da Hermione, dedicate allo studio. Restare un anno lontani dalla scuola aveva svuotato quasi completamente le loro menti da qualsiasi nozione scolastica.
Quando Harry iniziava a leggere in “Storia della magia”, della guerra dei giganti, il suo pensiero si perdeva sempre amaramente tra i ricordi della battaglia di Hogwarts, in cui aveva potuto vedere con i propri occhi la loro furia distruttiva. Ron passava molto tempo con il libro aperto e lo sguardo a scrutare il cielo, come in attesa di qualcosa. Difficilmente Hermione sarebbe stata contenta di loro.
Il signor Weasley e Percy passavano sempre più tempo al lavoro. Adeguare il loro ufficio a tutte le direttive “qualitative” di Donald Troom stava diventando di per sé un lavoro a tempo pieno per tutti gli impiegati del ministero. La sera, persino Percy era sempre troppo stanco, anche solo per lamentarsi.
La signora Weasley continuava a sfornare prelibatezze a tutte le ore e a seguire le pulizie della casa e del giardino senza sosta. Faceva in modo di non far mai trovare per casa copie della Gazzetta del Profeta, e siccome l’unica radio di casa Weasley si era rotta, non avevano nessuna notizia dal mondo magico.
Arrivò infine il 31 luglio. Quella notte Harry non aveva dormito molto. L’agitazione per il viaggio che aveva in programma per quel mattino, aveva tenuto quasi completamente lontano il sonno. Nonostante ciò, non vedeva l’ora di alzarsi.
Guardò la sveglia sul comodino. È ora, pensò tra sé scendendo dal letto. Si vestì cercando di non svegliare Ron, infilò entrambe le bacchette nella tasca dei jeans e uscì dalla stanza senza fare il minimo rumore.
Harry non aveva mai sentito la casa così silenziosa. Arrivato in cucina afferrò un paio di merendine alla melassa dalla credenza e uscì in giardino. Percorse il vialetto e, giunto oltre il cancello, si smaterializzò. Ricomparve ai margini della via principale di un piccolo villaggio.
Era da tanto che voleva tornare in quel posto, ma aveva voluto attendere una data particolare. Aveva atteso che fosse il giorno del suo diciottesimo compleanno. Si era regalato quella visita solitaria per festeggiare in un modo tutto suo.
Cominciò a camminare, lungo una strada costeggiata da villette, come mesi prima aveva fatto insieme ad Hermione. Anche adesso, come allora, si domandò se vera
mente volesse vedere, se veramente volesse liberarsi di quel peso dal cuore.
Improvvisamente avvertì un formicolio dietro la testa, la sgradevole sensazione di essere fissato. Si voltò di scatto ma vide solo alcune signore uscire da un negozio con delle borse delle spesa in mano. Un anno vissuto in clandestinità aveva lasciato nel suo animo più di una traccia. Si sentiva, nonostante tutto, teso e sospettoso.
Si voltò e continuò a camminare lungo la piazza, diretto al monumento ai caduti. A metà della piazza, poco prima che l’obelisco si trasformasse, vide un ragazzo che lo fissava insistentemente. Stava con la schiena appoggiata al monumento, le braccia incrociate, e fissava Harry mentre si avvicinava. Portava calcato sulla testa un berretto da baseball, da cui uscivano disordinatamente lunghi capelli biondi. Era piuttosto robusto, e continuava a fissarlo da sotto il cappello con uno sguardo che a Harry non piacque; sembrava lo stesse aspettando. Harry continuò a camminare, fissandolo con la coda dell’occhio. Invece di continuare dritto verso il monumento, piegò a destra, dirigendosi invece alla chiesa. Non capiva perché quel ragazzo continuasse a guardarlo con tanta insistenza. Anche ora che gli dava le spalle, sentiva di nuovo la sgradevole sensazione di essere osservato.
Dopo pochi minuti arrivò davanti alla chiesetta. Si voltò indietro più volte ma nessuno lo stava seguendo. Entrò dal cancello, lasciando fuori tutti i pensieri, sicuramente si era sbagliato, probabilmente quel ragazzo stava guar
dando i suoi capelli spettinati o la sua maglietta troppo larga. Girò attorno all’edificio e raggiunse il cimitero.
Facendo attenzione che non ci fosse nessuno, levò la sua bacchetta e fece apparire un grande mazzo di fiori.
Il cimitero che ricordava era tutto bianco. L’unica volta che l’aveva visto, l’anno prima, uno spesso strato di neve copriva tutto. Ora, invece, le lapidi risaltavano tra il verde intenso dell’erba e i colori dei fiori freschi.
Fu colpito da una tomba dall’aspetto più recente delle altre. Si avvicinò. Era quella di Bathilda Bath, il cui corpo era stato trovato solo qualche mese prima.
Proseguì attraverso il cimitero e raggiunse la tomba di Kendra Silente e della figlia Ariana. Non le aveva conosciute, come non aveva conosciuto Bathilda, ma avevano fatto parte come lui di quella lunga, triste storia che era finalmente giunta all’epilogo. Tolse alcuni fiori dal mazzo e li sistemò come meglio potè sulle tombe.
Due file più in la scorse il marmo bianco della lapide dei suoi genitori. La raggiunse, con il cuore gonfio.
Si chinò piegando le ginocchia in modo da avere i nomi di suo padre e di sua madre all’altezza degli occhi.
Non riuscì a trattenere le lacrime, aveva sempre dovuto essere forte, ora finalmente poteva sfogarsi. Il suo non era un pianto di dolore ma di liberazione.
“L’ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte”. Pensò alle parole incise sul marmo. Adesso quella frase aveva un significato. L’anno prima era ritornato dalla morte, aveva deciso di vivere con tutto il dolore e le conseguenze che
questo comportava. Aveva rimandato la sua battaglia con la morte ad un futuro il più possibile lontano.
Per un momento gli parve di vedere i suoi genitori abbracciati che lo salutavano. Sorrise, stava piangendo e sorridendo allo stesso tempo. Spostò gli occhiali e si asciugò il viso. Alzandosi in piedi li salutò anche lui. Gettò alla tomba un ultimo sguardo carico di amore e voltandosi si diresse verso l’uscita.
Attraversò la piazza fermandosi davanti al monumento ai caduti. Quel ragazzo col berretto non c’era più. Come Harry sapeva, il monumento al centro della piazza di Godric’s Hollow era molto speciale. Per i babbani era il simbolo della loro gratitudine verso i caduti in guerra. Per i maghi, invece, rappresentava il ricordo dei Potter e del giorno in cui Voldemort era scomparso la prima volta.
Si avvicinò, con gli occhi ancora lucidi. Il marmo scomparve, al suo posto apparvero tre figure di pietra. Suo padre e sua madre con in braccio il piccolo Harry. Finalmente la pace e la serenità che vedeva in quel bambino erano anche le sue.
Riprese a camminare nella direzione opposta a quella da cui era arrivato. Quasi alla fine della fila di villette, finalmente, vide la sua vecchia casa. La siepe ribelle attorno al giardino, l’erba alta e parte del secondo piano esplosa. Tutto era come se lo ricordava.
La fissò. Chissà, forse un giorno avrebbe trovato il coraggio per entrare. Si immaginò la casa ristrutturata,
l’erba tagliata e lui che tornava a vivere lì. Magari con Ginny.
Il futuro era lontano. Ora doveva pensare ai suoi amici e ai festeggiamenti che lo attendevano quella sera.
La via era deserta, ma un attimo prima di smaterializzarsi, si accorse che qualcuno lo stava fissando. Appoggiato al muro della villetta di fronte, il ragazzo che aveva visto nella piazza lo guardava sorridendo.
Harry riapparve con uno schiocco fuori dal giardino della Tana. Era scosso, il cuore gli batteva talmente forte che pensò gli avrebbe sfondato il petto. Come era potuto accadere?
Aveva controllato con attenzione che la strada fosse deserta prima di smaterializzarsi; era assolutamente certo che non ci fosse nessuno. A quel punto era evidente che quel ragazzo lo aveva seguito fin dall’inizio. Non c’era altra spiegazione.
Si incamminò lentamente lungo il vialetto, guardandosi intorno preoccupato. Cosa devo fare? Pensò frastornato. Se quel ragazzo era un babbano, da un momento all’altro avrebbe avuto un richiamo dal Ministero. Ma era pronto a giurare che fosse un mago, chi altri sarebbe potuto apparire così improvvisamente dal nulla?
Nonostante nell’anno appena trascorso avesse imparato a fare affidamento solo sulle proprie forze, inconsciamente provò il disperato desiderio di poterne parlare con Sirius o con Silente.
Aprì la porta della cucina, completamente assorto nei suoi pensieri, ed entrò.
«TANTI AUGURI, HARRY!» lo sorprese Molly Weasley facendolo sobbalzare. Aveva completamente dimenticato che fosse il suo compleanno. La signora Weasley gli corse incontro e lo schiacciò tra le sue forti braccia. «Sei tornato finalmente!».
«Sì... grazie mille!» riuscì a rispondere Harry, quasi senza fiato, stretto nel suo abbraccio.
«Siediti caro, ho appena preparato la colazione» gli disse tornando ai fornelli, con gli occhi un pò lucidi. La signora Weasley continuava a commuoversi per lui in continuazione.
Ron era già seduto a tavola, intento a rimpinzarsi. Lo accolse con una sonora pacca sulla spalla. «Gnon ‘mpleagno...» riuscì a dirgli sputacchiandogli addosso pezzi di pancetta e uova che saltavano fuori dalla bocca piena.
Mentre Harry tentava di pulirsi con un tovagliolo dai rimasugli del pasto di Ron, vide poggiata su una sedia una borsa che stava letteralmente per esplodere tanto era piena di libri.
«Ron, ma è arrivata Hermione?» domandò Harry, che sapeva che quella borsa non poteva appartenere che a lei.
«è di sopra con Ginny» rispose Ron con noncuranza, spalmando su una fetta di pane tostato una dose sconsiderata di burro.
«E cosa aspettavi a dirmelo?» lo rimproverò Harry alzandosi.
Ron si infilò per intero la fetta di pane in bocca, rispondendo all’amico con un’alzata di spalle.
Harry portò gli occhi al cielo, e scuotendo la testa corse su per le scale, verso la camera di Ginny.
La porta era aperta, Hermione e Ginny stavano parlando al centro della stanza «...quel testone! Vorrei sapere cosa gli prende adesso!» sentì dire ad Hermione.
Prima di essere visto, Harry ebbe il tempo di distinguere una delle espressioni di Hermione che conosceva meglio. Era la faccia che aveva solitamente quando era infuriata con Ron.
«Buon compleanno Harry!» gli disse Ginny appena lo vide, gettandoglisi al collo con un gran sorriso. Harry si abbandonò tra le sue braccia, dimenticandosi del ragazzo che lo aveva pedinato a Godric’s Hollow, e dimenticandosi anche di Hermione che doveva essere dietro di lui. Era difficile preoccuparsi di qualcosa in quel momento. Raramente si sentiva così sollevato, e quel giorno era già la seconda volta. Quando Ginny allentò la presa, entrambi si lanciarono uno sguardo di intesa. Harry era sicuro che anche Ginny stesse pensando al bacio che gli aveva regalato per i suoi diciassette anni.
«Tanti auguri Harry» disse timidamente Hermione facendo capolino da dietro, un po’ imbarazzata. «Scusate ma...» cominciò, fissandosi la punta dei piedi.
«Oh, ma quali scuse!» disse Harry abbracciandola con entusiasmo «Come stai piuttosto, tutto bene? E i tuoi genitori?».
«Oh, loro stanno bene. E... anche io» rispose debolmente.
Sia Harry che Ginny rimasero a fissarla, era palesemente giù di corda.
«Sono solo un po’ stanca» riprese Hermione in risposta ai loro sguardi, con un pochino più di entusiasmo «Sai, un po’ il viaggio in Australia, un po’ tutto quello che c’è da ripassare... ho avuto pochissimo tempo per riposarmi» si affrettò ad aggiungere «A voi invece come va con il mio programma? Siete riusciti a seguirlo tutto? L’ho chiesto a Ron quando sono arrivata ma non mi ha neanche risposto ...» disse Hermione gettando uno sguardo a Ginny.
«Bene, piuttosto bene direi ...» rispose Harry imbarazzato. Lui e Ron non erano andati molto oltre un decimo del programma suggerito da Hermione.
«Ottimo! Allora ho fatto bene a portare alcuni libri di approfondimento per il M.A.G.O. che avevo a casa. Francamente pensavo di essere stata troppo ottimista a portarveli!»
Ottimista è dir poco pensò Harry, considerato che da sei anni sia lui che Ron sbarcavano l’anno scolastico grazie al suo aiuto e ai suoi appunti.
In quel momento sentirono la signora Weasley chiamarli a gran voce dalla cucina per la colazione. Quando
scesero, di Ron non c’era traccia, ma nessuno di loro si azzardò a fare domande.
Anche se non aveva assistito direttamente al litigio, Harry immaginò che ce ne fosse stato uno, ed era pronto a scommettere che Ron avesse accolto Hermione con uno dei suoi soliti musi lunghi dovuti a - solo lui sapeva quale - offesa imperdonabile.
Quando furono tutti seduti a tavola, la signora Weasley riempì il piatto di Harry con tanta pancetta fritta, uova e pane tostato che avrebbe potuto sfamare l’intero tavolo dei Grifondoro ad Hogwarts.
Cominciò a mangiare con appetito, contento che nessuno gli chiedesse dove fosse sparito quella mattina. Non voleva commuovere nessuno con la storia della visita alla tomba dei suoi genitori. Di sicuro la signora Weasley sarebbe scoppiata in lacrime, e probabilmente anche Ginny ed Hermione.
Mentre ascoltava distrattamente i progetti per la serata, il suo pensiero tornò a quel ragazzo che, ne era ormai praticamente certo, lo aveva pedinato a Godric’s Hollow.
Aveva letto in quello strano sguardo, in quel sorriso storto, tutto fuorché buone intenzioni.
Non sapeva se parlarne con i suoi amici, tantomeno ora che era arrivata Hermione. Probabilmente lei lo avrebbe rimproverato per essersi smaterializzato con tanta leggerezza, e avrebbe poi comunque sminuito la sua sensazione di essere pedinato da chicchessia.
«Harry caro, allora cosa preferisci per dolce oggi?» lo riscosse improvvisamente la signora Weasley.
«Oh fa lo stesso, veramente...» rispose Harry, che non si era accorto che la discussione si fosse spostata sulla sua torta di compleanno.
«Eh no! la tua festa, almeno la torta devi deciderla tu! Una torta di zuccotti alle fragole o la crostata di nocciolotti melassati?» chiese la signora Weasley, con l’aria di chi ritiene che dalla risposta dipendano i destini dell’umanità.
Inizialmente Harry non voleva festeggiare il suo diciottesimo compleanno, pensava che l’assenza di Fred, Lupin e Tonks avrebbe reso vano ogni festeggiamento. Ma la signora Weasley aveva insistito tanto che alla fine erano rimasti d’accordo su una festicciola veramente molto intima. Oltre ovviamente al sig. Weasley e a Percy, li avrebbe raggiunti solo George. Hermione era praticamente l’unico ospite che non fosse della famiglia.
«Allora proverei volentieri la crostata di nocciolotti melassati, non l’ho mai assaggiata» rispose Harry.
Decisa la torta, la signora Weasley ricominciò ad armeggiare ai fornelli, Ginny e una depressa Hermione salirono in camera lasciando intendere che preferivano stare sole, e ad Harry non rimase che andare a cercare Ron.
Lo trovò in giardino seduto sotto un albero con in mano un vecchio libro sui “Cannoni di Chudley” , che doveva aver letto e riletto almeno un migliaio di volte.
«Ciao Ron» lo salutò sedendosi.
Ron alzò appena lo sguardo dal libro, guardandosi intorno con diffidenza.
«Ciao» rispose con un tono piuttosto cupo, tornando a leggere.
Harry era stato sempre piuttosto preoccupato dal rapporto tra Ron ed Hermione. Se ora si fossero lasciati, conoscendo Ron, probabilmente non si sarebbero più rivolti la parola, e lui non voleva passare il resto della sua vita cercando di riconciliarli.
«Come mai hai già litigato con Hermione?» domandò Harry senza tanti preamboli.
«Io non litigo con nessuno!» rispose Ron voltando violentemente pagina.
Era difficile per Harry comprendere il perchè delle incomprensioni tra Ron ed Hermione, per quel poco che ne sapeva l’unica cosa che aveva creato problemi alla sua storia con Ginny era stata la caccia mortale a Voldemort, che, oltre ad essere un buon motivo di rottura, difficilmente si sarebbe ripetuta...
Ron invece si ostinava ad offendersi per ogni stupidaggine, la sua insicurezza, paradossalmente, sembrava aumentata ora che finalmente sapeva di essere ricambiato da Hermione.
«No sai, mi sembrava..» concluse Harry. Se avesse insistito con le domande, Ron per stizza non avrebbe risposto. Raccolse invece un bastoncino e cominciò a giocherellarci.
«Lo sai cosa mi ha detto appena è arrivata? Eh, dopo tutto il tempo che non ci vedevamo?» riprese Ron furibondo dopo alcuni istanti, senza smettere di fissare il libro.
«Mi ha detto: Buongiorno Ron. Allora, come procede lo studio?» disse, facendo un imitazione improponibile della voce di Hermione.
«Sei appena arrivata, dovresti avere mille cose da dirmi - tipo che bello vederti, ad esempio... - e la prima cosa che mi domandi è questa? Io sono rimasto senza parole. In risposta al mio silenzio allora, lo sai cosa ha detto? Che stupida sono stata a pensare che avresti seguito il mio programma!» continuò Ron, sempre fissando il vecchio libro. Sembrava intenzionato ad incendiarlo con lo sguardo.
«E tu cosa hai risposto...» domandò Harry timidamente, temendo l’esplosione dell’amico.
«Non meritava risposta!! Ho girato i tacchi e me ne sono andato!» concluse Ron voltando la pagina del libro con tanta foga che gli rimase in mano.
«Ma sai come è fatta Hermione, mette lo studio prima di tutto...»
«Come ti sentiresti a venire dopo lo studio nella personale classifica di Ginny?» ormai la faccia di Ron era di un rosso decisamente fuori dalla norma. Le orecchie in particolare avevano assunto una sfumatura oltremodo preoccupante.
«Io le ho scritto una lettera! Lei l’unica che mi ha inviato... beh la conosci. Eppure a Victor Krum gli scriveva eccome! Forse a me non ha nulla da dire che non riguardi la mia istruzione!».
Calò un silenzio carico di tensione, Ron sembrava troppo infuriato per parlare ed Harry maledì la sua totale mancanza di argomenti appropriati all’occasione, ma, come a ricordargli che le cose possono sempre peggiorare, accadde ciò che temeva più di qualsiasi altra cosa: Ron gli chiese chi avesse ragione.
Harry tentò una debole difesa a favore di Hermione dicendo che forse era un po’ imbarazzata e che Ron forse, e sottolineò il forse, era stato troppo precipitoso, ma l’espressione omicida dell’amico lo convinse a dargli comunque ragione su tutta la linea, e a chiudere il discorso con un neutrale «Le donne chi le capisce è bravo» che parve soddisfare Ron.
Hermione e Ron passarano il resto della giornata ad evitarsi. Così anche Ginny e Harry furono costretti a rimanere lontani. Harry non faceva che pensare al momento in cui sarebbe rimasto solo con lei, ma si era quasi rassegnato all’idea che quel giorno probabilmente quel momento non sarebbe mai arrivato.
Non poteva rischiare di far innervosire ancora di più Ron facendosi scoprire magari proprio intento a baciarsi con sua sorella. Troppe emozioni per un giorno solo... le sue orecchie sarebbero esplose rischiando di ferire qualcuno.
Alle sette arrivò George con un enorme pacco per Harry. Alle otto due schiocchi annunciarono che anche il signor Weasley e Percy si erano materializzati.
La cena fu eccezionale, Harry non ricordava di aver mai mangiato nulla di così buono: maialino fritto ripieno di salsicce, le leggendarie patatine polacche aromatizzate alla pancetta, purè al formaggio e tre tipi di pane diverso. La signora Weasley continuava sistematicamente a riempirgli il piatto senza neanche aspettare che Harry lo svuotasse.
A tavola George continuava a punzecchiare Percy come ai vecchi tempi, il signor Weasley non la smetteva di fare domande ad una sconsolata Hermione, su come facessero i babbani a fare questo o quello senza magia. Solo Ron continuava a mangiare a testa bassa senza fiatare.
Se ci fosse stato anche Fred, la si sarebbe potuta scambiare per una cena di qualche anno prima, quando Voldemort era solo un nome che non doveva essere pronunciato e non un pericolo reale.
Nonostante tutti si professassero satolli, trovarono comunque uno spazio per la spettacolare crostata di nocciolotti melassati, definita all’unanimità sicuramente la torta più buona che la signora Weasley avesse mai fatto.
«Oh beh, sono stata fortunata! Difficilmente i nocciolotti lievitano così bene» disse con modestia Molly al sig. Weasley che si complimentava più di tutti.
Finita la torta, finalmente Harry potè cominciare ad aprire i regali. Iniziò con quello di George, che era enorme, grande quasi quanto un baule. La scatola conteneva decine di altri contenitori. Era un campionario completo di tutti gli scherzi presenti al negozio, e almeno una confezione di ogni qualità di dolciume proveniente da Mielandia. Harry, volendo, non sarebbe dovuto andare al negozio di dolci per i prossimi due anni.
Hermione gli aveva regalato due statuine di bronzo a forma di canguro, comprate in Australia. Appena Harry le ebbe scartate, Ron cominciò a sghignazzare apertamente.
«Vedi Harry, qualche stupido potrebbe pensare che questi siano solo due soprammobili» disse, lanciando un’occhiataccia a Ron che continuava beatamente a ridacchiare.
Hermione prese un pezzo di carta, ci scrisse qualcosa sopra, e lo ripiegò facendolo diventare piccolo come l’incarto di un cioccolatino.
Prese un canguro e lo portò vicino a George, poi tornò vicino ad Harry che aveva l’altro.
«Ora guarda, infilo il bigliettino nel marsupio del canguro». Il bigliettino scomparve immediatamente nella piccola fessura.
«Ok George, ora puoi controllare nella tasca del tuo». George prese il piccolo canguro di ottone e guardò nella piccola fessura, che fino ad un istante prima era vuota, dove era apparso un bigliettino di carta tutto piegato.
«Leggi pure cosa c’è scritto» disse Hermione gongolante.
«Risus abundat in ore stultorum» lesse George ad alta voce.
«Il riso abbonda sulla bocca degli stolti» tradusse immediatamente Hermione, fissando Ron che aveva smesso di ridere.
«Con questo Harry, puoi mandare messaggi a qualsiasi distanza, istantaneamente e senza rischio di essere intercettato. Ho pensato che anche in futuro, quando sarai un Auror, ti sarà utile...»
«Grazie Hermione, è veramente fantastico!» disse Harry sinceramente contento. I regali di Hermione erano sempre tra i suoi preferiti. Il kit per la manutenzione delle scope era tutt’ora una delle cose più belle che avesse mai ricevuto, dopo la Firebolt ovviamente.
La signora Weasley gli passò un grosso pacco informe. Harry sapeva perfettamente cos’era prima ancora di aprirlo: un maglione di lana alla Weasley, quest’anno di un bel verde prato. Harry le dedicò un lungo abbraccio, era stata già così buona a organizzare quella cena.
«Tieni Harry, non è molto ma...» disse Ron gravemente, tenendo la testa bassa.
«Beh qualsiasi cosa sia, non sarà all’altezza del regalo di Hermione» lo punzecchiò George, che aveva colto l’evidente tensione tra i due.
Harry scartò il pacco, era una piccola borraccia da appendere alla scopa. «Grazie mille Ron, mi serviva proprio» disse Harry tranquillizzando l’amico. Sicuramente era un regalo dozzinale in confronto a quello di Hermione, ma era comunque realmente utile.
Finalmente fu il turno di Ginny. Gli diede una scatola tutta colorata, con un grosso fiocco giallo. Quando Harry la prese in mano s’accorse che la scatola vibrava vivacemente.
Guardò Ginny perplesso.
Aprì la scatola e dentro vide una piccola palla di pelo rotonda color oro. Inizialmente pensò fosse un boccino di pezza come quello di Ron, ma quando la vide roteare e sbattere gli occhi capì di cosa si trattasse.
«Una Puffola Pigmea! Grazie Ginny». Harry abbracciò di slancio Ginny, che lo strinse con entusiasmo.
«Hey, ma questa non viene dal mio negozio!» esclamò George avvicinandosi.
«L’ho presa al Serraglio Stregato» disse Ginny accarezzandola «Ha detto il proprietario che è di una varietà molto intelligente e raramente alcune manifestano anche poteri magici».
«E da dove viene?» chiese Ron, avvicinandosi per vederla da vicino.
«Sono americane, vengono dalla Death Valley» rispose Ginny.
Ron, che sembrava avere una forte avversione per tutto ciò provenisse dagli Stati Uniti, ritirò la mano con cui stava per accarezzarla e tornò a sedersi.
«Come pensi di chiamarla?» domandò Hermione ad Harry.
«Non saprei...» rispose Harry accarezzandola.
«Bleah! Unghia di piedi, è davvero ripugnante!!» disse Ron inaspettatamente, sputando qualcosa nel suo tovagliolo.
L’intero tavolo si girò a fissarlo.
«Scusate, ho preso una caramella Tutti i gusti + uno» disse Ron con fare disgustato, tentando di pulirsi la lingua con un lembo del tovagliolo.
«Mangia una di queste, vedrai che il saporaccio andrà via» gli suggerì George passandogli una piccola gomma.
Non appena Ron ebbe iniziato a masticarla, questa iniziò a lievitare nella sua bocca. Dopo pochi istanti non era più in grado di muovere le mascelle. Le guance di Ron si tesero al massimo, sembrava uno scoiattolo con due noci nella bocca.
Improvvisamente, dalle labbra, iniziò a gonfiarsi un enorme pallone che tirava Ron verso l’alto. Il ragazzo iniziò a sollevarsi dalla sedia trascinato verso il soffitto, scalciando e agitandosi senza sosta.
Ginny salì sul tavolo e cercò di forare la gomma con una forchetta, ma senza risultato.
«George fai qualcosa! Tuo fratello è tutto rosso, non respira!» gridò la signora Weasley preoccupata, ma quest’ultimo era troppo impegnato a ridere per poter anche solo pensare di rispondere.
«Deglonfa!» Hermione aveva raggiunto Ginny e aveva bucato il pallone con la bacchetta.
Ron cadde a terra con un sonoro schianto.
La signora Weasley si precipitò ad aiutarlo. Ron si alzò borbottando inviperito parole incomprensibili con la bocca ancora impastata dalla gomma, lanciando occhiate infuocate a George che ancora rideva.
Il signor Weasley, che stava ridendo anche lui, divenne improvvisamente serio non appena incrociò lo sguardo di sua moglie.
«Chiedi subito scusa a tuo fratello!» disse cercando di avere un tono autoritario.
«Scusa fratellino, non ho saputo resistere» disse George anche se non aveva ancora smesso del tutto di ridere.
«Si può sapere che diavoleria era, questa volta?» chiese la signora Weasley.
«Era una Bubblemuu, una delle più recenti creazioni di Fred, mamma. “Bubblemuu, perfetta come una bubble, buona come una muu, ti farà toccare il cielo!”... e non in senso metaforico!» rispose George entusiasta.
«Tutto bene Ron?» disse Hermione avvicinandosi a Ron, che stava togliendosi ancora pezzi di gomma dalla faccia.
«Ghon aeevo gisogno gnel uuo ajuto» farfugliò Ron, lanciandogli un’occhiataccia carica di risentimento.
Detto questo salì in camera senza salutare nessuno.
Hermione rimase impalata. Ad Harry sembrò di udire un singhiozzo prima di vederla correre fuori in giardino.
Ginny fece per raggiungerla ma Harry la prese per un braccio «Lascia, vado io» disse a malincuore.
La trovò seduta su una vecchia sedia alla destra del portico.
«Oh, Harry» disse lei con un filo di voce.
«Sono...ehm... venuto a vedere come stavi...» rispose Harry impacciato.
Non sapeva cosa dirle. In cucina un impulso gli aveva suggerito che dovesse essere lui a raggiungerla e non Ginny. In fondo Hermione era sua amica da molto più tempo.
«Ehm... sai, Ron ultimamente è un po’ nervoso e...» tentennò Harry.
«Non parlarmi di Ron, ok? Non mi interessa minimamente cosa gli passa per la testa!» sbottò Hermione.
«è tutto il giorno invece che voglio parlarti di una cosa» disse evidentemente sollevata, nel suo solito tono battagliero.
«Che ne è della Bacchetta di Sambuco?» gli disse guardandolo dritto negli occhi.
«è sempre qui nella mia tasca» rispose Harry tastandola.
«La porti sempre dietro? Ancora non l’hai nascosta?» strabuzzò gli occhi Hermione.
«Beh, dovevo rimetterla nella tomba di Silente... ma ancora non c’è stato tempo perché...»
«Harry è della massima importanza che tu la nasconda immediatamente! Se qualcuno dovesse scoprire che tu possiedi quella bacchetta leggendaria... ogni mago cercherebbe di impossessarsene!!» disse Hermione rudemente.
«Sì lo so Hermione, appena tornati ad Hogwarts...»
«No Harry, devi farlo subito! troppo rischioso... tenerla in tasca poi è da incoscienti! Non sarei dovuta andare in Australia senza risolvere questa cosa...».
«Guarda Hermione, che anche quando sei lontana riesco ancora a cavarmela» la interruppe Harry stizzito, contento ora più che mai di non avergli raccontato del suo strano incontro a Godric’s Hollow.
«Come ben sai, non posso materializzarmi all’interno della scuola. Dovrei materializzarmi ad Hogsmeade e poi andare a bussare al cancello di Hogwarts per chiedere di andare a scoperchiare la tomba di Silente... mi sembra decisamente più rischiosa questa strada, che aspettare semplicemente l’inizio dell’anno scolastico. Come puoi vedere anch’io ho riflettuto sulla questione!» concluse con più arroganza di quanto avesse voluto.
Hermione, con cipiglio severo, stava per replicare quando la porta della cucina si aprì. Era Ginny, che si avvicinò loro andandosi ad appoggiare alla spalla di Harry.
«Beh, visto che la mia presenza non è gradita a tutti, e che comunque in mia assenza siete in grado di cavarvela da soli, tolgo il disturbo» disse improvvisamente sfoggiando un sorriso stiracchiato.
Entrò a grandi passi in casa, per riuscirne poco dopo con la sua borsa.
«Ginny, ricordati di salutarmi George, quando sono entrata era già andato via. Ci vediamo il primo settembre» disse, sistemandosi lo zaino sulle spalle.
«Dai Hermione, fermati per la notte» la pregò Ginny.
«Sarei comunque partita domani dopo colazione, se vado via ora guadagno un paio d’ore di studio domattina».
Harry fece un goffo tentativo di dirle qualcosa, ma Hermione lo ignorò. Si affrettò a baciare Ginny, rivolgendo a lui solo un cenno sbrigativo di saluto mentre si smaterializzava con uno schiocco.
Harry raccontò brevemente a Ginny cosa si fossero detti con Hermione, ammettendo infine di essersi innervosito troppo, data la situazione.
Ma non sopportava che lei avesse insinuato che non sarebbe dovuta partire per occuparsi personalmente di nascondere la bacchetta di Sambuco. Era come dire che lui era un bambino di due anni e lei sua madre.
«...poi sono sicuro che alla fine non ha replicato perché ha capito che avevo ragione io a dire che ormai conviene aspettare l’inizio dell’anno per nasconderla...» Ginny lo zittì mettendogli un dito sulla bocca, gli strinse le braccia al collo e lo baciò.
Fu un bacio lunghissimo, o per lo meno così parve ad Harry.

*Il senso di questo
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Oblivion

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MessaggioTitolo: Re: Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow   Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow EmptyLun Nov 15 2010, 22:10

Solo due correzioni ^^
Harry-Mik94 ha scritto:

Quando Harry iniziava a leggere in “Storia della magia”, della guerra dei giganti, il suo pensiero si perdeva sempre amaramente tra i ricordi della battaglia di Hogwarts, in cui aveva potuto vedere con i propri occhi la loro furia distruttiva.
Sempre Storia della magia che hanno lasciato il sesto anno xD

Harry-Mik94 ha scritto:
la interruppe Harry stizzito, contento ora più che mai di non averle raccontato del suo strano incontro a Godric’s Hollow.
femminile anche qua. ^^

Beh, nient'altro xD
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kinderangie

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MessaggioTitolo: Re: Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow   Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow EmptyMar Nov 16 2010, 14:39

Quoto Jamespotter e segnalo altre tre cosine:

Citazione :
Cominciò a camminare, lungo una strada costeggiata da villette, come mesi prima aveva fatto insieme ad Hermione. Anche adesso, come allora, si domandò se veramente volesse vedere, se veramente volesse liberarsi di quel peso dal cuore
.

nella prima frase c'è: come mesi prima
nella seconda: come allora
si potrebbe omettere quello della seconda

Citazione :
Harry non faceva che pensare al momento in cui sarebbe rimasto solo con lei, ma si era quasi rassegnato all’idea che quel giorno probabilmente quel momento non sarebbe mai arrivato.

la costruzione della frase è un po' così così
propongo:
Harry non faceva che pensare al momento in cui sarebbe rimasto solo con lei, ma si era quasi rassegnato all’idea che per quel giorno probabilmente non sarebbe accaduto.

Citazione :
«Deglonfa!» Hermione aveva raggiunto Ginny e aveva bucato il pallone con la bacchetta

dato che fa un incantesimo...si potrebbe dire che il palloncino si sgonfia

------
Ultima cosa: questo capitolo contiene l'introduzione di Hyde (o comunque di qualcuno che segue Harry) ed i canguri passa messaggi.
Sono 21 pagine.... tra il precedente e questo ci sono parecchie cose prolisse e inutili.
Si, è vero devono riprendersi dalle fatiche della Battaglia, devono vivere un'estate spensierata e non pensare subito agli impegni scolastici e non.....ma così è un po' esagerato, no????


Ultima modifica di kinderangie il Mar Nov 16 2010, 18:42 - modificato 1 volta.
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fedora

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MessaggioTitolo: Re: Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow   Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow EmptyMar Nov 16 2010, 15:22

A me non piace molto questo punto riferito alla visita alla tomba:


Di sicuro la signora Weasley sarebbe scoppiata in lacrime, e probabilmente anche Ginny ed Hermione

Il carattere di Ginny designato da mamma Row è di una ragazza forte che piange solo quando è sola , Hermione invece ha sempre fatto trasparire di più i suoi sentimenti.
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MessaggioTitolo: Re: Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow   Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow EmptyMar Nov 16 2010, 23:26

Iniziano i capitoli prolissi, nella prima parte ci siamo dimenticati del fatto che Hyde ha seguito Harry, dobbiamo trovare una spiegazione plausibile. La seconda parte racconta vita comune con bisticciamenti Ron-Hermione e altre cose di contorno, forse si sente l'esigenza che la storia inizi ad ingranare!
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kinderangie

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MessaggioTitolo: Re: Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow   Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow EmptyMer Nov 17 2010, 16:04

Beh, la spiegazione del perchè Hyde (ma chi legge ancora non sa che è lui) segue Harry, la daremo a tempo debito.
Per ora lasciamo il dubbio in Harry.
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MessaggioTitolo: Re: Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow   Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow EmptyGio Nov 18 2010, 16:26

Harry-Mik94 ha scritto:
La signora Weasley continuava a sfornare prelibatezze a tutte le ore e a seguire le pulizie della casa e del giardino senza sosta. Faceva in modo di non far mai trovare per casa copie della Gazzetta del Profeta, e siccome l’unica radio di casa Weasley si era rotta, non avevano nessuna notizia dal mondo magico.

Non capisco questo accanimento di Molly contro il mondo esterno. Ormai hanno vinto la battaglia, e non è certo normale che non si informino su quello che succede. Inoltre non credo che una madre normale cucinerebbe prelibatezze tutti i giorni, al massimo, grosse quantità di cibo per saziare dei lupi affamati.

Harry-Mik94 ha scritto:
Aprì la porta della cucina, completamente assorto nei suoi pensieri, ed entrò.
«TANTI AUGURI, HARRY!» lo sorprese Molly Weasley facendolo sobbalzare. Aveva completamente dimenticato che fosse il suo compleanno.

Fino a pochi minuti prima, secondi, oserei dire, stava pensando agli amici e i festeggiamenti di quella sera. Per quanto sconvolto, non è mica così rinco!!!

Harry-Mik94 ha scritto:

Ottimista è dir poco pensò Harry,

Pensiero diretto Rolling Eyes

Harry-Mik94 ha scritto:

In quel momento sentirono la signora Weasley chiamarli a gran voce dalla cucina per la colazione.

E le uova che stava sputacchiando Ron poco prima? Ovviamente quando Harry rientra, stanno già facendo colazione, mic è un albergo che Molly prepara ogni volta che uno arriva! Va tolto anche tutto il pezzo subito dopo, che parla della colazione,così alleggeriamo un pò, oppure, va tolto prima Ron che sputacchia uova!

Harry-Mik94 ha scritto:

Era difficile per Harry comprendere il perchè delle incomprensioni tra Ron ed Hermione,

Comprendere-incomprensioni è un pò cacofonico

Harry-Mik94 ha scritto:

Eppure a Victor Krum gli scriveva eccome!

Almeno l'italiano Ron l'ha sempre saputo! Gli va tolto!


Harry-Mik94 ha scritto:

Inizialmente pensò fosse un boccino di pezza come quello di Ron, ma quando la vide roteare e sbattere gli occhi capì di cosa si trattasse.

Non andrebbe meglio l'imperfetto? Capì di cosa si trattava?

Harry-Mik94 ha scritto:

«Hey, ma questa non viene dal mio negozio!» esclamò George avvicinandosi.

Ragazzi, Hey scritto in questo modo è orrendo! Va scritto EHI, come nei fumetti!


Harry-Mik94 ha scritto:
«Ha detto il proprietario

Il proprietario ha detto

Harry-Mik94 ha scritto:

«Ghon aeevo gisogno gnel uuo ajuto» farfugliò Ron, lanciandogli un’occhiataccia carica di risentimento.
Detto questo salì in camera senza salutare nessuno.

In questo capitolo va visto assolutamente il comportamento di Ron, troppo, troppo stereotipato! E che palle! Poi non fa altro che alzarsi e andarsene, quando lui è uno che di solito litiga!

Harry-Mik94 ha scritto:
Ginny lo zittì mettendogli un dito sulla bocca, gli strinse le braccia al collo e lo baciò.
Fu un bacio lunghissimo, o per lo meno così parve ad Harry.

Bleaaaaahh!!! ma temo che non se ne possa fare a meno, dato che è il suo compleanno.

Allora, quoto tutti voi. Il capitolo è troppo lungo, e le scenette a tavola con i tiri vispi sono una rottura. A parte Snitch e i Canguri,e l'accenno ad Hyde, tutto il resto è solo contorno.Va sfoltito, questo capitolo è davvero inutile.

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hagrid-samby

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MessaggioTitolo: Re: Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow   Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow EmptyVen Dic 24 2010, 00:22

secondo me quando parla hermione del suo regalo e dice riferendosi a ron- quello stupido- non va tanto anche perchè penso che la rowling non avrebbe usato questo termine
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Buffy Anne Summers

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MessaggioTitolo: Re: Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow   Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow EmptyLun Gen 10 2011, 12:24

A metà della piazza, poco prima che l’obelisco si trasformasse, vide un ragazzo che lo fissava insistentemente. Stava con la schiena appoggiata al monumento, le braccia incrociate, e fissava Harry mentre si avvicinava.

Qui c'è una ripetizione. Potrebbe essere cambiato con: A metà della piazza, poco prima che l’obelisco si trasformasse, vide un ragazzo che lo fissava insistentemente. Stava con la schiena appoggiata al monumento, le braccia incrociate, e guardava Harry mentre si avvicinava.

Invece di continuare dritto verso il monumento, piegò a destra, dirigendosi invece alla chiesa.

Anche qui! E se fosse: Invece di continuare dritto in direzione del monumento, piegò a destra, marciando verso la chiesa.
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kinderangie

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MessaggioTitolo: Re: Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow   Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow EmptyLun Gen 10 2011, 16:55

Brava Buffy, questo è lo spirito con cui ci fai capire che questo libro ti interessa!!!!
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Buffy Anne Summers

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MessaggioTitolo: Re: Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow   Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow EmptyLun Gen 10 2011, 22:01

Grazie concittadina/o! Very Happy Amo HP e non vedo l'ora di potermi cimentare scrivendo qualcosina *_*
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MessaggioTitolo: Re: Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow   Capitolo 4 - Compleanno a Godric's Hollow Empty

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