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 Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter

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Pell

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harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter Empty
MessaggioTitolo: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyVen Apr 23 2010, 23:42

Vi propongo la mia fan fiction (con tanto di presentazione Very Happy )

...- Seamus? - disse Marius con voce preoccupata.
- Dimmi, - rispose Seamus.
- Ai miei genitori come faccio a dirlo?
- Non preoccuparti - lo rassicurò Seamus - Ora andiamo e ci parliamo...


... - Senti Juliet - disse improvvisamente Marius - tu ti senti legata ancora il mondo Babbano?
- Perchè mi chiedi questo? - chiese preplessa Juliet.
Marius decise di raccontarle la conversazione che aveva avuto la sera precedente con Goran Mulciber, e del suo discorso sui con legami che non potranno mai sparire con il mondo in cui viveva precedentemente.
- E che problema c'è? - disse Juliet con semplicità.
- In che senso? - chiese Marius.
- Io anche se sono una strega, resto comunque figlia dei miei genitori, non ho intenzione di rinnegarli, e se a qualcuno crea problemi questa cosa, non mi riguarda - rispose Juliet...


MARIUS GREBB




Ambientazione: 2017 -
Personaggi principali inediti: Marius Grebb, Tonia, Juliet Stone, Michelle Pavlov, Matthew Baston, Bruce Sandon, Leana Faintser e tanti altri...
Personaggi principali già esistenti: Seamus Finnigan, James Sirius Potter, Lucy Weasley, Dawlish e tanti altri...
Info: ho iniziato a scrivere questa Fan Fiction un sacco di tempo fa. Il progetto base prevede che questa storia sia piuttosto lunga, visto che racconta la vita ad Hogwarts di un ragazzo. Quasi tutti i personaggi principali della storia sono inediti, anche se incontreremo molti elementi che già la Rowling ci ha fatto conoscere, e mi sono permesso di inventare qualche fantomatico figlio di qualche personaggio di cui non si conosce il destino. L'ipotesi di base di questa storia, è che tra la caduta di Voldemort e il 2017, non sia accaduto niente di rilevante, ma che la tranquillità nel mondo dei maghi non sia destinata a durare.
Vediamo come e perchè, il nostro protagonista, Marius Grebb, giocherà un ruolo importante in quello che accadrà nel mondo dei maghi...

Elenco capitoli

Libro 1

Prologo
1 - Buon Compleanno Klare
2 - Una lettera che ti cambia la vita
3 - Per la prima volta in mezzo ai maghi (parte 1 e parte 2)
4 - Congedo
5 - L'espresso per Hogwarts
6 - Lo Smistamento parte 1 parte 2
7 - Iniziano le lezioni
8 - Il mondo dei maghi e quello dei Babbani
9 - Goran Mulciber
10 - Una bella opportunità
11 - Halloween
12 - Un compito difficile
13 - Ritorno a casa
14 - E' come un altro mondo
15 - Decisioni importanti
16 - Esordio col botto
17 - Grandi amici
18 - Notte prima degli esami
19 - Scomparsa

20 - Ricordi importanti
21 - Sbagliare con criterio
22 - Delusione
23 - Rabbia e sorrisi
24 - Il regalo più brutto
25 - Una giustizia ingiusta


Libro 2

Prologo
1 - In campeggio
2 - Di nuovo insieme
3 - Un pericolo per tanti
4 - La scelta
5 - Un incontro inatteso
6 - Nuove leve
7 - Sfida alla verità
8 - L'uscita dal tunnel
9 - Lilian Terry
10 - La fine dell'attesa
11 - I tre maghi
12 - Il furto
13 - Verso la prima prova
14 - Una sfida con se stessi
15 - Un passo importante
16 - Un fatto fantasmagorico
17 - Natale di attesa
18 - Il Ballo del Ceppo
19 - Una piacevole realtà


In grassetto i capitoli già pubblicati

Aggiornato 20 - 07 - 2011


PROLOGO

Era buio a Notturn Alley e per strada non c'era nessuno. Improvvisamente si sentì un forte crack, ed una persona si materializzò dal nulla. L'uomo misterioso si muoveva circospetto per la strada principale di Notturn Alley. Sapeva che avrebbe dovuto incontrare una persona, ma quello che aveva con se era qualcosa di talmente prezioso, di talmente bollente, che non poteva fidarsi di nessuno. L'uomo si accese una sigaretta e, appoggiandosi ad un muro, rimase in attesa. Quando stava per fare l'ultima boccata dalla sigaretta, nella via di Notturn Alley si sentì un altro crack, seguito dalla comparsa di un uomo. Si trattava di una figura scura e incappucciata.
- Ministro, che fa, si nasconde? - disse l'uomo, che evidentemente aveva riconosciuto la persona che si era appena materializzata.
- Non è certo normale un Ministro della Magia in giro a mezzanotte per Notturn Alley - rispose l'altro uomo.
- Eh già - rise l'uomo che nel frattempo aveva finito di fumare la sua sigaretta.
- Allora? Mi avevi detto che mi dovevi parlare urgentemente - incalzò il Ministro della Magia.
- Proprio così - rispose l'uomo con tono affabile. Sapeva infatti che quello che aveva tra le mani era dinamite, e che il Ministro avrebbe fatto qualsiasi cosa per ottenere ciò - Deve sapere che ho fatto qualche viaggio al nord ultimamente, e sono capitato in un luogo, che mi ha stuzzicato particolarmente la fantasia.
- Ovvero? - chiese il Ministro.
- La tomba di Grindelwald - disse l'uomo.
- La tomba di Grindelwald! - esclamò stupito il ministro.
- Proprio così - spiegò l'uomo - dopo di chè mi sono recato a Godric's Hollow, perchè avevo deciso di ricostruire il percorso di Grindelwald negli anni della sua grandezza. Mentre mi trovavo al cimitero, sono andato a visitare la tomba di Ariana Silente, ha presente chi è vero?
- Certo che lo so - ribattè stizzito il Ministro - vai avanti.
- Proprio mentre mi trovavo lì, ho visto una cosa che ha destato il mio interesse - proseguì l'uomo - nella lapide, c'era una sorta di doppio fondo, che conteneva dei fogli. Chi li aveva posizionati lì, sicuramente non temeva che venissero ritrovati, visto che non ho trovato nessuna magia intorno a loro. Lei, Ministro, sa che sono curioso, fin troppo curioso, e così ho tirato fuori i fogli, ed iniziai a dargli un occhiata.
- Cosa contenevano? - domandò il Ministro, che ormai era preso dalla storia.
- Non voglio rovinarle la sorpresa, li ho portati con me per darli a lei - disse l'uomo sorridendo. Poi aprù la borsa che aveva con se, prese i fogli e li consegnò al Ministro.
Kingsley Shacklebolt, da quando era diventato Ministro della Magia, aveva avuto la fortuna di governare un periodo piuttosto tranquillo, ma il colorito che prese mentre dava una rapida letta alle lettere, era a dir poco impressionante.
- Que... queste sono... - balbettò il Ministro.
- Già - confermò l'uomo.
- Erano state nascoste - disse il Ministro.
- Proprio così - disse l'uomo - e se avrà modo di leggerle più a fondo, capirà anche il motivo, e chi le ha nascoste.
- Ora vedrò - il Ministro con la sua voce tradiva preoccupazione - però lei mi deve garantire che terrà queste informazioni riservate almeno fino a domani.
- Perchè domani - chiese l'uomo.
- Voglio capire se davvero bisogna che restino sconosciute al popolo magico - rispose il Ministro.
- Capisco, fino a domani me ne starò buono e tranquillo - disse infine l'uomo.
- Grazie - fece il Ministro, sollevato - ci rivediamo domani qui. Ora scappo che domani mattina presto ho un'udienza con un ragazzo, ed è meglio se vada subito.
- Bene, arrivederla ministro, buonanotte -
Il Ministro si smaterializzò immediatamente. L'uomo era curioso di vedere quale sarebbe stata la reazione di Shacklebolt, e non vedeva l'ora che arrivasse il giorno dopo, per parlare con lui.
Prima di andare a dormire, l'uomo si accese un'altra sigaretta, ed inizio a passeggiare per Notturn Alley, sapendo che ora che aveva dato tutto al Ministro, poteva stare più tranquillo.



Ultima modifica di Pell il Mer Lug 20 2011, 10:30 - modificato 11 volte.
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Minerva Mc Granitt

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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptySab Apr 24 2010, 10:57

bellissima...aspetto il resto...Anche questa non si potrebbe mettere nella homepage come il diario di Augustus Merlin?A me piace moltissimo!
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remus.




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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptySab Apr 24 2010, 12:33

C'è qualche ripetizione, qualche imprecisione e non sempre la concordanza verbale è rispettata.
Poi Kingsley non dovrebbe essere troppo vecchio per essere ancora ministro? È diventata una carica a vita? Very Happy
Comunque complimenti per l'inventiva e l'originalità... aspettiamo il seguito! (Senza andare a sbirciare dove lo hai già postato tongue).


Ultima modifica di Remus. il Sab Apr 24 2010, 12:51 - modificato 1 volta. (Motivazione : errore di battitura)
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Pell

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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptySab Apr 24 2010, 12:45

grazie Very Happy mi fa, davvero, piacere che tu mi segnali degli errori in modo che così mi rendo conto di dove sbaglio.

Per quanto riguarda Kingsley, il fatto che sia ancora lui il ministro della magia è motivato, poi lungo la storia si conosceranno meglio un po' delle sue vicende Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptySab Apr 24 2010, 19:51

CAPITOLO 1 - BUON COMPLEANNO KLARE

Era un giorno importante per Klare Grebb: era il suo quindicesimo compleanno e, come nelle altre occasioni, si stava preparando una grande festa per la sera.
Come tutti gli altri compleanni anche questo richiedeva un grande impegno da parte di tutti i membri della famiglia, poichè era necessario ordinare e pulire casa, oltre a dover cucinare e comprare l'occorrente necessario. Klare aveva un fratello di undici anni, di nome Marius, il quale era indaffarato a spolverare i mobili del salotto.
- Marius, puoi venire un attimo? - dalla cucina Marius sentì la voce della madre chiamarlo, quindi posò i suoi attrezzi e si recò in cucina. La casa era su due piani, come quasi tutte le case nel paese di Saint Patrick; al piano terra c'erano cucina, sala da pranzo e salotto, mentre al piano di sopra c'erano quattro camere, una per Marius, una per Klare, una per i genitori e una per gli ospiti.
- Marius, ho dimenticato di comprare i tovaglioli, puoi scendere tu a comprarli? I soldi li puoi prendere nel portafoglio che ho lasciato all'ingresso, - chiese la madre, Diana, a Marius una volta giunto in cucina.
- Ok mamma, vado e torno! - rispose Marius che uscì dalla cucina.
Come in occasione di tutte le feste, il luogo più disordinato e trafficato diventava la cucina, ma Marius nonostante il caos aveva sentito degli odori che lo deliziarono. Non vedeva l'ora che arrivasse la sera per poter gustare tutte le leccornie che stava preparando sua madre. Ovviamente l'interesse di Marius non era rivolto solo verso i cibi, anzi, aspettava con ansia la festa per rivedere alcuni suoi parenti, in particolare Seamus, il cugino di sua madre, con il quale aveva un ottimo rapporto.
Il motivo per cui Marius e Seamus fossero così legati era un po' difficile da spiegare; fino all'età di 8 anni, il rapporto tra Marius e Seamus era un rapporto normale, come quello che tutti hanno con un parente che non si vede molto spesso, ovvero un saluto, una breve chiacchierata per sapere come andavano le cose e basta; ma improvvisamente Seamus e Marius si trovavano sempre più spesso a parlare, in particolare riguardo ciò che accadeva a Marius nella vita. Il perchè di tutto questo Marius ancora non se lo riusciva a spiegare con certezza, ma nonostante ciò ricordava uno strano evento che lo aveva coinvolto 3 anni prima, e che sembrava aver cambiato in modo positivo il suo rapporto con il cugino Seamus.
Era il compleanno di sua madre e durante la festa Marius si era trovato a discutere con suo cugino Jack, con il quale litigava ogni volta, poichè il cugino si divertiva a provocare Marius e a far ricadere su di lui qualsiasi colpa. Anche quella sera era successo un fatto analogo: Jack aveva iniziato a prendere in giro Marius, il quale dopo aver tentato invano di ignorarlo, reagì e lo spinse addosso ad un tavolo, precisamente quello delle bibite. Le conseguenze avrebbero potuto essere disastrose e Marius già si immaginava tutte le bibite in terra, ma miracolosamente, nonostante Jack avesse cercato in tutti i modi di accentuare ancora di più l'impatto, il tavolo non si mosse, e rimase immobile come se non fosse successo niente. Marius rimase colpito da tanta fortuna, ma non era il solo, infatti dietro a lui c'era Seamus, che aveva visto il fatto e ne era rimasto stupito ma Marius avrebbe giurato che oltre allo stupore, nello sguardo di Seamus ci fosse anche gioia.
E da quel giorno che Seamus e Marius era entrati in ottimi rapporti, con Seamus che si interessava a tutto ciò che accadeva a Marius di strano e non, come se cercasse di capire qualcosa di lui. Dall'altra parte Marius non sapeva un bel niente di Seamus, se non che viveva a Londra con la madre, la quale in seguito ad una malattia (sconosciuta), era impossibilitata a muoversi, e che aveva studiato in un istituto privato all'estero. Ovviamente Marius, che era molto curioso, non mancava mai di chiedergli qualche cosa sulla sua vita, ma Seamus gli rispondeva sempre con tre parole " A tempo debito".
Mentre Marius stava per uscire di casa, incontrò sua sorella Klare che gli chiese: - Dove vai Marius?
- Vado a comprare i tovaglioli di carta, - rispose il fratello.
- Ok! Ah a proposito, sai se Tonia con i suoi vengono stasera?
- Mmm... - rispose Marius - Penso proprio di no, sai, hanno un matrimonio.
- Ah ok; allora ci vediamo dopo. - e Klare si diresse verso le scale, probabilmente per andare in camera sua. Klare e Marius si somigliavano molto, entrambi erano biondi con occhi marroni, anche se Klare era precisa e curava molto il suo aspetto, mentre Marius tendeva a lasciarsi andare: i suoi capelli erano abbastanza lunghi, ma lui non li pettinava mai e li lasciava stare; suo zio Andy lo prendeva sempre in giro dicendogli che lui variava il suo aspetto a seconda di come dormiva durante la notte.
Uscito dal cancelletto Marius si diresse verso il market per comprare i tovaglioli. Il paese di Saint Patrick era molto piccolo di conseguenza ci si poteva muovere tranquillamente a piedi o in bicicletta e raggiungere qualsiasi parte.
- Ehi Marius! - Una voce lo chiamò, Marius si girò di scatto e vide una ragazza, che a detta di tutta Saint Patrick era molto carina, che si dirigeva verso di lui: era la sua migliore amica, Tonia. Marius e Tonia erano amici da anni, dai tempi della materna, e nonostante fosse molto carina, Marius ha sempre visto Tonia come una sorella, e non riusciva ad immaginarsela come la sua ragazza.
- Ciao Tonia! - disse Marius quando la vide - Come va?
- Tutto bene, dove stai andando? - gli chiese l'amica.
- Devo andare a comprare delle cose al market per la festa di stasera.
- Mi dispiace tanto di non esserci, ricordati di salutarmi Klare e di farle tanti auguri da parte mia! - disse Tonia.
- Ok, spero di ricordarmelo, - fece sorridendo Marius - Tu invece dove devi andare ora?
- Devo raggiungere mia madre dal parrucchiere, è andata a farsi la messa in piega; oggi lei è la testimone di nozze di mia zia quindi ci tiene molto a fare bella figura, - rispose Tonia - A me invece non va proprio di andare a questo matrimonio. - continuò poi con voce sconsolata.
- Almeno ti risparmi di incontrare Jack! - disse Marius con un sorriso.
- Ah, è vero... magra consolazione, ma almeno ci sta.
I due amici proseguirono camminando e chiacchierando insieme. Il fatto che Marius passasse molto tempo con Tonia spesso suscitava l'invidia dei suoi amici che apprezzavano molto la bellezza di Tonia.
- Eccomi arrivato, - disse Marius una volta che i due erano arrivati davanti al market - Ti saluto, ci vediamo presto.
- Ok Marius, buona festa, salutami tutti e fai gli auguri a tua sorella!
Dopo che i due si congedarono, Marius entrò nel market e comprò i tovaglioli, dopodichè tornò a casa. Arrivato davanti al cancello di casa sua vide che suo papa Maurice era rientrato a casa, quindi voleva dire che anche sua nonna Ivonna era arrivata.

Circa un'ora dopo il suo ritorno a casa, cominciarono ad arrivare gli invitati, e come di regola per il festeggiato, Klare stava sulla porta ad accogliere tutti, mentre Marius, che amava mangiare in pace lontano da tutto il caos della festa, si era messo da una parte, dopo aver salutato tutti i parenti e gli amici che erano arrivati.
Dopo aver finito di mangiare, Marius si rese conto che mancavano ancora alcune persone tra cui zia Ally con l'odiato cugino Jack, e soprattutto Seamus. Incuriosito andò a chiedere alla madre dove fossero, e la madre disse che Seamus aveva avuto un problema e sarebbe arrivato in ritardo, mentre della zia Ally neanche lei sapeva niente.
- Ehi Marius! Questa notte hai dormito bene vedo, oppure ti sei pettinato? - Marius si girò e vide che era suo zio Andrew Grebb, fratello di suo padre, che come al solito, lo prendeva in giro su come trattava i suoi capelli. Papà Maurice e zio Andy non si somigliavano per niente, infatti suo padre, nonostante i suoi capelli si stessero lentamente imbiancando era sempre stato castano scuro con il naso un po' schiacciato, mentre lo zio Andy era più chiaro di capelli e con un naso più grande di quello del fratello. Marius si avvicino allo zio e al padre.
- Allora Marius, da settembre vai alla scuola superiore! - esclamò zio Andy
Marius annuì, lui era abbastanza curioso di andare alla nuova scuola e anche se era sicuro che sarebbe stata più dura dell'elementare, era convinto anche che si sarebbe divertito di più.
Mentre parlava con il padre e lo zio, Marius si accorse che era arrivata un'altra persona: un uomo sulla quarantina, alto, con occhi un po a mandorla e capelli color sabbia che si stavano dirigendo verso il bianco, era arrivato Seamus. Appena lo vide Marius lo andò subito a salutare, con Seamus che gli strinse la mano con calore; Marius poi andò di nuovo al tavolo delle cibarie: gli era venuta ancora fame.
Come sempre Marius cercò di isolarsi mentre mangiava, ma questa volta ci fu qualcuno che lo venne a cercare, ed era proprio Seamus!
- Allora Marius, che mi dici? - chiese Seamus.
- Mah niente di che, passo le vacanze in attesa di iniziare la scuola media, - Marius notò che mentre diceva questa cosa Seamus fece una faccia strana, tipica del cugino, quando sentiva qualcosa che lo faceva ridere; ma Marius fece finta di niente visto che era certo che se gli avesse chiesto perchè aveva fatto quella faccia, Seamus gli avrebbe risposto "A tempo debito" - E poi stavo vedendo che ancora non è arrivato Jack con la zia Ally...
- Vedi che in fondo Jack ti manca! - disse Seamus in tono ironico.
- Tantissimo, capirai, però spero sinceramente che non venga, mi piacerebbe passare una di queste feste in santa pace!
In quel momento squillò il telefono di casa, e mamma Diana si recò subito a rispondere; quando ebbe finito, Marius le chiese:
- Chi era mamma?
- Era zia Ally, - rispose la madre - Ha detto che stasera non possono venire perchè gli si è rotta la macchina...
Il cuore di Marius fece un tuffo, non gli sembrava vero di poter passare una festa in santa pace, magari senza che nessuno se la prendesse con lui per qualcosa che non aveva fatto; infatti l'andazzo di tutte le feste era quello, con Marius e Jack che litigavano e per qualche strano motivo, con Jack che aveva sempre la meglio e Marius che veniva rimproverato per qualsiasi disastro avesse provocato, volontariamente o meno.
- Ehi Marius, che succede? - gli chiese Seamus, che evidentemente aveva notato l'espressione felice sulla faccia di Marius.
- Indovina? - disse Marius con un gran sorriso - Jack non viene! Si è rotta la macchina e non sanno come arrivare!
Seamus lo guardò pensieroso, poi disse:
- Sei veramente fortunato, appena pensi una cosa quella accade...
Marius non seppe come rispondere a questa strana affermazione di Seamus, comunque la serata passò tranquilla, con Seamus e Marius che chiacchierarono per molto tempo, finchè Daniel, figlio dello zio Andy, non invitò Marius a giocare a calcio nel cortile.
Dopo la torta e i regali, tutti gli invitati cominciarono a salutarsi; al momento del congedo con Seamus, il cugino disse a Marius una cosa molto strana:
- Credo che ci vedremo prima di quello che pensi.
A sentire questo Marius rimase un po' interdetto, più che altro perchè la prossima occasione di ritrovo sarebbe stata a novembre, per la festa di zia Ally, e a Marius non sembrava poi così tanto vicino, d'altro canto mancavano ancora più di due mesi.
- Beh, comunque mancano ancora due mesi al compleanno di zia Ally, - disse Marius.
- Non preoccuparti, - rispose Seamus - Ci vediamo presto, ciao! - detto questo uscì di casa.

Quando furono andati via tutti gli invitati, tutti i membri della famiglia Grebb si stavano impegnando nella pulizia del salotto. Marius detestava questo momento: lui infatti era stanco e voleva andare a dormire, ma a casa sua vigeva la regola che dopo la festa bisognava sistemare tutto subito, per non avere troppi problemi il giorno dopo.
- Comunque è stata una bella festa, - disse Klare mentre sistemavano.
- Sì, peccato che zia Ally e Christine non siano potuti venire... - rispose mamma Diana. Christine era la mamma di Tonia, l'amica di Marius.
- Non per cattiveria nei confronti di zia Ally, - intervenne Marius - Ma l'assenza di Jack non mi è dispiaciuta poi così tanto...
- Marius! - esclamò mamma Diana in tono di rimprovero, poi aggiunse - Dai ragazzi ora si può andare a dormire, buonanotte a tutti.
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remus.




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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyDom Apr 25 2010, 08:41

Ancora ripetizioni:
cucina
Pell ha scritto:
.... chiese la madre, Diana, a Marius una volta giunto in cucina.
- Ok mamma, vado e torno! - rispose Marius che uscì dalla cucina.
Come in occasione di tutte le feste, il luogo più disordinato e trafficato diventava la cucina.....
Seamus, Marius, rapporto
Pell ha scritto:
....in particolare Seamus, il cugino di sua madre, con il quale aveva un ottimo rapporto.
Il motivo per cui Marius e Seamus fossero così legati era un po' difficile da spiegare; fino all'età di 8 anni, il rapporto tra Marius e Seamus era un rapporto normale, come quello che tutti hanno con un parente che non si vede molto spesso, ovvero un saluto, una breve chiacchierata per sapere come andavano le cose e basta; ma improvvisamente Seamus e Marius si trovavano sempre più spesso a parlare, in particolare riguardo ciò che accadeva a Marius nella vita. Il perchè di tutto questo Marius ancora non se lo riusciva a spiegare con certezza, ma nonostante ciò ricordava uno strano evento che lo aveva coinvolto 3 anni prima, e che sembrava aver cambiato in modo positivo il suo rapporto con il cugino Seamus.
stupito
Pell ha scritto:
.....che aveva visto il fatto e ne era rimasto stupito ma Marius avrebbe giurato che oltre allo stupore, nello sguardo di Seamus ci fosse anche gioia.
Concordanza verbale, aveva sempre visto
Pell ha scritto:
Marius e Tonia erano amici da anni, dai tempi della materna, e nonostante fosse molto carina, Marius ha sempre visto Tonia come una sorella, e non riusciva ad immaginarsela come la sua ragazza.
papà
Pell ha scritto:
Arrivato davanti al cancello di casa sua vide che suo papa Maurice era rientrato a casa, quindi voleva dire che anche sua nonna Ivonna era arrivata.
qui si capisce poco...
Pell ha scritto:
Mentre parlava con il padre e lo zio, Marius si accorse che era arrivata un'altra persona: un uomo sulla quarantina, alto, con occhi un po a mandorla e capelli color sabbia che si stavano dirigendo verso il bianco, era arrivato Seamus

In generale c'è un eccesso di "Marius" lo ripeti quasi ad ogni riga. Le frasi a volte sono complicate e non scorrevoli. L'ambiente (brutta bestia su cui ti romperanno spesso:l'ambiente. Ciò che sta intorno ai apersonaggi, cose, profumi, suoni, ecc.. ecc...) è un po' carente. Diciamo che devi migliorare un po' lo stile in generale, è un po semplicistico, ma questo lo puoi fare solo con l'esperienza!!

Ad ogni modo ancora complimenti per l'inventiva e sopratutto per la costanza!!
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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyDom Apr 25 2010, 09:29

grazie Very Happy ora vedo di risistemarlo un po' Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyDom Apr 25 2010, 10:49

Le correzioni te le ha gia fatte Remus Razz quindi...soltanto una cosa:Descrivi di piu' la festa jocolor !Comunque a me piace moltissimo!Vaiavanti cosi' cheers
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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyLun Apr 26 2010, 22:59

oggi non sono riuscito a rivedere il testo, che sono praticamente tornato a casa mo da stamattina Very Happy comunque ecco il secondo capitolo Very Happy

Capitolo 2 - Una lettera che ti cambia la vita


L'estate per Marius trascorreva lentamente tra il caldo e il freddo, passava le giornate con Tonia oppure a giocare a calcio con i suoi amici: ovviamente con loro sbuffava sempre ogni volta che si parlava di scuola, ma in cuor suo Marius aspettava il suo inizio, sia per la curiosità sia perchè cominciava ad annoiarsi. Purtroppo per lui quell'anno papà Maurice, che lavorava come giornalista, non aveva ottenuto le ferie, quindi la sua famiglia non poteva andare fuori. La cosa bella delle vacanze estive era che Marius riusciva ad avere spesso la casa vuota, visto che Klare passava le giornate in giro con la sua amica Stacy, e sua madre tra una cosa e l'altra passava molto tempo fuori casa. L'unico giorno in cui Marius con la famiglia riusciva a spostarsi, per andare al lago o in campagna, era la domenica, dove tutta la famiglia Grebb era in grado di riunirsi.
Due settimane dopo il compleanno di Klare, la famiglia Grebb si stava preparando per andare a fare un pic nic in un grande parco che si trovava a 20 chilometri da Saint Patrick, quando durante la colazione sentirono qualcosa sbattere contro la porta.
- Cos'è stato? - chiese Marius.
- Non lo so, - rispose papà Maurice - A sentire sembra il rumore di una lettera...
- Sì caro, ma la domenica non può essere, il postino non lavora, - disse mamma Mary.
- Vabbè dai, - intervenne Marius cercando di tagliare corto - Vado a vedere cos'era, - e si recò alla porta.
Quando la aprì, scoprì che era effettivamente una lettera, una lettera molto strana, che a Marius ricordava un po' quelle con cui avevi a che fare quando giochi al computer con i giochi di ambientazione medievale; e sopra c'era scritto

Sig. Marius Grebb
Celtic Street n.54
Saint George
Birmingham

Marius rimase colpito quando scoprì che era indirizzata a lui, e la prima cosa che pensò che fosse un scherzo; chi mai gli poteva mandare una lettera in formato medievale con addirittura uno stemma araldico con sopra una grossa H con quattro animali sopra? Ancora pensieroso ritornò in cucina, e il padre gli chiese subito:
- Cos'era Marius?
- Era una lettera, papà, indirizzata a me. - rispose Marius.
- Ma chi ti ha scritto? Carlo Magno? - intervenne sarcastica Klare notando la strana busta che teneva in mano il fratello.
- Non lo so, - si difese Marius - Comunque ora do un'occhiata, anche se sembra anche a me una presa in giro.
- Può essere anche qualche pubblicità, - disse il padre.
Marius ancora un po' dubbioso cominciò ad aprire la lettera, con all'interno due fogli, prese il primo e lo lesse:

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

Direttore: Dorian McBride

Caro signor Grebb,
siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie. Insieme alla lettera avrà il biglietto del treno che le permetterà di raggiungere la scuola. I corsi inizieranno il 1 settembre. Aspettiamo una sua risposta entro e non oltre il 30 luglio p.v.

Dorian McBride

P.S. Visto che lei è cresciuto in mezzo a non maghi, verrà inviato un emissario del Ministero della Magia per spiegare la situazione.



Marius lì per lì rimase colpito da quella lettera, la sua parte razionale avrebbe detto che era una cosa assurda, impossibile, ma c'era una parte di lui che gli diceva che era una cosa vera e non uno scherzo. Lesse altre due volte la lettera e poi alzò lo sguardo guardando i suoi genitori.
- Allora Marius? - chiese la madre - Di cosa si tratta?
- Mah, - rispose Marius abbastanza dubbioso se dirlo a tutti o no - Niente di che, credo sia uno stupido scherzo.
- Sì, ma di cosa si tratta? - incalzò il padre.
- Beh, - disse Marius cercando di tergiversare il più possibile - Qui dicono che sono... come posso dire... un mago, e che posso frequentare una scuola di maghi.
La reazione fu quella prevista da Marius: tutti si misero a ridere, una risata che contagiò anche lui.
- Certo la gente non ha proprio niente da fare nella vita, - disse Klare mentre rideva.
- Già, - disse Marius.
In quel momento sentirono suonare alla porta.
- Vado io, - disse papà Maurice - Chi è?
- Sono Seamus - fece la voce del cugino fuori dalla porta.
Sentito il nome il cuore di Marius fece un tuffo e formulò un pensiero molto strano: Seamus gli aveva detto che si sarebbero rivisti presto, forse lui aveva qualcosa a che fare con la lettera; lui che era un tipo così misterioso, che rinviava sempre i momenti in cui doveva svelargli qualcosa...
- Ciao Seamus, - esclamò papà Maurice - Come mai da queste parti?
- Diciamo lavoro, - rispose il cugino - E poi volevo fare due chiacchiere con Marius, è in casa? -
- Certo, - fece Maurice - Marius, vieni alla porta che c'è Seamus che ti vuole parlare.
Marius si diresse alla porta, pieno di strani pensieri che gli erano venuti in testa un po' per colpa della lettera, un po' a causa della visita inaspettata di Seamus.
- Ciao Seamus - disse.
- Ciao Marius, - fece il cugino con un sorriso - Vieni un attimo fuori che ti devo parlare di una cosa abbastanza importante.
- Io rientro intanto, - disse papà Maurice che aveva capito che doveva essere una conversazione privata tra i due. Quando rimasero soli Marius chiese:
- Cosa volevi dirmi, Seamus?
- Beh è una cosa un po' complicata da spiegare, - esordì Seamus - Poi io non dovrei neanche essere addetto a queste cose, ma visto che siamo parenti hanno fatto un'eccezione.
- In che senso? - chiese Marius che non aveva capito niente riguardo quello che aveva detto Seamus.
- Ti è arrivata per caso una lettera questa mattina? - chiese il cugino.
- Sì, - rispose Marius - Però credo sia una presa in giro, cioè in quella lettera dicevano che io dovrei frequentare una scuola per maghi...
Seamus lo guardò e sorrise, poi esitando disse:
- Quello che sto per dirti probabilmente ti sembrerà assurdo, ma la lettera non è assolutamente uno scherzo: Hogwarts esiste veramente e tu sei un mago.
A questa affermazione Marius rimase ammutolito; in un'altra occasione avrebbe pensato che il cugino stesse scherzando, ma c'era una specie di convinzione in lui che gli diceva che era tutto vero.
- No, - fece Marius - Non può essere...
- Sì invece, - disse Seamus - E ti posso aiutare anche a capire perchè. Pensa a tutte le volte in cui una situazione sfavorevole è cambiata a tuo favore, nonostante sembrava impossibile una tale cosa; non ti viene in mente niente?
Con quelle parole a Marius gli venne in mente la faccia del cugino, il giorno del compleanno di sua madra tre anni prima, quando evitò miracolosamente uno dei tanti rimproveri causati da un litigio con Jack; forse Seamus quando aveva visto la scena aveva intuito che lui fosse un mago.
- Io lo avevo capito da tre anni che sei dotato di poteri magici, - disse Seamus come se gli avesse letto nel pensiero - E poi, - proseguì - Posso pensare che tu di poteri magici ne hai tanti, visto tutto quello che riesci a far accadere.
- Ma... anche tu sei un mago? - un po' per lo shock, un po' per l'emozione, Marius aveva difficoltà nel parlare e nel pensare, ma nella sua mente scorrevano tanti eventi passati, alcune cose che aveva fatto ma che non si era riuscito a spiegare si stavano chiarendo, e anche la famosa frase del cugino "A tempo debito" stava acquisendo un suo perchè.
- Sì, - rispose Seamus - E anche io ho frequentato Hogwarts, ed ora lavoro al Ministero della Magia, - poi tirò fuori una lunga bacchetta di legno - Guarda questa è la mia bacchetta magica, - la agitò e cominciò a far volteggiare per aria gli oggetti che si trovavano in giro. Marius era a dir poco esterrefatto, ma nello stesso tempo era anche molto emozionato.
- Quindi tu sei il membro del Ministero, quello che doveva spiegare la situazione, - chiese poi Marius.
- Sì, - rispose - Anche se questo solitamente non è il mio incarico, ma ho richiesto l'autorizzazione ad occuparmi di te visto che ti conosco da anni; il direttore dell'Ufficio dei rapporti Maghi-Babbani è un mio carissimo amico e quindi non ho avuto problemi ad ottenere il via libera.
Marius non aveva capito molto riguardo l'Ufficio di cui parlava Seamus, ed era molto curioso di sapere tutto su questo nuovo mondo, visto che oramai era convinto di esserne dentro fino al collo, ma un pensiero molto più importante e preoccupante gli balenò in mente:
- Seamus? - disse Marius con voce preoccupata.
- Dimmi, - rispose Seamus.
- Ai miei genitori come faccio a dirlo?
- Non preoccuparti, - disse Seamus - Ora andiamo e ci parliamo.

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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyLun Apr 26 2010, 23:06

Le correzioni poi te le fara' Remus( Twisted Evil )...che dire,mi piace molto!!!Sta prendendo forma una bellissima storia,complimenti!
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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyVen Apr 30 2010, 19:47

Capitolo 3.1 - Per la prima volta in mezzo ai maghi



Il mattino dopo Marius si svegliò un po' intontito; tutto quello che era successo il giorno prima gli passava per la testa come un film: la lettera, Seamus, la chiacchierata con i genitori. E lui che era un mago, strano ma era così; spiegarlo ai genitori non fu assolutamente facile, soprattutto mamma Diana ci mise molto ad accettare la cosa, solo quando Seamus aveva appiccato fuoco alla porta anche lei aveva deciso di credere alle parole di suo cugino.
Marius aveva paura che questa notizia potesse provocare un certo allontanamento tra lui e la famiglia; in fin dei conti potevano tranquillamente considerarlo come uno zombie, un anormale; ma non fu così, infatti i genitori dopo attimi di imbarazzo, avevano accettato serenamente la situazione e avevano anche acconsentito a scrivere loro la lettera di risposta ad Hogwarts, permettendo a Marius di frequentare la scuola. Un'altra cosa che Marius temeva era la reazione di Klare, la quale prima dell'arrivo di Seamus aveva riso della lettera, ma anche nei suoi confronti i timori di Marius si rivelarono infondati, anzi sembrava molto curiosa di saperne di più.

Marius guardò l'orologio e vide che non erano ancora le sette: Seamus sarebbe arrivato soltanto di lì a due ore; infatti il cugino avrebbe accompagnato Marius e sua madre Diana ( papà Maurice doveva lavorare) a Londra, in un posto dove Marius avrebbe potuto acquistare tutto il materiale per andare ad Hogwarts, e anche la sua bacchetta magica. Marius era eccitatissimo all'idea di andare in mezzo ai maghi e le due ore che lo separavano dall'incontro con Seamus, trascorrevano lentamente e quando arrivarono le nove, Marius era già vestito da un pezzo. Mamma Diana anche era agitatissima, anche se la sua più che eccitazione era timore, timore di andare in mezzo a gente diversa da lei.
Circa dieci minuti dopo le nove Seamus suonò alla porta.
- Allora Marius sei pronto? - disse con un sorriso.
- Certo - rispose Marius - anche la mamma è pronta.
- Sì - disse mamma Diana che era arrivata all'ingresso - Vado a prendere la macchina.
- Tu invece come sei arrivato? - chiese Marius che aveva notato che Seamus non aveva una macchina.
- Con la Materializzazione - disse Seamus con un sorriso.
- Con cosa? - chiese Marius sconvolto.
- La Materializzazione, è una cosa che tu imparerai quando sarai più grande, ti permette di muoverti rapidamente ovunque - spiegò Seamus.
- Grande! - esclamò Marius - è come il teletrasporto...
La scoperta della materializzazione eccitò notevolmente Marius che ora era ancora più ansioso di andare a Hogwarts in mezzo ai maghi.
Quando Mamma Diana arrivò, i tre partirono alla volta di Londra, e quando arrivarono, Seamus li guidò lungo una via, davanti ad un triste pub dall'aria trasandata chiamato " Il paiolo magico ".
- Dobbiamo andare qui? - chiese Marius con aria scettica.
- Sì - rispose Seamus - qui c'è un passaggio che ti permette di arrivare a Diagon Alley, un posto dove puoi comprare tutto il materiale per Hogwarts, andiamo dobbiamo entrare.
- Ehm scusate - disse mamma Diana - ma io non vedo niente...
Seamus rise.
- E' vero, i Babbani non vedono l'entrata del locale, comunque non preoccuparti, riuscirai ad entrare lo stesso purchè sei in compagnia di maghi.
- Che vuol dire Banani? - chiese Marius.
- Babbani, non Banani - spiegò Seamus - sono le personi comuni, quelli che non hanno poteri magici.
- Quindi per voi io sarei una Babbana - disse mamma Diana con un sorriso - Buffo però...
I tre entrarono nel locale che all'interno era molto spazioso, a dispetto di quello che sembrava fuori, ma probabilmente, pensò Marius, è tutto dovuto alla magia.
- Seamus! - Appena entrarono una voce chiamò il cugino.
Marius si girò e vide che una donna sulla quarantina con lunghi capelli biondi gli stava venendo incontro.
- Hannah! - disse Seamus quando la riconobbe - come stai? Che ci fai qui?
- Sono venuta a fare delle spese, ho lasciato a Neville i Tre Manici di Scopa per oggi - rispose la signora che doveva chiamarsi Hannah - tu invece che ci fai qui?
- Io sto accompagnando il figlio di mia cugina a Diagon Alley a comprare le cose, lui ha saputo di essere un mago ieri, e deve andare a Hogwarts quest'anno per la prima volta - poi la presentò a Marius e alla madre - Marius, questa è Hannah Abbott, stava con me a Hogwarts, ed è la moglie di Neville Paciock che sarà il tuo professore di erbologia.
- Molto piacere - disse Marius che le strinse la mano.
- Bene ora ti saluto che andiamo - disse Seamus ad Hannah.
- Ok Seamus a presto - disse - Ti aspetto al pub.
Dopo essersi congedati da Hannah, i tre si diressero al bancone dove si trovava un signore molto anziano che però, stranamente a detta di Marius, doveva essere l'unico a gestire il locale, ovviamente aiutato dalla magia.
- Lui è Tom - gli sussurrò Seamus - è il barista storico del Paiolo Magico, la prima volta che venni qui c'era lui - poi disse al barista - Salve signor Tom, dovremo andare a Diagon Alley.
- Prego signore - rispose il barista - Sapete come andare?
- Sì sì, grazie - rispose Seamus - Andiamo ragazzi - aggiunse poi rivolgendosi a Marius e alla mamma.
I tre si recarono nel retro del locale, dove c'era un'altissima parete di mattoni; Marius non fece in tempo a domandarsi cosa si dovesse fare che Seamus tirò fuori la sua bacchetta magica e colpì su un mattone del muro; dopo quel colpo i mattoni cominciarono a muoversi come all'impazzata e davanti a Marius si spalancò un lungo viale soleggiato; ci volle poco per capire che non era un posto come gli altri, infatti Marius vide molti negozi con insegne tipo " Il Serraglio Stregato " o " Farmacia - Grande svendita di corni di unicorno".
- Questa è Diagon Alley Marius! - disse Seamus.
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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyVen Apr 30 2010, 20:03

Citazione :
Diana ci mise molto ad accettare la cosa, solo quando Seamus aveva appiccato fuoco alla porta anche lei aveva deciso di credere alle parole di suo cugino

Scegli che tempo usare Very Happy

Citazione :
E' vero, i Babbani non vedono l'entrata del locale, comunque non preoccuparti, riuscirai ad entrare lo stesso purchè sei in compagnia di maghi

Perche' o siccome al posto di purche'

Il testo e' molto molto bello!!!Vai avanti cosi,complimenti!

P.S.Soltanto un piccolo appunto,metti piu' punti al posto delle virgole,rendono le frasi pesanti da leggere Razz
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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyVen Apr 30 2010, 20:31

Grazie Very Happy ancora non sono riuscito a correggere in generale la FF ma sti giorni ho lavorato non ci sono stato per niente. Comunque posterò con frequenza la storia visto che a scrivere sto al cap. 24 Very Happy spero a breve di rivedere sugli errori segnalati Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyMar Mag 04 2010, 22:58

Capitolo 3 - Per la prima volta in mezzo ai maghi parte 2


Marius era rimasto piacevolmente stupito e meravigliato di come fosse Diagon Alley, poi chiese a Seamus:
- Dove mi consigli di andare prima? Credo di avere la lista che era allegata alla lettera di Hogwarts.
- Non preoccuparti per ora - lo interruppe Seamus - dobbiamo prima andare alla Gringott, dobbiamo cambiare i soldi.
- Cos'è la Gringott? - chiese Marius.
- La Gringott è la banca dei maghi, devi sapere che noi usiamo un diverso conio dal vostro, comunque per questo ho parlato con Diana; - rispose - hai portato quello che ti avevo detto? - chiese poi rivolgendosi a mamma Diana
- Sì Seamus - rispose sua madre.
I tre si diressero lungo il viale di Diagon Alley, con Seamus di tanto in tanto che salutava qualche suo conoscente e Marius che era completamente ipnotizzato dai negozi e dalle vetrine di essi; dopo un po' giunsero davanti ad un immenso edificio con scritto sopra Gringott.
- E' questa la banca? - chiese Marius.
- Già - rispose Seamus - è stata ricostruita da poco, venti anni fa fu quasi completamente distrutta da Harry Potter quando fece scappare un drago dopo che penetrò in una camera blindata.
- Chi è Harry Potter? - chiese curioso Marius.
- Beh, ora come ora è uno dei maghi più famosi esistenti - spiegò Seamus - è colui che ha sconfitto il più potente mago oscuro di tutti i tempi. Io stavo con lui a Hogwarts, stavamo nella stessa casa allo stesso anno.
- Casa? Ma perchè Hogwarts è divisa? - insistette Marius.
- Beh più o meno sì - continuò Seamus - Tu appena arriverai a scuola verrai mandato in una casa di Hogwarts, ce ne sono 4 e si chiamano Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde; è con i tuoi compagni di casa che farai le varie lezioni.
- Ah!! - esclamò Marius - Tu in che casa stavi?
- Io ero un Grifondoro - disse Seamus - Comunque ora andiamo alla Gringott che alltrimenti facciamo troppo tardi.
I tre andarono verso l'edificio, sulla porta si trovava una strana e piccola creatura.
- E' un folletto - spiegò Seamus vedendo le strane facce di Marius e di sua madre - un tempo la Gringott era gestita esclusivamente dai folletti, ma in seguito alla sua ricostruzione molti maghi hanno cominciato a lavorare con i folletti, ed ora il direttore è un uomo.
Entrati nella banca i tre si recarono al bancone, con Seamus che chiese ad un folletto dove dovevano andare per cambiare i soldi, e il folletto che li indirizzo verso un altro bancone dove avrebbero potuto fare ciò che dovevano. Arrivati al bancone una donna li accolse:
- Salve! - aveva un forte accento francese, e nonostante avesse avuto più di quarant' anni, Marius rimase stupito dalla sua incredibile bellezza, gli sembrava di non aver mai visto una donna così bella.
- Buongiorno - disse Seamus che, notò Marius, non doveva essere rimasto indifferente alla bellezza della donna, - dovremo fare il cambio delle monete babbane con le nostre; Diana mi puoi passare i soldi così li consegno?
Mamma Diana si mosse un po' a disagio, e prese i soldi; evidentemente, pensò Marius, Seamus aveva detto a sua madre di prendere i soldi, probabilmente quelli che gli avevano regalato al battesimo.
- Ok - disse la donna - dovete anche aprire una camera blindata?
- Sì - rispose Seamus - e ci dobbiamo mettere dentro i soldi che abbiamo appena cambiato, tranne sessanta galeoni che ci dovrebbero servire per oggi.
Dopo un breve periodo di attesa, la donna tornò e consegnò a Seamus un sacco pieno di monete e una chiave con sopra scritto il numero 1839.
- Queste - spiegò Seamus dopo che furono usciti dalla Gringott - sono le monete dei maghi, quelle d'oro sono quelle con più valore e si chiamano Galeoni, poi ci sono i Falci d'argento e gli zellini di bronzo; questa invece è la chiave della tua camera blindata, dentro ci sono tutti i tuoi soldi che mi ha dato tua madre, quando devi prelevare qualcosa per fare compere basta che dai questa chiave ai folletti.
- I soldi che hai prelevato basteranno per tutte le spese? - chiese Marius.
- Si tranquillo - lo rassicurò Seamus - con 50 galeoni te la dovresti cavare con tutte le cose, ora però cominciamo a fare le compere altrimenti facciamo tardi per ritornare a casa.
Marius allora tirò fuori la lista e la lesse:

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

UNIFORME

3 divise a tinta unita neri
1 capello a punta nero
1 paio di guanti in pelle di drago
1 mantello in tinta unita nero
1 calderone
1 bilancia d'ottone

ACCESSORI

Gli studenti dovranno essere inoltre muniti di una bacchetta magica, un kit completo di base per le pozioni, penne d'oca e fogli di pergamena

E' possibile portare con se un animale che sia gufo, gatto, rospo, topo
Gli studenti del primo anno non possono possedere manici di scopa personali

LIBRI DI TESTO

MANUALE DEGLI INCANTESIMI 1, Miranda Gadula
STORIA DELLA MAGIA, Bathilda Bath ( nuova edizione aggiornata agli ultimi avvenimenti)
GUIDA ALLA TRASFIGURAZIONE, Chiristopher Donial
TEORIA E PRATICA DELLA MAGIA DIFENSIVA, Kingsley Shacklebolt
IL MAGO E LE PIANTE, Neville Paciock
PRIME POZIONI, Horace Lumacorno

Le ricordiamo che con il seguente biglietto lei dovrà presentarsi a King's Cross alle ore 11 il giorno 1 Settembre, al binario 9 e tre quarti

- Bene - disse Seamus - innanzitutto direi di andare a quell' emporio a comprare un bel baule dove tu puoi tenere tutte le cose per Hogwarts.
E i tre si diressero verso un negozietto che si trovava vicino alla Gringott, dove Marius acquisto un capiente baule pagandolo tre galeoni d'oro; subito dopo si diressero ad un negozio di vestiti, chiamato "Madama McClan: abiti per tutte le occasioni", per comprare l'uniforme. Seamus disse a Marius che anche lui aveva comprato lì i suoi abiti per Hogwarts, anche se ai suoi tempi il negozio era gestito dalla madre della nuova padrona. Infatti Marius notò che la donna che faceva tutto era piuttosto giovane, venticinque anni al massimo, mentre sul retro del negozio ci stava un'altra signora, molto anziana, che probabilmente doveva essere la vecchia Madama McClan.
Dopo aver effettuato tutte le compere, Seamus, Marius e mamma Diana si stavano finalmente dirigendo verso il negozio di bacchette magiche, ma ci fu un posto che fece passare di mente a Marius l'imminente acquisto della bacchetta: sembrava il paese dei balocchi, era un negozio chiamato " I tiri vispi Weasley", sembrava un negozio che ti avrebbe lasciato il sorriso sulle labbra per tutta la vita, infatti l'immagine che Marius collegò a quel negozio era una persona che rideva.
- Ehi Marius - disse Seamus che aveva notato l'interesse di Marius per quel negozio - vedo che sei rimasto colpito dal negozio dei gemelli Weasley; credo che quello sia uno dei posti più interessanti di Diagon Alley per un ragazzo come te.
- Cosa vendono? - chiese Marius.
- Mah un po di tutto di quello che serve per creare caos e divertimento - rispose Seamus con un sorriso - insomma tutto quello per far arrabbiare i professori di Hogwarts.
Marius sorrise, forse, pensava, in quel posto avrebbe comprato qualcosa più tardi ma ora pensava più alla bacchetta.
Arrivarono davanti ad un piccolo negozio dall'aria molto antica con sopra scritto " Olivander - Bacchette di prima qualità dal 1876 ad oggi " ; Marius rimase un po deluso dall'aspetto del negozio, si aspettava qualcosa di più maestoso, d'altro canto, doveva essere il negozio che distribuiva lo strumento più importante per un mago.
- Questo è il miglior fabbricante di bacchette al mondo - disse Seamus interpretando l'espressione di Marius - vengono anche dall'estero per le bacchette di Olivander; anche la mia l'ho comprata lì, lui è molto vecchio, sembra abbia superato i cento anni.
I tre entrarono e vennero accolti da Olivander: per Marius, Olivander fu davvero un vecchietto curioso, dalla faccia sembrava quasi sul punto di dover cedere da un momento all'altro, ma il suo tono di voce e la sua prontezza nei movimenti fecero capire a Marius che si era fatto un'impressione sbagliata.
- Buongiorno - li salutò.
- Buongiorno signor Olivander - rispose Seamus - volevamo vedere una bacchetta per lui - spiegò poi indicando Marius.
- Mmm ... - disse Olivander pensieroso - se non sbaglio tu sei Finnigan vero?
- Già - rispose Seamus.
- Tredici pollici, legno di tasso, bacchetta molto flessibile, se non ricordo male - disse Olivander.
- Proprio così - fece Seamus con un sorriso - Il signor Olivander si ricorda tutte le bacchette che ha venduto - spiegò poi a Marius.
- Anche se la memoria non è più quella di una volta - disse Olivander - comunque ora vediamo una bacchetta per te ragazzo; che mano utilizzi?
- Sono mancino - rispose Marius.
- Interessante, vediamo cosa posso trovarti.
Il signor Olivander si recò nel retro del negozio e prese delle scatole, che somigliavano molto a quelle delle scarpe; dopo averle posate sul bancone cominciò ad aprirle e tirò fuori alcune bacchette magiche. Le fece tenere in mano a Marius, ma appena il giovane le toccava, Olivander gliele toglieva immediatamente, finchè non trovò una bacchetta che sembrava andasse bene. Infatti quellla appena Marius la toccò capì che era diversa, almeno per lui, infatti fu così, quella doveva essere la sua bacchetta: nove pollici in legno di quercia con coda di unicorno.
Dopo aver pagato da Olivander, i tre andarono tornarono al Paiolo Magico.
- Purtroppo non siamo riusciti a visitare tutta Diagon Alley - disse Seamus - l'importante però che siamo riusciti a comprare tutto l'occorrente necessario per la scuola.
Marius era felicissimo, non riusciva a credere a tutto quello che aveva visto, e a quello che gli era successo; era strano, ma ora non vedeva l'ora di partire per Hogwarts, alla scoperta di un mondo nuovo, nel quale aveva iniziato ad entrare.
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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyDom Mag 09 2010, 23:10

CAPITOLO 4 - CONGEDO


Ormai la partenza per Hogwarts era imminente e in Marius stava nascendo un nuovo sentimento. Infatti da un lato era molto contento di dover partire, ma dall'altro stava cominciando a pensare che andando via da Saint Patrick, avrebbe lasciato tutte le sue cose e i suoi amici, e soprattutto Tonia, la sua carissima amica; e proprio al suo riguardo, in Marius c'era una battaglia interna, perchè lei sicuramente avrebbe voluto delle spiegazioni sul motivo per cui sarebbe partito, e a Marius non andava di mentirle, come aveva fatto con i suoi parenti e amici, dicendo che sarebbe andato a studiare in un college in America. Nello stesso tempo gli sembrava difficile dirle che lui andava ad una scuola per maghi, oltretutto Seamus gli aveva raccomandato di non dirlo a nessuno. Prima di partire, decise Marius, le avrebbe parlato cercando un modo di spiegarle la situazione senza dirgli che era un mago.
Marius aprì il baule e cominciò a frugarci dentro, tirando fuori il libro Storia di Hogwarts, un libro facoltativo che Seamus aveva consigliato a Marius di comprare per avere una minima idea su cosa avrebbe dovuto affrontare. In quei giorni aveva letto il libro tante volte, apprendendo che le quattro case di Hogwarts venivano dai nomi dei loro fondatori, e che ognuna era caratteristica per una particolare qualità; poi che ogni anno si disputava un campionato interno dello sport dei maghi, il Quidditch (che Marius non vedeva l'ora di capire come si giocasse visto che sul libro era descritto come uno sport divertentissimo e molto eccitante); molte pagine erano poi dedicate ai presidi, in particolare Albus Silente, uno dei più grandi di Hogwarts, a detta del libro. Aveva letto anche gli altri libri, soprattutto quello di Incantesimi, perchè Marius aveva paura di essere indietro rispetto agli altri compagni di classe, che magari provenivano da famiglie di maghi.

- Caro Marius, - disse papà Maurice, mentre finivano il pranzo del 31 agosto - Domani è il grande giorno: domani parti.
- Già, - disse Marius con un mezzo sorriso. Il comportamento di suo papà lo stupiva notevolmente, sembrava più eccitato lui che Marius stesso.
- Ti potremo scrivere, vero? - chiese il padre.
- Mah... credo di sì, però con la posta via gufo, penso si usi solo quella tra i maghi, io non ho un gufo. - rispose Marius.
- Non preoccuparti, - intervenne mamma Diana - Ho parlato con Seamus, mi ha detto che a scuola ci sono dei gufi a disposizione degli studenti, quindi per qualsiasi cosa tu puoi mandare uno di quelli.
- Ok, - disse Marius alzandosi da tavola - Io vado un po' in camera... oggi pomeriggio vado a salutare Tonia, ancora non le ho detto che parto.
Marius si avviò in camera, voleva fare un ultima partita alla PlayStation prima di partire.
Verso le quattro Marius uscì di casa per andare al Bar dello Sport dove Tonia lo aspettava, aveva una gran paura e non sapeva come spiegare all'amica che non si sarebbero rivisti fino a Natale e che lui sarebbe andato ad una scuola lontano, senza doverle mentire.
- Ehi Marius! - lo salutò Tonia non appena Marius entrò nel locale.
- Ciao! - ricambiò Marius sedendosi accanto a lei.
- Ti ho ordinato una CocaCola, - disse l'amica - Frank ce le dovrebbe portare a momenti.
- Grazie, - rispose Marius con un sorriso.
I due cominciarono a parlare del più e del meno, nell'attesa che il cameriere portasse le due bibite per loro.
- Allora, mi hai detto che mi dovevi parlare? - chiese Tonia dopo che gli portarono le due Coca Cola.
- Sì, - rispose Marius in modo esitante - Devo raccontarti una cosa che mi è successa tempo fa...
- Cosa? - incalzò Tonia che aveva notato che Marius stava assumendo un tono un po' troppo esitante.
- Praticamente, parto. - spiegò Marius - Mi hanno preso ad una scuola fuori Birmingham, e starò tutto l'anno scolastico lì.
Tonia lo squadrò e disse - Ma... non mi avevi detto che avevi fatto domanda per una scuola fuori Birmingham.
- Infatti non ho fatto nessuna richiesta, fino a due settimane fa ero convinto che avrei frequentato la scuola di Saint Patrick, - si difese Marius.
- Allora come hai fatto ad andare a finire ad una scuola a cui non ti sei neanche iscritto? - domandò Tonia spazientita.
Marius non sapeva più cosa fare, non sapeva se arrampicarsi sugli specchi ed inventarsi una qualsiasi scusa, che però non gli veniva in mente, o dire a Tonia la verità rischiando che lei pensasse che fosse pazzo e tradendo la fiducia di Seamus; alla fine prese la sua decisione.
- Mi prometti che qualsiasi cosa ti dico non mi prenderai in giro? - chiese Marius serio guardando Tonia negli occhi.
- Ok, - rispose Tonia ancora con un tono spazientito - Però dimmi qualcosa!
Marius allora estrasse la lettera di Hogwarts dalla tasca (ormai aveva l'abitudine di portarsela sempre dietro, come per paura che qualcuno gliela rubasse impedendogli di partire), e la diede all'amica. Tonia cominciò a leggere la lettera assumendo un cipiglio strano; Marius dal canto suo aveva molta paura, come avrebbe reagito ora la sua amica?
- Marius, - disse Tonia in modo serio dopo che ebbe finito di leggere la lettera - Che significa?
- Quello che c'è scritto, - rispose - Che a quanto pare sono un mago. - disse sentendosi stupido; parlare con la sua migliore amica, nel bar dove era praticamente cresciuto lo faceva sentire strano.
- Ma... come è possibile ... - disse Tonia - Come puoi credere ad una cosa del genere...
- Non ci credevo neanche io all'inizio, - spiegò Marius - Cioè, immaginati la scena con io che leggo una lettera del genere, ma poi è arrivato Seamus...
- Che c'entra Seamus? - lo interruppe Tonia.
- Beh... lui è un mago, lui sapeva da tenpo che io ero un mago, dice che lo aveva notato grazie ad alcune cose strane che mi accadevano intorno... - quando Marius finì di parlare, Tonia gli prese il braccio e glielo strinse forte e lo guardò con uno sguardo molto penetrante e gli disse:
- Io ti voglio credere Marius, però vorrei che tu ora mi prometti che non è una presa in giro; mi fido di te, perchè ti conosco da anni e siamo cresciuti insieme quindi ti credo, è una cosa assurda che se me l'avesse raccontata un'altra persona ci avrei creduto solo se me lo avesse dimostrato, però mi fido di te.
Marius sentì come qualcosa che si sgonfiava dentro di lui, come se la paura di parlare con Tonia stava via scomparendo; quello che gli aveva detto Tonia gli aveva fatto molto piacere, e soprattutto il fatto che lei gli credesse; sorrise e disse:
- Grazie, - quelle parola mise automaticamente fine alle spiegazioni, sia Marius che Tonia capirono che era abbastanza, e quest'ultima capì che tutto quello che aveva sentito quel pomeriggio non lo doveva raccontare a nessuno. I due si diressero poi verso casa, senza dire una parola, ma fu Tonia, quando erano quasi giunti a casa sua, a rompere il silenzio:
- Riusciremo a tenerci in contatto? Magari via e- mail o qualcosa del genere.
- Certo! - rispose Marius - Magari non via e-mail, da quanto ho capito lì si utilizza la posta via gufo, però si può trovare un modo, - Tonia sorrise all'idea della posta via gufo, comunque continuò:
- Magari mi metto d'accordo con i tuoi genitori, credo che mia madre impazzirebbe all'idea di un gufo che mi porta una lettera a casa.
- Sì, posso immaginare la scena... - disse Marius.
- Comunque per Natale torni, vero? - chiese Tonia quando giunsero sotto il cancello di casa sua.
- Sì, da quanto ho capito si può tornare a casa per le vacanze di Natale.
- Allora ci vediamo a dicembre. - disse Tonia.
- Già, - disse Marius con una nota di dispiacere nella voce - Comunque ti scriverò.
- Buona fortuna, penso che mi mancherai molto qui, - disse Tonia con un sorriso.
Marius si sentì imbarazzato e confuso; in effetti lui e Tonia erano sempre stati insieme a scuola, e anche nel tempo libero spesso si vedevano, come sarebbe stata la vita senza la sua migliore amica? si chiedeva Marius, poi disse:
- Anche tu mi mancherai.
- Comunque ci vedremo presto, mancano solo tre mesi a dicembre!
- Già, comunque ricordati che ufficialmente io vado in un college in America. - si raccomandò Marius.
- Non preoccuparti, - lo rassicurò Tonia - Allora ci vediamo, buona fortuna.
- Ciao Tonia, a presto, - disse Marius, che non appena finì la frase Tonia lo abbracciò; dopo che si lasciarono Tonia lo salutò con un sorriso e rientrò a casa.
Marius cominciò ad avviarsi verso casa sua con le idee molto confuse, pensava alla sua amica, come avrebbe fatto senza di lei? Lui non conosceva nessuno che andava ad Hogwarts, forse lì essendo maghi erano tutti grandi amici e lui rischiava di essere escluso? Sarebbe riuscito a trovarsi bene? Per tutto il tragitto verso la sua casa, Marius fu assillato da questi dubbi, finchè non incontrò Klare che ritornava anche lei verso casa, probabilmente perchè era stata dalla sua amica.
- Ehi Marius! - lo chiamò la sorella.
- Ciao, - la salutò.
- Pronto per partire? - chiese Klare.
- Abbastanza, - rispose Marius - Sinceramente sono un po' preoccupato: non conosco nessuno.
- Una persona forse la potresti conoscere. - disse la sorella.
- Cioè? - chiese Marius colto di sorpresa, che rapporti poteva avere Klare con il mondo magico?
- Beh, stavo ripensando a Leanne, una mia compagna alle elementari; te la ricordi?
- Mmm... più o meno, quella che veniva qualche volta a casa nostra con i capelli neri? - chiese Marius cercando di ricordare chi fosse.
- Bravo! Lei, - rispose la sorella - Io penso che lei ora frequenta la tua stessa scuola...
- Come mai lo pensi? - chiese Marius.
- Beh lei alle elementari sembrava una tipa piuttosto fortunata, riusciva sempre ad uscire dalle situazioni difficili, cavandosela per strane circostanze che neanche lei sapeva spiegarsi, un po' come ha detto Seamus riguardo ciò che riuscivi a fare... - spiegò Klare - Ed ora si dice che anche lei studi all'estero in un college, ma ora credo che frequenti la scuola come la tua.
- Allora domani proverò a cercarla, credo che tra tutte le facce sconosciute che vedrò lì, se ne trovo una conosciuta la troverò sicuramente senza troppe difficoltà. - disse Marius tradendo la sua preoccupazione di affrontare l'ignoto.
- Non preoccuparti, - lo rassicurò Klare capendo ciò che provava Marius - Andrà tutto bene, vedrai.
I due rientrarono a casa: Marius si recò subito in camera a controllare per l'ennesima volta se il baule fosse pronto, e si accorse che non aveva rimesso dentro la copia di "Storia di Hogwarts" che stava leggendo quel giorno. Quando scese a cena si sentiva leggermente stordito: quella sarebbe stata l'ultima cena prima della partenza per Hogwarts.
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Minerva Mc Granitt

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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyLun Mag 10 2010, 19:25

Beh non posso far altro se non rinnovarti i complimenti,Pell... Very Happy ...Soltanto una cosa:come ti ho detto prima metti piu' . al posto delle , rendono il testo piu' scorrevole...
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Dobbinky

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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyLun Mag 10 2010, 20:00

mi piace un sacco, però quoto minerva, più punti......!!
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Pell

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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyLun Mag 10 2010, 23:12

è una cosa che sto curando soprattutto negli ultimi capitoli Very Happy (bisognerà aspettare ancora un poco comunque ora li sto rivedendo più attentamente)
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Pell

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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyMer Mag 12 2010, 13:03

CAPITOLO 5 - L'ESPRESSO PER HOGWARTS
Quel mattino Marius era un automa: si muoveva meccanicamente, e non si rendeva conto di ciò che faceva: forse l'emozione, forse la paura, sta di fatto che Marius non parlò in modo sensato finchè non giunsero, lui e i suoi genitori che lo avevano accompagnato, a Londra, alla stazione di King's Cross. Un dubbio che assillava Marius era come trovare il binario 9 e tre quarti, come era scritto sul biglietto che aveva trovato nella lettera, che non poteva assolutamente essere un binario normale. In teoria si sarebbe incontrato con Seamus, ma se il cugino avesse fatto ritardo? Lui non poteva permettersi di aspettarlo senza perdere il treno.
Per sua fortuna, quando Marius arrivò, Seamus stava già alla stazione, vicino alla biglietteria del binario 10.
- Marius - gridò Seamus, facendogli segno di avvicinarsi non appena lo vide; stava parlando con un signore scura, che aveva un figlio anche lui di carnagione scura, il ragazzo, notò Marius, doveva avere la sua stessa età.
- Ciao - disse Marius.
- Allora sei pronto? - chiese Seamus raggiante.
- Si... - disse esitante - spero di sì.
- Dai che andrà tutto bene - lo rassicurò Seamus - comunque ti presento Dean Thomas - aggiunse indicando il signore con cui stava parlando - un mio carissimo amico dai tempi di Hogwarts; è grazie a lui che ho avuto il permesso di venire io da te, il giorno della lettera.
Marius strinse la mano con un sorriso al signor Dean, e lo stesso fecero poi i suoi genitori.
- Lui invece - disse Seamus indicando il ragazzo - è il figlio di Dean, Robert, anche lui deve fare il primo anno.
Robert sorrise a Marius, che ricambiò.
- Bene! - esclamò Seamus - ora che le presentazioni sono fatte avviamoci al binario, se no voi due non troverete posto a sedere.
Seamus e Dean, che evidentemente conoscevano la via per arrivare al binario, guidarono Marius, Robert, papà Maurice e mamma Diana verso una barriera che divideva le banchine dei binari nove e dieci.
- Allora - disse Seamus - per prendere il treno bisogna oltrepassare questa barriera, è facile non preoccuparti - aggiunse poi guardando lo sguardo di Marius.
- Il problema - intervenne Dean - che i non maghi non possono passarci, quindi credo che vi dobbiate salutare ora.
Marius guardò i suoi genitori: era giunto il momento del congedo.
- Allora Marius buona fortuna - disse mamma Diana, che prese il figlio, lo abbracciò e lo baciò; quando lasciò la presa, Marius notò che aveva gli occhi gonfi di lacrime; papà Maurice invece battè sulla spalla del figlio e disse:
- Statti bene Marius, e fatti sentire.
- Forza - esortò Seamus - ora dobbiamo andare se no Marius e Robert non troveranno posto a sedere sul treno.
- Ok andiamo - disse Marius.
Dopo un ultimo saluto ai suoi genitori, Marius vide che Dean e Robert che correvano verso la barriera divisoria, credeva che fossero impazziti, ma non fece in tempo a dire " ah " , che i due erano spariti.
- Cosa è successo? - chiese Marius spaventato.
- Semplice - spiegò Seamus come se fosse la cosa più ovvia del mondo - basta camminare verso quella barriera e si aprirà il passaggio per raggiungere il binario 9 e tre quarti.
Marius rimase interdetto dall'affermazione di Seamus, ma preferì non obiettare, pensando che questa sarebbe forse stata la prima delle tante stranezze che avrebbe incontrato nel mondo della magia.
- Ok, allora andiamo insieme - disse Seamus - al mio tre!! uno... due ... tre.
Seamus e Marius partirono a passo spedito verso la barriera; quest'ultimo dopo aver iniziato a camminare aveva chiuso gli occhi, e quando li riaprì si trovò davanti ad un gigantesco treno con scritto sopra " Espresso per Hogwarts ".
- Eccoci arrivati - dissse raggiante Seamus.
La banchina del binario 9 e tre quarti straripava di gente, con genitori che salutavano i propri figli, altri ragazzi più grandi che si affrettavano a salire sul treno; guardandosi intorno Marius vide gente di tutti i tipi, in particolare fu interessato da quattro persone che si trovavano vicino a lui, due uomini e due donne, con 5 ragazzi.
- Seamus - disse uno degli uomini, quando si girò verso Marius.
- Harry! Ron! - disse Seamus che aveva riconosciuto chi li aveva chiamati.
- Cosa ci fai qui? Sapevo che Dean aveva il figlio che andava ad Hogwarts, ma tu? - chiese uno dei due uomini, molto alto con capelli rosso fuoco.
- Accompagno lui, è il figlio di mia cugina, viene da famiglia di babbani - spiegò Seamus.
- Come Hermione! - disse l'altro uomo, più basso dell'altro, con capelli riccissimi e occhi verdi.
- Ora vado che devo cercare Dean - disse Seamus - Ci vediamo ragazzi!
- Ciao Seamus - salutarono i due
Dean probabilmente si era già avvicinato al treno, infatti, dopo essersi fatti largo tra una gran folla di gente, Seamus e Marius lo trovarono, che stava parlando con una donna bruna
- Robert è già salito sul treno - disse Dean quando li vide.
- Allora è meglio se sali anche tu Marius - disse Seamus.
Marius guardò la porta del treno, vedendola come un passaggio per un altro mondo, un mondo diverso da quello in qui era vissuto fino a poco fa; nonostante ciò decise che era pronto per andare ad affrontare questo grande viaggio.
- Allora vado - disse - Grazie di tutto, per avermi aiutato, senza di te non so come avrei affrontato questa esperienza.
Seamus sorrise e gli strinse la mano, augurandogli buona fortuna; dopo aver salutato anche Dean, Marius salì sul treno che lo avrebbe portato ad Hogwarts.
Appena entrato vide moltissimi ragazzi e ragazze che andavano alla caccia di un posto a sedere in uno scompartimento; Marius non fece in tempo a chiedersi dove poteva mettersi che vide Robert Thomas che lo chiamava:
- Ehi Marius! Vieni in questo scompartimento, ti ho preso il posto.
Marius lo seguì con un sorriso; temeva che Robert, essendo cresciuto tra i maghi, conoscesse già molta gente del posto e che si sarebbe unito a qualche gruppetto, invece stava in uno scompartimento da solo, in attesa che Marius salisse sul treno.
- Allora? - chiese Robert con un sorriso, dopo che Marius si fu sistemato - come ti senti?
- Mmm... bene - disse Marius un po' spiazzato dalla domanda di Robert.
- Mio padre mi ha parlato di te, e mi ha raccontato che anche lui era cresciuto tra i babbani, anche se non ha mai capito se suo padre fosse un mago, visto che ha lasciato la nonna da sola prima che nascesse - spiegò Robert - credo sia stato un bel colpo per lui scoprire di essere un mago.
- Lo è stato anche per me - disse Marius con un sorriso, ricordando il giorno in cui gli arrivò la lettera - Questi ultimi giorni di vacanza ho cercato di informarmi il più possibile sul mondo dei maghi in modo da non essere troppo indietro rispetto a chii già conosce la magia - disse poi tradendo preoccupazione.
- Ma guarda che nessuno di noi sa niente di magia - lo rassicurò Robert - io ho avuto la bacchetta magica soltanto due settimane fa, e non conosco comunque incantesimi. Tutti noi del primo anno abbiamo le stesse conoscenze di magia pratica, ovvero zero.
Marius di colpo si sentì più tranquillo: forse non sarebbe stato poi così tanto indietro rispetto ai suoi compagni. In quel momento si udì un forte fischio e il treno cominciò a muoversi.
- Eccoci partiti - disse Robert felice - Non vedo l'ora di arrivare.
- Anche io - ribattè Marius.
- In che casa vorresti andare? - chiese Robert.
- Sinceramente non lo so - rispose Marius - da quel che ho letto su Storia di Hogwarts, la casa di Grifondoro è quella più rinomata, ma più o meno tutte hanno qualche cosa di positivo no?
- Sì, più o meno credo sia così - affermò Robert.
Subito dopo la partenza, lungo il corridoio del vagone si cominciò a sentire un gran vociare di gente che usciva dagli scompartimenti, per fare visita ad altri compagni o semplicemente per sgranchirsi un po le gambe.
- Tu non conosci nessuno ad Hogwarts? - chiese Marius incuriosito.
- Del primo anno no, a parte te - rispose Robert - il mese scorso però sono andato ad una cena con mio padre, con i suoi vecchi compagni di scuola; lì ho conosciuto un po di ragazzi che vengono ad Hogwarts, ma nessuno dell'età mia. Comunque mi hanno detto che mi sarebbero venuti a cercare sul treno.
Però nessuno venne a fargli visita per molto tempo, anche se verso l'ora del pranzo, una donna tarchiata dal sorriso gentile, passò con il carrello delle cibarie; e fu in quel momento che Marius subì il primo shock da quando era partito: infatti lui si fiondò sul carrello perchè aveva molta fame, ma non trovò i soliti dolci, ma il più strano tipo di roba: Caramelle Tuttigusti più 1, Cioccorane, Zuccotti di Zucca, Gomme Bolle Bollenti. Marius guardò con uno sguardo interrogativo Robert.
- Non preoccuparti - disse l'amico - se vuoi scelgo io per te; immagino che non hai mai mangiato roba del genere prima.
Marius annuì sorridendo, diede i soldi all'amico, e poi cominciò ad assaggiare le varie cose che gli aveva preso Robert: era tutto molto buono, fatta eccezione per le caramelle tuttigusti, che erano davvero tuttigusti, quindi mangiandole potevi anche rischiare sapori veramente disgustosi.
Poco dopo che ebbero finito di mangiare ( le cibarie erano avanzate, poichè per la foga di far assaggiare tutto a Marius, Robert aveva comprato una quantità esagerata di cibo), la porta delllo scompartimento si spalancò di colpo, ed entrarono due ragazze che dovevano avere all'incirca l'età di Marius. Una era alta, con capelli e occhi scuri, l'altra più bassina con capelli lunghi castani e grandi occhi verdi.
- Scusate - esordì la ragazza più alta con voce un po insicura - sapete quando passa il carrello del cibo?
- E' già passato da circa mezzora - rispose Marius.
- Ah - disse ancora la ragazza - credete che lo possiamo ancora trovare?
- La signora che vendeva aveva detto che si trovava nella carrozza del macchinista, quindi potete trovarle lì - intervenne Robert.
- Però se volete noi abbiamo già mangiato e abbiamo un sacco di cose che ci sono avanzate...
- Quindi se volete potete prendere queste - lo interruppe Robert, scoccandogli un sorriso complice.
Le due ragazze si guardarono un po imbarazzate, ma alla fine accettarono l'invito e si sedettero nello scompartimento dei due ragazzi. Marius e Robert offrirono loro le Cioccorane e i Zuccotti di Zucca.
- Non ci siamo ancora presentati - disse Marius - io sono Marius, Marius Grebb.
- E io sono Robert Thomas - disse Robert.
- Io mi chiamo Juliet - ribattè la ragazza più alta - Juliet Stone.
- Io invece mi chiamo Michelle Paulov.
- E' il vostro primo anno ad Hogwarts? - chiese Robert.
- Già - rispose Juliet - è strano; sia io che Michelle non sapevo niente fino ad un mese fa, finchè una mattina si è presentato un tizio che diceva di essere del Ministero della Magia, e mi ha detto che ero una strega e che potevo frequentare la scuola di magia. I miei genitori non volevano credere ad una cosa del genere, e neanche io se devo essere sincera, però eccomi qui, a testimonianza che non è uno scherzo.
- Anche a me è successa la stessa cosa - spiegò Michelle.
- Ah!!! Allora sono l'unico che viene da una famiglia di maghi in questo scompartimento - esultò Robert.
- Ma voi vi conoscevate già prima di partire per Hogwarts? - chiese Marius alle due ragazze.
- Noi siamo praticamente cresciute insieme - spiegò Juliet - abitiamo nello stesso paese, e le nostre case sono una attaccata all'altra.
Marius restò un po in silenzio dopo quell'affermazione, e pensava a come poteva essere strano che due ragazzi cresciuti insieme, scoprivano, sempre insieme, di essere maghi; ebbe una fugace visione di lui e Tonia sull' Espresso per Hogwarts, che chiacchieravano insieme a Robert.
- Anche tu sei cresciuto con i Babbani, Marius? - chiese Michelle.
Marius ci mise un po' a rispondere, poichè era immerso nei suoi pensieri.
- ehm... sì - rispose - nella mia famiglia sono tutti Babbani, tranne il cugino di mia madre, Seamus, è stato lui a dirmi che ero un mago.
- Tra quanto arriviamo? - chiese Robert agli altri
- Prima abbiamo parlato con dei ragazzi e ci hanno detto che saremmo arrivati tra un' oretta - rispose Juliet.
- Dobbiamo indossare le uniformi quando andiamo a scuola vero? - chiese Michelle.
- Credo di sì - rispose Marius.
- Allora noi andiamo nel nostro scompartimento a cambiarci - disse Juliet.
- Ok - rispose Robert - A dopo! Ciao!
- A dopo - gli fece eco Marius.
Non passarono neanche 5 secondi, che Marius sentì una voce dall'esterno:
- Robert! - disse la voce, che subito dopo Marius ricollegò ad un ragazzo più grande di lui, molto magro con capelli ricci a dir poco incredibili.
- James! - esclamò Robert non appena riconobbe chi era che parlava - credevo che passassi prima.
- Scusa amico! - si scusò il ragazzo di nome James - Prima ho provato a cercarti ma non ti ho trovato, poi sono stato impegnato.
- Che hai combinato? - chiese Robert.
- Niente di che - spiegò James - o meglio, nessun guaio - aggiunse con un sorriso - ho passato il tempo nello scompartimento di Selma Deran, una ragazza che mi piace un sacco; l'anno scorso non mi si filava, però ora che mi ha invitato nel suo scompartimento non potevo lasciarmi scappare l'occasione.
- Comunque non ti ho ancora presentato il mio amico - disse Robert - lui è Marius Grebb -
James sorrise a Marius e poi disse:
- Molto piacere! Sono James Potter -
- Ah! Parente di Harry Potter? - chiese Marius senza pensare.
- Già - rispose James con una strana voce sconsolata - sono il figlio.
- Come fai a sapere di Harry Potter, Marius? - chiese Robert.
- Me ne ha parlato una volta Seamus - spiegò Marius - il giorno che sono andato alla Gringott.
- Ah, mi sembrava infatti - disse Robert.
- Ma perchè? - chiese James - Che male c'è a conoscere mio padre? Purtroppo è una delle persone più famose nel mondo.
- Marius è nato e cresciuto con i Babbani - spiegò Robert.
- Qualsiasi cosa senti o ti dicono - disse James a Marius - ricodati che tu, anche se sei nato tra i babbani, sei uguale a qualsiasi mago cresciuto tra noi.
Marius guardò James e gli sorrise; gli faceva molto piacere sentirsi dire da gente che viveva tra i maghi, che ormai era come uno di loro.
- Ragazzi! - esclamò Robert - il treno sta rallentando, stiamo per arrivare.
- Voi dovete cambiarvi - disse James - gli abiti Babbani vengono puniti dentro la scuola; credo che sia un record mondiale prendersi una punizione prima di venire smistati.
Tutti e tre i ragazzi risero, poi Marius e Robert, tirarono fuori dal baule le loro divise e le indossarono; Marius prese poi la sua bacchetta e la infilò nel suo taschino: era pronto per entrare ad Hogwarts.
- Ora vado anche io - disse James - se non mi cambio perderò punti.
- Ok ciao! - lo salutò Robert - ci vediamo dopo.
- Ciao - disse Marius.
- A più tardi ragazzi - disse James - spero di vedervi tutti e due al mio tavolo dopo lo smistamento.
- In che casa sei? - chiese Marius.
- Grifondoro - rispose James con un sorriso.
Poco dopo che James fu uscito, il treno si fermò: erano arrivati. Marius e Robert misero fuori la testa dallo scompartimento, e videro un signore che diceva loro di scendere dal treno e di lasciare i bagagli sopra, che avrebbero provveduto loro a sistemarli; così Marius e Robert scesero dal treno e si trovarono in un grosso piazzale.
- Primo anno! Ragazzi del primo anno! Da questa parte - disse una voce tonante. Marius si girò e vide un omone gigantesco, alto tre metri con lunghi capelli folti e una lunga barba.
- Quello è Hagrid! - esclamò Robert.
- Chi? - chiese Marius che non aveva capito.
- E' Hagrid, ci dovrebbe accompagnare lui per la prima volta a scuola - spiegò Robert - me ne ha parlato mio padre.
- E' gigantesco - disse Marius.
- Sì, ma mio padre mi ha sempre detto che è una delle persone più simpatiche ad Hogwarts - ribattè Robert. Detto questo i due ragazzi si incamminarono verso il gigantesco omone, chiamato Hagrid.
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Horace Lumacorno

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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyMer Mag 12 2010, 16:07

ti faccio i complimenti:
hai iniziato a scrivere da solo un libro, che "segue" hp...
ti faccio i vividi complimenti, xk oltre tutto è scritto veramente bene! Wink
spero ci aiouterai con la stesura di hp8!
bacioni
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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyMer Mag 12 2010, 16:26

Che bello...La storia e' come sempre bellisima Pell,sei davvero un bravo scrittore!
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Dobbinky

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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyVen Mag 28 2010, 23:26

strafantastico,Pell! Aspetto il seguito! Ma Lily e Hugo e Rose e Albus Severus? Voglio li seguito!
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Pell

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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyLun Mag 31 2010, 22:07

graziee Very Happy era da un po' che non passavo... scusate ma ho avuto diversi problemi sia di studio che di pc comunque presto riparto con la storia... credo già in serata il tempo di rivederlo Very Happy
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Auror

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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyMer Giu 23 2010, 22:58

Bellissimoooo Surprised Surprised Surprised Surprised Surprised Surprised Surprised Surprised
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Pell

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MessaggioTitolo: Re: Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter   harry - Marius Grebb, 20 anni dopo Harry Potter EmptyMer Lug 14 2010, 09:19

Dopo secoli... riparto con la mia ff Very Happy


Capitolo 6 - Lo smistamento

Quando raggiunsero Hagrid, Robert e Marius rividero Juliet e Michelle, vestite anche loro nelle divise di Hogwarts.
- Ciao - li salutarono le due ragazze.
- Ciao - ricambiarono i due con un sorriso.
- Forza ragazzi! Siete tutti? - chiese la voce tonante di Hagrid.
Marius si guardò intorno a se e vide una quarantina di ragazzi della sua età, tutti emozionati e spaventati, visto che stavano andando anche loro per la prima volta ad Hogwarts.
- Andiamo ragazzi! - disse Hagrid - Seguitemi!
Tutto il gruppo del primo anno seguì Hagrid, che li condusse davanti ad un grandissimo battello; dopo che furono saliti, Marius e Robert, insieme a Juliet e Michelle, presero posto in prima fila, proprio dietro ad Hagrid che conduceva il battello. Erano tutti e quattro emozionatissimi.
- Quest'anno siete fortunati che ci avete trovato il tempo buono - disse loro Hagrid - l'anno scorso quelli del primo si sono imbattuti in una vera e propria tempesta, mi ricordo il giovane Albus Potter che il secondo giorno di scuola già stava con la febbre.
Marius pensò che non era proprio l'ideale iniziare l'avventura ad Hogwarts con 40 di febbre, quindi si poteva ritenere fortunato per quel giorno. Dopo circa dieci minuti di navigazione finalmente riuscirono a vedere il castello. Marius non trovò parole per descrivere quello che vedeva, e l'unica parola che riuscì a dire fu - Oh! - e vedendo le facce dei suoi amici capì che anche loro la pensavano così. Il maestoso castello di Hogwarts, nella notte, era veramente meraviglioso.
- Forza ragazzi! Seguitemi - disse Hagrid ai ragazzi mentre scendevano dal battello. Tutto il gruppo del primo anno andò al seguito della loro gigantesca guida fino ad un grosso portone, dove Hagrid bussò per tre volte; la porta si aprì, e i ragazzi si trovarono in un gigantesco ingresso, pieno di quadri e di porte, con in fondo delle scale.
- Questa è la Sala d'Ingresso - spiegò ora Hagrid - ora io vi lascio, verrà il vice preside, che vi spiegherà tutto per la cerimonia dello smistamento e vi guiderà nella Sala Grande.
In quel momento uscì da una porta un uomo alto e dall'aspetto molto serio, con capelli corti brizzolati e baffi.
- Li lascio a voi professore - disse Hagrid.
- Grazie Rubeus - rispose l'uomo, poi rivolgendosi ai ragazzi - Benvenuti ad Hogwarts signori e signore, io sono il professor Gordon Flincher, e sono in vece del preside Mc Bride; tra pochi minuti inizierà la cerimonia dello smistamento, dove indosserete un cappello parlante, che vi dividerà nelle quattro case di Hogwarts. La casa sarà come la vostra famiglia durante la vostra permanenza ad Hogwarts, visto che dormirete con i vostri comppagni e frequenterete le lezioni con loro. Le case sono Grifondoro, Tassorosso, Serpeverde e Corvonero; ogni azione buona che farete farà vincere punti alla vostra casa, e viceversa se infrangerete le regole verranno tolti dei punti; al termine dei corsi annuali, verrà stipulata la classifica delle quattro case e chi avrà più punti vincera la Coppa delle Case. Ora spero di avervi detto tutto, andiamo che è tempo di iniziare lo smistamento.
Flincher fece cenno di seguirlo; Marius si sentiva un po stordito, era arrivato il momento finale di quello che è stato il suo lungo viaggio, ma aveva paura che qualcosa andasse storto.
- Ma ci smisteranno davanti a tutti? - chiese Juliet a Robert.
- Mio padre mi ha detto di sì, ma spero che abbiano cambiato le abitudini - rispose Robert con una nota di panico nella voce.
Marius stava zitto e cercava di non pensare a niente, anche se era piuttosto interessato dall'immagine di un quadro, che rappresentava due persone a cena; tutto normale se non fosse che le due persone ritratte, stavano mangiando per davvero.
- Hai visto che strano - gli disse Michelle alle sue spalle con un sorriso. Marius trasalì perché non si aspettava che anche lei stesse guardando il quadro, poi le scocco un sorriso di affermazione.
- Entrate qui dentro - disse il professor Flincher dalla testa del gruppo.
Quando Marius entrò rimase senza parole: un'immensa sala con quattro tavoli lunghissimi con sopra 4 stemmi che dovevano essere quelli delle quattro case, con in fondo un tavolo con i professori; ma la cosa più bella era il soffitto, con sopra disegnato uno dei cieli più realistici che Marius avesse mai visto.
- ... e mio padre mi ha detto che quando piove, il cielo diventa brutto come quello di fuori! - sentì dire Marius da una ragazza che si trovava poco più avanti di lui.
Nel frattempo il gruppo stava seguendo il professor Flincher, attraverso i tavoli degli studenti; poi quando si fermarono, Marius vide Hagrid portare uno sgabello con sopra un vecchissimo e logoro Cappello da mago, che ad un certo punto parlò, e in quello stesso istante calò il silenzio nella Sala Grande

Se una bella filastrocca
vi aspetterete
presto voi delusi sarete
perchè io non tengo allegre parole
ma messaggi per la prole;
nelle quattro case vi potrò mandare
nelle vostre menti io potrò guardare;
se meglio Grifondoro io lo so
se avete coraggio vi ci manderò;
se la vostra vita si nutre di saggezza
Corvonero vi porterà sulla via della grandezza;
Se la nobiltà di cuore è ciò che sentite
dal buon Tassorosso verrete spedite;
Ma se tu non hai paura di niente
Serpeverde sarà per nutrire la tua mente
E ora io vi smisterò
e poi a dormire me ne tornerò

Tutta la sala applaudì sonoramente, poi il professor Flincher disse:
- Ora chiamerò ognuno di voi per indossare il cappello, quando poi avrà scelto la vostra casa, vi dovete recare al tavolo corrispondente, Aebersold Sophie.
Una ragazza con lunghi capelli castani si recò verso lo sgabello, indossò il Cappello Parlante, che gridò: - CORVONERO - uno dei due tavoli al centro della sala applaudì rumosrosamente, e Sophie si andò a sedere lì; lo smistamento proseguì con Agrim Nelson che andò a Tassorosso e Barkley Hannah che andò a Corvonero. Poi venne chiamatò Baston Matthew, un ragazzo molto alto per la sua età che portava lunghi capelli neri, e lui dopo attimi di attesa fu mandato a Grifondoro. Dopo che Bridge Lawrence fu mandato a Corvonero e Cadwey Jim fu mandato a Tassorosso, arrivo il momento del primo ragazzo Serpeverde, Carrow Thomas, che andò a sedersi al tavolo più a sinistra con una faccia accigliata. Dopo il primo ragazzo Serpeverde, ne seguirono subito altri due: Chalmer Mike e Christanval Luke. Poi arrivò il turno di Cardwaller Tomas che andò a Tassorosso; Davidson Laura fu mandata a Corvonero e Dressee Samantha fu una Grifondoro.
Marius sentiva la tensione crescere, ormai mancava poco alla sua chiamata, chissà dove sarebbe finito.
Evree Edmund fu un Tassorosso mentre Ezaichil Goran fu un Serpeverde; con Faintser Leana che andò a Grifondoro iniziò la lettera F, che vide Frendy Michael e Froibert Alex andare a Corvonero. Gannifin Peter che andò a Grifondoro forse era l’ultimo prima di Marius, ma Graipel Johanna che fu Serpeverde, venne chiamata prima.
- Marius Grebb - chiamò il professor Flincher; Marius si diresse verso lo sgabello del cappello parlante in una sorta di trance, sentiva gli sguardi della sala su di se, ma non gliene importava, tutte le sue paure e i suoi dubbi erano concentrati su quel cappello lercio e rattoppato. Prese il cappello, si sedette sullo sgabello e lo indossò.
- Uhm... interessante - Marius trasalì sentendo una vocina nel suo orecchio, ma poi realizzò che era il Cappello che comunicava con lui - una bella testolina, di un ragazzo cresciuto tra i Babbani; da quello che vedo credo che le tue doti ti indirizzano verso una sola casa... - Marius trattenne il fiato e il cappello urlò: - GRIFONDORO.
Il tavolo alla sinistra della sala esplose in un applauso, Marius si alzò e si diresse di corsa verso il tavolo; era fatta, era stato smistato anche nella casa più rinomata di Hogwarts. Vide James, l'amico di Robert, che gli faceva posto su una panca: ora avrebbe potuto seguire lo smistamento con più tranquillità.
Dopo di lui ci furono Hopkins Clara e Hopkins Mindy che andarono a Tassorosso (- Pensa che incubo avere un fratello nella stessa casa e nello stesso dormitorio - commentò James allo smistamento di queste due gemelle, suscitando l'ilarità di chi lo aveva sentito). Lo smistamento andò avanti, fino ad arrivare alla lettera P, lettera che comprendeva anche Michelle. Anche lei tradiva molta paura dalla camminata verso lo sgabello, ma dopo poco il cappello parlò e la spedì a Grifondoro. Arrivata al tavolo prese posto vicino a Marius e disse:
- Speriamo che anche Juliet e Robert riescano ad unirsi a noi.
- Speriamo di sì - affermò Marius.
Ma arrivati alla lettera S, i due ebbero una brutta sorpresa, infatti Juliet non andò a Grifondoro, bensì a Corvonero. Marius notò che Michelle era rimasta piuttosto colpita da questa notizia e provò a consolarla
- Dai vedrai che comunque avremo tante occasioni di stare insieme.
- Però è strano - rispose Michelle con voce triste - siamo sempre state insieme, fin dalla nascita, e ora nonostante ci era capitato di andare ad Hogwarts insieme, non staremo nella stessa casa.
- E' strano - rispose Marius - anche io vedevo la mia esperienza ad Hogwarts molto difficile, lontano dai miei più cari amici d'infanzia, però già sul treno ho consciuto diverse persone. E' questa la vita, le circostanze magari ci allontanano dai nostri amici più cari, ma ci avvicinano con altre persone che magari col tempo si scoprono ottimi amici.
- In effetti è così - affermò Michelle - Grazie Marius - aggiunse poi con un sorriso.
- E dì che - ribattè Marius - è solo che anche io ci sono capitato poco tempo fa e visto che sono riuscito a superare questo problema cerco di aiutare anche gli altri a superarlo.
- E poi si può dire che stiamo sulla stessa barca - disse Michelle.
- E perchè? - chiese Marius.
- Guarda - rispose Michelle. E Marius, che non aveva più seguito lo smistamento, vide che anche Robert era stato smistato, ma anche lui non era un Grifondoro bensì un Corvonero. Mentre andava a sedersi vicino a Juliet, Robert fece un cenno di saluto a Marius seguito da un occhiolino.
- Peccato che Robert non è dei nostri - disse James Potter commentando allo smistamento di Robert.
Marius era dispiaciuto, ma in fondo si sentiva preparato ad una cosa del genere, soprattutto dopo aver parlato con Michelle.
Lo smistamento terminò con Weasley Lucy, una ragazza rossa che venne mandata a Grifondoro; Marius notò che James la salutò con calore, pprobabilmente si conoscevano da tempo.
Dopo che il professor Flincher ebbe messo a posto il Cappello Parlante, si alzo dal tavolo dei professori un uomo di mezza età con una folta barba nera che annunciò:
- Cari ragazzi e ragazze benvenuti e bentornati ad Hogwarts, prima di dare tutti gli annunci riguardanti l'anno scolastico vi invito tutti a mangiare ciò che ci offre la nostra cucina.
Con queste parole il tavolo ove Marius sedeva si riempì di cibarie dall'aria prelibata. Marius e Michelle si guardaronò stupiti, ma passato l'attimo di esitazione cominciarono a riempirsi il piatto. Marius che era abituato a mangiare in luoghi tranquilli era un po infastidito da caos che c'era nella Sala Grande, ma poco dopo decise di non pensarci e che ci si sarebbe abituato.
Durante la cena irruppero un innumerevole quantità di figure argentee che volteggiavano a mezz'aria, che Marius identificò come fantasmi, e uno di questi si avvicinò proprio al posto ove sedeva Marius.
- Ehilà James!! - disse il fantasma.
- Salve Nick - disse James per niente sorpreso dall'apparizione del fantasma - passata una bella estate?
- Sì non c'è male - rispose il fantasma di nome Nick - tuo padre come sta?
- Tutto bene, ultimamente non ha neanche troppo da lavorare - rispose James.
- Questi sono nuovi vedo - disse poi Nick guardando verso Marius e Michelle, entrambi abbastanza terrorizzati.
- Sì - disse James - sono entrambi del primo anno. Ragazzi questo è il fantasma rappresentante di Grifondoro, Sir Nicholas da Mismy Purpington.
- Per servirvi - disse il fantasma inchinandosi; subitò dopo volò via.
- In realtà lo chiamano tutti Nick quasi senza testa - spiegò James subito dopo che Nicholas era andato via.
- Come mai? - chiese Michelle.
- Devi sapere che lui è morto sulla ghigliottina, ma non sono riusciti a staccargli tutta la testa, quindi ha un solo piccolo pezzetto di collo che lo attacca al resto del collo, ma lui non ama mostrarlo.
Michelle fece una faccia schifata, mentre Marius era incuriosito. La cena continuò senza eventi degni di nota, finchè l'uomo che aveva parlato prima si rialzò dal tavolo e attirò l'attenzione su di se.
- Sentiamo che ha da dirci il nostro preside - sentì dire Marius da James.
- Cari ragazzi e ragazze, un altro anno di studi è iniziato, voglio augurare a tutti buona fortuna, in particolare ai ragazzi che sono qui per la prima volta - disse l'uomo che Marius intese fosse il preside McBride - Mi auguro che per voi questo sia un anno interessante e proficuo. Ora voglio darvi un po di avvisi che consentiranno uno svolgimento più sereno dell'anno scolastico: innanzitutto vi ricordo che tutti gli oggetti proibiti sono affissi sulla bacheca all'interno delle sale comuni delle vostre case, che è importante che arriviate puntuali alle lezioni e che rispettate tutto il regolamento anch'esso affisso alla baheca nelle sale comuni; concludo ricordando che da domani ci si può prenotare per i provini di Quidditch. Grazie a tutti dell'attenzione e buonanotte.
Quando il preside finì di parlare, tutta la scuola si alzò rumorosamente dalle panche. Anche Marius fece così, seguito da Michelle, per andare a parlare con i loro amici che erano finiti a Corvonero, ma non appena si alzarono sentirono una voce che li chiamava.
- Grifondoro del primo anno!! Grifondoro del primo anno!! Seguitemi che vi indico la strada per arrivare nella sala comune - era la voce di un ragazzo di circa 16 anni che li invitava a seguirli. Marius e Michelle andarono verso di lui, insieme agli altri compagni di Grifondoro del primo anno con cui Marius ancora non aveva parlato. Dopo essere usciti con difficoltà dalla Sala Grande, il ragazzo di 16 anni li condusse attraverso corridoi e stradine che Marius in un primo momento provò a ricordare ma che subito dopo, causa anche sonno, lasciò perdere; alla fine arrivarono davanti a un quadro che ritraeva una gigantesca signora
- Questo è il passaggio per entrare nella torre di Grifondoro - spiegò il ragazzo di 16 anni - ogni volta che arriverete qui dovrete dire una parola d'ordine alla qui presente Signora Grassa - poi il ragazzo si rivolse verso il quadro e disse: - Patè di olive.
- Certamente caro - rispose la Signora Grassa. In quel momento la porta si aprì e i giovani Grifondoro furono immessi dentro una grandissima sala circolare in penombra, con tante poltrone e tavolini e un grande camino vicino allle finestre.
Il ragazzo che li aveva guidati poi indicò i dormitori alle ragazze che vi si diressero e poi ai ragazzi, dopodichè li salutò augurandogli buonanotte.
- Ci vediamo domani Marius - disse Michelle mentre saliva verso il suo dormitorio.
- Ok, buonanotte - rispose Marius.
Erano sei i ragazzi di Grifondoro, e subito uno molto alto rivolse la parola a Marius, mentre salivano delle scale a chiocciola che portavano al dormitorio.
- Ti ho visto parlare con James Potter - gli disse - per caso lo conosci?
- L'ho conosciuto questa mattina sul treno, è un amico di uno che stava nello scompartimento con me.
- Ho capito - rispose il ragazzo - comunque io mi chiamo Matthew Baston, ma tutti mi chiamano Matt.
- Io sono Marius Grebb.
- Sei il figlio di Oliver Baston? - chiese uno di quelli che stavano salendo con loro
- Già - rispose Matt - tieni per caso per i Puddlemore United?
- Sì - rispose il ragazzo che poi si presentò - comunque io sono Fred Rodman.
Alla fine si unirono alla discussione gli altri tre ragazzi di Grifondoro, Peter Gannifin, Bruce Sandon e Michael McBride, un ragazzo di origini irlandesi. I sei chiacchierarono un po prima di addormentarsi, e Marius scoprì di non essere il solo a venire da famiglia di babbani, e questo lo rasserenò un sacco prima di addormentarsi.

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