Informazioni film Hp7/8

Comunque io credo che la Rimessa delle Barche sarà un luogo molto bello da vedere. Anche l'atmosfera sarà molto interessante Wink

La Stamberga Strillante avrebbe rispettato il libro.. Ma a esser sincero, non è che mi piacesse molto come luogo per la morte di Piton! Non la vedevo indicata.. Non so il perchè.. E' una mia sensazione Smile

Numero di messaggi : 4066 Età : 28 Punti : 9701 Data d'iscrizione : 19.07.09

Ma alla fine credo che comunque dopo il prigioniero il set della stamberga sia stato distrutto, quindi per loro era molto più semplice costruire qualcosa di nuovo da zero piuttosto che ricostruire la Stamberga che alla fine sarebbe stata sicuramente diversa...

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Che succederà quando le sale e i corridoi di Hogwarts saranno infine deserti e giaceranno immersi nel silenzio? Quando le aule di Pozioni e Difesa contro le Arti Oscure non risuoneranno più di familiari formule come “Riddikulus!”, “Expelliarmus” o “Wingardium Leviosa”? Cosa accadrà quando dalla capanna di Hagrid non si leverà più quell’allegro pennacchio di fumo a indicare che i viandanti di passaggio e i giovani apprendisti maghi sono sempre i benvenuti? Quando l’erba crescerà incolta sul campo di Quidditch, un tempo teatro di intense battaglie e gloriosi trionfi? Che succederà insomma dopo il 13 luglio 2011 quando con Harry Potter e i Doni della Morte – parte II si concluderà la più remunerativa saga cinematografica della storia del cinema?

È questo l’interrogativo che l’intero mondo cinefilo – e di certo l’industria cinematografica – si pongono in queste ore. “Tutte le cose buone prima o poi finiscono” recita un famoso detto, ripreso forse un po’ lapidariamente dalla tagline che accompagna i poster di quest’ultimissimo, cruciale capitolo:“Finisce tutto”.

Una constatazione pesante come un macigno che rappresenta bene lo stato emotivo in cui versano i milioni di fan sparsi per il mondo. Tutti i cicli narrativi, quando giungono al termine, innescano psicodrammi e causano angosce e disperazione nelle rispettive schiere di seguaci. Ma in questo caso, la tristezza sembra più genuina e meno frivola del solito. Questo perchè Harry Potter è uno dei personaggi più azzeccati e interessanti del nuovo millennio, l’intimità che ha saputo creare col pubblico è qualcosa di prodigioso e profondamente genuino e sincero.

Una volta ho letto di una teoria secondo cui i luoghi fantastici che vediamo nei film – o di cui leggiamo nei libri – non sono mondi evanescenti che svaniscono una volta chiuso il libro o smontato il set: nossignore. Una volta partoriti dalla mente umana e concretizzatisi nell’immaginario collettivo, questi luoghi esistono davvero, relegati in una delle innumerevoli dimensioni parallele di cui la nostra realtà non è altro che una semplice “versione”.

Viene spontaneo pensare che da qualche parte Hogwarts esista davvero. Resta soltanto da chiedersi che fine farà il mondo di Harry: se dal 13 luglio comincerà a svanire e a “prendere la polvere”, dopo che la sontuosa macchina narrativa della Warner Bros avrà spento i suoi riflettori, o se continuerà a splendere di luce imperitura. Personalmente ritengo che da qualche parte ci sarà sempre qualcuno disposto a tenere vivo con pensieri e desideri l’universo di Harry Potter, un po’ come accadeva alla mitica Fantàsia della Storia Infinita. Viene perciò da chiedersi come mai questa saga abbia avuto un impatto così epocale sulla cultura pop. Una cosa è certa: con Harry Potter, la Rowling è riuscita a creare un marchio che durerà nei decenni. Grazie a lei, anche l’universo del cinema fantasy conoscerà finalmente fenomeni di culto e fidelizzazione che finora si sono osservati solo in ambito fantascientifico con saghe come Star Wars e Star Trek.

Per riuscire in questo intento, la scrittrice ce l’ha messa tutta, e le va riconosciuto il merito di aver plasmato un mondo di impareggiabile ricchezza: fiabe celtiche, leggende scandinave, tracce di tradizione latina e suggestioni orientali convivono senza problemi in questa strabiliante epopea dall’inequivocabile sapore british. Uno straordinario corpus narrativo che pur essendo incredibilmente complesso e dettagliato non reca la minima traccia di inutili elitarismi o “pesantezze” da letterati snob. A contribuire alla sua unicità è anche la forte impronta visiva, la geniale estetica che la Rowling ha impresso alla sua storia e che la Warner ha saputo trasferire molto bene nelle relative opere cinematografiche: grazie anche alla perenne vigilanza della Rowling, la Warner ha mostrato coraggio e fiducia nel dare carta bianca al suo collaudato team di visual artists, sceneggiatori, direttori della fotografia e registi.

Il risultato è che i film di Harry Potter – specie dal terzo in su – mostrano uno stile inconfondibile e immediatamente riconoscibile, un appeal gotico e misterioso dalle forti tinte dark che non ha eguali nella storia del genere fantasy e riesce a eclissare tranquillamente perfino il fascino arcaico di una saga come Il Signore degli Anelli.

Oltre a questo, la storia del maghetto dalla cicatrice a forma di fulmine è una delle più toccanti metafore sull’esistenza umana che la letteratura occidentale abbia creato: un’esistenza dominata dal libero arbitrio e dalla necessità di fare scelte, spesso dolorose, per preservare la nostra anima e coloro che amiamo. È questa forza morale, unita a uno storytelling formidabile e per nulla edulcorato, carico di grande spessore narrativo e pervaso da atmosfere cupe ed elettriche, a decretare il giusto successo di una saga che ora, concludendosi, potrebbe causare alla Warner Bros una vera e propria crisi d’identità. Ma a voi potterofili (e dunque anche a me stesso) mi sento di dire, in questo momento di attesa e trepidazione: non siate tristi ma al contrario gioiosi e allegri perchè il 13 luglio non segnerà la fine ma un nuovo inizio. Il 13 luglio finisce la saga, ma inizia la leggenda…

La morte di Piton nella rimersa delle barche mi piace più che nel libro..........e vi spiego il perche
Piton nella stramberga strillante per uno scherzo fatto da Sirius , stava per morire ucciso da lupin in sembianze di lupo mannaro e per la Row poteva essere significativo farlo morire in quel luogo e (solo per questa volta ) sono contrario alla zia Row .
Quel luogo diventa per piton un modo per ricoradare i suoi ricordi più brutti e difficili della sua adolescenza e la rimernsa delle barche lo fa invece morire sereno in un ambiente degno della sua morte

P.S. Sei un grande Severusss Voldy la dovra pagare e la paghera

By Giovanni Potter

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Nuova intervista a Emma Watson, durante l'intervista è stata trasmessa una cli, nulla di importantissimo.
E' l'unica clip che ho guardato, si può vedere dal minuto 0:08

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Intervista video a Emma e Rupert per chi riesce a capire qualcosa di inglese.

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Poco fa hanno trasmesso un servizio sul TG2, più che parlare di Harry Potter, hanno parlato dei problemi di alccol di Radcliffe

ragazzi ho una pagina sulla rivista movie che al cinema danno in omaggio e dicono che il film non inizi con la scuola circondata dai dissennatori ma con pito che osserva un gruppo di ragazzi che lo vanno a prendere o qualcosa del genere è vero?

ragazzi oggi ho pianto per un filmato in particolare magari è già stato messo sul forum ma io desidero rimetterlo; forse si vede un po male ma è bellissimo