L'equinozio di Primavera (ex-Halloween) (By LadyTonks)

Ciao ragazzi. Ho scritto questo test presa da un'ispirazione. Non è finito, ma conto di completarlo tra stasera e domani. Intanto vi posto la prima parte, visto che è un pò lunghetta!




Erano circa le otto e mezzo di mattina del penultimo sabato di ottobre e nonostante gli studenti fossero abituati a dormire qualche ora in più, durante il fine settimana, la sala comune del Grifondoro era affollata di ragazzini in frenetica attesa. Quel giorno per loro era carico di aspettativa, perché era prevista la prima gita dell’anno ad Hogsmeade, la prima in assoluto per quelli del terzo anno, e tutti si stavano dando da fare per stilare liste dei negozi che avrebbero voluto visitare e per raccogliere le ordinazioni dagli studenti un po’ più grandicelli.
Molti ragazzi del quinto e del settimo anno, infatti, erano già oberati di talmente tanti compiti che avevano rinunciato alla gita in favore dello studio e stavano chiedendo ai compagni di acquistare per loro nuove piume d’oca, mangime per svariati animali, ma soprattutto dolciumi e caramelle di Mielandia e qualche scherzo collaudato di Zonko. La settimana seguente sarebbe stato Halloween, e già si parlava di una festa strepitosa, la più coinvolgente di sempre, non solo perché il 31 era sabato e quindi si sarebbero potuti preparare psicologicamente già dal mattino, ma anche perché l’umore di tutti era molto spumeggiante e sereno, senza nessuna ombra incombente sulle loro teste.
Harry osservava con curiosità e affetto tutti i suoi compagni, e, seduto al tavolo, stava orecchiando divertito i progetti truffaldini di Dean e Seamus.
«Guarda, se oggi non riesco a far passare almeno una decina di caccabombe sotto il naso di Gazza, non mi chiamo più Dean Thomas!»
«E cosa te ne fai? Fanno solo molta puzza, io penso che sia meglio munirci di un po’ di fuochi di Filibuster, quelli sono molto più scenografici! Non ha senso spendere tutti quei galeoni solo per far rimbambire il vecchio pazzo, e potremmo spacciarli per ingredienti di Pozioni...»
«Harry, sei pronto?»
Era così preso dalla conversazione dei due amici che sobbalzò. Ginny ed Hermione sembravano essersi materializzate davanti a lui e stavando ridendo a crepapelle a causa della sua espressione, e forse anche perché era quasi caduto dalla sedia. «Sembri un troll, Harry, ma uno di quelli proprio stupidi! A cosa stavi pensando?»
Alla Caposcuola non poteva certo riferire quello che aveva appena ascoltato, così fece finta di avere la testa particolarmente vuota.
«A nulla, veramente. A dir la verità, sono ancora un po’ assonnato. Ron è appena sceso a far colazione, ha detto che non ce la faceva più ad aspettarvi!»
«Tipico» ribatté Ginny. «Allora, scendiamo?»
Anche lui quel giorno era felice. Ginny aveva finito e superato gli esami, il loro rapporto aveva subito una svolta decisiva, i suoi due migliori amici non litigavano quasi più e il cielo era limpido; avrebbero potuto finalmente godersi una fantastica giornata di relax.
«Mi è sembrato di sentire Seamus e Dean parlare di caccabombe». Hermione aveva decisamente un udito troppo fine. «Spero che non abbiano intenzione di comprarne, ad Hogsmeade».
«Perché?» aveva detto Ginny, curiosa, anticipandolo.
« Perché spenderebbero i loro soldi inutilmente. Ieri, durante la riunione mensile con la McGranitt, abbiamo saputo che Gazza si è procurato delle nuove sonde Super Sensor. Pare che gliele abbia consigliate il professor Willis, che le ha fatte arrivare dall’America via gufo, e sembra che siano molto più sensibili di quelle inglesi».
« Chi ha parlato di America? Io li odio, questi americani!». Parlando parlando erano arrivati al loro tavolo e Ron aveva già dimezzato i vassoi di portata nonostante fosse sceso poco prima di loro.
«Io, parlavo di America, Ron!» rispose Hermione. «Certo che avresti anche potuto aspettarci, che fretta avevi?» disse, cambiando discorso.
«Non potevo certo morire di fame solo perchè» ingoiò un pancake tutto intero « voi dovevate farvi belle. Io mangio, appena mi sveglio!»
Harry vide la sua ragazza arrossire, tanto che il suo viso sembrava fare pendant con i capelli, e Hermione assunse la solita espressione hermionesca, ma sul momento non capì il perché della loro reazione.
Mangiarono e bevvero in fretta e, proprio mentre qualche decina di gufi stavano planando dolcemente sul tavolo, certi che non ci fosse nulla per loro nella posta del mattino, si riversarono nel cortile insieme ad una festante folla di studenti. Quelli del terzo anno dovevano fare la fila per consegnare il loro permesso al vicepreside, ma loro erano liberi di andare, e si incamminarono lungo il viale che terminava con gli alti cancelli di Hogwarts, in direzione del villaggio.
Il cielo era terso ma faceva freddo; solo qualche giorno prima un vento gelido e una pioggia battente avevano messo alla prova gli alberi della Foresta Proibita, che sembravano un po’ più curvi del solito. Dai caminetti già accesi di Hogsmeade giungeva fino alle loro narici il profumo dei manicaretti in preparazione per l’indomani misto all’odore di legna da ardere.
Mentre Hermione e Ron stavano discutendo sulla reale necessità di ricorrere alle sonde Super Sensor americane, quando erano ormai arrivati alla strada principale del villaggio, incontrarono Luna e Neville che stavano fermi davanti alla vetrina dei Tre Manici di Scopa.
«Starebbero bene, insieme, non credi?» gli chiese Ginny tirandolo per la manica della giacca e indicandogli i due amici. «Non so» rispose prontamente Harry, « non credi che siano troppo simili? Cioè, sono tutti e due un po’, come dire…» «Svampiti?» si intromise Ron. « E allora? Perché non potrebbero fidanzarsi? Io mi divertirei da matti ad andare a cena da loro la sera, piante strane, animali fantastici…»
«Smettetela di essere maligni. Staranno con chi vogliono stare, e non è un problema vostro. Piuttosto, chiediamogli se vogliono venire a prendere qualcosa con noi» disse Hermione sventolando la mano in modo da farsi notare dai due. «Si » aggiunse Ron, ben attento a non farsi sentire dalla sua ragazza, «Così facciamo tripla coppia!».
Luna e Neville furono contenti di unirsi ai loro compagni, e proposero di andare alla Testa di Porco; Neville, che durante l'anno precedente aveva instaurato un rapporto abbastanza stretto con Aberforth, aveva appena detto loro che avrebbero trovato delle sorprese nel pub del fratello di Silente, e poi aveva detto di voler salutare Ariana, così i cinque si incamminarono verso la locanda. Luna aveva l’aria di essere molto entusiasta per qualcosa di non ben identificato, e infatti si rivolse ad Harry con una voce sognante. «Immagino che tu ti stia preparando per il gran giorno, vero Harry? Ricordati che devi indossare qualcosa di giallo come dice mio padre, è di buon augurio. Ho visto dei begli abiti da cerimonia nel negozio in fondo alla strada, potresti andare a dargli un’occhiata».
«Ehm…Luna, di cosa stai parlando precisamente?» le chiese, guardandosi attorno e cercando l’aiuto degli altri per decifrare tutto il discorso.
Ron si era distratto a parlare con Neville delle proprietà energizzanti di alcune piante acquatiche, che si potevano assumere prima delle competizioni ma che non erano considerate illegali, mentre Ginny ed Hermione camminavano a testa bassa per difendersi dal vento improvviso che si era alzato. Non avevano sentito nulla.
«Ma parlo del 31, naturalmente! Non vorrai arrivare impreparato ad una data così importante? Oh, guardate, siamo arrivati». Entrò e lo lasciò sulla soglia a chiedersi perchè mai avrebbe dovuto considerare la festa di Halloween così importante da prepararsi addirittura con una settimana di anticipo comprandosi un abito da cerimonia.
«Non restare sulla soglia, Potter » tuonò la voce burbera del barista, «mi fai entrare tutte le foglie secche. Ho spazzato proprio stamattina e non intendo rifarlo di nuovo stasera».
«Ciao Ab, amico mio! Sei contento che ti siamo venuti a trovare, vero?»; Neville era entrato subito dopo di lui, seguito da Ron, e si era rivolto ad Aberforth in maniera gioviale, dandogli una pacca sulla spalla. Ormai anche lui era un uomo, e si rapportava alle persone come tale. Sembrava davvero a suo agio seduto sugli sgabelli sbrecciati della Testa di Porco, e Harry notò che il fratello di Silente non si era offeso per niente per la mancanza di rispetto del ragazzo; al contrario, l’aveva accolto con sincera gioia.
La disposizione dei mobili del locale non era cambiata per niente rispetto a prima, ma quel posto adesso era più pulito. Forse perché durante la battaglia di Hogwarts era stato usato come una sorta di scalo della stazione ferroviaria e si era creato un certo disordine, o forse perché ormai era frequentato anche da ragazzi minorenni, erano stati fatti dei cambiamenti che lo rendevano più godibile. Il sudiciume del pavimento aveva lasciato il posto all’originale pavimento di pietra a rombi, le finestre erano state pulite perfettamente e lasciavano filtrare molta più luce di quanta Harry si ricordava potesse esserci in quel posto, sui tavoli di legno c’erano dei candelieri di peltro con delle belle candele ambrate che emanavano un buon profumo e sulla parete dietro il bancone era comparso il quadro di una ragazzina bionda e dall’espressione molto dolce, che bisbigliava in continuazione all’orecchio della cameriera addetta allo spillaggio della burrobirra.
«E’ fantastico, Neville! Ma da quanto tempo è così questo posto?» disse Hermione, sinceramente colpita. «Oh, è tutto merito di Ariana» disse l’amico, «ha deciso che si sentiva sola a stare sempre al piano di sopra, e da quando il vecchio Ab l’ha portata giù, ha cominciato a torturarlo affinché facesse le pulizie, e poi da cosa nasce cosa, e…»
«Ariana, hai detto? Lo sapevo che doveva esserci di mezzo una donna!»
«Certo, cosa credevi?» rispose divertito Neville « Guarda, è lì dietro il bancone. Suggerisce sempre alla povera Armande come va spillata la burrobirra. In confidenza, Aberforth l’ha assunta perché aveva bisogno di un’aiutante, ma non le sta insegnando molto».
«Ma tu come sapevi di questi cambiamenti? Non puoi essere venuto ad Hogsmeade da solo in queste settimane».
«Vedi, Hermione» disse l'amico, «quest'estate, dopo la vittoria su Voldemort, siamo andati via così in fretta che non avevo avuto proprio tempo di salutare nè Ab nè Ariana. Loro per me sono stati di grande sostegno, per tutto l'anno scorso, così ho convinto la nonna a fare un piccola gita qui, e quando siamo arrivati abbiamo trovato Aberforth intento a rimettere in ordine il pub. Non sapeva da che parte iniziare e lei ha insistito perchè dessimo una mano. E questo è il risultato» aggiunse con aria soddisfatta.
Harry ridacchiò, pensando alla faccia che doveva aver fatto Aberforth di fronte alle insistenze della nonna di Neville, ma il risultato era stato stupefacente! Ordinò un po’ di Wisky Incendiario per riscaldarsi; Ron, Ginny e Neville presero della burrobirra ed Hermione, su insistenza di Luna, decise di provare insieme a lei una tisana corroborante fatta di semi di finocchio e foglie di eucalipto.
Aberforth arrivò al tavolo portando in mano un vassoio carico di tazze e bicchieri e servì a ognuno di loro quello che avevano ordinato; infine si versò anche lui del Wisky Incendiario e si sedette accanto ad Harry. Era ancora molto presto e il pub non era molto affollato, ma tutta questa benevolenza gli sembrava strana. O erano in arrivo guai?
«Qualche giorno fa è venuta qui la signora Tonks, ragazzo» gli disse ad un tratto « e mi ha chiesto se sono disponibile ad occuparmi del rinfresco di sabato prossimo. Ha detto anche che ti avrebbe contattato al più presto per chiederti cosa ne pensavi, e anche che non si fida di Madama Rosmerta, perché teme che metta troppo idromele nei dolci»
«Organizza una festa per Halloween, signor Silente?» gli rispose Harry, che non aveva capito una parola di quello che aveva detto il barista.
«Una festa? E perché mai? Con i ragazzini tutti a scuola, e il banchetto di Hogwarts, chi mai si interesserebbe alla mia festa?»
«Ma di quale rinfresco sta parlando, allora?»; si sentiva un po’ tonto, e forse lo era davvero, perché Aberforth lo guardò come se fosse un bambino di cinque anni.
«Sto parlando del Battesimo di Ted Tonks Junior, Potter, il tuo figlioccio! Fammi sapere al più presto cosa ne pensi, allora» aggiunse con tono esasperato, alzandosi, « così posso cominciare a stilare qualche proposta di menù».
Harry si girò verso i suoi amici e si accorse che avevano tutti ascoltato quello strano dialogo, e avevano l’aria perplessa quanto lui. Luna, che stava trangugiando la sua bevanda come se niente fosse, gli rivolse nuovamente la parola: «Allora, Harry, andiamo a cercare un bell’abito per te tutti insieme? Ti possiamo consigliare!»
«Ma di cosa diavolo stava parlando?» disse, cercando chiarezza.
«Amico, non mi dire che ti sei dimenticato dei tuoi doveri di padrino?» Ron aveva finito il suo boccale di burrobirra e lo guardava divertito, e Ginny sembrava essersi ricordata di qualcosa, perché il viso le si era illuminato di comprensione.
«Qualcuno si può degnare di spiegarmi qualcosa? Io pensavo di essere già il padrino di Teddy, che vuol dire che ci sarà un Battesimo?»
«Hai ragione, Harry» gli rispose Ginny, «è che con tutto quello che è successo nelle ultime settimane a me era proprio sfuggita di mente, questa questione del Battesimo».
«Funziona così, Harry» aggiunse Neville, entusiasta, «non basta che i genitori del bambino ti nominino padrino perché la cosa sia valida. C’è una vera e propria cerimonia e di solito si svolge il giorno di Halloween! »
«Ma certo» squittì Hermione, «è vero, Harry, ora che ci penso anche la mamma di Ron mi aveva accennato qualcosa quest’estate, ma non mi sono proprio ricordata. Oggi non abbiamo ricevuto la posta, no? Siamo venuti via prima! Se è vero che Andromeda ti ha inviato un gufo, è possibile che sia arrivato oggi. Dai, torniamo, sono curiosa di sapere cosa ti ha scritto».
« Allora, visto che hai tante cose da fare per sabato prossimo, vado a pagare, oggi offro io» disse Neville, che si alzò e si diresse verso il bancone, approfittando del momento per scambiare due chiacchiere con Ariana.
Adesso finalmente era tutto chiaro, pensò Harry mentre uscivano dal pub, ma perché questa cosa del Battesimo non era uscita fuori prima? Era del tutto impreparato, non aveva idea di come si svolgesse la cerimonia, non sapeva se lui doveva prepararsi in maniera particolare, non aveva nemmeno comprato un regalo al piccolo Teddy, e la signora Tonks si aspettava che lui prendesse delle decisioni in merito al buffet.
Mentre si incamminavano su per il sentiero di terra battuta, si rese conto che il cielo si era improvvisamente coperto di soffici nuvolette bianche. Sul prato si alternavano chiazze di verde chiaro e scuro, chiaro e scuro…cambiavano proprio con la velocità dei capelli di Teddy. A questo pensiero fu preso da un infantile senso di panico e cominciò a correre verso il castello senza nemmeno accorgersene, tanto che ad un certo punto Hermione dovette ricorrere ad un incanto Sonorus per fargli capire che erano rimasti molto dietro di lui. Si fermò ad aspettarli, e la prima a raggiungerlo fu Ginny.
«Che ti è preso? Hai deciso di partecipare alla caccia dei senza testa in qualità di cavallo e ti stai allenando?»
«Scusa Ginny» aveva il fiatone.
«Ero solo ansioso di controllare se c’è posta da parte della signora Tonks e di capire che cosa devo fare per meritarmi questo ruolo di padrino che mi è stato assegnato. È molto importante, per me, ed io nemmeno sapevo che ci sarebbe stata la cerimonia. Non so come si fa, non vorrei fare imbrogli»
«Non ne farai» lo rassicurò Ginny, «non ti dimenticare che i miei hanno battezzato sette figli, saranno ben in grado di darti delle spiegazioni. Quindi adesso aspettiamo gli altri e poi andiamo subito a spedire un gufo a mamma».
Mentre parlavano faccia a faccia un raggio di sole colpì il volto della ragazza, ed Harry si accorse che qualcosa luccicava sulle sue guance e sulle palpebre. Harry capì cosa aveva voluto dire Ron quella mattina a colazione. Ginny era più bella.
« Ginny, ma…ti sei truccata?»
«Finalmente te ne sei accorto» disse un po’ imbronciata. «Sai, stavo cominciando a pensare di essermi davvero fidanzata con un troll. È un unguento illuminante, l’ho comprato al negozio di George quest’estate, e aspettavo un occasione importante per usarlo, sai…» ammiccò e gli stampò un grosso bacio sulla bocca.
«Sempre a sbaciucchiarvi, voi due» disse Ron, passando loro accanto. « Sbrighiamoci, che tra un po’ comincia a piovere».

Stupendo!!!
Senzazionale!!!
Errori grammaticali non ce ne sono(di sicuro non sn la persona adtta a dirlo , cmq brava )
P.S=aspetto il seguito con ansia .
P.S DEL P.S=ho scritto il seguito del rapimento di Teddy, per ciò se ti va di leggerlo

Bello

Bravissima, mi piace, anche se Neville sembra ha troppa familiarità del locale, ricordiamoci che è la PRIMA gita a Hogsmeade dell'anno!

Sirius Mic ha scritto:

Bravissima, mi piace, anche se Neville sembra ha troppa familiarità del locale, ricordiamoci che è la PRIMA gita a Hogsmeade dell'anno!

mmm...è una buona osservazione, ma nella mia mente Neville era tornato a trovare Ariana e ABerforth durante l'estate quindi era già a conoscenza delle novità. Adesso trovo un pezzo adatto e aggiungo questa informazione, grazie Mic!!!

Lady... Lady... io... che rabbia! Non immagini neanche la frustrazione del momento.. ne parlavo prima anche con Mik.. .. mi hai distrutta.. non so che direeeee..!!
Allora... procediamo per gradi: narrazione perfetta (ma che lo dico a fare?), grammatica pure (e ripeto: ma che lo dico a fare?), hai recepito l'ambiente e l'hai impostato in modo magistrale, c'è dialogo, background curato.. e pure l'umorismo..!! Insomma, un testo coi fiocchi e i contro fiocchi!

La storia.. carina l'idea del attesimo! Un po' inususale, strano che non se ne sia mai parlato prima ma molto originale.. in fondo, è bello inventare cose nuove, hai fatto bene! E' ancora essenziale per inquadrare bene la vicenda ma già si preannuncia un buon pezzo, è scorrevole, le parole scorrono via nei dialoghi coma non mai. C'è originalità, stile e non ti incarti nelle descrizione..su questo fronte.. tutto perfetto!

La caratterizzazione.. alor, per i personaggi principali (Harry, Ron, Herm e Ginny.. e ci metto dentro anche Luna! ) l'ho trovata ben curata e mooolto ben fatta! Complimenti anche su questo! Aberforth anche, essenziale e precisa, buona! Mentre l'unica noticina dolente secondo me è... Neville non Neville. Va bene che dopo la Battaglia di Hogwarts si è titarto fuori parecchio ma gli hai fatto perdere la goffaggine che lo caratterizza.. diciamo che in questo pezzo si sente la mancanza del caro vecchio Neville.

Pignolezze time...

Citazione :

Sto parlando del Battesimo di Ted Tonks Junior,

Mmm credo, mia opinione, che sia più indicato "Ted Lupin" o "il piccolo Teddy Lupin" se vuole essere confidenziale!

Citazione :

, e la signora Tonks si aspettava che lui

Noooo dai, facciamogliela chiamare per nome!

Ok, sono due cose infinitesimali di fronte al magnifico scritto; un pezzo senza troppe pretese pronto dritto dritto per il libro... complimenti Lady, anche per i miglioramenti dal primo pezzo!


P.S Vedi che alla fine qualcosa su teddy l'hai scritta?! Quado c'è la volontà...

P.S del P.S ... devo ancora capire cosa ti fum... ehm, cosa mangi la mattina per fare tutto quello che fai! Nutella e adrenalina? Non ti fermi mai, sei un diesel partito piano piano che adesso ci supera tutti di parecchi metri!

Bellatrix Black:* ha scritto:

Pignolezze time...

Citazione :

Sto parlando del Battesimo di Ted Tonks Junior,

Mmm credo, mia opinione, che sia più indicato "Ted Lupin" o "il piccolo Teddy Lupin" se vuole essere confidenziale!

Citazione :

, e la signora Tonks si aspettava che lui

Noooo dai, facciamogliela chiamare per nome!


P.S del P.S ... devo ancora capire cosa ti fum... ehm, cosa mangi la mattina per fare tutto quello che fai! Nutella e adrenalina? Non ti fermi mai, sei un diesel partito piano piano che adesso ci supera tutti di parecchi metri!

Grazie Bellaaaaaaaa!!!!

Allora, per rispondere alle tue perplessità:

Neville: mi piace pensare che in fondo lui sia il più cresciuto di tutti, è una mia visione personale assolutamente modificabile, vedremo più avanti se sarà necessario!

Aberforth: mmm, non ho ancora desiso se farlo essere confidenziale con Andromeda (ti dirò che avevo pensato di farli fidanzare, quasi quasi...ooops, forse non avrei dovuto svelarlo!) ma l'essenziale è che con Harry lui è sempre burbero, perciò gli si rivolge così. Poi magari decido!

Andromeda: per ora mi sembra che Harry non abbia ancora tanta confidenza con lei, se pesni che persino lMolly la chiama ancora signora Weasley!
Ma nel mio progetto avevo intenzione di farlo sciogliere nel momento in cui avviene la cerimonia, quindi ... please, wait!


Per quanto riguarda il resto...CHE MONDO SAREBBE SENZA NUTELLA???

Quoto un po' qua quoto un po' là...

Sullo stile...
a tratti mi pare un po' fuori da Harry, cioè non si percepisce la visione del mondo di Harry.

Sulla trama... questo è un pezzo lunghetto di preparazione al battesimo (ma nel mondo magico esiste il battesimo?) poi dovrà seguirne il battesimo vero e proprio... dirante il quale non credo succederà nulla in quanto sarebbe troppo analogo al matrimonio di Bill e Fleur.
Quindi abbiamo un altro bel malloppone! E si svolge a Halloween cioè a ottobre. Si sperava che dopo la PVDG potessimo fare un saltino... non possiamo arrivare a natale al cap 20... se no non finiremo mai più!!

PS: Ma come scrivi bene!!

Remus. ha scritto:

Quoto un po' qua quoto un po' là...

Sullo stile...
a tratti mi pare un po' fuori da Harry, cioè non si percepisce la visione del mondo di Harry.

Sulla trama... questo è un pezzo lunghetto di preparazione al battesimo (ma nel mondo magico esiste il battesimo?) poi dovrà seguirne il battesimo vero e proprio... dirante il quale non credo succederà nulla in quanto sarebbe troppo analogo al matrimonio di Bill e Fleur.
Quindi abbiamo un altro bel malloppone! E si svolge a Halloween cioè a ottobre. Si sperava che dopo la PVDG potessimo fare un saltino... non possiamo arrivare a natale al cap 20... se no non finiremo mai più!!

PS: Ma come scrivi bene!!

Non ho capito se l'ultima frase è una presa per i fondelli o se lo pensi veramente! E questo mi interessa davvero!

Detto ciò, rispondo alle tue perplessità:

Come mi dici sempre tu, io l'ho scritto perchè mi andava. Se il pezzo vi piace e vogliamo sfruttarlo, posso pensare al modo di cambiare Halloween con il Natale, o con qualche altra ricorrenza, anche dopo il Natale (sempre che Bella non decida di far fuori tutti i personaggi buoni prima di allora). Magari all'equinozio di primavera, o cose del genere!

Se non esiste il Battesimo nel mondo magico...lo invento io!
Ci siamo inventati talmente tante cose, non vedo perchè questa non andrebbe bene!



Comunque hai ragione, essendo io una romantica non vorrei far capitare nulla di malvagio nella seconda parte, ritengo che ogni tanto serva un pò di respiro.

Sei grande Tonks... non sapevo scrivessi così bene anche se l'avevo immaginato.. volevo dirti una cosa sola: perchè Harry è perplesso sul battesimo: è una tradizione anche babbana! Correggimi se sbaglio... Comunque perfetto Tonks...

Grazie dei tuoi complimenti!
Nella mia testa Harry è perplesso sul battesimo proprio perchè conosce la religione e non pensa che ci sia questo rito anche nel mondo dei maghi, ma effettivamente è logico che ci sia: perchè i funerali e i matrimoni si e i battesimo no?

E poi è perplesso perchè come al solito scopre le cose del mondo magico per caso, e si deve preparare molto in fretta!

laaaaaaaaaaaaady!! sono riuscita a leggerlo!!
allora.. è bellissimo!!! ribadisco che scrivi molto bene e che hai delle idee stupende!!!!
sinceramente non ho trovato errori!
non ho capito una cosa... hai detto che quelli del quinto e settimo anno non vanno a hogsmeade, ma harry, ron, ginny, herm e neville ci vanno!!!
l'unica cosa...

aspetto l'altra parte!!!

Ho detto che MOLTI ragazzi del 5 e 7 non ci vanno, ma loro, evidentemente, non hanno voglia di studiare!!!

ha gia detto tutto bella quindi quoto lei al 100000001010101010101010101%

eccezzionale non so che aggiungere bella mi ha veramente tolto le parole da bocca ma che dico me le ha tolte dalla mente

Cavolo... mi metti in difficoltà

E' piacevole leggere i tuoi testi, non sono mai pesanti o esagerati

Un po' si sente la mancanza del Neville goffo però Anch'io ho sempre pensato che Neville fosse cresciuto più di tutti dopo gli eventi dell'anno precedente, ma un pò di "imbranataggine" ci vuole.

Non so cos'altro dire Unica nota: il Battesimo. Non mi convince la faccenda della cerimonia. Mi sembra di "Babbanizzare" troppo. Mi spiego: è vero che a Hogwarts si festeggiano Natale, Pasqua ecc, che si celebrano matrimoni e funerali, ma l'idea di metterci anche un battesimo mi fa cascare un pò la magia
Forse il termine Babbanizzare non è quello più adatto, diciamo "religiosizzare" ahahahah Insomma... ci siamo capiti

E poi

Citazione :

Hermione assunse la solita espressione hermionesca,

mi è sempre piaciuta quest'espressione, ma la stiamo usando un pò troppo e le stiamo facendo perdere di significato

Finito

Ladyuccia
Bel testo!! Scritto bene! Anche a me...l'unica cosa che non convince è il Battesimo.. potresti trasformarlo in qualche strana cerimonia magica. Sarebbe più Hp. Anche perchè la Row ha lasciato tanto spazio riguardo questi aspetti cerimoniosi...
Brava! Come sempre!

ok lady.
non commenterò il tuo testo sotto punto di vista grammaticale.
le sviste te le hanno già fatte notare.
sono contento di dirti però che, anche se c'è voluto un po' per decidere di postarlo, mi è piaciuto tantissimo.
sei prorpio brava, mia cara prof!

Grazie, grazie grazie!

Caro Snow, rispondo ad alcune tue questioni:

A me il Neville cresciuto e più uomo piace molto. Magari bisogna spendere qualche parolina in più su Ab e Ariana, ma non è necessario fare tutto qui, si può anche fre più avanti.

Dovendo adattare il testo ad un nuovo periodo, visto che ormai Halloween è andato, do modificato alcune cosette.

Il Battesimo...io ho scritto Battesimo solo per farvi capire, ma è chiaro che non sarà un battesimo inteso in senso cristiano. Non voglio anticiparvi nulla, ma sarà una specie di cerimonia che somiglia a...NON VE LO DICO!!!

Però ho colto il vostro suggerimento, e ho cambiato il nome da battesimo a...vedrete!

Grazie come sempre dei vostri suggerimenti ed incoraggiamenti!
Di seguito c'è la prima parte riveduta e corretta e il seguito, con la cerimonia. Buona lettura!

IN QUESTO MESSAGGIO TROVATE LA PRIMA PARTE, RIVEDUTA E CORRETTA, CHE ADESSO HO INTITOLATO

L'EQUINOZIO DI PRIMAVERA


Erano circa le otto e mezzo di mattina di un sabato di metà marzo e nonostante gli studenti fossero abituati a dormire qualche ora in più, durante il fine settimana, la sala comune del Grifondoro era assiepata di ragazzini in frenetica attesa. Quel giorno per loro era carico di aspettativa, perché era prevista l’ennesima gita ad Hogsmeade e tutti si stavano dando da fare per raccogliere le ordinazioni degli studenti un po’ più grandicelli.
Molti ragazzi del quinto e del settimo anno, infatti, erano oberati di talmente tanti compiti in vista dei G.U.F.O. e dei M.A.G.O. che avevano rinunciato alla gita in favore dello studio e stavano chiedendo ai compagni di acquistare per loro nuove piume d’oca, mangime per svariati animali da compagnia, ma soprattutto dolciumi e caramelle di Mielandia e qualche scherzo collaudato di Zonko. Il sabato seguente ci sarebbe stato l’equinozio di Primavera e l’umore di tutti era molto spumeggiante e sereno, anche perché si prevedeva che Minami avrebbe brillato di nuovo.
Harry osservava con curiosità e affetto tutti i suoi compagni, e, seduto al tavolo, stava orecchiando divertito i progetti truffaldini di Dean e Seamus.
«Guarda, se oggi non riesco a far passare almeno una decina di caccabombe sotto il naso di Gazza, non mi chiamo più Dean Thomas!»
«E cosa te ne fai? Fanno solo molta puzza, io penso che sia meglio munirci di un po’ di fuochi di Filibuster, quelli sono molto più scenografici! Non ha senso spendere tutti quei galeoni solo per far rimbambire il vecchio pazzo, e potremmo spacciarli per ingredienti di Pozioni... »
«Harry, sei pronto?»
Era così preso dalla conversazione dei due amici che sobbalzò. Ginny ed Hermione sembravano essersi materializzate davanti a lui e stavando ridendo a crepapelle a causa della sua espressione, e forse anche perché era quasi caduto dalla sedia. «Sembri un troll, Harry, ma uno di quelli proprio stupidi! A cosa stavi pensando?»
Alla Caposcuola non poteva certo riferire quello che aveva appena ascoltato, così fece finta di avere la testa particolarmente vuota.
«A nulla, veramente. A dir la verità, sono ancora un po’ assonnato. Ron è appena sceso a far colazione, ha detto che non ce la faceva più ad aspettarvi!»
«Tipico» ribatté Ginny. «Allora, scendiamo?»
Anche lui quel giorno era felice. Nonostante i M.A.G.O. incombessero anche per loro, Hermione aveva acconsentito a staccare dallo studio per una mattinata e il cielo era limpido; avrebbero potuto finalmente godersi una fantastica giornata di relax.
«Mi è sembrato di sentire Seamus e Dean parlare di caccabombe». Hermione aveva decisamente un udito troppo fine. «Spero che non abbiano intenzione di comprarne, ad Hogsmeade».
«Perché?» aveva detto Ginny, curiosa, anticipandolo.
«Perché spenderebbero i loro soldi inutilmente. Ieri, durante la riunione mensile con la McGranitt, abbiamo saputo che Gazza si è procurato delle nuove sonde Super Sensor. Pare che gliele abbia consigliate il professor Willis, che le ha fatte arrivare dall’America via gufo, e sembra che siano molto più sensibili di quelle inglesi».
«Chi ha parlato di America? Io li odio, questi americani!». Parlando parlando erano arrivati al loro tavolo dove Ron aveva già dimezzato i vassoi di portata nonostante fosse sceso poco prima di loro.
«Io, parlavo di America, Ron!» rispose Hermione. «Certo che avresti anche potuto aspettarci, che fretta avevi?» disse, cambiando discorso.
«Non potevo certo morire di fame solo perchè» ingoiò un pancake tutto intero «voi dovevate farvi belle. Io mangio, appena mi sveglio!»
Harry vide la sua ragazza arrossire, tanto che il suo viso sembrava fare pendant con i capelli; anche Hermione arrossì, ma sul momento lui non capì il perché della loro reazione.
Mangiarono e bevvero in fretta e, proprio quando si erano alzati per avviarsi, qualche decina di gufi planò dolcemente sul tavolo. Harry non si aspettava di ricevere posta, quindi si avviò verso la Sala d’Ingresso, ma Ron lo chiamò a gran voce. «Harry, ehi, torna qui!» disse, indicando un grosso allocco posato dove fino ad un attimo prima c’era lui. «Sembra che stia cercando te!»
Harry, molto incuriosito, tornò indietro e slegò un piccolo foglietto di pergamena dalla zampa dell’allocco, che ripartì subito scompigliando loro i capelli.
«Che aspetti? Leggila!» lo incalzarono ad una voce le due ragazze, curiosissime.


Caro Harry,
Mi piacerebbe moltissimo vederti questo fine settimana ad Hogsmeade per discutere con te di una questione della massima importanza. Puoi portare chi vuoi, non è una cosa segreta, ma richiede comunque la massima solerzia da parte nostra. Ti va di vederci alla Testa di Porco alle 10? Sarò comunque al villaggio per alcuni affari personali, insieme a Teddy, quindi nel caso non dovessi vederti per quell’ora, posso fare un salto io a scuola.
A presto,
Andromeda


«Cosa stiamo aspettando?» disse Hermione, pratica come sempre, «sono già le nove e mezza, andiamo».
Felici di incontrare Andromeda e il piccolo Teddy, e molto curiosi di sentire di cosa volesse parlargli, si incamminarono lungo il viale che terminava con gli alti cancelli di Hogwarts, in direzione del villaggio.
Il cielo era terso ma faceva ancora abbastanza freddo; solo qualche giorno prima un vento gelido e una pioggia battente avevano messo alla prova gli alberi della Foresta Proibita, che sembravano un po’ più curvi del solito. Dai caminetti accesi di Hogsmeade giungeva fino alle loro narici il profumo dei manicaretti in preparazione per l’indomani, misto all’odore di legna da ardere.
Mentre Hermione e Ron stavano discutendo sulla reale necessità di ricorrere alle sonde Super Sensor americane, quando erano ormai arrivati alla strada principale del villaggio, incontrarono Luna e Neville che stavano fermi davanti alla vetrina dei Tre Manici di Scopa.
«Starebbero bene, insieme, non credi?» gli chiese Ginny tirandolo per la manica della giacca e indicandogli i due amici. «Non so» rispose prontamente Harry, «non credi che siano troppo simili? Cioè, sono tutti e due un po’, come dire… » «Svampiti?» si intromise Ron. «E allora? Perché non potrebbero fidanzarsi? Io mi divertirei da matti ad andare a cena da loro la sera, piante strane, animali fantastici… »
«Smettetela di essere maligni. Staranno con chi vogliono stare, e non è un problema vostro. Piuttosto, chiediamogli se vogliono venire a prendere qualcosa con noi» disse Hermione sventolando la mano in modo da farsi notare dai due. «Si» aggiunse Ron, ben attento a non farsi sentire dalla sua ragazza, «Così facciamo tripla coppia!».
Luna e Neville furono contenti di unirsi ai loro compagni per andare alla Testa di Porco; Neville aveva un rapporto speciale con Aberforth, e poi aveva detto di voler salutare Ariana, così i cinque si incamminarono verso la locanda. Luna aveva l’aria di essere molto entusiasta per qualcosa di non ben identificato, e infatti si rivolse ad Harry con una voce sognante. «Immagino che tu ti stia preparando per il gran giorno, vero Harry? Ricordati che devi indossare qualcosa di giallo come dice mio padre, è di buon augurio. Ho visto dei begli abiti da cerimonia nel negozio in fondo alla strada, potresti andare a dargli un’occhiata».
«Ehm… Luna, di cosa stai parlando precisamente?» le chiese, guardandosi attorno e cercando l’aiuto degli altri per decifrare tutto il discorso.
Ron si era distratto a parlare con Neville delle proprietà energizzanti di alcune piante acquatiche, che si potevano assumere prima delle competizioni ma che non erano considerate illegali, mentre Ginny ed Hermione camminavano a testa bassa per difendersi dal vento improvviso che si era alzato. Non avevano sentito nulla.
«Ma parlo del 21, naturalmente! Non vorrai arrivare impreparato ad una data così importante? Oh, guardate, siamo arrivati». Entrò e lo lasciò sulla soglia a chiedersi perchè mai avrebbe dovuto considerare l’Equinozio di Primavera così importante da prepararsi addirittura con una settimana di anticipo comprandosi un abito da cerimonia. Harry guardò con attenzione l’interno del pub: erano quasi le dieci, ma di Andromeda ancora non c’era traccia.
«Non restare sulla soglia, Potter» tuonò la voce burbera del barista, «mi fai entrare tutte le cartacce. Ho spazzato proprio stamattina e non intendo rifarlo di nuovo stasera». Harry rimase lì impalato ancora per qualche secondo e Ron lo raggiunse e lo superò insieme a Neville, che salutò il barista in maniera gioviale: «Ciao Ab! Sei contento che ti siamo venuti a trovare, vero?». Neville
sembrava davvero a suo agio seduto sugli sgabelli sbrecciati della Testa di Porco, e Harry notò che il fratello di Silente non si era offeso per niente per la mancanza di rispetto del ragazzo; al contrario, l’aveva accolto con sincera gioia.
La disposizione dei mobili del locale non era cambiata per niente rispetto all’anno precedente, ma quel posto adesso era più pulito, l’avevano notato già dalla loro prima gita. Forse perché durante la battaglia di Hogwarts era stato usato come una sorta di scalo della stazione ferroviaria e si era creato un certo disordine, o forse perché ormai era frequentato anche da ragazzi minorenni, erano stati fatti dei cambiamenti che lo rendevano più godibile. Il sudiciume del pavimento aveva lasciato il posto all’originale pavimento di pietra a rombi, le finestre erano state pulite perfettamente e lasciavano filtrare molta più luce di quanta Harry si ricordava potesse esserci in quel posto, sui tavoli di legno c’erano dei candelieri di peltro con delle belle candele ambrate che emanavano un buon profumo e sulla parete dietro il bancone il ritratto di Ariana bisbigliava in continuazione all’orecchio della cameriera addetta allo spillaggio della burrobirra.
«E’ davvero bello venire qui, adesso, molto rilassante» disse Hermione con gaiezza.
«E’ tutto merito di Ariana» disse Neville, «da quando Aberforth l’ha portata giù, ha cominciato a torturarlo affinché facesse le pulizie, e poi da cosa nasce cosa, e…»
«Lo sapevo che doveva esserci di mezzo una donna! » aggiunse Ginny, divertita.
«Certo, cosa credevi?» continuò l’amico « Suggerisce sempre alla povera Armande come va spillata la burrobirra. In confidenza, Aberforth l’ha assunta perché aveva bisogno di un’aiutante, ma non le sta insegnando molto». Neville si lanciò in una descrizione dettagliata di come Ariana aveva convinto il fratello a pulire e rendere vivibile il pub, e di come lui e sua nonna l’avevano aiutato durante l’estate in questa impresa disperata; il vecchio era infatti molto restio ai cambiamenti e la signora Paciock aveva dovuto insistere molto per convincerlo a farsi aiutare.
Harry ridacchiò, pensando che in fondo Aberforth doveva essere rimasto il solito uomo scontroso, nonostante le cure e i capricci della sorellina. Alla fine, visto che non c’era ancora traccia della signora Tonks, ordinò un po’ di Wisky Incendiario per riscaldarsi; Ron, Ginny e Neville presero della burrobirra ed Hermione, su insistenza di Luna, decise di provare insieme a lei una tisana corroborante fatta di semi di finocchio e foglie di eucalipto.
Aberforth arrivò al tavolo portando in mano un vassoio carico di tazze e bicchieri e servì a ognuno di loro quello che avevano ordinato; infine si versò anche lui del Wisky Incendiario e si sedette accanto ad Harry. Era ancora molto presto e il pub non era molto affollato, ma tutta questa benevolenza gli sembrava strana. O erano in arrivo guai?
«Stamattina mi è arrivato un gufo dalla signora Tonks, ragazzo» gli disse ad un tratto. «Mi ha chiesto se sono disponibile ad occuparmi del rinfresco di sabato prossimo. Ha detto anche che ti avrebbe contattato al più presto per chiederti cosa ne pensavi, e anche che non si fida di Madama Rosmerta, perché teme che metta troppo idromele nei dolci»
«Andromeda organizza un rinfresco, signor Silente?» gli rispose Harry, che non aveva capito una parola di quello che aveva detto il barista.
«Certo che organizza un rinfresco, Potter. Lei ci tiene davvero a Teddy».
«Teddy? Cosa c’entra il bambino con la festa? Sarà per lui?»; si sentiva un po’ tonto, e forse lo era davvero, perché Aberforth lo guardò come se avesse cinque anni.
«Sto parlando della Cerimonia di Attribuzione di Teddy Lupin Tonks alla tua persona, senza la quale tu non puoi essere considerato il suo Padrino, legalmente parlando! Fatemi sapere al più presto cosa decidete, allora» aggiunse con tono esasperato, alzandosi, « così posso cominciare a stilare qualche proposta di menù».
Harry si girò verso i suoi amici e si accorse che avevano tutti ascoltato quello strano dialogo, e avevano l’aria perplessa quanto lui. Luna, che stava trangugiando la sua bevanda come se niente fosse, gli rivolse nuovamente la parola: «Allora, Harry, andiamo a cercare un bell’abito per te tutti insieme? Ti possiamo consigliare!»
«Ma di cosa diavolo stava parlando?» disse, cercando chiarezza.
Proprio in quel momento la porta del pub si aprì e furono investiti da una salva di strilletti inconfondibili. Teddy, con i capelli vistosamente color arancione, stava in braccio ad Andromeda e spenzolava le gambe speranzoso che la nonna lo facesse scendere un po’ per terra, a muovere i suoi passi incerti. Aveva quasi un anno, ormai.
Lei indossava un abito di tweed verde, appena visibile sotto il pesante mantello da viaggio. Aveva l’aria affannata, ma anche molto felice.
«Buongiorno, Aberforth, come vedi ce l’abbiamo fatta!» la sentirono esclamare. Poi si girò verso di loro. «Harry, ragazzo mio! Che piacere vederti! E che piacere vedervi tutti!» Con una complicata manovra li baciò uno per uno e poi si andò a sedere nel posto lasciato vuoto da Aberforth poco prima.
« Andromeda…» esordì Harry, desideroso di andare subito al sodo, « potresti spiegarmi qualcosa di questa faccenda dell’ Attribuzione? Io pensavo di essere già il padrino di Teddy, che vuol dire che ci sarà una cerimonia?»
Lei rise, una risata un po’ nervosa.
«Vedo che già sai tutto, allora, Harry» rispose «merito di Aberforth, immagino?»
«Beh, veramente… » fu distratto dal bambino, che tendeva le mani cicciotte verso i suoi occhiali, e istintivamente lo tolse dalle braccia della nonna per stringerlo a se. Teddy ne fu felicissimo e cominciò a giocare con i suoi capelli, ignorando completamente il resto dei presenti.
«Funziona così, Harry» aggiunse lei, «non basta che i genitori del bambino ti nominino padrino perché la cosa sia valida. C’è una vera e propria cerimonia e di solito si svolge il giorno dell’equinozio di Primavera. Pensavo di parlartene prima, con calma, ma con quello che è successo a Natale, a Villa Conchiglia… be’… ho solo pensato che avessi altro a cui pensare. Poi però mi sono resa conto che il tempo è passato velocemente » adesso Harry le leggeva negli occhi un po’ di preoccupazione. «Insomma, se dovesse capitare qualcosa a me… voglio che tutto sia a posto. Mi capisci, no?»
Lui non sapeva che dire. Desiderava tanto che quella sensazione di perenne incertezza nella quale versavano tutti loro finisse all’istante, ma sapeva che ciò non era possibile. Hermione interruppe le sue riflessioni.
«Signora Tonks» squittì, «è vero, la situazione non è delle migliori, ma siamo sicuri che a Teddy non accadrà mai niente di male. Ha un’intera squadra di padrini a proteggerlo!».
«Lo so che voi siete meravigliosi, e dei maghi con poteri molto superiori alla vostra età. Ma ci sono cose che non potete sapere, e nemmeno io le capisco a pieno, ancora. Solo che… ma non pensiamoci adesso» concluse poi, sbrigativa.
Harry si sentiva davvero inquieto. Cosa aveva voluto dire Andromeda? Perché si sentiva minacciata in prima persona dagli eventi che li avevano colpiti a Natale? Lui, Harry, era perennemente nei pasticci. Ma sarebbe stato molto attento a non ficcarci anche lei e il bambino, questo era certo.
Guardò la signora Tonks con ansia, ma lei cambiò discorso. «Harry, la cerimonia è molto semplice, e non serve nessuna particolare preparazione, se non la tua presenza. Naturalmente » aggiunse «non volevo decidere tutto da sola, per questo ho voluto parlarti almeno oggi. Ho già chiesto ad Aberforth di occuparsi del rinfresco, se per te va bene. Dobbiamo solo decidere il posto. Che ne dici del parco di Hogwarts? In questa maniera puoi invitare chi vuoi, e saremmo vicinissimi al villaggio!»
Era decisamente troppo stordito da tutte queste novità e riuscì solo a pigolare «ma, non so… la McGranitt… »
«Se per te va bene farlo a scuola, possiamo andare a parlarci adesso, non pensi? Credo che sia nel suo studio che ci aspetta».
Harry annuì, ancora un po’ incerto, le restituì il bambino e si alzò per andare a pagare il conto, ma lei lo anticipò.
«Ab» disse, rivolta al barista «Le cose dei ragazzi, mettile sul mio conto».

Perché questa cosa di Teddy non era uscita fuori prima? Pensò Harry mentre uscivano dal pub. Certo, non avrebbe avuto comunque molto tempo per abituarsi all'idea, ma a soli sette giorni di distanza lui era del tutto impreparato, non aveva idea di come si svolgesse la cerimonia, non sapeva se doveva studiare qualche formula da enunciare, non aveva nemmeno comprato un regalo al suo futuro figlioccio, e la signora Tonks si aspettava che prendesse delle decisioni in merito al buffet.
Mentre si incamminavano su per il sentiero di terra battuta, si rese conto che il cielo si era improvvisamente coperto di soffici nuvolette bianche. Sul prato si alternavano chiazze di verde chiaro e scuro, chiaro e scuro…cambiavano proprio con la velocità dei capelli di Teddy. A questo pensiero fu preso da un infantile senso di panico e cominciò a correre verso il castello senza nemmeno accorgersene, tanto che ad un certo punto Hermione dovette ricorrere ad un incanto Sonorus per fargli capire che erano rimasti molto dietro di lui. Si fermò ad aspettarli, e la prima a raggiungerlo fu Ginny.
«Che ti è preso? Hai deciso di partecipare alla caccia dei senza testa in qualità di cavallo e ti stai allenando?»
«Scusa Ginny» aveva il fiatone. «Ero solo ansioso di parlare con la McGranitt di capire che cosa devo fare per meritarmi questo ruolo di padrino che mi è stato assegnato. È molto importante, per me, ed io nemmeno sapevo che ci sarebbe stata una cerimonia. Non so come si fa, non vorrei fare sbagli».
«Non ne farai» lo rassicurò Ginny, «non ti dimenticare che i miei hanno battezzato sette figli, saranno ben in grado di darti delle spiegazioni. Quindi adesso aspettiamo gli altri e poi andiamo subito a spedire un gufo a mamma».
Mentre parlavano faccia a faccia un raggio di sole colpì il volto della ragazza, ed Harry si accorse che qualcosa luccicava sulle sue guance e sulle palpebre. Harry capì cosa aveva voluto dire Ron quella mattina a colazione. Ginny era più bella.
« Ginny, ma…ti sei truccata?»
«Finalmente te ne sei accorto» disse un po’ imbronciata. «Sai, stavo cominciando a pensare di essermi davvero fidanzata con un troll. È un unguento illuminante, l’ho comprato al negozio di George quest’estate, e aspettavo un’ occasione importante per usarlo, sai…» ammiccò e gli stampò un grosso bacio sulla bocca.
«Sempre a sbaciucchiarvi, voi due» sghignazzò Ron, passando loro accanto. « Sbrighiamoci, a parlare con la McGranitt, che tra un po’ si mangia».

QUESTO INVECE E' IL SEGUITO, CON LA CERIMONIA- EX-BATTESIMO - DI TEDDY!

Durante la settimana seguente Harry fu talmente preso dai preparativi che rimandò persino gli allenamenti di Quidditch, con sommo disappunto di Hyde. Non aveva avuto tempo di comprare un abito da indossare per l’occasione, così aveva mandato un gufo alla signora Weasley pregandola di sceglierlo per lui. Lei aveva risposto che l’avrebbe fatto con molto piacere, e che gliel’avrebbe portato di persona il sabato seguente.
La Preside, dal canto suo, si era dimostrata disponibilissima per quanto riguardava la scelta di Hogwarts come luogo della cerimonia, e aveva promesso ad Harry ed Andromeda che si sarebbe occupata lei di contattare un celebrante disposto a raggiungerli, a patto che però lui e i suoi amici scegliessero un posto adatto all’interno della scuola, e si occupassero di prepararlo al meglio.
Dopo molte discussioni avevano deciso che il tutto si sarebbe svolto - l’idea geniale era stata di Hermione - nella Stanza delle Necessità.
«Ma... l’ardemonio non l'ha distrutta?» le aveva chiesto Harry, solo qualche giorno prima.
«Io credo che sia così, l'ardemonio non risparmia nulla. Ma ho sentito parlottare alcuni studenti americani, a lezione di Aritmanzia. Loro credevano che nessuno li ascoltasse, io ero quasi alla porta. Stavano raccontando ai compagni di una Stanza al settimo piano, comparsa all’improvviso mentre parlavano della necessità di avere uno spazio dove conservare tutte le loro Gobbiglie, in cui avevano trovato una pista perfettamente funzionante, un armadietto cassaforte e un sacco di altre cose. Così ho pensato di chiamarti per andare a controllare» gli aveva risposto l'amica. Ma lui non era convinto.
«E' possibile, secondo te, che durante i lavori di restauro gli americani abbiano scoperto e sistemato la Stanza?» aveva replicato. L'idea che degli stranieri avessero scoperto uno dei segreti della scuola gli bruciava dentro.
«Non credo , Harry... in fondo il castello ha impedito che costruissero un quinto dormitorio, no? Non avrebbe permesso a degli estranei di entrarci ». Ma nemmeno lei era parsa davvero convinta delle sue parole.
Giunti al settimo piano, con il cuore in gola, avevano provato a far apparire la Stanza delle Cose Nascoste, ma senza risultato.
Nemmeno la Stanza di Esercitazione dell’ES era apparsa, né tanto meno il rifugio in cui tutto l’Esercito di Silente aveva potuto salvarsi dalle grinfie dei Carrow l’anno precedente.
Harry aveva ormai perso le speranze. Pensando che non ci fosse nulla da fare aveva cominciato a camminare nervosamente, passando e ripassando davanti al liscio muro di pietra, senza nemmeno rendersi conto che era ancora lì, al settimo piano; desiderava ardentemente riuscire a trovare un luogo dove poter celebrare, tra pochi intimi, la cerimonia di Attribuzione.
Improvvisamente, dove pochi secondi prima c'era solo pietra, la porta era apparsa, svelando loro un ampio spazio circolare; al centro della sala era collocata una pedana esagonale sormontata da una costruzione che poteva sembrare un pozzo di pietra antidiluviano, decorato con motivi di edera, intrecciata ad un arco di ferro battuto. Attorno alla pedana c'era pavimento libero, e, disposto in maniera concentrica, un corridoio porticato, con colonne lisce e capitelli elaborati, sovrastato da un ballatoio al quale si accedeva tramite delle scalette a chiocciola disposte su due lati; dal muretto del ballatoio pendevano altri rami di edera, che scendevano fin quasi al pavimento. In alto si vedevano archi di acqua che creavano una cupola cristallina ed iridescente; tutto l’ambiente aveva un’ aria molto mistica.
«Harry, ce l’hai fatta». Hermione era rimasta sbalordita dalla bellezza, e dalla stessa esistenza di quel luogo.
«Già» aveva detto lui, altrettanto meravigliato. «Ma com'è possibile? Non dovrebbe esserci più. L'abbiamo vista bruciare».
«Be'... credo di aver letto una volta su Storia di Hogwarts» Hermione era allegra, soddisfatta. « che in altri casi la scuola si è autorigenerata... forse è uno di quei casi... o forse» aveva aggiunto, aggrottando la fronte, «è andata distrutta solo la Stanza delle Cose Nascoste, e tutti gli altri usi possono ancora essere scoperti. Ma ci pensi? E' davvero fantastico!» aveva sorriso infine ad Harry, che si sentiva molto più sollevato.
«Hai tutte le fortune, proprio tutte le fortune... persino Hogwarts è dalla tua parte!» aveva commentato Ron qualche ora dopo, senza farsi altre domande, chiudendo la questione.

La mattina del 21 la Sala Comune di Grifondoro era meno affollata del sabato precedente. Harry, vestito di tutto punto, abito da cerimonia grigio scuro con mantello dai risvolti verdi, stava aspettando Hermione, Ginny, Neville, Dean e Seamus. Desiderava avere con se i suoi più cari amici, ma anche i suoi compagni di vita quotidiana, in uno dei momenti più importanti della sua vita.
Ron era con lui, e si studiava con occhi increduli.
«Non posso credere di indossare un vestito decente» disse, «Harry, tu ci credi? Dammi un pizzicotto, forse sto sognando!»
«Se preferisci, ti do una botta in testa, così verifichi meglio» rispose Harry, teso.
«No, grazie. Preferisco non svegliarmi» replicò lui, un pò offeso.
In quel momento videro scendere Hermione e Ginny, bellissime nei loro vestiti eleganti ma per niente appariscenti, e Dean, Seamus e Neville, scanzonati e rossi in viso. Sembravano nascondere qualcosa.
Scesero allegramente in Sala Grande dove trovarono Luna, fasciata nello stesso abito giallo che aveva indossato al matrimonio di Bill e Fleur, che giocava con Teddy, vestito con il più piccolo abito da mago che si fosse mai visto, fatto di un tessuto argentato impalpabile. I suoi capelli, quel giorno, erano del colore rosa cicca preferito dalla sua mamma. Accanto a loro, Hagrid indossava il suo completo marrone peloso, la McGranitt un abito verde scuro molto elegante e serio, con cappello in tinta, i signori Weasley erano agghindati nei loro abiti migliori, e George arrancava dietro di loro, con un grosso e sospetto pacco multicolore sotto il braccio.
Bill e Fleur, che parlottavano tra loro un po’ in disparte, avevano un’aria un po’ più serena rispetto all’ultima volta che si erano visti.
«Stai benissimo, caro» gli disse la signora Weasley, abbracciandolo.
«Oh, Ronnie... anche tu... sei... » non potè finire la frase. Tirò a se il più piccolo dei suoi maschi, che si divincolò in fretta, sperando che i fratelli non avessero colto la scena. Ron, nonostante il malumore suscitato dal ghigno di George, riuscì comunque a ringraziare la madre per l'abito nuovo. Il ricordo di pizzi, merletti ed orli sfilacciati era ancora vivido nella sua mente.
All’improvviso sulla soglia comparve un mago basso, con i capelli a ciuffi, l’unico celebrante che Harry avesse mai conosciuto nel mondo dei maghi.
«Ottimo, adesso siamo tutti. Vogliamo andare?»
La professoressa McGranitt si mise alla testa dello strano corteo, ed Harry notò che molte faccette curiose erano comparse sulla soglia della Sala Grande ad osservare il piccolo metamorfomagus. Naturalmente tutta la scuola sapeva dell’evento, Dennis Canon si era persino proposto come fotografo ufficiale, ma Harry, che non voleva sentirsi più imbranato di quanto già non fosse, aveva dovuto convincerlo che non era il caso.
Un coro di ‘ooo’ e ‘aaa’ seguì l’ingresso nella Stanza delle Cerimonie – così l’aveva ribattezzata Harry – perché era ancora più bella della prima volta che l’avevano vista. L’edera era fiorita, benché non fosse la stagione, e aleggiava un venticello caldo, che dava l’impressione di trovarsi in un gazebo all’aperto.
Il celebrante parlò con voce cantilenante, invitando i presenti ad accomodarsi sul ballatoio, mentre Harry e Andromeda dovettero sistemarsi sulla pedana, ai due lati del pozzo di pietra. Il bambino fu alloggiato proprio al centro tra loro tre, sotto l'arco di ferro battuto.
L’eccitazione nell’aria era palpabile.
«Prendete le bacchette» disse il mago, sfoderando la sua.
Obbedirono prontamente. Harry si era fatto spiegare dai Weasley tutto il procedimento, ma era comunque molto nervoso, perché gli avevano detto che l'Attribuzione era un qualcosa di molto simile ad un Voto Infrangibile.
«La Cerimonia dell’Attribuzione è di fondamentale importanza per la vita di un mago, perché i genitori, o tutori, e il futuro padrino, o madrina, promettono che egli sarà cresciuto ed educato con serenità… » l’edera avviluppata sul ferro battuto si illuminò di verde-blù, «con Purezza e Amore» l’edera cambiò dal blù al violetto e infine ad un rosso intenso « e secondo le leggi dei Maghi».
Il ramo divenne di un color oro accecante.
Tutti i presenti ascoltano in silenzio le parole del mago, ma i più eccitati erano senza ombra di dubbio i più giovani, che non avevano mai visto un rituale simile in vita loro. Harry li guardò furtivamente, e notò che Hermione, Ginny e Luna avevano le guance arrossate e gli occhi lucidi. Dean, Neville e Seamus guardavano ammirati la cupola cristallina, senza pensare a quello che accadeva sotto di loro.
«Andromeda Tonks, desideri affidare il tuo protetto Ted Lupin Tonks alle cure del qui presente Harry James Potter, secondo il desiderio dei defunti genitori Remus J. Lupin e Ninfadora Tonks? »
La signora Tonks non parlò, ma poggiò austera la sua bacchetta sul capo del bambino.
«E tu, Harry James Potter, prometti di occuparti di Ted ogni qualvolta lo desidererai e ce ne sarà bisogno, trasmettendogli le tue conoscenze di vita e proteggendolo?»
Harry imitò il gesto di Andromeda, annuendo. I capelli del bimbo divennero di un acceso color platino, adesso sembrava una statuetta tutta d'oro.
Infine il mago toccò l’arco di ferro battuto con la sua bacchetta e pronunciò: «In fidem accipere» e dalle loro bacchette si sprigionarono dei rami d’edera fatti di luce, che avvilupparono dolcemente il corpo dei tre.
I presenti, si sporsero per vedere meglio la scena, e al tocco delle loro mani i rami che pendevano dal ballatoio si animarono, andando ad avvolgere Harry, Andromeda e Teddy in uno scintillio di luce.
«Il legame che si è creato quest’oggi è ancora più forte, perché sostenuto dall’Amicizia. Siatene fieri, mantenetelo saldo» concluse il mago, scendendo dalla pedana.
I rami di edera si dissolsero, tutti applaudirono felici, e una serie di Favolosi Fuochi d’Artificio con Innesco ad Acqua del dottor Filibuster esplosero sul soffitto, ad opera di Dean, Seamus, spezzando il silenzio e facendo infuriare la signora Weasley.
«George, ecco cos’era quel pacco, dovevo sospettarlo!»
«Non ti arrabbiare mamma, rispose lui. Io ho solo consegnato della merce, come potevo sapere che avrebbero usato queste cose proprio adesso? La colpa non è mia» e filò via per unirsi alla folla di amici che spingevano per fare gli auguri ad Harry.
«Harry, i nostri regali... abbiamo qualcosa per il piccolo, e anche per te! Volete aprirli adesso?» disse Ginny, che lo aveva raggiunto e gli stringeva il braccio, orgogliosa.
«Non adesso, Ginny cara. Ci sarà tempo più tardi» rispose Molly per lui.
Adesso era un padrino. Sorrise, finalmente rilassato, poi si rivolse ad Andromeda, che stringeva felice al petto il piccolo: «Be’, è andata bene direi»
«Naturalmente! Siamo stati bravissimi. E adesso, direi di muoverci, non vorrei far aspettare troppo Aberforth»; detto questo uscirono sciamando dalla Stanza delle Necessità, e si avviarono felici e sereni verso il villaggio, sperando che nulla potesse rovinare quella magica giornata.

Lady ma è... è magnifico!!!
Sinceramente io non trovo punti da correggere!!
E anche Bella non troverà pane per i suoi denti!!
Complimentissimi Lady!!!

ginny forever ha scritto:

E anche Bella non troverà pane per i suoi denti!!

Vedrai che lo troverà...quando vuole addenta anche un muro di mattoni!
Grazie, comunque!