Ehi!!!!!!! Ho scritto questo pezzo perchè !) dovevo sbloccarmi dalla crisi da pagina bianca che nmi perseguitava ormai da una settimana 2) sono d'accordo con Snowolf quando dice che Ron è sottovalutato e si dovrebbe fondare un comitato in suo favore 3) amo gli happy ending...
e quindi ecco qui...! Jo
AGGUATO A HOGSMEADE
Harry e Ron arrivarono a Hogsmeade infreddoliti e arrabbiati. I tetti dei negozi e le strade, infatti, erano ricoperti da una spessa coltre di neve bianchissima e un freddo pungente li aveva assaliti appena erano usciti dal castello. Inoltre, l’umore di Ron, quel giorno, non era proprio dei migliori: un’adirata Hermione gli aveva annunciato circa un’ora prima di non avere nessuna intenzione di andare con loro a Hogsmeade. <<Preferirei andarci con McLaggen, piuttosto che con te!>>, aveva urlato in sala comune ad un incredulo Ron. Poi, con un espressione di profondo disgusto dipinta sul volto, era partita alla volta del villaggio con Calì e Lavanda. Anche Harry era rimasto deluso dal comportamento dell’amica, perché, da quando lei e Ron avevano litigato (per motivi noti solo a loro due…), non aveva avuto molte occasioni di stare con lei. Ogni volta che voleva parlare seriamente, lei sfoderava pronta una nuova scusa: << Oh, mi dispiace Harry, devo correre in biblioteca!>>-diceva- oppure: << Harry oggi proprio non posso, devo finire questo libro di aritmanzia per domani e non so proprio come farò!>>. Certo, Harry la vedeva ancora durante le lezioni e all’ora dei pasti, ma gli mancavano le lunghe chiacchierate con lei, perfino i suoi rimproveri. In cuor suo pensava che il comportamento di Ron e Hermione fosse ridicolo e infantile. Era solo un grande malinteso e non parlandone e non chiarendosi rischiavano solo di ingigantire la cosa. Tuttavia, non osava parlarne con Ron, poiché ogni volta che Harry sfiorava l’argomento “Hermione” assumeva una posa rigida quasi come fosse stato colpito dall’incantesimo pietrificus e si rifiutava di proferire parola, spesso anche per giorni interi.
Così, giunsero davanti alla vetrina di Mielandia entrambi in silenzio ed immersi nei propri pensieri e videro una cosa che fece colare a picco l’umore già nero di Ron…
Vicino al negozio c’erano Hermione, rossa in viso forse per l’imbarazzo, forse per il freddo, e Krum, arcigno e con addosso una spessa pelliccia, che parlavano concitatamente e a bassa voce. Harry, sorpreso, si arrabattò comunque ad inventare su due piedi una scusa per trascinare via di lì Ron, per evitare all’amico di vedere scene che avrebbero ridotto la sua autostima sotto i piedi. << Ehm…andiamo a prenderci due burrobirre da Rosmerta? Non so tu ma io sto per congelare!>>, disse Harry, con la vana speranza che l’amico non avesse notato Krum ed Hermione. Ron, infuriato, lo ignorò, prese dal cappotto un paio di vecchie orecchie oblunghe di Fred e George e si mise ad origliare. In Harry, suo malgrado, prevalse la curiosità ed afferrò anche lui un filo color carne.
<<Her’mioni che bello incontrarti! Sperafo proprio di fetenti! Fiene fare pasegiata con me? Afere tante cose da tirti!>> disse Krum, speranzoso.
<<Beh, Victor, in effetti sono successe così tante cose da quando ci siamo visti l’ultima volta al matrimonio!>> rispose Hermione.
Poi Krum le porse un braccio, che lei accettò ridacchiando: non era da lei comportarsi così! Ron sbuffò e Harry, per un attimo, ebbe l’impressione che Krum li avesse notati…ma fu un momento, poi passò e Krum ed Hermione si diressero, sottobraccio e chiacchierando animatamente, verso uno spiazzo innevato circondato da qualche albero spoglio, poco più in là. Ron si accinse a seguirli con Harry alle calcagna, che cercava affannosamente di tenere il passo dell’amico. Quando Krum ed Hermione si fermarono, Harry e Ron si nascosero dietro un albero, in modo da poter ascoltare, ma da non poter essere visti. Krum, molto galantemente, si tolse il cappotto, lo stese per terra, si sedette e fece cenno a Hermione di seguirlo. Poi disse:<< Her’mioni è tanto tempo io dofere tire una cos importante>>. Prese un grazioso fiorellino bianco, incredibilmente sopravvissuto all’inverno, e, sfilata dalla tasca la bacchetta, disse: <<Permeo!>>.
Apparentemente non successe niente, ma, all’occhio attento di Hermione, non sfuggì che ora il fiore era ricoperto da una sottile pellicola trasparente.
Hermione si avvicinò curiosa e fece per chiedere: << Victor, ma cosa…?>>. Ma lui la interruppe: <<Lasciami finire…Flameo Perennis!>>
Hermione sussultò: il piccolo fiorellino bianco aveva preso fuoco, ma, grazie alla sottile pellicola, le fiamme non lo danneggiavano. Krum fece apparire dal nulla un barattolino di vetro, lo stappò, ci adagiò dentro il fiore con il Wingardium Leviosa e lo passò ad Hermione, dicendo: << Brucerà per sempre, a meno che tu non decida di spegnerlo>>.
Lei guardò estasiata le fiamme blu che lambivano il fiore, lasciandolo però intatto: era veramente un dono bellissimo.
Krum tossicchiò ed Hermione si girò verso di lui. Fu colta da un attimo di sorpresa: non si era accorta di quanto lui si fosse avvicinato. I loro visi ora arano così vicini che le loro guance si sfioravano. Un brivido la percorse. Krum sussurrò il suo nome e si avvicinò per baciarla.
Prima che Ron potesse fare qualsiasi cosa, Hermione mise una mano sul petto di Krum , non per tirarlo a sé, ma per fermarlo. <<No, Victor aspetta, per favore>> gli disse in un sussurro. Allo sguardo confuso e interrogativo di lui, lei arrossì, ma poi riprese: << io…non posso. Ti ho detto che tante cose sono cambiate dal matrimonio, ed è così. Io…mi…mi sono innamorata…di Ron. E, per quanto lui non sembri ricambiare i miei sentimenti, io…non posso, non posso proprio. Prenderei in giro non solo te, ma anche me stessa>>. A queste parole Ron saltò fuori da suo nascondiglio, trascinandosi dietro anche Harry.
<<Hermione!>> esclamò.
<<Ron!>>, disse lei meravigliata: << Che…che cosa ci fai tu qui?>>.
Ci fu un attimo di silenzio colmo di imbarazzo e di cose non dette, poi fu Krum che ruppe il silenzio per primo, facendo un passo in avanti. Harry credette che stesse per tirare un pugno a Ron, ma, con suo grande stupore, fu a lui che si rivolse, a Harry.
Parlò con una voce non sua, l’accento del nord era sparito. << Harry Potter>> -disse- <<finalmente…!>>. E poi, inspiegabilmente, i contorni della sua figura di deformarono e si sciolsero come cera calda. Dove prima stava Victor Krum, ora c’era un uomo alto ed emaciato, la pelle diafana e i capelli neri impastati, che li fissava con uno sguardo intenso esprimente allo stesso tempo desiderio e malvagità.
Inaspettatamente, con un gesto fulmineo della bacchetta che nessuno riuscì ad anticipare, puntò la bacchetta verso Harry: <<Stupeficium!>>.
Harry ebbe solo il tempo di pensare “pozione Polisucco…”, poi cadde a terra colpito dall’incantesimo, sbatté la testa contro un albero e svenne.
La prima a tentare di reagire fu Hermione, ma, terrorizzata, si accorse di non avere più…
<<Cercavi questa?>>, chiese l’uomo rigirandosi nella mano la bacchetta di Hermione.
<<Stupeficium!>>, urlò a quel punto Ron. Il fiotto di luce rossa sfiorò soltanto la spalla dell’uomo, strappandogli il mantello. La sorpresa dell’uomo si trasformò subito in un ghigno beffardo; mise un braccio attorno al collo di Hermione, mentre con l’altro le puntava la bacchetta alla tempia. Lei emise un gridolino spaventato e tentò di liberasi, ma invano: la presa dell’uomo era ferrea. Ron era atterrito.
<<Stai ferma, stupida ragazzina!>>, urlò l’uomo ad Hermione. Poi si rivolse a Ron:<<Non voglio fare del male alla tua amichetta, ma se non mi consegni (* se Harry ha già nascosto la bacchetta da cambiare in “se non mi dici dove hai nascosto”) la bacchetta di sambuco, sarò, come dire…costretto>>.
<<Non la toccherai…io…non te lo permetterò!>>
<<Ah ah, ne sei sicuro? Siete stati così stupidi…così sprovveduti a seguirci. La tua gelosia è stata l’esca che ha portato da me Harry Potter…ed ora finalmente potrò mettere le mani sulla bacchetta di sambuco…Crucio!>>. Hermione cadde a terra urlando di dolore, i preda a terribili spasmi. Ron era fermo, il braccio che stringeva la bacchetta penzolava inerme sul fianco, lacrime di rabbia e dolore gli rigavano il volto. Tutto in quel momento l’uomo si poteva aspettare, ma non una reazione.
Invece, dirompente, la furia di Ron esplose: <<Sectumsempra (?)!>>
La maledizione colpì l’uomo in pieno petto, spedendolo indietro di diversi metri. Profonde ferite si aprirono sul suo petto, schizzi di sangue macchiarono la neve bianca.
Ron corse verso Hermione, ancora a terra, e si inginocchiò vicino a lei. Delicatamente le mise il braccio attorno alle spalle per sostenerla e, preoccupato, la guardò negli occhi chiedendole: <<Tutto bene?>>. In risposta lei si avvicinò, le loro labbra di toccarono.
Fu un bacio tenero, adorante, che cancellò i dissapori degli ultimi mesi…
Crac! Ron ed Hermione si girarono verso la fonte del rumore, scoprendo che l’uomo, seppur ferito gravemente, era riuscito a smaterializzarsi. Hermione guardò Ron, sinceramente preoccupata, e fece per parlare. Lui, però le disse: <<Non c’è più niente da fare…sarà lontano miglia ormai>>.
Poi si avvicinò e le sussurrò all’orecchio: << C’era bisogno di un agguato, per questo?>>. E la baciò di nuovo.
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e ricordati the good ideas change the world
ma tanto a chi importa di come sta....
)
).
(o c'è solo questa di emoticon)
le fa solo bene forza Jo. 
