Un alleato inaspettato

Ricominciato da capo rubando l'ambiente a Herm.

Correva. Correva, ansimava, la gola gli bruciava. Gli avevano sempre detto di non respirare con la bocca aperta quando correva, ma in quel momento non gl’importava di nulla.
L’aria fredda del tardo pomeriggio gli sferzava il viso, anche il sudore che gli colava dalla fronte era gelido.
Chissà dov'era Ron in quel momento, chissà come stava. Si sentiva stupido a starsene li a correre mentre il suo amico era in pericolo. Ma aveva bisogno di scaricare a tensione.
Uno strano brivido li pizzicò la nuca, come se qualcuno lo stesse osservando. Si voltò a disagio trovandosi dietro Hyde che correva una ventina di metri dietro a lui.
Rallentò il passo lasciandosi raggiungere dal compagno di casa.
Con la coda dell'occhio capì quando riprendere il ritmo. «Hyde».
«Potter».
«Non ti ho ancora ringraziato».
«Non è necessario, non ho risolto nulla, Weasley è stato comunque rapito» rispose a testa bassa.
«Ma ci hai provato...».
«Provarci non serve a nulla in questi casi».
«Vedrai che presto sarà in salvo». Quelle parole non convincevano nemmeno lui.
«Oppure morto».
Harry sapeva che aveva ragione, ma sentirlo dire ad alta voce faceva male.
«Be', credo che Ron ti sarà grato comunque, se non fosse stato per te ora ci sarebbe Hermione al suo posto. È stata una fortuna che tu abbia capito come spezzare il tentacolo».
«Avrei preferito che nessuno ci andasse di mezzo, non volevo che finisse così».
«Nessuno lo voleva».
Hyde non rispose ed acelerò il ritmo staccandosi da lui. Harry stinse i denti e tentò con difficoltà di stare al passo: ormai non sentiva più le gambe, le tempie gli pulsavano, aveva bisogno di riprender fiato, anche se non voleva rimanere indietro.
Tenendosi una mano sulla milza allungò le falcate fino a Hyde. L'americano si blocco di colpo. Harry arrivò un paio di metri più avanti, poi si fermò. Si piegò in avanti appoggiandosi con le braccia alle ginocchia con il fiatone.
Hyde si avvicinò frugando nelle tasche. «Prendi» disse lanciandoli qualcosa. «Ho sequestrato un bel po' di queste ad un ragazzino in Sala Comune oggi, un po' di zucchero è quello che ci vuole.»
Harry prese al volo la caramella, stava per scartarla quando un dubbiò lo colse. «Fermo!» gridò all'americano.
Il compagno di casa, che l'aveva già messa in bocca, la sputò all'istante. «Chè c'è? È avvelenata? Qualcuno sta tentando di uccidermi?».
Harry sorrise inffilandosi in tasca la sua Bubblemou. «No, nulla di così grave. È solo una delle creazione de "Tiri Vispi Weasley", non ti uccidono, ma di certo l'effetto non è piacevole, specie all'aperto!».
Hyde bofonchiò qualcosa sull'essersi fatto fregare da dei maledetti ragazzini del primo anno dando un calcione alla caramella appena addentata e lanciandola lontano.
«Cosa pensi di fare ora?».
Harry si passò una mano tra i capelli insudiciati. «Non lo so...».
«Pensi di dargliela?».
«Dargli cosa?».
«La Bacchetta Harry, non comportarti come se fossi uno stupido».
Davvero aveva creduto che la storia della Sambuco fosse al sicuro? In troppi sapevano, e collegare i pezzi non doveva essere così difficile.
«Be'... non lo so... stiamo parlando di Ron».
«Non lo conosco bene, ma non credo che lui vorrebbe che tu cedessi al ricatto».
«Ma DEVO fare qualcosa... non posso lasciare... lasciare che lo...» la frase si perse tra le sue paure.
«Hai ragione, dobbiamo fare qualcosa» riprese Hyde.
«Dobbiamo? Cosa intendi per dobbiamo?» sbuffò Harry.«Ti ho già ringraziato per il tuo aiuto... ma non dimentico che sei stato tu a mandarmi dalla Mc Granitt invece che stare con gli altri. Se fossi stato lì...» non completò la frase rendendosi conto che non sarebbe cambiato nulla. Ma non era quello il punto, Hyde era troppo cresciuto per quegli scherzi infantili.
Hyde scattò prendendolo per il bavero e portandosi vicino alle sue orecchie. «Scusa tanto se ti riferisco i messaggi da parte dei prof... la prossima volta ti lascerò andare in punizione!».
Harry lo allontanò con uno spintone. «Tieni le mani a posto... e com'è che la preside non aveva idea di avermi convocato?».
«Cos...». Il furore dell'americano si spense in uno sbuffo. «Cosa stai dicendo, Uglick è stato chiaro, la preside ti stava cercando».
«Uglick? Ma il professor Uglick se n'è andato dalla scuola da mesi, che stai dicendo?».
«Non sono pazzo Potter, so cosa e chi ho visto! Proprio fuori dalla biblioteca, ti stava cercando e mi ha lasciato il messaggio per te».
«Ma se ero io in biblioteca! E tu non c'eri!».
Hyde tentennò come colto in fallo. «Ero fuori dalla biblioteca».
«E cosa ci facevi fuori dalla biblioteca? Contavi i mattoni del muro del corridoio?».
«Io stavo... stavo per entrare poi è arrivato il prof... e ...».
«Mi stavi spiando?».
«Che cazzo dici Potter, io non spio nessuno...».
«Come se fosse la prima volta!».
«Non capisc...».
«Non comportarti nemmeno tu come se fossi uno stupido, credi che non mi ricordi di te a Godric's Hollow?».