Aveva paura, aveva male.

Un testo brevissimo dedicato a tutti quelli che non hanno voglia di leggere!!

Aveva paura. Era a terra, la bacchetta un metro dalla mano; il mago oscuro sogghignante appena avanti a lui. Non vedeva via d'uscita: Ginny stava mandando maledizioni appena un po' più avanti; di Ron e Hermione nessuna traccia.
Aveva male. Una ferita all'addome gli impediva qualsiasi reazione, la macchia di sangue aveva ormai passato la spessa lana della maglia e mancava poco che lo facesse svenire.
Strinse un pugno di terra tra le dita, se avesse avuto fortuna forse avrebbe potuto guadagnare qualche attimo, ma era inutile: non avrebbe saputo che farne del tempo. Il mago vestito di nero gli puntò contro la Bacchetta.
«È questa dunque la fine di Harry Potter?» chiese sarcastico.
«Chi ...» tentennò Harry con la voce che gli moriva in gola, «chi diavolo siete?».
«Non è più importante per te» rispose mentre intorno alla punta della sua stecca si formavano scintille rossastre.
La terrà gli scivolò tra le dita insieme alle sue ultime forze.
Cercò con lo sguardo Ginny, era ansante e visibilmente stravolta. Con una mano si liberò la guancia da una ciocca di capelli rossi appiccicati dal sudore. Poi si mise in posizione di difesa pronta al nuovo attacco.
In quel momento anche lei volse lo sguardo a lui, e il terrore nacque nei suoi occhi rendendosi conto della situazione. Harry avrebbe voluto dirle un sacco di cose, ma non c'era più tempo, il mago oscuro gli avrebbe levato la vita tra qualche attimo.
Almeno in quello stato non avrebbe sentito dolore...
Gli occhi di Ginny che erano fissi su di lui improvvisamente ruotarono in un altra direzione, il mago oscuro lo ignorò voltandosi anch'egli. C'era stato un boato ma Harry lo aveva percepito solo ora.
Il fumo invase il campo di battaglia, il viso di Ginny scomparve nella nebbia, i suoni si appannarono ancora di più. Poi, in quello stato irreale sentì una voce a pochi centimetri dall'orecchio.
«Potter ce la fai ad alzarti?».
Non una voce amica, ma conosciuta. Scosse la testa lentamente.
«Appoggiati» disse Bryan. «Ti porto al sicuro».
«Ginny ...» sussurrò Harry ad un fil di voce.
«Non preoccuparti».
Poi sentì la morsa della smaterializzazione allo stomaco e le coscienza che lo abbondava definitivamente.
Non aveva più paura, ma aveva ancora male.