Quale tipo di narrazione usare nei testi?

La Row usa talvolta anche il narratore onniscente? O meglio, descrive situazioni con Harry non presente? (a parte quando scriveva un intero capitolo con Harry non presente)

Ci stiamo ponendo questa domanda... chi sa rispondere? (possibilmente con esempi)

Aiuto.

beh...la rowling ha anke usato il narratore onnisciente, senza ke fosse presente harry.
vedi 1cap del quarto libro..

ti devo smenire ph..... in quel capitolo Harry c'è... stava vedendo tutto.. leggi le prime righe del capitolo 2 e capirai... Quello che dici tu succede nei primi due capitoli del sesto libro e nel primo del primo libro, finchè Hagrid non arriva con Harry. Però come ha scritto Rem, i capitoli interi non fanno conto... qui parliamo di piccole parti...

hai ragione mik!!!
ho riletto le prime 2 righe....

CHIEDO SCUSA A TT!!!!!

Harry mik hai dimenticato anche il primo capitolo del settimo libro "L'ascesa del signore oscuro"... lì Harry non c'è ma si parla sempre di capitoli interi.
Per quanto riguarda piccole parti non mi sembra abbia mai usato questo modo di narrare, dopotutto gli HP sono sempre dal punto di vista di Potter!

Bella Black ha scritto:

Harry mik hai dimenticato anche il primo capitolo del settimo libro "L'ascesa del signore oscuro"... lì Harry non c'è ma si parla sempre di capitoli interi.

Ops... pardon... hai ragione
Comunque come hai detto, si parla sempre di capitoli interi.

comunque l'unico vero esempio dove Harry non può esserci è il primo capitolo del primo libro!!!! lì, dove tutto comincia... zio vernon che va a lavorare!!!!
-non è un capitolo intero
-harry non c'è

ma è solo uno!!!!

Ludovic Bagman ha scritto:

comunque l'unico vero esempio dove Harry non può esserci è il primo capitolo del primo libro!!!! lì, dove tutto comincia... zio vernon che va a lavorare!!!!
-non è un capitolo intero
-harry non c'è

ma è solo uno!!!!

Ma su... non è un capitolo intero... su 16 pagine in 3 sole c'è Harry...si può tranquillamente definire capitolo intero secondo me...

Citazione :

Ma su... non è un capitolo intero... su 16 pagine in 3 sole c'è Harry...si può tranquillamente definire capitolo intero secondo me...

io comunque intendevo che in quel capitolo la cosa è un po' strana perchè... la parte di Hagrid + silente +McGrannitt davanti alla porta dei Dursley risulta essere effettivamente un sogno (poche pagine dopo la macchina di Vernon inchioda perchè lui parlava di moto volanti!!) .... ma tutto ciò che sta prima e che racconta la vita al numero 4 di Privet Drive... è l'unica parte scritta per capire l'ambiente!!!!

Il primo libro è un po' un eccezione, perchè è appunto il primo! Non aveva ancora definito una strategia narrativa coerente.

Poi ci sono capitoli-eccezioni, l'altro ministro, e il voto infrangibile sono degli esempi.

Ma negli ultimi libri, non mi viene in mente nessun caso in cui la storia scappi dalla presenza di Harry (a parte i capitoli già citati)! Comunque sono qui per essere smentito... avanti con le segnalazioni!!!

Parlando solo di capitoli c'è primo capitolo del 4° libro... ma comunque quante eccezioni servono? La Rowling quando ne ha avuto bisogno ha usato l'onniscente narratore, tanto basta, o no?

pottericchio ha scritto:

Parlando solo di capitoli c'è primo capitolo del 4° libro...

No.. come ho già detto, in quel capitolo Harry è, in qualche modo, presente. Leggi le prime righe del capitolo seguente e capirai!

c'è si... ma fino ad un certo punto... la connessione è minima... un sogno o una visione... di sicuro non è il suo punto di vista, ma quella del vecchio babbano!!!

Se mi è concesso, vorrei dire che la Rowling non usa la tecnica del narratore onnisciente se non in maniera velata nei capitoli in cui, come dicevate voi, harry non è presente in alcun modo (fisicamente e spiritualmente se così vogliamo intendere la condizione della visione). Nei capitoli principali v'è sempre l'utilizzo dell narrazione tramite il personaggio di Harry: sappiamo e conosciamo gli eventi e gli episodi della trama tramite ciò che Harry vede, sente e prova.
Ad ogni modo sono d'accordo con Claudio -è esattamente ciò che ti ho detto in una mail recente- : il tutto, alla fine, si gioca sulla più o meno precisa intenzionalità degli "scrittori" nel voler usare la stessa tecnica.
Credo, però, che si renda ora necessario decidere quale tecnica utilizzare, quale punto di vista attuare, sicchè non ci si ritrovi con un mix inaccettabile per cui ogni capitolo sia composto da varie parti in cui prevalga , per ognuna, un diverso punto di vista che renda il tutto praticamente illegibile !

Albus Silente ha scritto:

Credo, però, che si renda ora necessario decidere quale tecnica utilizzare, quale punto di vista attuare, sicchè non ci si ritrovi con un mix inaccettabile per cui ogni capitolo sia composto da varie parti in cui prevalga , per ognuna, un diverso punto di vista che renda il tutto praticamente illegibile !

Trovo ciò che hai detto giusto in parte. Io penso che bisogna decidere quale stile usare nella stesura del libro, ma credo anche che ognuno debba scrivere nello stile che preferisce, poi, in caso il suo testo vengo scelto per far parte del libro e lo stile non sia lo stesso che era stato deciso, si apporterebbero le necessarie modifiche.
Come ha detto ph in una discussione: "ognuno ha il suo stile, scrittore professionista o dilettante che sia" e io credo che forzarci ad usare uno stile non nostro, possa far diminuire il valore di un testo che potremmo produrre.

Anche questo è, sfortunatamente, vero: d'altronde è questo il problema della scrittura a più mani, la varietà degli stili.
Tu però dici che, nonostante la diversità di scrittura, è possibile eguagliare stili e punti di vista sul testo (definiamoli così) nel momento della revisione....
Ma a questo punto, invece di scrivere A e correggere in B, non sarebbe meglio utilizzare il momento di revisione solamente come un punto di revisione del prodotto e non un punto di riscrittura in toto del prodotto?

Si sarebbe meglio, non c'è dubbio. Ma come ho detto la mia paura è che si perda di qualità. Credo che sia meglio faticare un po' di più con la speranza di far uscire il libro nel miglior modo possibile! Certo, se questo vuol dire dover riscrivere tutto il testo al momento della revisione... beh... diventerebbe pesante... ma se invece volesse dire dedicare un po' più di tempo alla revisione, per rivedere quelle parti che necessitano di un rifacimento... beh... allora penso che si potrebbe fare.

Beh... si... devo ammettere che hai ragione! (Odio doverlo dire )
La cosa migliore da fare è questa...

Citazione :

credo sempre che mediare sia meglio di impuntarsi…

Giustissimo, ma sai... io sono un pochino testardo!

Concordo con Snow..Se si modifica tutto si perde davvero lo stile di un autore, il che potrebbe succedere a me come ad altri ragazzi con i loro testi..Quindi, per evitare he un proprio testo finisca per fare le spese di altre, future discussioni come questa, credo che si debba decidere al più presto lo stile da utilizzare, di modo che tutti gli scrittori si possano regolare per non incappare in errori, come è successo al mio testo. Nella mia opinione, sono d'accordo con Claudio: bisogna seguire il punto di vista di Harry e cercare di mantenere questo stile il più possibile; per quanto riguarda situazioni piuttosto..difficili da gestire solamente dal punto di vista di Harry, però, credo che non si debba essere troppo rigidi nella stesura, e che ogni tanto qualche escamotage, come ha giustamente detto Snow, ovviamente il più possibile attinente allo stile di JKR, risolverebbe molte situazioni complesse, senza troppe artificiosità (vedi il mio testo: Ginny è la protagonista, non Harry). Spero di essermi spiegata bene..!! Questa è la mia opinione a proposito, e come ha detto Snow, sempre meglio cercare di mediare su queste discussioni..!!

Citazione :

Giustissimo, ma sai... io sono un pochino testardo!

io mi accodo al club di mik!!!! diciamo che finchè i correttori di bozza non cambiano registro... viene spontaneo modificare certe....eccezioni...