www.harrypotter8.altervista.org
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

www.harrypotter8.altervista.org

Scrivi tu il seguito del nuovo libro
 
IndiceIndice  PortalePortale  CercaCerca  Ultime immaginiUltime immagini  RegistratiRegistrati  Accedi  
Cerca
 
 

Risultati per:
 
Rechercher Ricerca avanzata
Ultimi argomenti attivi
» Appunti, considerazioni, correzione e tutte cose
Il Prezzo Del Male EmptyGio Gen 04 2024, 19:33 Da LadyProffa

» Commenti sul capitolo 31 e proposte per il titolo
Il Prezzo Del Male EmptyGio Gen 04 2024, 19:20 Da LadyProffa

» Capitolo 31 - Senza titolo
Il Prezzo Del Male EmptyGio Gen 04 2024, 19:15 Da LadyProffa

» Buone feste natalizie a tutti!
Il Prezzo Del Male EmptyDom Dic 24 2023, 12:46 Da kinderangie

» Come vuoi chiamare il capitolo 30?
Il Prezzo Del Male EmptyVen Lug 23 2021, 09:15 Da LadyProffa

» Come vuoi chiamare il capitolo 29?
Il Prezzo Del Male EmptyVen Giu 25 2021, 19:25 Da kinderangie

» Commenti sul capitolo 30
Il Prezzo Del Male EmptyVen Giu 25 2021, 16:42 Da LadyProffa

» Capitolo 30 - La verità sui Doni
Il Prezzo Del Male EmptyVen Giu 25 2021, 16:37 Da LadyProffa

» Si riprende!
Il Prezzo Del Male EmptyLun Feb 08 2021, 21:51 Da Anny Baggins

Migliori postatori
Harry-Mik94
Il Prezzo Del Male Vote_lcapIl Prezzo Del Male Voting_barIl Prezzo Del Male Vote_rcap 
Bellatrix Black.
Il Prezzo Del Male Vote_lcapIl Prezzo Del Male Voting_barIl Prezzo Del Male Vote_rcap 
Snowolf
Il Prezzo Del Male Vote_lcapIl Prezzo Del Male Voting_barIl Prezzo Del Male Vote_rcap 
Ludovic Bagman
Il Prezzo Del Male Vote_lcapIl Prezzo Del Male Voting_barIl Prezzo Del Male Vote_rcap 
Aberforth Silente
Il Prezzo Del Male Vote_lcapIl Prezzo Del Male Voting_barIl Prezzo Del Male Vote_rcap 
Enrico
Il Prezzo Del Male Vote_lcapIl Prezzo Del Male Voting_barIl Prezzo Del Male Vote_rcap 
Horace Lumacorno
Il Prezzo Del Male Vote_lcapIl Prezzo Del Male Voting_barIl Prezzo Del Male Vote_rcap 
LadyProffa
Il Prezzo Del Male Vote_lcapIl Prezzo Del Male Voting_barIl Prezzo Del Male Vote_rcap 
Luna Lovegood:*
Il Prezzo Del Male Vote_lcapIl Prezzo Del Male Voting_barIl Prezzo Del Male Vote_rcap 
Sirius Mic
Il Prezzo Del Male Vote_lcapIl Prezzo Del Male Voting_barIl Prezzo Del Male Vote_rcap 
Parole chiave
lumacorno Date sogno bacchette capitoli incantesimi Errori Harry rapimento CILINDRO libro finale Harry97 ritorno Punizione malfoy Fedeltà potter ginny capitolo teddy DISCUSSIONE amore babbano natale gianluca

 

 Il Prezzo Del Male

Andare in basso 
4 partecipanti
AutoreMessaggio
Snowolf

Snowolf


Numero di messaggi : 6372
Località : Sardegna
Punti : 11910
Data d'iscrizione : 04.05.09

Il Prezzo Del Male Empty
MessaggioTitolo: Il Prezzo Del Male   Il Prezzo Del Male EmptyMar Mag 15 2012, 20:08

Cari colleghi del forum, dopo tanto tempo e un infinita incubazione finalmente propongo questo sospirato testo, questa e la prima parte di tre, spero che questa produzione qua vi piaccia, oltre ad emozionarvi e farvi di nuovo sentire le atmosfere di Hogwarts, quindi dopo un enorme ringraziamento per la pazienza e la disponibilità mostratami alla nostra amata prof. Lady Tonks per avermi corretto le bozze (e molto meglio del mio vecchio patronus Razz Razz Razz ), come sempre vi faccio il mio solito augurio che voi godiate nel leggerlo come io ne ho goduto nello scriverlo…

Il prezzo Del male... (by Snow)
(Parte1\3)

L’oscurità oramai era scesa da diverso tempo, ma non era una di quelle solite notti che venivano accolte pigre e lente dalle mura dell’antica scuola, umide, brumose, cariche di pioggia: questa era limpida e fredda. Nessuna nuvola ostacolava la luce della luna, che si stagliava solitaria, brillante e pallida nel cielo, vista la quasi totale assenza di stelle visibili; nonostante ciò alla vista sembrava ancora più buia e tetra, insomma una notte come non se vedevano spesso a Hogwarts.
Harry, dal suo letto, abbracciato dal dolce tepore delle coperte, fissava la finestra vicina come in attesa di un qualcosa di cui non era pienamente cosciente: una sensazione, un prurito interiore, come una specie di allarme semi-assopito che ad un tratto si era messo a suonare in qualche anfratto nascosto della sua testa e che gli provocava uno strano senso di angosciosa solitudine.
Probabilmente tutto ciò era dovuto alla serie di eventi che gli erano accaduti fino a quel momento, dai vari scontri, compreso il misterioso assalto alla sua amata scuola, ai nuovi nemici che si erano così violentemente palesati al rapimento del sua caro amico Ron e sua liberazione ma, nonostante tutto, la cosa che per ora più lo tormentava era il numero dei nuovi misteri che dovevano risolvere.
Harry sapeva che bisognava darsi una mossa o lui e i suoi amici e Ginny ne sarebbero stati travolti.
Ormai erano giorni che discuteva animatamente con Hermione sulla possibilità che i nemici fossero interessati anche agli altri Doni, oltre che alla Bacchetta, pertanto secondo le disquisizioni inappuntabili della ragazza la questione si era fatta prioritaria ed era necessario recuperare l’ultimo dei Doni ancora disperso nella foresta, la Pietra della Resurrezione.
Il problema era che Harry si opponeva a questa idea con un’ostile reticenza dovuta a diversi fattori, primo fra tutti la complice e silenziosa promessa fatta al quadro Silente, cioè di lasciare l’ultimo dei Doni là dove lo aveva abbandonato; seconda e più insofferente motivazione, di cui lui si vergognava al punto da non rivelarla a nessuno, era che il ricordo di quell’oggetto faceva affiorare violente quanto dolorose memorie del suo recente passato, che gli provocavano ancora terribili incubi, oltre a fitte di malinconia per quello che aveva perduto. Quel che più temeva era il fatto di esser ben conscio della possibilità che quell’oggetto aveva di palesarglieli: rischiando di diventare una droga per lui irresistibile ma che al contempo voleva a tutti i costi evitare. Ma lui cosa poteva fare in fondo era solo un essere umano.
Purtroppo per Harry alla fine anche Ron nel frattempo ripresosi dalla sua brutta avventura e Ginny si erano schierati con le ragionevoli argomentazioni di Hermione per cui, seppur a malincuore e non volendo dare adito alle sue intime ansie, se ben decisamente poco convinto della cosa, aveva deciso di metter tutto da parte per andare a cercare insieme ai suoi amici l’ultimo oggetto del trittico originale.
Ma in quel momento, mentre aspettava che tutti si addormentassero, valutava ancora una volta le sue decisioni e il gorgo che si stava creando nelle sue viscere lo faceva sentire sempre più solo di fronte al baratro dell’inevitabile, un baratro che lui decisamente non voleva saltare.
Ron ronfava bellamente: si era addormentato dopo i primi cinque minuti di finzione esattamente come i suoi compagni di stanza che, ignari dei progetti di Harry e soci, si erano lasciati trasportare pigramente nelle braccia di Morfeo. Ormai erano passate quasi due ore ma quel tempo sembrava interminabile.
Infine Harry smise di fingere. Non riuscendo più a star coricato per via di quell’agitazione interiore si sedette sul davanzale di pietra che faceva da cornice alla grande finestra gotica, già vestito di tutto punto con un paio di vecchi jeans e una felpa con cappuccio di un qualche gruppo rock Londinese, e con la punta delle dita si mise a giochicchiare con la sua bacchetta, che giaceva pigra sulle sue gambe. Non gli rimaneva che attendere osservando l’immobilità del luogo.
Le grandi pietre squadrate che formavano le pareti davano ad Harry un gran senso di sicurezza, come anche gli antichi arredi di legno scuro e lucido, levigati dal tempo e dal tocco di tutti coloro che erano passati da quel luogo prima di lui: era in quei momenti che li sentiva vicino e che gli trasmettevano tutto il calore familiare che inconsciamente sempre cercava e che ad Hogwarts lui, più di ogni altro, aveva sempre trovato. Tutto di quella stanza gli dava forza, anche le orribili tende del suo letto che, come Silente, anche lui detestava, ma poi il suo sguardo tornò a fissare l’esterno e il leggero sorriso che si era formato sulle sue labbra al ricordo dei drappi rossi svanì immediatamente. Quel buio così oscuro e penetrante riportò ancora più a galla quella mescolanza di brutte sensazioni che gli si agitavano nel profondo, un buio che a breve avrebbe dovuto affrontare.
Ormai lo sguardo sconsolato di Harry era profondamente perso nel tetro panorama fuori della finestra in attesa forse di un segno, forse di una repentina illuminazione che finalmente potesse far luce o almeno indicargli una direzione, anche se in cuor suo era pienamente cosciente che lì vi era solo il buio e uno stuolo di nuovi nemici pronto ad aspettarlo…
Fu solo in quell’istante che i suoi occhi caddero sullo sfocato riflesso del vetro semi-appannato della finestra… il riflesso di una figura ormai a pochi passi da lui. Questa lentamente infilò la mano in quello che sembrava un lungo soprabito nero che le arrivava quasi sino ai piedi e ne estrasse una bacchetta.
Harry raggelò.
Chi era costui? La sua mente si mise febbrilmente al lavoro in cerca di una scappatoia, mentre mille domande sbucavano insensate.
Cercò di scorgerne il viso come se fosse fondamentale, ma questo era deliberatamente celato dalla visiera di un capellino.
Quindi cercò d’immaginare come aveva fatto ad arrivare sino a lui. Era confuso, non sapeva che fare.
Infine erano lì. I nemici che tanto temeva erano arrivati sino a lui, questo stato di consapevolezza fu la pietra tombale che pose fine ai suoi sconclusionati pensieri mentre osservava i movimenti riflessi del sinistro figuro.
La figura si mosse con rapidità e in estremo silenzio quindi, col braccio ormai puntato sempre verso Harry, fece gli ultimi passi ponendosi dietro le spalle del ragazzo, il quale non sapeva come reagire. Ora i suoi pensieri erano focalizzati su una nuova, terribile consapevolezza: lui e la minaccia erano circondati da innocenti, oltre che dal suo migliore amico, tutti ignari di quanto stesse accadendo, e ormai sembrava troppo tardi per porvi rimedio o tentare una qualsiasi mossa…
Ma proprio in quel momento una voce bassa e innaturale ruppe il raggelante silenzio, oltre che il filo dei pensieri di Harry.
«Finalmente ti ho trovato… ormai sei mio! Preparati, signor Potter… non puoi più sfuggirmi…» Harry si sentiva in trappola, sudava freddo.
Accidenti a me, fu il primo furente pensiero del ragazzo. Sono una calamita di sventura, cosa cavolo faccio ora?
Il cervello di Harry cercava disperatamente una soluzione, mentre altre mille domande spuntavano nella sua testa, ma le ricacciò indietro: non era il momento di scervellarsi. Se voleva salvare la pelle doveva trovare una soluzione, o lui e i suoi amici erano spacciati.
Non sapeva che fare, doveva tentare il tutto per tutto, aveva la bacchetta davanti a sé… a quel punto spense il cervello e lascio agire l’istinto, che innumerevoli volte lo aveva salvato. Con un gesto fulmineo la afferrò mentre con i piedi poggiati al muro della finestra si diede una forte spinta che lo lanciò verso il pavimento e mentre in un angolo della sua testa già pensava al doloroso atterraggio prese la bacchetta e contemporaneamente si girò ad affrontare il nuovo misterioso avversario, levando il suo legno nella direzione del nemico. «Expell …».
Due cose colpirono Harry in quell’istante. La prima fu che improvvisamente la stanza si riempì di una allegra risata femminile che tintinnava per la stanza: era la voce di Ginny che se la rideva sguaiatamente; la seconda fu il duro pavimento di pietra che arrivò immancabilmente freddo e spietato. Il tonfo fu clamoroso a causa della brusca caduta, Harry atterrò dolorosamente picchiando il ventre e il volto, tanto da rimanere senza fiato. La colpa, in piccola parte, derivava dalla sorpresa di aver visto solo all’ultimo istante il viso della sua ragazza spuntare da sotto il viola cappellino delle Holyhead Harpies che un secondo prima celava il volto del misterioso figuro, giusto un attimo prima di affatturarla. Prese in seria considerazione la possibilità di affatturarla davvero, anche se il dolore per la botta gli toglieva tutta la concentrazione.
Ginny, a quel punto, vista la caduta e il viso scuro di Harry, cercò di darsi un contegno anche se ancora non riusciva a smettere di sghignazzare. Tutto era terribilmente divertente e tra un singulto e l’altro alla fine esclamò: «Che dire, dieci per il tuffo e… diciamo due per l’atterraggio!». A quel punto non riuscì più trattenersi scoppiando nuovamente a ridere mentre si avvicinava ad aiutare Harry a rialzarsi, il quale ormai era diventato talmente rosso in viso da far pendant con le tende del letto, rimase inebetito per qualche altro istante, poi scosse la testa per riordinare le idee e finalmente si riprese. Le sue prime parole furono: «Per le mutande chiazzate di Merlino! Ginny… tu, tu sei matta, mi hai fatto quasi venire un colpo, oltre a un paio di ematomi». Poi sentendosi punto sul vivo dalle risate della ragazza continuò: «…e smettila di ridere, sveglierai tutti!».
La ragazza lo squadrò ancora divertita. «A te frequentare mio fratello sta seriamente facendo male, ormai inveisci come lui! E tranquillo, prima di… diciamo, darti la sveglia» un altro squittio di ilarità usci dalla sua bocca mentre Harry si riaccendeva dei vivaci colori dell’arredamento, «ho lanciato un incantesimo muffliato più che altro per evitare di svegliare i tuoi compagni, visto che il mio eroico fratello avrebbe dovuto far finta di dormire …».
Quasi in risposta a quelle parole, un lungo e rumoroso ronfare arrivo dal letto di Ron mentre si girava mettendosi ancora più comodo; Harry si guardò intorno vedendo che tutti russavano ancora alla grande.
«L’hai architettato proprio bene questo scherzo» esclamò il ragazzo mentre si rimetteva in piedi e verificava di non aver niente di rotto, quindi continuò il suo commento con un mezzo sorriso sulle labbra, consapevole di esserci cascato con tutte le scarpe. «Complimenti, ma vedrò di vendicarmi».
Ginny lo fissò con uno sguardo languido e sbarazzino. «Cosa? Vorresti vendicarti di questa tenera e dolce fanciulla?». Poi con piglio furbo continuò: «Penso che dovrai lavorarci molto; comunque credo che ora sia meglio svegliare quella specie di locomotiva di mio fratello e andare. Hai visto che notte? È perfetta… e che luna, così romantica …» quindi riprese a squittire con un’allegra risata, forse per via dell’implicita allusione.
Ma quelle parole su Harry ebbero un brutto effetto; in un attimo fecero sparire il piacevole calore di quel momento come neve sciolta al sole, riportandolo in un secondo indietro nel tempo, alle dolorose consapevolezze a cui era giunto prima dell’arrivo della ragazza.
Ginny non poté fare a meno di notare il repentino cambiamento del ragazzo e l’allegria scomparve immediatamente dal suo viso, gli si avvicinò dolcemente e prendendogli una mano lo costrinse a fissarlo negli occhi.
«Harry… cosa succede?».
Aspettò un interminabile minuto quindi, non ricevendo alcuna risposta se non lo sguardo cupo di lui, continuò: «Harry… non ti ricordi cosa ci siamo promessi quel giorno sulla torre?». Il viso del ragazzo si fece più affilato, mentre fissava con nuovo spirito la ragazza. Questa non si fece però fermare. «Ora siamo qua tu e io, non puoi ancora nasconderti nei tuoi pensieri, io lo vedo ora come l’ho visto prima: c’è qualcosa che non mi vuoi dire, qualcosa che ti brucia e ti far sta male e come il giorno di quell’ultimo bacio prima della tua fuga, ho le stesse sensazioni, le stesse vibrazioni di allora».
Quelle parole furono per Harry come un pugno nello stomaco, ben più doloroso della caduta di qualche secondo prima; in quel momento si stagliava davanti a lui una nuova prospettiva, si stava rendendo conto di quanto lui e Ginny fossero diventati intimi, un misto di emozioni serpeggiò in lui, ma ancora aveva paura dei suoi oscuri pensieri, troppo dolorosi per caricarli sulle spalle di Ginny.
«Non è niente, Ginny, credimi. Sono solo preoccupato, tutto qua» cercò di minimizzare, stampandosi in faccia un melanconico sorriso.
«Harry… allora non mi ami più!».
Più scioccato che altro, il giovane mago, che non sapeva cosa dire, riuscì solo a biascicare poche parole. «Ginny, ma che follia vai a pensare …».
A quel punto la ragazza lo interruppe, non lasciandogli il tempo di dire altro. «Senti, io so che tu non sei tranquillo, e so che stai tenendo qualcosa per te …».
«Ma …».
«Niente ma! Harry …». La voce di Ginny si fece spezzata e quasi violenta mentre mollava la mano del ragazzo e stringeva i pugni, poggiandoli sui fianchi. «Tu non ti vedi ma io sì. Ti stai logorando, e se ritieni giusto mentirmi le cose sono due: o non mi ritieni degna di quella fiducia che ci siamo reciprocamente dichiarati o… non mi ami a sufficienza da ritenere necessario mettermi a parte della tua vita. In ogni caso, cosa credi? Di essere il solo a soffrire? Il cavaliere senza macchia o …». Harry non le lasciò il tempo di dire altro; con una mano delicatamente le tappò la bocca, mentre le prime lacrime scivolavano sul pallido viso della ragazza andando a posarsi sull‘incavo della mano di Harry, mentre con l’altra le cinse la vita. «Shhhhhhh…» sussurrò il ragazzo, «scusami Ginny, non avevo capito quanto ti stessi ferendo ma credimi, non c’è nessun eroe con tanto di corazza, e non è come pensi». La ragazza lo fissò intensamente e quasi in un sussurro lo implorò: «Allora, ti prego, spiegami… Harry Potter e Ginny Weasley devono condividere tutto, sia nel bene che nel male. Non siamo solo una coppia… siamo anche uniti da vincoli che vanno oltre! Siamo legati indissolubilmente da fili cuciti nel profondo, fili di nome Fred» a quel nome una lacrima scese dal suo volto, « Remus, Tonks, Sirius, Piton …». La voce le si fece ancora più strozzata, mentre sul viso di Harry ad ogni nome pronunciato da Ginny colava immancabile una lacrima. «Silente… e… tutti gli altri che son caduti prima, compresi tua madre e tuo padre». Le ultime parole della ragazza furono la chiave che serviva ad aprire il lucchetto che celava i segreti del ragazzo.
«Ginny la verità e che io… ho paura».
«Di co …».
«Ti prego, lasciami finire».
La ragazza annuì mentre anche lei cinse amorevolmente i fianchi di Harry, quasi a volerlo coccolare in quel momento di estrema sincerità.
«Tutto questo per me è troppo! Prima Voldemort, poi questa nuova sfida e ora dobbiamo andare a recuperare la cosa che più mi spaventa».
Ginny non riuscì a tacere. «Ti spaventa?».
«Si, mi spaventa, tu sai qual è il suo potere e per me è troppo! Non riuscirò a resisterle».
«Non essere sciocco, nessuno sa quale sia veramente il suo potere».
«Ti sbagli …».
A quelle parole il viso di Ginny si fece più attento.
«Nessuno lo sa… sino ad oggi, perché io non l’ho raccontato a nessuno, ma… io ho già usufruito di quel potere, e, credimi è qualcosa che ti sconvolge se non sei preparato; il problema è che io, da allora, in qualche parte dentro di me, anche se non so bene dove, lo bramo. È come nella favola di Beda il Bardo, credimi, è tutto vero e ne ho paura, paura di rimanerne soggiogato. È una debolezza della quale mi vergognavo a tal punto da aver paura di confessarlo a chicchessia, soprattutto a te …».
Harry tacque, spostando il suo sguardo verso il vuoto, quasi in attesa di un verdetto.
Ginny aspettò in silenzio qualche istante, come a voler valutare le parole di Harry, quindi sciolse il suo abbraccio e con le sue pallide mani prese il viso di Harry, costringendolo a rimanere fisso occhi negli occhi.
«Io… non avevo idea di quanto fosse profondo il tuo dolore Harry… ti ringrazio …». Lo sguardo del giovane mago si fece confuso. «Ti ringrazio di avermi aperto il tuo cuore, di aver confessato le tue paure e di avermi permesso di farle mie; non avevo idea di quanto fosse potente quella pietra, conoscevo solo una favola, ma in fondo anche in cuor mio credo di aver bramato venirne in possesso: per me, per la mia famiglia, per mia madre! Per questo ti ringrazio ancora di più, hai salvato tutti noi una seconda volta, perciò il minimo che posso fare se vedrò che il tuo cuore non dovesse rimanere saldo di fronte a quel potere sarà di prestarti il mio, a farti da scudo».
Quelle parole furono come un balsamo per Harry, d’un tratto molto di quel peso che gli gravava sulle spalle sembrò sparire; si sentì subito meglio e anche il suo viso si rilassò. Ora il mondo non gli faceva più così paura e, mentre il viso di Ginny tornava luminoso e sorridente, Harry ringraziò i suoi numi per aver messo sui suoi passi quella deliziosa streghetta dai capelli rossi.
«Bene, impavido cavaliere… credo sia ora di darci una mossa o Hermione darà di matto».
«Credo tu abbia ragione, ci siamo dimenticati di lei e visto che tu sei già pronta …» rispose Harry osservando la sua ragazza, la quale era abbigliata di tutto punto per l’imminente uscita notturna. Indossava una tuta di jeans, scarpe da trekking, una felpa delle Sorelle Stravagarie, un soprabito nero e aveva intrecciato i capelli in due trecce sbarazzine, forse per non essere ostacolata durante la ricerca, memore di passate visite alla foresta proibita; l’unico reale vezzo era un leggero trucco sul viso che esaltava il candido incarnato, che fortunatamente non era colato con le lacrime.
Il giovane Grifondoro quasi si perse nei profondi occhi della ragazza esaltati dal leggero trucco.
«Dicevi… Harry, tu sei pronto?». Le parole lo destarono dall’incantesimo naturale al quale Harry soccombeva quando si fermava ad osservare la ragazza.
«Si… sono pronto, parlavo dell’ira di Hermione se tardiamo ancora. Fammi solo prendere il giubbotto, ma prima svegliamo il nostro sacrificato eroe o la sua ragazza non ce la farà passare liscia».
Di questo se ne incaricò Ginny. Ci vollero diversi tentativi per mettere in piedi un assonnato Ron; alla fine, disperata, la sorella lo inondò di acqua e fu solo grazie all’incantesimo muffliato se non svegliò l’intera scuola con le sue urla. Tutto ciò avvenne mentre Harry, seduto sul suo letto, se la rideva di gusto pensando, mentre osservava i tentativi a vuoto di Ginny, che in fondo era il giusto finale, quasi a volersi vendicare dello scherzo subìto, e a niente servirono le richieste di aiuto della ragazza.
«Cavolo! Per mille boccini difettosi, Ginny, questa me la paghi! E tu, lì a ridere mentre questa strega m’inondava con tutta l’acqua del Lago Nero. Ho creduto persino che mi cadessero sulla testa qualche sirenoide e un paio di Avvicini! Ma questa, Ginny, me la paghi. Ah, se me la paghi …». Ron era su tutte le furie e continuava a farfugliare improperi mentre cercava confusionalmente di porre rimedio al bagno fuori programma, senza concludere granché, subendo gli ulteriori singulti di riso di Harry ormai rilassato e di nuovo sicuro di sé e i sorrisi di compiacimento della sorella. Lei alla fine, stanca di vederlo comportarsi come un babbano, visto che continuava ad asciugarsi tamponandosi inutilmente i vestiti con la co perta del suo letto, prese la sua bacchetta e con un incanto asciugò tutto per benino, anche se i capelli arruffati lo facevano assomigliare più a un riccio di castagna che a un essere umano.
«Grazie, Ginny» fu l’unico commento sardonico di Ron mentre con le mani cercava inutilmente di sistemarsi i capelli.
Nel frattempo, Harry aveva sistemato i due letti in modo che chi li avesse osservati fosse indotto a pensare che i due dormivano fra le loro coperte beatamente. Quando tutto fu pronto diede un’ultima controllata alla stanza, poi i tre scesero nella sala comune di Grifondoro e lì vi trovarono una scocciata e sbuffante Hermione, sicuramente stanca di aspettarli.
Anche lei era già pronta di tutto punto, impeccabile come suo solito. Con lei niente era mai lasciato al caso, anche se sembrava più preparata per scalare una montagna che per andare in una foresta. Era abbigliata con jeans pesanti, il suo amato pullover viola a righe e un piumino col cappuccio che lasciava sfuggire le ribelli ciocche castane. Il tutto era completato da un paio di stivali scuri, guanti di lana e sciarpa pesante. Era leggermente accaldata: le sue gote erano rosse.
Quando li vide scendere giù per le scale, sbottò rabbiosa: «Era ora, ma cosa stavate facendo? Cos’è quell’aria sorniona? Scommetto che non riuscivate a svegliare Ron …». La frase rimase in sospeso mentre il suo classico cipiglio prendeva di mira l’imbarazzato ragazzo, il quale fece la classica faccia interrogativa.
Ad Harry quelle pantomime tra i suoi amici piacevano molto perché gli ricordavano i bei tempi dei loro primi anni di scuola, quando ancora i due non stavano insieme e la ragazza non perdeva occasione per rimbeccare il suo povero amico. Questi si avvicinò a lui e con fare inespressivo gli chiese: «Aria sorniona?».
Harry fissò l’amico e poi emise un inespressivo e alquanto eloquente «Boh!».
Ron, poco convinto, continuò la sua sconclusionata filippica. «Forse è il nuovo nome di quel suo gattaccio malefico». Era sempre ostico verso il povero Grattastinchi, quindi continuò, sulla difensiva: «Ecco, sempre a pensare che sia io a creare i contrattempi! Ma ero già pronto da un pezzo e facevo solo finta di dormire» si giustificò.
«Facevi finta?» lo riprese Ginny, col tipico tono alla Molly, mentre le braccia già le salivano ai fianchi nella tipica postura delle donne Weasley che tutti avevano visto mille volte. A quel punto anche Hermione lo squadrò accigliata. Il ragazzo, sentendosi tra due fuochi, rivolse uno sguardo disperato in direzione di Harry che assisteva divertito a tutta la scena, il quale decise di intervenire.
«Ok, dai, lasciamo perdere! È già tardi, non abbiamo altro tempo da sprecare cercando di capire di chi è la colpa, è meglio muoverci. Hermione, sei pronta con l’incanto?». La frase distolse l’attenzione da Ron, il quale, tirando un sospiro di sollievo, si avvicinò ad Harry e gli sussurrò: «Grazie amico ti devo un favore …».
«Si. è tutto pronto. Mi ha aiutato anche Ginny, non pensavo che fosse così complicato creare un incanto di disillusione con queste caratteristiche particolari» commentò Hermione, mentre Ginny annuiva con la testa completando la frase dell’amica.
«Già, ormai il mantello di Harry è troppo piccolo per tutti noi e credo che l’idea che ha avuto Ron per una volta sia la soluzione migliore».
Ron stava per ribattere piccato all’affermazione della sorella, ma poi vide Harry scuotere la testa e capì che era meglio stare zitto, visto che per lui non tirava aria buona.
Ormai era tutto pronto. Hermione, un po’ agitata come suo solito quando doveva provare qualcosa di nuovo, estrasse la sua bacchetta ed era talmente tesa che questa vibrò nera come un fioretto che aveva appena dato una stoccata. Contemporaneamente anche Ginny levò la sua e un filo di nervosismo trapelò anche dal suo viso.
Le due ragazze si fissarono un attimo e dopo un cenno d’intesa si avvicinarono ad Harry, quindi contemporaneamente lo toccarono sulla sommità del capo mentre Hermione pronunciava in un sussurro una silenziosa cantilena; la concentrazione era tanta ma la reazione non si fece attendere. Harry sentì subito la familiare sensazione di un uovo che gli si rompeva sulla testa mentre un brivido di freddo, come se fosse stato infilato sotto una doccia di acqua gelata, gli colse le membra. Il tutto avvenne mentre velocemente scompariva alla vista del gruppo.
«Perfetto! Funziona tutto» esclamarono quasi all’unisono le due ragazze.
«Forte! E pensare che è una mia idea» aggiunse Ron, estremamente compiaciuto di sé, ma ci pensò la sorella a smontarlo quasi immediatamente.
«Si, roba da non credersi! Forse, finalmente, stare vicino a Hermione sta cominciando a dare qualche frutto!». Tutti, compreso un invisibile Harry, scoppiarono a ridere e anche Ron, dopo un primo momento di indignazione verso la sorella, si fece prendere dal riso.
Passato il breve momento di ilarità, che servì ad alleggerire ulteriormente la tensione per quanto si accingevano a compiere, le due ragazze eseguirono l’incanto prima su Ron e poi a turno su loro stesse. Tutto andò per il verso giusto.
Adesso si che erano pronti per la nuova missione.

Il seguito lo trovate qua


Ultima modifica di Snowolf il Lun Nov 19 2012, 20:01 - modificato 5 volte.
Torna in alto Andare in basso
Snape Jo

Snape Jo


Numero di messaggi : 492
Età : 26
Località : Gela
Punti : 5467
Data d'iscrizione : 08.11.10

Il Prezzo Del Male Empty
MessaggioTitolo: Re: Il Prezzo Del Male   Il Prezzo Del Male EmptyMer Mag 16 2012, 18:37

e tutto sto pezzo vorresti continuarlo??
Come sempre è stupendo..uno dei pochi testi stupendi che ci sono qui...
Ma non mi piace la cosa che sono ritornati di nuovo a Hogwarts, così li vuoi fare diplomare!!!
Però penso che tu saprai come uscirne fuori..oltre all'esilante, e esagerato, scherzo di Ginny, che non mi è tanto piaciuto No
Il testo potrebbe anche essree sfruttato, chissà!!
Torna in alto Andare in basso
Smiley

Smiley


Numero di messaggi : 542
Età : 26
Località : A intrattenere pottherheads fuori di testa
Punti : 4965
Data d'iscrizione : 16.03.12

Il Prezzo Del Male Empty
MessaggioTitolo: Re: Il Prezzo Del Male   Il Prezzo Del Male EmptyMer Mag 16 2012, 21:28

forse ora è un po' troppo presto per dare un giudizio approfondito al tuo testo, visto che siamo piuttosto indietro con la trama rispetto al tuo testo. Di conseguenza non mi dilungo e ti faccio i miei complimenti per come scrivi! Razz

unica cosetta che mi ha lasciato perplessa:
Citazione :
Probabilmente tutto ciò era dovuto alla serie di eventi che gli erano accaduti fino a quel momento, dai vari scontri, compreso il misterioso assalto alla sua amata scuola, ai nuovi nemici che si erano così violentemente palesati al rapimento del sua caro amico Ron e sua librazione
non ho capito molto il senso delle parole palesati e librazione (il mio vocabolario è piuttosto ristretto ma, se non sbaglio, palese significa evidente, mentre librazione è qualcosa che sta in aria...)
chiariscimi tu Razz
Torna in alto Andare in basso
Snape Jo

Snape Jo


Numero di messaggi : 492
Età : 26
Località : Gela
Punti : 5467
Data d'iscrizione : 08.11.10

Il Prezzo Del Male Empty
MessaggioTitolo: Re: Il Prezzo Del Male   Il Prezzo Del Male EmptyGio Mag 17 2012, 00:54

Luna è un semplice errore di battitura..."liberazione" dovrebbe essere!!!
Torna in alto Andare in basso
Smiley

Smiley


Numero di messaggi : 542
Età : 26
Località : A intrattenere pottherheads fuori di testa
Punti : 4965
Data d'iscrizione : 16.03.12

Il Prezzo Del Male Empty
MessaggioTitolo: Re: Il Prezzo Del Male   Il Prezzo Del Male EmptyGio Mag 17 2012, 17:17

aaah ok!!! non capivo il significato! grazie Giò Smile
Torna in alto Andare in basso
Snowolf

Snowolf


Numero di messaggi : 6372
Località : Sardegna
Punti : 11910
Data d'iscrizione : 04.05.09

Il Prezzo Del Male Empty
MessaggioTitolo: Re: Il Prezzo Del Male   Il Prezzo Del Male EmptyMer Mag 23 2012, 19:27

Allors… come diceva la vecchia Luna, una cara amica che non sento da una vita, l’errore è stato corretto, cavolo l'unico errore lo hai trovato te Luna ma quanto sei pignola Razz Razz Razz naturalmente scherzo Very Happy , per quanto riguarda il testo Gio sappi che questo testo in realtà e un capitolo intero un testo autoconclusivo, era cominciato con un idea circa un anno e mezzo fa ma poi rinvia, rinvia si e protratto sino ad ora, infine ho deciso di concluderlo sfruttando il tutto per chiudere anche un serie di sotto trame lasciate in sospeso e di cui nessuno sembra più occuparsi ma che nel libro ci sono e devono essere chiuse, primo i mangia morte rimasti a quanto pare sono oramai inutili e quindi sono da eliminare, secondo il processo a Piton, terzo il destino di Draco, infine la creazione di materiale successivo al punto in cui siete, inoltre il motivo per cui creai questo testo AMMAZZARE LUCIUS MALFOI!! Twisted Evil Twisted Evil Twisted Evil .
Adesso spero tu capisca la lunghezza del testo, certo speravo in qualche commento in più, magari per vedere se suscitava un interesse maggiore, ma non fa nulla a me piace scrivere e per questo che sono ancora in questo forum, anche se mi sembra che ultimamente sia più smorto del solito e mi dispiace…
Torna in alto Andare in basso
Madama Marta

Madama Marta


Numero di messaggi : 362
Località : Glasgow, Scotland
Punti : 5050
Data d'iscrizione : 03.07.11

Il Prezzo Del Male Empty
MessaggioTitolo: Re: Il Prezzo Del Male   Il Prezzo Del Male EmptyMer Giu 20 2012, 12:30

Questo testo è FANTASTICO Shocked

Complimenti Snow, davvero molto bello, scorre piacevolmente scivolando in un batter d'occhio!
Mi piace il tuo stile e le scelte lessicali (sono una frase all'inizio non mi convince per via di una ripetizione alla fine del primo capoverso, ma sono insignificanti dettagli). Anche i dialoghi sono ben caratterizzati e azzeccati.

Non so come possa essere sfruttato (dipende dall'evolversi del libro) ma è un bel testo e i bei testi trovano sempre spazio Smile

ps. scusa il ritardo nel commentare Wink
Torna in alto Andare in basso
Contenuto sponsorizzato





Il Prezzo Del Male Empty
MessaggioTitolo: Re: Il Prezzo Del Male   Il Prezzo Del Male Empty

Torna in alto Andare in basso
 
Il Prezzo Del Male
Torna in alto 
Pagina 1 di 1

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
www.harrypotter8.altervista.org :: HARRY POTTER 8 :: TESTI-
Vai verso: