QUESTO TESTO NON E' MOLTO DIVERSO DALL'ALTRO, HO MESSO A POSTO LA GRAMMATICA E AGGIUNTO QUALCHE PICCOLA FRASE!
Harry si ritrovò disteso in un aula rettangolare che non aveva mai visto prima.
Si sentiva debole e pesante, tutt'altro che una bella sensazione.
''Ciao Harry.''
A parlare era stata una sagoma emersa dal buio, non sembrava ne una persona ne un fantasma, i suoi piedi levitavano sul pavimento il volto era coperto e la voce seppur roca aveva un non so che di musicale.
Harry intimorito tastò nelle tasche dei suoi pantaloni, ma al posto della sua bacchetta trovò la bacchetta di sambuco.
''Chi sei? Dove mi trovo?''
''Ogni cosa a suo tempo...Non stare lì per terra , accomodati prego.''
Così dicendo la creatura con un gesto maestoso della bacchetta fece comparire un sedia.
Harry si sedette e cercò di capire chi fosse la strana presenza che si trovava davanti.
Non riusciva a emettere alcun suono e si sentiva sempre più confuso, non capiva dove si trovasse e cosa ci facesse lui lì.
''Bene, mi è stato concesso farti un dono, potrai apprendere una magia potentissima, che però te la potrò mostrare solo una volta.
Allora, spero che tu sappia che nessun incantesimo scudo può proteggere dall'anatema che uccide, vero?''
''Si''emise debolmente Harry.
''Bene, allora questo incanto ti sarà utile al più presto, ma ricorda per evocarlo potrai usare solo la stecca della morte e ti sarà concesso utilizzarlo solamente tre volte, inoltre occorrerà una grande forza di volontà, che a te di sicuro non manca.''
Harry era stordito, se c'era solo una vaga possibilità dell'esistenza di una magia tanto potente...
All'improvviso la creatura alzò la bacchetta avanti a se e gridò''Anemeus!''
Delle fiamme dorate sprizzarono da essa e si convogliarono in uno scudo d'oro attorno all'essere.
Harry dovette schermarsi gli occhi con le mani, perche la luce era abbagliante.
Subito dopo la testa gli prese a vorticare, la stanza e l'essere divennero sempre più sfocati, confusi.
''Ricordati la potrai usare solo tre volte,solo tre volte...''
Harry si svegliò di soprassalto, tutto sudato e con il cuore in gola.
Nella testa gli rimbombavano ancora le parole della strana creatura(solo tre volte).
Stranamente nella mano destra teneva ben salda la bacchetta di sambuco
Scese subito dal letto, aveva voglia di parlare con qualcuno, perciò si avvicino quatto quatto al letto di Ron e cercò di svegliarlo prima dolcemente, ma non ci riuscì, poi visto che doveva fare meno rumore possibile provò con la magia.
''Reinnerva!''
L'incanto funzionò alla perfezione, Ron era sveglio.
''Harry, sono le quattro del mattino, cosa ci fai in piedi?''
Harry raccontò il sogno all'amico che stette in silenzio ad ascoltarlo.
''Dunque con questa nuova magia l'anatema che uccide potrà essere respinto?''
''Si esatto''Rispose Harry.
''Allora dovremmo dirlo alla preside, non trovi?''
Il ragazzo ci riflette un pò su, ma si rese conto che svelare il suo sogno alla Mc Granitt sarebbe significato renderla partecipe a i suoi sogni o meglio, le sue visioni.
''No Ron, quel'essere a fatto questo dono a me, per ciò penso che mi sarà utile, o no?''
''Si, si, hai ragione te, ma dunque questo significa che ci sono pericoli in arrivo, vero?
Ci pensò un pò sù e si rese conto che il Prescelto non poteva vivere senza quella costante senzazione di pericolo che l'ho seguiva ovunque.
''Purtroppo penso di si!''
Dopo aver parlato con Ron, Harry tornò a letto, ma purtroppo senza riuscire a riaddormentarsi.
La mattina dopo fu il più rapido della sua camera a scendere a fare colazione, perche aveva bisogno di parlare con Hermione.
La trovò seduta a mangiare un cornetto mentre parlava con Ginny.
Prima di mettersi a dialogare con l'amica il ragazzo guardò intensamente la fidanzata, i suoi bei lineamenti, il suo sorriso smagliante, i suoi capelli rossi, il colore della passione ...
Si decise di non perdere altro tempo e le salutò.
''Ciao.''
''Ciao Harry!''Risposero in coro le due.
''Harry, c'è qualcosa che non va?Mi sembri pallido.''
Dannazione!Come faceva Hermione a indovinare sempre gli stati d'animo delle persone?
C'era d'aspettarselo, di sicuro non aveva una bella cera, quella notte aveva dormito pochissimo, anzi, quasi per niente ...
Estrasse la bacchetta e lanciò l'incantesimo Muffliato nell'area circostante.
''Si, ti volevo raccontare una cosa, un sogno che ho avuto stanotte...''
Hermione ascoltò il sogno impassibile, invece Ginny ogni tanto sussultava o guardava Harry preoccupata.
''Per ciò se ho capito bene te e Ron avete preso la decisione di non parlare del tuo sogno con nessuno?''
Il tono di Hermione lasciava trasparire una certa rabbia.
Perchè era sempre così sciocco da raccontarle tutto?
Se lo sarebbe dovuto aspettare che avrebbe preteso di raccontare tutto a un professore.
''Si, esatto, problemi?’’
A Harry non piaceva parlare in modo tanto brusco a Hermione, ma alcune volte, gli sembrava che superasse il limite.
''Harry, ma ti rendi conto che potrebbe essere pericoloso non raccontare il tuo sogno quantomeno alla Mc Granitt?''
''Infatti Harry, Hermione ha ragione, per ciò fila a raccontare tutto alla preside, muoviti!''
Il tono di Ginny arrabbiata era simile a quello di sua madre, per ciò a Harry risultò difficile non obbedire.
Attraverso quasi di corsa tutta la Sala Grande giunto vicino alla preside le chiese''Professoressa le posso parlare un attimo?''
Lei si soffermò a guardarlo un attimo e poi rispose.
''Ma certo Potter!Andiamo nel mio studio.''
''Va bene anche qui. Muffliato!''
''Ma cosa?''
''Stia tranquilla è l'incantesimo che ci permetterà di parlare in Santa pace senza essere ascoltati.''
La Mcgranit assentì con il capo e ascolto tutto il racconto senza battere ciglio e una volta che Harry ebbe finito gli disse''Potter credo che questo sogno non sia un buon presagio, ti consiglio di parlarne con il professor Uglick, lui saprà cosa fare...
Harry ottenne dalla preside il permesso di saltare le lezioni della giornata per incontrare il prof. Uglick.
Salì di corsa le scale emozionatissimo, cosa avrebbe detto il professore di trasfigurazione?
Ammise che non gli aveva mai ispirato tanta simpatia, come il primo giorno di scuola, perchè stava davanti alla tomba di Silente?
Entro nel suo ufficio senza bussare e se ne penti, ma il professore non glielo fece pesare.
''Benvenuto signor Potter!''
Nell'aria aleggiava un forte odore di sigaro e c'era una luce soffusa,il professore era intento a leggere ''segreti della trasifigurazione'' di Mutas Hanna.
''Mi scusi professore, le posso raccontare un sogno che ho avuto sta notte?
Sa la preside ha detto che mi potevo rivolgere a lei e cosi...''
''Poche chiacchiere, passa al racconto Potter!''
Harry raccontò per la quarta volta lo stesso sogno e ogni tanto il professor Uglick annuiva distrattamente, pareva non ascoltare.
''Bene hai finito vero?''
''Si professore! Ho finito, allora, che ne pensa?''
Harry sperò con tutto se stesso che il giudizio del professore fosse positivo, o quantomeno rassicurante.
Il professore prima di rispondere guardò l'aula come in cerca di qualcosa ...
''Non mi prendere per matto Potter, ma per verificare l'autenticità del tuo sogno c'è un solo modo''così dicendo il professore estrasse la bacchetta dalla sua lunga veste nera.
Harry capì al volo le intenzioni del professore e la paura iniziò a prevalere su di lui.
Di sicuro non era vero, per quanto potesse sembrare pazzo Jattarius Uglick non era certo folle ...
Guardo un attimo la porta, forse faceva ancora in tempo a fuggire da quella stanza e raggiungere Ginny ...
''Hai con te la stecca della morte Potter?''
''No, veramente io...''Harry non riuscì a terminare la frase che senti il peso della bacchetta nella tasca dei suoi pantaloni, era comparsa da sola!
''Si, ce l'ho, però professore, però...''
La paura cresceva sempre di più, non voleva rischiare la vita per un sogno, lui...
''Tieniti pronto, Avada Kedavra!''
Harry estrasse la bacchetta senza pensarci, si sentiva controllare da una forza invisibile, vedeva le azioni di Uglick a rallentatore''Anemeus!''
Il lampo di luce verde guizzo contro la barriera dorata che si era creata attorno a Harry e poi fu il buio.
''Hey sveglia Potter, sveglia!''
Harry sentiva la voce di Uglick, ma un caldo torpore gli impediva di svegliarsi, si sentiva così stanco.
''Reinnerva!''
Harry venne riportato alla realtà in modo brusco, era confuso, poi vide il professor Uglick e poco a poco sì ricordo cos'era successo.
Aveva un forte mal di testa e non vedeva l’ora di incontrare Ginny …
''Potter stai bene?''
Per la prima volta da quando Harry conosceva il prof. Uglick leggeva la preoccupazione nei suoi occhi.
Certo, Uglick aveva rischiato tanto, perche se il sogno di Harry fosse stato errato adesso il ragazzo si sarebbe ritrovato all’aldilà … rabbrividì …
''Si, grazie professore, mi sento solo un pò scosso.''
''D'altronde è normale, nemmeno io riuscirei ad evocare un simile incantesimo, anche se possedessi la bacchetta di sambuco.''
''Ma cosa è successo dopo che io ho respinto la maledizione?''
''E' semplice, lo scudo si è infranto e tu sei caduto a terra privo di sensi.''
Harry cercò di riavvolgere la sua memoria, ma aveva ricordi confusi, privi di significato.
''Mi scusi professore, ma come mi può essere utile un incantesimo che posso usare solo 3 volte e svenire subito dopo averlo usato?''
''Il motivo per cui lo puoi usare solo 3 volte non lo so, ma so il motivo per cui sei svenuto, rifletti!''
Harry cercava di capire il motivo, ma non ci riusciva, era troppo affaticato, stanco.
''Ok, vedo che non ci arrivi, te lo spiegherò io, tu sei stato preso abbastanza all'improvviso, per ciò non sei riuscito a concentrare tutta la tua forza di volontà nell'incantesimo, mi comprendi?''
Giusto, Harry non ci aveva pensato, doveva andare da Ron, Hermione e... Ginny, si aveva bisogno di parlare con loro.
Congedandosi il più velocemente possibile dal professore, Harry corse a perdifiato per gli immensi saloni di Hogwarts e raggiunse subito la Sala Grande.
''Ciao''
Harry prese posto fra Ginny e Ron, intenti a consumare il pranzo.
''Come è andata? ''Chiesero entrambi.
Harry raccontò loro tutto quello che era accaduto e solo dopo si accorse della mancanza di Hermione.
''Dove è andata Hermione?''
''In biblioteca, ha fatto una ricerca sugli incantesimi-scudo e sui sogni magici''rispose amorevolmente Ginny.
''Solo una, d'altronde ci sta da due ore là dentro, che vuoi che sia?''
''Eccola là''disse Ron indicandola.
''Harry, ti devo parlare, sono venuta a conoscenza di una cosa...
“Hermione, calmati e dicci cosa hai scoperto”
<<Si Harry, allora, il libro ''Mille e più incantesimi di difesa''non accenna per niente all'incanto del tuo sogno, ma il libro ''Sogni Magici''afferma di non doversi fidare di questi sogni così strani e ambigui.>>
“Hermione, prendi fiato e poi ricorda che il sogno di Harry era tutt'altro che ambiguo”disse Ron cercando di rassicurare la fidanzata.
Ci misero parecchio tempo a farle capire che non c’era niente di cui preoccuparsi e qui mentirono, poiché l’essere aveva detto “Bene, allora ti servirà presto … ”
“Già, forse mi sono lasciata prendere dal panico, Harry a te come è andata con Uglick’’
Harry guardò intensamente Hermione, quella mattina le aveva risposto in modo brusco, eppure si preoccupava sempre così tanto per lui, naturalmente non le raccontò tutta la storia, non la voleva far preoccupare ulteriormente.
“E' andata bene … ’’
Harry finì il discorso e insieme a esso il pranzo.
Continuò a pensare per tutto il giorno al suo sogno e nel momento di andare a letto si soffermò a parlare con Ginny della nuova magia appresa.
La sala comune di Grifondoro la notte sembrava spoglia, il camino scoppiettante stava spegnendosi, i ritratti dormivano beati e un grande silenzio regnava incostante.
“Sai dopotutto ne abbiamo già passate tante e se questa magia implica l'arrivo di nuovi guai, noi li affronteremo, insieme...”sussurro Ginny al suo ragazzo.
Al sentire le parole della fidanzata, Harry la baciò appassionatamente e poi andarono a letto.