Ecco la prima parte della mia idea sulla spia di cui avevo parlato nel topic: Hawaii.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se devo continuare a scrivere o è meglio che smetta qui.
Harry, Ron, Hermione e Ginny stavano andando a pranzo dopo la lezione di Erbologia quando sopraggiunse Gazza più trafelato che mai.
“Signor Potter, la preside McGranitt la vuole vedere urgentemente nel suo ufficio! ” esclamò con il fiatone.
Harry si voltò preoccupato verso i suoi amici che ricambiarono il suo sguardo.
Poi Hermione gli urlò “HARRY, non farla aspettare!!!”.
Harry cominciò a correre inseguito da Gazza che, mentre cercava di raggiungerlo, (cosa impossibile!), borbottava “Non si corre nei corridoi, non si corre nei corridoi……..ti farò avere una punizione coi fiocchi!!!”.
Harry dovette fare lo slalom tra i ragazzi che avevano inondato i corridoi per andare nella Sala Grande, per fortuna conosceva un po’ di passaggi segreti e così arrivò abbastanza velocemente davanti al Gargoyle. Non fece in tempo ad aprire bocca che la statua si spostò e lo fece passare.
Salì la scala a chiocciola con il cuore in gola e trovò sulla porta la preside che lo aspettava con uno sguardo più accigliato che mai.
“Professoressa McGran…..” cominciò Harry.
“Zitto, Harry e ascolta” lo interruppe la preside.
“Scusa se ti ho fatto correre qui ma con il professor Uglick avevamo capito poco tempo fa che ci doveva essere una spia a Hogwarts. I nemici avevano troppe informazioni sui tuoi spostamenti e quindi ci siamo attivati per scoprire chi fosse.” raccontò la donna con voce molto ferma.
“Finalmente abbiamo capito chi è e vorremmo che tu assistessi al suo interrogatorio” continuò.
La professoressa si spostò per far entrare Harry nella stanza, tutti i personaggi nei ritratti erano svegli e attenti, alcuni borbottavano tra loro. L’aria nella stanza era talmente tesa che si poteva tagliare con il coltello.
Appena Harry entrò vide il professor Uglick di spalle che sembrava parlare con qualcuno seduto davanti a lui e sentiva un mugolio persistente e fastidioso.
Il professore si spostò, era stravolto e lo salutò con un cenno del capo, la professoressa gli si mise al fianco e lui potè finalmente vedere la spia.
Non poteva credere ai suoi occhi……l’aveva sempre ritenuta una ragazzina sciocca che pensava solo a vestiti e ragazzi…..”Non è possibile….” mormorò stupito rivolto ai professori.
Capì che il lamento proveniva da lei.
Harry cominciò a pensare a cosa potevano averle fatto per convincerla, un incantesimo
IMPERIO ???
No non era possibile, sicuramente con le amiche sembrava molto svampita, ma non sempre, in classe era attenta e vigile…..a parte qualche battutina sarcastica ogni tanto.
La stanza era illuminata dal sole, ma il clima al suo interno era veramente glaciale.
La ragazza aveva sicuramente pianto molto e non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi, infatti teneva lo sguardo sui suoi piedi e continuava a mugolare in modo fastidioso.
Harry si rivolse alla preside: “…ma com’è possibile? Professoressa, non capisco….”.
“Dopo l’interrogatorio le spiegheremo tutto, signor Potter” rispose la preside sempre molto turbata.
Il professore si rivolse alla ragazza: “Signorina XXXXXX, vuole per favore dirci perché ha deciso di aiutare il nemico?” .
Hawaii continuò il suo lamento, forse con una nota più acuta e non proferì parola.
Il professor Uglick cominciò a innervosirsi. “Signorina!!! Può almeno dirci chi sono i nemici???” chiese alzando la voce.
La ragazza continuò a non rispondere. Il professore cominciò a camminare in su e in giù per la stanza battendo i piedi.
La preside intervenne “Professor Uglick, la prego di fermarsi e di darsi una calmata!!!”.
“Signorina Hawaii” provò lei cercando di usare un tono di voce il più possibile pacato e materno “la pregherei di smettere di piangere e di cercare di farci capire il motivo che l’ha spinta a comportarsi in questo modo”.
La ragazza smise di mugolare e, mantenendo lo sguardo fisso ai suoi piedi, provò a parlare, ma di nuovo scoppiò a piangere.
Uglick ricominciò a camminare e la McGranitt lo fulminò con lo sguardo. Il professore si fermò nuovamente.
Harry , che era rimasto in piedi, si accorse di avere guardato la scena sempre con la bocca aperta in un espressione da idiota totale, così si dette un po’ di contegno e si sedette su un gradino, continuando a contemplare la scena.
A poco a poco i singhiozzi di Hawaii si diradarono e, nel silenzio quasi totale che regnava nella stanza, smise di piangere.
L’unico rumore rimasto era un leggero sbuffo che proveniva da uno strano strumento a vapore poggiato su un tavolino alle spalle di Harry.
A questo punto la McGranitt provò a chiedere di nuovo: “Signorina Hawaii, potrebbe raccontarci la sua storia?”.
La ragazza ebbe un nuovo singulto e Harry avrebbe scommesso che sarebbe scoppiata a piangere di nuovo.
Invece lei si fece forza e cominciò a parlare con un tono di voce così flebile che Harry non riusciva a sentire niente.
Ma non aveva il coraggio di muoversi perché aveva paura che lei si sarebbe di nuovo chiusa a riccio.
La preside la invitò a parlare un pochino più forte e piano piano anche Harry cominciò a sentire qualcosa.
“……volevo….” sigh! “….pensavo…” sigh!
“Signorina, rimanga calma e ricominci da capo con un tono un pochino più forte, grazie” disse la preside.
Finalmente Harry sentiva.
“Mi dispiace tantissimo per quello che ho fatto” cominciò Hawaii fermandosi molte volte per cercare di ricacciare indietro le lacrime che erano sempre lì pronte a sgorgare a fiotti dai suoi occhi.
“Pensavo veramente di fare la cosa giusta” continuò “mi avevano convinto che Harry fosse un impostore…”
“CHI L’AVEVA CONVINTA??????” urlò Uglick.
La McGranitt lo incenerì con lo sguardo e Hawaii riprese a singhiozzare.
“Qui non si finisce più!!!” pensò Harry con la pancia che borbottava dalla fame.
Piano piano la ragazza si calmò e riprese: “Non so chi sono, mentre cercavo le mie origini sono andata nella vecchia casa di mio nonno Orfin e lì, dopo aver toccato un pezzo di stoffa con un serpente ricamato sopra…”.
“Interessante” mormorò la preside.
Harry ripensò a quando era stato al cimiteri di Wingi……. e alla morte di Cedric….il ricordo non lo avrebbe mai abbandonato e, anzi, era sempre doloroso come se accadesse davanti ai suoi occhi ogni volta che gli tornava in mente.
“….mi sono ritrovata in un salone enorme senza finestre; c’erano po¬che candele che facevano luce e nel mezzo c’era un immenso tavolo di legno scuro. Apparve una donna incappucciata, faceva fatica a muoversi, che cominciò a canticchiare una nenia che mi fece sentire bene e si tolse il cappuccio.”
Uglick la fermò e fece un cenno alla McGranitt che lo guardò annuendo.
Harry non capiva niente, ma la preside gli aveva detto che dopo gli avrebbero detto tutto, doveva solo aspettare. Sperava che l’interrogatorio finisse presto perchè era davvero ansioso di capire.
Hawaii continuò: “Era una donna vecchissima con la pelle piena di rughe. Mi disse che la stoffa era una passaporta che i mangiamorte avevano messo nella casa con la speranza di trovare un eventuale erede con poteri magici. Poi mi fece credere che Harry si era appropriato di una mitica bacchetta con l’inganno e che in realtà era solo un impostore.”
La McGranitt sussultò, Uglick esclamò: “Ma lo sanno tutti che non è così!!!”.
Hawaii alzò leggermente lo sguardo su di lui e gli occhi le si riempirono di nuovo di lacrime.
La preside voleva arrivare in fondo, perciò le appoggio una mano sulla spalla e la confortò un po’, così lei riprese: “Io conoscevo un po’ la storia della battaglia tra Harry e Voldemort, ma solo dai giornali e la donna era così sicura di sé, così convincente.”
Fine prima parte
Che ve ne sembra???