Come vi aveva anticipato Lady, non ricordo se in bozza o qui nel forum, a noi non piaceva molto l'idea di farli andare in un posto nuovo...
abbiamo già il maniero da scoprire!
Quindi abbiamo rivisto la fuga da Little Winteroak con altra meta.
Fateci sapere se vi piace o se preferite la versione che c'è ora in bozza.
Buona lettura!!!
FUGA DA LITTLE WINTEROAK
Hyde si girò sorpreso e, vedendoli arrivare, corse verso di loro. «Andiamocene da qui il prima possibile!»
Draco afferrò il polso di Harry che sentì la consueta stretta allo stomaco. Subito prima di Smaterializzarsi riuscì a sentire l’urlo di rabbia del mago oscuro, che si stava rialzando, poi ogni suono esterno sparì.
Quando riaprì gli occhi si ritrovò steso per terra in mezzo alla neve a fissare il cielo terso del primo mattino. Si sforzò, come sempre, di inspirare aria nei polmoni ancora compressi, poi si alzò debolmente mettendosi seduto. Si accorse che Hyde era ancora sdraiato alla sua sinistra: la Smaterializzazione congiunta, quando fatta all’improvviso, gli creava ancora qualche problema. Gli venne subito in mente quella volta in cui Ron, fuggendo dal Ministero, si era spaccato: ci aveva messo settimane intere a riprendersi. Non era una cosa da prendere tanto alla leggera.
Draco, al contrario, era già in piedi e dava loro le spalle. Solo a quel punto Harry si accorse del luogo dove li aveva portati: si trovavano su un lungo viale costeggiato da alte siepi; alzando lo sguardo vide un grande cancello di ferro e dietro di esso c’era un viottolo di campagna.
Sentì uno strano verso, si guardò intorno e vide che un pavone era poco distante da loro e aveva arruffato le piume mentre continuava ad emettere un suono che sembrava un barrito d’elefante.
«Ma dove diavolo siamo?» chiese Hyde alzandosi e dirigendosi furioso verso Draco. «Chi ti ha dato l’autorizzazione di portarci qui?».
«Preferivi restare a combattere?» rispose il ragazzo biondo, con tono sprezzante. «Voi americani amate solo la guerra!»
«Invece voi inglesi siete dei santarellini?» riprese l’americano avvicinandosi al ragazzo.
Harry si alzò e si intromise tra loro. «Smettetela tutti e due!». Bryan e Draco insieme erano assolutamente insopportabili.
«Draco» si rivolse al ragazzo, in maniera altrettanto brusca. «Ci puoi spiegare perché ci hai portato a casa tua?».
Il ragazzo biondo lo guardò con aria di sfida. «Se questo tono è il tuo ringraziamento per averti salvato la vita, Potter, te ne puoi pure andare. Se vuoi delle risposte, te le darò in casa» e si voltò avviandosi velocemente verso la Villa.
Harry fece per seguirlo ma Hyde lo trattenne per il braccio. «Potter, ragiona: e se fosse una trappola? Come puoi fidarti di lui?».
«Più o meno come posso fidarmi di te» rispose impaziente Harry. «E ora seguimi, o aspetta qui»
«Ma io avevo altri programmi!» riprese l’americano «Devo avvertire...» si interruppe e distolse lo sguardo.
«Chi devi avvertire?» chiese Harry, improvvisamente interessato. «Anche tu non sei molto affidabile!» e riprese a seguire Draco. Hyde parve convincersi e si accodò a loro.
Salirono dei larghi gradini di pietra ed arrivarono di fronte al portone della Villa, Draco sguainò la bacchetta e mormorò qualcosa. La porta si aprì ed entrarono. L’ingresso era fiocamente illuminato con poche candele appese ai muri, tappezzati di ritratti. Fuori non era ancora giorno e dalle vetrate a rombi non proveniva alcuna luce. Al centro del soffitto c’era un grande lampadario a gocce di cristallo, spento. Le pareti erano viola scuro.
Per terra un grande tappeto copriva il pavimento di pietra.
Dall’altro lato c’era una scalinata che portava al piano di sopra. Si ricordò quando era stato portato lì l’anno precedente dai Ghermidori. La stanza era molto più illuminata, ma non era cambiato niente.
Le poltrone ed il divano di fronte al camino di marmo spento erano vuoti ed i loro passi riecheggiavano in tutta la casa. Si chiese dove fosse Narcissa.
Sopra il camino c’era un grande specchio riccamente decorato. Draco continuò a camminare fino a raggiungere una pesante porta di legno scuro chiusa. La aprì e li fece entrare. C’era un lungo tavolo con tante sedie.
«Meglio se ci accomodiamo qui» disse, facendo segno agli altri di sedersi.
Harry si sedette mentre Hyde rimase in piedi con l’aria di uno che vorrebbe trovarsi da tutt’altra parte.
Draco lo guardò a lungo, poi si sedette di fronte a Harry.
«Perché mi hai portato qui? Conoscevo già la tua casa,ed è piena di ricordi non troppo piacevoli».
Draco sembrava a disagio, continuava a guardarsi intorno senza pace, poi prese un grande respiro e cominciò: « Vi ho portati qui perché dobbiamo parlare! Il destino ci ha fatti incontrare e ho deciso di assecondarlo » si interruppe e si alzò in piedi. Non riusciva a stare fermo.
Harry era seccato per tutto quel mistero e anche Hyde si agitava alle sue spalle, ma non voleva creare troppa tensione. Disse al compagno di calmarsi e aspettò che Draco parlasse, cosa che fece subito dopo.
«Perchè vi trovavate a Little Winteroak, Potter? Cercavate anche voi tracce della Setta?» chiese senza mezzi termini.
Harry rimase stupidamente a bocca aperta. Probabilmente aveva lo stesso aspetto di Dudley quando qualcuno gli rivolgeva una domanda particolarmente impegnativa. Poi si chiese caparbiamente se fosse il caso di rispondergli con sincerità. Ad un cenno affermativo del capo di Hyde decise di si.
«Lo sai che Ron è stato rapito? Sospetto che questa cosiddetta “setta” c’entri qualcosa...e Hyde si è offerto di aiutarmi a cercare questi maghi oscuri » disse, raddrizzandosi sulla sedia.
«Ho saputo di Weasley» ribattè l'altro, «ma qui c'è di mezzo un sangue molto più nobile di quello del tuo amico».
«Come sempre non hai alcuna considerazione per per chiunque non sia di sangue puro, vero?» gli ringhiò addosso, schifato. Ne aveva già avuto abbastanza, e si alzò per andarsene.
Draco lo afferrò per il braccio «No, Potter. Non ti alzare!» gli disse perentorio.
«Non costringermi a Schiantarti, Malfoy» sibilò Harry, guardandolo negli occhi.
«Come al solito ci sono in mezzo cose più grandi, che tu, l’eroico Harry Potter, non conosci» disse, sprezzante. «Ascoltami perchè te lo dirò solo una volta: tu ti preoccupi per il tuo amico, del quale a me non interessa nulla, ma che probabilmente è ancora vivo perchè è te che vogliono. Io voglio vendicare la morte di mio padre. Chi ha più ragioni per cercarli, secondo te?».
Il tono del ragazzo era duro ma dallo sguardo si capiva tutta la sua sofferenza.
Harry si risedette e lo guardò sconvolto. Lucius morto? Non era possibile.
«Non voglio sentirti dire che ti dispiace» riprese Draco, come se gli avesse letto nel pensiero. «Lo so che odiavi mio padre almeno quanto lui odiava te».
A queste parole Harry lo guardò intensamente. Non pensava che Draco lo ritenesse così meschino: era vero che odiava Lucius per le sue terribili azioni, ma non l’avrebbe mai voluto morto. Hyde sembrò improvvisamente molto più interessato a tutta la faccenda, e si sedette di fianco a Harry, sempre mantenendo il suo contegno.
«Hai ragione. Lo odiavo, come tu odi me» rispose Harry, cercando di soppesare le parole, desideroso di saperne di più e di trovare un bandolo alla matassa. «Però mi hai salvato, e questo lo fanno le persone per bene. Perchè eri lì anche tu, Draco? Credo di avere il diritto di saperlo».
Draco fece un grande sospiro poi alzò la testa e guardò Harry negli occhi.
«Mi trovavo a Little Winteroak perché stavo seguendo le tracce di coloro che hanno ucciso mio padre.»
«Ma come è successo? Quando?» lo incalzò, pur temendo di calcare troppo la mano. Ma a Draco, ormai, sembravano non importare troppo le sue domande. Si chiese da quanto desiderasse parlarne con qualcuno.
... qui si riallaccia la rivelazione di Draco che c'è in bozza.