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 Prima di tutto un Auror

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ramomagic

ramomagic


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MessaggioTitolo: Prima di tutto un Auror   prima - Prima di tutto un Auror EmptyLun Ago 29 2011, 13:08

E' da un po' di tempo che sto scrivendo questo testo, spero che vi piaccia e di ricevere delle buone correzioni, così che io possa migliorare. Parla del modo in cui Harry e Malfoy si incontrano e alla fine del testo partiranno insieme, spero che vi piacerà, BUONA LETTURA!


Prima di tutto un Auror

La luna era ancora alta quando Harry si alzò, si fermo a guardarla splendere ed estasiato si girò verso il letto di Ron, ma poi si ricordò che non c’era. La camera gli sembrava vuota senza l’amico e la sera prima non era riuscito a prendere sonno pensando a cosa potevano fargli. Ron era un osso duro, e sarebbe morto piuttosto di rivelare un segreto, ed era questo che lo preoccupava, doveva riuscire a trovarlo prima che gli uomini che l’avevano rapito si stufassero e decidessero di ammazzarlo. Prese un paio di jeans e una camicia nera e sopra di essa ci mise su uno dei maglioni che la padrona di casa gli regalava ogni anno . Poi tirò fuori da sotto il letto una borsone, simile a quello usato dai babbani che praticavano sport, recuperato in soffitta, dove aveva messo le cose che voleva portarsi dietro. Aprì un piccolo varco nella porta, e lanciò un Muffliato , così che potesse aprire la porta lasciandola cigolare, senza trovarsi Molly Weasley o, peggio, Ginny ad interrogarlo sulla sua meta e a obbligarlo a restare. Harry si sentiva in colpa, perché provava un senso di colpa, credeva di imbrogliarle lasciandole sole. A quella famiglia era successo di tutto in poco più di due anni. Un figlio era stato ferito da un lupo, uno aveva perso un orecchio, uno era stato ucciso ed ora uno era stato rapito. Quelle due povere donne avevano visto molti loro famigliari soffrire e lui non avrebbe permesso di fargliene vedere un altro. Fu questo pensiero che lo convinse definitivamente a partire. Lo rattristava lasciare la Tana per la seconda volta, senza avere il consenso di nessuno, ma se voleva ritornarci senza sensi di colpa, doveva andare. Recuperò la sua giacca marrone dall’attaccapanni e apri la porta, uscì, la chiuse e guardò la Tana per l’ultima volta, attraverso il cortile con passo veloce, per evitare di avere ripensamenti o di farsi fermare, aprì il cancello e si smaterializzò. Si ritrovò dentro al paiolo magico, vuoto a quell’ora, anche se il barista Tom era già al bancone a preparare il necessario per la colazione. A sentire lo schiocco provocato dall’arrivo di Harry fece un piccolo balzo sorpreso ma si riprese e con sguardo indispettito si girò verso il rumore. Appena vide il ragazzo un enorme sorriso gli si dipinse in faccia – Ciao Harry, che ci fai qui a quest’ora? - . – C’è qualcuno con te? – domandò Harry guardingo, Tom sorpreso rispose – No, nessuno -. – Ottimo. Tom non ti dirò dove vado così se mai quelli a cui do la caccia ti vengano ad interrogare non potranno sapere nulla di utile – il vecchio barista lo guardò spaventato – Chi sono? - - Non lo so, hai per caso visto Ron Weasley, il penultimo figlio dei Weasley? – chiese Harry. Tom rispose negativamente, aumentando lo sconforto di Harry. Da lì passavano tutti, sperava che almeno una voce fosse girata. Era sconfortato dai pessimi risultati che stava avendo, sì, era solo agli inizi, ma aveva pochissime idee, e non sapeva che fare. Ordinò un wisky incediario. Guardo il contenuto rosso nel bicchiere e lo buttò giù tutto in un colpo, poi si rialzò, lasciò un doblone sul tavolo (pregando Tom di tenere il resto) e se ne andò. Mentre entrava a Diagon Alley pensò a quella ricaduta che aveva avuto prima parlando con Tom. Se si arrendeva subito, Ron era morto. Avrebbe messo a monte tutta il paese, finché non avrebbe trovato uno che sapesse qualcosa di quei maghi. C’era da sapere chi erano e dove cercarli e quanto erano potenti, non poteva affrontare un esercito di Voldemort da solo, senza che nessuno lo aiutasse. Forse avrebbe potuto chiedere all’Ordine. Loro sicuramente lo avrebbero aiutato, ma non avrebbe potuto partecipare a niente che portasse pericolo, Lupin, che era quello più inflessibile su queste cose, era morto, ma a Kingsley serviva al Ministero e gli Weasley, soprattutto Molly e Ginny, non gli avrebbero dato molta libertà, avendo paura per la sua vita. Doveva muoversi da solo, combattere da solo o trovare qualcuno che lo aiutasse senza farsi tanti scrupoli sulla sua sicurezza, ma non aveva tempo di cercare uno così, doveva iniziare le ricerche prima che Diagon Alley diventasse affollata. Per prima cosa doveva andare alla Gringott. Non aveva affatto voglia di andarci da solo, con quegli stupidi piccoletti che lo credevano un ladro. Sorrise al pensiero di chiamarli “stupidi piccoletti”, se lo meritavano. Entrò dentro la banca. Quei muri, che dal fin dalla prima volta che gli aveva visti l’avevamo intimidito, ora lo rattristavano. Gli ricordava l’impresa che aveva compiuto con Unci- Unci, Hermione e Ron, l’amico che era scomparso. Questo gli fece aumentare il passo per la frette di sbrigare quella faccenda per iniziare seriamente le ricerche. Si avvicinò al folletto e tossì – Buongiorno, sarei qui per ritirare delle monete dalla mia camera blindata -. Il folletto lo guardò con disgusto – Ha la chiave? -, Harry annuì e gliela mostrò. Allora il folletto scese dalla sua scrivania e con un brontolio lo condusse ai carrelli dove prima di salire raccomandò – Signor Potter, l’ultima volta non ha combinato guai, spero che anche senza il guardiacaccia lei riesca a trattenersi e non rubare nulla - Harry sorrise e rispose pacatamente – No, stia tranquillo – poi si ficcò le mani in tasca, stringendo forte la bacchetta e pensando “Sì, però non so se riesco a trattenermi a buttarti giù dal carrello in corsa facendolo sembrare un incidente” e salì sul trabiccolo. Dopo avere recuperato il suo denaro si allontanò velocemente da quella banca di ipocriti (se non erano loro i ladri, che truffavano gente ogni giorno!). Girò per Diagon Alley passò da Olivander, che non aveva visto nessuno, e da Florian Fortebraccio, dando lo stesso esito. Harry era partito dai pettegolezzi, ma sapeva che degli uomini del genere erano esibizionisti nel combattimento, ma sapevano il fatto loro, e non avrebbero mai messo in giro delle informazioni, almeno non a persone del ceto medio. Allora decise di dirigersi al luogo dove avevano cercato di rapire Ron la prima volta. Il posto era un vicoletto, piuttosto buio e con una sola via d’uscita. Era completamente vuoto di qualunque cosa utile, tranne qualche cassa e qualche bottiglia. - Signor Potter – . Harry strinse la bacchetta che aveva in tasca e si girò di scatto – Sì? Con chi ho il piacere di parlare? - . L’uomo davanti a lui era vestito con una giacca di pelle babbana, con sotto un maglione nero, un paio di jeans e delle scarpe da ginnastica. Aveva i capelli castani lunghi che cadevano in disordine un po’ sopra del bacino, aveva denti bianchi perfetti e occhi azzurri. Harry non lo aveva sentito e allora pensò che era un animagus. L’uomo tirò fuori un distintivo nero su cui c’era scritto in argento “Ministero della Magia” sotto lo stemma del Ministero e sotto di esso “Ufficio Auror”. Lo aprì e mostro una carta (simile a un documento babbano) dove c’erano scritti “Nome”, “Cognome”, “Grado” e “Sezione”. – Salve signor Potter, sono il sergente Robin, controllo e protezione dei civili – disse riportando quello che c’era scritto sul distintivo – Mezz’ora fa il ministro Sheckbolt ha emesso una circolare per tutti i reparti operativi che dichiarava che se veniva avvistato Harry Potter doveva essere portato d’urgenza al Ministero per un incontro privato con lui. Signor Potter mi deve gentilmente seguire – e gli porse il braccio. Harry lo afferrò e si smaterializzarono. Apparì dentro uno dei camini del Ministero. Il ragazzo rimase sorpreso, non sapeva che gli Auror avessero una linea di smateriallizazzione diretta con il Ministero. Poi sapeva cosa avrebbe subito, una lavata di capo perché si era mosso senza renderne conto a nessuno e poi il rimando immediato alla Tana dove avrebbe dovuto affrontare Ginny. Ma la cosa che gli bruciava di più era che le possibilità di Ron per sopravvivere sarebbero state quasi nulle. Sedette alla scrivania del ministro e aspettò che Kingsley tornasse da una riunione con gli americani. Il che non lo stupiva, erano veramente dappertutto, probabilmente un po’ era buona fede ma gli alti ranghi cercavano qualcosa e Harry sperava che non fosse niente di pericoloso. Kingsley entrò con passo calmo e si sedette alla scrivania. Guardò Harry e gli disse – Harry, hai fatto la cosa giusta. Ma ormai non puoi più fare niente del genere: sei prima di tutto un Auror, non scordartene. Visto che vuoi indagare su questa cosa e, conoscendoti, non ti posso dissuadere, sei da questo momento operativo a tutti gli effetti, ti abbiamo assegnato, io e il capo dell’Ufficio Auror di assegnarti nella sezione “Corpi speciali anti-magia oscura” col grado di tenente. Il grado te lo abbiamo dato per fiducia, Harry, derivano grandi responsabilità da esso. Sei operativo sul “caso Weasley”. Ma abbiamo deciso di affidarti un partner investigativo, non puoi fare tutto da solo, anche lui ha il grado di tenente e anche lui ha un conto in sospeso con quei maghi, puoi entrare! – disse aumentando leggermente il volume. Entrò un ragazzo della sua stessa età, che portava mocassini neri, un completo grigio, composto da giacca e pantaloni eleganti, e una camicia viola. Appena il suo viso pallido e quello di Harry si incontrarono, i due rimasero scioccati. Poi Draco Malfoy si girò con sguardo sorpreso verso Kingsley e, quasi gridando, protestò – Signor ministro!! Fra tutti gli Auror che ci sono, lei mi mette con quello con cui l’anno scorso combattevo, il ragazzo che ho più odiato fra tutte le persone che conosco! Ma è una punizione? - poi fu il momento di Harry – Kingsley, sinceramente mi trovo d’accordo con Malfoy: è cercare di distruggerci, forse è meglio se ci metti con qualcun altro - . Il ministro li guardò entrambi con uno sguardo serio e contrariato rispose – Draco tu cerchi vendetta per la morte di tuo padre. La vendetta che vuoi tu è irrealizzabile, ma degli uomini che sono entrati ad Hogwarts per ben due volte riusciranno anche ad entrare ad Azkaban, non credi? E’ sicuro che le stesse persone che hanno ucciso tuo padre hanno anche rapito Ron Weasley. Harry, Draco è un freddo calcolatore, il contrario di te, che sei impulsivo, lui saprà contenerti, inoltre lui ha delle conoscenze nell’ambiente, se Lucius è stato ucciso magari centrano alcuni dei Mangiamorte evasi, lui sa come arrivare ad essi. Adesso questi – e tirò fuori due fogli di carta - sono i vostri contratti. Se volete rinunciare, potete andarvene, ma sappiate che se vi becchiamo a fare ricerche verrete fermati e rimandati alle proprie abitazioni, con un ordine restrittivo in mano. Oppure se firmate potrete indagare, potrete usare le Maledizioni Senza Perdono (anche se so che questo non alletta nessuno di voi due) e potrete prendere quei farabutti che hanno rapito Ronald e ucciso Lucius -. Ci fu un momento di assoluto silenzio fra i tre, Kingsley era seduto alla sua sedia, apparentemente calmo, Malfoy era strano, più pallido del solito, e teneva i pugni chiusi e i denti serrati, intento in una battaglia interiore. Harry invece era immobile sulla sedia. Voleva fare tutto da solo, ma non gli sarebbe stato permesso. Sarebbe potuto fuggire, ma sapeva che Kingsley aveva ragione su Draco, lo compensava e questo non era un male. Ma sapeva che le indagini sarebbero state molto lente, per colpa delle controversie personali che avrebbero avuto. Draco era cambiato, non era più il bambino viscido e litigioso che aveva conosciuto, ma era un uomo sì viscido, ma controllato. Poi erano accumunati pere la morte di un genitore, entrambi uccisi da un mago oscuro. Fu Draco il primo a firmare: si mosse con passo lento e controllato, quasi solenne, e prese la piuma, che era dentro il calamaio sulla scrivania di Kingsley. Con un rigido movimento della mano firmò e passo con un gesto meccanico la piuma a Harry. Quest’ultimo restò sorpreso del gesto apparentemente gentile, ma poi si convinse che era stata una mossa inconscia. Prese la penna e lesse il contratto. Gli offrivano uno stipendio di mille galeoni al mese (circa duemila e cento sterline). Sinceramente ad Harry non interessavano molti i soldi e non sapeva se erano molti o pochi, non gli interessava. Strinse la penna e firmò. Kingsley sorrise – Bravi ragazzi, ora un paio di cose. Gli Auror in servizio hanno una linea diretta di smaterializzazione. Tuttavia non funziona se gli Auror sono sotto alcuni tipi di stress quali: paura senza sollievo, cioè una paura continua che si ha quando tipo una persona ti obbliga a portarla al Ministero sotto minaccia di morte, cattive intenzioni e diserzione,è una cosa un po’ vecchia, non serve a niente. Ah ecco a voi i vostri distintivi– e diede ad entrambi un distintivo identico a quello del sergente Robin. – Kingsley ma tu non ce l’avevi il distintivo – esclamò Harry sospettoso, e il ministro sorrise – Infatti è una novità introdotta dagli americani, come i gradi, un’ottima idea secondo me – Malfoy alzò gli occhi al cielo e Harry non poté fare altro che consentirgli un tacito accordo.


Appena uscirono dall’ufficio di Kingsley regnò il silenzio e i due non si parlarono. La prima parola fu detta da Harry appena entrati nel loro ufficio – Mi …. dispiace per tuo padre – Malfoy lo guardò con un viso stanco e gli occhi lucidi – Non ho bisogno della tua pietà Potter. Lui è morto, non può più tornare, ora posso solo prendere chi l’ha ucciso. Sai ti invidio, tu hai ucciso l’assassino dei tuoi genitori e ti hanno fatto eroe nazionale, io invece se lo uccido mi faccio due mesi ad Azkaban più il degrado – poi, all’improvviso, tirò un violento calcio al cestino che aveva vicino, facendogli fare un salto di un paio i metri – Non neanche il suo caso in mano, sarà in mano a un paio di Auror ipocriti che indagheranno dicendo che “Se l’era meritato”, e tenteranno di chiudere il caso per impossibilità. Sì, è vero, era un mangiamorte, ma non so per quale motivo sia stato ucciso, e voglio saperlo. E se per questo dobbiamo ritrovare Weasley, mi va bene, ma credo che dovremmo trovarlo velocemente. Allora ricapitoliamo: sono entrati ad Hogwarts e hanno rapito Weasley che si era messo in mezzo per salvare la Granger. E poi basta – Harry lo guardò – Sappiamo che sono dei potenti maghi oscuri, probabilmente con un reddito piuttosto alto, a vedere com’erano vestiti. – Malfoy tenne uno sguardo vacuo – Però alcuni oggetti oscuri gli saranno serviti: per non attirare l’attenzione avranno mandato un inglese, ambientato nella zona. “Magie e Sinister” credo che sia il loro fornitore, inizieremo da lì. Potter, togliti il maglione, sembri un perfetto deficiente. Non entrerai a Notturn Alley vestito come un bambino di sei anni – Harry lo guardò male, ma sapeva che aveva ragione. Si tolse il maglione restando in camicia e giacca. Non aveva mai visto Draco così convinto e sicuro, forse la morte del padre l’aveva fatto maturare oppure il desiderio di vendetta lo rendeva cinico. Malfoy lo guardò, evidentemente soddisfatto di avere ragione e aggiunse – Parlo io. Non mostrare mai il distintivo e soprattutto non dire mai chi sei – - Malfoy non sono scemo, mica voglio morire – sbuffò Harry. – Se muori non è un mio problema – ghignò Malfoy – se mi rovini la reputazione sì - . Harry si trattene dal dirgli che non c’era molto da rovinare, ma piuttosto controllò che la bacchetta fosse a portata di mano e che il distintivo fosse ben nascosto. Secondo quanto detto da Kingsley nelle tre ore che avevano passato nel suo ufficio, principalmente a parlare di noiosa burocrazia introdotta dagli americani, dovevano avvertire l’ufficiale di controllo, seduto alla scrivania all’inizio della sezione adibita agli Auror dove si sarebbero diretti, poi uscire dal ministero, allontanarsi e poi smaterializzarsi. Questa precauzione era stata adottata, per che, se qualcuno scopriva un modo per tenere d’occhio le smaterializzazioni in entrata di un posto, non poteva capire che erano Auror. Dopo il regime Voldemort, il Ministero aveva preso precauzioni strane ma probabilmente efficienti. Decisero di raggiungere il san Mungo e poi si smaterializzarono. Apparvero davanti al negozio di George. Malfoy controllò che fossero a distanza di sicurezza dall’altra gente e sussurrò – Entriamo entrambi da Sinister, tu abbassa la testa, potrebbe riconoscerti, e vatti a fare un giro, io mi occupò di lui -. Attraversarono Notturn Alley. Dopo la caduta di Voldemort, quel posto era caduto in disgrazia. Il ministero aveva fatto molte retate e arrestato molti mangiamorte e mannari che avevano partecipato alla battaglia di Hogwarts. Inoltre anche i piccolo commercianti di arte oscura erano stati arrestati, tranne Sinister. Non si sapeva come, ma era riuscito a nascondere tutti gli oggetti contenenti magia oscura prima di un’ispezione degli Auror, almeno secondo il Profeta. Notturn Alley era senza molto del suo popolo e Sinister non aveva ancora chiuso. Gli sembrava che ci fosse qualcosa di oscuro sotto, probabilmente qualcosa di molto oscuro, riguardate i maghi che avevano rapito Ron. Il negozio di Sinister era polveroso e piene di cianfrusaglie orribili anche in vetrina. Draco fece finta di guardarne qualcuna, assicurandosi che il proprietario lo vedesse attraverso la vetrina e poi entrò. Harry lo seguì e appena entrato si appostò dietro uno scaffale così che Sinister non lo potesse vedere. Si avvicinò a una libreria e trovò un posto dove mancava il libro e, attraverso di esso, si vedeva il bancone. Malfoy si avvicinava calmo, con aria spavalda, aspettando che il negoziante gli rivolgesse la parola. – Cosa desidera, signor Malfoy? – chiese educatamente Sinister. Malfoy gli rispose in modo sprezzante – Informazioni, su dei certi maghi oscuri che hanno ucciso mio padre - . Sinister aprì un attimo la bocca ma si riprese e, con tono ruffiano, replicò – Non so di cosa stia parlando, signor Malfoy - . Malfoy sembrò essersi arreso, ma improvvisamente estrasse la bacchetta e la puntò verso il mago – In questo caso, sai anche troppo. Avada … - . Harry estrasse la bacchetta, pronto ad intervenire se Malfoy volesse completare l’incantesimo, ma non ci contava. Ma una percentuale di dubbio c’era, non sapeva quanto la morte del padre avesse influito sulla salute mentale del figlio. Sinister appena sentito che il ragazzo stava pronunciando la temibile maledizione si era messo a implorare pietà e parlò – Non so niente lo giuro, so solo che fanno parte di una setta, la Setta del Sacro Fuoco, e usano un ubriacone come intermediario, Antony Firth. Viene qui, paga bene, e prende gli oggetti più strani che io abbia e poi va a bere al “Cupo bevitore” - . Harry uscì da dietro lo scaffale, facendo spaventare ulteriormente Sinister, e chiese – Quali oggetti strani? - . – Un libro di antiche rune e una bussola che, secondo la leggenda, porta al possessore della Bacchetta di Sambuco – squittì il vecchio, impaurito. Per la prima volta si interrogò su come avevano fatto a scoprirlo. Non c’erano stati particolari sulla morte di Voldemort sui giornali. – E …. è precisa questa bussola? -. Il negoziante, ora perplesso, scrollò le spalle – Credo che sia estremamente precisa se il proprietario tenga la Bacchetta nel posto in cui abita, se la nasconde un po’ meno - . Harry capì molte cose. Capì che era stato individuato quando era alla Tana durante l’estate, poi a Hogwarts i maghi avevano sospettato che l’avesse nascosta nella scuola e, quando l’aveva nascosta Abeforth, loro si erano insospettiti, non vedendo precisamente Harry su quella bussola, e erano entrati ad Hogwarts per cercare di scoprire dove aveva messo il Dono. Intanto Draco stava continuando l’interrogatorio – E il libro cos’è? - . – “ I segreti dell’arte più oscura”, un libro sulle magie più orribili che siano mai esistite -. Harry si ricordò di quel libro, gliene aveva parlato Hermione una volta al suo sesto anno, forse quando stava cercando di capire cos’era un horcrux. – Chi te li ha dati? - domandò Malfoy. Il vecchio sorrise – Albus Silente -


- Silente… – commentò Harry scioccato dopo essere usciti dal negozio – ma perché avrebbe voluto dare degli oggetti, che lo potevano portare alla morte, ad un negozio dove giravano persone che lo volevano morto - - Il vecchio si stava instupidendo, secondo me – ghignò Malfoy, poi, imitando un prete che benediva, terminò – mistero di Silente - . Intanto il biondino si stava inoltrando dentro Notturn Alley, invece di uscirne, provocando la perplessità di Harry – Malfoy, dove stiamo andando? – Draco lo guardò come se fosse ovvio e rispose – Al “Cupo bevitore”, dove a detto che si trova lo schiavetto della setta Sinister - Harry lo guardò, serio – L’avresti ucciso veramente? - Malfoy, sprezzante, rispose – Potter mi conosci da otto anni, risponditi da solo - . Non si era accorto che davanti a lui si trovava a una locanda. Malfoy aveva appena varcato la porta di un legno scuro, tendente sul nero. Erano le sei di sera, e il buio e la ruggine coprivano l’insegna. Seguì Malfoy ed entrò nel locale. Era un posto sporco, pieno di fango sul pavimento. C’erano individui con facce non raccomandabili vestiti da straccioni e persone apparentemente perbene, vestite bene e con facce pulite, che appena sentivano la porta aprirsi facevano un balzo e si giravano sospettosi, avendo paura di essere scoperti a dirigere dei traffici non molto legali in quel posto. Malfoy avanzava a passo sicuro, seguito da Harry, che camminava lentamente, tenendo d’occhio i clienti di quel locale. Draco intanto aveva raggiunto il bancone, aveva avvicinato il barista, un mezzo gigante obeso e con la lunga barba nera sporca di unto, e gli aveva messo sul bancone due galeoni, per farsi indicare qual’era Antony Firth. Il barista fece sparire il denaro offertogli e indicò un uomo stravagante, con barba corta e capelli raccolti in una coda di cavallo. Vestiva con giacca e pantaloni verdi, calze alzate fino al ginocchio, mocassini, camicia bianca e farfallino rosso a pois gialli. Malfoy, che vestiva sempre con gran classe, storse il naso a vedere uno vestito così, e scandalizzato disse – Ma cos’è, irlandese? - , poi assunse un’espressione seria e si avvicinò. Firth, vedendoli avvicinarsi, si preoccupò visibilmente e allontanò la sedia dal tavolo, come per consentire uno spazio di manovra in caso che le cose si fossero messe male. Si sedettero davanti a lui e Malfoy, con una voce complice che non gli aveva mai sentito, disse – Siamo per parlare della Setta del Sacro Fuoco -. L’uomo si drizzò di scatto dalla sedia e corse velocemente per il locale. Harry che teneva la bacchetta stretta in mano scattò in piedi e gridò – Pietrificus Totalus – ma l’incantesimo lo manco di poco. Malfoy si alzò tranquillo e con la voce scandalizzata di prima disse – Ma questo è un irlandese scemo! - poi si precipito dietro l’uomo. Uscirono dalla porta e lo rincorsero. Era a ottanta metri da loro e correva come un matto. – Lo dicevo che è scemo, non si è neanche smaterializzato – rise Malfoy. Harry intanto stava elaborando un piano – Malfoy,quando starà per uscire da Notturn Alley, io mi smaterializzo e gli faccio una bella sorpresa, tu tienimi il gioco - . Draco annuì, determinato a fermarlo. Probabilmente gli era ritornato in mente suo padre e adesso voleva solo fermarlo e non fare battute su quanto era scemo quel mago. Quest’ultimo stava per entrare a Diagon Alley ed Harry si smaterializzò. Se lo trovo due metri più indietro e gli puntò la bacchetta contro pensando “Levicorpus”. Il mago si alzò in volo e si ritrovo appeso a testa in giù, provocando l’ilarità di alcuni passanti. Harry non sapeva cos’era più ridicolo l’essere appeso a testa in giù o i suoi vestiti, ma fu interrotto da Malfoy, che arrivò di corsa gridando – Accio bacchetta! – Harry si era dimenticato di levargli la bacchetta e questo lo scocciò un attimo, fra lui e quel mago non sapeva chi era più stupido. Malfoy intanto punto la bacchetta contro Firth, ordinando gli di mettere le mani alzate (in quel caso abbassate) ben in vista, e quando il criminale lo fece gli disse di unirle. Poi dalla sua bacchetta uscì un sottile filo dorato che legò le mani di Firth. Era un incantesimo spiegatogli da Kingsley, serviva per bloccare il potere magico di un arrestato. La formula era segreta e quando veniva usata arrivava un messaggio al Ministero con il nome di chi l’aveva usato, se era uno autorizzato si lasciava correre, sennò l’incantesimo veniva bloccato e la persona che l’aveva usata veniva arrestata per uso di magia non autorizzata. Intanto Firth cercava di liberarsi, ma non ci riusciva, con suo grande dispiacere. Malfoy stava allontanando i presenti, così che, quando si sarebbero smaterializzati, nessuno potesse raggiungerli e attaccarsi a loro entrando al Ministero. Harry aspettò il collega e poi, preso per le braccia il prigioniero, si smaterializzarono


Harry e Draco erano seduti nell’aula dove l’anno scorso la Umbridge giudicava i babbani. Lui era seduto proprio dove la sua odiata professoressa del quinto anno sedeva. Davanti a lui sedeva Firth, mani e gambe incatenate. – Chi sono e cosa fanno di preciso, questi membri della setta? – domandò Malfoy sprezzante. Il prigioniero rispose – Non li conosco, sono degli uomini provenienti da tutto il mondo. Mi arrivano dei gufi e mi dicono cosa devo fare. Una cosa la so, sono uomini ricchi che lavorano in posizioni di grande prestigio, alcuni sono proprio qui, nel Ministero - . Harry capì che non ci voleva, che c’erano uomini pronti a fermarlo anche dove c’erano i suoi alleati. Malfoy sembrava preoccupato anche lui, soprattutto dopo aver scoperto che il prigioniero non sapeva i nomi di quegli uomini. Infiltrati potenti che avrebbero potuto fermarlo in qualunque momento. Rimpiangeva il momento in cui aveva seguito l’Auror al Ministero, sarebbe stato meglio se si fosse smaterializzato prima appena il sergente si fosse presentato. Le suo gambe erano praticamente mozzate dal suo stesso corpo. Oltretutto c’erano degli infiltrati e non poteva neanche arrestarli, perché non sapeva chi erano. Le sue gambe potrebbero essere state mozzate da tutti gli arti, dai piedi alla testa, se non proprio dalle gambe. Allora, appena Firth fu scortato ad Azkaban dagli Auror della sezione penitenziaria, in divisa grigia, Harry prese da parte Malfoy e ringhiò – Non possiamo fare niente, abbiamo le mani legate- Draco lo guardo e frustato rispose – E’ vero. Potter, ho visto che hai una borsa con te in ufficio, cosa c’è dentro? - - Cose per viaggiare - ripose Harry, sorpreso dalla domanda. – Ottimo, vai in ufficio e riposati, io vado a casa mia a cambiarmi e prendere una tenda e cose per viaggiare, mio padre ha una vecchia sacca da viaggio magica in cui puoi mettere ogni cosa, è senza fondo – disse Malfoy, e poi continuò – poi ce ne andremo, se per la giustizia devo girare con te lo farò, basta trovare l’assassino di mio padre e ucciderlo, e stavolta lo farò veramente – e uscì dalla porta della sala.


Harry stava sognando di salire le scale le scale di Hogwarts. Era un sogno che si ripeteva spesso da quando aveva iniziato la scuola, otto anni prima. Ma poi tutto si trasformò, adesso volava sopra le scale ma all’improvviso cadde. Si sveglio di soprassalto, la fronte grondante di sudore e la sedia rovesciata. Malfoy era davanti a lui, con dei jeans e uno giaccia nera imbottita, le mani coperte da guanti e la testa da una cuffia. Aveva una sacca a tracolla di un coloro marrone chiaro. – Potter mettiti qualcosa di pesante, fuori si gela, e non voglio portare il tuo cadavere in giro per l’Inghilterra – dichiarò Malfoy . Harry si alzò svogliatamente, aveva il dubbio che fosse stato l’ex-avversario a buttarlo giù dalla sedia, e si diresse verso la sua borsa. Recuperò tutte le cose pesanti che aveva portata: una giacca imbottita, un paio di guanti, una cuffia e una vecchia sciarpa di Grifondoro. Po uscirono dal Ministero, Draco gli prese un braccio e si smaterializzarono.
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Dan

Dan


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MessaggioTitolo: Re: Prima di tutto un Auror   prima - Prima di tutto un Auror EmptyMer Ago 31 2011, 14:11

Allora... le idee messe nel testo mi piacciono... Ci sn alcuni punti che nn approvo e che ho segnato mentre leggevo... Te li riporto qui in ordine in modo che non sia troppo difficile rintracciali...

Dobbiamo averti contaggiato con la malattia "dello scrivere testi lunghi"! Ci ho messo un sacco a leggere! Wink

Ecco la lista:

Linguaggio in alcune parti poco scorrevole es. “doveva riuscire a trovarlo prima che gli uomini che l’avevano rapito si stufassero e decidessero di ammazzarlo”

Ripetizione “Harry si sentiva in colpa, perché provava un senso di colpa, credeva di imbrogliarle lasciandole sole.”

Ripetizione “Lo rattristava lasciare la Tana per la seconda volta, senza avere il consenso di nessuno, ma se voleva ritornarci senza sensi di colpa, doveva andare.”

Non mi piace molto il discorso con Tom il barista.

“C’era da sapere chi erano e dove cercarli e quanto erano potenti, non poteva affrontare un esercito di Voldemort da solo, senza che nessuno lo aiutasse.” Perché Voldemort?

“Buongiorno, sarei qui per ritirare delle monete dalla mia camera blindata” Credo basti “entrare nella mia camera blindata”… Ai folletti non interessa cosa ci deve fare.

“Sì, però non so se riesco a trattenermi a buttarti giù dal carrello in corsa facendolo sembrare un incidente” da cambiare in “trattenermi dal buttarti”

Troppo veloce la descrizione di Diagon Alley e dell’arrivo al ministero…

Malfoy l’avrei fatto comparire in altro modo... Non mi ispira il fatto che sia anche lui un auror… E poi è un po’ esagerato che Kingsley decida di sollevare Harry di grado così senza un motivo…Potrebbe semplicementte affidargli la missione…

Permettergli di usare maledizioni???? Come fa il Ministro della Magia a dare autorizzazioni del genere?

“Sappiamo che sono dei potenti maghi oscuri, probabilmente con un reddito piuttosto alto, a vedere com’erano vestiti.” Ahahahah… la situazione economica della gente è un punto fondamentale XD L’hai già fatta notare due volte…

Ripetizione “Draco fece finta di guardarne qualcuna, assicurandosi che il proprietario lo vedesse attraverso la vetrina e poi entrò. Harry lo seguì e appena entrato si appostò dietro uno scaffale così che Sinister non lo potesse vedere.”

“Il vecchio si stava instupidendo, secondo me – ghignò Malfoy” dopo quello che ha fatto nel sesto libro Draco non penso direbbe mai una cosa del genere su silente… è cambiato in fondo.

“dove l’anno scorso la Umbridge giudicava i babbani” meglio “l’anno precedente”

In generale dovresti curare un po' di più lo stile e stare attento agli errori grammaticali e quelli di distrazione... Cmq in generale il testo non è male... direi che alcuni pezzi possono essere utilizzati anche nel 21...
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MessaggioTitolo: Re: Prima di tutto un Auror   prima - Prima di tutto un Auror EmptyMer Ago 31 2011, 14:59

Le maledizio senza perdono sono state concesse agli Auror da Crouch. L'espressioni "un esercito di Voldemort" era preceduta dal volere di harry di scoprire la forza della Setta, che potrebbe essere formata da maghi oscuri potenti come Voldemort. Inoltre Draco spesso dice cose e poi le ritratta per diventare più gradasso. Per tutto il resto hai ragione
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Anny Baggins

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MessaggioTitolo: Re: Prima di tutto un Auror   prima - Prima di tutto un Auror EmptyVen Set 02 2011, 21:47

Sottoscrivo tutto quello che ha detto Dan.
Alcune delle idee mi piacciono molto, anche se, come ho già detto, preferirei si evitasse l'ufficializzazione da parte del Ministero, e il fatto che Malfoy venga affibbiato ad Harry da Kingsley in persona... No
Da qualche parte (e in tempi remoti) avevo proposto un Draco che chiede aiuto a Harry dissimulando la richiesta, come se pensasse di poter manovrare lui i fili...

Anche io credo che bisogni iniziare a indagare dal negozio di Sinister, e magari occorrerà ritornarci... Però io propongo Harry da solo all'inizio. E' vero quello che hai scritto: il ragazzo è rimasto completamente solo, e di fronte a nemici completamente nuovi. Facciamogli fare un po' le ossa, prima di mettergli delle spalle vicino... Altrimenti quando cresce il bimbo? Razz
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kinderangie

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MessaggioTitolo: Re: Prima di tutto un Auror   prima - Prima di tutto un Auror EmptyMer Set 07 2011, 22:56

Finalmente ce l'ho fatta a leggere il tuo testo!
Devo dire che è stata molto dura sia per i numerosi errori, sia per le ripetizioni, sia per la grande quantità di cose che hai messo nel testo senza mai un attimo di tregua...
Concordo con Dan e ti avrei segnalato anche molti altri errori... ma sono stanca, ho sonno.

L'idea, per quanto io non sia molto favorevole, è comunque interessante....ma la prossima volta rileggi bene prima di postare!!!!
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LadyProffa

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MessaggioTitolo: Re: Prima di tutto un Auror   prima - Prima di tutto un Auror EmptyGio Ott 06 2011, 10:05

Mi ero stampata e avevo letto il tuo testo insieme a molti altri quando dovevamo fare la riunione per il 21, solo che pensavo di aver anche commentato sul forum, invece ho trovato gli appunti suu carta e mi è venuto il dubbio.

Dunque, concordo con ANgie, ci sono numerosi errori che appesantiscono la lettura, e come hanno detto a me tante e tante volte, è bello che un testo sia curato din dall'inizio!

Ci sono troppe incongruenze, te ne dico qualcuna:

Il barista del Paioilo Magico di solito dà del lei a Harry, e non del tu!
I folletti non truffano la gente, semmai sono avidi, si, ma tengono le loro cose e basta!
MALFOY NON PUò DIVENTARE UN AUROR, dopo tutto quello che ha fatto luiu, insieme alla sua famiglia!!!
Concordo con il commento sulle maledizioni senza perdono.
Il dialogo con Sinister è confusissimo, troppo veloce e in definitiva, si sarebbe potuto giocare meglio.
Che cosa c'entra Silente in tutto ciò??? Non lo rimettiamo in mezzo, ma sopratutto, non credo proprio che Silente possa affidare dei libri pericolosi ad uno che vende articoli oscuri.
La bussola mi dà tanto di Pirati dei Caraibi Razz
E tante altre cose...

Insomma, in definitiva, non mi convince Razz
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MessaggioTitolo: Re: Prima di tutto un Auror   prima - Prima di tutto un Auror Empty

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