Informazioni film Hp7/8

Bello anche il Banner di Harry

Ieri al cinema ho visto tutte le gigantografie dei Character Poster!
Ragazzi, mancano ventinove giorni!

Poster finale!!!!

Cioè? Questo è il poster del film?
Basta, non ce ne saranno più?

Non è che mi piaccia moltissimo.. Dov'è il titolo?

Aberforth Silente ha scritto:

Cioè? Questo è il poster del film?
Basta, non ce ne saranno più?

Non è che mi piaccia moltissimo.. Dov'è il titolo?

Si, questo è il poster finale.
Dovrebbe uscirne ancora un altro con i cattivi.
Esce prima la versione così, poi quella con il titolo e tutto il resto.

Ok, ufficialmente non vedo l'ora del poster con i cattivi
Grazie Enrico

Il migliore, è stupendo!

Comunque in diversi siti Internet vedo che il poster ufficiale non è che sia piaciuto molto..

Partiamo bene..!

Effettivamente non è stupendo...
Avete notato la faccia di Harry? Un occhio è più alto di un altro, ma chi lo ha fatto 'sto poster...
Sono molto meglio i banner e gli altri poster...
Speriamo col poster dei cattivi si riprendano....

Enrico ha scritto:

Effettivamente non è stupendo...
Avete notato la faccia di Harry? Un occhio è più alto di un altro, ma chi lo ha fatto 'sto poster...

A parte l'occhio che sinceramente non avevo neanche notato.. Il poster non mi dice proprio niente! Speriamo davvero si riprendano coi cattivi!

Io gli adoro *_________*

Articolo su Emma


E’ il taglio da folletto e la pelle perfetta che le donano. Emma Watson è inavvertitamente vestita con un abito floreale di cotone di linea francese e con sandali beige, ma è inconfondibile. I fans l’hanno avvicinata cinque volte da sola nella mezz’ora passata. Oggi è il ventunesimo compleanno dell’attrice, e lei è determinata a passarlo come le pare e piace – ciò significa un latte tranquillo a metà mattinata, seguito da una passeggiata all’esposizione di John Mirò al London’s Tate Modern.

Emma ignora gli sguardi e continua a chiacchierare animatamente riguardo alla prontezza di Mirò a correre dei rischi con la sua arte. Lei stessa una avida pittrice – "Amo dipingere e ne ho bisogno" – sa paralare eloquentemente di ogni dipinto sul muro. Il suo preferito è ‘The Farm’ (La Fattoria) un dipinto che un tempo apparteneva ad Ernest Hemingway e che portò l’artista al suo primo assaggio del successo fuori dalla Spagna. Quello che lei ammira, Emma mi dice, è che Mirò era sia un disegnatore che un pittore, impavido nel combinare questi talenti per creare qualcosa di simultaneamente surreale e iper-reale. Le sue parole potrebbero benissimo adattarsi a quello che sta succedendo attorno a noi. La sempre più febbrile atmosfera è, francamente, terrificante, mentre le parole trapelano: Hermione Granger, l’alter ego di Emma (che farà la sua ultima apparizione il prossimo mese in Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 2), è nell’edificio. Un rumoroso gruppo di adolescenti si volta e si dirige verso di lei. “E’ ora di andare” dice, e ci dirigiamo rapidamente verso l’uscita più vicina. Fuori, un fotografo appostato vicino a un albero perde il controllo fino a che Emma non è nell’auto e se ne va.

Questa non è un’esperienza che la maggior parte delle persone vorrebbe ripetere, ma Emma riassume la sua discussione senza fiato come se niente attorno fosse successo. “Devo apprezzare le belle cose perché rendono meno amare quelle brutte”, spiega. Imparare come mettere la sua vita in una sorta di prospettiva e come scolpirne il senso per lei è stata una sfida degli ultimi due anni.
Mentre viaggiamo verso Londra, un’Emma completamente diversa emerge dalla ragazza sorridente che mi ha incontrato per un caffè due ore prima. Questa Emma è appassionata e vulnerabile. Descrive un recente momento critico quando ha letto “Just Kids”, memoria di Patti Smith del 2010, in cui lei scrive di aver scoperto che la sua vera vocazione sta in “tre accordi uniti al potere della parola”. La prontezza della Smith nell’abbracciare gli alti e i bassi di una vita creativa ha mosso qualcosa in Emma. “Voglio vivere come Patti. Voglio scrivere come Patti” dice. “I libro era così pieno di onestà e coraggio. Ho amato il modo in cui lei vede il mondo. Mi sono sentita come se la vita fosse più bella dopo che l’ho letto, e ho sentito più speranza dentro di me”.

Consapevole che le sue parole potrebbero suonare strane o con una bassa considerazione di sé uscendo dalla bocca di una delle più pagate attrici di Hollywood (ha guadagnato 30 milioni di dollari per i suoi ultimi due film di Harry Potter), Emma si tranquillizza per un momento. Le mani smettono di muoversi, i suoi lineamenti da elfo si sgualciscono. “Non ho avuto nessun controllo sulla mia vita”, spiffera. “Ho vissuto in una completa bolla. Mi hanno trovata e mi hanno presa per la parte, e ora sto cercando disperatamente di trovare la mia strada”. Mi rivolge uno sguardo interrogativo che chiaramente dice “Posso fidarmi di te?”. Facendo un respiro profondo, mi invita a casa sua (con rigide istruzioni sul fatto di non rivelarne troppo al riguardo), così possiamo parlare senza la paura di essere interrotte e lei può spiegare il significato di quella “bolla”.

Emma aveva solo nove anni quando il suo amore per le storie, e per una in particolare sulle avventure di un maghetto e dei suoi due migliori amici la portarono al provino per il produttore David Heyman. Un minuto prima stava vivendo un’esistenza ordinaria nella pittoresca città universitaria di Oxford con sua madre e il suo fratello più giovane, Alex; un minuto dopo era chiusa dietro i cancelli di uno stabilimento vicino a Londra, dentro un mondo fantastico che era, citando la descrizione di Patti Smith dell’Hotel Chelsea, “come una casa delle bambole in The Twilight Zone”. Niente preparò Emma o i suoi genitori, che divorziarono quando lei aveva cinque anni, all’onnicomprensivo impegno richiesto dal franchising di Harry Potter quando il suo successo sarebbe decollato. Recitare la parte di Hermione non era semplicemente una questione di portare la strana interruzione alla vita normale; il costante filmare e promuovere i film diventò la vita normale. Tutti i rituali dell’adolescenza, dal tingersi i capelli al setacciare il centro commerciale in cerca di ragazzi, doveva essere sacrificato per l’altare del lavoro.

In tutto questo, il padre e la madre di Emma, entrambi avvocati di successo, provarono a darle un’educazione stabile, e Heyman ha fatto del suo meglio per mantenere i cambiamenti al minimo. “Sono una cosa di cui sono molto fiero” dice. “Abbiamo creato un ambiente sicuro che permetteva alle persone di sentirsi al sicuro e di sapere che lì c’era un supporto”. Col tempo la troupe nel set di Harry Potter diventò anche la famiglia surrogata di Emma. Non era solo affezionarsi ai suoi coprotagonisti Daniel Radcliffe e Rupert Grint: l’enfasi di Heyman per la continuità assicurò che, anno dopo anno, lo stesso autista portava Emma a e dai Leavesden Studios, la stessa signora della caffetteria le distribuiva con parsimonia le sue uova, e gli stessi parrucchieri pettinavano i suoi famosi capelli castani. Emma è cresciuta vicina al capo del personale makeup, Amanda Knight, ed ha passato le ore ha sperimentare nella roulotte del reparto makeup. “Quello era il mio parco giochi. Mi sedevo e giocavo con i rossetti, i fondotinta e gli ombretti; di tanto intanto Amanda mi lasciava fare il trucco extra per le partite di Quidditch”

Ma nel 2007 Emma compì 17 anni, e la “casa delle bambole” iniziò ad essere sempre meno un universo alternativo e molto di più un ordinaria prigione. “Lei è molto, molto brillante” dice Heyman. “E’ curiosa e interessata a tutto: alla moda, alla cultura, alla letteratura. Metteva in dubbio le cose molto di più di Dan e Rupert. C’erano cose che aveva bisogno di capire per sé stessa”. Nonostante le differenze di indole tra Emma e Daniel Radcliffe, lei non ha mai contestato la sua attitudine al comando nel piccolo e serrato gruppo. “Capiva qual era il suo ruolo” dice Emma. “Non solo come attore ma come uomo principale in questo enorme franchising. E credo che quest’ultimo fosse anche più importante in un certo senso. Teneva tutti uniti. Gli sono grata” Da parte sua, Radcliffe ricorda la relazione “molto come fratello e sorella, e quando uno o l’altro di noi stava avendo un momento difficile nella sua vita, era in quel momento che confidavamo l’uno nell’altro. Ci aiutavamo anche con i consigli sulle nostre relazioni; erano particolarmente divertenti i momenti in cui ci aiutavamo a scrivere messaggi alle nostre fiamme più recenti (non troppo innamorati, ma neanche storie troppo leggere!). Ma certamente se un cieco guida l’altro tutti e due cascano nel fosso, ma è stato davvero divertente”. I due rimangono solidali l’uno con l’altro; recentemente Emma è andata a New York per vedere la performance di Daniel nel musical di Brodway “Come far carriera senza lavorare”.

Mentre Emma mi accompagna a fare un giro della casa, le straordinarie profondità e ampiezza dei suoi talenti diventano ovvie. Ogni stanza è decorata da un bellissimo artefatto – un mobile raccolto a un mercato delle pulci a Parigi o a Los Angeles – e le sue opere d’arte mostrano che è in grado sia di dipingere che di disegnare in modo raffinato. Un dipinto spicca: è un autoritratto di Emma che tiene una fotocamera. L’obiettivo punta minacciosamente l’osservatore, come la canna di una pistola, una curata illustrazione di ciò che abbiamo sperimentato al Tate. Parla con metafore aggressive. “Mi sono sentita, negli ultimi dieci anni, come se fossi scesa in battaglia; ho combattuto così duramente per avere un’educazione. E’ stata quest’ardua lotta” dice, stringendo i pugni mentre parla. “Ero la rompiscatole della Warner Bros, ero il loro conflitto. Ero quella che rendeva la vita difficile” Finalmente, Emma fece il coraggioso passo nell’annunciare che non avrebbe rinnovato il contratto per gli ultimi due film a meno che non ci fossero stati dei cambiamenti per accomodare il suo desiderio di iscriversi all’Università. La Warner Bros accettò di fare tutto il più umanamente possibile e, Emma dice: “Ho capito ad un certo punto che non posso combattere tutto. Devo muovermi nella direzione del problema e accettarlo”.

Ma essendo la perfezionista che è, Emma non poteva solamente “accettarlo”. Una volta che ebbe accordato di impegnarsi per altri quattro anni, “Decisi che l’avrei fatto per bene”. Il cambiamento divenne evidente in tutte le aree della sua vita. I critici notarono una nuova energia nella sua recitazione. “Mentre il ruolo di Hermione diventava più interessante” racconta David Yates, regista degli ultimi quattro film di Harry Potter. “Emma diventava più occupata. Lei è un’attrice incredibilmente istintiva e intuitiva. Può scavare a fondo per trovare un’emozione e portarla alla scena”. I doni della morte parte uno e due sono i film più oscuri della serie, l’innocenza dei film precedenti è rimpiazzata da un’opprimente riflessione sulla natura del terrore. Il materiale più complesso del finale permise ad Emma di spiccare il volo. Ma, insiste Yates, “non ha ancora avuto un ruolo che mostri quanto può brillare davvero. C’è un cervello molto serio e interessante che lavora lì dentro che sorprenderà tutti”.

Il ricordo più vivido che Yates ha di Emma è il guardarla lasciare improvvisamente il suo professionismo d’acciaio ed essere per una volta solo giovane e libera. Stavano girando una scena di morte da I doni della morte parte 2, in una fredda spiaggia del Galles. Gli attori erano tristi, specialmente Emma, che odia il freddo e detesta anche di più sentirsi bagnata. Ma dal nulla, ricorda, “è corsa nell’acqua ghiacciata ed è rimasta lì, tenendosi in piedi contro le onde, a braccia aperte, semplicemente ridendo”. In quel breve momento capì come doveva essere avere miliardi di dollari ed avere soltanto diciannove anni.
Mentre la perpetua adolescenza di Hermione ha aperto la strada alla femminilità di Emma, il mondo della moda se n’è accorto. Nel 2009 è stata invitata dal designer Christopher Bailey ad apparire nella collezione autunno di Burberry (dove ha incontrato il suo ora ex-ragazzo, il modello e musicista George Craig). Ma il suo reale impatto è stato nei nuovi e più nervosi designer come Hakaan Yildirim e Erdem Moralioglu, le cui recenti collezioni sono state da lei sostenute. “Ho pensato, se la gente ha intenzione di scrivere riguardo a quello che vesto, allora indosserei ciò che propongono i giovani designer inglesi che hanno bisogno di pubblicità”. (Questa determinata parte di Emma è familiare ai suoi coprotagonisti. “Penso sia giusto dire che Emma ed io eravamo i due più ostinati dei membri del cast giovane” dice Radcliffe).

Allo stesso tempo, Emma stessa ha sperimentato il design creando una linea di vestiti nata da produttori già integrati. Fino ad oggi ha collaborato con People Tree, un’organizzazione di abbigliamento che si fonda su un commercio equo, in tre collezioni. “E’ stato un lavoro così impegnativo” ammette con una risata. “Non avevo realizzato che cosa avevo accettato di fare. Lavoravo 12 ore al giorno con Harry Potter e poi tornavo a casa con altre due ore di lavoro da fare, misurando e tagliando disegni” Ha anche pagato perché i vestiti venissero fotografati come si deve e suggerito tre sue amiche come modelle. Qualche mese fa ha ricevuto una chiamata da Alberta Ferretti, che voleva collaborare con lei in una linea ecologica chiamata Pure Threads. Emma ne è stata così felice, dice: “Ho praticamente pianto”. Il risultato è una collezione di cinque creazioni, che ha debuttato a Marzo su riviste favorevoli. Parte del profitto verrà donato a People Tree.
Con tutti questi impegni, Emma in qualche modo è riuscita ad iscriversi alla Brown University nel 2009. “Voglio essere normale” mi dice in quel momento. “Voglio davvero l’anonimato”. Al contrario da ciò che è stato detto in alcuni servizi dei media, lei dice che è esattamente quello che è successo: ha vissuto in un dormitorio delle matricole con un bagno comune alla fine del corridoio. Nessuno l’ha scocciata o ha gridato “Tre punti a Grifondoro” se rispondeva a una domanda a lezione. Emma è stata benissimo in grado di adattarsi, indossando infradito durante i corsi e finendo i suoi temi alle quattro del mattino, come chiunque altro.

Solo che non era come gli altri, che non dovevano prendersi due settimane di ‘pausa’ per girare scene o andare a varie feste, e poi ritornare stanchi e appena in tempo per gli esami finali. Incontrare l’attore James Franco e studiare alla scuola di design di Rhode Island è stato utile. “E’ stato un vero sollievo parlare con qualcuno che sta cercando di fare esattamente quello che sto cercando di fare io. Ho parlato con lui riguardo al studiare e girare film e andare avanti e indietro. Non ha paura e non è limitato dal pensiero di quello che gli altri potrebbero dire al riguardo”. Emma ha lottato valorosamente per far stare tutto nella sua vita, diventando sempre più esausta, fino a che a Natale i consiglieri della Brown le hanno suggerito di prendersi un periodo di assenza, un fatto che non ha sorpreso Yates. “La mia preoccupazione è che lei chieda troppo a sé stessa. Per una della sua età è implacabile in quello che fa. Anche quando stavamo girando i Doni della Morte, nel suo giorno libero la vedevo fare interviste per qualche casa della moda o andare a degli incontri per la sua linea di moda. E le avrei detto ‘Emma, ma non ti fermi mai? Devi fermarti un po’ “. Con in mente tutto tranne che fermarsi, Emma ha anche rivisitato il suo vecchio ‘parco giochi’ nella roulotte del makeup. Ad aprile ha firmato un contratto con Lancôme per promuovere il nuovo profumo Trésor Midnight Rose.

Con la speranza di restituire un po’ di ragionevolezza al suo orario, in autunno andrà in una scuola vicina a casa. Con questa decisione, Emma al momento ha capito che cosa fare con la ritrovata libertà. Single da quando si è lasciata con Craig la scorsa estate, sorride malinconicamente quando le viene chiesto se avrà il tempo per una nuova relazione. Uno dei suoi corsi preferiti alla Brown era Psicologia dell’Amore. Lontana dall’essere scoraggiata, rimane un’incurabile romantica. “Sono femminista, ma credo che l’amore sia un po’ sparito nella mia generazione. Penso che l’amore nei romanzi sia quello dominante e comprensivo - e che sia molto più importante di qualsiasi e qualsiasi cosa”. Quando Emma finalmente incontrerà l’uomo giusto, spera di riuscire a tenere la relazione lontana dai riflettori. “Mi piacerebbe non portare qualcuno nello stesso girone in cui mi trovo io. Altrimenti diventa di appartenenza di tutti”.
Ma prima dell’amore viene il lavoro, come sempre con Emma. Nel 2008 si è iscritta alla Royal Academy of Dramatic Art per un corso su Shakespeare, e l’anno scorso ha partecipato a un corso si recitazione alla Brown. Avendo recitato lo stesso personaggio per dieci anni, Emma non ha potuto fare a meno di avere dubbi su di sé e le sue capacità. “Hermione è così vicina a quello che sono io come persona, che non ho mai dovuto davvero recitare un ruolo” dice. “Sto letteralmente riscoprendo che cosa significa essere un’attrice”. Ora, dice Heyman, “penso che sia ferma ad un incrocio e che stia pensando a quale direzione prendere. Lei può, se lo sceglie, fare moltissime cose”. Ciò ci porta indietro alla domanda che affronta Emma mentre entra in una completamente sviluppata maturità – la domanda che Patti Smith si chiese molti anni fa – “Che tipo di artista sono?”.

Esausta dopo un pomeriggio di conversazione no-stop, fa una pausa per mettere il bollitore sul fuoco per una tazza di tè. Mentre si appoggia al banco in legno della cucina cullando la bevanda tra le mani, il suo linguaggio del corpo cambia di nuovo, ed Emma sembra finalmente rilassarsi. Il suo mento sporge in modo provocatorio: “Probabilmente ho guadagnato abbastanza da mandare tutto a monte qualche volta” dice. “Non voglio che la paura di fallire mi impedisca di fare quello che per me è molto importante”.

I fans di Hermione Granger dovranno abituarsi a vederla sotto una nuova luce. Recentemente, Emma ha letto il copione di Stephen Chbosky, basato sul suo romanzo adolescenziale Ragazzo da Parete, e ha capito subito che avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Samantha, un personaggio assai lontano dalla sana Hermione. Emma è andata ad Hollywood per aiutare la crescita del finanziamento del film. “Sam” dice Emma, “è una ragazza completamente differente da me. Ho ascoltato gli Smith’s” – la band preferita di Sam – “a ripetizione per settimane”. In un certo senso l’inquieta Sam è una radicale partenza. Ma in un altro, più profondo senso, è la giusta parte per Emma in questo esatto momento. Verso la fine del romanzo Sam parla per ogni giovane donna con un cuore ardente, un’anima raggiante, e un divorante bisogno di sperimentare tutto quello che la vita ha da offrire. “Farò quello che voglio fare. Sarò chi sono veramente. Capirò ciò che deve essere capito”.

bhe il poster finale sinceramente mi aspettavo di meglio e poi harry sembra squadrato!!!!

RON & HERMIONE

finalmente!!!!!!

Enrico ha scritto:

Dovrebbe uscirne ancora un altro con i cattivi.

E sono qui ad aspettare quello! Insomma, i nostri eroi hanno stufato..
Anche se devo dire che l'effetto computerizzato dona a Ron: sembra quasi bello!

Interessantissimo il matton.. ehm, l'intervista a Emma Ma ora fatemi capire che c'entra con HP7 film

Waaaaaaaaaa.........in arrivo il trailer!!!!

Secondo alcune descrizioni si vedrà lily dire ad Harry "Devi essere forte" (probabilmente nella scena della foresta o in un flashback completo della morte di Lily e James), si vedrà molto fuoco, diversi giganti e ragni coinvolti nella battaglia...

Ecco la tracklist della colonna sonora


Lily's Theme
The Tunnel
Underworld
Gringotts
Dragon Flight
Neville
A New Headmaster
Panic Inside Hogwarts
Statues
The Grey Lady
In the Chamber of Secrets
Battlefield
The Diadem
Broomsticks and Fire
Courtyard Apocalypse
Snape's Demise
Severus and Lily
Harry's Sacrifice
The Resurrection Stone
Harry Surrenders
Procession
Neville the Hero
Showdown
Voldemort's End
A New Beginning

Tuttavia non c'è la certezza che questa sia la lista reale, potrebbe essere un fake, ma non credo...

Insomma, meglio di quello dei buoni...però, niente di chè

Sicuramente moolto meglio
Però c'è sempre quel non-so-che che non mi piace..!

Per le colonne sonore.. Mmm, mi intrigano molto Lily's Theme e Severus and Lily

Anche Snape's Demise è interessante...

Comunque le track sono messe nell'ordine in cui si dovrebbero sentire nel film, ma perchè Lily's Theme è la prima?
Poi The Tunnel cosa può essere? La musica delle gallerie della gringott...forse, ma credo che ci sia già Underworld...

Per quanto riguarda il trailer sono più che sicuro che mostreranno Harry fra le braccia di Hagrid e Silente per invogliare la gente ad andare al cinema, basta che non mettono il bacio Ron/Hermione sennò sono proprio scemi...

Jaaasoooooooonnn!!!!!!1 visto?? la barbetta non curata... ma ha lo stesso portamento altero!!

Sì, le track sono messe in ordine come appariranno nel film.. Sinceramente mi chiedo anche io a quali scene possano riferirsi Lily's Theme e The Tunnel.. Bo..!

Il trailer! Spero mostrino lo scontro Piton-McGranitt!

Forse all'inizio si vedrà la morte dei Potter e quindi la musica sarà Lily's Theme, ripensandoci The Tunnel potrebbe essere la musica della scena in cui Neville conduce il trio a Hogwarts...

Nel trailer sicuramente un pò di Piton - McGranitt...
L'unica cosa che non voglio vedere sono i ricordi di Piton

carino il poster con i cattivi ma sinceramente niente di che!!! per l'ultimo film mi aspettavo di più!!!

Non è che poi sia così stupenda è... >.<