Questo è un testo che ho buttato giùa scuola, nonè un granchè. C'è pocoambiente, ma non serve qua. é un'idea stupida, lo so, ma io sono un po' loca, no?
Guardo fuori dalla finestra mentre la pof spiega l'infinito. Un uccelino, forse un pettirosso, non ha importanza; comunque sta sul bordo del balcone di fronte alla classe. Arriva un corvo che gracchia. L'uccelino, forse un usignolo, gli risponde. Qualcuno si gira. Commenti a gogò.Apro la finestra, per vedere meglio. Una brezza di aria fredda mi travolge. Troppo tardi. Non c'è più nessuno fuori. Qualcuno fa una battuta, rido di malavoglia.
Discussione sulla scelta della prossima scuola. Come se non lo sapessi. é la terza volta che ripeto la terza media. Troppe assenze. Liceo. Non so altro.
Finalmente la campanella, ubriaca come al solito. Il primo suono di libertà in quela mattinata schifosa. Mi carico lo zaino sulle spalle. Prendo al volo il 64 con le altre. Le mie amiche, se così si possono chiamare, parlano dell' ultima coppia della classe. Una m****a. Non voglio sentire. Accendo l'i-pod e ascolto resistance, muse. Qualcuno mi bussa sulla spalla. Mi giro di malavoglia. Non me ne frega niente di sapere dell'ultimo vestito di brandy o dello smalto ultra-strepitoso di kiko. Ma invece no. é lui. Lui, capite? Mi specchio nei suoi grandi occhi azzurri. Sposto con disinvoltura la ciocca colorata davanti all'occhio. Rido, finalmente. Un altro attimo di libertà. alla prima fermata scendono le oche. Io, lui, sua sorella e mio fratello scendiamo a quella dopo. Arrivo a casa. Mangio un panino davanti al pc. Mi attacco alla mail. Tre spam, un messaggio di posta indesiderata e quello che aspettavo. Rispondo. Mi attacco all'altro sito. Un messaggio privato. Lo leggo e non rispondo, per ora. controllo gli aromenti. Lì mi considerano più che a casa. Sorrido di nuovo. Record, la seconda vola in una giornata. Facebook. Venticinque notifiche. Due messaggi. Commento qualcosa, taggo, pubblico una foto e lascio lì, come sempre.Prendo il mouse per aprire un'altra pagina, ma cade e si spacca. Merda.
Suona il telefono. Waka waka. Controllo lo schermo, nessuno di importante. Lo ficco sotto il cuscino. Smette.Faccio per allontanarmi, ma suona di nuovo. Non controllo neanche lo schermo. <<Merda! Che c'è?>> Silenzio. Controllo lo schermo. Lui. Merda. Lui. Respiro. Breve conversazione. Mi alontano, appoggio il piede su qualcosa di molle e puzzolene. Merda del gatto. Mera. Vado in bagno e lo metto a mollo nell'amuchina. Di nuovo al computer, attaccoun altro mouse.
Compiti, matematica. Intanto commento un link. Suona il telefono. Non guardo neppure chi è, toggo la batteria. Finalmente libera. Sorrido. Mi lascio cadere sul divano. Chiudo gli occhi...
Suonano alla porta. urlo:<<Chi è?>> Suonano di nuovo.Vado ad aprire.
Due tipi vestiti strano. <<Ciao Kaila. >> Merda. <<Chi siete?>> <<Ti dobiamo parlare.>>. Doppia merda. Chiuda la porta e li spio dal buco della serratura. La porta si apre. <<Cosa...?>>
<<Kati, ti dobbiamo parlare. Ora.>>
---Fine 1 parte---