Spin Off "Jattarius & gli otto quesiti"

Darius, episodio 4/8

Quanto sia difficile per una persona, ricordare il proprio passato non è di immediata comprensione. Sedeva su di una panca arruginita e trabballante. La pioggia cadeva copiosa, l'uomo non aveva che un impermeabile. La sera volgeva al termine. Le pozzanghere proiettavano i colori dell'arcobaleno sulla strada. Le abitudini sono dure a morire, diventano parte integrante della propria persona ma sopratutto della propria anima. L'uomo chinò il capo e dopo aver frugato per un paio di minuti nella tasca interna della giacca, prese una sigaretta, l'accese e inizio a godersela. Lo rilassava e gli permetteva anche l'affluenza nella propria mente, di pensieri anche remoti ed estremamente efficaci per uno come lui. Ma la sua mente era turbata. Troppo turbata, ma sopratutto, troppo cinica e malata.

9 Dicembre 1973, Toronto, Canada del Nord
Una sera come tutte le altre. Un lavoro sporco come ogni altro. Un omicidio. Un dovere. Dovevano essere le 12 PM quando Darius, alias (per la Setta Illuminata) mietitore di secondo grado, rimirava il proprio lavoro. Un giochetto da ragazzi, considerando il fatto che gli era stata assegnata una coppietta di anziani: I Falinger. Poco male, questo ed altro per la Setta Illuminata.

15 Febbraio 1974, Vancouver, USA
La promozione a mietitore Capo non si è fatta attendere. Darius è uno dei nostri migliori esecutori sua Maesta D'Armata. Tuttavia, richiedo un diverso impiego per costui. Lui è diverso dagli altri. Lui non mette a frutto le proprie capacità per lavorare al servizio della Setta. Lui ama uccidere.

In Fede, sempre con voi
Comandante In Seconda

Sir Pompington VI

19 Febbraio 1974, Londra, UK
Oggi è stata una grande giornata per me. Dopo aver sistemato qualche coppietta di anziani rivoluzionari della Seconda Guerra Mondiale, finalmente mi hanno affidato un incarico degno di questo nome. Ho studiato a lungo il bersaglio. Ho con me, al mio comando una squadra di 4 uomini in qualità di Mietitore Capo. Al mio fianco ho Bill Thomas, giovane recluta, occhi bruni e capelli castani. Altezza nella media e sguardo determinato e fiero da puro inglese. Fisico mingherlino ma con ampi margini di miglioramento. Alla mia sinistra invece c'è James Copertones, uomo sulla quarantina, che non ha mai fatto carriera in seguito al fallimento ottenuto a Panfause° in Germania. I pezzi grossi non gliel'hanno mai perdonato. In quella operazione vennero persi quindici uomini al comando di James e più di seicentomila sterline. Fu degradato. Fu un miracolo se non lo giustiziarono. Non mi dispiace averlo nella mia squadra. La sua voglia di riscatto e bramosia di potere lo rendono un eccellente killer. Dietro di me infine, ci sono Jouffrey e Cole Bastur. Sono due fratelli, provengono dall' Illinois. Io odio gli yankees, ma cazzo se mi piace come lavorano...cazzo quanto sono bravi! Il nostro bersaglio è disposto su una collina. E' un museo, di cinque piani con quattro ingressi a croce. Ogni via è costeggiata da una fila di alberi, quali abeti e pini. Per ogni cancello ci sono tre guardie. Una, di solito quella di grado più elevato tra le tre, monta su una postazione di controllo al lato del cancello sulla cunetta, pronta a suonare l'allarme o ad aprire il cancello. Le altre due sono disposte di fronte al cancello, pronte ad aprire il fuoco; eh già...il fuoco. E' questo il lato più divertente della faccenda. Sono babbani e non avremo alcuna difficoltà. Guardai il cielo. Nuvoloso. Sta per piovere, come sempre del resto in questa regione. Il vento soffia dalla collina a sud-ovest rispetto al bersaglio, e porta una forte brezza di aghi di pino e felci. <<Bill, vai dietro la prima linea di alberi insieme a Cole e Jouffrey. Da quella postazione, al mio segnale attaccherete sul fianco destro l'ingresso. >>Un ottima posizione, essendoci innumerevoli cunete profonde quanto una trincea, coperte da felci e qualsivoglia arbusto. (Inutile la mia raccomandazione. Questi sono professionisti. Ma non quanto me. Per questo comando io.). James, tu verrai con me, ci avvicineremo al cancello per dare agli altri il via. Ci incamminammo lungo il viale alberato. Il pendio e le strada sterrata conferivano un aria pacifica al luogo, quasi solitaria e selvaggia. Qui siamo nella regione di Funtein e cerchiamo il medaglione di Mulsiber. <<Alt! Identificatevi prego>>. Darius pose le mani a coppa. <<Certamente, ecco i nostri tesserini govern....>>. La guardia assunse un aria stupita <<Tesserini? Ma voi non siete de....>>. <<Malencar!>>. James aveva estratto la bacchetta e pronunciato un incanto superiore, sprigionò una belva feroce a metà tra leone e centauro. Impossibile da descrivere. L'abominio chiamato in gioco era maledettamente proibito. Colpito il soldato all'interno del casello, quesi divenne una marionetta inerme e scoordinata. Le altre due guardie furono stupite e quasi in trance. Finalmente una delle due si riscosse dallo stato di insicurezza e incitò il compare inutilmente. <<Cazzo! Sono due maghi, lancia l' Sos al MDFH ( Ministerial Dipartment For the Hidden ) ! Cristo! Mervin, muoviti!. Il poveretto non fece in tempo a comunicare alcunchè. Bill e i due yankees uscirono allo scoperto, e sibilata una formula, dal cielo si sprigionò una folta nube che scaricò sui due poveri soldati, un fulmine. Ridotti quasi a cenere, divennero due masse indistinguibili. <<Qui MDFH, ricevete? Passo...Postazione M settore P ricevete? Passo...>>. <<Solungus!>>. La radio si liqueffò ai piedi di Darius. <<Bastava schiacciarla James>> sorrisi. Sorridevo smpre meno da quando lavoravo per la Setta Illuminata. Sfondato il cancello, penetrammo all'interno di un cortile piuttosto ampio, illuminato da qualche lanterna puntata a terra. <<Arrestum Momentaneum!>>. Il tempo si fermò. Pareva gallegiassimo su di una piattaforma a mezz'aria. L'ambiente assunse un colorito bluastro, volto ad indicare la barriera temporale.

MDFH quartier generale degli Auror di Londra, distretto M81
<<Signore, è stata ricevuta una chiamata Sos dal distretto K16. Richiesto intervento urgente. <<Informatene il capitano Peter. Qualcuno vada a vedere cosa è successo. Non possiamo lasciare nulla al caso in quel settore della nazione.

Distretto K16, Difesa Nazionale degli studi sull'occulto.
<<Ora fate attenzione.>> Dissi tracciando a mezz'aria con la bacchetta un serpente rosso fuoco, che attorcigliatosi su se stesso assunse la forma della cartina del luogo. Mi piacciono gli effetti coreografici.<<Qui, al secondo piano, vi è la camera 4Bis, dentro c'è ciò che cerchiamo. Badate bene. Questa non è la vostra prima missione e non aggiungo altro. Bill e voi due andrete a destra. Io e James a sinistra.

Distretto K16, Postazione M
<<Merda! Questi non vanno per il sottile Capitano>>. “Queste sono le tipiche osservazioni che mi fanno incazzare.” pensò Peter. <<Bene, voglio due squadre. Allora: Joseph, Cristoph e Melandier con me. Vutuzov, Olembej e Crown con Jattarius. Voi a destra. Noi andremo per l'ingresso principale.>>

Stanza 4Bis, Codice Rosso
<<Bene Bill, inserisci il codice.>> Bill estrasse dalla tasca una chiave elettronica e si accinse ad inserirla nella fessura del tastierino elettronico, quando...Il museo venne eretto nel 1969, su richiesta di Full Project, nom in codic di un progetto di studi sull'antica Atlantide e la sua tecnologia. Venne scritto un libro a tal proposito intitolato “Le cure di Magone”. Questo studio contiene all'interno della copertina a doppio fondo il Medaglione di Mulsiber. Questo studio venne effettuato dagli Auror del MDFH in accordo con il Ministero Babbano. Il libro custodito per lungo tempo nel Ministero Magico, venne poi trasferito nel museo per garantire l'incolumità della stessa città di Londra.


<<Jatt, sento dei rumori, ci siamo...qualcuno deve averli bloccati perchè non vi è alcun allarme. >> .<<Deve essere Peter, muoviamoci. >> Imboccammo il corridoio, illuminato in modo austero da una luce bianca. Come delle lucciole, negli angoli più angusti i panelli d'accesso brillavano nella penombra. Uscimmo in un atrio circolare, dipinto di rosso e abbellito da affreschi rinascimentali. Infatti il museo sorgeva sulle rovine di un antica chiesa Romana, ristrutturata a suo tempo dai più grandi pittori dell'epoca. <<Bene bene ragazzi, guardate cosa abbiamo qui. Un altro gruppo di idioti travestiti di nero con un mantello svolazzante, per giunta in giacca e cravatta. Caspita, ma come si fa a conciarsi in questo modo? Ahahahah.
Erano cinque membri della sicurezza del Museo, spavaldi ed ignari del pericolo che incombeva su di loro. Darius capì che il MDFH si era fatto da parte. <<Scusa, chi saresti?>> chiese all'uomo che li avva appena beffeggiati. <<Chi sarei io? Aahahah se avessi tempo mi fermerei volentieri a scherzare con te. O'Connell, controlla se hanno delle armi>>. “Troppo facile.” Darius rise. O'Connell si avvicinò e in quel medesimo istante sia Peter che Jatt nei corridoi opposti della sala urlarono al soldato di spostarsi. Questi non li udì. Allora Darius e i suoi uomini risero forte e O'Connell cadde a terra bocconi, mani sullo stomaco, grondanti di sangue. Fece appena in tempo a voltarsi verso il capitano della sicurezza e a mormorare: La prego...poi infine spirò e giacque a terra. Rabbrividendo, il capitano ordinò la ritirata, avendo capito che qualcosa non quadrava, ma invano. Cadde anche lui. Ora Darius e I suoi si trasformarono. Non ridevano. Le vesti nere iniziarono a svolazzare. I volti corrucciati e rabbiosi. Gli occhi rossi e le tempie pulsanti. L'aria vibrò e al suo passaggio cadderò a terra morti, dilaniati anche i restanti soldati. “E' finita”pensò Jatt. Ecco I veri poteri della Setta. Loro, Auror, maghi qualificati e addestrati non erano altro che dei comuni mortali di fronte a quella dimostrazione di violenza. <<Aaah ma c'è ne sono degli altri. L'MDFH è stato cosi gentile da mandarci degli Auror. James, yankees uccideteli!>>. “Protego”! Urlò un uomo di Jatt, ma questi vide la propria barriera cristallizarsi ed implodere. L'uomo ad un cenno di Darius venne catapultato a terra, con il collo rotto. Peter allora cominciò a duellare contro Darius e ovunque la battaglia vide i propri protagonisti. Jatt si rialzò in piedi e colpì un Mago della Setta accopandolo all'istante. “Cosi ti voglio Jatt! “ urlò Peter. <<Bastardo oggi morirai!>> disse poi rivolto a Darius. Il combattimento infuriava. Tutti gli Auror sudavano copiosamente. Quelli della Stta ora si che facevano veramente paura, i loro volti contorti in un ghigno diabolico assetato di violenza. <<Non sono umani merda!>>. Jatt si voltò e lanciò un Avada Kedavra contro Bill, facendolo cozzare contro il pavimento scheggiato. Rimase a terra. <<Colpiteli con le maledizioni senza perdono! La loro non è magia convenzionale!>>. Peter annui, e lanciò a sua volta un avada contro Darius che ora combatteva con il solo intento di fare a pezzi l'avversario. Jatt salvò altri Auror, ma la situazione degenerava. I maghi della Setta, dilaniati dalla magia oscura, allo stesso momento si nutrivano delle tenebre del' animo sottomesso alla malvagità delle loro gesta. Darius diede una stoccata. Peter a quel movimento, salì in volo e si schiantò contro un muro, con la testa fracassata, floscia su una spalla. Preso da una furia cieca, Jatt abbattè i due fratelli della Setta. Ovunque vi erano macerie e sangue, membra flacide e ondate di calore, dovute alla magia oscura. Darius, stupito da Jatt ,parlò con tono suadente. <<Chi si cela dentro di te? Non sembreresti un Auror. Chi sei dunque? La tua violenza e la tua tempra mi piacciono.>> Jatt non rispose, ma attaccò invano. Darius si fece nuovamente rabbioso. <<No! Sei troppo debole per battermi. Non osare tanto! Tu non sai chi sono! Volungerst!>>. Jatt venne colpito da un raggio blu. Perse rapidamente i sensi, ma all'ultimo istante potè sentire Darius. <<Eliminate tutti tranne questo qui. Lasciatelo vivo. Voglio che soffra, e che si ritenga responsabile di questo sfaccello>>.

22 Febbraio 1974, Ospedale di St.Muorisson, Londra, UK

Solo in questo momento Jatt si accorse della propria stanchezza e del proprio dolore, e scivolato in un sonno profondo, si accorse tuttavia delle proprie lacrime, scese per le guance a testimonianza delle ferite indelebili e del proprio orgoglio ferito. Sconfitto si, ma non nel corpo. Nell'animo umiliato.

ebbrava il nostro ph!!

Complimenti!

Dopo immane tempo, ecco che torno a postare. Gli altri episodi però non sono pronti...chissà

Lo seppe da sempre , episodio 5/8



Quando mi avevano descritto Tall Town non avrei mai creduto potesse essere cosi bella.

I suoi alberi, le sue vie strette e illuminate da soffici candele durante la festa di San Valentino, i suoi negozi a bordo strada, le signore anziane che dispensano consigli ai giovani meno navigati, le fanciulle che attendono i ritardatari e i poveri ragazzi che aspettano da ore le loro belle. C’ è un notevole dinamismo nelle strade . Aleggia una melodia soffice e calda nell’aria, tutto contribuisce ad un atmosfera onirica che rapisce chiunque ne venga accolto. “E’..è bellissimo.” Il suo sorriso era smagliante e i suoi occhi lucidi. Finalmente portava i capelli sciolti. Una leggera brezza le scompigliava il vestito. Lui era perso in quel magnifico momento. Si perdeva nei suoi occhi, e non riusciva a pensare a nient altro che a lei.



<<Jattarius!...ehi!! dico a lei! Si svegli per la miseria>> Un uomo baffuto che portava sulle spalle un daino morto a penzoloni e un panciotto macchiato di grasso e sangue di sicuro non poteva avere un bell’aspetto. <<Ma che diamine vuole? E’ domenica. Sa non per essere scortese, ma preferirei qualche visione più ammaliante invece di vedere un vecch.....>> <<Stia zitto! Sono qui per la rata mensile del chalet di montagna. Allora, come la mettiamo? Lei è qui da due giorni con quella magnifica ragazza; peccato che si sia scordato di pagarmi o perlomeno di lasciarmi un acconto.>> <<Si si va bene...metta tutto sul mio conto..provvederò a pagare, adesso mi lasci stare.>> <<Mmmh sarà meglio per lei.>> Il vecchio e il daino se ne andarono con passo lento e pesante. Diamine, non hanno mai rispetto. Futili soldi. Ma cosa ci troveranno mai di buono.

Non tutto è oro quel che luccica

<<Lo shopping caro! Lo shopping!>> disse la donna arruffandogli i capelli e sedendosi su un guanciale della poltrona. Ecco! La cosa che sopportavo di meno. Facevo tanto il superbo disprezzando il denaro e lei...

<<Cara, ma ci siamo andati ieri!>> ribattei sdegnato. <<Sei diventato tirchio Jattarius?>> assunse un aria cinica e deplorevole. <<Eppure quando ti ho conosciuto non eri cosi...>> Si alzo e dopo aver sfoggiato un sorriso malizioso andò in cucina ridendo.

Chissà cos'è

L'uomo con il daino si avvicinò ad una credenza e dopo aver premuto un pulsante nascosto dentro un cassetto chiuso a chiave, si fermo al centro della stanza. Le pareti gialle presero a vibrare, e qualche quadro raffigurante opere del seicento iniziò a tremolare. Finalmente apparve una luce al centro del pavimento. Abbagliato da essa, l'uomo non si accorse della presenza di una scala al centro dell'entrata. Solamente dopo aver dato un'ultimo sguardo timoroso alla stanza che aveva appena cambiato il proprio aspetto in maniera sorprendente (non ve la descrivo..sarebbe una tale noia), potè dare un ultima occhiata alle proprie spalle, per essere sicuro che nessuno avesse visto ciò che stava succedendo; adagio scese le scale con un groppo su per la gola. Arrivato a metà scala circa, dopo aver pronunciato un raffazzonato Lumos che richiese innumerevoli tentativi prima di funzionare, vide delle scritte sui muri. Tali elementi conferivano un aspetto raccapricciante alle pareti. Era presente un codice alfa-numerico impresso nei muri bianchi con una tinta che pareva sangue. L'uomo con il daino si avvicino ed espresse ad alta voce la propria costernazione. <<Ma porcaputt....>> Una voce prese a vibrare per l'antro. L'uomo distolse subito la propria attenzione sulle imminenti cazzate che stava per dire e si rabbuio immediatamente. <<Cos..cosa era?>> borbotto. Decise sarebbe stato meglio proseguire, tanto oramai era arrivato sin li. Perché non dare un occhiata approfondita? Cosi fece. Man mano che scendeva per le profondità della terra che parevano interminabili notò con notevole entusiasmo, laddove qualcun altro si sarebbe preoccupato, che la temperatura ambientale stava salendo vertiginosamente. Sembrava quasi che le viscere stessero prendendo vita e che il calore emanato potesse emanare in qualche modo la loro vitalità. Dopo aver visto un paio di erbacce dall'aspetto inquietante, (in particolare ve ne erano un paio alte pochi centimetri, ma straordinariamente rossastre con una fila di tele e tentacoli abnormi), e dopo aver visto con gran gioia, delle crepe e delle muffe sui soffitti, il buon uomo giunse ad una stanza circolare senza chiedersi come potesse esserci la presenza di muffe in un ambiente cosi afoso. Comunque tralasciamo la stupidità di quest uomo. La stanza circolare era tappezzata interamente da araldi medievali per la maggior parte blu raffiguranti uno stemma composto da una doppia immagine: Una scimmia e un gufo che sorreggevano una lancia insanguinata. Nello sfondo era rappresentata su di una collina un piccolo borgo in fiamme. <<Caspiterina! Bellissimo! L'ho sempre detto che l'arte è Arte!!>>. Ora, apparte gli araldi, l'uomo dopo aver posto il proprio sguardo lungo tutta la circonferenza della stanza circolare, noto che erano presenti tre porte quadrate con a fianco tre tinozze poste su dei piccoli pilastri in stile ionico contenenti al proprio interno una spugna ed un foglietto. L'uomo si avvicino alla stanza più vicina. Prese il foglietto e lesse: L'uomo non può più attendere. L'ora è vicina e colui che aspetta con impazienza il proprio premio vedrà e perderà ciò che gli è più caro entro il sorgere del sole. <<Mah...deve essere qualche idiozia azteca...si tipo quelle che si vedono in televisione.>> Conscio o meno della propria superficialità l'uomo raggiunse la seconda tinozza, posta centralmente tra le tre porte. Qui non era presente un foglietto, bensì un indovinello scolpito nel fondo della bacinella. “Colui che aprirà lo scrigno, vedrà la luce” <<Ma porcamiseria! Ce ne fosse uno che conosco!>>. L'uomo scoraggiato si avvicino infine all'ultima bacinella. Era colorata diversamente rispetto alle altre. Infatti era rossa, con delle venature violacee, in netto contrasto sia con i tre pilastri bianchi come l'avorio, sia con le altre tinozze sul celeste chiaro. Qui non era presente niente. La tinozza non aveva al proprio interno ne doppi fondi che lasciassero presagire un qualunque tipo di nascondiglio ne un qualsiasi indizio che potesse aiutare l'uomo a capire le precedenti prove. Pertanto, essendosi esaurita la curiosità l'uomo decise di tornare verso i propri passi, ma...ecco che vide scendere dalle scala un tizio vestito con un mantello nero e un capello marrone rappezzato. Portava dei guanti bianchi e delle scarpe in camoscio. Indossava inoltre dei pantaloni gessati. Dopo aver sceso le scale prese un bastone da dietro la schiena e lo punto sul pavimento. Il bastone era stato costruito in faggio scuro e presentava un pomello in madre perla bianca. L'uomo guardò con disgusto lo straniero e disse: <<Scusa amico, ma qualcuno ti ha insegnato il buon gusto nel vestire? Fai schifo!>> Evidentemente non aveva fatto caso al proprio panciotto in pelle insanguinato, e ai suoi zoccoli in legno e alla sua maglietta sporca di grasso. Ah non dimentichiamoci del daino e dei jeans strappati. <<Certo...per te è questo il problema maggiore, essendo un povero macellaio, mi fai pena>>. Rispose l'uomo con sguardo aggressivo. <<Ora>> riprese l'uomo con il bastone <<dammi la soluzione di uno dei tre enigmi posti qui di fronte>>. L'uomo con il daino non sarebbe riuscito da lì in un anno ad esternare le proprie emozioni. Stava cominciando a covare un odio indescrivibile per una persona di li a poco conosciuta di cui non conosceva neppure il nome. Tutta la sua aggressività repressa sino a quel giorno sembrava volesse traboccare insistentemente senza alcuna via di fuga. La sua faccia prese a colorarsi di un nitido violaceo, le orecchie divennero rosse e i suoi occhi presero a lacrimare. I suoi pensieri si attorcigliarono e giunsero ad unica soluzione: colpire quell'uomo con tutta la forza disponibile. Non c'era una ragione al perché di una simile reazione ad un semplice insulto ricevuto, ma sembrava potesse essere l'unica soluzione applicabile in quel momento. <<Sei sordo per caso? O improvvisamente sei divenuto sordo? Muoviti cretino! Presumo che tu conosca almeno una soluzione, se sei al corrente dell'esistenza di questa stanza>>. Continuò ad insistere l'uomo con il bastone. <<Va a farti fottere Aleandro!>>.

L'uomo con il daino congedò bruscamente l'ospite.

PS: mi scuso se sono presenti errori grammaticali o se vi è un eccessiva o assente punteggiatura.

Alla prossima