Prima parte testo Convivium

Porc...Stev...dammi il tempo di carburare!!!

ahaha Ho scritto dopo il 9 u.u

Alloooooora... Visto che Lady è indaffarata con i suoi scriccioli mi sono fatto aiutare da RedFox che ha scritto un piccolo pezzo ma ha sempre scritto!

Quindi ora posto Lezione più convocazione dal Preside Buona Lettura!


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<Dunque, oggi parleremo delle tipologie trasfigurative.. chi mi sa dire qualcosa?> chiese speranzoso il professore. Attendendo, si sedette alla cattedra. La ragazza di Daniele, seduta dietro Stefano, alzò la mano: <Per tipologia trasfigurativa si intende il modo in cui viene modificata la realtà..!> esclamò. Il professore si alzò, muovendosi per la classe. <Non del tutto esatto, ma sostanzialmente è così. Ad esempio: se io faccio apparire uno stormo di uccelli con l'incantesimo 'Avis' è una tipologia. Se invece uso l'abilità di trasformare la realtà con la trasfigurazione, appellando lo stormo, è un'altra tipologia. Alla vostra età dovreste essere in grado di capire le differenze!> esclamò sorridendo il professore, fermandosi proprio accanto al banco di Stefano e Francesco. <Pensiamo a qualcosa, Stefano?>
Stefano strizzò gli occhi. Si era soffermato a pensare a lei, al banco li dietro...
<No professore! scusi..!> disse tutto di un fiato.
Il professore andò alla cattedra ed esclamò:<Bene adesso fate delle coppie e dovr...> ma fu interrotto da un ragazzo del 3 anno, che entrò di fretta in classe. <Professore, scusi. La p-preside vuole vedere subito il signor Terenzi...>. Stefano si ridestò nuovamente. <Che hai combinato Stefano?> chiese serio Francesco. Il professore intervenne. <Bene, se devi andare.. vai!>. Stefano un po' imbarazzando, gettando un occhio a Chiara, uscì dalla classe. Lungo il corridoio, le finestre filtravano la luce, luminosa e potente. <Sai a che proposito mi hanno chiamato dalla presidenza?> chiese al giovane. <Emh.. no..> rispose <Beh, io torno a lezione.. ciao!> e corse via.
All’improvviso, la prospettiva di un incontro faccia a faccia con il preside, sembrò essere una prova al di fuori della sua portata. Nemmeno quando fece saltare in aria l’aula di pozioni si sentì tutta quella paura addosso. Tremante continuò la marcia verso l’ufficio del preside e, quando arrivò davanti alla statua del fondatore, sembrò che fosse passato un secondo scarso.
<<Nel mezzo del cammin di nostra vita…>> iniziò a proclamare la statua di Dante.
<<… mi ritrovai in una Babban via, che la magia era sparita>> completò Steven d’impeto, pentendosi subito delle parole dette.
La scultura si voltò di scatto verso l’irrispettoso studente rivolgendogli uno sguardo sorpreso:<< Non sapevo che gli studenti del convivium fossero così cafoni! Comunque la vostra poetica non è male… il preside vi aspetta!>> e, con un ampio gesto teatrale, si spostò a destra rilevando una grande porta di quercia lucida.



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Ora mi sono messo d'accordo con PH e scriveremmo qualcosa assieme Speriamo di trovare Convivium dopo il 20° capitolo u.u

Citazione :

imbarazzando,

imbarazzato!
carino! molto carino!!

Citazione :

Ora mi sono messo d'accordo con PH e scriveremmo qualcosa assieme Razz

Ph ma che ti sta succedendo? o.O

correggo subito

Grazie mille

BEL TESTO! E sopprattutto bella l'idea!
Complimenti a voi due!

Grazie

Prego!

Stev, per commentare seriamente è un po' presto..
Sai che l'idea mi ha sempre affascinato.. ora vediamo che cosa siete in grado di combinare te e Ph!
Questo pezzo non è scritto male, ma.. come dire.. non ci porta niente di nuovo.. insomma.. troppo poco, per quanto riguarda la trama, per esser commentato!

mmmh.. L'idea ti ha sempre affascinato ma non hai voluto scrivere nulla! antipatico!

Comunque ora vedo un pò con PH cosa riusciamo a tirar su.. Di certo qualcosa di interessante c'è u.u

Stev io ho la possibilità di commentare solo adesso!! Avevo già letto appena hai postato ma poi.. Beh, che dire! E' molto interessante e mi piace!

Frankie. ha scritto:

Aspetto il seguito.... c'è un seguito vero?

ahahah certo che ci sarà un seguito! Magari i tempi saranno lunghi, ma comunque ci sarà u.u Promesso!

Bello, e anche io aspetto...

tutti che aspettano e nessuno che mi da una mano concreta ç_ç

Ehi Stev! Io una mano te l'ho data...non l'hai letta il testo che ti ho mandato, o fai finta di niente perchè non te gusta??

Stev... ehm... appena è finito il capitolo 18 ti do una mano! Parola di Malfoy!

Bel testo Stev Nanaly, per quanto i Malfoy siano affidabili...

Che vorresti insinuare pifferaio da strapazzo, nè?

Mi piace un sacco il testo, ma non ho capito, si tratterebbe di una scuola di maghi in Italia?

PH non mi è arrivato nessun testo o.o
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Nanaly ci spero ç_ç
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Dobbi esattamente

Mi piace tantissimo questo nuovo progetto, ma siete arrivati fino qui con il testo o siete andati oltre????
Beh, potrebbe diventare un libro a sè! o sbaglio?????

Giada purtroppo non è un nuovo progetto ma è in ballo da due anni
Comunque l'idea non era di un nuovo libro ma o di una storia parellela oppure di farlo intrecciare successivamene con il nostro libro
Comunque c'è solo un pezzettino in più ora ci dobbiamo lavorare io e Nana

“Ah eccoti, Harry” disse Kingsley mentre Harry entrava nel suo ufficio. “Buongiorno Kingsley” rispose Harry con voce stanca. Era stata una settimana molto dura: tra le lezioni, gli allenamenti di quiddich e le sue preoccupazioni per Ron aveva l’impressione invece di una settimana fosse passato un anno intero. “Ti ho convocato qua, Harry, perché abbiamo delle importanti novità circa quella pergamena trovata dopo quello che è successo a Hogwarts – prese a spiegare Kinglsey – Innanzitutto permettimi di presentarti Il Ministro della Magia italiano, Antonio Fognani – un anziano mago alto con corti capelli bianchi e due occhi azzurri come il ghiaccio gli strinse la mano calorosamente – e i signori Silvia e Marco Terenzi, due Auror molto in gamba e specializzati rispettivamente in storia della magia oscura e in astronomia” i due maghi di mezza età, evidentemente marito e moglie gli strinsero a loro volta la mano. “Harry Potter – esordì Marco – sono molto onorato di fare la sua conoscenza, ho sentito parlare molto bene di lei” “Ci risiamo” pensò Harry. “Il più giovane cercatore da un secolo a questa parte, e a quanto so meritatamente: ho sentito che vola veramente bene” continuò Marco. Harry rimase di stucco: non era mai successo che qualcuno lo conoscesse non per aver sconfitto Voldemort ma per il Quiddich. “Ehm… grazie – tentò di rispondere Harry, arrossendo – ma come fa a sapere…?” “Oh, Il Corriere del Quiddich tiene settimanalmente una rubrica sui giovani talenti” rispose Marco, ammiccando. “Anche lui giocava, una volta – disse Silvia, una strega di mezza età molto attraente – era battitore, pensi che gli avevano offerto di giocare per gli Sparvieri di Torino, la più forte squadra italiana, ma lui ha rifiutato per lavorare al ministero.” “Ok, passiamo alle cose serie” disse il Ministro Fognani con voce calma. “A lui non è mai piaciuto il Quiddich” disse Marco sottovoce a Harry, che si lasciò scappare un sorrisino, prima di prestare attenzione. “Allora – cominciò il Ministro Fognani – il punto è questo: da mesi stiamo indagando su questa fantomatica Setta del Fuoco Sacro, in Italia sono successi molti episodi ambigui riconducibili a questa Setta, anche se nessuno di essi è paragonabile a ciò che è successo a Hogwarts. Ultimamente, abbiamo trovato tracce di un’intrusione magica alla Scuola di Magia e Stregoneria di Convivium, in Toscana, da dove proviene appunto quella pergamena. Il professore di Storia della Magia della scuola stava collaborando attivamente con noi, e in particolare con Silvia, esaminando quanti più volumi possibili alla ricerca di informazioni su questa Setta.” Harry era rimasto sorpreso di sentire il nome di quella scuola di magia, ma decise che avrebbe fatto meglio a chiedere più informazioni a Hermione quando sarebbe tornato a Hogwarts, visto che al momento avevano argomenti più importanti da discutere. “Signor Ministro – chiese Harry – posso chiederle che risultati avete ottenuto?” Il ministro lo guardò con uno sguardo serio, molto probabilmente soppesando se il ragazzo era degno di fiducia. Evidentemente decise di si, perché rispose: “Be, signor Potter, mi pare giusto che lei sia messo a parte di questa inchiesta, visto che lei è piuttosto coinvolto nella situazione e, soprattutto, è molto preparato, stando a quanto mi riferisce Kingsley” a quest’ultimo commento Harry arrossì violentemente, ricordando i dissensi avuti con Kingsley appena qualche mese prima. “Be, che dirle signor Potter, abbiamo scoperto che questa Setta risale agli inizi del secolo scorso, anche se nel corso dei secoli ci sono state molte “sette”, chiamiamole così, aventi lo stesso scopo, anche se con nomi diversi. Purtroppo non siamo riusciti a scoprire i suoi membri ne dove essa abbia la sua sede operativa, ammesso che ne abbia una, ma siamo riusciti a scoprire che molto probabilmente Grindelwald abbia avuto a che fare con essa in gioventù, dopo aver conosciuto Silente, anche se non ne è mai entrato a far parte attivamente, e sembra che sia li che abbia sentito che Gregorovich era in possesso della Bacchetta di Sambuco, riuscendo a rubargliela prima della Setta.” “Sapete qualcosa riguardo al contenuto della pergamena?” domandò Harry. “Ahimè no – rispose questa volta Silvia – il professor Arrigo Monteverdi ed io stavamo esaminando dei documenti molto interessanti, la scuola di Convivium ha una biblioteca molto fornita e “particolare”, diciamo, ma io ero stata richiamata d’urgenza a Roma e avevo lasciato il professor Monteverdi a lavorare. Doveva aver scoperto qualcosa di molto importante, perché quella era una missiva Top Secret destinata direttamente al Ministro Fognani. Purtroppo è scomparso poco prima dell’attacco a Hogwarts.” “I signori Terenzi – disse Kingsley a Harry – rimarranno qui a Londra e ci daranno una mano a tentare di smascherare gli autori di queste aggressioni. Intanto il loro figlio, Stefano, frequenterà Hogwarts. Prego fatelo entrare.” In quel mentre entrò il ragazzo biondo che aveva visto entrando. Il ragazzo, che era alto un po’ meno di lui e aveva gli occhi di un azzurro molto intenso, entrò con passo tranquillo, osservando con curiosità l’ufficio e le persone al suo interno. Strinse la mano a Kingsley, prima di rivolgersi a Harry: “Signor Potter, è un piacere fare la sua conoscenza” disse in un inglese molto fluido, ma con qualche traccia di accento italiano, stringendo anche a lui la mano. Harry quasi sussultò: nessun ragazzo lo aveva mai chiamato “signore”, tantomeno dandogli del lei. “Il piacere è mio – rispose Harry – e per favore, chiamami Harry, saremo compagni di scuola quindi tanto vale che lasciamo i convenevoli da parte”. “Va benissimo” rispose lui con un ghigno. “Voi due partirete subito per Hogwarts – disse Kingsley – Harry, lo accompagnerai dalla professoressa McGranitt, che provvederà a farlo smistare in una casa, quindi riprenderai le tue normali attività. Penso di avervi detto tutto, quindi andate”. “Mi raccomando, tesoro, abbi cura di te” disse Silvia, abbracciando suo figlio. “Si, abbi cura di te figliolo” aggiunse Marco, spettinandogli i capelli con la mano. Harry distolse lo sguardo da quella scena. Se Voldemort non avesse…. Ma non era tempo di guardare il passato, il presente era già difficile da solo. I signori Terenzi portarono dentro il baule del figlio, quindi questi entrò nel caminetto del Ministro. Sarebbero tornati a Hogwarts via metropolvere, era inutile che si materializzassero nella gelata cittadina di Hogsmeade, quando potevano andare dritti nell’ufficio della preside. Con un ultimo saluto ai suoi genitori, Stefano prese una manciata di polvere verde e disse chiaramente “Hogwarts” e sparì in uno sfavillio di scintille verdi. “Ci rivedremo, immagino” disse Marco a Harry, stringendogli la mano. “Sicuro” rispose Harry, entrando nel caminetto. “Mi raccomando Harry, contiamo su di te” gli disse Kingsley con la sua voce profonda e tranquilla. Harry, anche adesso molto imbarazzato, salutò tutti i presenti, quindi prese a sua volta una manciata di polvere volante e la gettò nel caminetto esclamando “Hogwarts!”. L’ultima cosa che vide furono i signori Terenzi che lo salutavano con la mano. Pensò ai suoi genitori, ma subito distolse la mente da essi. Stava tornando a casa. Stava tornando da Ginny…
Atterrò barcollando nel caminetto dell’ufficio della preside, che lo accolse con un “Ah, Potter, eccoti, attento a non lasciare troppa cenere in giro”. Harry sorrise, ricordando come qualche anno prima era stato accolto in maniera pressoché identica nel suo vecchio ufficio. Harry si accorse subito che l’ufficio era molto affollato: oltre alla McGranitt e a Terenzi c’erano anche i professori Vitius, Sprite, Sinistra e Lumacorno. Evidentemente erano richiesti tutti i professori per uno smistamento. “Allora, Terenzi, benvenuto a Hogwarts – lo accolse la McGranitt – per prima cosa verrai smistato nella tua nuova casa. Per il tempo che rimarrai qui, come immagino tu sappia, la tua casa sarà come la tua famiglia. Le farai guadagnare punti se ti comporterai in maniera lodevole, mentre qualsiasi infrazione alle regole le farà perdere punti.” Se Stefano fosse già a conoscenza di queste norme, non lo diede a vedere, ma ascoltò con attenzione tutto ciò che disse la McGranitt. “Sarai trattato come uno qualsiasi degli altri alunni e se avrai bisogno di aiuto con la lingua, i professori saranno a tua disposizione per qualsiasi chiarimento, anche se non penso che tu ne abbia bisogno, a quanto sappiamo il tuo inglese è molto buono” concluse la McGranitt con un sorriso. Stefano guardò con interesse il cappello parlante quindi, al cenno della McGranitt, si sedette e questa gli mise in testa il cappello. “Ah, un italiano questa volta, bene bene… si, vedo una buona dose di coraggio… e anche una spiccata intelligenza e un discreto talento per i guai… si, ci sono, GRIFONDORO!!” disse il cappello parlante. Si levarono applausi dalla stanza, i più entusiasti dei quali furono quelli della professoressa Sinistra e di Harry. La McGranitt, in un eroico tentativo di essere imparziale, non disse niente, ma Harry vide un sorrisetto incresparle le labbra. “Molto bene, professoressa Sinistra, posso chiederle di accompagnare Terenzi in sala comune? Harry, immagino tu abbia da fare quindi vai” disse la professoressa McGranitt. “Va bene professoressa” disse Harry, che subito uscì dall’ufficio della preside diretto verso la sala comune. Era veramente stanco ed era ormai sera, quindi non vedeva l’ora di andare a dormire.

Il possibile testo dell'arrivo di Stefano a Hogwarts

Sono senza parole, te lo giuro! E' proprio quello che cercavo e mi serviva! Finalmente ho trovato chi mi può aiutare veramente *_*