La Prima Traccia

Perdendo un po' di tempo....
Avevo pensato che ora, dal momento che harry non dispone più del collegamente mentale con il cattivone di turno, abbiamo perso un metodo fondamentale alla trama per far capire al lettore cosa sta succedendo ... o per meglio dire cosa stanno facendo i cattivi di turno mentre Harry è al sicuro ad Hogwarts.
Per cui avevo pensato di inserire nua sorta di secondo punto di vista (ma blandamente utilizzato) simile a quello che la rowling usa nel primo capitolo del 4° libro, nel capitolo Spinner's End del 6° libro e nel 7°.
Remus mi ha fatto giustamente notare che non sarebbe utile introdurre un nuovo punto di vista ma che era meglio mettere la questione ai "democratici" voti.
Ho scritto questo piccol testo anche in merito ad un ideuzza che mi era baluginata in mente: avete costruito magnificamente tutta la teoria sulla stella eccetera, ma ancora non avevamo uno scopo preciso per cui utilizzarla. Poi, finalmente, è saltata fuori l'idea che la stella e l'energia da essa proveniente fosse stata utilizzata per creare intempi antichi la bacchetta di Sambuco. Avevo pensato che i creatori della Bacchetta potrebbero aver scritto un testo in cui spiegavano acome accedere al potere di minami ma che, dopo aver intuito la pericolosità delle informazioni che avevano rivelato, l'avrebbero nascosto.
Giusto per collegare il tutto e per amore del thriller, avevo pensato che l'autore di I segreti dell'Arte più Oscura potrebbe aver partecipato alla creazione della Bacchetta ed essersi trovato in disaccordo con la decisione degli altri di nascondere il libro con le informazioni per cui avrebbe lasciato degli indizi in luoghi celati dalla magia della stessa minami e, successivamente, riportato il tutto nella versione originale del suo libro, ovvero quella che cinereus è intento a tradurre.
Bene bando alle ciance ecco a voi il testo.


La luna era alta nel cielo e si stagliava contro il vasto profilo delle montagne; la sua luce risplendeva nelle chiare acque del piccolo fiumiciattolo che scorreva placidamente nella stretta valle circondata da alti alberi, antichi quanto le montagne. Quel luogo, per molti, era solo una meta da picnic, ma, per pochi eletti, era un luogo sacro.
Con un debole scoppiettio, una figura ammantata si materializzò al limitare del bosco. L’uomo era alto e snello, con un portamento decisamente elegante; si sbottonò il mantello da viaggio gettandolo su una pietra. Indossava un paio di pantaloni eleganti, una camicia bianca e scarpe di vernice. Il volto era piuttosto giovane, coperto da una leggera peluria bionda, segno di barba non rasata da almeno due giorni. I lunghi capelli biondi erano tenuti in una coda di cavallo che gli conferiva un aspetto da cantante di un gruppo rock degli anni ’60.
L’uomo si arrotolò le maniche della camicia ed estrasse dalla tasca dei pantaloni un bacchetta che rigirò più volte fra le dita, prima di puntarla in alto e mormorare: «Homenum Revelio».
Un leggerissimo bagliore si diffuse dalla punta della bacchetta, come le increspature che si diffondono concentricamente sulla superficie dell’acqua; dopo alcuni secondi la bacchetta vibrò producendo nel mago uno sbuffo d’impazienza.
Soppesò la bacchetta fra le mani. Tant’è si disse: erano stati avvisati delle conseguenze se l’avessero seguito.
Quattro deboli pop risuonarono nell’aria attorno a lui mentre quattro figure si materializzavano all’istante con le bacchette levate.
Il mago biondo levò gli occhi al cielo mentre una voce rude gli ordinava di gettare la bacchetta a terra e di sollevare le mani.
Così l’uomo parlò. La sua voce era calma e non molto profonda: faceva pensare al ghiaccio.
«Io vi avevo avvertiti di non seguirmi …».
Detto ciò levò nuovamente la bacchetta al cielo e mormorò: «Comprimo».
Si udì un leggero risucchio seguito dall’implosione dell’aria circostante che spedì i quattro maghi in ogni direzione.
Il mago biondo puntò nuovamente con tranquillità la bacchetta contro uno dei quattro avversari pronunciando: «Petrificus Totalus»; poi lanciò uno Schiantesimo verso un secondo mago alla sua destra. Intanto gli altri due si erano risollevati da terra e iniziarono a sparare a raffica incantesimo contro il mago biondo. Questi teneva la bacchetta sollevata davanti a lui e la muoveva a destra o a sinistra ogni volta che il fiotto di luce di un incantesimo gli si avvicinava, come se volesse parare un affondo di spada. Sorprendentemente gli incantesimo deviavano il loro corso e scomparivano oltre la cima degli alberi.
I due avversari si fermarono per un istante stupefatti, dando al mago biondo il tempo di sorridere maliziosamente e di levare dritta la bacchetta.
«Avada Kedavra» pronunciò. I due maghi si gettarono di lato all’unisono, ma il fiotto verde colpì uno dei due sulla spalla sinistra, facendolo rotolare in aria inerme, privo di vita.
Il mago biondo abbassò la bacchetta e si guardò intorno per cercare l’ultimo mago che, evidentemente, si era nascosto dietro il vasto tronco di uno degli alberi.
E si era nascosto bene.
Imprecò platealmente, mentre pensava ad una formula. La bacchetta posata placidamente sul suo palmo si mosse come l’ago di una bussola, indicandogli, dopo alcuni incerti movimenti, un punto dritto davanti a lui.
Il mago biondo sorrise e levò la bacchetta. Il terreno sotto i suoi piedi si allontanò e lui si librò in avanti, posandosi silenziosamente su di un ramo. Sotto di lui intravide la figura tremante dell’ultimo dei suoi stupidi avversari. Scosse la testa, deluso.
Una parola, un fiotto di luce verde, e l’uomo si accasciò stecchito ai piedi dell’albero.
Il mago biondo si librò nuovamente e tornò a posarsi vicino alla pietra su cui aveva gettato il mantello. Il momento era quasi arrivato. Sperava solo che l’idea di dividersi avrebbe portato a qualcosa di positivo; non si sentiva tranquillo all’idea che quel cinesino borioso stesse, proprio in quel momento, preparandosi per introdursi nel vecchio castello. Era un incarico troppo complicato: avrebbero dovuto lasciarlo a lui. Da qualche tempo a questa parte il cinese stava diventando troppo intraprendente, trascinando con se altri dei suoi uomini. Presto o tardi avrebbe dovuto dar loro una lezione affinché non dimenticassero chi fosse il capo.
Levò gli occhi al cielo, lì dove la stella avrebbe iniziato a risplendere fra qualche momento. Intinse la mano nell’acqua per tergersi il viso dal sudore, poi si alzò in piedi e levò la bacchetta dritta verso il cielo. Proprio in quel momento Minami iniziò a risplendere.
La sua bacchetta aveva preso a vibrare e ad illuminarsi. Il mago biondo, dopo aver contato sette secondi sull’orologio da polso che portava al braccio sinistro, spostò la bacchetta davanti a lui, reggendola come una torcia. La puntò verso il fiumiciattolo e, dopo alcuni secondi, una luce iniziò a risplendere dal fondale.
L’uomo fu attraversato da un brivido di eccitazione. Stava per trovare una parte della Pergamena.
Immerse la punta della bacchetta nell’acqua e lasciò che nella sua testa si formasse l’incantesimo.
Modum pono acquae ex sententia mea pensò.
L’acqua iniziò a ribollire e a modificarsi; lentamente il liquido chiaro si sollevò dal fondo pietroso andando a formare delle colonne reggenti un tetto intorno a …
Il mago biondo sussultò.
Di fronte a lui, su una roccia posata al centro del letto del piccolo fiume, si stava materializzando un piccolo cofanetto.
Le luci nel cielo cambiarono colore: doveva agire prima che la Manifestazione avesse fine. Lasciando scorrere la bacchetta nell’acqua intorno a lui si avviò sulle pietre del fondo del fiumiciattolo e raggiunse con sei passi il suo centro; lì il cofanetto, dopo essere vibrato e svanito un po’, si materializzò completamente: l’incanto arcano che l’aveva protetto per molti secoli era stato spezzato dalla potenza della stella.
Il mago lo raccolse e tornò sulla riva. Un secondo più tardi l’acqua del fiume ricadde sul suo letto e riprese il suo corso fra spruzzi e gorgheggi.
Il mago biondo non se ne curò, ma si avvicinò al corpo del mago pietrificato e pronunciò il contro incantesimo; non gli diede neanche il tempo di riprendersi: Appellò la sua bacchetta afferrandola con la sinistra.
Sollevò le due bacchette contro di lui: aveva bisogno del sangue di un uomo per aprire il cofanetto. Sperò che la camicia non si imbrattasse.
Roteò le braccia per torcere le bacchette e sibilò: «Sectumsempra».
Fiotti di sangue proruppero dal corpo del mago; ripeté l’incantesimo finché l’uomo non fu morto, dopodiché gettò via la bacchetta a lui estranea e intinse la sua nel sangue dell’uomo che macchiava l’erba circostante.
Tutto stava andando per il verso giusto.

I complimenti per la qualità della scrittura non mi sembrano necessari. Quindi andiamo subito al sodo.

Il tipo biondo potrebbe far presumibilmente parte dei MO del secondo capitolo e dei successivi attacchi. Ma gli inseguitori che dovrebbero essere? Maghi del ministero... improbabile... altri maghi oscuri? Non rischia di complicare troppo?

Arrivando all'idea generale come ti ho già detto, la costruzione narrativa di Harry Potter si basa su un mistero di fondo da risolvere e della ricerca di Harry della sua soluzione. Questo accompagnando il lettore attraverso le scoperte e gli errori di valutazione di Harry stesso. Per questo mi pare che utilizzando un testo come questo, si venga meno a usto metodo. Pur incuriosendo il lettore ed aumentando la suspance.

Inoltre mi sembra comunque non necessario descrivere tutti e sette i ritrovamenti, giusto? Per questo direi che comunque eventualmente possa essere usato un po' più in là in occasione di una sucessiva apparizione della stella.

Non faccio ulteriori commenti perchè per chi non ha letto la bozza del prossimo capitolo 11, quello che dico non ha senso!

Sono d'accordo con Rem per quanto riguarda il fatto dei quattro nemici ed anche perchè descrivere i sette ritrovamenti forse sarebbe troppo lungo.
Devo dire però che il testo è così bello che dobbiamo pensare se è il caso di utilizzarlo per qualche altra situazione magari cambiando il contesto.
Lascio comunque ad altri, più indicati di me, la decisione se possa essere utilizzato.
Complimenti ad Albus per il testo sia come scrittura che come idea.

Allora, innanzi tutto ti faccio i complimenti perchè il testo è scritto benissimo e credo che su questo siamo tutti d'accordo.

Albus.Silente ha scritto:

Giusto per collegare il tutto e per amore del thriller,

Sì in effetti mi sembra un po' un thriller: il gruppo di maghi che decide di nascondere le informazioni riguardanti la stella, ma uno di loro, in disaccordo, lascia 7 indizi alla ricerca dei quali c'è un'altro gruppo di maghi che a loro volta sono ostacolati da non so chi...insomma, tutto questo, amio modesto parere, mi fa venire in mente lo stile di Dan Brown e non quello della Rowling.

Per quanto riguarda il punto di vista, non credo sia un problema se non fosse per il fatto che dovremmo ripetere tutto anche per i restanti 6 indizi.

Non so...questo è ciò che penso io...adesso aspetto i commenti degli altri per vedere cosa diranno, magari mi faranno cambiare idea!

[quote="Remus."]Il tipo biondo potrebbe far presumibilmente parte dei MO del secondo capitolo e dei successivi attacchi. Ma gli inseguitori che dovrebbero essere? Maghi del ministero... improbabile... altri maghi oscuri? Non rischia di complicare troppo?
quote]

quoto re, ma a parte questo il testo per me è stato abbastanza carino, mi è piaciuto e spero che ontinuerai il testo con la seconda parte


P.S. Continua così!!!!!!!!

Quoto Mic in tutto e per tutto!
Albus, come te sono un'appassionata di thriller e questo me li ricorda molto... tranquillo è un gran complimento!

Wonderful!

Sono arrivato un po' tardi quindi per non ripetere cose già dette, quoto Rem per tutto e ti faccio i complimenti per il testo.
E poi butto lì un'idea, forse un po' azzardata: facendo affidamento sulle parole di Silente (quello vero ) consideriamo i tre fratelli Peverell tre maghi estremamente potenti che hanno creato i Doni. Allora perchè non potrebbe essere stato proprio uno di questi tre fratelli, colui che si è trovato in disaccordo e che ha voluto far in modo che queste pergamene potessero essere ritrovate in futuro?

Ehm...Sono arrivata tardi anche io xD Quindi, come Michele, quoto tutto quello che è già stato detto xD e...Complimentiiiiiiiiiiiii xD

Inutile dire che il tuo stile di è impeccabile! Per quanto riguarda l'idea che hai esposto io credo che non sia male,anzi: è uno dei tuoi colpi di genio!
Ma credo che ci stiamo allontanado un pò troppo,così è tutto più complicato! non significa che si deve essere superficiali,ma forse è meglio non aggiungere ulteriori "spiegazioni"! spero che abbiate afferrato il senso delle mie parole...

Vedo che vi trovate tutti con un unico parere ....
Devo dire che in effetti anche io sono un po' scettico per quanto riguarda questa mia idea: aggiungere un punto di vista eccetera...
In effetti è per questo che ne avevo parlato prima con te, Remus !
Voglio comunque solo precisare che neanche io auspicherei la descrizione di tutti e sette i ritrovamenti: questo potrebbe essere, come ho spiegato all'inizio, un unico pezzo che potrebbe fungere da surrogato alle visioni di Harry che, al momento, non disponiamo più (Zio Tom è morto...)...
Insomma sarebbe giusto una breve parentesi per chiarire qualche idea al lettore: in effetti per voi che scrivete è un po' complicato calarvi nella parte del lettore che non conosce tutti gli sviluppi della trama; invece il nostro povero lettore ha ricevuto, finora, pochissime informazioni a proposito di quanto sta succedendo oltre alle vicende amorose e alle presentazioni di nuovi professori ...
Diciamo che, quindi, volevo solo lanciare uno spunto: come "movimentare" la trama senza utilizzare le visioni ?

Il mio appunto alla descrizione dei sette ritrovamenti era per dire che magari il primo non era necessario descriverlo... il mago oscuro cinese dice "ho svolto il mio compito" che sia stato proprio quello???

E poi Albus, se non vuoi vedere le bozze... come fai a sapere cosa stiamo pianificando per movimentare la trama??

Albus!
Ma i più vividi complimenti!
Quoto Remus in tutto e per tutto, e faccio una piccola noticina.

"Sectumsempra" ? Sempre quest'incantesimo?
Non l'aveva inventato il buon Piton? Secondo me si dovrebbe cercare di inventare un altro incantesimo cattivo che faccia dissanguare il malcapitato.
Al momento mi viene in mente qualcosa tipo "venis erupto" o qualcosa del genere (dovrei controllare il latino): tipo "vuota le vene" :-)

Ancora complimentissimi!

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