ditemi un pò che ne pensate...
è la continuazione del testo che si trova
qui e che ho modificato in base alla trama presente.
Finita la colazione i tre lasciarono che Ginny scendesse nei sotterranei per la lezione di pozioni mentre Harry, Ron ed Hermione si dirigevano verso il dipartimento di trasfigurazione. Per sei anni la professoressa McGranitt aveva insegnato loro questa difficile branca della magia che ora passava nelle mani del professor Scott Strong.
Arrivati al quarto piano, nel corridoio della classe dove avrebbero dovuto tenere la lezione, una piccola folla di studenti si era presente. Come l’anno precedente non troppi studenti di Hogwarts frequentavano il corso dato che per frequentarlo al sesto anno era richiesto un G.U.F.O. Oltre ogni previsione, con grande sorpresa di Harry molti studenti della Widgester erano presenti tra cui una ragazza che portava in spalla una borsa carica di libri, quasi come quella che portava Hermione.
Harry venne distolto da queste osservazioni appena la campana suonò, la porta si spalancò sul corridoio ma nessuno era presente nella classe, Harry aveva uno strano presentimento, aveva la sensazione di essere osservato.
In silenzio tutta la classe entrò e si sistemò nei banchi. Hermione si sedette tra Harry e Ron in primo banco, proprio davanti alla cattedra.
Come ogni professore, Strong avevo imposto il suo carattere all’aula, una nuova libreria si trovava dietro la cattedra, era stracolma di libri, Hermione la guardava con una scintilla negli occhi, il resto dell’aula era come Harry la ricordava.
In un sussurro riuscì a far capire a Ron e a Hermione le sue preoccupazione. Hermione non si attardò ad estrarre la bacchetta mormorandole <Homenum revelio>. La bacchetta ruoto sulla palma della mano fino ad indicare la scrivania di fronte a loro. Harry e Ron la guardarono e si alzarono, tutta la classe lo guardava, puntava la bacchetta davanti a lui, alla sua destra Ron ed Hermione fecero lo stesso.
<chi è la?>
<molto bene, signorina Granger> una voce stava provenendo dal muro <e voi dovreste essere il signor Potter e il signor Weasley. Cinque punti a Grifondoro ciascuno per avermi individuato>
Scott Strong stava pian piano prendendo forma davanti a loro, Harry non sapeva come ma sembrava che fosse uscito dal muro e si stava accomodando alla cattedra.
<Questo trucchetto ve lo spiego il prossimo trimestre> disse in risposta allo sguardo basito della classe.
La testa bionda spiccava sul scuro e impeccabile completo da mago che indossava. Degli occhiali con la montatura di metallo squadrata con gli angoli smussati erano posti sulla punta del naso, dietro la quale si trovavano due occhi color blu.
Il silenzio era calato, Strong sorrideva compiaciuto alla scolaresca.
<Salve a tutti, come detto ieri dalla Preside io sono il professor Scott Strong, e ho ricoperto la cattedra di trasfigurazione alla scuola di Widgester e da ora sarò il vostro insegnante. Ho avuto modo di sapere dalla professoressa McGranitt il programma svolto fin ora, se lei pretendeva molto io pretenderò di più, non tollero che non si applica> Harry noto che, anche se stava sorridendo, il professore aveva una nota di durezza nella voce.
<Bene signori ora che siete tutti pronti vorrei farvi la presentazione del programma che seguirò in questo importantissimo anno. Per voi questo è l’anno del M.A.G.O. , ma prima di tutto vorrei fare l’appello.> Arrivato al nome di Harry si soffermò un attimo per fissare la cicatrice.
<Dunque, durante gli anni passati avete dedicato parte del programma alla trasfigurazione di animali in oggetti, alla trasfigurazione di inanimati ed animati, agli Incantesimi Evanescenti su invertebrati, vertebrati mammiferi, fino alla taglia media. E parte del sesto anno alla trasfigurazione umana. Dico bene?>
Harry aveva capitolo la metà di quello che aveva detto e dalle espressioni dei compagni di Hogwarts non era l’unico, tranne Hermione che pareva più tranquilla che mai, come quelli della Widgester.
Ad un tratto si alzo e si appostò davanti a tuta la classe in modo che da ogni punto della stanza fosse visibile.
<Bene. Per chi non lo sapesse io prediligo un approccio pratico alla materia. Signorina Follett, venga a far vedere cosa io pretendo dagli studenti.>
Il tempo di alzare lo sguardo e una ragazza con dei capelli neri legati in due codini si stava dirigendo verso la cattedra, era la stessa che Harry aveva notato in corridoio.
<Prego può richiamare una bella poltrona>
Evidente mente era talmente brava negli incantesimi non verbali che evocò una comoda e soffice poltrona da salotto, con dei braccioli elaborati. La fantasia scozzese la ricopriva totalmente, le gambe finivano con un’elaborata zampa di leone.
<Molto bene signorina Follett, sono davvero colpito, sono compiaciuto nel sapere che non si smentisce mai riguardo la sua precisione. Ora signor Hyde sarebbe così gentile da avvicinarsi?>
Il ragazzo si alzò e si avvicino alla poltrona.
<Sarebbe così gentile da farle fare un giro?>
Con un tocco della bacchetta Hyde fece far si che le gambe della poltrona si animassero e iniziò a trotterellare in giro per la classe.
<Davvero colpito Brian, puoi pure accomodarti. Signorina Summerset. Si può avvicinare? >
La ragazza fu colta alla sprovvista, fino a quel momento stava scrivendo su una pergamena e a quanto pare non stava seguendo molto della prima lezione.
Con una teatrale camminata da sfilata di bellezza la ragazza magrissima si avvicinò al professore, aveva dei lunghissimi capelli biondi che ricadevano morbidi sulle spalle. In quel momento stava masticando una gomma molto sonoramente.
<Donna puoi per favore Evanescere la poltrona?>
La ragazza non pareva molto contenta di dover già dimostrare quanto aveva studiato.
<devo proprio professor Scott? Sa questa notte non ho dormito molto bene in quei scomodi letti e non mi sento molto in forma potrebbe chiamare qualcun altro?>
<No signorina Summerset. La prego la faccia scomparire>. Harry notò che dalla voce gentile della semplice richiesta era passato ad una voce dura che non ammetteva repliche.
Donna era molto seccata, con tono insicuro punto la bacchetta contro la poltrona e mormorò <poltrona evanesco> ma l’unica cosa che successe fu che si schiarì il tessuto di cui era ricoperta.
<sono molto deluso da lei Summerset, mi aspettavo che studiasse questa estate. Come compito le affido di trovare il contro incantesimo a questo>
Punto la propria bacchetta contro la studentessa di cui i bellissimi capelli biondi e lucenti diventarono subito grigi sporchi e arruffati.
<così impara a farsi beffa di un professore>
La ragazza crucciata più che mai tornò al suo posto, evidente non era la prima volta ch succedeva, a Harry parve di vedere una lacrima scivolare sul volto della giovane.
Con un suo colpo di bacchetta in professore fece scomparire la poltrona e si sedette alla cattedra.
Per venti minuti Strong parlò di quanto importante fosse che mettessero tutto loro stessi nello studio e nell’applicazione. Ai ragazzi di Widgester sembrava non importare quanto diceva il professore, Harry penso che quel discorso oramai lo avesse fatto molte volte in America. Hermione, come sempre, pendeva dalle labbra di ogni professore, Strong incluso. Harry ascoltava in modo frammentario, accanto a lui Ron stava giocando con una piuma, il suo sguardo era vacuo e fissava un punto imprecisato della parete.
<Ora signori vorrei testare il livello della classe, so con certezza quanto ha svolto la preside durante il suo lungo periodo di insegnamento, quindi credo che ne resterà molto delusa se in questi test prenderete dei voti bassi.> infatti dicendo questo aveva estratto la bacchetta da una tasca interna dell’abito, Harry notò, sorprendendo anche se stesso, che il mago impugnava la bacchetta con la mano sinistra, forse dopo tutti gli appostamenti al ministero portava più attenzione ai particolari.
Davanti a ogni studente ora era posato un foglio bianco e con un altro colpo di bacchetta comparvero le domande. Un piccolo brusio di protesta si stava alzando ma bastò un’occhiata dell’insegnante per farlo smettere.
<Esattamente da ora avete 60 minuti per farlo>.
Praticamente tutto quello che in sei anni di istruzione magica era stato loro insegnato era inserito in quel compito.
Un’ora dopo, mentre si stavano dirigendo verso il cortile per l’intervallo Ron stava protestando con Harry ed Hermione di quanto era difficile la prova.
<Ma serviva davvero farla? Cioè che senso aveva, se siamo arrivati fino al settimo anno sapremo fare qualche cosa?>
Hermione oramai non lo ascoltava, era seduta sulla panchina e stava sfogliando freneticamente la sua copia di Trasfigurazione Avanzata ripetendo tra se e se le domande come suo solito.
Passarono il resto della ricreazione a riflettere su cosa Strong avrebbe affrontato nel futuro programma quando suonò la campana che segnalava la fine dell’intervallo.
Decisero di risalire alla Sala Comune per l’ora di buco che avevano, era uno dei vantaggi dal sesto anno, dato che non frequentavano più alcune materie obbligatorie. Di solito queste ora durante l’anno servivano per portarsi avanti con i compiti ma essendo il primo giorno lo passarono a chiacchierare fino a che non risuonò la campana che segnalava l’inizio della quarta ora. Per Harry significava Incantesimi.
Come il professor Strong anche il professor Vitious passò i primi dieci minuti esponendo loro il programma e dicendo loro quanto era importante finire la scuola con un M.A.G.O. molto alto.
<bene ragazzi> squittì Vitious <per la prima parte dell’anno ci occuperemo agli incantesimi di soccorso e cura per concludere prima di natale con gli incantesimi di memoria. Questi consistono nella modifica e nella cancellazione. Ora sceglietevi un compagno che iniziamo subito. L’incantesimo che vi insegnerò si chiama incantesimo della Fasciatura, la formula è ferula e serve per fasciare e bloccare ferite agli arti.
Ora provate.>
Come sempre incantesimi era la lezione più movimentata a cui Harry partecipava. Hermione e Ron stavano già provando il nuovo incantesimo. Harry si ritrovò in coppia con un raggiante Neville. Che era arrivato di corsa all’inizio della lezione perché si era scordato l’orario, Harry avrebbe ricordato lui l’orario se solo seguisse anche trasfigurazione, materia sempre trovata difficoltosa per Neville.
<ragazzi sono talmente felice che site tornati, lo scorso anno era tutto così strano> mentre lo diceva aveva appoggiato al braccio di Harry e aveva mormorato la formula. Dal nulla erano apparse delle bende che avevano fasciato il braccio di Harry. Forse il troppo entusiasmo di Neville, o semplicemente perché non era molto pratico con l’incanto, fecero si che le bende si stringessero troppo, pian piano le dita di Harry iniziarono a diventare viola per l’accumulo di sangue, oramai non le sentiva più.
<scusa tanto Harry non volevo, me ne occupo subito.>
mormorò l’Incantesimo di Liberazione e finalmente le dita di harry ripresero la sensibilità.
Il resto della lezione passo senza ulteriori incidenti. Quasi tutti riuscirono a padroneggiare il nuovo incantesimo, come sempre Hermione ci riuscì per prima e fece guadagnare punti alla casa di Grifondoro.
in teoria qui si potrebbe aggiungere il pezzo di colin fantasma... o la prima volta che si vede xenia... decidete voi...