tutto draco

tutti i testi riguardanti draco malfoy



draco vs americani

La voce di Hermione interruppe bruscamente la loro discussione, facendoli accelerare il passo lungo il corridoio.
Harry e Ron svoltarono veloci l’angolo, ritrovandosi davanti un’ Hermione urlante, un ragazzino spaurito e un gruppo di Americani sghignazzati capitanati da Bryan sorridente…

-Ehi Hermione! Che succede?-

Harry si era fatto avanti per primo, affiancando l’amica e osservando l’americano…
Quel Bryan… lo aveva capito dal giorno in cui lo aveva incontrato a Godric’s Hollow che gli avrebbe portato solo guai…

-Oh, è arrivato il Top-boy! Che piacere vederti! Forse potrai aiutarci a risolvere questa fastidiosa questione…-

Harry guardò prima Ron e poi Hermione con aria interrogativa. La ragazza sospirò, cercando di riprendere il controllo.

-Bryan sostiene che questo ragazzino sia entrato nel loro dormitorio e gli abbia rubato una Mementool…-

La ragazza indicò con la mano il piccoletto seduto sul pavimento, con la bocca sbarrata e gli occhi spalancati verso il biondo
Ron fissò Bryan con aria interrogativa, alzando un sopracciglio incredulo.

-Una Memencosa?-

Bryan sorrise e con la mano fece calare le risatine dei compagni.

-Una Mementool, mio red-friend… è una ricordella di ultima generazione, può essere usata come gioiello, portachiavi o incastonata nella cintura, come la mia. Va stretta fra le mani e se compare un fumo rosso bisogna pronunciare la formula memento! Il fumo scompare e al suo posto si trova l’immagine dell’oggetto dimenticato… è, of corse, un’invenzione americana…-
-Tutto qui? E per una cosa del genere vi si sentiva urlare per tutto il corridoio?-
-Scusate, ma in America, noi, i criminali li puniamo, non li proteggiamo… per una questione di orgoglio, sapete? Ma forse voi inglesi non conoscete questa parola…-

Un coro di risatine acute partì alle spalle di Bryan.
Donna abbracciò il fidanzato alle spalle mormorandogli qualcosa, mentre Saoul si faceva spiegare da Tyson la battuta del ragazzo.
Hermione strinse i pugni mentre le orecchie di Ron iniziarono ad assumere una colorazione rosso acceso.

-Forse non la conoscete neanche voi visto come vi siete comportati dopo la sconfitta che avete subito nell’ultima partita…-

Ginny comparse improvvisamente alle spalle del gruppo americano e raggiunse gli amici facendosi spazio fra Karen e Kayley che parlottavano fitto fitto fra loro.
Noah indietreggiò di qualche passo, sperando che la rossa non lo avesse visto, e scomparve veloce dietro un’armatura.
Bryan si sistemò il cappello da baseball, sorridendo sornione.

-Problemi per la partita, red-girl?-

Harry trattenne per le spalle la ragazza, evitando a Bryan un molto probabile occhio nero.

-Veramente noi inglesi abbiamo problemi più seri che attaccar briga con ragazzini più piccoli…-

Bryan fissò di nuovo Harry, senza perdere quel suo caratteristico sorriso.

-Oh, ma nessuno di noi voleva attaccar briga con lui, vero ragazzi? Vogliamo solo che ci ridia quello che ci appartiene… non vi sembra forse una richiesta giusta?-

Harry distolse lo sguardo. Non sopportava la falsa ingenuità degli occhi azzurri di Bryan e decise quindi di interpretare l’espressione di Hermione.
La ragazza si morse le guance, cerando di mantenere un certo contegno. Anche se proprio non sopportava quel Bryan, doveva rispettare il suo ruolo di Caposcuola e far rispettare la regola.

-Sei entrato nel dormitorio americano e hai rubato la Mementool a Bryan?-
-No! Non sono stato io! Non ho fatto niente! Davvero!-

Hermione gli accarezzò una spalla, fissando con aria di superiorità Bryan.

-Visto? Non è stato lui…-
-E vi fidate? E’ solo un ragazzino e…-
-Che sta succedendo?-

Una voce fredda e alta interruppe il battibecco dei ragazzi.
L’alta figura di Draco Malfoy avanzava verso il gruppo, seguito dal solito stuolo di Serpeverde.
Harry trattenne il fiato.
Non rivedeva Draco dalla battaglia finale… l’ultima immagine che aveva nella mente che lo riguardava era impressa a fuoco nella sua mente: i Malfoy, tutti e tre, che si stringevano in un abbraccio a fine scontro, quando Voldemort era ormai morto.
Draco… Harry non poté far a meno di notare come ogni anno assomigliasse sempre di più a suo padre Lucius.
I capelli biondi lunghi ormai fino alla base del collo e tirati indietro con il gel, gli occhi sottili e freddi, il passo sicuro e l’aria superiore.
Sì, erano veramente identici.
Chissà come aveva passato l’estate Malfoy?
A sorpresa scoprì di non averci mai pensato.
La morte dei suoi amici, la sconfitta del signore Oscuro, la nuova vita…
I rimpianti e le soddisfazioni avevano riempito tutte le sue giornate, non lasciandogli neanche un momento per pensare a Malfoy.
Però in fondo, quella famiglia era legata alla sua vita in maniera impressionante…
Draco era stato uno dei primi ragazzi che aveva conosciuto il primo anno... ricordava ancora quel ragazzino alto che gli offriva la sua amicizia sulle scale di Hogwarts deridendo Ron.
E la punizione che avevano subito assieme, costretti ad andare nella Foresta Proibita?
Come dimenticarsene?
Era stata proprio quella la prima volta che aveva incontrato il nuovo Voldemort che si cibava del sangue di unicorno.
E le risate per quella volta che Moody lo aveva trasformato in un furetto?
Ma anche il rischio che Lucius aveva fatto correre a Ginny, dandole il diario di Tom Riddle…
E anche l’aria sempre preoccupata e pensierosa che Draco aveva al sesto anno, quando aveva avuto l’incarico di uccidere Silente…
Harry che aveva assistito alla scena contro la sua volontà si chiedeva ancora se mai Draco avrebbe avuto il coraggio…
Lo aveva rincontrato a Malfoy Manor, quando erano rinchiusi nelle prigioni.
Gli era sembrato ancora più pallido e scarno del solito.
Però, alla fine, era stato grazie a Narcissa che Harry aveva potuto portare a termine il suo piano…
Era stata lei infatti a mentire a Voldemort, affermandone la morte.
In cambio aveva solo voluto sapere se il suo Draco era ancora vivo e stava bene…
Già, se c’era una cosa che Harry aveva sempre invidiato a Draco era proprio questo, la famiglia.
Non che i Malfoy brillassero per bontà d’animo e altruismo.
E lui non era certo interessato alle loro ricchezze.
Ma erano certamente molto legati.
Il loro affetto era forte.
Chissà se Harry avesse avuto una vita normale …. Chissà se anche lui con i suoi genitori avrebbe avuto un rapporto così profondo come i Malfoy o forse uno più superficiale come aveva visto per i suoi compagni di casa…

-Piantala di fissarmi così Potter, rischi di sciuparmi…-

I Serpeverde risero alle sue spalle.

-Sparisci Malfoy!-

Le orecchie di Ron che ormai avevano raggiunto un color rosso acceso, stavano per fumare.
Perfetto! Le due persone che odiava di più in tutta la scuola, Bryan e Malfoy, erano nello stesso corridoio.
Quella doveva proprio essere la sua giornata fortunata…

-Vai a cuccia Lenticchia… sono venuto solo per capire cosa stava succedendo… la “soave” voce del Castoro si sentiva fin giù alla Sala Grande…-

Hermione fissò con odio Draco mentre alle sue spalle il gruppo degli Americani ridacchiò al suono di quell’offesa.

-Nulla che ti riguarda Malferret…-
-Sono invece certo che riguardi più noi che voi, Grifoni… Tu!-

Draco si voltò sicuro scrutando il ragazzino per terra.

-Sei un Serpeverde, giusto?-

Il ragazzino annuì velocemente, tenendo la bocca spalancata.
Draco sorrise soddisfatto…

-Come immaginavo… Allora? Che è successo?-

Brayan ridacchiò, facendo qualche passo in avanti per fronteggiare Malfoy.
Pansy e le sorelle Grengrass intanto stavano criticando i vestiti e le acconciature delle co.co.de faendo attenzione che le Americane le sentissero…

-Questo ragazzino mi ha rubato un oggetto…-
-Un oggetto? Che cosa?-
-Una Mementool per la precisione…-

Draco sghignazzò, seguito a ruota da Goyle, Zabini e Nott…

-Tutto qui? E state disturbando mezza Hogwarts per una simile paccottiglia? Un oggetto inutile per chi ha un minimo di cervello e anche completamente privo di bellezza estetica… mi sorprende che tu ne possedessi uno, Hydn… che caduta di stile…!-

Bryan continuò a sorridere ma Harry osservò che si sistemava nuovamente il berretto sulla fronte, chiaro segno di nervosismo…
Certo, nessuno era bravo come Draco a far perdere le staffe…

-Può essere Malfoy, può essere… ma resta il fatto che è stato commesso un furto…-
-Oh, che cosa spiacevole…-

Le risate di Goyle ormai rimbombavano per tutto il corridoio in modo davvero sgradevole.
Harry si sentiva stranamente fuori luogo.
Di solito era lui al posto di Bryan, deriso da Draco…
Di solito era Ron quello fumante di rabbia al suo fianco, come Tuck…
Di solito era Hermione quella che cercava ripetutamente di ignorare le risatine isteriche delle Serpeverde, non Donna…
Per qualche perversa ragione, Harry iniziò a sorridere per quella scena.
Saoul, finalmente capita la situazione in cui era il suo “capo”, chiuse i pugni e si fece avanti, prontamente fronteggiato da Goyle…
Certo, se anche Tiger fosse stato lì, il gigantesco Serpeverde si sarebbe sentito più sicuro…

-Lascia perdere Goyle, non si deve infierire con i bisognosi…-

Malfoy frugò nell’elegante divisa che portava, estraendone un Galeone.

-Tieni Hydn e no, non fare complimenti… è un preciso dovere della Madrepatria aiutare le sue colonie quando queste si trovano in ristrettezze…-

Bryan fissò la mano di Draco per qualche secondo, per poi iniziare a sghignazzare.
Senza dire una parola, superò Harry, Ginny, Ron, Hermione, Draco e il gruppo di Serpeverde, seguito dagli altri americani.
Le sue risate si sentirono per molti secondi anche dopo che era uscito dalla loto vista.
Draco fissò il ragazzino per terra.

-Beh? Che cosa aspetti ad alzarti?-

Veloce il piccoletto schizzò in piedi, cercando di togliere la polvere dalla divisa.

-Il tuo nome?-
-Daniel… Daniel Fox…-

Il piccoletto balbettava e agli occhi di Harry sembrava quasi che stesse venerando Draco come se fosse una qualche divinità pagana.

-Il Cappello Parlante ti ha smistato nella nobile casa di Serpeverde, Fox, una casa caratterizzata da anni da qualità come ambizione e astuzia. E’ tuo preciso compito tenere alto il nome di Salazar, vedi di non dimenticarlo. Adesso…-

Draco si bloccò.
Pansy con la sua solita faccia da mastino gli aveva stretto titubante un braccio e tutti gli altri Serpeverde dietro di lui lo fissavano dubbiosi…

-Draco… Ecco… vedi…-
-Muoviti Pansy. Non ho tutto il giorno per ascoltarti.-
-Fox… Fox è un Mezzosangue…-

L’ultima parola fu distorta dalla bocca di Pansy come se stesse per avere un conato di vomito.
Harry aveva notato già allo smistamento che quella discriminante regola imposta da Salazar Serpeverde, per cui solo i Purosangue potevano entrare nella sua Casa, era stata abrogata.
Diversi ragazzi non figli di Maghi quell’anno erano infatti, per la prima volta, stati smistati nella casa verde-argento.
Draco alzò appena un sopracciglio, impassibile.

-E’ un tuo compagno di casa Pansy, non dimenticarlo…-

Pansy non replicò, indietreggiando verso le sue amiche.
Harry sorrise mentre la bocca di Ron a quelle parole si spalancò a dismisura.
Intanto Daniel incominciò a frugare freneticamente nella sua tasca, trovando cosa cercava.

-Ecco! Questa è per lei Signor Malfoy!-

Draco, onorato da tanta devozione, prese in mano la piccola Mementool, grande come un boccino.

-…Sì… credo proprio che questo ragazzino sarà un ottimo Serpeverde, nonostante tutto…-

La piccola sfera dopo l’ordine di Malfoy fece apparire l’immagine di un piccolo libro verde.

-Il mio libro di Pozioni… devo averlo dimenticato in Sala Comune. Sarà meglio che ci sbrighiamo a prenderlo…-

Malfoy giocherellò con la sfera, passandosela da una mano all’altra mostrandola ai suoi compagni.

-Un oggetto molto utile, non trovate? Allora Fox, vieni con noi? Così potrai spiegarci come hai fatto a entrare… non è da escludere che nelle prossime giornate gli Americani si accorgano di aver “accidentalmente” perso qualche altro oggetto curioso…-
-Sì! Certo Signor Malfoy! Sarà un piacere per me Signor Malfoy!-

Il volto di Daniel si illuminò mentre raggiungeva Draco e insieme si incamminavano lungo il corridoio.
Harry non riuscì a resistere.
Doveva parlargli.

-Draco!-

Malfoy si voltò sbuffando.

-Non dire una parola Potter. Sono certo che hai frainteso tutta la situazione…-
-A me sembra invece molto chiara…-

La voce di Hermione era allegra e lievemente canzonatoria…

-Già! Non sei poi così viscido…-

Ginny ridacchiò, seguita a ruota dal fratello.

-Un Malfoy gentile… chi lo avrebbe mai detto?!-

Draco mantenne la sua solita arroganza, fissando impassibile i quattro che a stento trattenevano le risate…

-Non ascoltarli Draco… è stato un bel gesto, davvero…-
-Scordatelo Potter, non sono un santo! Io non volevo fare un bel gesto… ma questa è la MIA scuola e quello un MIO compagno di casa… non permetterò certo a un americano qualunque di maltrattare le mie cose…-

Harry sorrise e per un breve istante gli sembrò che anche il ghigno di Draco fosse un sorriso.

-Adesso scusate ma non ho altro tempo da perdere per parlare con un Castoro, una Piattola in miniatura e Lenticchia quindi, se volete scusarmi…-

Le orecchie di Ron che avevano pian piano ripreso un colorito normale durante il litigio fra Draco e Bryan tornarono rosso accese.
Hermione fece appello a tutto il suo autocontrollo per non saltargli addosso e convincere Ginny a fare altrettanto.
Mentre Harry non riusciva a smettere di sorridere.
Malfoy non sarebbe mai cambiato.
O almeno, non del tutto.
Il biondo, camminando verso i suoi compagni che lo aspettavano in fondo al corridoio, alzò una mano in segno di saluto.

-Ci vediamo, Potter.-


Note:

La Mementool non è un'invenzione mia ma di Potterpix97 trovata in "Nel baule americano" e presa in prestito! Mi serviva un oggetto che Daniel (inventato) potesse rubare e questo mi sembrava perfetto! Posso farlo? Posso inserire lìinvenzione di Potterpix97 qui?
Altra cosa: a un certo punto Bryan chiama Harry Top-boy... mi sembrava carino che gli americani gli avessero dato questo soprannome... però è solo un'idea mia, facilmente sostituibile!!!

Beh, allora ditemi cosa ne pensate!
Aspetto commenti e critiche!!!

di Lete

draco fa pace con harry

Harry era riuscito alla fine a rimettere la bacchetta di Sambuco al suo posto e ne era felice. Finalmente si era tolto quel peso e ora si sentiva quasi fluttuare nel giardino di Hogwarts tanto era più leggero. Stava risalendo il parco quando notò una piccola figura sfuocata vicino al portone d'ingresso del castello. Da lontano non riusciva a capire chi fosse ma, mano a mano che si avvicinava, riconobbe quel profilo affilato e pallido che un tempo aveva tanto odiato e che ora era quasi indifferente per lui. Malfoy gli venne incontro dicendo:
- Potter, sapevo che eri quì, ho sentito la Granger che ne parlava con la sorella di Weasley... diceva che stanotte saresti tornato a fare qualcosa ma non sono riuscito a capire cosa...ma non è questo il motivo per cui ti voglio parlare - Harry notò che la sua solita espressione beffarda stava lottando per riemergere da quel viso che ora mostrava solo tristezza. Harry lo guardava con curiosità ma non disse niente.
- Volevo solo dirti..- Continuò Malfoy con un disagio sempre maggiore e senza guardare Harry negli occhi - Ecco...volevo dirti... - Malfoy guardò a destra e a sinistra per un pò come per raccogliere tutta la risolutezza necessaria a dire ciò che doveva dire. Finchè finalmente alzò il viso e guardò Harry diritto negli occhi. Harry si spaventò quasi vedendo quello sguardo. Non lo aveva mai visto dipinto negli occhi di Malfoy, era stranissimo, quasi come vedere la McGranitt ballare la macarena sopra un banco. I suoi occhi non erano più freddi e calcolatori, adesso erano in un certo senso più umani. Fu solo per questo che Harry non scoppiò a ridere sentendo ciò che Malfoy voleva dirgli.
- Senti Potter volevo dirti... grazie... per avermi salvato due volte l'estate scorsa a Hogwarts, so che con quello che ho fatto io ho poche speranze che finiraì di ascoltarmi. In ogni caso volevo anche chiederti scusa per... - Ma non riuscì a finire la frase. Distolse lo sguardo da Harry come se avesse paura di poter leggere nel suo viso solo uno sguardo di accusa. Ma Harry capì che il tempo delle frecciatine e dei litigi da bambini erano finiti, ora erano adulti e non sarebbe servito a niente commettere lo stesso errore che avevano fatto in passato Sirius e Piton. Sapendo in partenza che Ron non l'avrebbe mai perdonato per questo, disse
- Mi fa piacere che te ne sei accorto e sono contento che sei venuto a parlarmi. Lo so che non vorrai che nessuno venga mai a sapere di questa conversazione, ma... - Harry tese la mano - Anche se non diventeremo mai amici credo che una tregua sia d'obbligo - Malfoy guardò Harry sorpreso. Nessuno dei due sorrideva, si studiavano attentamente. Alla fine Malfoy strinse la mano a Harry. Si lasciarono quasi subito e continuarono a guardarsi per un momento. A un certo punto dentro al castello si senti un grattare di panche. La cena doveva essere finita pensò Harry nostalgico. Quel rumore distolse Malfoy dai suoi pensieri e senza aggiungere altro fece per incamminarsi verso gli scalini di pietra. Harry si voltò per tornare verso Hogsmade, quando senti Malfoy dire
- Allora ciao....Harry -

di lilypotter