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 HARRY IN MISSIONE! by TEX

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MessaggioTitolo: HARRY IN MISSIONE! by TEX   Harry - HARRY IN MISSIONE! by TEX EmptyMer Set 21 2011, 15:55

Salve a tutti! Come va?

E' da un po' che non scrivo... spero di non annoiarvi Very Happy!

(Nn ho mandato Harry a prendere la bacchetta... potrebbe averlo già fatto o si potrebbe aggiungere al testo... Very Happy )

Buona lettura!


Il rapimento di Ron aveva abbattuto il morale del gruppo. Hermione era persa, non sembrava più lei. Harry era in alto mare: aveva solo venti giorni per trovare una soluzione. Altrimenti avrebbe perso il suo migliore amico. L’unico modo sarebbe stato quello di cedere al ricatto e scambiare la bacchetta con Ron. Era pronto a tutto per lui, ma gliel’avrebbero permesso? Nessuno avrebbe accettato il rischio di un secondo mago oscuro, ancora più temibile di Voldemort e armato per giunta della bacchetta più potente in circolazione. Di sicuro l’avrebbero ostacolato. Doveva agire il prima possibile e da solo.
Doveva saperne di più sulla Bacchetta. Nulla è eterno, e doveva esserci assolutamente un metodo per neutralizzarla o distruggerla. Una soluzione che già da parecchie settimane cercava vanamente doveva trovarla in venti giorni, senza Hermione e alcuna idea da cui partire.
Era nella sala comune di Grifondoro a pensare. Doveva lasciare il castello per qualche giorno. Prese un bigliettino di pergamena e lo scrisse al ministro e ne lasciò uno per Ginny e Hermione. Infilò il mantello e qualche vestito nella borsa magica e senza attendere risposta dal ministro si diresse in presidenza. Cercò di non farsi notare. Meno persone sapevano della sua partenza e meglio era.
Bussò alla porta ed entrò all’invito della preside. La McGrannit lo attendeva seduta dietro alla scrivania, come se sapesse già il motivo della sua visita. Accanto a lei vi era il ritratto di Silente che gli sorrideva. Aveva l’impressione che avessero appena avuto una discussione concitata e che il vincitore fosse stato il vecchio preside dagli occhiali a mezza luna.
«Buon giorno professoressa» le disse lui cortesemente.
«Buon giornio a te Potter» contraccambiò secca. Decise di andare dritto al punto per non irritare la preside.
«Devo allontanarmi per qualche giorno da scuola… per via della Bacchetta» le disse sperando che accettasse.
«Se te lo negassi sono certa che ci andresti comunque quindi non posso che augurarti buona fortuna e … Harry, per qualsiasi cosa hai bisogno sai dove trovarci» disse lei ammiccando al ritratto di Silente.
«Grazie mille!» disse rimanendo imbambolato davanti alla scrivania stupito che non avesse cercato di fermarlo.
«Sei ancora qui? Guarda che potrei cambiare idea!» le disse la McGrannit sorridendogli.
Prese della polvere magica ed entrò nel camino.

*

Decise di andare da Olivander, il vecchio venditore di bacchette, anche se dubitava che potesse aiutarlo in alcun modo ma nella situazione delicata in cui era non poteva permettersi di scartare nessuna possibilità. Per non perdere ulteriore tempo si smaterializzò direttamente davanti al negozio attento che nessuno lo vedesse o peggio che lo seguisse. Quando fu certo di essere solo entrò nel negozio, sorridendo ricordandosi quando, per la prima volta vi era stato portato da Hagrid.
La campanella sulla porta annunciò la presenza di un cliente e poco dopo Olivander arrivò dalla cima di una scala scorrevole, attaccata agli scaffali, proprio dietro il bancone. Quando lo vide per poco non cadde dalla scala per scendere a stringergli la mano.
«Potter! È un piacere vederla qui!» esclamò andandogli incontro.
«Il piacere è mio signor Olivander! Vedo che ha rimesso in piedi il negozio!» disse Harry
La faccia del venditore di bacchette si rabbuiò leggermente forse ricordando la disavventura dell’anno precedente, ma poi tornò serio e gioviale.
«In cosa posso aiutarla?» chiese lui penetrandolo con lo sguardo dei suoi occhi color ghiaccio.
«Preferirei parlarne in privato e con calma se non ti dispiace» gli rispose.
Il vecchio continuò a fissarlo per un’istante ma ad Harry parve un eternità, poi si avviò verso la porta d’ingresso e sostituì il cartello APERTO con quello con scritto CHIUSO.
«Seguimi» gli disse semplicemente avviandosi dietro gli scaffali da dove aveva fatto il suo ingresso. Il retrobottega era un vero e proprio labirinto di mobili stracolmi di confezioni di bacchette. Ad un certo punto si fermò di fronte ad una piccola porta di legno, che ad un occhio poco attento poteva confondere con il lato di una credenza. Harry lo seguiva in silenzio, con le mani sotto al mantello, pronto ad agire al primo segnale di pericolo. Olivander spalancò la porta e con un minimo tocco della bacchetta accese le luci. Harry si trovò dentro al laboratorio dell’unico fabbricatore di bacchette dell’Inghilterra. La stanza presentava verso la sua fine un tavolino circondato da due poltrone. Poco oltre, si snodava un tavolo a forma di ferro di cavallo ricolmo di vasetti e strumenti e tronchetti di legno di varie lunghezze e colori, che arrivava a ridosso della porta da cui erano entrati. Olivander lo fece accomodare e si avvicinò ad un mobiletto poco distante e si girò verso di lui.
«Whisky incendiario o Burrobirra?» gli chiese cordialmente.
«Una Burrobirra, grazie!» gli disse ringraziandolo.
«Ah voi giovani! Preferite roba leggera!» e riempiendosi un boccale si sedette di fronte a lui porgendogli la bottiglia di Burrobirra. Harry ringraziò e iniziò a sorseggiare la bevanda.
«Immagino che non sia una visita di piacere ad un vecchio compagno di disavventure» disse lui rompendo il pesante silenzio che era calato nella stanza.
Harry si alzò e attraverso incantesimi non verbali isolò la stanza da eventuali orecchie indiscrete.
«Solo per precauzione» disse giustificandosi, rivolto al venditore. «In effetti sono qui per una questione importante e delicata che non deve trapelare in alcun modo» proseguì in tono di ammonimento.
«La Bacchetta di Sambuco» disse lui assorto a contemplare il vuoto.
«Esattamente»
«Sapevo che prima o poi saresti venuto da me, ma non pensavo così presto. La situazione deve essere più grave di quello che viene detto dal Ministero» disse lui.
«Infatti, è così. Ci sono dei maghi oscuri che vogliono impossessarsi della bacchetta e … hanno rapito Ron» disse lui fermandosi incerto non sapendo se stava rivelando troppo.
«Povero ragazzo. Immagino che abbiano proposto uno scambio, giusto?» disse lui penetrandolo con lo sguardo e leggendo la proposta affermativa nei suoi occhi.
«Si. Ma non è per questo che son qui. Devo trovare un modo per distruggere la Bacchetta e porre fine al ciclo di morte che si porta dietro da quando è in circolazione. Puoi aiutarmi?»
«No. Per quanto vorrei no. Se fosse una bacchetta come tutte le altre avrei potuto. Basta soltanto spezzarla e privarla del suo nucleo magico con un particolare incantesimo. Ma la Stecca della morte è protetta da centinaia d’anni d’incantesimi che la preservano da qualsiasi graffio, esplosione o maltrattamento. Anche colpendola contemporaneamente con tutte le bacchette che ho venduto nel corso della mia vita non gli faresti un graffio. La magia che la pervade è talmente potente che non ne esiste una su tutta la terra che possa essere talmente forte da poterla distruggere. Mi dispiace ma non posso aiutarti» disse lui.
«Fa niente. Dovevo provarci comunque. Non la trattengo oltre e grazie» disse alzandosi e stringendogli la mano.
«Aspetta Potter! Non essere così frettoloso. Ho detto che io non posso aiutarti, non che è impossibile. Avevo un libro, Gli Oscuri Segreti delle Bacchette Magiche, che parlava di come potenziare o distruggere le bacchette. Vi era trattato anche questo argomento in modo più dettagliato, ma non ricordo cosa diceva. Mannaggia alla mia memoria!» disse lui cercando di ricordare.
«Ce l’ha ancora questo libro?» chiese Harry, sollevato di aver trovato almeno una traccia da cui partire.
«Purtroppo no. Quando vennero qui i mangiamorte portarono via tutto quello che poteva servire al Signore Oscuro per risolvere il problema della connessione tra la tua bacchetta e la sua. Però so dirti chi l’ha presa: erano mascherati ma riconobbi la voce di quel viscido bastardo di Lucius Malfoy. Molto probabilmente ce l’avrà ancora lui!» disse.
Doveva andare a villa Malfoy e chiederlo in prestito o nel peggiore dei casi rubarlo. Facile! Pensò ironico.
«Non so come sdebitarmi Olivander! Mi ha dato un prezioso aiuto!» disse sinceramente. Ora aveva una pista da seguire. Nulla di certo, ma era già qualcosa.
«Hai già fatto abbastanza per me e per il mondo magico per la tua età! Questo è la cosa più importante. Io sono solo un vecchio che non ha più bisogno di niente. Ma se dopo che sarà finita questa faccenda avrai tempo per aiutarmi a trovare un apprendista te ne sarò grato, non vorrei buttare il lavoro della mia vita al vento...» gli disse sorridendo e accompagnandolo all’ingresso secondario della bottega.
«Arrivederci allora» lo salutò Harry.
«Arrivederci Potter! E abbi cura di te!» gli disse il vecchio appoggiato allo stipite della porta.
Uscì che il pomeriggio era praticamente finito e non gli parve una buona idea fare visita a casa del suo ‘acerrimo’ nemico a quell’ora così si diresse verso il centro di Diangon Alley dove affittò con falso nome, una stanza in una locanda su una strada secondaria.



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MessaggioTitolo: Re: HARRY IN MISSIONE! by TEX   Harry - HARRY IN MISSIONE! by TEX EmptyMer Set 21 2011, 15:56

*

La mattina dopo pagò l’oste e si allontanò. Mentre si dirigeva verso un luogo fuori mano per smaterializzarsi si ricordò delle parole del preside: non era cortese smaterializzarsi direttamente nelle case altrui. Esse devono avere la possibilità di decidere se farti entrare o meno, e poi vi era il rischio di incappare in qualche sortilegio anti intruso. Era già stato a Villa Malfoy, ma aveva visto solamente le segrete e una stanza della casa. La smaterializzazione richiedeva di essere stato almeno una volta nel posto ma lui all’esterno non l’aveva mai vista. Doveva prendere per forza il Nottetempo. Per non destare sospetti negli stravaganti autisti del mezzo decise di prenderlo in un luogo comune, fuori dal Paiolo Magico. Si tolse gli occhiali e si avvolse completamente nel mantello per non rivelare la sua identità.
Svoltato l’angolo, si fermò di botto. Una chioma bionda spuntava da dietro l’edizione mattutina de “La Gazzetta del Profeta”, al tavolino di un bar: anche senza gli occhiali poteva riconoscerla. Era Draco Malfoy in persona.
Inforcati gli occhiali si avvicinò e si sedette allo stesso tavolo ma il Serpeverde non alzò nemmeno lo sguardo per vedere chi si fosse seduto di fronte a lui. Aspettò qualche minuto che quegli smettesse di leggere. Poi vedendo che non era intenzionato a farlo decise di interromperlo lui.
«Ciao Draco» lo salutò a bassa voce.
Il Serpeverde, che tutti poteva aspettarsi di vedere, tranne Harry Potter, balzò in piedi dalla sorpresa. Dopo qualche istante di sconcertamento si risedette con un ghigno stampato in faccia.
«Hai il cappuccio in faccia perché qualcuno ti ha sfigurato Potter?» disse come saluto.
«Anche se immagino che ti farebbe piacere, no, nessuno mi ha sfigurato. Meno persone sanno che non sono al castello e meglio è…» replicò Harry.
«Tranquillo, solo se fossi io a cambiarti i connotati sarei contento. E dimmi, come mai ti sei fatto riconoscere dal sottoscritto?» disse rivolgendogli uno sguardo carico d’odio ma anche di curiosità.
«Mi serve il tuo aiuto…» disse Harry semplicemente, decidendo che era meglio giungere al punto subito senza girarci attorno. La reazione di Draco fu proprio come se l’era immaginata.
«TU! Vieni da me a chiedere aiuto??!!» esclamò accendendosi di rabbia «Da quando ci siamo conosciuti non hai fatto altro che rovinarmi la vita e ora vieni da me per chiedere aiuto! Lo sai che da quando ho lasciato Hogwarts, ho cercato un lavoro onesto, ma ho ricevuto solo porte in faccia?? Nessuno vuole avere che fare con me e la mia famiglia!» proruppe con un impeto che stupì Harry che pensava che, come al solito, si sarebbe controllato benissimo. La sua frustrazione doveva essere molta.
«La risposta è no!!» chiuse secco.
Harry si vide svanire dinnanzi la possibilità di mettere le mani su quel libro, ma non potendo abbandonare Ron al suo destino cercò di farlo ragionare:
«Tu incolpi me di quanto pensa e dice la gente su di te e sulla tua famiglia, ma non è me che devi accusare, ma voi e basta! Chi ha seguito Voldemort, chi voleva sterminare mezzosangue e babbani?? Di certo non io! Ho fatto tutto quello che ritenevo giusto per evitare una cosa che non avrebbe mai dovuto accadere. E tu lo sai che è così! Te ne sei accorto l’anno scorso, quando eri in ostaggio con la tua famiglia di Voldemort, quanto era sbagliato ciò che stava succedendo. Ma sei troppo orgoglioso per ammetterlo. Anche tua madre, alla sua maniera se ne è accorta!» preso dalla foga si alzò dal tavolo e si mosse verso la strada. Fece pochi passi, ma si sentì richiamare indietro, così si voltò.
«Ok, accetto di aiutarti, ma sappi che non lo faccio per te. Lo faccio per me e per il buon nome della mia famiglia così che non venga ricordata per sempre e soltanto come sostenitrice del Signore Oscuro!» disse stringendo i pugni, tornando a sedersi.
«Cosa ti serve?» chiese con tono fintamente distaccato non riuscendo però a celare del tutto la curiosità.
«Non siamo nel posto adatto per parlarne» rispose lui. Infatti si era accorto che la loro discussione aveva attirato gli sguardi dei presenti e di qualcuno di passaggio sulla strada, «spostiamoci da qui».
Draco annuì e seguì Harry in strada. Quando furono lontani da orecchie indiscrete Harry iniziò a parlare:
«Mi serve un libro Draco, e so di certo che lo ha la tua famiglia» gli disse.
Draco, senza chiedere come facesse ad esserne così certo gli afferrò il braccio e si smaterializzò davanti al cancello della sua villa.
«Seguimi!» disse in tono che non ammetteva repliche.
Passarono per un vecchio cancello in ferro battuto poi attraverso un grande giardino ricolmo di fiori di ogni ordine e grado. Harry si era perso nell’osservare quello splendore e non si era accorto di essere arrivato a pochi metri dall’ingresso del castello.
Draco entrò facendogli segno di aspettare, poi sporgendosi fuori gli disse: «Sei fortunato, mia madre non è in casa».
La porta d’ingresso dava su un corridoio rivestito, dal pavimento alle pareti di pietra, e illuminato da candele che rendevano l’ambiente tetro e minaccioso. I passi rimbombavano e si moltiplicavano creando tensione nell’aria. Draco si fermò in prossimità di una sala. Harry la riconobbe: era quella in cui, l’anno prima, era stato prigioniero dei mangiamorte. Al posto di entrarvi aprì una porta di legno massiccio sulla sinistra e vi entrò: era la biblioteca di casa Malfoy.
Su tutte e quattro le pareti vi erano librerie, anch’esse in legno, che salivano a perdita d’occhio in altezza, nascondendo il soffitto della sala. Era stata certamente modificata con la magia.
Con un incantesimo non verbale provò ad appellare il libro, ma non ebbe successo. Draco doveva aver capito cosa aveva tentato e se la ghignò.
«Non è così semplice, i libri vanno cercati»
«Bene» disse Harry ironico, «ci vorrà un’eternità» .
«Allora ti conviene iniziare subito» ribatté beffardo Malfoy andando a sedersi al tavolo al centro della sala.
Rassegnato a quell’ingrato, ma necessario compito, iniziò a far passare una libreria alla volta. Vi erano libri di ogni ordine e grado e, stupendosi, trovò anche autori della letteratura babbana. Decise di non farne parola per non compromettere il motivo per cui era lì.
Aveva appena finito di far passare il secondo livello della biblioteca quando la porta della stanza si aprì. Il già presente gelo si fece più intenso: era arrivata la madre di Draco.
«Ah, sei qui! Non ti trovavo» disse lei «cosa stai facendo?» chiese lei.
Malfoy, per tutta risposta, non aprendo bocca, fece un cenno verso di lui. Narcissa Malfoy seguì lo sguardo del figlio, e quando vide chi era presente nella stanza passò, in volto, dal tipico biancastro a un leggero rosa pallido, quasi umano, dalla rabbia.
«TU! COME OSI! IN CASA MIA!» farfugliò urlando senza controllo. Poi riprendendo il solito contegno caratteristico della famiglia Malfoy, sfilò la bacchetta dalla manica e la puntò verso di lui.
Harry passò lo sguardo dalla madre al figlio portando la mano alla bacchetta, pronto a difendersi. Non fece a tempo a impugnarla che Draco si era alzato, e con eleganza si era frapposto tra lui e la madre. Alzò il braccio e abbassò la bacchetta sguainata della donna, che rimase stupita dal gesto. A sua volta Harry fece lo stesso.
«Perché mi fai questo Draco?» chiese lei gelida, «dopo quello che ho fatto per salvarti…» e poi si fermò mordendosi il labbro, essendosi accorta di aver parlato troppo.
«Dimmi madre. Cosa hai fatto per me?» chiese calmo Draco. Un silenzio tombale cadde nella sala. Harry rimase sorpreso. Aveva pensato che sua madre gli avesse rilevato tutto.
«Non ti ha detto niente?» chiese Harry.
«Taci Potter» disse rivolto a lui, per poi insistere con sua madre: «cosa hai fatto?».
Sua madre si lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, accorgendosi che la verità non poteva più rimanere nascosta.
«L’anno scorso» iniziò guardando Harry «quando ci fu la battaglia ad Hogwarts, scoprii che il Signore Oscuro voleva ucciderti una volta che avesse vinto. Gli mentii dicendo che Potter era morto, quando, non so come, era sopravvissuto per la seconda volta alla maledizione senza perdono. Così lui poté sconfiggerlo».
Sembrava sollevata da un grosso peso. Sembrava più serena.
«Madre» disse Draco, «ciò che hai fatto ti fa onore» e l’abbracciò.
Harry era senza parole. Non si sarebbe mai aspettato una scena del genere in quella famiglia. Per uscire da quella situazione di imbarazzo disse alla madre: «se non ti dispiace, puoi chiedere all’elfo di preparare il pranzo qui?» e tornò a sedersi al tavolo. Narcissa a sua volta uscì dalla stanza e Harry tornò alla sua ricerca, ma fu subito interrotto da Draco.
«Serve una mano Potter?» chiese con un tono per niente odioso. Harry era restio, ma alla fine acconsentì.
«Si grazie. Sai dove posso trovare “Segreti oscuri delle bacchette magiche”?» gli chiese.
«E non potevi chiedermelo subito?» e grazie ad una scala magica salì tre livelli sopra il suo, prese il libro e glielo lanciò di sotto, poi come se niente fosse tornò al suo posto.
«Grazie» disse Harry sinceramente e lo seguì al tavolo. Il libro era vecchio e logoro ma ancora ben leggibile. Iniziò a sfogliarlo ma sorse subito un problema: era in una lingua sconosciuta.
«Dannazione!» si lasciò sfuggire un’imprecazione.
«A pancia piena si ragiona meglio Potter, non lo sai?» lo punzecchiò lui.
Harry alzò lo sguardo e vide che il tavolo era apparecchiato e i vassoi erano pieni di cibo. Draco aveva già afferrato una forchetta e iniziato a mangiare. Aveva fame anche lui, ma la prudenza gli suggeriva caldamente di non toccarlo. Draco, capendo i dubbi di Harry disse: «ti do la mia parola che non sono avvelenati!». Harry prima assaggiò il cibo, poi iniziò a mangiare con gusto.
Finito di mangiare riprese a sfogliare il libro. Ora che lo aveva recuperato, non era in grado di tradurlo.
«Hai il libro adesso. Penso che tu possa andare» disse Draco.
Aveva abusato dell’ospitalità abbastanza. Si alzò aspettandosi lo stesso dal padrone di casa, ma non si mosse.
«Grazie di tutto» gli disse.
«Stavo scherzando Potter. Secondo te mi sentirei in pace con me stesso, se il massimo che posso fare per aiutarti è darti un libro? Raccontami cosa è successo e vediamo cosa si può fare» disse lui.
Harry titubante gli raccontò ciò che era successo, omettendo però di parlare delle visioni. Non voleva dare motivo al Serpeverde di prenderlo in giro.
«E il libro che doveva aiutarmi a risolvere parte del problema è in una lingua sconosciuta» concluse Harry.
«Bene Potter, vedo che posso esserti d’aiuto ancora» disse lui dondolandosi sulla vecchia sedia su cui era seduto.
«Conosci questa dannata lingua?» chiese Harry stupito. Non credeva alle sue orecchie.
«Certo che no. Conosco qualcuno che la sa tradurre» rispose Draco beato dal sapere che il suo interlocutore fosse in difficoltà.
«Non farti tirare fuori le parole di bocca Draco, è di vitale importanza riuscire a tradurre questo libro!» riprese Harry irritato dal comportamento del serpeverde. Era abituato a lui, ma in quel frangente delicato, non sapeva se si sarebbe trattenuto dal lanciargli una maledizione.
«Bene. Ti dico tutto a una condizione» continuò lui sedendosi composto e mettendosi serio, a braccia conserte.
«Sarebbe?» chiese, aspettandosi qualcosa di infattibile.
«Vengo con te in questa missione...» disse Draco, subito interrotto da Harry.
«Accetto. Ma anch’io ho una condizione. Possiamo piantarla di punzecchiarci come due idioti? Non siamo a scuola. Inoltre ne va della vita di altre persone. Non solo della nostra.» disse il Grifondoro sperando di far capire la reale importanza della missione e del pericolo a cui sarebbero andati incontro.
«Mi sembra ragionevole, ci sto. Ecco quello che so: mentre sostenevamo il signore oscuro ho dovuto accompagnare mio padre per un compito. Siamo andati da un vecchio libraio che conosceva diverse lingue, tra cui questa. Avevamo con noi questo libro e l’abbiamo fatto tradurre per il Tu-Sai-Chi. Sfortunatamente non conteneva nulla che lui non conoscesse già. Siamo stati puniti per questo. La traduzione l’ha distrutta lui» disse amareggiato.
«Mi spiace…» disse Harry cercando di essere gentile, ma Draco ignorò l’interruzione e proseguì.
«Questo vecchio ha una libreria nella parte babbana di Londra, nel quartiere vecchio della città, in Bookland Street. Se vuoi ti ci posso portare anche subito. Il nome del libraio è Cinereus…» concluse.
«COSA HAI DETTO?» disse balzando in piedi completamente spiazzato passandosi una mano nei capelli.
«Sei sordo Potter? Ho detto che il suo nome è Cinereus». Ribadì lui sorpreso da quello scatto improvviso.
«Per la barba incolta di Merlino, ne sei certo?!»
«Si. Lo conosci?» rispose il padrone di casa evitando sarcasmi inutili.
«In un certo senso. Ti spiego più tardi, ora mi servirebbero carta, penna, inchiostro e… hai un gufo?.»
«Ecco» . Con un incantesimo non verbale fece comparire tutto sul tavolo.
Scrisse una lettera alla preside e una al ministro aggiornandoli sulle novità e chiedendo a quest’ultimo di mandare qualcuno a sorvegliare l’edificio. Sarebbero arrivate in nottata. Avrebbe avuto così l’intero pomeriggio per indagare e scoprire il vero ruolo di Cinereus nella faccenda. Sempre che l’avesse trovato. Le possibilità erano minime, ma doveva sperarci.
«Grazie Draco. Possiamo andare.» disse lasciando uscire il gufo, completamente nero, dall’enorme finestra.
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MessaggioTitolo: Re: HARRY IN MISSIONE! by TEX   Harry - HARRY IN MISSIONE! by TEX EmptyMer Set 21 2011, 15:57

*

«E’ questo il posto?» chiese Harry scrutando la strada.
«Sì. Ho preferito smaterializzarmi una cinquantina di metri prima, per evitare di dare nell’occhio» disse il Serpeverde.
«Hai fatto bene, andiamo adesso» riprese lui
«Seguimi»
Era un strada piena di librerie, alcune delle quali molto stravaganti. Il posto ideale per mimetizzarvi una libreria magica.
«Eccolo, è quella la bottega» gli indicò Draco.
«Si, la riconosco» disse Harry più per sé che per il compagno.
«Scusa?»
«Niente niente…» disse lui imbarazzato «entriamo».
Harry spinse la porta ed entrò seguito da Draco. La libreria era deserta e non c’era nessuno nemmeno al bancone. Harry si avvicinò e suonò il campanello sul tavolo. Dopo qualche secondo comparve una donna di mezza età.
«Buongiorno, posso aiutarvi?» chiese lei studiando i due ragazzi.
«Stiamo cercando Cinereus per…» incominciò Harry ma fu subito interrotto dalla signora.
«NON C’E’! MIO MARITO NON E’ IN CASA! ANDATE VIA!» sbottò lei. I due amici rimasero impietriti. Nessuno dei due si aspettava una reazione del genere, soprattutto da una donna anziana.
«E’ una questione della vitale importanza!» riprese Harry irritato.
«ANDATE VIA, HO DETTO!» gli urlò contro la donna. A quel punto Harry gli si avvicinò, e aprendo il primo bottone della camicia, le mostrò il distintivo da Auror che vi era nascosto.
«Grazie al cielo! Scusatemi… Pensavo fossero ancora loro...» disse la donna.
«Loro chi?» chiese Draco, che non aveva visto cosa aveva mostrato il compagno alla vecchia.
«Quelli della setta…» rispose lei torcendosi le mani nervosa «l’hanno preso… Maledetti!» continuò la donna.
«Ci dispiace. Stiamo cercandolo. E’ l’unico che può aiutarci a mettere fine a questa brutta storia. Faremo di tutto per salvarlo signora» disse Harry. Draco annuì.
«Grazie! Ve ne sarò per sempre grata! Ora seguitemi nel retrobottega, qui non è un posto sicuro per parlare, potrebbero sorvegliarlo. Anche mio fratello si sta adoperando per salvarlo. Lui ne sa molto più di me. Ve lo faccio conoscere» disse lei avviandosi attraverso la porta dietro il bancone.
Entrarono in un magazzino pieno di scatoloni e libri impilati qua e là. Oltrepassato entrarono in una sala con un tavolo e delle poltrone verdi pisello. Su una di esse vi era sprofondato un uomo di spalle concentrato al massimo nella lettura di un libro antico.
«Fratello. Queste due persone, sono venute per aiutarci a trovare Cinereus» disse lei rivolto all’uomo. Quando questo si girò, entrambi rimasero a bocca aperta: lo conoscevano bene.
«Professor Uglick!» esclamarono all’unisono.
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MessaggioTitolo: Re: HARRY IN MISSIONE! by TEX   Harry - HARRY IN MISSIONE! by TEX EmptyMer Set 21 2011, 20:04

DEVI avvisare, se nel testo è presente un'eventuale partenza di Harry con Draco.. o schiatto qua davanti al pc! Very Happy
Cooomunque.. l'idea mi piace, devo dire.
Mi ha un po' stupito l'idea di nessun battibecco tra Harry e Draco... mi mancano, devo dire. é un bel testo, piacevole da leggere, devo dire, anche se forse un po' troppo veloce.
La donna, forse si calma troppo all'arrivo dell'auror, magari potresti ancora lasciarle un po' di diffidenza finchè non capisce che il ragazzo è Harry Potter, il-bambino-che-è-sopravvissuto, lo sappiamo. Very Happy
E Uglick.. quanto mi piace quel
Citazione :
fratello
? Very Happy
Complimentoni!
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Anny Baggins

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MessaggioTitolo: Re: HARRY IN MISSIONE! by TEX   Harry - HARRY IN MISSIONE! by TEX EmptyGio Set 22 2011, 00:36

Uhm uhm...
1) Binky ha ragione: è un po' troppo veloce.
2) Ci sono alcune sgrammaticature e "appesantimenti" a livello lessicale e/o di sintassi.
3) Manca un po' di "cuore".

Poi, è la stessa Diagon Alley che è una strada, non può avere "strade secondarie"... E poi non ce lo vedo Harry che paga un oste, come se fosse un Hobbit al Puledro Impennato di Brea... Razz
La parte in cui Draco e Harry arrivano a casa di Cinereus mi ha ricordato l'arrivo di Voldemort a casa di Gregorovich.

Insomma: la ricerca del libro in casa Malfoy mi sembra un'idea valida, ma andrebbe sviscerata più a fondo, soprattutto per quanto riguarda emozioni e sentimenti... e un po' di ambiente in più non ci sta male!



Oddio che cattiveria ho cacciato fuori oggi...
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kinderangie

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MessaggioTitolo: Re: HARRY IN MISSIONE! by TEX   Harry - HARRY IN MISSIONE! by TEX EmptyGio Set 22 2011, 19:09

L'idea mi piace molto!
Se dovesse piacere si possono sempre aggiungere ambiente e cuore e ci si può soffermare di più sui particolari.
Ma la cosa importante è avere una nuova versione per eventualmente coinvolgere Draco....anche SENZA la morte di Lucius!!!

Diagon Alley è una strada, ma ha anche dei vicoletti...ricordiamoci che Ron viene quasi rapito all'inizio del nostro libro proprio in un vicoletto nascosto!

Ci sono un po' di erroretti e qualche imprecisione:

Citazione :
Per non perdere ulteriore tempo si smaterializzò direttamente davanti al negozio attento che nessuno lo vedesse o peggio che lo seguisse.
E' partito dall'ufficio della McGranitt (con una n e due t....ricordatelo!) con la metropolvere, quindi penso che arriverà così da Olivander.... e non smaterializzandosi.

Citazione :
Ad un certo punto si fermò di fronte ad una piccola porta di legno, che ad un occhio poco attento poteva confondere con il lato di una credenza. Harry lo seguiva in silenzio, con le mani sotto al mantello, pronto ad agire al primo segnale di pericolo. Olivander spalancò la porta e con un minimo tocco della bacchetta accese le luci. Harry si trovò dentro al laboratorio dell’unico fabbricatore di bacchette dell’Inghilterra. La stanza presentava verso la sua fine un tavolino circondato da due poltrone. Poco oltre, si snodava un tavolo a forma di ferro di cavallo ricolmo di vasetti e strumenti e tronchetti di legno di varie lunghezze e colori, che arrivava a ridosso della porta da cui erano entrati.
- ad un occhio poco attento SI poteva confondere
- la stanza presentava SUL FONDO un tavolino
- "Poco oltre" non ci sta bene

Citazione :
dove affittò con falso nome, una stanza in una locanda su una strada secondaria.
strada secondaria o meno....non credo che ci sia nessuno a Diagon Alley che non conosca il Prescelto...colui che ha sconfitto Voldy... insomma forse sarebbe meglio dire a Londra babbana!!!

Citazione :
ma non è me che devi accusare, ma voi e basta!
ma non è me che devi accusare, siete voi i soli responsabili!

Citazione :
Al posto di entrarvi aprì una porta di legno massiccio sulla sinistra e vi entrò: era la biblioteca di casa Malfoy.
Non vi entrarono; aprì invece una porta sulla sinistra e.....etc, etc.

Citazione :
Rassegnato a quell’ingrato, ma necessario compito, iniziò a far passare una libreria alla volta. Vi erano libri di ogni ordine e grado e, stupendosi, trovò anche autori della letteratura babbana. Decise di non farne parola per non compromettere il motivo per cui era lì.
Aveva appena finito di far passare il secondo livello della biblioteca quando la porta della stanza si aprì

iniziò a SCORRERE una libreria alla volta...
Aveva appena finito di CONTROLLARE il secondo livello....
Citazione :
Aveva pensato che sua madre gli avesse rilevato tutto
RIVELATO

Citazione :
«Eccolo, è quella la bottega» gli indicò Draco.
«Si, la riconosco» disse Harry più per sé che per il compagno.
«Scusa?»
Non mi pareva che Harry fosse mai stato al negozio di cinereus nè che l'avesse visto in nessuna visione. Il capitolo in cui Cin viene rapito è dal punto di vista del MO !!!

Sono stata un po' puntigliosa, ma nemmeno troppo!!!

Comunque torno a dire che mi è piaciuto molto!
Bravo!
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MessaggioTitolo: Re: HARRY IN MISSIONE! by TEX   Harry - HARRY IN MISSIONE! by TEX EmptyGio Set 22 2011, 20:00

a me piace molto, anche se però farei un po' più lungo il colloquio con la McGranitt.. Malfoy secondo me dovrebbe fare un po' "penare" Harry prima di acconsentire ad aiutarlo magari con qualche commento acido e diffidente..Very Happy
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Aberforth Silente

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MessaggioTitolo: Re: HARRY IN MISSIONE! by TEX   Harry - HARRY IN MISSIONE! by TEX EmptyGio Set 22 2011, 21:48

A me è piaciuto molto! E bravo Tex! Wink
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MessaggioTitolo: Re: HARRY IN MISSIONE! by TEX   Harry - HARRY IN MISSIONE! by TEX EmptyVen Set 23 2011, 11:30

complimenti Tex, è un bel testo!
però ci sono alcune cose che secondo me andrebbero messe a posto...

Il signor Olivander secondo me appare troppo "normale", cioè lui è più misterioso quando parla e non sempre è così gentile. Inoltre in certi momenti sembra che Harry gli dia del tu, e poi del lei... scratch

Draco mi sembra troppo accondiscendente, e la parte dell'abbraccio con la madre non mi ha convinto. Possibile che ancora non sapesse?e possibile che due secondi dopo aver saputo, è libero da ogni rancore nei confronti di Potter?secondo me dovrebbe essere ancora intollerante e inflessibile, forse giusto un po' meno del solito.

In ultimo come ti hanno già detto forse la moglie di Cinereus si calma troppo presto nel capire che harry è un auror, poi non so... probabilmente la faccia di Harry e di un Malfoy dovrebbe riconoscerle, magari non subito.

Per il resto è un testo scorrevole e pieno di idee! Smile
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MessaggioTitolo: Re: HARRY IN MISSIONE! by TEX   Harry - HARRY IN MISSIONE! by TEX EmptyLun Ott 03 2011, 21:09

Grazie a tutti per i complimenti e le precisazioni! Very Happy Ho notato una cosa: è più facile accorgersi delle sviste altrui e non delle proprie, seppur esse madornali! Grazie dunque a chi ha la pazienza di farle notare!!! Very Happy
Mi devo rimettere a scrivere o perdo la mano! Shocked ahahahhaha
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MessaggioTitolo: Re: HARRY IN MISSIONE! by TEX   Harry - HARRY IN MISSIONE! by TEX EmptyMar Ott 04 2011, 15:31

Innanzitutto, scusa se ci ho messo così tanto a leggerlo!
Per quanto riguarda le critiche, quoto pienamente i commenti di ANgie e di Tess.

Per quanto riguarda i complimenti: si, aggiustando le cosine che hanno già scritto loro, mi piace come idea, è un buon modo per incastrare le cose, il libro, e anche altro!
Potrebbe andare, quindi, bravo Tex!!!
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MessaggioTitolo: Re: HARRY IN MISSIONE! by TEX   Harry - HARRY IN MISSIONE! by TEX EmptyMar Ott 04 2011, 16:58

le critiche sono state fatte a mio parere praticamente tutte! Wink inutile girare il coltello nel dolce... Razz

ti dirò, il richiamo presente nel testo di HArry che va finalmente nella libreria dove Cinereus è stato rapito è una gran bella cosa!!! Very Happy Acciderbolina... qui c'è l'aggangio con capitolo 2... un bel modo per tenere HP8 tutto d'un pezzo!!! Very Happy

se non finirai presto a spalar carbone nelle fornaci di messer satanasso ... avremmo modo di leggere ancora qualcosa di te!!! Cool
tante care cose!!! Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: HARRY IN MISSIONE! by TEX   Harry - HARRY IN MISSIONE! by TEX EmptyMar Ott 04 2011, 17:09

molto bello tex! complimenti! Very Happy
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