Il pasticcio di rognone nel suo piatto era ancora intatto, il suo sguardo era distratto; era perso nei suoi pensieri.
La notizia dei quattro auror morti a settembre, gli aveva cagionato una certa irrequietezza, e il fatto che i Maghi Oscuri responsabili di questa tragedia si facessero vivi solo all’apparizione di Minami non poteva certo essere una coincidenza.
Inoltre le parole del cilindro del professor Willis lo avevano fatto pensare. E se quel cappello sapesse davvero rispondere alle sue molte domande?
Aveva trangugiato il primo boccone del pasticcio di rognone quando in Sala Grande planarono centinaia di gufi, alcuni con un pacco, altri con delle lettere e altri con la Gazzetta del Profeta, ma quello che volava verso Harry, un barbagianni, portava un rotolino di pergamena.
Dovette spostare un piatto di costolette per evitare che il gufo vi atterrasse sopra, ma in compenso rovesciò il bicchiere di idromele di Ron, al quale si bagnò la veste << Miseriaccia! Guarda, Harry! Spero che sia una lettera importante altrimenti ti ammazzo al posto suo! Oh, grazie Hermione….>> aggiunse, perché Hermione gli stava ripulendo la veste con una fattura
<<Ron, non ti muovere, dai…ok, ecco fatto>>. I due si scambiarono un sorrisetto, che ai vecchi tempi avrebbe fatto sentire Harry stranamente solo, ma ora aveva Ginny, e la storia tra Ron e Hermione lo rendeva solo felice per loro. Proprio Ginny ora era seduta al suo fianco, bella come sempre, e, come lui, non aveva ancora proferito parola, bensì mangiava e beveva lanciando ad Harry brevi occhiate e sorrisetti simili a quelli di Hermione a Ron.
La sua bellezza era sorprendente, il suo volto sembrava illuminato, e gli sembrava ancora più bella da quella sera alla Torre di Astronomia.
Stupidamente si era dimenticato della lettera portata dal barbagianni che aveva lasciato il rotolino di pergamena vicino al piatto e se n’era andato, e rimase lievemente sorpreso quando, vide che il messaggio era di Kingsley Shacklebolt, che appena due giorni prima gli aveva riferito delle morti degli auror.
Harry,
devo parlarti urgentemente, ma sarebbe meglio che stavolta tu venissi qui al Ministero, perché il mio continuo venire ad Hogwarts potrebbe essere sospetto per coloro, sono quasi certo, tentino di spiarci per scoprire il nascondiglio della Bacchetta di Sambuco.
Temiamo che questi Maghi Oscuri si trovino ad Hogwarts e cerchino di rubare la Bacchetta. Credo che possiamo convenire che sia così, visto che ieri notte, è stato ritrovato il cadavere di uno dei nostri Auror di pattuglia, colpito con l’anatema che uccide, non c’è dubbio, e ritengo che uno di loro stia cercando di avvicinarsi a te e rubare la bacchetta senza entrare in contatto diretto con te. Dobbiamo trovare un nascondiglio Harry, quindi oggi pomeriggio vieni nel mio ufficio alle 16:00.
Kingsley Shacklebolt, il
Il Ministro della Magia
Harry rilesse due volte e riferì tutto a Ron e Hermione.
<<Lo sapevo!>> esclamò Hermione <<Me lo sentivo che stava succedendo qualcosa>>. <<Accidenti Harry, è proprio una cosa seria eh?>> domandò Ron, come se non fosse già chiaro che la situazione fosse più che seria.
Harry annuì pensieroso, e capì che anche i due amici erano preoccupati. Stampò un bacio sulla guancia a Ginny, rivolse un cenno di saluto ai due amici e uscì a passo spedito dalla Sala Grande che solo ora si stava riempiendo e con il brusio che aumentava.
…………….
Quando alle 15:30 Harry si tolse la veste di Hogwarts, nella Sala Comune di Grifondoro, Ron stava giocando a scacchi con Neville e Angelina Johnson, e uscì dal buco del ritratto.
Scese la scalinata di marmo fino ad arrivare alla Sala d’Ingresso.
Ben presto uscì dai confini di Hogwarts, girò tre volte su se stesso e si smaterializzò, provando la solita sensazione di soffocamento fino a quando non si trovò davanti ad un bagno pubblico, in cui ricordava di essere già entrato il giorno in cui si era infiltrato nel Ministero nei panni di Albert Runcorn. Harry entrò in quel bagno, fino a raggiungere un gabinetto vuoto. La puzza era indescrivibile.
Mise i piedi all’interno del Water e tirò lo sciacquone.
Harry camminava a passo deciso nell’atrium del Ministero, enorme, con un pavimento in legno scuro e raggiunse un ascensore, in cui entrò, e lo portò al primo livello. L’ufficio del Ministro era in fondo al lungo corridoio.
Bussò. <<Avanti>> disse una voce profonda e in qualche modo rassicurante. Harry entrò nell’ufficio di Kingsley <<Ciao, Harry, vieni, accomodati>>. Harry rimase impassibile <<No, grazie>> disse, <<Ho una domanda>>.Harry attese, ma quando il Ministro non parlò, continuò << Dov’è la Bacchetta di Sambuco?>>.
<<Come? Hai voglia di scherzare? Tu sai benissimo dov’è>>. Ora l’espressione del Ministro era sospettosa <<Non è esatto, io non so dove sia e lei me lo dirà>>.
A quel punto tirò fuori la bacchetta, e Kingsley fece lo stesso <<Experliarmus!>> l’incatesimo di Harry fece schizzar via la bacchetta del Ministro <<Ora dimmi dov’è la Bacchetta di Sambuco>> disse Harry <<No>> disse Kingsley.
<<Molto bene. Crucio!>> Kingsley emise un urlo agghiacciante e si accasciò a terra.
In quel momento Harry Potter entrò nell’ufficio di soprassalto, e si immobilizzò. Davanti a lui c’era una persona con le sue sembianze e la bacchetta puntata verso Kingsley, che era accasciato a terra dolorante.
Indice 
(te la passo, perché così si può giustificare la presenza del sosia di Harry)
Alùùùùr diciamo innanzi tutto che è carino ma puoi far di meglio... (dovrò dire questa frase ancora a lungo? 
