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 Edvige

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MessaggioTitolo: Edvige   Edvige EmptySab Apr 17 2010, 17:16

Harry se ne stava seduto al tavolo di Grifondoro con un' aria un po' perplessa [perplessa, pensosa o preoccupata?]: stava infatti pensando alla morte inopportuna, triste e dolorosa di Silente e alle vittime di Voldemort. Piton, che lui aveva sempre considerato un bugiardo; Fred, compagno di risate e scherzi; Malocchio, che lui aveva creduto di conoscere per un intero anno; Lupin, il professore migliore di quegli anni trascorsi ad Hogwarts prima della sconfitta di Voldemort; Ninfadora, anzi Tonks, che purtroppo non aveva potuto conoscere bene; I suoi genitori, il fratello di Sirius, Unci Unci, così utile nella battaglia contro Il signore Oscuro; Dobby, il piccolo Dobby, che aveva dato la sua vita per lui; Scrimgeour, sì, pure Scrimgeour, che per quanto non sopportasse Harry era morto pur di non tradirlo; Peter Minus, colui che aaveva causato la morte dei suoi genitori ma che in un momento di debolezza aveva scatenato la rabbia distruttiva di Voldemort. Quante persone erano morte nel tentativo di tenerlo in vita e di sconfiggere Voldemortsenza che lui potesse ringriaziarle, e Edvige, Edvige, la sua unica "passaporta" con il mondo magico mentre era rinchiuso dai Dursley, Edvige... stava ancora rimuginando su questi pensieri quando un gufo planò davanti a lui. E, con una lentezza indicibile, come per non guastare quell'attimo di riflessione, Harry apriì la lettera.
SCUSATE, MA SECONDO ME HARRY DEVE AVERE UN GUFO, COSì MI SONO IMPEGNATA E HO SCRITTO. è SOLO LA PRIMA PARTE, LO SO CHE MANCHE L'AMBIENTE, MA CI SARà NELLA SECONDA PARTE.
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Minerva Mc Granitt

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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptySab Apr 17 2010, 17:22

Ho trovato 1 errore Razz :
..di Silente e alle vittime di Voldemort.(secondo me qui ci vorrebbero i 2 punti..Smile
e poi altri che potrai correggere benissimo rileggendo.
Non mi piace tanto l'idea che Harry continui a pensare ai morti,anche se in effetti qualche voltra ci dovra' pur pensare Very Happy !Sono d'accordo con te sul fatto che debba avere un gufo,e aspetto la seconda parte per poterti dare un giudizio piu' coerente Very Happy Very Happy Very Happy !
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Dobbinky

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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptySab Apr 17 2010, 17:26

solo che c'è un problema seno dovrei scrivere:aria perplessa: stava pensando... ale vittime di voldemort:
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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptySab Apr 17 2010, 17:33

ha ragione scusa...beh prova a metterci in mezzo una frase,non so Razz
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Horace Lumacorno

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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptySab Apr 17 2010, 17:47

allora...
troppo corto, per dare un parere devo aspettare un seguito più lungo.
nn ho capito neanche dove vuoi andare a parare.
cmq, già dalle frasi...
periodo troppo lungo qll k dici delle vittime!
è odioso leggerne uno così!
e dopo il punto e virgola si mette la lettera minuscola...
rivedilo!
può venire fuori un bel testo!
spero di nn essere stato troppo cattivo e ti sia stato d'aiuto.
bacione
Luma
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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptySab Apr 17 2010, 18:03

no non ti preoccupare poi lo posterò tutto insieme comunque arriverò al gufo... non ci va la maiuscola però sde è un nome proprio...
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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptySab Apr 17 2010, 18:08

Wdobby ha scritto:
Harry se ne stava seduto al tavolo di Grifondoro con un' aria un po' perplessa [perplessa, pensosa o preoccupata?] (pensoso è bruttino, mentre gli altri aggettivi non sono adatti; direi pensieroso) : stava infatti pensando alla morte inopportuna (inopportuna vuol dire inadatta alla situazione, direi che non può essere accostato alla parola morte Wink), triste e dolorosa di Silente e alle vittime di Voldemort. Piton, che lui aveva sempre considerato un bugiardo; Fred, compagno di risate e scherzi; Malocchio, che lui aveva creduto di conoscere per un intero anno(sì, questo è vero, ma dopo Harry ha avuto l'occasione di conoscere il vero Moody Wink); Lupin, il professore migliore di quegli anni trascorsi ad Hogwarts prima della sconfitta di Voldemort (il miglior professore che abbia avuto in tutti quegli anni trascorsi... sta meglio Wink); Ninfadora, anzi Tonks, che purtroppo non aveva potuto ("non aveva avuto l'opportunità di..." sta meglio, anche se non sono del tutto d'accordo Very Happy) conoscere bene; I (minuscola)suoi genitori, il fratello di Sirius, Unci Unci, così utile nella battaglia contro Il (minuscola)signore Oscuro; Dobby, il piccolo Dobby, che aveva dato la sua vita per lui (sembra che Dobby abbia dato la vita per Voldemort ); Scrimgeour, sì, pure(anche...sta meglio Wink) Scrimgeour, che per quanto non sopportasse (mmm non è che non lo sopportasse, semplicemente stava dalla parte sbagliata e Minus era fedele a Voldemort Wink) Harry era morto pur di non tradirlo; Peter Minus, colui che aaveva causato la morte dei suoi genitori ma che in un momento di debolezza aveva scatenato la rabbia distruttiva di Voldemort.(non è ben chiara questa frase) Quante persone erano morte nel tentativo di tenerlo in vita e di sconfiggere Voldemort senza che lui potesse ringriaziarle, e Edvige, Edvige,(qui non sta molto bene la ripetizione) la sua unica "passaporta" con il mondo magico mentre era rinchiuso dai Dursley(be'...Edvige per Harry è stata molto di più...qui puoi arricchire il discorso), Edvige... stava ancora rimuginando su questi pensieri quando un gufo planò davanti a lui. E, con una lentezza indicibile, come per non guastare quell'attimo di riflessione, Harry aprì la lettera.

Allora...è troppo breve per dare un giudizio sulla trama... quindi a parte gli errorini che ti ho fatto notare, non posso che darti qualche consiglio (il che mi rende piuttosto triste...adoro criticare Razz Razz Razz)

Quella di far avere una nuova civetta a Harry è una buona idea... ed è un argomento che tu puoi ampliare di più, perchè così com'è il testo è un po' povero Wink
Non sforzarti cercando di seguire solo la trama, ma divaga (non troppo, sia chiaro Razz) sui personaggi, su qualche particolare, sulle descrizioni Very Happy
Ti sei accorta da sola che manca ambiente...ma se te ne sei resa conto perchè non hai aspettato a postarlo? Immagino che sia la frenesia di avere un giudizio, vero? Anche io sono esattamente così...ma la prossima volta lavora più a lungo sul testo Wink

Spero di esserti stata d'aiuto Very Happy

Comunque...Complimenti!!
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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptySab Apr 17 2010, 18:18

mmm...alors...vari errori di battitura che qui non ti segnalo, puoi facilmente rintracciarli con un'attenta lettura. Riguardo il testo in se stesso, smettiamo di far pensare al suo passato Harry ogni secondo, basta! Aspetto di leggere il seguito, non è abbastanza lungo per fare un vero e proprio commento.
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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptyMar Apr 20 2010, 15:12

è un pò troppo corto per dare un commento...
però,devo dire la verità, ancje in queste poche righe ci hai dimostrato che scrivi bene!!!! (secondo me.. poi non so gli altri...)
quindi complimenti dobby!!! e aspetto un seguito!!!o perlomeno una continuazione.. Wink
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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptyMar Apr 27 2010, 16:40

Il testo è davvero troppo corto per essere giudicato.. per ora, per non ripetere quanto già detto, quoto gli ultimi tre commenti, in particolare quello di Lily che ti ha segnalato per bene le cose che non vanno! Wink

Aspettiamo un testo ampliato e rivisto! Wink
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Snowolf

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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptyVen Apr 30 2010, 14:23

io penso che sia troppo corto per darle una valutazione, come ormai ti hanno detto un pò tutti comunque ciò non toglie che comunque meriti aprezzamento in quanto comunque ti sei cimentata e già questo va bene ed è molto, ora il mio consiglio e di rivedere il tutto, anche seguendo i consigli che ti son stati dati sviluppare la tram dare spessore a i personaggi ch esono solo abozzati e mi raccomando ambiente ambiente ambiente Razz Razz Razz
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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptyVen Apr 30 2010, 16:25

Sono d'accordo con Mik!
Aspetto un testo ampliato e rivisto! Razz
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Dobbinky

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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptyVen Apr 30 2010, 19:26

Harry se ne stava seduto al tavolo di Grifondoro con un' aria un po' pensierosa: stava infatti pensando alla morte inopportuna (nel senso chenon è avvenuto al momento giusto, nel mezzo della lotta contro voldy), triste e dolorosa di Silente e alle vittime di Voldemort. Avrebbe voluto fermare questi pensieri, perchè gli aprivano un buco nello stomaco, ma essi vorticavano nel suo cervello senza che se ne rendesse conto; era come con l'occlumanzia, non riuscva ad applicarsi (o forse non voleva?). Le prime persone a cui pensò furono: Piton, che lui aveva sempre considerato un bugiardo; Fred, compagno di risate e scherzi; Malocchio, che lui aveva creduto di conoscere per un intero anno (in quel momento tolse la bacchetta dalla tasca dietro il sedere( be' io ho messo la cosa più significativa...); Lupin, il professore migliore che avevano avuto in quegli anni trascorsi ad Hogwarts prima della sconfitta di Voldemort; Ninfadora, anzi Tonks, con cui purtroppo non aveva avuto l'opportunità di fare conoscenza meglio; i suoi genitori, il fratello di Sirius, Unci Unci, così utile nella battaglia contro il Signore Oscuro; Dobby, il piccolo Dobby, che aveva dato la sua vita per padron Harry; Scrimgeour, sì, anche Scrimgeour, che per quanto non approvasse il fatto che il Prescelto non fosse d'accordo con il ministero era morto pur di non tradirlo; Peter Minus, colui che aaveva causato la morte dei suoi genitori ma che in un momento di debolezza aveva fatto scattare il marchingegno donatoli da Voldemort (a Harry vennero in mente le parole di Colui-che-non-doveva-essere-nominato: <<Sì, ma per codardia, non per coraggio.>> riferite al fatto che Minus l'aveva aiutato e il giovane non potè che essere d'accordo). Quante persone erano morte nel tentativo di tenerlo in vita e di sconfiggere Voldemort senza che lui potesse ringriaziarle, e Edvige, la sua unica "passaporta" con il mondo magico mentre era rinchiuso dai Dursley. Il prescelto si ricordò di quando lo chiudevano nello sgabuzzino per delle sciocchezze, non la conosceva ancora... di quando ci aveva messo del suo per far saltare a zio Vernon l'affare dei trapani, di quando si era arrabbiata per l'arrivo di uccelli esotici da partedel suo padrino, di quando l'aveva trattata male per farle prtare delle lettere a Sirius, Ron ed Hermione e del modo in cuiera morta, senza poter essere salutata, senza che lui potesse scusarsi per i torti che le aveva fatto subire, senza poterla accarezzare l'ultima volta; ma d'altronde, così erano morti tutti gli altri, senza poter ricevere un addio decente. Finalmente,riuscì a collegare il cervello con gli occhi, e si accorse che un gufo era planato sul tavolo rosso-oro. E, con una lentezza indicibile, come per non guastare quell'attimo di riflessione, Harry aprì la lettera. Srotolò la pergamena, e apparve davanti a lui una scrittura sbilencae obliqua. "Caro Harry, potresti venire a trovare me oggi? Ci abbiamo una vera chicca da mostrarti. Hagrid" Il destinatario osservò il gufo e, pensandoci piano piano, capì osa avrebbe (forse) fatto quella solitaria domenica. "Ciao, Hagrid, mi dispiace molto, ma oggi devo fare una cosa molto importante, improrogabile. Harry". Al giovane vennero in mente le parole di Allock, e un sorriso fece capolino nella sua testa. Si guardò intorno: la sala grande era deserta, infatti quel week-end era quello dell'uscita ad Hogsmeade ma Harry, senza sapere il perchè, non era andato. I 4 tavoli delle casate erano vuoti, e la sedi d'oro su cui fino a 2 anni prima sedeva Albus Silente, era vuota. In quel momento, come non lo era mai stata, la stanza era un nonsochè di intimo, dava sicurezza, e lucidità. Harry si alzò e iniziò a correre verso l'ufficio della Mc Granitt. Le scale, i corridoi scivolavano di fianco a lui come se fosse sul Nottetempo e, quando arrivò davanti all'ufficio della preside, aveva il fiatone. <<Ghiacciolo babbano>>mormorò e subito s ritrovò nell'ufficio. <Potter! Cosa ci fai qui?? > <Professoressa, ho bisogno di un favore: devo andare a Diagon Alley a comprare una civetta, perchè la mia...>> non riuscì a concludere la frase, ma ebbe come il presentimento che la donna avrebbe capito. <<Potter, se per te è così importante, non ti negherò questo desiderio. Sappi però che sarai sorvegliato di nascosto da una squadra di auror.>>
**********************************************************
Harry corse a prendere la sua Firebolt e si alzò in volo, mentre l'aria gli scompigliava i capelli e di nuovo quella sensazione, gli passò su tutta la spina dorsale, procurandogli un brivido. Atterrò davanti a Olivander, e cercò di ricordare il momento in cui aveva comprato la sua civetta delle nevi. Improvvisamente un flash-back entrò nella sua mente.
Diagon Alley, 8 anni fa
Un ragazzino bruno, piccolo e con un paio di occhiali che coprivano degli occhi verde smeraldino, come quelli di sua madre, ringraziava infinitamente un uomo che era l'esatto contrario di lui. Grande, grosso, con una fola barba, indossava un pastrano nero, rigonfio di roba. Harry Potter e Rubeus Hagrid. Dietro di loro, la D.A. settembrina si lasciava prendere dagli acquisti che anche loro avevano effettuato. Alla loro sinistra,il negozio "Emporio del gufo", dove probabilmente il giovane aveva preso la candida civetta delle nevi, che tutti guardavano con ammirazione. Alla loro destra, Olivander, dove sicuramente il Potter vivo aveva comprato la sua bacchetta.
D.A., ora.
Il ragazzo occhialuto, ormai cresciuto,stava dritto davanti a Olivander, e si ruotò di 180°.Di fronte a lui, ora stava un negozio vecchiotto, ma con un aria familiare. Harry non era sicuro che avrebbe potuto trovare ciò che cercava, ma era un tentativo. Un "dlin-dlon" risuonò nell'aria mentre Potter apriva la porta.<<Buonasera signor Potter!>> la voce che 8anni prima gli aveva confermato che la civetta che lui stava per comprare era fantastica, ora lo stava salutando dall'oltretomba della stanza. Finamente uscì allo scoperto. <<Sapevo che sarebbe arrivato uno di questi giorni. Vede, le civette, quando muoiono lasciano un avviso al loro venditore, quindi mi è bastato trovare una piuma bianca davanti all'uscio per capire.E so anche che lei non vuole una civetta qualunque, ma una che le ricordi quella vecchia. Io ho qualcosa che potrebbe, anzi di sicuro le interesserà.>> Harry si sentì pervadere da un'immensa felicità. Corse dietro al signor Huffle, raggiungendolo nel retro del negozio. Una quantità infinita di civette, gufi e aquile se ne stavano appollaiati su un trespolo privato. Accanto a loro, le gabbie. <<Ecco, signor Pott->> <<Mi chiami pure Harry, prego>> <<Certo, signor...hem, Harry. Vede, questa è la sorella minore del suo vecchio uccello. Hanno qualche diversità, che lei certo noterà.>> La sorella, infatti, era bianca ma con il becco e qualche striatura sulle piume dorata. Harry riconobbe in lei Edvige, e di nuovo sorrise. <<Vede, sig, hem Harry, queste civette sono molto particolari: diventano della prima persona che le accarezza. Io stesso la sposto sempre con i guanti, o non potrei più venderla.Quindi, Signor... Harry, è questa la civetta che vuole?>> Il "signor Potter" ci pensò su e si guardò intorno, ma il suo sguardo continuava a cadere su quella civetta. Istintivamente, allungò il braccio e la new Edvige si posò sul suo braccio. Quando la accarezzò scintille dorate fuoriuscirono dalle piume dell'uccello. <<Noterà in lei alcune caratteristiche di ...>> <<Edvige>> concluse Harry <<perchè le civette, quando muoiono, trasmettono la loro anima nella loro nuova sorella, che nascerà a poche ore dalla morte dell'altra. La consideriun regalo, giovanottoe mi dia retta: torni subito al castello, non è consigliabile stare qua da soli di questo tempo. Arrivederci, Harry!>> Harry uscì ma, una volta presa in mano la firebolt, non la inforcò, ma con un sonoro <<CRAC!>> si smaterializzò con civetta, scopa, trespolo e gabbia. <<Ciao! ....>> Harry non aveva ancora scelto un nome per lei. <<Ti chiamerò...>>
FINE.
be, il nome e il seguito la prossima volta. ecco i candidati ma voi siete meglio di me proponetene altri.
-edvige(poco originale)
-goldy
-bianca
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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptyVen Apr 30 2010, 19:46

Citazione :
il fratello di Sirius

E Sirius no? Rolling Eyes

Citazione :
Peter Minus, colui che aaveva causato la morte dei suoi genitori ma che in un momento di debolezza aveva fatto scattare il marchingegno donatoli

Donatogli


Citazione :
Quante persone erano morte nel tentativo di tenerlo in vita e di sconfiggere Voldemort senza che lui potesse ringriaziarle

Punto dopo questa frase

Citazione :
di quando si era arrabbiata per l'arrivo di uccelli esotici da partedel suo padrino, di quando l'aveva trattata male per farle prtare delle lettere a Sirius, Ron ed Hermione e del modo in cuiera morta

Non hai staccato alcune parole

Citazione :
"Caro Harry, potresti venire a trovare me oggi? Ci abbiamo una vera chicca da mostrarti. Hagrid"

Cosi sembra proprio un idiota meglio una cosa come:Ciao Harry potresti passare per un te oggi?C'ho una chicca da mostrati che ne rimarrai stupito.Hagrid(e' solo una variante! Razz )

Citazione :
In quel momento, come non lo era mai stata, la stanza era un nonsochè di intimo, dava sicurezza, e lucidità

Cosi la frase non ha molto senso...

Citazione :
ora lo stava salutando dall'oltretomba della stanza

Da dove?!?

Citazione :
Quando la accarezzò scintille dorate fuoriuscirono dalle piume dell'uccello

Troppo simile alle bacchette fai che fa qualche verso di gioia o una cosa cosi

Citazione :
presa in mano la firebolt

Ma non dici che l'ha presa su!

Comunque a parte queste cose il testo mi piace molto Very Happy ...E' scritto davvero bene,complimenti! cheers
L'unica cosa che non mi convince e' che la Mc Granitt permetta subito ad Harry di andare a D.G....puoi fare che prima insiste un po' a non farlo andare...Per il resto tutto ok
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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptySab Mag 01 2010, 11:07

Wdobby ha scritto:
Harry se ne stava seduto al tavolo di Grifondoro con un' aria un po' pensierosa: stava infatti pensando alla morte inopportuna [color=red](nel senso chenon è avvenuto al momento giusto, nel mezzo della lotta contro voldy)comunque secondo me non va bene inopportuna..., triste e dolorosa di Silente e alle vittime di Voldemort. Avrebbe voluto fermare questi pensieri, perchè gli aprivano un buco nello stomaco, ma essi vorticavano nel suo cervello senza che se ne rendesse conto; era come con l'occlumanzia, non riuscva ad applicarsi (o forse non voleva?). Le prime persone a cui pensò furono: Piton, che lui aveva sempre considerato un bugiardo; Fred, compagno di risate e scherzi; Malocchio, che lui aveva creduto di conoscere per un intero anno (in quel momento tolse la bacchetta dalla tasca dietro il sedere( be' io ho messo la cosa più significativa...); Lupin, il professore migliore che avevano avuto in quegli anni trascorsi ad Hogwarts prima della sconfitta di Voldemort; Ninfadora, anzi Tonks, con cui purtroppo non aveva avuto l'opportunità di fare conoscenza meglio; i suoi genitori, il fratello di Sirius, Unci Unci, così utile nella battaglia contro il Signore Oscuro; Dobby, il piccolo Dobby, che aveva dato la sua vita per padron Harrysecondo me padron Harry non va bene dato che sono i pensieri di Harry!; Scrimgeour, sì, anche Scrimgeour, che per quanto non approvasse il fatto che il Prescelto non fosse d'accordo con il ministero era morto pur di non tradirlo; Peter Minus, colui che aaveva causato la morte dei suoi genitori ma che in un momento di debolezza aveva fatto scattare il marchingegno donatoli donatogli da Voldemort (a Harry vennero in mente le parole di Colui-che-non-doveva-essere-nominato Harry non lo chiama così, soprattutto adesso che è morto!: <<Sì, ma per codardia, non per coraggio.>> riferite al fatto che Minus l'aveva aiutato e il giovane non potè che essere d'accordo). Quante persone erano morte nel tentativo di tenerlo in vita e di sconfiggere Voldemort senza che lui potesse ringriaziarle, qui non mi piace il collegamento...e Edvige, la sua unica "passaporta" con il mondo magico mentre era rinchiuso dai Dursley. Il prescelto qui vale lo stesso discorso di prima, sono i pensieri di harry... si ricordò di quando lo chiudevano nello sgabuzzino per delle sciocchezze, non la conosceva ancora... di quando ci aveva messo del suo per far saltare a zio Vernon l'affare dei trapani, di quando si era arrabbiata per l'arrivo di uccelli esotici da parte-del suo padrino, di quando l'aveva trattata male per farle pOrtare delle lettere a Sirius, Ron ed Hermione e del modo in cuiera morta, senza poter essere salutata, senza che lui potesse scusarsi per i torti che le aveva fatto subire, senza poterla accarezzare l'ultima volta; ma d'altronde, così erano morti tutti gli altri, senza poter ricevere un addio decente. Finalmente,riuscì a collegare il cervello con gli occhi, e si accorse che un gufo era planato sul tavolo rosso-oro. E, con una lentezza indicibile, come per non guastare quell'attimo di riflessione, Harry aprì la lettera. Srotolò la pergamena, e apparve davanti a lui una scrittura sbilenca-e obliqua. "Caro Harry, potresti venire a trovare me oggi? Ci abbiamo anche se è Hagrid meglio ci ho una vera chicca da mostrarti. Hagrid" Il destinatario osservò il gufo e, pensandoci piano piano, capì osa avrebbe (forse) fatto quella solitaria domenica. "Ciao, Hagrid, mi dispiace molto, ma oggi devo fare una cosa molto importante, improrogabile. Harry". Al giovane vennero in mente le parole di Allock, e un sorriso fece capolino nella sua testa. Si guardò intorno: la sala grande era deserta, infatti quel week-end era quello dell'uscita ad Hogsmeade ma Harry, senza sapere il perchè, non era andato. I 4 tavoli delle casate erano vuoti, e la sedi d'oro su cui fino a 2 anni prima sedeva Albus Silente, era vuota. In quel momento, come non lo era mai stata, la stanza era un nonsochè di intimo, dava sicurezza, e lucidità. Harry si alzò e iniziò a correre verso l'ufficio della Mc Granitt. Le scale, i corridoi scivolavano di fianco a lui come se fosse sul Nottetempo e, quando arrivò davanti all'ufficio della preside, aveva il fiatone. <<Ghiacciolo babbano>> come fa a sapere la parola d'ordine? mormorò e subito sI ritrovò nell'ufficio. <Potter! Cosa ci fai qui?? > <Professoressa, ho bisogno di un favore: devo andare a Diagon Alley a comprare una civetta, perchè la mia...>> non riuscì a concludere la frase, ma ebbe come il presentimento che la donna avrebbe avrebbe?? capito. <<Potter, se per te è così importante, non ti negherò questo desiderio. Sappi però che sarai sorvegliato direi di fermarti a sorvegliato... di nascosto da una squadra di auror.>>
**********************************************************
Harry corse a prendere la sua Firebolt e si alzò in volo, mentre l'aria gli scompigliava i capelli e di nuovo quella sensazione, gli passò su tutta la spina dorsale, procurandogli un brivido. Atterrò davanti a Olivander, e cercò di ricordare il momento in cui aveva comprato la sua civetta delle nevi. Improvvisamente un flash-back entrò nella sua mente.
Diagon Alley, 8 anni fa
Un ragazzino bruno, piccolo e con un paio di occhiali che coprivano degli occhi verde smeraldino, come quelli di sua madre, ringraziava infinitamente un uomo che era l'esatto contrario di lui. Grande, grosso, con una fola barba, indossava un pastrano nero, rigonfio di roba. Harry Potter e Rubeus Hagrid. Dietro di loro, la D.A. settembrina si lasciava prendere dagli acquisti che anche loro avevano effettuato. Alla loro sinistra,il negozio "Emporio del gufo", dove probabilmente il giovane aveva preso la candida civetta delle nevi, che tutti guardavano con ammirazione. Alla loro destra, Olivander, dove sicuramente il Potter vivo aveva comprato la sua bacchetta.
D.A., ora.
Il ragazzo occhialuto, ormai cresciuto,stava dritto davanti a Olivander, e si ruotò di 180°.Di fronte a lui, ora stava un negozio vecchiotto, ma con un aria familiare. Harry non era sicuro che avrebbe potuto trovare ciò che cercava, ma era un tentativo. Un "dlin-dlon" risuonò nell'aria mentre Potter apriva la porta.<<Buonasera signor Potter!>> la voce che 8anni prima gli aveva confermato che la civetta che lui stava per comprare era fantastica, ora lo stava salutando dall'oltretomba della stanza. Finamente uscì allo scoperto. <<Sapevo che sarebbe arrivato uno di questi giorni. Vede, le civette, quando muoiono lasciano un avviso al loro venditore, quindi mi è bastato trovare una piuma bianca davanti all'uscio per capire.E so anche che lei non vuole una civetta qualunque, ma una che le ricordi quella vecchia. Io ho qualcosa che potrebbe, anzi di sicuro le interesserà.>> Harry si sentì pervadere da un'immensa felicità. Corse dietro al signor Huffle, raggiungendolo nel retro del negozio. Una quantità infinita di civette, gufi e aquile se ne stavano appollaiati su un trespolo privato. Accanto a loro, le gabbie. <<Ecco, signor Pott->> <<Mi chiami pure Harry, prego>> <<Certo, signor...hem, Harry. Vede, questa è la sorella minore del suo vecchio uccello. Hanno qualche diversità, che lei certo noterà.>> La sorella, infatti, era bianca ma con il becco e qualche striatura sulle piume dorata. Harry riconobbe in lei Edvige, e di nuovo sorrise. <<Vede, sig, hem Harry, queste civette sono molto particolari: diventano della prima persona che le accarezza. Io stesso la sposto sempre con i guanti, o non potrei più venderla.Quindi, Signor... Harry, è questa la civetta che vuole?>> Il "signor Potter" stesso discorso dei pensieri di Harry!ci pensò su e si guardò intorno, ma il suo sguardo continuava a cadere su quella civetta. Istintivamente, allungò il braccio e la new Edvige si posò sul suo braccio. Quando la accarezzò scintille dorate fuoriuscirono dalle piume dell'uccello. <<Noterà in lei alcune caratteristiche di ...>> <<Edvige>> concluse Harry <<perchè le civette, quando muoiono, trasmettono la loro anima nella loro nuova sorella, che nascerà a poche ore dalla morte dell'altra. mmm... mi sembra un pò la fenice... Rolling EyesLa consideri-un regalo, giovanottoe mi dia retta: torni subito al castello, non è consigliabile stare qua da soli di questo tempo in questo periodo forse è meglio. Arrivederci, Harry!>> Harry uscì ma, una volta presa in mano la firebolt, non la inforcò, ma con un sonoro <<CRAC!>> si smaterializzò con civetta, scopa, trespolo e gabbia. <<Ciao! ....>> Harry non aveva ancora scelto un nome per lei. <<Ti chiamerò...>>
FINE.
be, il nome e il seguito la prossima volta. ecco i candidati ma voi siete meglio di me proponetene altri.
-edvige(poco originale)
-goldy
-bianca

Bè sinceramente non so che dirti, sicuramente scrivi bene, ma puoi impegnarti molto di più! Il testo è piuttosto veloce e non capisco perchè inserisci anche la lettera di Hagrid... Poi sottolineo quello che ho già detto nel precedente commento, cioè che Harry riflette troppo sulle persone morte, il lettore si scoccia. Metti molti più punto e accapo e descrivi di più...
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Dobbinky

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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptySab Mag 01 2010, 17:31

Harry se ne stava seduto al tavolo di Grifondoro con un' aria un po' pensierosa: stava infatti pensando alla morte, triste e dolorosa di Silente e alle vittime di Voldemort.
Avrebbe voluto fermare questi pensieri, perchè gli aprivano un buco nello stomaco, ma essi vorticavano nel suo cervello senza che se ne rendesse conto; era come con l'occlumanzia, non riuscva ad applicarsi (o forse non voleva?). Le prime persone a cui pensò furono: Piton, che lui aveva sempre considerato un bugiardo; Fred, compagno di risate e scherzi; Malocchio, che lui aveva creduto di conoscere per un intero anno (in quel momento tolse la bacchetta dalla tasca dietro il sedere; Lupin, il professore migliore che avevano avuto in quegli anni trascorsi ad Hogwarts prima della sconfitta di Voldemort; Ninfadora, anzi Tonks, con cui purtroppo non aveva avuto l'opportunità di fare conoscenza meglio; i suoi genitori, il fratello di Sirius, Unci Unci, così utile nella battaglia contro il Signore Oscuro; Sirius, così sfrontato, così simile ad Harry ma allo stesso tempo opposto, l'unica persona con cui si era sentito veramente in famiglia;Dobby, il piccolo Dobby, che aveva dato la sua vita per il giovane che aveva sempre amato servire; Scrimgeour, sì, anche Scrimgeour, che per quanto non approvasse il fatto che il Prescelto non fosse d'accordo con il ministero era morto pur di non tradirlo; Peter Minus, colui che aaveva causato la morte dei suoi genitori ma che in un momento di debolezza aveva fatto scattare il marchingegno donatogli da Voldemort (a Harry vennero in mente le sue parole: <<Sì, ma per codardia, non per coraggio.>> riferite al fatto che Minus l'aveva aiutato e il giovane non potè che essere d'accordo).
Quante persone erano morte nel tentativo di tenerlo in vita e di sconfiggere Voldemort senza che lui potesse ringriaziarle, senza che lui le conoscesse magari, senza poter mostrare loro che ringraziava per lafiducia che gli veniva donata.
E Edvige, la sua unica "passaporta" con il mondo magico mentre era rinchiuso dai Dursley. Harry si ricordò di quando lo chiudevano nello sgabuzzino per delle sciocchezze, non la conosceva ancora... di quando ci aveva messo del suo per far saltare a zio Vernon l'affare dei trapani, di quando si era arrabbiata per l'arrivo di uccelli esotici da parte del suo padrino, di quando l'aveva trattata male per farle portare delle lettere a Sirius, Ron ed Hermione e del modo in cui era morta, senza poter essere salutata, senza che lui potesse scusarsi per i torti che le aveva fatto subire, senza poterla accarezzare l'ultima volta; ma d'altronde, così erano morti tutti gli altri, senza poter ricevere un addio decente. Finalmente,riuscì a collegare il cervello con gli occhi, e si accorse che un gufo era planato sul tavolo rosso-oro.
E, con una lentezza indicibile, come per non guastare quell'attimo di riflessione, Harry aprì la lettera. Srotolò la pergamena, e apparve davanti a lui una scrittura sbilenca e obliqua. "Caro Harry, potresti venire a trovare me oggi? Ci ho una vera chicca da mostrarti. Hagrid" Il destinatario osservò il gufo e, pensandoci piano piano, capì cosa avrebbe (forse) fatto quella solitaria domenica. "Ciao, Hagrid, mi dispiace molto, ma oggi devo fare una cosa molto importante, improrogabile. Harry". Al giovane vennero in mente le parole di Allock, e un sorriso fece capolino nella sua testa. Si guardò intorno: la sala grande era deserta, infatti quel week-end era quello dell'uscita ad Hogsmeade ma Harry, senza sapere il perchè, non era andato. Aveva avuto la sensazione di dover restare, come se qualosa lo avesse tratenuto lì, era si era fidato come al solito del suo istinto.
I 4 tavoli delle casate erano vuoti, e la sedia d'oro su cui fino a 2 anni prima sedeva Albus Silente, anch'essa. In quel momento, Harry si sentì al sicuro, in quella stanza che per laprima volta appareva silenziosa e enorme come non lo era mai stata. Harry si alzò e iniziò a correre verso l'ufficio della Mc Granitt. Le scale, i corridoi scivolavano di fianco a lui come se fosse sul Nottetempo e, quando arrivò davanti all'ufficio della preside, aveva il fiatone. <<Ghiacciolo babbano>> mormorò(la parola gliel'aveva rivelata lei stessa in caso di emergenza) e subito si ritrovò nell'ufficio. <Potter! Cosa ci fai qui?? > <Professoressa, ho bisogno di un favore: devo andare a Diagon Alley a comprare una civetta, perchè la mia...>> non riuscì a concludere la frase, ma ebbe come il presentimento che la donna avrebbe capito.<<Potter, non crederai che io ti lasci andare con così poco preavviso, vero?? é pericoloso girare a Diagon Alley da soli, di questi empi!>> <<Professoressa, la prego, è molto importanteper me:le giuro che sarò prudente e non correròrischi inutili.>> <<Potter, se per te è così importante, non ti negherò questo desiderio. Sappi però che sarai sorvegliato di nascosto da una squadra di auror.>>
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Harry corse a prendere la sua Firebolt e si alzò in volo, mentre l'aria gli scompigliava i capelli e di nuovo quella sensazione, gli passò su tutta la spina dorsale, procurandogli un brivido. Atterrò davanti a Olivander, e cercò di ricordare il momento in cui aveva comprato la sua civetta delle nevi. Improvvisamente un flash-back entrò nella sua mente.
Diagon Alley, 8 anni fa
Un ragazzino bruno, piccolo e con un paio di occhiali che coprivano degli occhi verde smeraldino, come quelli di sua madre, ringraziava infinitamente un uomo che era l'esatto contrario di lui. Grande, grosso, con una fola barba, indossava un pastrano nero, rigonfio di roba. Harry Potter e Rubeus Hagrid. Dietro di loro, la D.A. settembrina si lasciava prendere dagli acquisti che anche loro avevano effettuato. Alla loro sinistra,il negozio "Emporio del gufo", dove probabilmente il giovane aveva preso la candida civetta delle nevi, che tutti guardavano con ammirazione. Alla loro destra, Olivander, dove sicuramente il Potter vivo aveva comprato la sua bacchetta.
D.A., ora.
Il ragazzo occhialuto, ormai cresciuto,stava dritto davanti a Olivander, e si ruotò di 180°.Di fronte a lui, ora stava un negozio vecchiotto, ma con un aria familiare. Harry non era sicuro che avrebbe potuto trovare ciò che cercava, ma era un tentativo. Un "dlin-dlon" risuonò nell'aria mentre Potter apriva la porta.<<Buonasera signor Potter!>> la voce che 8anni prima gli aveva confermato che la civetta che lui stava per comprare era fantastica, ora lo stava salutando dall'oltretomba della stanza. Finamente uscì allo scoperto. <<Sapevo che sarebbe arrivato uno di questi giorni. Vede, le civette, quando muoiono lasciano un avviso al loro venditore, quindi mi è bastato trovare una piuma bianca davanti all'uscio per capire.E so anche che lei non vuole una civetta qualunque, ma una che le ricordi quella vecchia. Io ho qualcosa che potrebbe, anzi di sicuro le interesserà.>> Harry si sentì pervadere da un'immensa felicità. Corse dietro al signor Huffle, raggiungendolo nel retro del negozio. Una quantità infinita di civette, gufi e aquile se ne stavano appollaiati su un trespolo privato. Accanto a loro, le gabbie. <<Ecco, signor Pott->> <<Mi chiami pure Harry, prego>> <<Certo, signor...hem, Harry. Vede, questa è la sorella minore del suo vecchio uccello. Hanno qualche diversità, che lei certo noterà.>> La sorella, infatti, era bianca ma con il becco e qualche striatura sulle piume dorata. Harry riconobbe in lei Edvige, e di nuovo sorrise. <<Vede, sig, hem Harry, queste civette sono molto particolari: diventano della prima persona che le accarezza. Io stesso la sposto sempre con i guanti, o non potrei più venderla.Quindi, Signor... Harry, è questa la civetta che vuole?>> Il giovane ci pensò su e si guardò intorno, ma il suo sguardo continuava a cadere su quella civetta. Istintivamente, allungò il braccio e la new Edvige si posò sul suo braccio. Quando la accarezzò istintivaente sorrise, come se non potesse più controllare lui i muscoli.
<< Ecco, questo è quello che succede in un momento di particolare affinità.Noterà in lei alcune caratteristiche di ...>> <<Edvige>> concluse Harry <<perchè le civette, quando muoiono, trasmettono la loro anima nella loro nuova sorella, che nascerà un anno dopo la morte dell'altra. La consideri un regalo, giovanotto e mi dia retta: torni subito al castello, non è consigliabile stare qua da soli di questo periodo. Arrivederci, Harry!>> Harry uscì ma, una volta presa in mano la firebolt, non la inforcò, ma con un sonoro <<CRAC!>> si smaterializzò con civetta, scopa, trespolo e gabbia. <<Ciao! ....>> Harry non aveva ancora scelto un nome per lei. <<Ti chiamerò...>>
FINE 1 parte
be, il nome e il seguito la prossima volta. ecco i candidati ma voi siete meglio di me proponetene altri.
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Allora, questo è il testo rivisto e completo. X anna: ok, o scritto la lettera di hagrid per quello che verrà dopo. tu dici che lui pensa al passato, ma anche se ci pensa una volta non succede niente no? + che altro non sapevo cme introdurre l'argomento. Per i nomi non mi avete detto niente...
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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptySab Mag 01 2010, 23:39

il testo e' molto bello,ci sono solo alcuni errori di battitura...per quanto riguarda il nome tra quelli io proporrei goldy,anche se devo ancora trovarne uno che mi ispira... :scratch:appena lo trovo ti faccio sapere Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptyLun Mag 17 2010, 18:41

quella cosa delle civette che lasciano una piuma sulla porta dellvenditore epassano l'anima allasorella mi sembra un po una <CUT> : Shocked
Moderare i toni! Wink
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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptySab Giu 26 2010, 22:53

testo interessante e ben scritto, nel complesso, ottimo candidato a entrare nel libro Wink
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MessaggioTitolo: Re: Edvige   Edvige EmptyLun Ago 09 2010, 18:48

Questo è il testo rivisto e incompleto, perchè manca ancora una parte, a cui si può attaccare un pezzo a scelta. Please, commenti!


Harry se ne stava seduto al tavolo di Grifondoro con un' aria un po' pensierosa: stava infatti pensando alla morte, triste e dolorosa di Silente e alle vittime di Voldemort.
Avrebbe voluto fermare questi pensieri, perchè gli aprivano un buco nello stomaco, ma essi vorticavano nel suo cervello senza che se ne rendesse conto; era come con l'occlumanzia, non riuscva ad applicarsi (o forse non voleva?).
Chiuse gli occhi, e c'era tanto silenzio che gli parve di sentire il battito della palpebra con la parte sottostante dell'occhio. Come avrebbe detto Silente, l'amore, l'amore era la magia più potente di tutte. I fogli davanti a lui erano scritti e scarabocchiati come se fossero stati corretti una decina di volte.
Finalmente,riuscì a collegare il cervello con gli occhi, e si accorse che un gufo era planato sul tavolo rosso-oro.
E, con una lentezza indicibile, come per non guastare quell'attimo di riflessione, Harry aprì la lettera. Srotolò la pergamena, la avvicinò al naso e potè sentire l'odore di inchiostro e carta vecchie. Apparve davanti a lui una scrittura sbilenca e obliqua. "Caro Harry, potresti venire a trovare me oggi? Ci ho una vera chicca da mostrarti. Hagrid" Il ragazzo osservò il gufo, bianco, con gli occhi lucidi, e fecero capolino nella sua mente molte immagini: Edvige, nella gabbia, imbronciata; lui davanti all' emporio del gufo con una gabbia dorata nella mano destra contenente una candida civetta delle nevi... La sua mano iniziò a scrivere senza che se ne rendesse conto, come capitava di solito nei momenti di improvvisa ispirazione. "Ciao, Hagrid, mi dispiace molto, ma oggi devo fare una cosa molto importante, improrogabile. Cercherò di venire a trovarti più tardi.Harry". Al giovane vennero in mente le parole di Allock, e un sorriso fece capolino nella sua testa. Si guardò intorno: la sala grande era deserta, infatti quel week-end era quello dell'uscita ad Hogsmeade ma Harry, senza sapere il perchè, non era andato. Aveva avuto la sensazione di dover restare, come se qualosa lo avesse tratenuto lì, era si era fidato come al solito del suo istinto.
I 4 tavoli delle casate erano vuoti, e la sedia d'oro su cui fino a 2 anni prima sedeva Albus Silente, anch'essa. In quel momento, Harry si sentì al sicuro, in quella stanza che per la prima volta appareva silenziosa e enorme come non lo era mai stata. Harry si alzò e iniziò a correre verso l'ufficio della Mc Granitt. Le scale, i corridoi scivolavano di fianco a lui come se fosse sul Nottetempo e, prima che se ne potesse accorgere, era inciampato in un gradino e caduto addosso a qualcuno, qualcuno che come lui era rimasto a scuola. Alzò la testa, e potè vedere la caravatta rosso-oro di un concasato. Si tranquillizzò, meglio aver buttato a terra un grifondoro che un serpeverde no? Alzò la testa ancora di qualche centimetro, ma forse a quel Grifondoro avrebbe preferito un serpeverde... Accidenti!Potè solo pensare prima di ricevere un aspro commento.
<<Buongiorno, Potter! Sempre in tempo per dare fastidio, vero?>> il tono di Hide era sprezzante e strafottente come al suo solito <<Sì, metto la sveglia per disturbarti!>> Rispose con altrettanto disprezzo Harry guardando in cagnesco l'avversario. Fu questione di un attimo: i due tirarono fuori le bacchette si prepararono per scagliare l'incantesimo. Se qualcuno si fosse trovato tra di loro, povero sciagurato, avrebbe pottuto notare due ragazzi, uno biondo e uno bruno; uno con gli occhi verdi e uno con gli occhi di che colore ha gli occhi Hide? xxx; uno reggeva una bacchetta di agrifoglio e l'altro una di pioppo bianco; ma entrambi avevano la stessa espressione. << Che succede qui? Sono vietate le risse in corridoio, anche in assenza degli altri studenti... e siete pure dell'ultimo anno! Meritate una bella punizione, oh sì...io l'ho sempre detto...>> Gazza sembrava convinto che stavolta ce l'avrebbe fatta ma si sentì in lontananza il rumore di qualcosa che cade, anzi a dire il vero di molte cose che cadono... e una risata maligna. << Pix! Oh, se lo prendo, e un giorno lo prenderò, lo espellerò da qui! Oh, e solo perchè si è dimostrato utile nella lotta contro il Signore Oscuro!>> Il vecchio si allontanò zoppicando probabilmente alla ricerca di Pix, dimenticandosi momentaneamente dei due ragazzi, i quali scoppiarono a ridere entrambi alla vista di quella scena. Ma nonappena i loro sguardi si incrociarono, tornarono seri. <<Ti è andata bene stavolta, Potter!>> <<Io pensavo il contrario, Hide!>>.

Riprese a correre e quando arrivò davanti all'ufficio della preside, aveva il fiatone. <<Ghiacciolo babbano>> mormorò(la parola gliel'aveva rivelata lei stessa in caso di emergenza) e subito si ritrovò nell'ufficio. <Potter! Cosa ci fai qui?? > <Professoressa, ho bisogno di un favore: devo andare a Diagon Alley a comprare una civetta, perchè la mia...>> non riuscì a concludere la frase, ma ebbe come il presentimento che la donna avrebbe capito.<<Potter, non crederai che io ti lasci andare con così poco preavviso, vero?? é pericoloso girare a Diagon Alley da soli, di questi empi!>> <<Professoressa, la prego, è molto importanteper me:le giuro che sarò prudente e non correrò rischi inutili.>> . <<Potter, se per te è così importante, non ti negherò questo desiderio. Sappi però che sarai sorvegliato di nascosto da una squadra di auror.>>
**********************************************************
Harry corse a prendere la sua Firebolt nel dormitorio e tornò nel campo da Quidditch, si alzò in volo, mentre l'aria gli scompigliava i capelli e di nuovo quella sensazione, gli passò su tutta la spina dorsale, procurandogli un brivido. Poteva vedere sotto di se' le rotaie dell' Espresso di Hogwarts e infine i tetti delle case di Diagon Halley. Atterrò planando dolcemente davanti a Olivander, e cercò di ricordare il momento in cui aveva comprato la sua civetta delle nevi. Improvvisamente un flash-back entrò nella sua mente.
Diagon Alley, 8 anni fa
Un ragazzino bruno, piccolo e con un paio di occhiali che coprivano degli occhi verde smeraldino, come quelli di sua madre, ringraziava infinitamente un uomo che era l'esatto contrario di lui. Grande, grosso, con una fola barba, indossava un pastrano nero, rigonfio di roba. Harry Potter e Rubeus Hagrid. Dietro di loro, la D.A. settembrina si lasciava prendere dagli acquisti che anche loro avevano effettuato. Alla loro sinistra,il negozio "Emporio del gufo", dove probabilmente il giovane aveva preso la candida civetta delle nevi, che tutti guardavano con ammirazione. Alla loro destra, Olivander, dove sicuramente il Potter vivo aveva comprato la sua bacchetta.
D.A., ora.
Il ragazzo occhialuto, ormai cresciuto,stava dritto davanti a Olivander, e si ruotò di 180°.Di fronte a lui, ora stava un negozio vecchiotto, ma con un aria familiare. Harry non era sicuro che avrebbe potuto trovare ciò che cercava, ma era un tentativo. Un "dlin-dlon" risuonò nell'aria mentre Potter apriva la porta.<<Buonasera signor Potter!>> la voce che 8anni prima gli aveva confermato che la civetta che lui stava per comprare era fantastica, ora lo stava salutando dall'oltretomba della stanza. Finamente uscì allo scoperto. <<Sapevo che sarebbe arrivato uno di questi giorni. Vede, le civette, quando muoiono lasciano un avviso al loro venditore, quindi mi è bastato trovare una piuma bianca davanti all'uscio per capire.E so anche che lei non vuole una civetta qualunque, ma una che le ricordi quella vecchia. Io ho qualcosa che potrebbe, anzi di sicuro le interesserà.>> Harry si sentì pervadere da un'immensa felicità. Corse dietro al signor Huffle, raggiungendolo nel retro del negozio. Una quantità infinita di civette, gufi e aquile se ne stavano appollaiati su un trespolo privato. Accanto a loro, le gabbie. <<Ecco, signor Pott->> <<Mi chiami pure Harry, prego>> <<Certo, signor...hem, Harry. Vede, questa è la sorella minore del suo vecchio uccello. Hanno qualche diversità, che lei certo noterà.>> La sorella, infatti, era bianca ma con il becco e qualche striatura sulle piume dorata. Harry riconobbe in lei Edvige, e di nuovo sorrise. <<Vede, sig, hem Harry, queste civette sono molto particolari: diventano della prima persona che le accarezza. Io stesso la sposto sempre con i guanti, o non potrei più venderla.Quindi, Signor... Harry, è questa la civetta che vuole?>> Il giovane ci pensò su e si guardò intorno, ma il suo sguardo continuava a cadere su quella civetta. Istintivamente, allungò il braccio e la new Edvige si posò sul suo braccio. Quando la accarezzò istintivaente sorrise, come se non potesse più controllare lui i muscoli.
<< Ecco, questo è quello che succede in un momento di particolare affinità.Noterà in lei alcune caratteristiche di ...>> <<Edvige>> concluse Harry <<perchè le civette,hanno un'anima molto simile sebbena la sorella, che nascerà un anno dopo la morte dell'altra, sia molto più giovane. La consideri un regalo, giovanotto e mi dia retta: torni subito al castello, non è consigliabile stare qua da soli di questo periodo. Arrivederci, Harry!>> Harry uscì anche se, una volta presa in mano la firebolt, non la inforcò, ma con un sonoro <<CRAC!>> si smaterializzò con civetta, scopa, trespolo e gabbia. Sapeva che non si sarabbe potuto rimaterializzare nei confini di Hogwarts, e così penso al cancello, trovandoselo davanti. Dovette suonare, ma si trovò davanti un Gazza molto arrabbiato. <<Bene, Signor Potter, la aspetto domani alle 8 nel mio ufficio insieme all'altro stupido ragazzo che litigava con lei oggi. Oh sì, io ve l'avevo detto!>> Harry non se ne preoccupò, anzi si diresse tutto allegro verso la casupola di Hagrid, da dove usciva del fumo grigio dal camino. Prima di entrare, Harry si rivolse alla civetta: <<Ciao! ....>> non aveva ancora scelto un nome per lei. <<Ti chiamerò...>>
FINE 1 parte
be, il nome e il seguito la prossima volta. ecco i candidati ma voi siete meglio di me proponetene altri.
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-bianca
Allora, questo è il testo rivisto e completo.
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