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MessaggioTitolo: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMar Set 01 2009, 12:31

Ecco qua...rivista riscritta corretta modificata...! Sarebbe il vecchio " testamenti apparizioni e cuccioli"
Ditemi, ditemi...

Quella notte Harry era rimasto sveglio per quella che gli era parsa un’eternità. Quando finalmente si era addormentato, i suoi sogni erano stati dominati da carrozze trainate da cavalli, da uomini incappucciati e da foreste nere e impenetrabili. Gli era già capitato che tutto ciò facesse parte dei suoi sogni: lo aveva attribuito allo stress ed alla paura provata per ciò che era successo a Ron oltre che per lo scampato incidente sul treno. Quella notte tuttavia, gli incubi erano stati stranamente vividi. Al risveglio, scese quindi in Sala Grande per fare colazione che albeggiava, per evitare gli altri e per avere il tempo di riflettere. Entrò. Era uno spettacolo magnifico: l’enorme sala era deserta, i tavoli di legno erano già apparecchiati per la colazione, il silenzio era rotto soltanto dal vento leggero che sbatteva piano contro le finestre, il soffitto incantato della sala era trapunto di stelle. Sorrise: la bellezza di Hogwarts lo lasciava senza fiato ogni volta. Come un bambino che vede per la prima volta il sole, Harry avrebbe sempre provato un grande stupore, vedendo le meraviglie della sua prima, vera casa. Il suo umore migliorò ulteriormente quando, frugando tra le tasche della divisa, trovò un pezzo di pergamena stropicciato e ingiallito che aveva ricevuto il giorno prima. Il biglietto recitava:

Caro Harry,
Ti chiedo gentilmente di recarti nel mio ufficio domani mattina alle nove per una questione abbastanza urgente. Ho già avvisato il professor Lumacorno del tuo probabile ritardo per la lezione della prima ora.
Minerva McGranitt.

La sera precedente, quando aveva letto la breve missiva della preside, era rimasto insospettito: troppo informale e cortese, per la McGranitt. Comunicati i suoi sospetti a Ron (l’amico gli aveva gentilmente fatto notare che stava diventando un po’ paranoico e che avrebbe dovuto fare una bella dormitina, viste le non eleganti occhiaie violacee sotto i suoi occhi), Harry aveva poi concluso che le sue preoccupazioni erano infondate.
Quella mattina Harry non badò più di tanto all’estrema gentilezza del biglietto, né al fatto che la severa professoressa McGranitt lo avesse chiamato “Harry”…era troppo stanco, la sua mente era annebbiata: le ore di sonno perse avevano fatto sì che ora si trovasse in uno stato di semi-incoscienza. E poi, l’euforia che aveva provato al pensiero di saltare l’ennesima lezione barbosa del tricheco aveva cancellato ogni ansia.
Harry si sedette: non aveva fame, avrebbe bevuto un po’ di succo di zucca e aspettato l’arrivo di Ginny, per stare un po’ solo con lei prima di dover andare dalla McGranitt. Quando lo alzò per bere il primo sorso, la luce arancione che filtrava dalle finestre si rifletté sul calice d’argento, piroettando per la sala tante macchioline di luce iridescenti. Harry guardò il suo bicchiere brillare estasiato, ma poi, il calice come uno specchio, vide dietro di sé un riflesso di qualcuno che stava entrando. Si alzò e fece per andarsene, ma quando si girò verso la porta, Harry si trovò davanti una donna. I capelli rossi lisci fino alla schiena, il viso addolcito da un sorriso materno, nei suoi occhi c’era un pezzo di lui: sua madre lo guardava, il volto illuminato. Non seppe mai se furono più grandi la paura e la confusione che provò vedendola, o la felicità straripante: le due emozioni si equivalevano. Per un momento Harry temette di essere diventato pazzo. Si avvicinò. Lily allungò una mano e gli accarezzò la guancia. La sua mano era liscia e calda ed al suo tocco Harry avvertì un calore piacevole, che non bruciava. Percepì un profumo dolce e familiare, il profumo della sua pelle, dei suoi capelli…si sentì finalmente a casa. Quando Lily allontanò la mano, per Harry fu come un dolore fisico. Non ebbe tuttavia il tempo di protestare che sua madre parlò: «Harry».
Ah, risentire la sua voce, era il paradiso, tanto che per un attimo pensò di essere morto…
Lily si fece d’improvviso seria e Harry percepì dal cambio di espressione che lei aveva qualcosa da dirgli.
«E’ importante Harry, stai attento. Non ho molto tempo e non posso spiegarti le cose come vorrei».
Non era mai stato più confuso.
«Ricordati. Quando verrà il momento di spiegare, solo Severus potrà farlo, solo a Severus crederanno, perché solo lui sa. Ti ha lasciato gli strumenti. Sta a te usarli per arrivare alla verità. Tu sai come trovarlo».
Harry fece per controbattere, ma Lily lo zittì, mettendogli delicatamente un dito sulle labbra. «Addio» disse, lo baciò sulla guancia, poi scomparve.
«Aspetta!» sussurrò. Ma era troppo tardi: se n’era andata. Temendo di perdere i sensi, Harry si sedette. Era sconvolto come non lo era mai stato: per un attimo, un attimo meraviglioso, aveva realmente creduto, si era illuso che fosse tornata per sempre. Si sbagliava. Ma se non era lei, se Lily non era viva, cosa poteva essere? Un fantasma? Una visione? Non sapeva veramente darsi una spiegazione. Ripresosi un po’ dallo stupore, poté ragionare più lucidamente. Il suo primo pensiero fu di andare a raccontare tutto al Professor Jattarius: lui avrebbe potuto fornirgli una spiegazione razionale. Ma in cuor suo sapeva che c’era al mondo un’unica persona cui avrebbe potuto raccontarlo, un’unica persona che avrebbe realmente capito cosa era accaduto. E se quella persona era morta, si sarebbe accontentato di parlare col suo ritratto. Concluse che avrebbe dovuto anticipare l’incontro con la McGranitt. Come diceva suo zio Vernon: “Avrebbe colto due piccioni con una fava”.
Niente riuscì a distoglierlo dal suo intento, neanche la fiumana di gente che entrò, affamata e vociante, in sala grande, tra cui c’erano Hermione, raggiante, e Ron, assonnato. Hermione capì dalla strana espressione sul suo volto che c’era qualcosa che non andava. “ Cavolo, quella ragazza è un orchidea delle emozioni vivente! Non le sfugge niente!” pensò Harry, a metà tra il divertito e l’amareggiato che l’amica leggesse così facilmente le sue emozioni guardandolo negli occhi. Questa volta nei suoi occhi avvertì probabilmente una certa impazienza e, pur guardandolo un po’ preoccupata, non lo fermò. Harry le fu grato per questo: era ansioso di avere delle risposte e, anche se non lo ammetteva a se stesso, conservava una piccola, flebile speranza che quella di sua madre non fosse una visione, o un fantasma, ma qualcosa di più concreto.
Si fece spazio tra gli studenti che confluivano nella sala e, quando il passaggio fu più agevole, iniziò a correre. Qualche studente americano lo guardò di traverso e, nella fretta di arrivare, Harry pestò persino il piede ad Hawaii, che gli urlò dietro scandalizzata «Voi inglesi e i vostri piedoni abnormi!». Lui la ignorò. Arrivò al gargoyle di pietra del settimo piano con il respiro trafelato ed il battito accelerato, un po’ per la corsa, ma soprattutto per l’agitazione. Solo allora Harry si ricordò che non sapeva la parola d’ordine. Decise in ogni modo di tentare.
«Cioccorana!». Niente. «Piume di zucchero!».Il gargoyle non aveva evidentemente nessuna intenzione di aprirsi. «Ghiacciolo al limone!». Niente da fare: il passaggio rimaneva chiuso. Harry, frustrato, iniziò a sbattere i pugni contro il passaggio, gridando, pur sapendolo inutile: «Apriti! E dai apriti!»
Il gargoyle si scostò improvvisamente e Harry si trovò davanti un arrabbiatissima Minerva McGranitt, a cui rischiò per sbaglio di dare un pugno in faccia. «Potter!» gli gridò contro lei, le narici dilatate e le labbra sottilissime «Non penso che questa tua veemenza sia dovuta alla grande bramosia che tu hai di incontrarmi. O sei straordinariamente in anticipo, cosa che dubito fortemente, o stai tentando di demolire il mio ufficio. In entrambi i casi, temo di doverti salutare». Fece per andarsene…
«No, preside! La prego aspetti, mi faccia entrare, è urgente! Devo…devo parlare con il ritratto di Silente!». Udito che Harry aveva nominato Silente, la McGranitt si girò. La sorpresa traspariva chiaramente dal suo volto. «Vieni con me, Harry» gli disse, tirandolo per un braccio. Dal fatto che lo chiamò per nome, Harry capì che la sua rabbia era svanita lasciando spazio alla incredulità e, chissà, forse anche ad un po’ di curiosità. Senza chiedergli spiegazione alcuna lo accompagnò per la scala a chiocciola fino ad arrivare davanti alla porta dell’ufficio con il battente d’ottone. Aperta la porta, subito Harry lo vide. Ignorò le teche chiuse a chiave, il pensatoio, gli altri quadri appesi sulle pareti di pietra, tutti i trabiccoli e le fiale. Ignorò perfino la scrivania, tanto che rischiò di sbatterci contro. Aveva occhi solo per lui: amico e maestro di vita, bianco e buono, Albus Silente sonnecchiava nel suo ritratto, un sorriso furbetto e gli occhiali a mezzaluna appoggiati sul naso adunco e sottile, un po’ storto dopo la zuffa col fratello Aberforth. Era una sua impressione o la sua pelle era in qualche modo più pallida? Si avvicinò al ritratto dietro alla scrivania. Era vicino, non più di un passo lo separava da lui, ma sentiva, in contrasto con la vicinanza fisica e materiale, che era lontano da lui anni luce. La sensazione della lontananza incolmabile che c’era tra lui e Silente colpì Harry forte. Ecco spiegata la differenza di colorito tra il Silente che aveva conosciuto e con cui aveva combattuto e quello che sonnecchiava beato nella cornice: pur non essendo un cadavere, la sua pelle diafana che sembrava quasi cartapesta stava ad indicare la distanza che c’era tra loro. Harry era vivo, Silente no.
«Harry hai intenzione di stare qui a fissarmi con lo sguardo vitreo ancora per molto?» sbottò Silente, divertito.
Harry si riscosse dai suoi pensieri e quando lo fece, tutta l’angoscia, l’ansia, la speranza e la sorpresa che lo avevano colto poco prima con l’apparizione di Lily lo investirono. Prima di parlare, notò con la coda dell’occhio che la McGranitt, pur essendo ancora presente, si era eclissata in un angolo della stanza per non disturbare e non aveva osato interrompere le sue fantasie ad occhi aperti, ma, Harry era sicuro, non si sarebbe persa neanche una parola. Ciò non lo disturbava più di tanto, si sentiva solo un po’ in imbarazza. Silente notò lo sguardo che Harry riservò alla preside e disse: «Mi devi dire qualcosa». Non era una domanda. Harry annuì. «Minerva, perdona la mia scortesia, ma vorrei chiederti di uscire». Se la McGranitt rimase interdetta, non lo diede a vedere. Uscì.
«Bene Harry, ora che siamo soli, puoi dirmi per favore il motivo che ti ha indotto a venirmi a trovare? Non che io non ne sia contento, ma…cosa c’è di tanto importante da farti saltare la colazione?» disse quindi Silente, sorridendo.
«Professore…» - Silente lo invitò a proseguire con un cenno- «vede, questa mattina sono sceso molto presto in Sala Grande, così presto da trovare la stanza deserta. E…».
A quel punto Harry raccontò a Silente, il cuore traboccante di speranza, l’apparizione di Lily.
Dall’ardore con cui Harry parlava, Silente percepì probabilmente tutta la speranza del ragazzo. I suoi occhi profondi ed azzurrini si velarono di antica tristezza e la comprensione che può avere solo colui che ha provato in prima persona il dolore straziante della perdita di una madre si dipinse sul suo volto. Sembrava quasi dispiaciuto di farlo quando disse: «Lily è morta, Harry, e nessuno la potrà mai portare indietro».
Harry in cuor suo sapeva che questa sarebbe stata la risposta del preside. Si sentì tuttavia un po’ stupido: quando era un bambino, tante volte aveva sognato un ritorno dei suoi genitori. Ma ora era un uomo e non poteva più permettersi di abbandonarsi a certe debolezze. Accusò il colpo e quindi chiese: «E allora, professore, cosa…?».
«Vuoi chiedermi cos’era l’apparizione di tua madre questa mattina? Oh Harry. tua madre è morta, è vero. Ma è viva dentro di te!». Harry era confuso: possibile che Silente, anche da morto, non avesse perso il vizio di parlare per enigmi? «Non capisco, professore…».
«Ma è così facile Harry. Tu e Lily siete due anime strettamente legate. La vostra natura è così simile, il tuo bisogno di lei è come il bisogno che un uomo ha dell’acqua, il tuo desiderio costante di rivederla è così forte che lei ti è apparsa esattamente come tu volevi, tanto da fartela sembrare reale». Ed Harry capii Quella che aveva visto non era sua madre. Era il riflesso di lei che Harry aveva chiuso a chiave nel suo cuore.
«Tu avevi bisogno di aiuto, di risposte. Ma le cose che tua madre ti ha detto, in fondo le sapevi già. Avevi solo bisogno di un consiglio, tutto qui. E chi meglio di una madre può aiutare il figlio a comprendere ciò che già sa?».
«Vuole dire che io cercavo così tanto delle risposte che già sapevo e che il desiderio di scoprirle mi ha portato a trovarle sotto forma dell’apparizione di mia madre?».
«Così è un po’ complicato Harry, ma la sostanza è quella. Le risposte che tu cercavi si sono, si può dire, materializzate sotto forma dell’apparizione di Lily. È davanti a te la parte di Lily che vive nel tuo cuore».
«Quindi non sono pazzo?» chiese Harry decisamente sollevato e allo stesso tempo incantato e meravigliato da ciò che aveva scatenato semplicemente tutto l’amore che provava per sua madre.
«Penso di poter rispondere con certezza di no. Non sei pazzo Harry, ami soltanto immensamente tua madre. Ed, ancora una volta, hai avuto la prova di quando amore e magia siano legati a doppio filo».
«Ma…tutte quelle cose su Piton…cosa volevano dire, professore?»
«Se ti dico tutto io, Harry, dove sta il divertimento?»
Harry rimase interdetto, ma non provò neanche a controbattere: Silente aveva acquistato da morte un certo senso dell’umorismo, per caso?
«Ora se non ti dispiace, vorrei tornare al mio pisolino. Stavo facendo un sogno incredibilmente vivido…mai provato a volare su piume di zucchero giganti, Harry? È un’esperienza che ti consiglio». Detto questo Silente gli strizzò l’occhio e si addormentò.
Nel momento stesso in cui le palpebre di Silente si abbassarono nascondendo ad Harry gli occhi azzurri e benigni, la porta dell’ufficio si aprì e lui si girò. La testa della McGranitt spuntò da dietro la porta socchiusa in modo molto comico, tanto che Harry si dovette sforzare di non ridere.
«Potter scusa se disturbo» disse brusca la McGranitt «volevo chiedere se avete…finito».
«Sì preside. Ora me ne vado, scusi se le ho occupato l’ufficio senza preavviso, ma mi creda quando le dico che era una cosa urgente». Harry fece per andarsene, ma la McGranitt, entrando finalmente tutta intera, lo fermò. «Ti chiedo ancora un minuto di pazienza» disse andandosi a sedere alla scrivania «già che sei qui Potter, ne approfitto per svelarti finalmente il motivo del mio biglietto. Tanto meglio, così non sarai costretto a saltare la lezione».
«Oh Merlino!» imprecò Harry. Poi portò la mano alla bocca.
«Potter ti prego di moderare il linguaggio!» Replicò la McGranitt, esterrefatta.
«Sì mi scusi professoressa…è stata una reazione…involontaria». “O è la cattiva influenza di Ron…”, pensò.
Superato la momentanea ira, la McGranitt tentò di addolcire i toni.
«Ti ho convocato qui perché c’è un affare importante che dobbiamo sbrigare…e che ho lasciato in sospeso per troppo tempo». Lo stomaco gli brontolò rumorosamente dalla fame ed Harry si ricordò un po’ in imbarazzo di aver saltato colazione. Prima che potesse scusarsi e dire alla McGranitt che sarebbe tornato alle nove, la porta si spalancò.
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Jo Potter

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMar Set 01 2009, 12:32

«Harry, dal ruggito che ha fatto il tuo povero stomaco devi essere veramente affamato» ruggì Hagrid. Scoppiò in una fragorosa e cavernosa risata, in due lunghi passi raggiunse Harry davanti alla scrivania della preside e lo catturò in un abbraccio poderoso, tanto che Harry si sforzò di non urlare. «Buongiorno signora preside. Io ci ho qui quello che mi ha chiesto di portarle». Disse poi rivolto alla McGranitt. Mentre gliela porgeva, notò che Hagrid portava a tracolla una borsa di tela marrone con dentro una massa informe che…si muoveva freneticamente? Si aggiustò gli occhiali: forse le allucinazioni erano arrivate ed era ora di fare una bella controllatina al San Mungo?
Esitante, Harry chiese alla preside che, un po’ schifata, aveva preso tra le mani la borsa e tentava di fermarne i movimenti frenetici: «Professoressa, non vorrei essere inopportuno, ma è normale che… la sua borsa si muova?»
«Sì, sì tutto regolare, Potter» sbottò lei, indaffarata. «E tu sta un po’ fermo!» disse alla borsa, colpendola con una mano. Dalla tela spuntarono però un musino nero, tenerissimo, due occhietti gialli desiderosi e intelligenti e due orecchie lunghe e pelosissime. Pur avendolo visto solamente una volta al terzo anno, Harry lo riconobbe subito: un piccolo cucciolo di snaso lo fissava curioso dalla borsa di Hagrid. «Uno..snaso?» chiese Harry confuso.
«Eh bravo Harry…allora non sognavi unicorni nelle mie lezioni! Lo hai proprio riconosciuto, sì sì! È un piccolo esemplare di snaso!»
«Ehm, Hagrid…» mormorò interrompendolo la McGranitt «ti sarei infinitamente grata se uscissi. Vedi, devo parlare con Potter di una questione delicata». Harry notò che la preside aveva parlato con un certo imbarazzo: sapeva che, come Silente, si fidava molto di Hagrid.
«Sì esco subito, preside. Ci ho da fare in effetti. Ho degli asticelli ribelli da domare..ehm…Harry!» esclamò alzando la manona per salutarlo (e facendo cadere dalla scrivania un mucchio di carte ordinate sotto lo sguardo sconsolato della McGranitt), «Ci becchiamo in giro! Preside, arrivederci!».
Detto questo uscì, impacciato e in imbarazzo, abbassandosi per non picchiare il testone nero sulla porta.
“Se vuole che la nostra sia una conversazione privata, la cosa è più seria di quanto immaginassi…” pensò Harry. Che volesse sgridarlo per i suoi recenti (e scadenti) risultati in Trasfigurazione era escluso…era improbabile che gli chiedesse di trasfigurare uno snaso!
«Temo di non capire, Professoressa…» esordì Harry confuso. Notò che le sue narici erano dilatate e le sue labbra erano così strette e sottili tanto che Harry pensò le avesse ingoiate per sbaglio. Conoscendola da tempo sapeva che, quando assumeva quel cipiglio, era profondamente irritata. Harry immaginò che non fosse contenta di avere uno snaso nell’ufficio: quelle bestiole, anche se così piccole, erano in grado di scatenare un putiferio pari ad uno spettacolo dei migliori fuochi d’artificio di Fred e George. Non sarebbe stato piacevole, si disse Harry, ritrovarsi lo studio pieno di buche…
«Sì beh…Potter, il motivo per cui ti ho convocato qui» disse quindi severa la McGrannit «riguarda…è…è per l’eredità del professor Piton».
L’eredità di Piton? Doveva aver capito male…
Per un secondo pensò che la preside lo prendesse in giro. Che accidenti significava. Lo snaso? L’eredità? Ricacciò indietro la rispostaccia che gli era salita spontaneamente alle labbra e ribadì: «Ancora non riesco a capire cosa c’entri lo snaso, soprattutto con l’eredità di Piton».
«So che può sembrare una situazione assurda Potter» rispose la McGranitt leggermente indispettita «perciò non mi limiterò a spiegartela a parole. Seguimi».
Si avvicinò a una teca di vetro vicino e prese quello che a un babbano avrebbe potuto sembrare una semplice bacinella di pietra. Ma Harry sapeva benissimo di cosa si trattava…
La McGranitt posò il pensatoio sulla scrivania e, come Silente aveva fatto tante volte, si puntò la bacchetta alla tempia. Con una leggera smorfia sfilò quello che sembrava un sottile nastro argenteo, di consistenza né liquida, né solida. Posò delicatamente il ricordo nel pensatoio e invitò Harry ad avvicinarsi. E così, titubante, lui si apprestò a seguirla nei meandri della sua memoria.
Fu catapultato in quella stessa, precisa stanza. Harry, però notò subito il cambiamento, qualcosa che stonava, ma che, allo stesso tempo, lo riempiva di soddisfazione: il ritratto di Piton, il volto olivastro inconfondibile incorniciato da due bande di capelli neri, era appeso alla parete, vicinissimo a quello di Silente, dietro la scrivania. A fianco del ritratto seduta sulla poltrona, dando le spalle alla scrivania, c’era la McGranitt. Quella era la preside che apparteneva al ricordo, la vera Minerva McGranitt era accanto a lui e lo invitava ad avvicinarsi al ritratto di Piton: lui e la preside del ricordo stavano avendo una discussione. Harry si mise in ascolto, attento.
«Minerva, ti prego. Sai bene che tra un po’ il mio ritratto sarà rimosso dalla tua parete. Mi credono ancora…uno sporco mangiamorte…dopo tutto quello che ho fatto…» stava dicendo Piton, amareggiato. «Ma non è questo il tempo di perdersi in rimpianti…Minerva è essenziale che tu consegni a Potter il biglietto che ti ho dettato un momento fa. E lo snaso! Lo snaso è essenziale, Minerva!»
«Ma Severus! Non capisco…proprio non riesco ad afferrane l’utilità! Perché mai dovresti lasciare uno snaso a Harry?»
«Non c’è tempo perché te lo spieghi! Potter capirà da solo, quando arriverà il momento…almeno spero» rispose Piton sarcastico.
«Capirà, Severus» si intromise allora Silente «è più sveglio di quanto tu creda…»
«L’idea è stata tua Silente. Tu me l’ hai riferito…io non sapevo né che esistesse - e su questo punto sono ancora scettico- né che l’avesse. Sciocco ragazzo, se avesse fatto un po’ più di attenzione, ora probabilmente non ci sarebbe bisogno di tutta questa… pagliacciata!» sputò Piton.
«Cosa?» riattaccò perplessa e irritata la McGrannit «Cos’è che non esiste Albus? Co…»
«Non c’è tempo per spiegarti Minerva…fidati e fai ciò che ti dice Severus» rispose Silente, lo sguardo intenso, quasi supplichevole.
«E va bene Albus…chiederò ad Hagrid di procurarmi uno snaso quanto prima, ma sai bene che non mi piace non essere messa al corrente delle cose».
«Grazie, Minerva».
«E ricordati, il biglietto!» aggiunse Piton.
Poi tutto si fece sfocato e Harry, con la vera McGranitt, ritornò al presente.
Dopo essersi ripreso (la sensazione che si provava ad essere catapultati nei ricordi degli altri non poteva definirsi piacevole), Harry si girò verso la McGranitt con sguardo interrogativo.
«Esattamente due minuti dopo una squadra del Ministero ha provveduto a rimuovere magicamente il ritratto di Piton. Ha avuto il tempo di comunicarmi solo questo…e Silente non vuole dirmi altro» aggiunse, un po’ frustrata. Poi sedendosi alla scrivania, tirò fuori da una tasca interna dello spesso mantello di fantasia scozzese che indossava, un pezzetto di pergamena ingiallita e glielo porse. Doveva essere il biglietto di cui avevano parlato nel ricordo, si disse Harry. Si sedette anche lui, lo prese e, impaziente come poche volte era stato, lo aprì:

Spero che tu abbia un po’ più di sale in zucca di tua padre per capire quando verrà il momento di utilizzare ciò che ti ho lasciato.
Quando tutto ti sembrerà perduto, questo snaso ti sarà utile, Potter.
Se mi odi così tanto da non volermi fare quest’ultimo, unico favore,
Fallo per tua madre. In fondo, pur essendomi comportato da essere spregevole con lei più di una volta, penso mi volesse bene. Fallo per Lily, glielo devi.

Severus.
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Jo Potter

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMar Set 01 2009, 12:32

Superata l’emozione, Harry provò una profonda irritazione. Il biglietto che Piton aveva dettato alla McGranitt non rispondeva a nessuna, non una, delle miriadi di domande che aveva in testa. Si sentiva preso in giro da Piton, e anche da Silente. Possibile che doveva essere messo all’oscuro di tutto? Sempre l’ultimo a venire a conoscenza di fatti che, tra l’altro, lo riguardavano in prima persona? Era allibito. Non capiva, davvero non riusciva a trovare una spiegazione, un piccolo, stupido, banale motivo per cui Piton gli avesse affidato lo snaso, che ora sonnecchiava tranquillo nella borsa di tela ai piedi della McGranitt. Alzò la testa dal foglietto ingiallito e scrutò la McGranitt. Era evidente che si aspettasse che lui dicesse qualcosa. Guardò Silente. Dormiva. Faceva finta, sicuramente, per evitare che Harry lo tediasse con domande o richiedesse spiegazioni. Non pensò neanche di svegliarlo e chiedergli qualcosa: sarebbe stato inutile, conosceva la sua testardaggine e aveva il vago sospetto che si divertisse un mondo a tenerlo sulle spine. A questo pensiero, sorrise. Immaginava già cosa gli avrebbe detto: «È una cosa che devi scoprire da solo Harry… non posso dirti tutto!»
Harry si riscosse dai propri pensieri.
La McGranitt lo fissava ancora insistentemente, come volesse cavargli le parole di bocca con lo sguardo. Rimase tuttavia sbalordita quando Harry disse: «Molto bene. Signora Preside, dovrei andare. Non ho ancora fatto colazione e ho un certa fame. Grazie per avermi avvisato e per avermi consegnato…lo sna..beh, l’”eredità” di Piton». Detto questo, Harry prese la borsa con lo snaso ai piedi della McGranitt, si caricò in spalla la bestiola e uscì. Quando superò la porta, gli parve di sentire la McGranitt lamentarsi e borbottare che “necessitava di spiegazioni” e che “era inaccettabile che Potter non si fosse degnato di spiccicare neanche una parola”.
“Ma come posso parlare” pensò Harry “se non so assolutamente cosa significhi tutto questo?”.
Finalmente al riparò da occhi indiscreti, mentre entrava nell’accogliente sala comune di Grifondoro, Harry si concesse di pensare lucidamente all’accaduto. Pur non avendo capito cosa gli volesse dire Piton, si ripromise di scoprirlo e di aiutarlo. Non aveva fretta. La cosa che sentiva di dover fare in quel momento era di riferire tutto a Ron e Hermione. L’importante era che, come aveva scritto Piton nel biglietto, quando sarebbe venuto il momento Harry sarebbe riuscito a capire e ad usare ciò che Piton gli aveva lasciato. Ron e Hermione, come sempre, lo avrebbero aiutato a capire. E in fondo, di disse, non lo faceva solo per Lily, lo faceva perché doveva a Severus Piton molto più di quanto quest’ultimo immaginasse.


***

<< Harry basta, è inaccettabile!>> urlò Hermione <<Devi fare qualcosa per liberartene!<<. Erano seduti davanti al camino, al piacevole tepore del fuoco scoppiettante, sulle loro poltrone panciute preferite, in sala comune. Erano soli, e trascorrevano tranquillamente l’ora buca prima di pranzo. Severus ( così Harry aveva chiamato lo snaso) era abbarbicato sui capelli di Hermione e stava frugando tra i suoi ricci ribelli per sottrarle una pinza particolarmente luccicante, che aveva attratto fatalmente la sua attenzione. Non riuscendo nell’impresa- Hermione tentava di levarselo dalla testa strattonandolo dalla codina, mentre Ron e Harry si schiantavano dalle risate- Severus si accoccolò sulla spalla di Hermione e gli assestò una poderosa leccatina sulla guancia, cosa che contribuì ad aumentare l’ilarità di Ron e Harry. Gli occhi dolci, il musino triste e le orecchie abbassate, parve dirle: << Per piacere, mi regali quella bella pinza che sbarluccica?>>. Ma quella di leccarle la guancia per intenerirla non fu affatto una mossa vincente, anzi. Fu la goccia che fece traboccare il vaso, o meglio, che fece traboccare Hermione. << Stupido snaso pulcioso scendi subito dalla mia spalla!>> esplose lei, togliendoselo di dosso e quasi lanciandolo addosso a Harry, che lo agguantò prima che potesse finire nel fuoco. << Hermione!>> esclamò Ron a metà tra il divertito e il rassegnato << Gli fai male! Tra un po’ il “povero Sev” finiva abbrustolito e noi per pranzo ci mangiavamo uno snaso arrosto!>>.
<< Ronald! Non chiamarlo “povero Sev”, come se fosse una persona umana!>> disse, irata, a Ron. Poi, rivolgendosi a Harry: << Senti, può essere tenero e coccoloso quanto vuoi ma non possiamo più tenere quello sgorbio…>>- Harry la fulminò con lo sguardo- <<e va bene…non possiamo più tenere…Severus qui in sala comune. Ha già combinato troppi danni>>.
Harry sapeva che Hermione non sopportava lo snaso soprattutto perché, malgrado lei avesse consultato più e più volte la biblioteca, non era riuscita a capire il senso di quel lascito da parte di Piton, né il significato del biglietto. E come Ron era rimasta allibita quando Harry gli aveva raccontato di Lily. E se c’era una cosa che rendeva Hermione irritabile era non riuscire a capire. Harry doveva ammettere però, che avere uno snaso domestico che scorrazzava in sala comune era stata…una tragedia. Certo, era affettuoso e tenero, ma quando voleva, sapeva trasformarsi in un vero tornado…
Harry, comunque, esitava a rispondere a Hermione, prima di tutto perché, suo malgrado, si era affezionato al cucciolo, secondo, perché l’irritazione dell’amica aveva raggiunto un livello considerevole, e lui temeva che, rispondendole di no, lo avrebbe lanciato nel fuoco al posto del cucciolo a mo’ di snaso volante. Sorrise a quel pensiero…
Notando il sorrisetto spuntato sul suo viso, Hermione tornò all’attacco. << Cosa c’è da ridere? Sono giorni che tu e Ron ve la ridete sotto i baffi…guardati intorno Harry!>>. Harry lo fece: la sala comune era accogliente come sempre, ma era sotto sopra: le poltrone erano sgualcite, i tappeti bucati…un quadro era perfino caduto.
<< E non dimentichiamoci, Harry>>continuò Ron, sorridendo al ricordo <<del furto del braccialetto di Lavanda, della scarpa di Seamus che ha “ per caso” ingurgitato il nostro amichetto peloso due giorni fa e…ah…della fine che ha fatto il povero poster della squadra di calcio preferita di Dean! Non che mi dispiaccia per il braccialetto, né tanto meno per il poster…ma devi ammettere che Severus è un esserino alquanto movimentato! Ahah!>>.
<< E non ne parlare come se fosse una cosa esilarante!!??>> scattò Hermione.
<< Ma lo è!>> rispose Ron, e sorrise così genuinamente che i capelli per un attimo gli diventarono ancora più rossi. Alla reazione gioiosa del suo ragazzo e al suo enorme sorriso che andava da un orecchio all’altro, Hermione, che era tutto tranne un cuore di pietra, reagì sciogliendosi un poco e si concesse un mezzo sorriso. << E va bene…ammetto che quando ha rubato il braccialetto a Lavanda è stato divertente.>>
<< Fantastica esibizione!>> annuì Ron.
<< Ma…e c’è un ma…non possiamo permetterci di tenerlo…>> continuò lei.
<< Hermione non vorrai mica fargli del male?>> chiese Harry, un po’ preoccupato.
<< Ma cosa ti salta in mente, Harry? Non potrei mai!>>- lui si sentì un po’ stupido per averlo pensato, ma anche leggermente sollevato- << Portiamolo da Hagrid! Lui ne avrà cura>>.
Harry ci pensò su per qualche momento…Hagrid era sicuramente la persona più adatta e si sarebbe preso cura di Severus…beh…come un figlio. Era la soluzione giusta e così, sarebbe andato spesso a trovare sia Hagrid, sia Severus. << E va bene Hermione. Portiamolo da Hagrid…ma promettimi che andremo a trovarlo>>.
<< Ovviamente. Bene allora che aspettiamo? Da Hagrid!>> disse Hermione, che non riusciva a nascondere del tutto la sua soddisfazione.
<< Ma…Hermione…veramente…e il pranzo??>> disse sconsolato Ron.
<< Oh Ronald…mangerai dopo…!>> e lo baciò. Ron dimentico di tutto, riuscì a biascicare: << Va…va bene andiamo da Hagrid…>>.
Quello era gioco scorretto, pensò Harry…ormai Hermione riusciva a rivoltare Ron come un calzino! Sorrise e se andarono così alla volta della capanna di Hagrid, Hermione segretamente compiaciuta, Harry dispiaciuto, ma impaziente di rivedere il suo gigantesco amico, Ron imbambolato e sognando una coscia di pollo.
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remus.




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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMar Set 01 2009, 13:03

Ottimo "sense of humor" nel finale!!! Severus..... muahhahahah!!!! Immagino che schifo di pelo unticcio!!!
(Anche se c'è un dimenticò senza accento Twisted Evil ).

Come ti ho già detto la visione di Lily non mi piace così concreta come l'hai descritta... un sogno mi sarebbe piaciuto di più.

Ottima la costruzione del ricordo di Piton e dell'"eredità", in vero Row style. Anche se non sono daccordo con quello che vuoi fare con lo Snaso.

I complimenti li lascio agli altri.... tanto ne sarai sommersa!!!! Smile
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Harry-Mik94

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMar Set 01 2009, 13:17

Remus. ha scritto:
Immagino che schifo di pelo unticcio!!!
Ahahahahah sempre il solito Rem!!! Razz Razz lol!


Remus. ha scritto:
Come ti ho già detto la visione di Lily non mi piace così concreta come l'hai descritta... un sogno mi sarebbe piaciuto di più.
E invece secondo me va benissimo così! Non possiamo usare sempre i sogni! E l'idea della sala grande, vuota, di prima mattina, beh... è davvero bella secondo me!

Remus. ha scritto:
Anche se non sono daccordo con quello che vuoi fare con lo Snaso
Su questo non posso dire niente perchè non so a cosa servirà lo snaso, anche se una mezza idea io (e credo non solo io) ce l'ho.

A me il testo è piaciuto davvero. Complimenti Jo!! Very Happy
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Herm

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMar Set 01 2009, 13:24

Quoto mik! E ti rinnovo i complimenti Jo! Wink

Citazione :
<< Oh Ronald…mangerai dopo…!>> e lo baciò. Ron dimentico di tutto, riuscì a biascicare: << Va…va bene andiamo da Hagrid…>>.
Quello era gioco scorretto, pensò Harry…ormai Hermione riusciva a rivoltare Ron come un calzino! Sorrise e se andarono così alla volta della capanna di Hagrid, Hermione segretamente compiaciuta, Harry dispiaciuto, ma impaziente di rivedere il suo gigantesco amico, Ron imbambolato e sognando una coscia di pollo.

Questa è la parte più divertente ahahah Laughing
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Sirius Mic

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMar Set 01 2009, 13:25

Spero che tu abbia un po’ più di sale in zucca di tua padre per capire quando verrà il momento di utilizzare ciò che ti ho lasciato.



l'unico errore trovato jo, tua padre invece di tua madre, cmq testo BELLISSIMOOOOO!!!!!!!!!!!! scrittrice nata, i sentimenti di harry alla visione della madre, sei mitica!!!!!!!!!!!!!!!
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Jo Potter

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMar Set 01 2009, 13:27

sarebbe tuo padre...correggo subito e grazie michael...poi risponderò a critiche e complimenti!=)
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Sirius Mic

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMar Set 01 2009, 13:36

Prego Jo ma ti dico che probabilmente ci saranno poche critiche
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Bellatrix Black.

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMar Set 01 2009, 14:12

Sono… sono… allibita cyclops ! Non so cosa dire! Avevo già letto “Testamenti apparizioni e cuccioli” e, non avendolo commentato allora, posso esprimere adesso tutto la mia felicità di avere una scrittrice del tuo calibro nel forum! Very Happy
La grammatica e narrazione sembra uscita da un libro (un libro a caso…) di J.K. Rowling! L’idea è stratosferica, perfettamente realizzata, e cosa posso aggiungere? Che se non inserissimo questo pezzo nel libro (con annessa seconda parte, che aspetto con ansia!) saremmo veramente degli snasi!

Ora… annotazioni personali!
Citazione :
Sorrise: la bellezza di Hogwarts lo lasciava senza fiato ogni volta. Come un bambino che vede per la prima volta il sole, Harry avrebbe sempre provato un grande stupore, vedendo le meraviglie della sua prima, vera casa.
Musica per le mie orecchie! Poesia pura! … dovresti chiamarti Jo Pascoli, altro che Potter! Razz

Citazione :
alzando la manona per salutarlo (e facendo cadere dalla scrivania un mucchio di carte ordinate sotto lo sguardo sconsolato della McGranitt),
Ridicolo e divertentissimo… questo è Hagrid! Ottimo umorismo!

Citazione :
«Oh Merlino!» imprecò Harry. Poi portò la mano alla bocca.
«Potter ti prego di moderare il linguaggio!» Replicò la McGranitt, esterrefatta.
Altra battuta perfetta! Brava!

Citazione :
Severus ( così Harry aveva chiamato lo snaso)
Severus???!!!! Naaaaaaaaaa!!! Evil or Very Mad Non ci credo… il mio Sev… uno snaso! Immagino la felicità del vero Severus sapendo che il suo nome ora è di uno snaso… ti prego dev’esserci nella continuazione!

Ora… pignolezze!
Citazione :
Se mi odi così tanto da non volermi fare quest’ultimo, unico favore,
Fallo per tua madre. In fondo, pur essendomi comportato da essere spregevole con lei più di una volta, penso mi volesse bene. Fallo per Lily, glielo devi.
Mmmmh… Piton in tutto il testo è stato scorbuticamente perfetto ma qui, è troppo limpido e sentimentale… non credo che sia il suo caso, neanche da morto! No

Citazione :
«Se ti dico tutto io, Harry, dove sta il divertimento?»
Harry rimase interdetto, ma non provò neanche a controbattere: Silente aveva acquistato da morte un certo senso dell’umorismo, per caso?
Ma non ce l’aveva già prima il senso dell’umorismo il caro Silly?! Vorrei ricordarti cose come: pigna, pizzicotto, manicotto, tigre o “quest’estate me ne hanno raccontata una niente male su un troll, una megera e un Lepricano che vanno insieme al bar…” [cit] Wink

Mi sa che mi sono dilungata un po’ troppo… commento finale:
Wonderful!!!!!!!!!
lol! lol! lol!
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Jo Potter

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMar Set 01 2009, 14:44

Sono convinta che Piton abbia ( nascosto non so dove, forse nel suo naso) un lato romantico. Anche silente ne è convinto!
Per quanto riguarda l'umorismo di silly, hai ragione mi sono espressa male...una specie di aumento di umorismo da quando è morto. Non l'ho reso bene...prvvederò!

X quanto riguarda Jo Pascoli...ci farò un pensierino lol!
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Mary

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMar Set 01 2009, 15:13

Concordo con Bella....
Un testo meraviglioso :-) Complimentissimi! cheers cheers cheers cheers
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joker01

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMar Set 01 2009, 15:23

okok non sto a fare citazzioni i dilungherei troppo ehehehe
sono completamente d'accordo con bella è veramente un buon pezzo anche se ho paura di non aver capito a cosa serva lo snaso... ed essendo nel buoio più completo muoio dalla voglia di leggere la continuazione!!!!!! jocolor jocolor jocolor
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kinderangie

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMer Set 02 2009, 10:17

Brava Jo, il testo è davvero molto interessante.
Scritto bene, senza tanti errori e con molta poesia.
L'idea è davvero grande.......dov'è l'errore cronologico???

Stupenda l'idea dello snaso e complimenti per il suo nome!!!!

Non vedo l'ora di leggere la seconda parte.

Complimenti ancora!!! cheers
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Jo Potter

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyMer Set 02 2009, 10:55

X angie: l'errore cronologico era nella versione precedente che ho dovuto completamente rivedere, x colpa di qualcuno...( Remus Very Happy )...ora spero dia tt a posto!!!!!!!!! lol!
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Marcus Flitt

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secondo me ci sono ancora due errorini, ma se ne può parlare!
ti devo parlare ma non ti becco mai in chat!
il commento arriverà appena ti ho parlato!
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Snowolf

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My name is Sniego vilkas...

Dear my warlike of the pages of paper che dire, i complimenti e tutto il resto te li avevo già fatti e li rinnovo tutti, inoltre il finale e veramente spassoso adoro Severus (lo snaso intendo spassosissimo oltre ogni dire), inoltre mi rifaccio di tanto umorismo mancato, per il resto voglio vedere come te la cavi con il seguito, ma credo che hai già un jolly nella manica, vero astutissima Jo?!!


Ultima modifica di Snowolf il Ven Set 04 2009, 15:22 - modificato 1 volta.
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Sirius Mic

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyGio Set 03 2009, 09:42

Jo, ma hai intenzione di scrivere la seconda parte???
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Jo Potter

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyGio Set 03 2009, 10:05

La seconda parte io l'ho già scritta e postata prima di postare questa, mic! E' il processo a Sev...ma lo voglio finire con calma perchè è un pezzo veramente impossibile...quindi ci vorrà del tempo...sorry=)
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Lily Evans

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyVen Set 04 2009, 11:01

Bel testo Jo!! Scritto molto bene!!! Aggiungo solo i miei comlimenti a quelli degli altri!!
Bravissima!!
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Luna Lovegood:*

Luna Lovegood:*


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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyVen Set 04 2009, 12:05

Non ho nulla da dire se non: BRAVISSIMA!!! Complimentissimi Jo, è un testo magnifico!! Gli altri ti hanno già detto tutto, quindi..Continua così!! xD Wink
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Potterhiders

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyVen Set 04 2009, 17:05

Come dar torto a tutta questa brava gente? cheers
Complimenti!! Wink
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LadyProffa

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyLun Mag 10 2010, 14:40

Arriva tardi, lo so...ma essendo un testo vecchio, non l'avevo proprio visto!

Quoto Rem quando dice che nn mi piace la Lily così concreta...anche se quoto Mik, non possiamo usare sempre i sogni...lo so, è un commento inutile, ma la verotà è che sono indecisa!

Quoto Bella sul fatto che nel biglietto Sev è troppo sdolcinato. Lo lascerei sgorbutico! Cioè, rivedrei le parti in cui parla dal ritratto, è vero che ha fretta ma mi sembra troppo poco Piton!

Comunque, Jo, questo testo è semplicemente bellissimo. Davvero. Complimenti dal profondo del cuore I love you
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Minerva Mc Granitt

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyLun Mag 10 2010, 17:43

Jo e'...beh insomma e'...si beh quello che ti volevo dire Jo e' che...insomma...CHE TESTO STUPENDO!!!!Non ci sono parole per cfommentarlo...L'unica cosa:quoto Lady che ha quotato Bella che ha detto che il biglietto di Sev e' un po' troppo sdolcinato...Per il resto...Perfect!!!

P.S:Lady vedi che c'e' sempre qualcuno che arriva piu' tardi di te? Very Happy
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fedora

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MessaggioTitolo: Re: Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo)   Il MALEDETTO SNASO PULCIOSO...in barba all'errore cronologico-(vers. defnitiva by Jo) EmptyLun Ott 04 2010, 18:46

E' un bel testo ma perche Harry sente il bisogno di dirlo a Uglick?? Se non erro non sa ancora come inquadrarlo e non si fida di lui; e poi Uglick decide di lasciare la scuola non appena vede nella mente di Ginny il nome di Cenerius.
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