Il Maniero dei Perevell by -TEX-

Harry si rialzò in piedi seguito a ruota da Draco. Hyde li aveva fatti Materializzare al limitare di un paesino senza dire loro dove erano e perché ci erano andati. Stava ancora guardandosi in giro con la bacchetta in mano pronto ad un attacco della Setta quando Hyde iniziò a incamminarsi lungo un sentiero sterrato che tagliava a metà un prato d’erba lasciato incolto da molti anni, il luogo giusto per un’imboscata.
«Da questa parte» li esortò l’americano dando loro le spalle. Harry guardò interrogativo Draco ma questi fece spallucce. A quanto pare nemmeno lui conosceva la loro destinazione, così Harry seguì Hyde leggermente preoccupato: l’ultima volta che aveva seguito Hyde erano stati attaccati dalla Setta.
Camminarono per qualche centinaio di metri poi Hyde rallentò. Il sentiero si inoltrava in un bosco ed Harry vedeva che vi era una svolta a gomito di cui non si vedeva lo sbocco.
«Non dovrebbe esserci nessuno, ma state pronti» intimò loro Hyde. Harry che voleva evitare spiacevoli sorprese sussurrò:
«Hominum Revelio» ma la bacchetta non diede nessun segnale di presenza umana. Hyde e Draco lo guardarono con approvazione. Anche se quell’incantesimo non dava una sicurezza certa del fatto che non ci fosse nessuno non ci avevano pensato.
«Proseguiamo» disse Hyde tenendo la bacchetta alzata.
Entrarono nel bosco e cercarono di non far nessun rumore per evitare di rivelare la loro presenza. Mentre passavano sentirono il verso di un gufo che raggelò loro il sangue ma continuarono senza esitazione.
Quando svoltarono Harry e Draco si fermarono allibiti: davanti a loro si ergeva un cupissimo maniero che, per la folta vegetazione incolta che vi si trovava, supposero fosse abbandonato. Dopo quel momento di sosta raggiunsero l’americano fermo a qualche metro dal cancello.
«Dove siamo?» chiesero all’unisono il Grifondoro e il Serpeverde con gli occhi ancora puntati sulla villa antica. Era tutta di pietra e su tre piani. Delle scale sontuose portavano al portone d’ingresso.
«Benvenuti al maniero dei Perevell, la villla di Ignotus» rispose loro Hyde «ora dobbiamo solo entrare» disse con un tono misterioso che fece irritare Harry. Si trattenne dal chiedere il motivo della loro visita per evitare di dare soddisfazioni all’americano.
Draco si avvicinò al cancello per provare a spingerlo ma appena lo toccò fu sbalzato all’indietro da un incantesimo protettivo che fece ricordare ad Harry i gemelli Weasley al quarto anno quando provarono a barare con il Calice di Fuoco.
«Beh direi che così non si entra» disse sarcasticamente Hyde guardando Draco alzarsi imprecando. Harry alzò la bacchetta in direzione del cancello e provò ad aprirlo con l’incantesimo di apertura delle porte ma non ottenne nessun risultato.
«Non pensavo fosse così complicato entrare» borbottò Hyde più per sé che rivolto agli altri. Si avvicinò allo stipite del cancello sormontato da una statua enorme della Morte. Assomigliava tremendamente al disegno che aveva visto sul libro “Le fiabe di Beda il Bardo” che aveva consultato insieme a Ron e Hermione l’anno precedente. La conferma ai suoi pensieri venne dall’americano che lesse la scritta sulla colonna di pietra:
«SOLO L’EREDE DEL DONO ENTRAR POTRA’PERCHE’ CON ESSO LA MORTE NON LO VEDRA’». Harry capì subito quello che avrebbe dovuto fare, ma doveva rivelare che la storia dei Doni della Morte non era solo una fiaba ma era reale. Si volse a guardare i due compagni per spiegar loro la cosa e vide che stavano litigando animatamente. Decise di approfittarne: aprì il borsello magico, estrasse il Mantello dell’Invisibilità e lo indossò senza farsi vedere dai due. Guardando in direzione del cancello per poco non gli sfuggì un grido di sorpresa: attraverso il Mantello il cancello era scomparso. Senza far rumore lo attraversò. Quando fu all’interno se lo tolse e lo mise di nuovo al sicuro prima che i due lo vedessero. Il cancello riapparve ma era sicuro che dall’interno si potesse aprire tranquillamente così lo afferrò con le mani e lo tirò verso di sé. Con un cigolio assordante si aprì. Draco e Hyde ignari di quello che era successo ammutolirono e guardarono da fuori Harry che apriva loro il cancello.
«Se volete andare avanti a litigare fate pure» li pungolò Harry con un sorriso prima di girarsi e avviarsi verso le scale di ingresso della villa.