L'Occhio del Ciclone

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Hyde entrò nella sala accompagnato da Draco e da Narcissa Malfoy: doveva aver sentito l’americano bussare dal piano superiore. Il volto pallido della donna era smunto e scarno, come se fosse stata a digiuno da tempo: probabilmente la notizia della morte del marito l’aveva sconvolta non solo psicologicamente, ma anche fisicamente. Due occhiaie scure segnavano i suoi occhi, ricordando molto ad Harry quelli della sorella, Bellatrix Lestrange. Nonostante tutto quello che doveva aver passato, sembrava comunque forte e perfettamente sicura di se. Ecco da chi doveva aver preso Draco il suo atteggiamento.

Si voltò verso di Harry non aspettandosi sicuramente di trovarlo lì, ma malgrado lo stupore fece un composto cenno del capo in segno di saluto per poi rivolgersi al figlio.

«Draco, posso parlarti un secondo nell’altra stanza?» Malfoy le obbedì senza fiatare muovendosi di nuovo in direzione della porta. Prima di uscire però, la donna si voltò un'altra volta verso i due ragazzi: «Immagino siate stanchi e se siete usciti presto come Draco…» disse dando una breve occhiata in direzione del figlio accanto a se «… avrete sicuramente anche fame. L’Elfo si occuperà di portarvi qualcosa da mangiare e di fare gli onori di casa». Detto questo si accomiatò con un altro cenno del capo e chiuse la porta alle sue spalle.

In quello stesso istante l’Elfo accennato da Narcissa si Materializzò alla destra di Harry facendo un profondo inchino, come aveva visto fare a Dobby, Winky e Kreacher prima di lui. Portava come vestito un grande sacco per la spesa tagliato all’altezza delle spalle per permettere l’uscita della testa da pipistrello e delle sue lunghe braccia ossute.

«Buongiorno Signori Ospiti, il mio nome è Greacy. Vi prego di sedervi dove desiderate. Cosa gradite come colazione?» disse la piccola figura indicando lo stesso tavolo lucido che aveva indicato loro Draco in precendenza.

Harry era evidentemente imbarazzato. Se già trovarsi a Villa Malfoy con Draco lo rendeva nervoso, l’apparizione di Narcissa e dell’elfo domestico lo facevano sentire davvero fuori luogo, in particolare in un momento come quello. Hyde invece completamente ignaro, e con una grande dose di sfacciataggine, non si mise problemi ad ordinare uova e pancetta.

Quando l’elfo ritornò aveva con se due piatti straripanti di cibo, nonostante Harry avesse gentilmente declinato la sua offerta. Il profumo della pancetta ed il morso allo stomaco che provava alla fine ebbero il sopravvento ed inoltre decise di approfittare dell’assenza dell’ex Serpeverde e di Narcissa per spiegare ad Hyde quello che gli aveva confidato Draco.

«Ah ma lo sapevo già! Non li leggi tu i giornali, Potter? Era scritto ieri in prima pagina!» gli disse l’americano tra un boccone e l’altro. Harry era scioccato: lo sapeva e si era comportato nonostante tutto in maniera così maleducata? Lasciò perdere. Non avrebbe mai capito cosa frullava nella testa di Bryan Hyde.

Era strano tuttavia che nessuno in famiglia Weasley, durante tutta la giornata di Natale, non avesse dato uno sguardo al giornale. In fondo però, a pensarci bene, le preoccupazioni per Ron e gli ordini quasi dittatoriali della Signora Weasley per impedire loro di mettersi d’accordo e svignarsela alla prima occasione, avevano occupato praticamente tutta la giornata ed il giornale doveva essere rimasto intoccato sul pavimento accanto all’ingresso.
Poco dopo che ebbero finito di mangiare e Greacy ebbe portato via i piatti sporchi chiedendo naturalmente se gradissero altro, la porta si riaprì e ne rientrò dentro una Narcissa decisamente scossa, nonostante cercasse di nasconderlo, e Draco a suo seguito.

La Signora Malfoy doveva aver sicuramente pianto mentre era nell’altra stanza perché, nonostante le sue guance non fossero bagnate, gli occhi ed il naso erano ancora arrossati e la sua voce era leggermente più tremante di prima di lasciare la sala.

«Draco mi ha spiegato cosa vi è successo stamane e come la…» iniziò Narcissa interrompendosi un’istante alla ricerca delle parole da dire «… nostra situazione… possa essere legata a quella della famiglia di Arthur Weasley. Nonostante non possa dire di essere convinta di quello che state facendo, non nego di essere contenta del fatto che mio figlio non si trovi ad affrontare queste persone da solo. Farò il possibile per aiutarvi. Immagino abbiate bisogno di riflettere un po’ e di mettervi d’accordo tra di voi sul da farsi. Potete restare in questa casa quanto volete senza essere disturbati e, per qualsiasi cosa abbiate bisogno, potete rivolgervi a me o a Greacy. Nel mentre vi faccio preparare due stanze ed il soggiorno del secondo piano in modo che possiate rimanere tranquilli e discutere senza essere visti. Come immaginerete ci sarà un po’ di… ehm…» disse interrompendosi di nuovo «… movimento per la casa nei prossimi giorni vista la situazione».

Il suo discorso non ammetteva repliche. Harry diede un’occhiata veloce a Draco e quando questi gli fece di si con la testa, rispose: «Grazie mille Signora Malfoy per la sua ospitalità. Ci dispiace molto presentarci in casa sua in particolare in un momento come questo e faremo il possibile per non darle disturbo».

Nonostante al principio l’idea di utilizzare Villa Malfoy come rifugio gli sembrase assurda, Harry si dovette ricredere nei giorni seguenti. La casa infatti era difesa da ogni tipo di incantesimo di protezione e il continuo flusso di parenti e personalità importanti del Mondo Magico che andavano e venivano per mostrare il proprio cordoglio nei confronti di Narcissa Malfoy, rendeva il posto sicuro da ogni attacco dei maghi oscuri. Non avrebbero infatti certo pensato si sarebbero potuti nascondere in un luogo tanto affollato e scontato. Trovarsi proprio nell’occhio del ciclone li rendeva immuni da ogni sguardo indesiderato e permetteva loro di organizzare un piano d’azione.

Inoltre Harry scoprì un lato della Villa che non avrebbe mai immaginato: al primo piano c’era un’enorme biblioteca, tanto grande da fare quasi invida a quella di Hogwarts. E nonostante rabbrividisse all’idea che probabilmente lo stesso Voldemort aveva consultato quei libri, non poté che pensare che se esistevano delle informazioni su qualche setta oscura si trovassero all’interno di quelle quattro mura. Così i tre seguendo le informazioni già raccolte da Draco, la misero sottosopra alla ricerca di qualche informazione.