Muoversi non è sempre sicuro...

Finalmente dopo tantissimo tempo, ho deciso di postare questo benedetto testo.
Scusatemi per il ritardo perchè so che per colpa mia il lavoro qui dentro si è rallentato.
Dico colpa mia perche Ludo non centra nulla con questo ritardo, tengo a precisarlo, perche sono stato io a volerlo ampliare.
Bando alle ciance spero soltanto che il testo piaccia e che sia scritto nei limiti della decenza italiana (parlo della grammatica )






Non riusciva a prendere sonno.
Si girava e rigirava nel letto e cercava di pensare a qualcosa di allegro per riuscire a dormire. Stringeva sempre più gli occhi immaginando delle felici giornate a Hogwarts o al bellissimo corpo di Ginny sotto Minami mentre brillava, ma stare in uno dei due letti della camera di Ron non lo aiutava di certo.
Continuava a pensare a lui, a pensare dove fosse in quel momento, a pensare come stesse, a pensare se fosse morto. Buttò via le coperte e si mise seduto guardando la stanza immersa nel buio più totale.
La Tana era praticamente al completo, sarebbe stato giusto far dormire uno dei Weasley o Hermione in quella stanza?
Doveva subire tutto lui, costretto perennemente a soffrire, a brancolare nel buio.
Anche gli altri però adesso soffrivano, più dell’ultima volta, e malauguratamente c’era sempre stato lo zampino del Prescelto, di Harry Potter .
Ma forse era quella la chiave di tutto, si doveva soffrire per raggiungere i propri scopi, nessuna via di scampo.
Delle lacrime calde percorsero le sue guance e caddero nelle sue mani, che erano lievemente adagiate nel suo viso.
Doveva piangere, doveva farlo, si era trattenuto per tutte quelle giornate, sperando di restare sempre impassibile.
Asciugò le lacrime con le maniche del pigiama e si mise gli occhiali.
Prese la bacchetta, che teneva sotto il cuscino, e la accese illuminando la piccola soffitta.
Si limitò a fissare la sedia in cui aveva posizionato la sera prima i suoi vestiti, guardare il letto vuoto di Ron gli avrebbe provocato troppo dolore. Si vestì di tutta fretta e uscì come un fulmine dalla stanza, scese le scale lentamente per non svegliare nessuno e arrivò nel salotto.
La fievole luce dell’alba filtrava dalla tenda ricamata vicino alla porta, così spense la bacchetta e la mise in una tasca dei jeans.
Malinconicamente si portò in cucina dove prese posto al tavolo. Estrasse una pergamena sgualcita, un messaggio di Hyde arrivato nella notte con un barbagianni alquanto irritato.

Aspetto un tuo segnale per partire. Non metterci troppo a scambiare convenevoli con la famiglia... il tuo amico ci aspetta.
Se preferisci fammi sapere dove e quando ci dobbiamo incontrare, ma io ti tengo d’occhio comunque.


Harry, anche se irritato dal tono che l’americano usava nel messaggio, non poté far a meno d’ammirare la schiettezza del suo comunicare. Non capiva poi tutta questa fretta da parte sua; se ci dovesse essere qualcuno smanioso di partire, quello doveva essere proprio lui, o Hermione, o i suoi familiari.
Quell’americano riusciva sempre a sorprenderlo. La sera prima arrivato il messaggio di Bryan, lui inviò subito
in risposta il gufo dei Weasley, scrivendogli che lo aspettava poco dopo l’alba di fronte alla Tana.
Gli dispiaceva assai non passare il giorno di Natale con la famiglia Weasley, ma lui doveva andare; aveva lasciato i regali sotto al letto di Ginny e Hermione.
Una luce argentea lo distrasse dai suoi pensieri abbagliandolo per qualche istante. Quando riuscì finalmente a metter a fuoco, notò una lince posata sul tavolo.
Harry guardò perplesso il Patronus e questi gli restituì lo sguardo, poi la lince aprì la bocca e con voce profonda disse: «Ti sto aspettando fuori, Harry»
Harry s’alzò dalla sedia, non troppo stupito per quello che aveva appena visto e si diresse verso la porta. Con un colpo di bacchetta aprì la serratura e uscì nell’aria gelida del mattino.
Kingsley Sacklebolt stava appoggiato alla staccionata indossando una spessa pelliccia. Subito il ragazzo si pentì di non essersi portato con sé nemmeno un mantello per proteggersi dal freddo. Raggiunse lo stesso il ministro con un passo lento, senza fretta.
Kingsley lo squadrò da capo a piedi e, quando si fermò di fronte a lui, scosse la testa tristemente.
«Harry, Harry...» cominciò lentamente.
«Come mai a quest’ora della mattina, Ministro?» domandò il ragazzo, battendo i denti.
«Ho saputo la decisione che hai preso in merito agli studi» ribatté Kinsley, battendo i guanti tra loro per scaldarsi. «Sono qui per farti tornare a scuola, ovviamente!»
«Ma che cosa dice? E come potrebbe farlo? Ho già lasciato la scuola»
«Non fare lo sciocco, Harry, questo è il mio compito» disse Kingsley avvicinandosi a Harry.
«Sono maggiorenne, giusto? Quindi posso prendere le decisioni come e quando voglio... e se ho lasciato Hogwarts vuol dire che non sarò più un Auror; lei non può evitarlo!» disse Harry calmo
«Questo è vero, la decisione per quanto riguardano i tuoi studi e il tuo futuro è tua, e solamente tua» ribattè il Ministro altrettanto calmo. «Se fossi un mago qualunque lo sarebbe anche per la tua vita, ma...»
«Lo sono!» esclamò Harry, irritato. «Perchè non dovrei esserlo? Perchè ho sconfitto Voldemort? Per una stupida profezia che si è già compiuta? Ho finito di essere quello che sono nato per essere, Kingsley! La profezia s’è avverata, ora non sono che un mago qualunque»
«Pensi davvero che potrai mai esserlo?» ringhiò l’ex Auror. Harry lo guardò stupito, mai l’aveva visto perdere la calma così.
«Io non voglio essere un icona che la comunità magica adora...» incominciò Harry, nervoso.
«Caramell forse lo poteva anche pensare, ma Scrimgeour, come me, capirebbe l’importanza che ricopri nella comunità magica, anche dopo la caduta di Voldemort. Non puoi morire per...»
«Per non mettere in imbarazzo il Ministero?» lo interruppe Harry col sangue che gli pulsava alle tempie. Questa storia doveva finire una volta per tutte, non ne poteva più di essere la mascotte di tutti.
«NO, DANNAZIONE!» tuonò il Ministro battendo i pugni sulla staccionata, facendo cadere la neve in bilico sulle travi. Harry fece un balzo indietro e incosciamente la mano gli corse verso la tasca della bacchetta.
«A me pare che sia così invece...» tentò di insistere il ragazzo.
«E’ davvero quello che pensi? Davvero credi che l’unico motivo per cui tento di tenerti al sicuro, rischiando la vita di molti uomini, è per non mettere in imbarazzo il mio governo e così mantenere i consensi?» latrò Kingsley afferrando la staccionata come se volesse romperla. La rabbia ribbolliva in lui in una maniera allarmante. Harry non tolse la mano dalla bacchetta.
«Pensi davvero che la gente guardi a me come guida e a te come idolo o mascotte del Ministero?» continuò imperterrito il Ministro. «La comunità magica guarda a te come guida sicura e sono tutti dalla tua parte, compreso anche il Ministero intero! Tu per loro sei ben più del bambino-che-è-sopravvissuto, del Prescelto; forse perché un bambino non lo sei più e il Prescelto te lo sei giocato nello scontro finale, ma sei diventato prescelto per seguire altri compiti, ricoprire altri ruoli!»
«Io non voglio... non ho mai desiderato comandare!» urlò Harry, capendo dove voleva arrivare l’uomo.
«Forse sono proprio quelle persone che non vogliono ad essere le più capaci!» sbottò Kingsley, mollando finalmente la staccionata e lasciando cadere le braccia.
«Io non ho mai voluto fare il ministro...»
«E lo stai facendo egregiamente...» intervenne Harry. «...non potrei mai essere un ministro della magia migliore.»
«Non senza istruzione!» disse il ministro abbassando finalmente la voce ad un volume normale.
«Non mi interessa... Ron... »
«Ron è stato rapito, ma credi davvero di poterlo salvare da solo?» chiese Kingsley, incupendosi all’improvviso. «Puoi partire per l’avventura, puoi cercare, puoi trovare, puoi avere fortuna, ma non è sicuro... non siamo sicuri che tu sia destinato al successo!»
«Chi non prova...»
«Con il rischio di morire? Di portare alla morte i tuoi amici?»
«Io partirei anche da solo, se solo riuscissi..»
«Testardo d’un ragazzo, è proprio questo il punto! Contro Voldemort, anche se non ne eravamo completamente consapevoli, eri destinato a vincere, destinato a porre fine al suo potere, al suo Stato di Terrore in questa parte del mondo. Silente lo sapeva e sempre ci rassicurava, anche se noi non avevamo altro che la sua parola. Qui è diverso! Questi sono maghi oscuri di cui non conosciamo nulla e nessuna profezia riguarda te o il fatto che possono essere sconfitti...»
«Ce la farò... ce la devo fare!»
«Ce la possiamo fare! Tutti uniti, insieme!» esclamò Kinglsey.
«La burocrazia, il Ministero... sono delle entità lente e macchinose! Il tempo è l’unica cosa che mi manca in questo momento!» sbottò Harry, rabbrividendo ad una nuova folata d’aria gelida.
Il ministro rimase a guardarlo per un attimo, come combattuto da qualcosa, poi distolse lo sguardo posandolo sulla distesa di neve alle sue spalle e poi sulla Tana. Infine sembro raccogliere un po’ di coraggio e sospirò.
«Tu hai potere Harry. Un grande potere!»
«Pensavo fossimo d’accordo che non sono più il Prescelto...»
«Non quel genere di potere» l’interruppe l’uomo. «Sei portato per la guida. La comunità magica ti vede per quello che sei. Nessuno ti sta chiedendo di diventare il Ministro della Magia, ma sappi che il Ministro qui davanti a te ti sta dicendo in tutta onestà: il Ministero stesso ha paura e stima di te!»
«Paura?» chiese Harry, non credendo alle proprie orecchie.
«Credi che la mia parola valga più della tua? Credi veramente che se Harry Potter facesse sapere alla Comunità Magica che il ministero sta attuando una politica sbagliata...»
«...ma per favore...»
«Non dubito che non sia la tua aspirazione massima lasciare interviste per mettere in imbarazzo il Ministero» sorrise Kinglsey ed Harry sorrise a sua volta, complice. «... tuttavia non puoi far a meno di ammettere che questo è potere! Vuoi andare a caccia di quegli stregoni? L’intero Ufficio Auror e il Dipartimento Catastrofi Magiche ti seguirebbe senza ricevere un ordine ufficiale e molti lo farebbero lo stesso avendo ricevuto un ordine negativo!»
«Questo potrebbe tornami utile!»
Kingsley sorrise. La tensione si allentò e tornarono i due di sempre. Il ministro continuò a fissare il paesaggio attorno per qualche tempo, poi lo guardò, quasi malinconico.
«Torna a scuola, Harry, ti prego!»
Harry sospirò.
«Ci sarà sempre tempo per la scuola, Ministro»
«Ok Harry. Fai quello che credi giusto. Non aspettarti, però, che io con te abbia finito; ho modi per seguirti che neanche immagini e mi dispiace usarli proprio con te» si congedo lui amaramente.
«Correrò questo rischio» ribattè il ragazzo.
Una breve stretta di mano. Kingsley si voltò verso la staccionata come per andarsene. Con un sonoro Crack comparve una persona davanti a lui.
Portava dei jeans, un cappotto pesante e uno zaino in spalla e portava in faccia il suo solito ghigno...
«Salve signor Hyde, chissà se anche lei vuole abbandonare Hogwarts» disse sarcastico il Ministro mentre Bryan guardava Harry e Kingsley, confuso dalla situazione. «Spero proprio di no; non credo che Logan ne sarebbe contento! Buona mattinata a tutti».
Un attimo dopo il Ministro scomparve e Harry invitò Hyde a entrare dentro casa.
«Cosa voleva quello? »
«Lascia perdere.»




Camminavano silenziosamente nella fresca mattinata di Natale, facendo attenzione a dove mettevano i piedi, perché la neve era alta più di trenta centimetri e le scarpe rischiavano di sprofondare completamente.
Anche se era giorno, mischiarsi in mezzo alle altre persone, intente alle ultime compere natalizie, era la cosa fondamentale per mimetizzarsi.
Tutti i piccoli negozi sembravano collocati in modo disordinato, e dai loro tetti a spiovente, sotto la neve candida, vi era del muschio verde smeraldo che brillava grazie alla poca luce solare che filtrava dalle nuvole.
Ogni negozietto aveva soltanto una piccolissima insegna di legno, la neve di fronte ad ogni porta d’ingresso non era stata spalata e le persone facevano fatica a entrare all’interno.
Era un posto davvero strano Little Winteroak.
Harry, seguito da Hyde, stava seguendo a sua volta George che gli mostrava la strada giusta per arrivare al negozio di Azucena e sembrava visibilmente eccitato dalla sua camminata fiera.
Era normale che fosse felice di contribuire alle ricerche del fratello, ma non doveva montarsi troppo la testa; Harry, dopo aver parlato con Azucena, se ne sarebbe andato via con Hyde senza di lui.
Quella, al momento, sembrava l’unica pista che doveva seguire per trovare Ron e a ogni passo guardingo che Harry faceva, si sentiva sempre più vicino alla verità.
Incontrare Azucena, interrogarla, sperando che sapesse qualcosa, e andare al più presto alla ricerca di Ron senza intralci.
Improvvisamente, immerso nei pensieri com’era, Harry si accorse che Hyde si trovava accanto a lui e che lo chiamava silenziosamente.
«Che cosa vuoi?» bisbigliò Harry come risposta.
Bryan portò gli occhi al cielo gli prese il braccio e lo costrinse a rallentare.
«Secondo te il tuo amico ci ha portato nel posto giusto? Non so, è da un sacco che giriamo in tondo a questa via principale, le persone cominciano a notarci».
Hyde non aveva tutti i torti. Era quasi un’ora che camminavano e George non aveva detto loro ancora nulla e sembrava solo confuso sul da farsi; imboccava vicoli bui per poi ricondurli di nuovo nella viuzza di prima .
rSvoltarono in un piccolo vicolo e prima che Harry potesse rispondere a Bryan, vide delle luci che provenivano da un bar lì vicino, dedusse dalla piccola insegna che si trovava sopra l’entrata: " Bar Di Gino il Caprino ".
«Expulso!»
Due uomini furono buttati fuori dal bar, caddero sulla neve fresca e si fecero una gran risata.
«Brutti ubriaconi, non entrate più nel mio bar!» gridò un uomo di fronte alla porta del bar che doveva essere probabilmente il proprietario.
Strano trovare un bar magico in quella cittadina, ma sicuramente solo i maghi potevano vederlo, dedusse Harry, come per il Paiolo Magico .
I due si erano stesi a terra e si muovevano nella neve per fare degli angeli, ridendo come due ebeti .
Harry ricordò improvvisamente le belle giornate passate a Hogwarts con Ron e Hermione, dove si scherzava senza pensare cosa li aspettasse là fuori o che sarebbero stati rapiti da un giorno all’altro.
I due ubriaconi si alzarono e andarono via barcollando, tirandosi delle palle di neve.
George invece era distante da loro di cinque o sei passi e si grattava la fronte come se volesse ricordare qualcosa.
«Che succede? Ti sei dimenticato dove andare?» chiese Bryan sarcastico.
«Mi sono ricordato che io e Fred, quando cercavamo il negozio, siamo entrati in quel bar, un posto davvero bizzarro, e appena siamo usciti abbiamo trovato il negozio proprio di fronte a me» si spiegò George indicando il muro di mattoni che aveva di fronte.
«Quando siete entrati nel bar non c’era ?»
George scosse il capo in risposta.
Qual’era la soluzione?
La sicurezza che Harry aveva dimostrato fino a prima si sgretolò all’istante. Non era più certo di trovare il negozio facilmente .
«Entriamo nel bar, no? Forse è questa la chiave...» disse Hyde sicuro, interrompendo il flusso di pensieri di Harry.
Harry disse che forse la cosa avrebbe funzionato, George concordò pure.
Quando Harry aprì la porta del bar, quella fece subito un suono stridulo: era sicuramente arrugginita.
Quel suono chiamò subito l’attenzione del proprietario, un uomo tozzo e calvo, che invitò i ragazzi a sedersi.
Il pavimento era in pietra, mentre le pareti nere erano piene di teste di animali imbalsamati e di addobbi natalizi. I tavoli e le sedie su cui si erano seduti erano fatte di legno e sopra ogni tavolo vi erano delle lucciole, che illuminavano con un fascio di luce molto debole la stanza.
Il Bar era vuoto... sicuramente gli ultimi clienti erano i due ubriachi che erano stati buttati fuori. Ordinarono tutti della Burrobirra e quando il proprietario arrivò con i calici inciampò e versò i boccali tutti addosso ad Hyde.
«Testa di Troll! Stia più attento!» urlò Bryan, tutto zuppo.
George e Harry si misero a ridere e aiutarono l’uomo ad alzarsi e mentre quello si metteva in piedi, Harry notò alle sue spalle un lungo corridoio, dove un ragazzo stava seduto in un bancone di legno con cinque boccali vuoti e uno pieno in mano.
Il giovane Draco Malfoy lo guardava beffardo mentre beveva un altro sorso dal suo boccale.
Mentre Hyde si puliva con un incantesimo, Harry andò dietro il proprietario, che arrivato nel bancone dove si trovava Draco, cominciò a riempire di nuovo i calici di Burrobirra.
Il ragazzo si mise seduto a due sgabelli di distanza da Draco, non voleva sembrare diretto, ma voleva far capire al Serpeverde che dopo avrebbe voluto parlare con lui.
«Mi scusi! Io e i miei amici... » il biondino sputò la Burrobirra nel bancone quando sentì la parola amici, sicuramente pensava ad Hyde che non era di certo un amico di Harry, ma lui continuò facendo finta di nulla «... siamo venuti in questo paesino per fare visita ad una certa Azucena che dovrebbe trovarsi nel negozio di fronte al suo. »
L’uomo finì di riempire i boccali e guardò Harry con area curiosa.
«E io come posso aiutarti? » chiese lui inarcando le sopracciglia.
«Il negozio, come posso spiegarlo... non si vede! »
L’uomo si mise a ridere e Harry notò che anche Draco stava sogghignando sotto il suo boccale.
«Ragazzo... secondo te in un paesino così pieno di Babbani, il negozio che cerchi può essere mai visibile a tutti? Abbiamo istallato in ogni negozio magico un incantesimo audio-visivo, in modo tale che essi si mostrino solo se entri nel mio bar, comunque è da parecchi mesi che l’incantesimo non si sblocca in quel negozio... quindi non posso aiutarti » si congedò l’uomo, prendendo in grembo i quattro boccali.
Diede una pinta a Harry, tornò indietro e consegnò le altre a George e a Bryan.
E adesso cosa avrebbe fatto?
La pista negozio era ormai fallita, non aveva nulla per le mani e forse doveva dar retta al Ministro.
Si soffermò a guardare bere il giovane Malfoy, con lo sguardo perso nel vuoto. Doveva essere ubriaco, infatti il grosso bicchiere che reggeva in mano barcollava visibilmente.
«Draco, come mai qui? Non sapevo che conoscessi anche tu Little Winteroak. »
Il biondo smise di bere e guardò Harry dritto negli occhi.
«Senti un po’, intanto che è ‘sta confidenza?»
Harry, spiazzato dalla reazione di Draco, provò a rispondere: «Pensavo che la nostra rivalità fosse ormai superata... non ti pare?»
«Ma Potty, che sctai inscinuando? Amici noi? Puah, non farmi ridere .»
A questo punto Malfoy iniziò a ridere a crepapelle, con così tanto entusiasmo che cadde dallo sgabello.
Harry gli porse la mano per aiutarlo a rialzarsi, ma Draco la rifiutò ostinatamente, utilizzando le gambe del suo sgabello come appiglio.
«Potty, perchè mi aiuti? Và a scederti con i tuoi amichetti, vuoi fare il buonista ? Perchè se quello è il tuo obiettivo, allora puoi andare a quel paesino là. Ansci adesso chiamo l’oste, OSTEEE...»
Harry gli tappò la bocca in tempo, prima che potesse mettere in allarme il locandiere.
«Mi viene da vomitare» sputò Draco, palesemente brillo.
«Vieni, ti accompagno fuori!»
Harry prese sotto spalla quello che era sempre stato il suo acerrimo nemico e si diresse verso l’uscita, dando un’occhiata d’intesa a George e Bryan, i quali avevano osservato attentamente ogni sua mossa.
Fuori era freddo e l’aria era certamente più salubre di quella del locale.
I due ragazzi diedero un gran respiro, quando Harry iniziò a parlare.
«Allora, Malfoy, ora mi vuoi dire che ci fai qui, a Little Winteroak?»
Draco, un po’ più lucido di prima, rispose ugualmente con tono arrogante: «I locali che frequento sono affar mio e non voglio vedere gente che svolazza attorno a me solamente per sapere di più di quello che la gente racconta .»
Harry, sorpreso dalla reazione di Draco, si chiese cosa stesse insinuando; perchè avrebbe voluto sapere di più sul suo conto? Harry cercava di capire a cosa volesse arrivare.
«Non credere che tutte la gente che chiede la tua attenzione voglia per forza impicciarsi degli affari tuoi. Io per esempio non volevo chiederti nulla di particolare, volevo soltanto parlare con te. Comunque sia, ti capisco, ci sono fin troppo abituato... purtroppo» interloquì Harry, mentre Draco, pensoso, perlustrava la via innevata. I suoi occhi grigi erano lucidi e le pupille dilatate, segni evidenti dell’alto tasso alcolico.
«Vedo che hai fatto velocemente amicizia co’ quell’americano. Non mi pareva che a scuola eravate così affiatati.»
«Infatti non c’è mai stato un gran legame tra me e Bryan, però tutto prima o poi cambia, penso che questo lo abbia capito».
Draco annuì. L’aria fresca gli aveva fatto sicuramente bene.
«Eccome, se lo ho capito. Ormai non si può far altro che adattarci a quello che capita .»
Harry vedeva Malfoy rassegnato da un fatto che non riusciva ancora a carpire; probabilmente era accaduto qualcosa che ancora non sapeva. Perplesso, provò a chiedere informazioni al giovane.
«Come mai parli così? Come se fosse accaduto qualcosa di grave... vorrei essere cortese con te, il gesto di tua madre non l’ho dimenticato.»
Malfoy sembrò offendersi e, con fare provocatorio, rispose: «Mi chiedi anche che cosa è successo? Mi offri la tua compassione? Ma chi sei? Mio amico? Possibile che lo sanno tutti e tu non hai la minima idea dell’accaduto? » Ora Draco stava urlando istericamente, con la voce stridula di chi non è in buona salute. Harry si spaventò molto, guardando Malfoy con aria sbalordita.
«Potter, mio padre è morto» ringhiò il giovane Malfoy.
Harry era paralizzato, non sapeva cosa dire... ogni cosa gli sembrava fuori luogo, dire “mi dispiace” avrebbe ancora più ferito Draco, perchè non aveva mai apprezzato Lucius.
George e Bryan uscirono dal Bar, sicuramente allarmati dalle grida isteriche di Draco.
Il serpeverde si accasciò a terra e cominciò a dare pugni sulla neve, mentre piangeva rabbioso.
Intanto George andò lentamente alle sue spalle mentre Hyde stava appoggiato allo stipite della porta e guardava Draco con occhi diversi; non più con arroganza o beffardaggine, ma con sguardo compassionevole.
«E’ per questo che giri di bar in bar... cerchi di affrontare il dolore con l’alcol » disse Harry malinconicamente, capiva perfettamente cosa provava.
«No! Non è così» gli disse invece Malfoy alzando la testa e guardandolo dritto negli occhi.
«Sono venuto qui perchè ieri, al funerale di mio padre, un uomo, che diceva di essere un suo amico, mi ha consegnato una lettera. Diceva che se volevo vendetta dovevo cercare una certa Azucena... »
Harry restò sbalordito da quelle parole, qualcuno allora voleva che si incontrassero, ma chi avrebbe mai pianificato un piano così complesso?
Doveva sapere che Hermione avrebbe risolto la filastrocca, che avrebbe trovato il Proclama e che George sapeva dove si trovava il negozio.
Perchè non inviare una semplice lettera come per Draco?
«Così ho chiesto a mia madre, e lei mi ha detto che questa Azucena aveva, insieme al marito, un negozio da queste parti, ma scusami? » chiese Draco mentre il suo viso si illuminava come se avesse avuto un’improvvisa intuizione.
Si alzò velocemente e chiese: «E tu cosa ci fai qui? Me l’hai inviata tu quella lettera? »
«No, ma cerchiamo la stessa cosa. »
Prima che Draco potesse ribattere con un sonoro Crack un uomo apparse vicino a loro.
Ansimava e si teneva l’addome come se volesse trattenere il cuore che voleva uscire.
Poi Harry lo guardò in viso, e lo riconobbe, era il suo vecchio Professor Uglick.
Prima che Harry potesse constatare le sue condizioni una fitta nebbia si avvolse attorno a loro e due uomini con le bacchette sguainate comparvero nella stretta stradina.

Qui si svolge la famosa lotta tanto discussa, ma come sapete vi sono due versione, quando le completeremo (sono ancora da strutturare e correggere ) le posteremo dopo)...
Dopo che tutti combattono, un MO viene ucciso mentre l'altro invece soltanto indebolito e...

Poi una serie di forti e distinti Crac riempirono l’aria. Kingsley, Williamson, e tanti altri Auror del ministero apparvero intorno a loro.
«Svegliate Draco!» urlò Harry al primo Crac.
«Seguite me! Penso di farcela!» esclamò Uglick che si teneva ancora l'addome con un espressione più che dolorosa.
Con un semplice «Innerva!» Draco fece un lungo sospiro e si smaterializzarono aggrappati al vecchio professore. Harry fece in tempo a vedere che una mezza dozzina di schiantesimi colpivano il mago oscuro, rimasto solo.

Ringrazio Dan, anche se è stato molto assente, Ludo per il dialogo con il Ministro, Luna per il dialogo con Draco, george per il combattimento anche se qui non c'è e me stesso per il resto...
Come sempre GIù CON LE CRITICHE

ecco la battaglia.. non so perchè non sia stata inclusa! ci abbiamo lavorato un po' sia io sia giò, il minimo sarebbe stato almeno sottoporla agli altri.. non è che non ci abbiamo perso tempo..

«Fermateli!» urlò Uglick ai ragazzi, mentre cercava di strisciare fuori la portata dei due uomini appena apparsi.
Harry e George si guardarono per un attimo con gli occhi sgranati, mai poi urlarono con forza: «Stupeficium!».
I due maghi non si fecero sorprendere e spedirono gli Schiantesimi contro la vetrina del pub, che andò in frantumi.
Poi velocemente si spostarono lungo la strada, correndo sulla neve, evitando gli scomposti incantesimi di Draco, posizionandosi di fronte ai giovani maghi e ad Uglick.
«Che diavolo è stato?» chiese urlando il proprietario del Bar uscito sicuramente a costatare cosa avesse distrutto la sua vetrina .
Con un grugnito uno dei due maghi lanciò una maledizione sul barista./«Taci!» urlò uno dei due maghi, lanciando una maledizione verso il barista.


(versione 1-P1)Quello subito sguainò la bacchetta e mandò indietro l’incantesimo facendolo cozzare ai piedi dei due uomini.


(versione2-p2) Quello fu colpito in pieno, e rigettato all'interno del suo locale, dove cadde svenuto, o peggio, tra i vetri frantumati della vetrina.
Dei due maghi il più alto era calvo ed aveva un volto severo, mentre l’altro era un bell’uomo dagli zigomi alti e gli occhi a mandorla.


Intanto Bryan aveva preso sotto braccio il ferito Uglick e lo aveva portato al sicuro dietro un cassonetto dell’immondizia.
Improvvisamente la lotta ricominciò e tutti lanciarono incantesimi contro i due sconosciuti, Harry e George affrontavano il mago asiatico, mentre Hyde, il barista e Draco l’altro più alto.
«Expulso!» urlò Harry, ma l’incanto fu rispedito dal mago su George, che con un balzo cercò di evitarlo, ma venne colpito ugualmente e finì sulla neve qualche metro indietro.

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Sondaggio!
P.1.
Il mago alzò la bacchetta, istintivamente Harry pronunciò: «Protego!» e la maledizione si infranse nello specchio protettivo lasciando Harry intaccato e facendo tornare la maledizione in faccia al mittente .
Il mago si capovolse all’indietro a più di un metro da terra, ma improvvisamente scomparve in una fievole nube nera.
Harry stupito lasciò soli Hyde e gli altri, perchè si trovavano visibilmente in vantaggio e andò ad aiutare George.
Fortunatamente il Weasley stava bene, ma alzandosi si accorse di non poter stare in piedi, aveva perso parte dell’equilibrio.
Prima che Harry potesse dire o fare qualcosa a George il mago che era prima scomparso, comparve di fronte a loro con un ghigno più che malvagio.
«Sprachen Von Flamme!» urlò il mago con un sorrisetto crudele. Una lingua di fuoco si alzò dalla bacchetta e si diresse verso Harry. La calda fiamma avanzava lentamente verso di lui.
«Protego!» urlò Harry ma l’incanto non venne minimamente intaccato, ed Harry indietreggiando incespicò su George, che si trovava a terra .
«Aguamenti!» disse disperato ma come ben sapeva l’incanto non funzionò e il getto d’acqua evaporò a contatto con il fuoco.
Ormai i due giovani si trovavano di fronte alla fiamma, dunque pronti al contatto con essa.
Ma all’ultimo secondo Harry vide con la coda dell’occhio Uglick che si ergeva dal suo nascondiglio e che agitava convulsamente la bacchetta verso di loro.
Straordinariamente la lingua di fuoco si contorse e tornò indietro colpendo il mago, lasciandolo sulla neve carbonizzato con qualche fiamma sul petto nero.
Harry era ancora lì per terra, vivo, a stringere tra le mani la fredda neve... Uglicke lo aveva ucciso.
Harry diede uno sguardo alle sue spalle e anche se erano tre contro uno, il mago era completamente illeso mentre tutti gli altri avevano tagli visibilissimi su tutto il corpo.
Mentre George e Uglick raggiungevano lentamente gli altri lanciando gli incantesimi a distanza, Harry era già di fianco ad Hyde e fronteggiava l’altro mago con più foga.
Quello però non era per niente spaventato dai tanti incantesimi che arrivavano a lui, perchè come l’amico ormai morto, scompariva in una nube nera e compareva alle spalle di qualcuno facendolo cadere a terra.
Quella volta toccò a Draco che finì a gambe all’aria sotto i piedi di Harry.
«Mi sa che dobbiamo ucciderlo, Harry! Altrimenti lui ucciderà noi... »
Mentre Bryan diceva questo, Harry vide una strana luce nel volto del mago, guardava alle sue spalle.
Harry si girò e vide il corpo carbonizzato dell’asiatico.
Improvvisamente un urlo squarciò il cielo e il mago cominciò a bombardare di incantesimi chiunque si parava di fronte a lui.
Harry si buttò a terra per evitare un anatema che uccide, mentre Hyde venne colpito alla spalla da un incantesimo viola, che lo fece rotolare a terra.
Non sapeva cosa fare così, sperando che funzionasse, chiamò il suo Patronus e lo mandò a qualcuno di fidato.
Il barista era l’unico rimasto in piedi e con un leggero colpo di bacchetta riuscì a a colpire con delle catene i piedi del mago.
Quello cadde rovinosamente a terra e prima che potesse muovere la bacchetta, Harry gli lanciò un incantesimo Petrificus che lo lasciò immobilizzato.



P.2.
Il mago oscuro alzò la bacchetta, istintivamente Harry pronunciò: «Protego!» ma la maledizione infranse l’incantesimo Scudo, lasciando Harry completamente scoperto. «Impedimenta!» urlò all’improvviso Hyde. I due fasci di luce cozzarono in aria, evaporando come scintille. «Fai attenzione Potter!» urlò Hyde, riprendendo a duellare con il mago più alto.
«Ci penso iooo!» Dalle spalle di Harry, Draco corse incontro al mago.
«Reducto!» urlò, ma manco di molto il piccolo mago orientale.
«Eirunto » urlò all’improvviso l’asiatico. Draco fu colpito sul petto dal raggio di luce gialla, e come se fosse trascinato a forte velocità, fu scaraventato su un muro.
«Cavolo... magia greca, difficile da contrastare...» commentò George, rialzandosi da terra. George ed Harry guardarono il mago, pronti ad attaccare ancora.
«Deprimo!» urlò Harry, e quasi all’unisono George spedì contro il mago un incanto d’Urto. Il mago per evitare la maledizione di Harry fu preso in pieno dalla fattura di George, che ululò in segno di gioia.
Ma da terra il mago si rialzò in fretta ed agitò la bacchetta con un noto movimento di frusta. Due terribili maledizioni arrivarono addosso ad Harry e George, ma entrambi riuscirono, gettandosi a terra, a rimanere illesi.
«Harry, se non lo abbattiamo ci uccide lui.. Caedo !» urlò George, mirando al collo del mago.
Harry non riusciva a capire come sconfiggere quel mago, ribatteva ogni loro maledizione con incantesimi ancor più terribili. L’incantesimo di George non andò a segno, ma il ragazzo non si rassegnava: «Stupeficium! Incarceramus!» urlava. Harry teneva impegnato il mago con rapidi ma deboli incanti, che avrebbero potuto scaraventarlo a terra o fargli perdere l’equilibrio.
«Expelliarmus!» urlò Harry. Naturalmente non ebbe alcun effetto. «POTTER! Ma che diavolo fai?» il grido di Hyde risuonò per la strada. Harry era accecato dalla disperazione, si sentiva impotente. Una maledizione gli sfiorò l’orecchio, con un sibilo sinistro. «Confringo!» urlò, quasi arrabbiato. Il mago aveva appena alzato la bacchetta per mandare un’ennesima maledizione contro George, che aveva due profondi tagli sulle gambe e sulle guance. L’incantesimo colpì il mago sulla mano che stringeva la bacchetta. L’urlo di dolore riempì l’aria: la mano era esplosa.
«Bel colpo Harry!» gridò George «Pietrificus totalus!». Il ragazzo lanciò la fattura con tranquillità: ormai era fatta. L’incanto era poco preciso, e non colpì il mago, che nonostante la rossa pozza di sangue che ricopriva la neve, afferrò la bacchetta e urlò con il volto contorto dal dolore: «Transfodio!»
Un violento getto di luce nera si precipitò su Harry.
«Protego!» urlò Harry ma l’incanto non venne minimamente intaccato. Harry era lì, si sentiva perduto. Non aveva più il tempo per rispondere con alcun incatesimo. George lo fissava, con gli occhi sgranati.. niente lo avrebbe salvato.. Poi all’improvviso ci fu un lampo di luce bianca, Harry potè solo constatare che la tremenda maledizione non lo aveva colpito. . Hyde e l’altro mago oscuro fermarono abbassarono le bacchette. Il mago asiatico era infuriato, il suo incanto era come evaporato, mangiato da quel lampo di luce: «Crucio!». Harry non ebbe il tempo di rispondere neanche questa volta, dopo un nuovo lampo di luce accecante, simile ad un flash, la maledizione evaporò nell’aria.
«Aaaargh!» urlò di rabbia il mago oscuro. «Che trucchi usi, Harry Potter? ma non si ripeterà..» sussurò quello. «Sprachen Von Flam..»
«Comprimo!» una voce roca uscì da dietro il cassonetto: Uglick!
La terribile maledizione del professore raggiunse il mago alla cassa toracica, che si alzò e abbassò tuonando come una gran cassa: il mago era a terra, morto.
L’altro mago era lì, fermo e silenzioso, a vedere il suo unico compagno morto nel suo stesso sangue.



----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Poi una serie di forti e distinti Crac riempirono l’aria. Kingsley, Williamson, e tanti altri Auror del ministero apparvero intorno a loro.
«Svegliate Draco!» urlò Harry al primo Crac.
«Seguite me! Penso di farcela!» esclamò Uglick.
Con un semplice «Innerva!» Draco fece un lungo sospiro e si smaterializzarono aggrappati al vecchio professore. Harry fece in tempo a vedere che una mezza dozzina di schiantesimi colpivano il mago oscuro, rimasto solo.

george ha scritto:

(versione 1-P1)Quello subito sguainò la bacchetta e mandò indietro l’incantesimo facendolo cozzare ai piedi dei due uomini.


(versione2-p2) Quello fu colpito in pieno, e rigettato all'interno del suo locale, dove cadde svenuto, o peggio, tra i vetri frantumati della vetrina.I due barcollarono stupiti dalla reazione dell’uomo e i cappucci scivolarono indietro, mostrando i loro volti: Dei due maghi il più alto era calvo ed aveva un volto severo, mentre l’altro era un bell’uomo dagli zigomi alti e gli occhi a mandorla.

Perchè hai messo in sondaggio quella parte?...scrivendola anche pessimamente!
Nella versione due non si capisce quale reazione l'uomo abbia fatto per far barcollare i due maghi oscuri -.-
Comunque questa è la parte di testo che abbiamo messo in accordo io, e Luna (due batte uno, giusto che Ludo e Dan non hanno più partecipato).

Quello subito sguainò la bacchetta e mandò indietro l’incantesimo facendolo cozzare ai piedi dei due uomini.
I due barcollarono stupiti dalla reazione dell’uomo e i cappucci scivolarono indietro, mostrando i loro volti: dei due maghi il più alto era calvo ed aveva un volto severo, mentre l’altro era un bell’uomo dagli zigomi alti e gli occhi a mandorla.

se te non mi avessi cancellato quello che avevo scritto sul google docs non avrei confuso le due parti
ho fatto confusione, ora modifico!

Dunque. Dunque. Dunque.
A me l'ingrato compito di aprire le danze, a quanto pare.

Il dialogo con il Ministro è davvero bello. Profondo, toccante, intenso. Ho quasi provato compassione per Kingsley, ho quasi sentito la staccionata muoversi e la neve cadere quando ritira la mano.
Ci sono un po' di termini un tantino "pesantucci"... ma il labor limae si farà in bozza, chiaramente.
Bravo Ludo, mi hai convinta.

La discussione con Draco è un po' sui generis. Ricorda un po' troppo da vicino l'ubriacata con Ab nel capitolo 22... più che in Harry Potter sembra di essere finiti nella Taverna del Puledro Impennato di Brea: pare che la gente riesca a parlare solo dopo aver alzato il gomito!
Come ritratto di Malfoy ubriaco e caduto in disgrazia, credo di preferire
questo qui, però ovviamente sono gusti.
Per quanto riguarda il dialogo vero e proprio, è carino e divertente fin quando non viene fuori la notizia della morte di Lucius. Poi perde tutto nel cambio di registro. E' un passaggio difficile, che andrebbe lavorato meglio, sempre se si dovesse optare per questa soluzione.
In ogni caso, non mi convince più di tanto.

Il resto tentenna un po'. Gli ubriachi buttati fuori dal bar sono un siparietto divertente, ma dura troppo. La parte iniziale è articolata in modo strano: si sofferma troppo sulle descrizioni e liquida il pianto di Harry in due parole.
L'arrivo di Uglick prima del duello è un po' confusionario, così come la ricerca del negozio nel paesino.
Questo ovviamente tralasciando errori di sintassi, a capo inesistenti, espressioni gergali e/o dialettali e via discorrendo.

Spoiler:

Lo scontro è interessante. Anche se lì in mezzo ci sta un po' come il cavolo a merenda. Però si potrebbe sempre adoperare in futuro. Scene d'azione sono sempre utili, e chi sa scriverle ha una marcia in più (che io non ho, niente da fare! ).
Sistematelo al più presto però, perchè leggerlo così è terribilmente faticoso!


Credo di aver finito.
In caso avessi dimenticato qualcosa, editerò il messaggio.


CiAve.

Giò Potter ha scritto:

george ha scritto:

(versione 1-P1)Quello subito sguainò la bacchetta e mandò indietro l’incantesimo facendolo cozzare ai piedi dei due uomini.


(versione2-p2) Quello fu colpito in pieno, e rigettato all'interno del suo locale, dove cadde svenuto, o peggio, tra i vetri frantumati della vetrina.I due barcollarono stupiti dalla reazione dell’uomo e i cappucci scivolarono indietro, mostrando i loro volti: Dei due maghi il più alto era calvo ed aveva un volto severo, mentre l’altro era un bell’uomo dagli zigomi alti e gli occhi a mandorla.

Perchè hai messo in sondaggio quella parte?...scrivendola anche pessimamente!
Nella versione due non si capisce quale reazione l'uomo abbia fatto per far barcollare i due maghi oscuri -.-
Comunque questa è la parte di testo che abbiamo messo in accordo io, e Luna (due batte uno, giusto che Ludo e Dan non hanno più partecipato).

Allora, intanto volevo precisare che la mia era un'altra opzione, non era necessario mettere per forza la mia!! Comunque non importa, mi fa piacere

Inoltre vorrei chiedere quelche spiegazione ad Anny (riguardo al testo di Draco, ricordo che ho scritto solo quello e mi dolgo da qualsiasi altra responsabilità testuale... la mia partecipazione è stata solo di consigli!)
Sarà che non ho capito molto, ma mi pare che ti contraddici:

Citazione :

La discussione con Draco è un po' sui generis.

Citazione :

il dialogo vero e proprio, è carino e divertente

Citazione :

In ogni caso, non mi convince più di tanto.

Considerando che io ho scritto solo fino a quando Draco dice 'mio padre è morto', mi rendo conto che avrei dovuto continuare un altro po' per riuscire ad unire il mio testo a quello di George (o Giò?.. non ricordo), che seguiva il mio, quindi non posso che darti ragione! (questo è il bello di postare i testi sul forum, trovi subito i punti dove migliorare!)
Riguardo all'ubriacata stile Puledro impennato di Brea, lo sai che mi sono un po' ispirata da lì? comunque, vorrei sottolineare che mi era stato chiesto di scrivere un dialogo dove Draco è ubriaco e, credimi, avevo fatto tutto il possibile per farlo ritornare sobrio.. non ero d'accordo che lui avrebbe potuto dire della morte del padre da ubriaco marcio...

Ovviamente nessuno sa che fine farà questo testo, bozza o dimenticatoio, ma è bene che qualche altro occhio lettore abbia detto la sua, è servito e servirà ad aiutaci a vicenda per migliorare!!!

Effettivamente lo ammetto, era diventato un lavoro un po' troppo individuale, però mi ha fatto piacere che alla fine è stato postato incompleto... Spero serva da lezione a chi voleva che rimanesse ancora in Google Docs fino a quando non sarebbe stato concluso; è servito a far capire che il libro lo stiamo scrivendo tutti insieme, non in 4 gatti!!!

Detto questo, vado a mangiarmi un gelato... Per chi mi cerca sono da Fortebraccio!!

Luna *Smiley* Smilegood ha scritto:

Sarà che non ho capito molto, ma mi pare che ti contraddici:

Citazione :

La discussione con Draco è un po' sui generis.

Citazione :

il dialogo vero e proprio, è carino e divertente

Citazione :

In ogni caso, non mi convince più di tanto.

Il fatto che sia un po' sui generis non è affatto una critica, innanzitutto (altrimenti dovremmo stare qui a criticare tutta la letteratura dell'assurdo, e non mi pare il caso). Significa solo che è, appunto, "di un genere tutto suo"... un po' decontestualizzato e un po' troppo macchinoso (e macchiettoso). Ma tutto qui.

Ciò non toglie che sia divertente, ovviamente. E pure molto carino. Sempre nel suo genere, ovviamente.

Non mi convince perchè lo vedo decontestualizzato, e perchè Draco non rivelerebbe mai della morte del padre in questo modo.

Luna *Smiley* Smilegood ha scritto:

comunque, vorrei sottolineare che mi era stato chiesto di scrivere un dialogo dove Draco è ubriaco e, credimi, avevo fatto tutto il possibile per farlo ritornare sobrio.. non ero d'accordo che lui avrebbe potuto dire della morte del padre da ubriaco marcio...

Lo sai che si intuisce perfettamente leggendo? E forse da lì deriva quello stacco che criticavo prima. Ti sei affrettata a farlo tornare sobrio, e si è perso ciò che rendeva il dialogo sui generis. Se uno è ubriaco, è ubriaco fino in fondo. Avresti potuto giocare di più sulla situazione, tra risate isteriche, sbalzi d'umore e conati di vomito...

E te lo dico non perchè mi stia contraddicendo, ma perchè il mio gusto personale e le mie opinioni sono una cosa, mentre la qualità di un testo è un'altra.
Secondo il mio gusto personale, è un dialogo troppo macchiettoso per essere inserito nel libro così com'è (e lo dissi a suo tempo anche di un testo della Nana in cui Ab e Harry si ubriacavano, finito in bozza e pubblicato nel capitolo), però ciò non toglie che possa essere un buon testo (come lo era appunto quello della Nana). Sui generis, ma un buon testo.

Citazione :

Spero serva da lezione a chi voleva che rimanesse ancora in Google Docs fino a quando non sarebbe stato concluso; è servito a far capire che il libro lo stiamo scrivendo tutti insieme, non in 4 gatti.

L'ultima parte te la quoto in pieno.
Per il resto, non so come vi siate mossi per lavorare a questo testo, però si nota che manca di una revisione generale. Forse avreste potuto aspettare ancora e lavorarci di lima, o forse no.
In ogni caso, pubblicando avete messo sul tavolo altre idee per il capitolo 23, il che non fa male.

bene ora come procediamo? che avete intenzione di farne del testo? e delle due versioni della battaglia?

Io ho letto il testo in generale senza vedere i pezzi delle battaglie... E' migliorato da quando l'avevo visto l'ultima volta ed a mio parere è utilizzabile... Certo per la parte del dialogo cn Draco mi aspettavo di più... effettivamente è un po' molto difficile quel dialogo, bisognerebbe provare a farlo scrivere più volte a persone diverse per vedere i diversi tagli che si riescono a fare (tagli nel senso di diverse possibilità di scrittura)...

Il testo è abbastanza corretto a livello di sintassi e grammatica... Ho trovato un unico errore enorme gli altri invece sn minori... ma nn ci vuole niente a correggerlo in una seconda rilettura (ripeto in generale è abbastanza corretto)... cmq è un testo sul quale si può lavorare e mi pare una buona proposta... Cm x anny nn mi piace molto lo stratagemma del negozio che appare di fronte al bar... o che questo incantesimo possa essere difettoso e non funzionare... A mio parere è da modificare e trovare qualcosa di più "realistico" (se si può parlare di magia realistica )

X tt il resto concordo con Anny...

Cercherò di essere breve (ma non sarà facile ).

Introduzione: quando ho letto che Harry si faceva le solite pippe mentali mi ha dato un pò fastidio, però devo dire che quando ho immaginato Harry seduto al buio nella stanza, con le lacrime agli occhi, mi sono emozionata. E' la prima volta da quando Ron è stato rapito che "sento" davvero la sua emozione, al di là dei sensi di colpa. Quindi a prescindere dagli errori grammaticali, approvo.

Dialogo Harry- Ministro: mi piace abbastanza, e lo trovo appropriato. Nel senso che ci vuole e va messo, e quindi le cose che limerei le dirò direttamente in bozza. Tuttavia il Ministro mi pare strano...Ludo, ti è sfuggito un pò il personaggio?

Vorrei chiarire un pò la cronologia degli eventi:
Ron viene rapito il 23 sera. Vanno in infermeria e si addormentano.
Il 24 mattina Harry viene convocato dalla preside, scappa al campo di Quidditch e poi incontra Hyde:sono già circa le 15.

Citazione :

«Non posso fuggire stasera. Devo fare una cosa importante prima di partire e poi domani è Natale».
«Ho capito». Hyde sogghignò. «Devi fare gli auguri alla tua bella ...».

Poi va da Ab e quando rientra è già sera.

Citazione :

«Buonasera professoressa ...» disse lui cercando di dissimulare la sorpresa.
«Potter» disse lei dilatando ancor di più le narici, «hai disubbidito ad un ordine mio e del Ministro. Cosa devo fare con te?».

Partono per la Tana la mattina stessa di Natale, il 25, dove avviene il dialogo con Molly.
Quindi se vanno al negozio di Azu il giorno dopo, è di 26!


Per quanto riguarda tutto il resto, non mi piace affatto.
Non mi piace la ricerca del negozio, che mi sembra raffazzonata e priva di mordente (preferisco altri dei testi pubblicati su questa ricerca).

Non mi piace per niente la situazione in cui si trovano: non si capisce cosa ci faccia Draco lì, e il dialogo è assolutamente non potteriano (buonista, poi, è un termine politicamente moderno). E' proprio confuso e quoto Anny quando dice che Draco non lo rivelerebbe mai così. E che abbiamo avuto già un ubriacatura nel 21 e basta e avanza.

Non si capisce perchè compaiono i cattivi, non ne vedo il senso, (non mi sembra questo il momento per altre battaglie). Perchè dovrebbero essere lì? Cinereus l'hanno già.
Dovrebbero aver attirato tutti in una trappola? Ma così sveleremmo subito che gli serve il loro sangue.

Ha senso solo che sia tornato Uglick, ma non si paleserebbe mai così facilmente.

Poi tirar fuori Uglick, i cattivi, il Ministero, Hyde, Draco tutti insieme mi fa pensare ad una gigantesca marmellata.

Per me non è utilizzabile affatto, se non nella parte iniziale.

Scusatemi se sono stata dura, ma è quello che penso.

LadyTonks ha scritto:

Cercherò di essere breve (ma non sarà facile ).

Infatti non lo sei stata per niente

LadyTonks ha scritto:

Introduzione: quando ho letto che Harry si faceva le solite pippe mentali mi ha dato un pò fastidio, però devo dire che quando ho immaginato Harry seduto al buio nella stanza, con le lacrime agli occhi, mi sono emozionata. E' la prima volta da quando Ron è stato rapito che "sento" davvero la sua emozione, al di là dei sensi di colpa. Quindi a prescindere dagli errori grammaticali, approvo.

Sapevo che ha molti le pippe mentali non sarebbero piaciute, ma il risultato finale, cioè quello della commozione, dell'emozione, era proprio quello che volevo dare e ci sono riuscito con Lady

LadyTonks ha scritto:

Dialogo Harry- Ministro: mi piace abbastanza, e lo trovo appropriato. Nel senso che ci vuole e va messo, e quindi le cose che limerei le dirò direttamente in bozza. Tuttavia il Ministro mi pare strano...Ludo, ti è sfuggito un pò il personaggio?

Io prima non ce lo volevo proprio il dialogo, volevo una semplice lettera, invece appena lo ha scritto mi ha stregato letteralmente !
Non capisco perchè dici che il personaggio non è stato centrato!
Sappiamo che Kingsleay è una persona estremamente calma, ma prima o poi sbotta... Harry e lui non è che abbiano parlato molto da soli, anzi per niente e penso proprio che il vero Kingsleay non lo abbiamo mai conosciuto così bene!

LadyTonks ha scritto:

Vorrei chiarire un pò la cronologia degli eventi:
Ron viene rapito il 23 sera. Vanno in infermeria e si addormentano.
Il 24 mattina Harry viene convocato dalla preside, scappa al campo di Quidditch e poi incontra Hyde:sono già circa le 15.
Poi va da Ab e quando rientra è già sera.
Partono per la Tana la mattina stessa di Natale, il 25, dove avviene il dialogo con Molly.
Quindi se vanno al negozio di Azu il giorno dopo, è di 26!

Cavoloo! Crolla tutto lo scenario Natalizio
Ma ti devi figurare che io e Ludo ci abbiamo raggionato e avevamo concordato che fosse il 26, però poi il testo lo abbiamo continuato dopo e mi sa che quel particolare ci sia proprio sfuggito!

LadyTonks ha scritto:

Per quanto riguarda tutto il resto, non mi piace affatto.
Non mi piace la ricerca del negozio, che mi sembra raffazzonata e priva di mordente (preferisco altri dei testi pubblicati su questa ricerca).

Lo pensavo...

LadyTonks ha scritto:

Non mi piace per niente la situazione in cui si trovano: non si capisce cosa ci faccia Draco lì, e il dialogo è assolutamente non potteriano (buonista, poi, è un termine politicamente moderno). E' proprio confuso e quoto Anny quando dice che Draco non lo rivelerebbe mai così. E che abbiamo avuto già un ubriacatura nel 21 e basta e avanza.

Forse nu 'briacata basta e avanza, restiamo sempre nei limiti della decenza

LadyTonks ha scritto:

Non si capisce perchè compaiono i cattivi, non ne vedo il senso, (non mi sembra questo il momento per altre battaglie). Perchè dovrebbero essere lì? Cinereus l'hanno già.

E' vero che molte cose non si capiscono, ma io volevo proprio dare quell'idea!
Cioè confuso Harry che non SA perche Draco è li, e che non SA perche Uglick compare improvvisamente con i cattivoni.
Queste sono scene che precedono una bella parlata con Uglick che spiega tutto e che ristabilisce la mente a Harry e ai lettori!
Io volevo trasmettere quello e mi dispiace che non si sia capito!

LadyTonks ha scritto:

Poi tirar fuori Uglick, i cattivi, il Ministero, Hyde, Draco tutti insieme mi fa pensare ad una gigantesca marmellata.

Stiamo convocando troppe persone sì, quindi sinceramente la boccio anche io questa mia seconda parte (sembra controproducente vero ? )

LadyTonks ha scritto:

Per me non è utilizzabile affatto, se non nella parte iniziale.

Ok...vada per la parte inziale, ma "BOZZIAMO" sbrigliamoci, apriamo sta maledetta Bozza, lo so che aspettavate il mio maledettissimo testo, però adesso possiamo procedere!
I testi ce li abbiamo:
Un "Intro"... poi la ricerca del negozio o della Nana o di Dan e poi possiamo benissimo scrivere direttamente in Bozza il dialogo con Azu!

LadyTonks ha scritto:

Scusatemi se sono stata dura, ma è quello che penso.

Ma figurati, i tuoi accorgimenti mi hanno fatto capire quanto sia stata bizzarra l'idea!
I tuoi consigli e le tue prediche saranno sempre bene accette Lady... sei come una cara zia!

LadyTonks ha scritto:

Ludo, ti è sfuggito un pò il personaggio?

non so
a mia discolpa posso dire che

• ho riletto le parti in cui Harry aveva un colloquio con Kingsley (ministero, ufficio della preside) e ho tentato di mantenermi in linea con il personaggio costruito da noi (anche perchè sappiamo che la Row poco ci ha aiutato in questo...)
  
• era un maledettissimo dialogo, necessario a mio parere, ma delicatissimo da creare, come discutemmo in fase di laborazione con Giò... delicato per gli argomenti da tirar fuori e nel modo di farglieli dire
  
• il dialogo mi piace assai e come autore quoto in toto quello che ha scritto Anny... che sono state le mie stesse impressioni dopo qualche rilettura
  
• un mio piccolo dubbio... penso che Harry sia un po' poco inquadrato nel dialogo.. specie nella parte centrale dove lo trovo poco propenso a dimostrare la sua maturità acquisita e pare tornare ad essere quel bambino prodigio che ad ogni umore stringeva la bacchetta per confortarsi... parere mio..
  
• occhio all'accento su po' ...

concordo con Giò... avevamo pensato al 26 come giorno... ma è sfuggito di mente!!

non sono d'accordo nemmeno io nel tirar fuori tutte queste persone in così poco tempo e tutte in una volta. Tuttavia sono d'accordo nel mettere la (un'altra?) battaglia di mezzo e specie in questo capitolo!!!
Le acque si stanno muovendo.. c'è un amico da salvare, una persona da rintracciare, maghi oscuri pronti a tendere agguati nell'ombra, auror che pedinano il prescelto, l'MBI di cui non siamo tenuti a sapere quello che fa... troppa gente in troppo poco spazio!! E' inevitabile!

comunque preferibilmente toglierei sia Draco che Uglick per ora tenendoli come personaggi buoni da far comparire al momento opportuno.. mi focalizzerei di più su Azucena e famiglia!

Prima di poter aprire la bozza, Giò, c'è bisogno che la maggioranza sia d'accordo sulla scaletta.

Proponi la tua qui. Io ho già proposto la mia. Arriveranno altre proposte e si voterà.

Ave!

Che dire, probabilmente abbiamo un po' tutti (Ludo si salva ) fatto il passo più lungo della gamba e se avremmo postato prima il testo, con i vostri suggerimenti, avremmo potuto rendere il tutto molto più utile... Pazienza, d'altronde non mi aspettavo diventasse per forza il capitolo 23, anzi! Ricordo che alla riunione ero di tutta un'altra idea
Ora vediamo che fare, avevo già scritto un'intro ancora un mese fa, vediamo se, dopo essere stato postato, possa tornare utile...

Adesso non stiamo qui con le mani in mano, qui ci vogliono testi e idee!

Al lavoro

luna non per spammare ma accendi sta chat cmq bravi sto leggendo i primi capitoli veramente belli!!!!! sono al 3° spero di leggerli tutti in tempo

Ci fa piacere Sirius Per un mod... Non si può spostare il so mex tra i commenti al libro? sarebbe più apropriato mi sa...

si può postare l'intero argomento ma non un singolo post dell'argomento...

Spoiler:

Ludovic Bagman ha scritto:

Spoiler:

al mio paese questo si chiama "abuso di potere"...

al mio paese questo si chiama:

"non succederà mai perchè è una rottura de baaallss!"

A me è piaciuto molto fino a che Harry nn vede Draco ubriaco al bar, un'altra sbronza secondo me è esagerata... Si potrebbe fare che Draco arriva subito dopo, e quando li vede (pensando che sia stato Harry a mandargli la lettera) crolla e gli dice che il padre è morto... Harry confessa a Draco che in realtà non è stato lui a mandare il messaggio e escono in strada per andarsene per timore di imboscate, cosa che poi avviene... etc...

cmq bel testo!!

GRazie Tex, forse hai ragione!
Ma ho comunque voluto rischiare, Draco ubriaco mi intriga!
Comunque andate in Discussione Capitolo 23...