Ultimi argomenti attivi | » Appunti, considerazioni, correzione e tutte coseGio Gen 04 2024, 19:33 Da LadyProffa» Commenti sul capitolo 31 e proposte per il titoloGio Gen 04 2024, 19:20 Da LadyProffa» Capitolo 31 - Senza titoloGio Gen 04 2024, 19:15 Da LadyProffa» Buone feste natalizie a tutti!Dom Dic 24 2023, 12:46 Da kinderangie» Come vuoi chiamare il capitolo 30?Ven Lug 23 2021, 09:15 Da LadyProffa» Come vuoi chiamare il capitolo 29?Ven Giu 25 2021, 19:25 Da kinderangie» Commenti sul capitolo 30Ven Giu 25 2021, 16:42 Da LadyProffa» Capitolo 30 - La verità sui DoniVen Giu 25 2021, 16:37 Da LadyProffa» Si riprende!Lun Feb 08 2021, 21:51 Da Anny Baggins |
| | Dalle stalle alle stelle | |
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Autore | Messaggio |
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Piff Potter
Numero di messaggi : 1217 Età : 26 Località : Roma Punti : 6347 Data d'iscrizione : 23.07.10
| Titolo: Re: Dalle stalle alle stelle Dom Dic 12 2010, 11:34 | |
| Ahahaha, che grandi che siete! bravi ^^ | |
| | | Horcrux94.
Numero di messaggi : 1654 Età : 29 Località : roma Punti : 6765 Data d'iscrizione : 08.06.10
| | | | ramomagic
Numero di messaggi : 279 Età : 27 Località : Eh sapessi.... Punti : 5232 Data d'iscrizione : 04.12.10
| Titolo: Re: Dalle stalle alle stelle Dom Dic 12 2010, 18:53 | |
| Vi stimo troppo! Siete degli idoli! Bellissimo! | |
| | | Dan
Numero di messaggi : 830 Età : 31 Località : Regione di Bruxelles Capitale Punti : 5637 Data d'iscrizione : 21.06.11
| Titolo: Re: Dalle stalle alle stelle Ven Lug 08 2011, 18:32 | |
| Magnifico! Direi che un testo del genere è da mettere tipo in appendice al libro vero!!!!! Mi stavo pisciando dalle risate! In particolare la parte "Oh mio Eroe!" | |
| | | Anny Baggins
Numero di messaggi : 1048 Età : 34 Località : Hobbitton, The Shire Punti : 5793 Data d'iscrizione : 05.07.11
| Titolo: Re: Dalle stalle alle stelle Sab Lug 09 2011, 12:21 | |
| - Herm ha scritto:
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- Citazione :
- Harry si fece vicino prendendo Astoria per il braccio. «Tranquilla, ora sei al sicuro».
«Oh mio eroe!» disse la ragazza buttandogli le braccia al collo. Harry esibì uno dei suoi soliti sorrisi ebeti e biascicò qualche parola incomprensibile. Lei gli sorrise. «Povero coglione!» esclamò dandogli una ginocchiata in mezzo alle gambe costringendolo ad accasciarsi sul pavimento. Liberatasi prese Draco e lo trascinò verso il camino. «Forse è meglio che ti porto io in salvo e poi torno a prendere lo zio?».
ahahahahaahahahahaahahahahahahahahahahahaahahahahahahahahahahahahahahaahhaha ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahhahah ODDIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!! | |
| | | Ludovic Bagman Admin
Numero di messaggi : 6251 Età : 33 Località : sponde del Piave, Fiume Sacro alla Patria Punti : 11884 Data d'iscrizione : 02.05.09
| Titolo: Rivisitazione del testo in pdv di Harry Gio Ott 06 2011, 23:29 | |
| DALLE STELLE ALLE STALLE Harry tastò l'incisione tra le mattonelle del muro. «Eppure...». «Già. Hai ragione» confermò l'americano. «Spostati». Estrasse la bacchetta e la puntò dove poco prima correvano le dita di Harry. Una luce azzurrognola iniziò a disegnare un quadrato sulla parete. «Come sospettavo» sorrise Hyde. «Alhomora!». Le mattonelle di terracotta si sgretolarono istantaneamente al comando della bacchetta. Dietro ad esse partiva uno scivolo di pietra che si perdeva nell'oscurità. «Ma stiamo scherzando? Un altro di questi cosi?». «Tranquillo, dopotutto non potrà mica andarci peggio dell'ultima volta, vero?». L'americano assicurò la bacchetta alla cintura e, facendo ben presa sul bordo esterno dell'apertura, si gettò giù per lo scivolo. Non del tutto convinto, Harry lo seguì. Scivolarono velocemente nell’oscurità; di tanto in tanto una fioca luce, forse proveniente da qualche candela, gli permetteva a fatica di distinguere la figura dell’americano davanti a lui. Il timore di essere un po’ troppo vicini lo colse quando sentì il braccio di Hyde sbattere contro la sua gamba. Poco dopo, un paio di curve brusche fecero perdere loro definitivamente il controllo della discesa e i due capitombolarono un sull’altro. Non ci fu più nulla da fare: rovinarono in un groviglio di arti e mantelli, acquistando sempre di più velocità. Hyde imprecò. Una parete di pietra bloccava lo scivolo solo poco più avanti. Harry si preparò all’impatto inevitabile, ma nulla lo colpì: avevano appena attraversato un muro fatto di niente. Con un tonfo i due ragazzi atterrarono su un morbido puff oltre il falso muro. Sentì un secco colpo al fianco e Hyde, davanti a lui, gli faceva segno di tacere. «Non facciamoci sentire, spero che non ci abbiano già scoperti» finì accendendo debolmente la bacchetta. Un corridoio di allungava davanti al falso muro; strane luci si muovevano in fondo ad esso e strane formule rieccheggiavano nel silenzio. In quel momento il pensiero che forse stavano agendo troppo avventatamente s’insinuò tra i pensieri di Harry, ma, ormai, era troppo tardi per tirarsi indietro. Si strofinò la veste per levare la polvere dello scivolo e seguì Hyde. Quello che sentivano poco oltre sembrava un rituale solenne, parole antiche cantilenavano senza sosta. Harry sperò che non fosse troppo tardi per Ron. «Troppo facile» costatò Hyde. Aveva ragione, non potevano essere entrati nel covo dei nemici senza che nessuno se ne fosse accorto. Ma, d’altra parte, se così fosse stato, a quell’ora sarebbero stati impegnati a vedere cara la pelle a colpi di bacchetta. Harry mise una mano sulla spalla dell’americano, mentre con l’altra estraeva il mantello di suo padre. «Questo ci aiuterà». La stazza di Hyde non rendeva comodo camminare senza che le gambe uscissero dalla protezione magica, ma perlomeno si sarebbero potuti avvicinare con più tranquillità. Lentamente si affacciarono alla fine dl corridoio: davanti a loro si apriva una grande sala a volta costruita interamente di mattoni rossi. Al centro trovava posto una grande costruzione circolare di pietra; su di essa un mago continuava ad agitarsi in mezzo ai bagliori di luce sbattendo ritmicamente un grosso bastone. «Ma quello è...» sussurrò Hyde. «Già». Nonostante l’oscurità fosse rotta solo da i fiotti di luce che scaturivano dal bastone del mago, la sagoma e le movenze erano inconfondibili. Davanti a loro il professor Uglick era intento a compiere chissà quale rituale. «Prima di agire dovremmo capire se è qui che tengono Weasley» analizzò l’americano. «Uglick non è un avversario semplice ma possiamo contare sul fattore sorpresa. Speriamo con gli altri due sia più semplice». Solo allora Harry capì che c’erano altri due maghi nella stanza, anche se da lì apparivano solo come due ombre indistinte. Il flusso di formule che recitava senza sosta il vecchio si interuppe, e nello stesso momento lui si immobilizzò. Che si fosse accorto di loro? «Sono pronto, possiamo cominciare. Cara, avvicinati, portami il primo elemento». Una delle due ombre si mosse avanti al vecchio e pian piano la sua sagoma si fece più definita. Una ragazza dalla pelle chiara e i capelli corvini; doveva avere la sua età, o forse anche più giovane. Il viso era familiare, anche se da lì non ne poteva essere sicuro. «Asteria!» fece Hyde. «Asteria Greengrass, dei serpeverde? Sicuro?» chiese Harry. «Sicuro, certi visetti non li dimentico Potter». Ma allora i maghi oscuri si erano veramente infiltrati ad Hogwarts, non solo il professor Uglick ma anche una studentessa... e a questo punto chissà che non ce ne fossero altri. La ragazza estrasse un sacchettino di pezza da sotto il mantello, tirò il cordino che lo chiudeva e rovesciò il contenuto nella sua mano. Poi, delicatamente, lo posò ai piedi del professore. «Riesci a capire cos’è?». «Non riesco a vedere bene, un piccolo oggetto, rimanda riflessi rossastri, ma forse è solo l’effetto del fuoco» disse l’americano. «Allontanati ora» disse il professore e la ragazza arretrò risistemandosi vicino all’altra ombra. Il pesante bastone del vecchio sbatté sulla pietra e, nello stesso istante, una luce accecante riempì la stanza. Harry dovette proteggere gli occhi con il braccio, e, per poco, il mantello non cadde a terra lasciandoli allo scoperto. Quando riuscì a osservare di nuovo la scena sentì il terrore investirlo: in quella stanza, di un bagliore rossastro dello stesso colore di Minami, fluttuava nell’aria davanti al vecchio la Pietra della Resurrezione. «Questa è la luce dei doni» scandì il vecchio, «ora dobbiamo celarla». Ghignò. Si volse verso di loro. «Harry il mantello, prego». Harry raggelò, non era stato tutto troppo facile, il professore sapeva che lui era lì. Anzi, probabilmente voleva che fosse lì. «Merda» imprecò Hyde. Con una mossa fulminea uscì dal mantello e lanciò uno stupeficium verso il professor Uglick. Il vecchio lo parò con un lieve movimento del bastone. Ma Hyde non sembrò stupito e insistette. «Nebbiosum!». Una coltre di fumo intenso riempì la stanza, nemmeno la luce della pietra si vedeva più. Harry sentì l’americano che lo prendeva per il braccio e lo trascinava verso il corridoio. «Non così in fretta ragazzi» il professor Uglick li aveva passati e li sbarrava la strada. Batté nuovamente il bastone sul pavimento, Harry sentì le gambe e le braccia paralizzarsi mentre la nebbia si dissolveva rapidamente com’era venuta. Un movimento in avanti del bastone del vecchio e si ritrovò catapultato contro il muro, polsi e caviglie bloccati alla parete. «Presto potrete andarvene, per ora state buoni lì». Il professore si avvicinò, «Questo serve a me ora». Tastò l’aria nella sua direzione finché la mano non trovò quello che cercava, glielo sfilò di dosso. Risalì lentamente sul grosso altare al centro della stanza. Spiegò il mantello di fronte alla Pietra. Il tessuto parve attratto da essa, si levò in aria e iniziò ad avvolgerla. La luce del primo dono, filtrando attraverso il mantello, virò dal rosso all’azzurro. La stanza ora era inondata da quel colore. «Ora manca il terzo dono, vero Potter?». Bloccato alla parete, Harry sentì la lingua sciogliersi. «Non l’avrà mai! Non creda che abbia commesso l’errore di portarlo con me». «Non preoccuparti Potter, una cosa alla volta». «Dov’è Ron? Cosa ne avete fatto?». Il professore si voltò corrucciato. «Sinceramente non ne ho idea, dovresti chiedere a Kingsley come vanno le ricerche». «Se solo gli avete torto un cap...» la lingua si bloccò di nuovo. «Bando alle ciance, il tempo stringe. Ragazzo portami il terzo dono». Il terzo mago si fece avanti. Il volto celato dal cappuccio, le mani protese in avanti. E sulle mani... la Bacchetta di Sambuco, Allo stesso modo in cui era pietrificato nel corpo, Harry pietrificò anche nell’animo. Com’erano arrivati in possesso della Stecca della Morte? Chi aveva potuto avvicinarsi indisturbato al nascondiglio sotto gli occhi di tutti? Pensò ad Aberforth sperando che stesse ancora bene, pensò ad Ariana nel quadro, e poi pensò a Ron. Se i maghi oscuri avevano già quello che volevano, non voleva nemmeno pensare al destino del suo amico. Uglick fece levitare la Sambuco verso la sfera di luce blu che fluttuava davanti a lui. Il professore pareva soddisfatto mentre compiva quel rituale. Se non altro, ora, Harry avrebbe capito per cosa i maghi oscuri si erano dati tanto da fare negli ultimi mesi. La bacchetta raggiunse gli altri due doni, si soffermò qualche istante e poi si congiunse ad essi. La luce blu barcollò. Perse e riacquistò la forma sferica varie volte, poi pian piano virò al giallo. Una luce calda, intensa, ora permeava la sala. Uglick battè il bastone mentre bisbigliava parole senza senso. Poi si zittì. Non succedeva nulla. «Qualcosa non quadra ...». Spalancò un occhio, colto dal dubbio. «La fedeltà... deve essere colpa della fedeltà... sicuro, la fedeltà!». In un battito di ciglia Uglick era davanti a lui. «Mi dispiace ragazzo, non avrei voluto arrivare a questo punto. Ma spero che tu capirai... la bacchetta deve essere del tutto mia, troppo dipende da questo rituale!». Sollevò il bastone tenendolo dritto avanti a sé e puntandolo su Harry. Sulla punta del bastone del vecchio iniziarono ad agitarsi lingue di fuoco, poi, con un tocco leggerò, il professore gliele scagliò contro. Il dolore prese Harry in tutto il corpo facendolo gridare e dimenare convulsamente. La testa gli scoppiava, sul corpo tanti piccoli tagli iniziarono a bruciare come fossero cosparsi di sale. Poi raggiunto l’apice del dolore lo pervase una sensazione di sollievo: stava perdendo conoscenza. In quel momento la paura lo colse. Crollò a terra, la sua bacchetta era nella sua tasca ma era impossibile da raggiungere, Uglick appena avanti a lui. Non vedeva via d'uscita. Sentì Hyde che cercava di vincere la forza che lo vincolava alla parete, ma, proprio come lui non riusciva a muoversi. Sentì il sangue fluirli dalle ferite, ormai aveva passato la spessa lana della maglia e mancava poco che lo facesse svenire. Strinse un frammento di mattone che era a terra tra le dita, se avesse avuto fortuna forse avrebbe potuto guadagnare qualche attimo, ma era inutile: non avrebbe saputo che farne del tempo. Il professore era ancora davanti a lui con il bastone puntato contro di lui. L’inutile pezzo di pietra gli scivolò tra le dita insieme alle sue ultime forze. Cercò con lo sguardo Hyde che era ancora immobile. Poi gli occhi furono catturati dalla luce al centro della stanza. Fiamme rosse, blu e gialle infuocavano i Doni della Morte. Non sapeva ancora a cosa servisse il rituale, ma non c'era più tempo, Uglick gli avrebbe levato la vita tra qualche attimo. [...] Due possibili finali per voi!!! ......... | |
| | | Ludovic Bagman Admin
Numero di messaggi : 6251 Età : 33 Località : sponde del Piave, Fiume Sacro alla Patria Punti : 11884 Data d'iscrizione : 02.05.09
| Titolo: Re: Dalle stalle alle stelle Gio Ott 06 2011, 23:31 | |
| Primo finale[...] Almeno, in quello stato, non avrebbe sentito dolore... La vista gli si appannò, i suoni si fecero soffusi. «Basta professore, per carità!» gridò Asteria. «Guardì! La fedeltà è già sua, il rituale sta procedendo non è necessario andare oltre». Uglick si voltò quasi sbigottito ad osservare le fiamme colorate che vorticavano sempre più convulsamente. Il tempo si fermò. Una serie di immagini si susseguì nella mente di Harry: la carrozza a Diagon Alley, l’incappucciato la sera del primo bagliore di Minami, il rapimento di Ron, ... Poi, in quello stato irreale, sentì una voce a pochi centimetri dall'orecchio. «Potter ce la fai ad alzarti?». Non una voce amica, ma conosciuta. Scosse la testa lentamente. «Appoggiati» disse Malfoy. «Ti porto al sicuro». Una luce bianca, pura, innaturale invase la stanza. King’s Cross? No, era vivo: non aveva più paura, ma aveva ancora male. Sentì la morsa della smaterializzazione allo stomaco e le coscienza che lo abbondava definitivamente Poi il nulla.
Ultima modifica di Ludovic Bagman il Gio Ott 06 2011, 23:37 - modificato 1 volta. | |
| | | Ludovic Bagman Admin
Numero di messaggi : 6251 Età : 33 Località : sponde del Piave, Fiume Sacro alla Patria Punti : 11884 Data d'iscrizione : 02.05.09
| Titolo: Re: Dalle stalle alle stelle Gio Ott 06 2011, 23:36 | |
| Secondo finale[...] «Basta professore, per carità!» gridò Asteria. Una figura si parò di fronte a Uglick coprendolo alla vista annebbiata. Le piccole lingue di fuoco lasciarono il suo corpo e si avventarono su colui che s’era frapposto. Harry lo vide contorcersi e cadere in ginocchio, ma subito le lingue di fuoco lo abbandonarono per tornando sul bastone del mago e poi spegnersi. «Ma cosa...» Uglick si voltò sbigottito a guardare le fiamme colorate che vorticavano a formare un cilindro attorno ai Doni. La ragazza serpeverde corse a sorreggere la figura incappucciata in ginocchio. Harry provò a muoversi, ma non riuscì a fare altro che tossire del sangue sul pavimento di pietra. «Guardi, la fedeltà è già sua, il rituale sta procedendo non è necessario andare oltre» disse Asteria. «Spero sia soddisfatto di quello che ha ottenuto» sibilò la figura incappucciata affianco alla ragazza con una voce flebile. Non una voce amica, ma conosciuta. Draco Malfoy si alzò faticosamente in piedi sorreggendosi sulla giovane strega. Il vecchio intanto si era precipitato vicino alle fiamme multicolori che vorticavano impazzite, alzando le mani come per accarezzarle, tenendo il bastone sotto braccio. «Potter! Potter!» sentì bisbigliare Hyde dall’alto. Harry tentò di muovere una mano per far capire al compagno che l’aveva sentito, ma ogni parte del suo corpo gli gridava di stare in mobile e il dolore stava via via tornando ad essere insopportabile. Forse stava per svenire. Almeno in quello stato non avrebbe sentito dolore. La vista gli si appannò, i suoni si fecero soffusi. Poi sentì come una folata di vento caldo investigli la faccia. Malfoy e Asteria fecero qualche passo indietro e il vecchio prese ad imprecare forte, senza però staccare le mani dal cilindro infuocato. «Professore che cosa...» domandò la ragazza estraendo la bacchetta. «Stanno arrivando, maledizione!» esclamò il vecchio, digrignando i denti in una smorfia spavantosa. «Chi sta...» «Non c’è tempo!» ribattè Uglick voltando la testa verso i quattro con i capelli arruffati. La luce dei Doni alle sue spalle donava alla sua figura un che di demoniaco. «Draco prendi Potter e portalo via. Asteria porta via l’americano. Non vi preoccupate per me e non cercate di tornare indietro» I due si mossero verso l’americano imprigionato. Asteria fece per mettere una mano sulla spalla ad Hyde quando una figura in divisa scarlatta apparve accanto a lei gettandola per terra. Il grido della ragazza venne soffocato da numerosi schicchi di Materializzazione nel grande salone. Figure avvolte in martelli scarlatti e bacchette spianate comparverò da tutti gli angoli. Draco si lanciò sul mago che sovrastava Astoria, cogliendolo di sorpresa. Il suo pugno lo fece cadere e sbattere la testa sulla parete. Delle fiamme divamparono attorno ai ragazzi dividendoli dagli altri maghi. Lampi smeraldi e dorati lampeggiarono oltre le fiamme; rumori come di spari risuonarono chiari sovrastando il ruggito delle fiamme. Harry tentò di girarsi su un fianco, ma il dolore lo fece tornare alla posizione iniziale. Dal riflesso dell’occhiale vide che da sotto il suo ventre una piccola pozza di sangue si allargava sulle piastrelle. Il dolore lo sopraffece nuovamente. «VIA» sentì ruggire. Una luce bianca, pura, innaturale invase la stanza. King’s Cross? No, era vivo: non aveva più paura, ma aveva ancora male. Sentì la morsa della smaterializzazione allo stomaco e le coscienza che lo abbondava definitivamente Poi il nulla. | |
| | | kinderangie
Numero di messaggi : 1090 Età : 55 Località : Firenze Punti : 6619 Data d'iscrizione : 26.05.09
| Titolo: Re: Dalle stalle alle stelle Ven Ott 07 2011, 19:07 | |
| Non ho capito dove vuoi andare a parare...a parteil fatto che vuoi riesumare Draco... Un po' di erroretti sia di battitura che di fretta nella rilettura. Nell'insieme non male, ma non so a cosa ci porterebbe tutto questo....e poi Draco come avrebbe fatto a prendere la Bacchetta? Ariana non gliel'avrebbe mai ceduta...
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| | | LadyProffa
Numero di messaggi : 3083 Età : 42 Località : Basilicata Punti : 8461 Data d'iscrizione : 06.01.10
| Titolo: Re: Dalle stalle alle stelle Sab Ott 08 2011, 17:28 | |
| Innanzitutto mi chiedo...MA DOV'ERO QUANDO AVETE PUBBLICATO LE ALTRE PARTI??? Sono morta dalle risate!!! Per quanto riguarda questo testo, beh... è interessante, diciamo solo che ritengo si possa tenere in considerazione! Per quanto riguarda la tua idea di cui mi ha parlato Mascia...che poi porterebbe Draco ad avere la Bacchetta... beh, si, potrebbe essere un'idea molto interessante, ma come la risolviamo? A Mascia ho proposto una soluzione, poi mi dici se ti piace! QUi non la voglio scrivere | |
| | | fedora
Numero di messaggi : 203 Età : 52 Punti : 5201 Data d'iscrizione : 10.09.10
| Titolo: Re: Dalle stalle alle stelle Mar Ott 11 2011, 15:39 | |
| Sono d'accordo con Lady. Ho letto solo oggi anche le altre parti , ma questa non è niente male! | |
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| Titolo: Re: Dalle stalle alle stelle | |
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| | | | Dalle stalle alle stelle | |
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