www.harrypotter8.altervista.org
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

www.harrypotter8.altervista.org

Scrivi tu il seguito del nuovo libro
 
IndiceIndice  PortalePortale  CercaCerca  Ultime immaginiUltime immagini  RegistratiRegistrati  Accedi  
Cerca
 
 

Risultati per:
 
Rechercher Ricerca avanzata
Ultimi argomenti attivi
» Appunti, considerazioni, correzione e tutte cose
Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyGio Gen 04 2024, 19:33 Da LadyProffa

» Commenti sul capitolo 31 e proposte per il titolo
Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyGio Gen 04 2024, 19:20 Da LadyProffa

» Capitolo 31 - Senza titolo
Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyGio Gen 04 2024, 19:15 Da LadyProffa

» Buone feste natalizie a tutti!
Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyDom Dic 24 2023, 12:46 Da kinderangie

» Come vuoi chiamare il capitolo 30?
Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyVen Lug 23 2021, 09:15 Da LadyProffa

» Come vuoi chiamare il capitolo 29?
Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyVen Giu 25 2021, 19:25 Da kinderangie

» Commenti sul capitolo 30
Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyVen Giu 25 2021, 16:42 Da LadyProffa

» Capitolo 30 - La verità sui Doni
Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyVen Giu 25 2021, 16:37 Da LadyProffa

» Si riprende!
Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyLun Feb 08 2021, 21:51 Da Anny Baggins

Migliori postatori
Harry-Mik94
Capitolo 8 - Cuori e lettere Vote_lcapCapitolo 8 - Cuori e lettere Voting_barCapitolo 8 - Cuori e lettere Vote_rcap 
Bellatrix Black.
Capitolo 8 - Cuori e lettere Vote_lcapCapitolo 8 - Cuori e lettere Voting_barCapitolo 8 - Cuori e lettere Vote_rcap 
Snowolf
Capitolo 8 - Cuori e lettere Vote_lcapCapitolo 8 - Cuori e lettere Voting_barCapitolo 8 - Cuori e lettere Vote_rcap 
Ludovic Bagman
Capitolo 8 - Cuori e lettere Vote_lcapCapitolo 8 - Cuori e lettere Voting_barCapitolo 8 - Cuori e lettere Vote_rcap 
Aberforth Silente
Capitolo 8 - Cuori e lettere Vote_lcapCapitolo 8 - Cuori e lettere Voting_barCapitolo 8 - Cuori e lettere Vote_rcap 
Enrico
Capitolo 8 - Cuori e lettere Vote_lcapCapitolo 8 - Cuori e lettere Voting_barCapitolo 8 - Cuori e lettere Vote_rcap 
Horace Lumacorno
Capitolo 8 - Cuori e lettere Vote_lcapCapitolo 8 - Cuori e lettere Voting_barCapitolo 8 - Cuori e lettere Vote_rcap 
LadyProffa
Capitolo 8 - Cuori e lettere Vote_lcapCapitolo 8 - Cuori e lettere Voting_barCapitolo 8 - Cuori e lettere Vote_rcap 
Luna Lovegood:*
Capitolo 8 - Cuori e lettere Vote_lcapCapitolo 8 - Cuori e lettere Voting_barCapitolo 8 - Cuori e lettere Vote_rcap 
Sirius Mic
Capitolo 8 - Cuori e lettere Vote_lcapCapitolo 8 - Cuori e lettere Voting_barCapitolo 8 - Cuori e lettere Vote_rcap 
Parole chiave
Harry97 teddy Fedeltà DISCUSSIONE finale Date capitolo amore Punizione Harry bacchette ritorno libro sogno malfoy rapimento capitoli lumacorno CILINDRO ginny Errori potter incantesimi babbano gianluca natale

 

 Capitolo 8 - Cuori e lettere

Andare in basso 
+2
kinderangie
Horace Lumacorno
6 partecipanti
AutoreMessaggio
Horace Lumacorno

Horace Lumacorno


Numero di messaggi : 3950
Età : 27
Località : Pergine Valsugana
Punti : 9283
Data d'iscrizione : 15.12.09

Capitolo 8 - Cuori e lettere Empty
MessaggioTitolo: Capitolo 8 - Cuori e lettere   Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyVen Nov 19 2010, 18:56

*Il senso di questo

«Che ne dici di un po’ di Quidditch?» chiese Harry.
Ron distolse lo sguardo dal libro di Trasfigurazione e nei suoi occhi piano piano riapparve una scintilla di vitalità.
«Dici sul serio? Stiamo studiando da appena mezz’ora...» rispose poco convinto di quello che stava dicendo.
«Beh, mezz’ora in cui sei sempre alla stessa pagina!».
«È roba difficile» mugugnò.
«Nemmeno io oggi riesco a concentrarmi, l’unica Trasfigurazione che ho in mente in questo momento ha a che fare con questo libro e un Boccino da Quidditch, che ne dici?». Voleva un pomeriggio lontano dallo studio e completamente dedicato al Quidditch.
Ron rise chiudendo il suo libro; non era stato difficile convincerlo.
Presero le loro scope e si diressero verso il campetto rialzato e nascosto dagli alberi dove si erano allenati quasi tutte le estati.
Stavano camminando e chiacchierando tranquilli quando Ginny li superò, correndo. Appena la videro, i due amici spiccarono una corsa per inseguirla.
In pochi secondi la raggiunsero, e solo allora lei smise di correre.
«Vi va se mi alleno con voi?» chiese subito dopo.
Harry annuì e Ron, facendo spallucce, rispose «Per me va bene» per poi spiccare il volo fino all’entrata del campetto.
Fu allora che Harry si rivolse a Ginny un po’ preoccupato dopo la discussione del mattino: «Come stai?».
«Lascia stare, ok?» lo interruppe subito lei con tono minaccioso e crucciato allo stesso tempo «Mi basta sapere che tu sei felice facendo l’Auror, ma giuro che la prima volta che ti accade qualcosa... Diciamo che ti converrebbe farti molto male, altrimenti ci penserei io a finirti!».
Lui sorrise e la baciò lievemente sulla fronte.
Ron aspettò qualche secondo, poi, vedendo che non si decidevano a decollare, li raggiunse e chiese: «Allora, prima mi alleno io a parare e poi voi. Va bene?»
«Certo». Harry annuì, felice che Ginny avesse capito la situazione.
«Anche perché sei quello che ha più bisogno di allenarsi» aggiunse Ginny, provocando le risate di Harry. Ron fece una smorfia, ma poi cercò di concentrarsi: evidentemente voleva fare del suo meglio.
Harry fece velocemente apparire dal nulla delle palle da calcio e altre da golf, così, Ginny poteva allenarsi a tirare le finte Pluffe, mentre Ron, che nel frattempo aveva fatto intrecciare i rami di due alberi in un cerchio simulando una porta, avrebbe cercato di pararle.
Al suo turno, Harry si spostò velocemente verso destra, ma all’ultimo istante sterzò a sinistra e lanciò con forza il pallone in quella direzione.
Ron, pronto sulla destra, si buttò velocemente dall’altro lato, ma riuscì solo a sfiorare la palla con le dita di una mano prima che quella cadesse a terra. Si precipitò a raccoglierla e la rilanciò all’amico.
«Tutto qui?» Ginny, pochi metri più in là di Harry, li prendeva in giro, divertita «Senza offesa, ma siete scadenti, ragazzi».
Dopo qualche ora, fra lanci, parate (a volte tentate, a volte riuscite) e commenti maligni da parte di Ginny o d’incoraggiamento, Ron riuscì a fare una parata spettacolare, facendo una capriola a mezz’aria e fermando la palla con la coda della scopa.
«Allora non hai niente da dire adesso?» chiese allora alla sorella.
Lei rispose con una linguaccia: «Se non ti avessi spronato non avresti combinato nulla di buono!».
«Piantala, avevo solo bisogno di riprendere un po’ la mano. Comunque è tardi, è meglio se mi ritiro in gloria per oggi!».
«Non è giusto!» si lamentò Harry, «Volevo allenarmi anch’io!».
Quando scesero a terra, era troppo tardi per allenarsi con le palline da golf e, quindi, si avviarono verso casa, non senza che Harry avesse sottolineato che non si era potuto allenare.
«Dovremmo ricominciare ad allenarci così più spesso fino all’inizio della scuola» azzardò Ginny mentre scendevano dal colle.
«Hai ragione» Harry era completamente d’accordo con lei «In fondo non giochiamo a Quidditch da più di un anno. Tu che ne pensi Ron?».
Ma Ron si limitò a sbuffare, mentre portava la scopa a spalle giù per il leggero pendio.
«Dai Ron! Tirati su, si può sempre rimediare» cercò di tirarlo su Ginny e anche Harry cercò di metterci del suo.
«Guarda che tutti i giocatori di Quidditch della scuola sono nella nostra situazione». Ma Ron non sembrò per niente rincuorato dalle loro parole.
«Rimediare? Ma non avete visto? Faccio schifo! Una parata buona in due ore!».
«Non dire così, so che puoi migliorare; se ci credi davvero puoi fare miracoli».
«Il problema è crederci» concluse Ron in tono cavernoso.
Né Harry né Ginny seppero cosa rispondere.
Quando arrivarono alla Tana, Harry e Ginny andarono a riporre le scope nel capanno, portandoci anche quella di Ron, che preferì entrare subito in casa.
Giunto nel ripostiglio, Harry avvolse le tre scope in un panno e le appoggiò sopra un vecchio mobile attaccato dalle termiti, mentre Ginny lo osservava da dietro.
Quando varcarono la soglia della cucina Ron non c’era, mentre la signora Weasley era come sempre indaffarata ai fornelli.
«Credo che Ron sia salito in camera sua» disse lei appena si accorse della loro presenza «Sembrava molto demoralizzato...».
Ginny cercò immediatamente di cambiare discorso, chiedendo chi era stato invitato per cena la sera successiva.
«Naturalmente vengono Bill, Fleur, Percy e George, ma Charlie mi deve ancora dare la conferma» rispose la madre «Ho pensato di invitare anche Hagrid, è sempre stato così gentile con noi! Ed Hermione, se vuoi. Se ti va di invitare qualcun altro... basta che me lo dici per tempo».
«Penso che chiederò anche a Luna di venire...» concluse Ginny, abbastanza soddisfatta, prima di salire le scale; Harry la seguì subito.
Contrariamente a ciò che pensava Ginny, però, salì fino alla camera di Ron ed entrò.
L’amico era disteso sul suo letto e lo salutò con un cenno.
«Sai, un po’ ti invidio» esordì tristemente.
«Guarda che anche io sono fuori allenamento» ammise Harry, stupito dalla domanda.
«No, non per quello» lo corresse Ron «Ti invidio perché hai una ragazza che ti adora, che passerebbe ogni singolo istante con te. Io invece ho una “quasi ragazza” che mette lo studio prima di me».
Harry ebbe appena il tempo di chiedersi come avesse fatto Ron a passare dallo sconforto per il Quidditch a quello per Hermione, ma rispose prontamente a quello che aveva appena detto l’amico.
«Hermione ti vuole bene. Non pensare sempre al peggio».
«Non pensare sempre al peggio?!»il tono di Ron si era fatto più alto. «Ma se...».
Subito dopo, però, si interruppe, dato che proprio in quell’istante giunse dalla cucina la voce della signora Weasley che annunciava che la cena era pronta; così, per la fortuna di Harry, l’ennesimo discorso sui problemi tra Ron ed Hermione fu troncato sul nascere.
La mattina dopo un rumore proveniente dabbasso svegliò Harry, che cercò subito tentoni gli occhiali, e se li infilò sbadigliando.
Gli ci volle un po’ per mettere a fuoco la scena che gli si presentava e, quando si rese conto di chi aveva davanti, arrossì e si tirò le lenzuola fino al collo, perché aveva indosso soltanto un paio di boxer.
«Scusami se ti ho svegliato» gli sussurrò Ginny, con un dolce sorriso stampato sul viso.
«Buongiorno» rispose anche lui sottovoce, mentre prendeva una T-shirt dal cesto di panni che era accanto al suo letto e se la infilava «Che ci fai qui?».
«Volevo vedere se eravate già svegli» rispose la ragazza, sedendosi accanto a lui e dandogli un lieve bacio sulle
labbra. Lui ricambiò, poi si allontanò come se avesse preso la scossa.
Portò un dito davanti alla bocca e poi indicò Ron, per fare segno a Ginny di stare attenta a non svegliare il fratello.
«A proposito, mi pare che oggi sia il compleanno di qualcuno...» disse, poi, sporgendosi per prendersi un altro bacio «Tanti auguri».
«Posso darti ora il tuo regalo?» aggiunse subito dopo, alzandosi e aprendo l’armadio, senza dare il tempo a Ginny di rispondere.
Dopo aver tirato fuori il pacchetto rosa, lo diede a Ginny con un sorriso; lei lo prese e se lo rigirò fra le mani.
«Attenta!» la apostrofò Harry, quando lei iniziò a scuoterlo vicino all’orecchio per sentire cos’era.
Lei sorrise leggermente, poi sciolse il nastro che legava la scatola e ne sollevò il coperchio.
Quando alzò gli specchietti per togliere la carta in cui erano avvolti, cadde una busta bianca, che raccolse e aprì immediatamente, mentre Harry arrossiva leggermente.
Tantissimi auguri per i tuoi 17 anni! Sei la cosa più bella che
mi sia capitata.
Harry
Ginny rilesse quel biglietto più e più volte con gli occhi lucidi, ma non pianse (“per fortuna” pensò Harry, vedendo gli occhi inumidirsi); poi lo ripiegò, lo infilò nella
busta e lo rimise nella scatola, rivolgendogli un leggero sorriso intimidito.
Poi riprese in mano i due specchietti e se li rigirò fra le mani per qualche minuto, scrutandoli, sospettosa.
«Perché due?».
«Perché sono specchi gemelli» concluse lui, come se fosse ovvio.
Ginny storse le sopracciglia; non aveva capito cosa intendeva Harry per “gemelli”.
«Servono a comunicare fra di noi se mai fossimo lontani; basta pronunciare il nome di chi possiede l’altro specchio... Guarda» le spiegò lui, vedendo il suo cipiglio incerto.
Poi prese lo specchio semplice, vi guardò dentro e sussurrò il nome di Ginny, mentre lei fissava l’altro, con lo sguardo di chi si aspetta che ne scaturisca fuori uno stormo di colombe.
«Vedo la tua faccia!» concluse dopo un istante, mantenendo un tono di voce basso per non svegliare Ron «Ti vedo!».
«Ho pensato che saranno utili se saremo mai lontani» aggiunse timidamente Harry, osservandola mentre riponeva il regalo nella scatola.
Quando Harry finì di parlare lei si fermò con le mani appoggiate sulla scatola; lentamente la sollevò e la appoggiò sul materasso.
Poi si voltò, gli buttò le braccia al collo e lo baciò con trasporto; purtroppo, però, Ron riprese a russare, riportandoli alla realtà.
Harry si alzò in piedi, e si mise a sistemare gli abiti del cesto nell’armadio, mentre Ginny riprendeva la scatola e ne tirava fuori lo specchio con le rose.
«Questo regalo è bellissimo, l’unico problema...».
Harry sbiancò, temendo di aver sbagliato qualcosa; Ginny lo guardò, indovinandone i pensieri.
«Ma cosa hai capito! bellissimo il regalo solo che... questi fiorellini» commentò «Non ti dispiace se...».
«Fai pure» rispose, sollevato, Harry «Li ho aggiunti io sotto consiglio di Ariana, ma se non ti piacciono...».
«Ariana?» il tono di Ginny era immediatamente cambiato.
«La ragazza dipinta nel ritratto in casa di Aberforth Silente; lo specchio originale ce l’aveva lui». Harry rispose tutto d’un fiato, con voce pronta e piatta, ma dal tono della ragazza aveva inteso che era in atto un preoccupante moto di agitazione.
A queste parole, Ginny sembrò calmarsi; prese la sua bacchetta e fece Evanescere le due rose che ornavano la semplice cornice; mentre lo faceva, però, non poté nascondere un sorriso compiaciuto.
«Così va meglio» commentò infine la ragazza, in un ultimo tentativo di dimenticare le parole di pochi secondi prima e ammirando lo specchio.
Harry finì di riporre un paio di calzini in un cassetto e tornò ad accomodarsi accanto a lei.
Si era appena seduto, quando Ron socchiuse gli occhi; Ginny se ne accorse e fece per alzarsi, ma il fratello spalancò le palpebre, svegliandosi di colpo, e chiese con fare sospettoso: «Che ci fai tu qui a quest’ora?».
Lei arrossì un poco, mentre Harry abbassò lo sguardo, con evidente espressione colpevole.
«Ero curiosa di vedere il regalo di compleanno di Harry» esordì poi Ginny, cercando di mantenere un tono calmo e rassicurante «Non sono magnifici questi specchi?».
Il fratello sgranò gli occhi e commentò con aria di superficialità: «Si si sono belli... ma tanto sapevo già cosa voleva regalarti».
Dopo le parole di Ron, Ginny sbuffò spazientita; si aspettava certamente una reazione diversa dal fratello.
«Comunque auguri!».
«Grazie» rispose fredda, mentre apriva la porta e usciva dalla stanza.
Quando Harry e Ron entrarono in cucina per la colazione, sentirono subito tubare da sopra la credenza ed alzarono gli occhi; due grossi allocchi li osservavano con cipiglio quasi severo, il primo tutto sporco di marmellata. Doveva essere stato lui a svegliare Harry con quello strano rumore.
Intanto Ron si era avvicinato al tavolo e osservava le due buste che vi erano appoggiate sopra con aria inorridita.
Anche Harry andò a vedere a chi erano indirizzate e fu stupito nel vedere il sigillo di Hogwarts; una era rivolta a lui e l’altra a Ron.
«Cavolo» sussurrò Ron prendendo in mano la sua busta;
Subito dopo, la signora Weasley apparve dal ripostiglio della cucina e sorrise guardandoli, per poi iniziare con noncuranza a preparare uova e bacon per la loro colazione.
Harry aprì la sua busta e iniziò a leggere la pergamena scritta con inchiostro verde blu cielo:
Caro Signor Potter,
siamo lieti di informarLa che per il prossimo anno scolastico Lei è
stato designato come Capitano della Squadra di Quidditch della Casa
di Grifondoro nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Augurandole ogni bene
Aurora Sinistra
Direttrice della Casa di Grifondoro
La busta conteneva il distintivo scarlatto per il ruolo di Capitano.
Harry non poté che essere sollevato nel leggere la missiva; la cosa che colpì la sua attenzione fu la firma: “Aurora Sinistra, Direttrice della Casa di Grifondoro”.
Probabilmente il ruolo di Preside era incompatibile con quello di Direttrice e la Mc Granitt aveva dovuto passare il compito alla professoressa Sinistra, l’insegnante di Astronomia. “Sarà strano dopo tanti anni”, pensò.
Alzando lo sguardo, notò che Ron non era altrettanto felice; di fianco a lui, leggeva e rileggeva la pergamena con occhi sgranati.
«Cosa c’è?» gli chiese, in tono titubante, mentre gli allocchi sulla credenza riprendevano rumorosamente il volo, dopo essersi accertati che gli interessati avessero letto i messaggi.
«S-sono stato nominato P-Prefetto...» sospirò lui, come se stesse per dire qualcosa di molto indecente.
«Ma che bella notizia!» li interruppe la signora Weasley, lasciando due uova che si rompevano da sole e si gettavano su una padella e avvicinandosi al figlio «Non sai come sono contenta per te! Di nuovo Prefetto! Non ci speravo più...».
«Perché?» domandò Ron, guardando la madre di sbieco.
«Vedi, Ron... l’anno scorso, dopo il matrimonio di Bill e Fleur» e fece un gesto come per dire “ci siamo capiti” «è arrivata la lettera che ti nominava Prefetto, ma siccome voi due ed Hermione eravate già scappati e tu non saresti dovuto andare a Hogwarts per colpa della Spruzzolosi ho dovuto inviare una lettera di rinuncia... Non puoi immaginare quanto mi sia dispiaciuto!».
Detto questo abbracciò Ron, ancora apparentemente sconvolto, e chiese a Harry se anche lui era stato nominato Prefetto.
«No» iniziò lui «Sono stato nominato Capitano della Squadra di Quidditch».
«Ottimo!» si congratulò lei, per poi abbracciarlo, dare un pizzicotto sulla guancia del figlio e tornare pimpante ai fornelli.
«Ma perché sembri così inorridito?» sussurrò Harry a Ron, mentre i due si sedevano a tavola.
«Leggi». L’aveva detto come se stesse per vomitare.
Harry prese in mano la pergamena scritta con lo stesso inchiostro della sua nella calligrafia bassa e larga di Lumacorno e lesse:
Caro signor Weasley,
siamo lieti di informarLa che anche quest’anno Lei è stato nominato
Prefetto della Casa di Grifondoro.
Conosce già le sue mansioni e i suoi doveri per tale ruolo, ma Le ri
cordiamo ugualmente che il giorno 1 settembre p.v. Lei dovrà recarsi
nel vagone dei Prefetti sull’Espresso per Hogwarts, dove si terrà il
discorso della Caposcuola della sua Casa, la signorina Hermione
Granger.
Sperando che stia bene
Horace E. F. Lumacorno
Vicepreside
Harry capì subito perché Ron era così stranito; Hermione era stata nominata Caposcuola e quindi lui si trovava un gradino sotto di lei.
«Ron dovresti essere felice per...» iniziò, ma fu interrotto dall’improvviso arrivo nella stanza di Ginny.
«Mamma, stasera vengono anche Luna e Hermione» annunciò lei, appena scesa dai piani superiori, per poi sedersi e aspettare che la colazione fosse pronta.
Harry notò che appena la ragazza aveva nominato Hermione, Ron si era rabbuiato ancora di più.
La signora Weasley annuì e andò ad abbracciare e baciare la figlia, facendole gli auguri; poi iniziò a preparare la colazione anche per lei.
Quando tutti e tre ebbero mangiato a sazietà, Harry si alzò e mise i suoi piatti nell’acquaio (dove nel frattempo le stoviglie della sera prima si stavano auto-lavando), poi uscì, seguito dagli altri due.
«Ginny!» gridò Ron mentre raggiungeva lei ed Harry vicino al recinto del giardino «Come ti è saltato in mente di invitare Hermione?».
«Scusa, non pensavo ci fosse niente di male ad invitare una mia amica!» rispose lei, con voce ironicamente affranta.
«Fai anche la spiritosa adesso! Lo sai che abbiamo litigato! Harry, diglielo anche tu...».
«Non dare la colpa a me se ti comporti da schifo». Ginny aveva fatto tacere Harry con un gesto della mano e si era avvicinata al fratello, perdendo la calma.
«Come ti permetti?» ruggì lui, infuriato.
«Abbassate la voce» intervenne Harry con tono piatto «Non vorrete che vostra madre vi senta?».
«Stai zitto, Harry» gli intimò prontamente la ragazza «So come comportarmi con mio fratello» poi continuò, rivolta a Ron «Senti tu, un rapporto si basa sulla sincerità e sulla lealtà e se tu e Hermione non parlate non voglio rimetterci io. Quindi o le parli tu e fate pace o stai
zitto, ma non terrai il muso lungo tutta la sera del mio compleanno».
«Come ti permetti di dirmi una cosa simile! Lo so benissimo come comportarmi con le ragazze!».
«Certo» Ginny stava vistosamente trattenendo una risata di scherno «Come no; lo vedo. Da quant’è che non parlate? Fammi pensare... Un paio di settimane, proprio un bel rapporto».
«Cosa ne puoi sapere tu di un rapporto sincero, visto che in un anno hai cambiato tre ragazzi ?» la attaccò il fratello.
Dopo questa uscita di Ron, anche Harry iniziò a scaldarsi.
«Cosa?!».
Detto questo Ginny sfoderò la bacchetta; Ron fece lo stesso.
Si fissarono negli occhi per pochi istanti; evidentemente nessuno dei due sapeva cosa fare.
Anche Harry stringeva in mano la Bacchetta, ma non l’aveva sfoderata, era pronto ad intervenire se la situazione fosse degenerata.
Ad un certo punto Ron trasse dalla tasca un piccolo pacchetto, dicendo, con tono di disgusto: «Speravo di consegnartelo in un modo totalmente diverso» e lo lanciò a Ginny, con tutta la forza che sembrava avere in corpo; poi si voltò e si diresse in casa.
Lei agitò prontamente la bacchetta e fece lentamente levitare l’involucro verso di sé, mentre osservava il fra
tello camminare con passo svelto verso la porta della cucina. Quando le fu arrivato in mano lo scartò; conteneva una piccola spilla nera, che aveva la forma di un’elaborata “G” in stile gotico.
Appena Ron ebbe svoltato l’angolo, Ginny si rivolse ad Harry, che teneva ancora stretta in tasca la Bacchetta: « L’ho trattato malissimo, vero?».
Harry si sentiva tra due fuochi. Doveva scegliere tra il dare ragione alla sua ragazza o al suo migliore amico; non poteva trovarsi in una situazione peggiore di quella.
“Peggio di così non potrebbe andare” si trovò a pensare mentre rifletteva su cosa dire a Ginny “Anzi, forse sarebbe peggio se mi trovassi tra Hermione e Ron”.
Infine decise di cavarsela con poche parole neutre: «Ė una questione tra voi due... Prova a parlargli, lo sai che in questo periodo è più giù che mai».
Ginny sembrò sentirsi abbastanza risollevata dalle sue parole, perché disse, con tono sicuro di sé: «Bene», e poi si avviò velocemente all’inseguimento del fratello.
Harry preferì non entrare nella Tana; ritenne che in quella faccenda Ginny e Ron dovessero risolvere i loro dissapori senza la sua presenza.
Nel pomeriggio andarono tutti e tre al campetto dei Weasley per allenarsi a Quidditch; Ron sbagliò gran parte delle parate, e anche questa volta Harry non riuscì ad allenarsi con le palle da golf.
«Dovrò comprarmi una scopa nuova» concluse Harry, mentre tutti e tre tornavano alla Tana a metà pomeriggio «Ho già usato troppo la vecchia scopa di George e ora che sono Capitano di Grifondoro...».
«Sei Capitano?» lo interruppe bruscamente Ginny «Da quando lo sai? Perché non mi hai detto niente?».
Harry le spiegò velocemente della mattina, e Ron sbuffò quando pronunciò il nome “Prefetto”.
«Sono contentissima!» disse lei alla fine del discorso di Harry «Dai Ron! almeno sappiamo che saremo subito in squadra!»
Harry le scoccò uno sguardo di fuoco e lei scoppiò a ridere; Ron non sembrava essersi risollevato per niente.
Erano quasi arrivati alla Tana quando videro davanti a loro la figura di una giovane ragazza non molto alta e dai capelli di un colore biondo sporco che veniva loro incontro, con un’andatura molto simile a quella di un cavallo; i capelli salivano e scendevano continuamente, dandole un’aria ancora più bizzarra di quella che le dava il lungo vestito coloro acquamarina che indossava.
«Luna!» esclamò Ginny, correndole incontro.
Harry e Ron si guardarono, sorpresi dall’abbigliamento della ragazza, e accelerarono il passo verso l’amica
Appena raggiunsero le due ragazze, Luna si buttò praticamente in braccio a Harry, poi a Ron, e poi disse con noncuranza: «Ciao, eroi!».
Ron e Harry si guardarono e sorrisero; si ricordavano fin troppo bene di averle salvato la vita pochi mesi prima, quan
do era rinchiusa nei sotterranei di Villa Malfoy con Olivander, il Fabbricante di Bacchette.
Dopo un’ora arrivò anche Hermione, che si Materializzò appena fuori il recinto della Tana e con passo svelto raggiunse il gruppetto sotto l’albero di Mecamilla Cotonosa dove Luna stava loro raccontando la sua estate; era andata in giro per il mondo con il padre, in cerca di qualche animale immaginario.
Appena li ebbe raggiunti, Hermione abbracciò Luna ed Harry, poi fece gli auguri a Ginny e salutò Ron con un semplice “ciao” e un forzato sorriso falso e stiracchiato.
Da parte sua Ron ripose freddamente, con la voce tremante, e si girò, lanciandole uno sguardo tra l’affranto e l’arrabbiato e andando il più lontano possibile da lei.
Harry la guardò seguire Ron con occhi lucidi, voltarsi e mormorare qualcosa alle amiche.
«Ho sentito che sei stata nominata Caposcuola!» iniziò subito dopo Ginny, cercando di ignorare il comportamento del fratello.
Hermione si limitò ad annuire, ma poi aggiunse, con la voce meno rotta: «Devo tenere il discorso per i Prefetti sull’Espresso per Hogwarts. Spero di riuscire a prepararlo in tempo, sapete, ci sono così tante cose da dire...».
«Immagino che due settimane possano essere sufficienti» commentò Luna, sorridendo, con il suo solito tono sognante.
«Spero di si» fu la risposta pronta di Hermione, che poi aggiunse: «Vi va di salire? Devo mostrare il mio regalo alla festeggiata...».
Harry si accorse del tono orgoglioso con cui lo diceva e si sbrigò a salutare e ad allontanarsi; non voleva saperne di questioni femminili.
Decise di andare da Ron, che era seduto ad un tavolo di pietra nascosto dietro la casa, con lo sguardo fisso verso il basso. Vedendolo in quelle condizioni, Harry dovette ammettere che gli faceva un po’ pena, ma si sedette e gli mise una mano sulla spalla, rimanendo in silenzio. Dopo pochi secondi l’amico alzò lo sguardo dalla fredda pietra del tavolo con un’espressione di profonda gratitudine, mormorando: «Grazie».
Intimidito dalla reazione di Ron alle sue premure, Harry scosse la testa e chiese, con il tono più gioviale possibile: « Ti va di giocare a scacchi?».
Ron sorrise e annuì; poi si alzò e si diresse verso casa, seguito a ruota da Harry, mentre tentava di asciugarsi dalla guancia destra quella che doveva essere una piccola lacrima.
La sera arrivò in fretta e cominciarono ad arrivare gli invitati.
George arrivò per primo, e posò un grosso pacco verde su una poltrona nel salotto, per poi iniziare subito a giocare a scacchi con Harry e Ron.
Poco dopo sopraggiunsero Bill e Fleur; lei, sempre bellissima, si mise immediatamente ad aiutare la signora Weasley
a preparare la carne (perché “al songue come la fasciamo noi franscesi, non la fa nessuno”), mentre Bill aiutava sua madre ed apparecchiare in giardino.
Charlie e Hagrid raggiunsero la Tana praticamente nello stesso istante e si accomodarono in salotto a parlare di Draghi.
Appena prima che la cena fosse pronta, anche Percy e il signor Weasley tornarono dal Ministero, entrambi vistosamente spossati per la giornata.
Ginny accolse tutti con entusiasmo, ma subito dopo che suo padre fu arrivato e si fu sistemato, salì con Hermione e Luna per cambiarsi d’abito.
Solo quando fu tutto apparecchiato e il cibo fu pronto, la signora Weasley mandò Harry a chiamare le ragazze.
Salito fino al pianerottolo della camera di Ginny, bussò tre volte alla porta; sentì una risata e dei sussurri provenire dall’interno, mentre Luna apriva, ridendo.
Entrò con fare incerto, e vide Ginny ed Hermione che lo osservavano con aria soddisfatta, guardandolo di sottecchi da sopra il letto.
«Come hai fatto?» sussurrò Hermione, mentre anche Luna le raggiungeva.
«Fiuto» rispose Ginny.
Harry scosse la testa e si limitò a dire: «Ė pronto, scendete», per poi tornare in giardino e sedersi tra Ron e George.
Poco dopo Ginny arrivò e si accomodò a capo tavola con Hermione e Luna ai lati. Indossava un vestito nuovo, di raso rosso con un ampia scollatura “a V” e un cordoncino nero ai
fianchi; quello doveva essere il regalo di Hermione. Harry scartò l’ipotesi che potesse essere quello di Luna solo per il fatto che era un abito normale.
Rimase incantato ad osservarla per quelli che gli sembravano minuti interminabili; era davvero bella con quel vestito. Mentre la scrutava (cercando di non essere notato da nessuno), vide che indossava la spilla che le aveva regalato Ron; anche l’amico, seduto alla sua destra, sembrava esserne lievemente compiaciuto.
Poi, ridestatosi dalle chiacchiere di Ron e George, si accorse appena in tempo che la signora Weasley e Fleur stavano arrivando con due enormi vassoi carichi di crostini e antipasti di ogni tipo.
Il signor Weasley e Percy stavano parlando del lavoro al Ministero, così cercò di ascoltare ciò che dicevano, mentre gli altri parlavano dei risultati delle ultime partite di Quidditch.
«Sai, l’Auror di Durmstrang...» sentì dire al signor Weasley, ma non riuscì a capire altro.
Dopo aver rinunciato ad origliare, si voltò verso Hagrid, che stava mangiando, mentre Charlie gli parlava con fare abbastanza disinvolto.
Le portate si susseguirono veloci ed abbondanti tra chiacchiere e risate, e dopo poco più di un’ora, mentre il sole stava iniziando a tramontare, la signora Weasley portò in tavola un enorme torta di glassa rossa a forma di Pluffa.
Quando ciascuno ebbe mangiato almeno due enormi fette di torta ed il vassoio fu completamente pulito, Molly annunciò che la festeggiata poteva scartare i regali.
Ginny annuì, evidentemente in attesa di aprire i pacchi che aveva visto sfilare davanti ai suoi occhi.
Subito, ognuno dei commensali prese la sua bacchetta e la puntò verso il salotto, ma Ginny li interruppe, dicendo, con tono orgoglioso: «Fermi tutti! Ora posso farlo da sola».
Alzò velocemente la sua bacchetta e la agitò verso la finestra del salotto, da dove poco dopo apparvero tutti gli incarti colorati: il grande regalo di George, quello minuscolo di Hagrid, un sacchettino di Bill e Fleur e altri pacchetti che Harry non aveva visto arrivare, perché troppo intento ad essere sconfitto a scacchi da Ron.
«Il nostro ti piascerà moltissimo» commentò subito Fleur, mentre tutti i regali atterravano dolcemente davanti alla festeggiata in estasi.
Ginny cominciò ad aprire il pacchetto più piccolo, che era quello di Hagrid.
Lo scartò velocemente e scoprì che era un fischietto intagliato a mano.
«È un fischietto richiama gnomi» spiegò Hagrid, col tono di chi presenta una delle Meraviglie del Mondo.
«Grazie!» Ginny cercò di sembrare il più contenta possibile, ma le si leggeva in faccia che un fischietto attira gnomi non era il suo sogno «Ci servirà per la prossima disinfestazione, vero papà?».
Il signor Weasley annuì dall’altro capo della tavola, contento di aver davanti un manufatto semiBabbano, mentre lei apriva un pacchetto leggermente più grande, che era da parte di Bill e Fleur.
Lo aprì alla svelta, speranzosa nel buon gusto di Fleur, e ammirò il braccialetto dorato e gli orecchini di una lucente pietra nera stesi su un cuscinetto di gomma piuma; se li mise con l’aiuto di Hermione e ringraziò calorosamente fratello e cognata.
«Come sei jolie con quelli orecchinì, tesoro! Stanno d’incanto con quel grazioso vestito!» commentò la seconda, sorridendo radiosa.
Ginny continuò ad aprire i regali e scoprì che la madre e il padre le avevano regalato un piccolo ma elegante orologio d’oro; era usanza della famiglia Weasley donare un orologio al diciassettesimo compleanno dei figli
Il regalo di Luna era uno stereo Babbano modificato magicamente insieme con alcuni CD, mentre quello di Percy era un voluminoso libro sulla vita di Gwenog Jones.
Dopo aver ringraziato entrambi, prese il regalo di Charlie: si trattava un Set per la cura delle Puffole Pigmee.
«Arnold ne sarà felicissimo!» fu il suo commento.
«Poi lo presti anche a me? Se funziona per Arnold funzionerà anche per Snitch»chiese Harry scherzoso.
L’ultimo regalo era di George; con grande sorpresa di Ginny (amara per Ron), conteneva una raccolta completa di tutti i prodotti di Tiri Vispi Weasley.
«Manca il discorso» disse Ron appena lei ebbe finito di scartare l’ultimo pacco.
Ginny sorrise e si alzò in piedi; poi si schiarì la voce e disse: «Grazie a tutti, siete stati veramente gentili, sono felice
di vedere che siete venuti tutti alla mia festa, anche se non importava...».
«Come non importava? Lo potevi dire prima, almeno rimanevo in negozio! Tyron combina sempre più guai in quest’ultimo periodo!» la interruppe George nel suo solito tono giocoso, facendo ridere tutti tranne la signora Weasley e Ginny, che continuò imperterrita: «Ringrazio anche Hermione per il meraviglioso vestito che indosso...» Hermione parve molto lusingata dopo che molti dei presenti commentarono positivamente l’abito «...Ron per la bellissima spilla (e indicò il gingillo che aveva appuntato al vestito) ed Harry, che mi ha donato uno splendido specchio».
Concluso il discorso, la signora Weasley iniziò a sparecchiare, mentre gli ospiti si spostarono in salotto per un brindisi alcolico; Harry, invece, si offrì di aiutare Ginny a portare tutti i regali in camera sua.
«Finalmente soli... » mormorò lui, avvicinandosi e baciandola con dolcezza.
Per tutto il giorno non avevano avuto occasione per stare insieme da soli, ma in fondo, pensò Harry, Ginny era diventata maggiorenne ed era giusto che condividesse quell’evento unico nella vita con tutti i suoi cari, non solo con lui.
Si staccarono dopo quella che sembrava un’eternità e, mentre entrambi scendevano di nuovo al piano terra, Harry sentì il cuore battere più forte di quanto ricordasse nella sua vita, quando sentì Ginny sussurrare: «Questo è il regalo più bello».

*Il senso di questo
Torna in alto Andare in basso
http://www.harrypotter8.altervista.org
kinderangie

kinderangie


Numero di messaggi : 1090
Età : 55
Località : Firenze
Punti : 6621
Data d'iscrizione : 26.05.09

Capitolo 8 - Cuori e lettere Empty
MessaggioTitolo: Re: Capitolo 8 - Cuori e lettere   Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyVen Nov 19 2010, 21:58

Anche in questo capitolo ci sono parecchi errori, non solo di scrittura o di ortografia.
Ci sono anche molte cose tra parentesi e qualcosa che non torna molto.

Citazione :
La sera arrivò in fretta e cominciarono ad arrivare gli invitati.
George arrivò per primo, e posò un grosso pacco verde su una poltrona nel salotto, per poi iniziare subito a giocare a scacchi con Harry e Ron.

in queste due frasi c'è 3 volte il verbo arrivare!

Una cosa che mi sono chiesta: perchè al compleanno di Ginny c'è Hagrid e a quello di Harry no???

Citazione :
Quando scesero a terra, era troppo tardi per allenarsi con le palline da golf e, quindi, si avviarono verso casa, non senza che Harry avesse sottolineato che non si era potuto allenare.
anche questa frase è orrenda....

Citazione :
Quando tutti e tre ebbero mangiato a sazietà, Harry si alzò e mise i suoi piatti nell’acquaio (dove nel frattempo le stoviglie della sera prima si stavano auto-lavando), poi uscì, seguito dagli altri due.
e questa? Ce la vedete Molly ad aver lasciato lì i piatti della sera prima?
Torna in alto Andare in basso
Herm

Herm


Numero di messaggi : 1398
Età : 35
Località : Caserta
Punti : 6879
Data d'iscrizione : 22.06.09

Capitolo 8 - Cuori e lettere Empty
MessaggioTitolo: Re: Capitolo 8 - Cuori e lettere   Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyDom Nov 21 2010, 08:56

Altre chiacchiere... Razz
Possibile che ogni volta che i due si bacino ci sia di mezzo l'eternità? Rolling Eyes

Ron Prefetto, Harry Capitano... ma niente di che, altro capitolo vuoto.
Torna in alto Andare in basso
fedora

fedora


Numero di messaggi : 203
Età : 52
Punti : 5203
Data d'iscrizione : 10.09.10

Capitolo 8 - Cuori e lettere Empty
MessaggioTitolo: Re: Capitolo 8 - Cuori e lettere   Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyGio Dic 02 2010, 18:36

Appoggio Kinderangie ed in più aggiungo:

«Allora non hai niente da dire adesso?» chiese allora alla sorella.


Quanti Allora!!!!
Torna in alto Andare in basso
Buffy Anne Summers

Buffy Anne Summers


Numero di messaggi : 24
Età : 35
Località : In viaggio con i fratelli Winchester...
Punti : 4901
Data d'iscrizione : 09.01.11

Capitolo 8 - Cuori e lettere Empty
MessaggioTitolo: Re: Capitolo 8 - Cuori e lettere   Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyMer Gen 12 2011, 12:33

Gli ci volle un po’ per mettere a fuoco la scena che gli si presentava e, quando si rese conto di chi aveva davanti, arrossì e si tirò le lenzuola fino al collo, perché aveva indosso soltanto un paio di boxer.

Oddioooo.... Harry in boxer non ce lo vedo proprio! O.o

Una cosa che non mi torna (o forse sono solo io che me ne ero dimenticata) ma le cariche di Prefetto e Capitano devono essere ri-confermate ogni anno????
Torna in alto Andare in basso
LadyProffa

LadyProffa


Numero di messaggi : 3083
Età : 42
Località : Basilicata
Punti : 8463
Data d'iscrizione : 06.01.10

Capitolo 8 - Cuori e lettere Empty
MessaggioTitolo: Re: Capitolo 8 - Cuori e lettere   Capitolo 8 - Cuori e lettere EmptyMer Gen 12 2011, 14:13

Buffy Anne Summers ha scritto:


Una cosa che non mi torna (o forse sono solo io che me ne ero dimenticata) ma le cariche di Prefetto e Capitano devono essere ri-confermate ogni anno????

E' una domanda che mi sono posta anche io quando l'ho letto, mi sa che l'ho anche scritto...ad ogni modo, mi pare di ricordare che non ci sia nulla di specifico nel libro, però andando per deduzione:

nel 6° libro, quando salgono sull'espresso, Hermione e Ron lasciano Harry con Luna e Neville per andare nella carrozza dei prefetti, ma nei gufi arrivati dalla scuola con il risultato dei mago non si accenna alla riconferma della carica. La Row ha voluto glissare, o la riconferma non serve? Forse, in generale, chi diventa prefetto lo rimane fino al 7° anno!

Nel nostro caso particolare, credo che la riconferma a Ron ed Harry servisse perchè l'anno precedente loro non hanno frequentato la scuola. Stessa cosa vale per Hermione, che è "salita di grado"!

Torna in alto Andare in basso
Contenuto sponsorizzato





Capitolo 8 - Cuori e lettere Empty
MessaggioTitolo: Re: Capitolo 8 - Cuori e lettere   Capitolo 8 - Cuori e lettere Empty

Torna in alto Andare in basso
 
Capitolo 8 - Cuori e lettere
Torna in alto 
Pagina 1 di 1
 Argomenti simili
-
» (GIOCO)le due lettere
» (GIOCO)le due lettere
» CAPITOLO ARTICOLO DELLA GAZZETTA sulla morte di Lucius (PROPOSTA CAPITOLO 21)
» Capitolo 9
» Bozza capitolo 19, collegamento #1: Introduzione capitolo.

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
www.harrypotter8.altervista.org :: HARRY POTTER 8-
Vai verso: