Harry fa una scoperta

Grazie alle consulenze di Ludo e Rem, ho scritto questo testo, aspetto commenti.

Era un sabato pomeriggio molto buio, la pioggia battente durava ormai da quattro giorni e tutti si sentivano umidi e irritabili nonostante i camini accesi con bei fuochi scoppiettanti.
Le gocce picchiettavano sui vetri ed era difficile per chiunque concentrarsi su quello che stava facendo. Harry e Ron dovevano riempire due lunghe pergamene: una per erbologia ed una per pozioni, ma trovavano qualunque scusa per distrarsi continuamente Il maltempo non permetteva di uscire e quindi i divertimenti si concentravano in Sala Comune... i Tiri Vispi Weasley che dovevano in realtà essere tenuti fuori dalla scuola, invece entravano tranquillamente.
Approfittavano di quando Hermione non c'era, anche se ultimamente era così concentrata nello studio che non si accorgeva di nemmeno di loro.
Un Freesbe Zannuto volò sul libro di Ron, lui lo guardò stancamente e se lo mise in tasca; il ragazzino del primo anno che lo aveva fatto volare lo guardò con quasi le lacrime agli occhi, ma Ron non se ne accorse nemmeno.
Lavanda allora si avvicinò a Ron e, dopo avergli tirato un buffetto sulla testa, si riprese il freesbe e lo dette al piccolino che la guardò con immena gratitudine.
«Ma come ti permetti Lavanda? Io sono un prefetto e devo far rispettare le regole!» esclamò Ron.
«Sì, prefetto dei miei stivali, con tutto quello che gira qui intorno solo quello hai requisito?» lo rimbrottò lei.
«Quello mi aveva disturbato ...» rispose Ron.
Hermione, che ora era in biblioteca con Ginny, sembrava l’unica persona di tutta la scuola a non preoccuparsi della pioggia, ogni momento era buono per ripassare e per riprendere Harry e Ron: «Non distraetevi, dobbiamo studiare! Pensate agli esami finali che ci aspettano!».
Harry alzò la testa dal libro dove stava leggendo la stessa frase da almeno un quarto d'ora senza che gli entrasse in mente e vide che la sala comune sembrava uno spot pubblicitario dei Tiri Vispi Weasley.
«Basta, non riesco proprio più a concentrarmi» propose Harry «perché non andiamo in Cucina a trovare Kreacher? Potremmo coinvolgere anche lui nella ricerca della spia, in fondo è grazie a lui e Dobby che due anni fa scoprimmo dove si nascondeva Malfoy!».
Ron alzò gli occhi immediatamente dalla pergamena, su cui aveva scritto pochissime righe e che sembrava non aver voglia di farsi riempire; «Grande idea Harry! Magari troviamo qualcosa di buono...uno spuntino è proprio quello che ci vuole!» esclamò balzando in piedi pronto a partire.
Harry salì nel dormitorio per prendere il mantello e la mappa; Sempre meglio portarseli dietro, non si sa mai! pensò ma, mentre li cercava nel baule, trovò lo specchio gemello e provò a vedere se Ginny l'aveva con sè: purtroppo non era così.
Lo specchio... se avesse usato quello che gli aveva regalato Sirius tre anni prima a Natale, forse sarebbe cambiato tutto: avrebbe potuto comunicare con lui direttamente e capire che Voldemort sfruttava le visioni a proprio vantaggio...con l'amarezza nel cuore mise via lo specchio gemello, poi tornò in Sala Comune e trovò Ron che aveva già fatto sparire tutti i loro libri e pergamene.
Uscirono dal ritratto, la Signora Grassa non c'era; i corridoi erano silenziosi e vuoti, facevano quasi tristezza, sicuramente la maggior parte delle persone si trovava nelle proprie sale comuni, mentre i professori erano nei loro uffici.
«Passiamo a dire alle ragazze le nostre intenzioni! Se Hermione rientra in Sala Comune e non ci trova con la testa china sui libri, potrebbe arrabbiarsi moltissimo» propose Harry.
«E soprattutto potrebbe decidere di non aiutarci mai più.» piagnucolò Ron.
Percorsero i corridoi bui nonostante le candele appese ai muri e, avvolti dal frastuono della pioggia battente che impediva loro di sentire altri rumori, si avviarono verso la biblioteca.
Stavano uscendo da un passaggio segreto che sbucava proprio dietro ad un armatura nel corridoio della biblioteca. Avevano scelto quella strada per risparmiare un po' di tempo e, anche se i corridoi erano deserti, per non incrociare nessuno. Fu in quel momento che si accorsero che stava arrivando qualcuno grazie ad un ombra tremolante sul muro di fronte a loro, si muoveva velocemente e perciò rimasero acquattati dietro la statua riparati dal mantello, curiosi di vedere chi si avesse tanta fretta.
Finalmente una figura apparve da dietro l'angolo nella semioscurità del corridoio: indossava un mantello con il cappuccio che ricadeva coprendo il volto. Sembrava molto agitata: si girava continuamente indietro, come a controllare di non essere seguita.
Il cuore di Harry iniziò a battere all'impazzata: che un'altro mago oscuro fosse riuscito a penetrare nel castello? Lo strano individuo passò a due passi da loro per poi dileguarsi velocemente in fondo al corridoio.
Harry era ancora assorto nelle sue congetture che ricevette una gomitata ben assestata da Ron.
«Che c'è?» chiese.
Cosa aspetti? Guarda sulla Mappa!» bisbigliò.
Harry si sentì uno stupido, non aveva nemmeno pensato alla mappa che teneva in tasca. Estrasse ansioso la carta magica e la aprì avido.
Harry sentì su di sè una grande responsabilità: finalmente aveva trovato qualcuno che si aggirava in modo sospetto, sperava solo che non fosse l'ennesimo buco nell'acqua.
Harry guardò attentamente la mappa: «È Hawaii!» sussurrò sorpreso a Ron «Come mai sembra così preoccupata di nascondere agli altri quello che sta facendo? ». L'amico alzò le spalle con espressione stupita. «Seguiamola! Chissà che stavolta sia la volta buona!» aggiunse eccitato.
Si buttarono addosso il mantello dell’invisibilità e, senza preoccuparsi di camminare piano, dato che la pioggia copriva ogni rumore, la seguirono da più vicino possibile.
Hawaii arrivò davanti ad un arazzo che rappresentava un giardino fiorito con alcune fate colorate svolazzanti, dopo essersi guardata nuovamente intorno, alzò l'arazzo e si sentì un rumore di meccanismi in movimento.
La ragazza entrò, poi la porta si richiuse seguita dallo sferragliare della serratura e l'arazzo tornò nella posizione originaria. Harry consultò la mappa «C’è una stanza dietro quell'arazzo! Non l'avevo mai notata! E dentro, oltre ad Hawaii c'è .....Maximilian Thirdstong» disse leggendo con fatica il nome sconosciuto che, improvvisamente si allontanò da Hawaii e arrivato alla finestra partì, ad una velocità impossibile per un uomo, verso i confini della mappa sparendo alla vista. «Ma...per la barba di Merlino, se n'è andato, ed è stato velocissimo!»
«Ma che dici? Non si può buttare dal quinto piano e non farsi male! Ma che stanza è? In tutte le nostre scorribande notturne non ce ne siamo mai accorti?» chiese Ron «E poi perchè Hawaii si incontra con uno sconosciuto?».
«Perchè lei è la spia, non c'è altra spiegazione!» rispose convinto Harry.
Sollevarono l'arazzo, dietro c'era un'anonima porta di legno scuro; «Anche se riuscissimo ad aprirla, cosa facciamo?» mormorò indeciso Harry «Chi avvertiamo?».
«Harry, proviamo ad aspettare un po’ qui fuori e vediamo se arriva qualcun'altro, sennò appena esce Hawaii la seguiremo e poi avvertiremo la preside o gli auror» propose Ron.
«No» disse Harry «uno di noi rimane qui, l’altro va di corsa a chiamare Hermione e Ginny; però fate presto perchè se esce la devo seguire, non possiamo farcela scappare!»
«Va bene, vado io, ma tu non fare cose avventate!» mormorò Ron. «Oh no! Parlo come Hermione!».
Harry rimase sotto il mantello ad aspettare con la mappa in mano per controllare se qualcuno si stesse avvicinando, ma l'unico nome che si muoveva era quello di Ron.
Il tempo passava e fuori era sempre più buio. La pioggia continuava a battere sui vetri e si era alzato un vento fortissimo che filtrava da alcune fessure sotto le finestre e faceva un ululato che faceva accapponare la pelle.
Seguì Ron sulla mappa, lo vide andare da Hermione e Ginny, poi muoversi velocemente tutti e tre verso di lui.
Intanto vedeva Hawaii sempre ferma nella stanza, poi improvvisamente la ragazza si alzò e si diresse verso la porta; Harry sperò che gli amici arrivassero presto: Se esce la devo seguire, ma poi come faccio ad avvertire gli altri?
Ron, Hermione e Ginny spuntarono in quel momento da dietro l’angolo del corridoio, Harry andò loro incontro mentre si sentiva il rumore della serratura che si apriva; all'avvicinarsi di Ginny il profumo di fiori e cenere lo investì, ma non era il momento adatto per certe cose, perciò fece un respiro profondo e disse: «Hawaii sta uscendo, io e Ginny la seguiremo, intanto voi cercherete di entrare nella stanza e la perquisirete.»
Hawaii usci dalla stanza e si avviò velocemente lungo il corridoio, Harry e Ginny la seguirono a ruota nascosti sempre sotto il mantello.
«Ha qualcosa in mano, scopriamo dove sta andando!» bisbigliò Ginny all'orecchio di Harry, lui sentì un brivido corrergli lungo la schiena, ma era troppo teso per lasciarsi andare.
Hawaii continuava a muoversi in modo molto circospetto, controllando dietro ogni angolo che non sopraggiungesse nessuno. Harry controllò la mappa e vide che Hermione e Ron erano fuori sempre davanti all'arazzo: Dannazione non riescono ad entrare!
La giornata grigia e piovosa aveva tenuto tutti chiusi dentro le proprie stanze e perciò non incontrarono nessuno.
Hawaii si stava dirigendo alla guferia; «Ce l'hanno fatta!» esclamò Harry indicando la mappa a Ginny; Ron e Hermione erano nella stanza: «Sapevo che Hermione avrebbe trovato l'incantesimo giusto per aprire la porta!»
Videro Hawaii entrare nella stanza circolare piena di gufi, che, a causa della pioggia, stavano tutti con la testa sotto l'ala ed in silenzio; il pavimento era cosparso di ossicini di animali, nessuno dei volatili diede segno di averli sentiti entrare; la ragazza scelse un gufo completamente nero, questi lanciò uno stridio e cercò di beccarla: non voleva essere disturbato!
«Dobbiamo intercettare il messaggio che manderà!» esclamò Harry «Come si fa a bloccare un gufo? Non vorrei che ci incolpassero per aver violato la privacy! Ma è un'emergenza, non abbiamo tempo di avvertire la preside!».
«Privacy?» chiese Ginny.
Harry scosse la testa: «Roba da babbani!».
Hawaii attaccò alla zampa del gufo la cosa che aveva portato: una pergamena, poi, dopo averlo lanciato sotto la pioggia, sempre guardandosi intorno si allontanò velocemente. Harry allora disse: «Ginny, tu continua a seguirla, ci ritroviamo davanti all'arazzo o in sala comune; io cercherò di prendere il messaggio.»
Mentre Ginny si allontanava sotto il mantello, Harry pronunciò "Accio scopa", appena arrivò la inforcò e partì a razzo.
La pioggia sferzava il suo viso, il vento lo faceva ondeggiare paurosamente, non riusciva a vedere niente, incantò gli occhiali per non farli appannare; i rami degli alberi sembravano vivi e impedivano di vedere altri movimenti; per un momento gli tornò in mente il platano picchiatore.
Mentre vagava con lo sguardo in cerca diel gufo, intravide un tenue bagliore: gli occhi gialli del volatile che veniva sballottato dal vento; «Stupeficium!» gridò verso la bestiola, poi, con una capriola degna del miglior giocatore di Quidditch evitò alcune fronde e lo afferrò al volo; lo mise sotto la sua uniforme e volò contro vento per tornare velocemente verso il castello.
Appena dentro si asciugò le vesti e, tenendo il gufo stordito tra le braccia, si avviò verso la stanza dove erano Ron e Hermione; mentre osservava il gufo ripensò ad Edvige, quanto avrebbe voluto poterla stringere così tra le braccia e darle una degna sepoltura....invece era esplosa insieme al sidecar di Hagrid; una tempesta di emozioni gli prese la gola, gli occhi gli bruciavano e con fatica ricacciò indietro le lacrime.
I corridoi del castello ora gli parevano caldi e accoglienti, rispetto alla bufera che aveva affrontato;
mentre percorreva le molte scorciatoie imparate negli anni consultò la mappa e vide Ginny davanti al ritratto della signora grassa e Hawaii all'interno, nella sala comune, circondata da un nugolo di ragazze americane.
Harry raggiunse gli amici dentro la stanza segreta: non conteneva altro che un tavolo ed una sedia, la finestra era chiusa, ma era stata sicuramente aperta perchè il muro ed il pavimento sotto di essa erano bagnati.
«Ce l'avete fatta ad entrare! Cosa avete trovato di interessante?» la ragazza si voltò delusa verso di lui e gli mostrò solo un calamaio ed una penna d'oca abbandonati sul tavolo, poi però gli ammiccò ed esclamò: «Ho capito come ha fatto ad allontanarsi così velocemente!».
Harry sussultò facendo quasi cadere il gufo «Ho trovato questa nelle chiazze d'acqua sotto la finestra» e dicendo questo mostrò una penna abbastanza lunga, poteva essere di aquila o di falco.
I ragazzi si guardarono in silenzio, poteva essere una traccia! Proprio in quel momento Ron chiese: «Che hai tra le braccia Harry?».
«Un gufo, Hawaii lo aveva appena fatto uscire(come si dice quando si spedisce un gufo?) ed io l'ho acchiappato al volo» rispose Harry, poi raccontò cosa aveva fatto Hawaii, mentre Hermione sembrava troppo concentrata a cercare di capire chi fosse il mago che era fuggito e come aveva fatto, poi, improvvisamente, esclamò: «L'unica possibilità è che fosse un animagus!».
«Che dici?» chiese incredulo Harry mentre cercava di slegare la pergamena dalla zampa del gufo «Però, hai ragione, sembra l'unica possibilità; ma adesso leggiamo questo messaggio, magari ci capiremo qualcosa di più».
«Ma come è scritto?» chiese Ron «Hermione tu ci capisci qualcosa?».
«Sembrano rune, ma non lo sono, non conosco questi caratteri, dovremo chiedere aiuto a qualcuno più ferrato di noi! » ammise Hermione con gli occhi bassi, sentendosi improvvisamente inutile, poi però esclamò: « Però potrei fare un salto in biblioteca.....».
Nel frattempo arrivò Ginny, raccontò loro che Hawaii era tornata in sala comune, appena entrata le amiche l'avevano subito circondata per chiederle dov'era andata e come mai era uscita così frettolosa, lei aveva detto di dover fare una commissione urgente, ma era reticente a raccontare troppi particolari, poi le amiche avevano cominciato a ridacchiare e a bisbigliare tra loro e Ginny aveva captato discorsi su un'eventuale ragazzo con cui si sarebbe incontrata....
Poi Harry la informò sulla piuma ritrovata e le mostrò la pergamena, lei commentò: «Adesso è troppo importante avvertire qualcuno, proviamo ad andare da Willis, forse lui ci saprà aiutare».
Harry scosse la testa, non voleva coinvolgere un professore, ma dopo un'occhiataccia di Hermione dovette convenire che non avevano tempo da perdere.
Si diressero, allora, verso lo studio di Willis e, mentre camminavano, discussero su cosa raccontargli: «Dobbiamo dirgli la verità!» propose Hermione «No!» la interruppe Harry mentre un tuono rombava e faceva tremare i vetri di tutte le finestre del castello «Non possiamo parlare della mappa, quindi dobbiamo pensare ad una versione credibile, anche se alcune nostre azioni possono essere state un po' avventate!» continuò Harry.
«Ma come facciamo a non parlare della mappa?» chiese Ginny, poi riflettè brevemente e aggiunse «Scusate, basta dire che abbiamo visto Hawaii che si incontrava con qualcuno vicino ad una finestra e che quando ci siamo avvicinati questa persona misteriosa si è trasformata in un uccello ed è volata dalla finestra......non importa dire che conosciamo il suo nome!» gli altri annuirono e Hermione continuò «Poi diciamo che mentre due di noi perquisivano la stanza, gli altri la seguivano e che abbiamo catturato il gufo, poi gli mostriamo la pergamena.»
«NO!» urlò, allora, Harry «raccontiamo solo dell'incontro, la storia della pergamena, anche se è urgente, non mi piace divulgarla così, diamo tempo ad Hermione di andare in biblioteca. Non so ancora di chi possiamo fidarci.»
Gli altri lo guardarono fermandosi di botto e poi, dopo essersi guardati negli occhi annuirono.
Arrivarono fuori dalla porta di Willis e sentirono delle voci all'interno; bussarono ed entrarono: Willis era seduto alla sua scrivania, su una poltrona di fronte c'era Jatturius ed erano tranquillamente immersi in una chiacchierata di fronte ad un bicchiere di idromele. Un bel fuoco era acceso nel caminetto e nella stanza faceva anche troppo caldo.
Guardarono stupiti i ragazzi che entrarono con il gufo tra le braccia, Harry lanciò un'occhiata agli altri, non sapeva ancora se fidarsi del professor Uglick, gli altri non risposero al suo sguardo.
«Buonasera, scusate il disturbo» cominciò titubante Harry «avremmo bisogno di parlare con il professor Willis.....»
«Cosa volete?» chiese bruscamente Willis, Harry rimase perplesso, poi il professore continuò: «Se avete problemi con il gufo rivolgetevi al guardiacaccia! ». Scoppiò poi in una risata sguaiata.
«Non abbiamo problemi con il gufo, dobbiamo raccontarle una cosa importante! » intervenne Hermione guardandosi intorno: la stanza era tappezzata di foto di Willis sulla scopa, durante le partite di Quidditch, e di manifesti ed articoli di giornale che lo riguardavano.
Jatturius non dava segni di volersi alzare e Willis riprese: «Se avete un problema, parlate pure anche davanti al mio caro amico Jatt ». Ron scosse la testa Harry rimase un po' perplesso, poi vide che Hermione annuiva, allora Harry cominciò: «Vede professore, ehm, stavamo facendo un giro per sgranchirci un po' le gambe, sa, con tutta questa pioggia stiamo sempre fermi a studiare......»; «Su! Su! Ragazzo, vieni al dunque, avevi tanta furia di parlare! » intervenne Willis; «Insomma, abbiamo incontrato uno studente che si aggirava furtivo, allora, per passare il tempo ci siamo divertiti a seguirlo e l'abbiamo visto incontrarsi con una persona coperta interamente da un mantello nero.» continuò Harry «Quando ci siamo avvicinati, la figura incappucciata ci ha visti e subito si è trasformata in un grande uccello ed è volata via dalla finestra!» Willis e Jatt sussultarono e si fecero più attenti.
«E ora dov'è lo studente che stavate seguendo?» chiesero quasi all'unisono «Com'era l'incappucciato?»; Harry disse: «Lo studente nella fuga ha lasciato cadere il cappuccio e abbiamo visto che era una ragazza, sappiamo chi è, perciò l'abbiamo lasciata andare; noi ci siamo precipitati verso la finestra per vedere se capivamo chi fosse l'intruso o se fosse possibile seguirlo».
«Cosa molto difficile con questo tempo.....ma avete scoperto qualcosa? E poi perchè avete quel gufo?» chiese Jatt guardando Willis un po' dubbioso.
«Abbiamo trovato questa penna sul pavimento dentro la finestra e.....ehm....il gufo lo abbiamo trovato così, lo porteremo da Hagrid!» rispose Harry, sperando di non aver fatto male a raccontare tutto di fronte al professor Uglick.
«Dammi la piuma, ragazzo!» il professor Willis allungò la mano, Harry gliela porse.
Willis la studiò, poi la passò al collega «Sembra di falco. Ma non ci aiuta molto, non possiamo mica catturare tutti i falchi della foresta proibita!!!» aggiunse sghignazzando.
I ragazzi si guardarono e sembravano chiedersi se avevano fatto bene ad andare da lui.
«E lo studente chi è?» chiese il professor Uglick, che sembrava essere molto interessato; Harry non vedeva l'ora di comunicare il nome e quindi disse deciso: «Hawaii Mayflower».
«Come?» saltò su Willis «Uno dei miei ragazzi......non è possibile!» si alzò dalla sedia e si diresse verso Harry
«Non penserete mica di farci andare via gettando discredito sui miei studenti, vero?».
«Calmati Hudson!» intervenne Uglick «Non credo proprio che sia una scusa! La interrogherò io».
Harry lo guardò intensamente come a voler capire le sue intenzioni.
«Pensi forse che se lo facessi io non sarei imparziale?» chiese Willis di rimando.
I due professori, fino a poco prima grandi amici, si guardarono freddamente studiandosi a vicenda.
I ragazzi non sapevano cosa fare: andarsene, rimanere.....
«Che succede? Come mai questi studenti sono qui con voi?» la preside era apparsa improvvisamente dalla porta.
Il professor Uglick raccontò, allora, alla preside quello che i ragazzi avevano visto e propose di interrogare la ragazza; Willis cercò di intervenire ma un'occhiata della professoressa McGranitt lo fece zittire.
«Professor Willis la capisco, è giusto che voglia essere lei ad interrogare la ragazza...» cominciò la preside.
«NO!» urlò Jatturius «Devo farlo io, non vorrei che tra americani si aiutassero» insinuò con tono mellifluo e risvegliò dentro Harry il sospetto che volesse in qualche modo controllare cosa avrebbe detto la ragazza.
Willis tossicchiò e poi intervenne «Non le sembra strano che proprio lui voglia interrogarla, cose vuole impedirle di dire? Oppure cosa la obbligherà a dire?» e si mise di fronte a lei con i pugni stretti appoggiati sui fianchi.
La preside si rivolse ai ragazzi: «Andate a portare quel gufo da Hagrid, questa discussione continuerà nel mio ufficio!» poi si rivolse ai professori e ordinò «Venite con me!».
Appena fuori dalla stanza la McGranitt si voltò verso Harry: «Logicamente, appena tornate, vorrei parlare anche con voi!»
Harry si allontanò a malincuore dalla disputa; appena girato l'angolo i ragazzi cominciarono a parlare tra loro:
«Jatt si è comportato in modo molto sospetto....» cominciò Harry,
«Secondo me aveva ragione Willis, vero Ron?» lo interruppe Hermione.
«La McGranitt troverà la soluzione, vedrete!» intervenne Ginny, poi prese sotto braccio Harry e si rivolse agli altri due «Andiamo noi da Hagrid, voi andate pure in biblioteca».
«Oh, no! Ancora libri!» commentò Ron mentre Hermione lo trascinava via per un braccio.

angie congratulescion tuo testo essele perfetto

dunque: nel complesso è un buon testo ma ci sono un paio di imprecisioni, ora non ho tempo di quotarle, ma lo farò. L'animagus falco era necessario? non ci sarebbe un altro modo? io stavo pensando a una cosa:
avete tutti presente come l'acqua nei gabinetti serviva per entrare al ministero? e come drmstrang ha usato l'acqua per arrivare? ecco penso che l'uomo possa essere entrato in una catino d'acqua ed essere sparito no?
poi il punto dell'inseguimento del gufo credo possa essere ampliato.
infine il mio solito colpo di scena se ti piace... avevo espresso la mia idea di dreulla rosier e dei mangiamorte che avevano proprio hawaai come spia... quindi se invece di Maxmillian ci fosse... Antonin Dolohov o non so... proprio Druella Rosier, di cui harry ron ed hermione non conoscono ancora la fedeltà ai mangiamorte? Metterebbe nel testo qualcosa che forse manca: l'adrenalina. Le descrizioni troppo ampie e le riflessioni diminuiscono un po' la velocità delle azioni.
Ora non vorrei esserti sembrato troppo critico, perchè come ho già detto è un buon testo e credo pssa essere messo nel libro anche così! però come ho imparato, un testo può sempre migliorare u.u
xoxo

MAGNIFICO!!!!!!!!!!!! BELLISSIMO!!!!!!!!! ENTUSIASMANTE E INTRIGANTE!!!!!! COMPLIMENTI!!!!! CONTINUA COSì!!!!!!!!!!!!!!

Molto molto bello Angie!!
Si legge scorrevolmente e le imperfezioni sono davvero poche e quasi irrilevanti.
Non so cos'altro dire, le critiche non sono da fare e i complimenti te li ho già fatti, quindi ... aspettiamo il seguito

bravo è scritto bene. l'idea dell'animalus è perfetta se no non saresti riuscita a spiegare la scomparsa dell'uomo in nero

Angie!! ma che cosa mi combini?? Non ci siamo...no no no..
Questo testo è veramente pietoso!! O meglio, questo testo è molto bello ed entusiasmante....continua cosi, aspetto la seconda parte!

PS:non fate caso alla prima parte del messaggio, oramai si è appurato il fatto che sono un esimio idiota

bellissimo angie, mi ha incollato allo schermo, qualche errorino, ma si aggiusta.


Ma solo una cosa, il cognome di hawaii, mayflower, è il nome della nave con cui gli inglesi raggiunsero l'america, lo hai fatto apposta a mettere quel cognome???




TESTO STRABILIANTE, UNO DEI MIGLIORI CHE HO LETTO FIN ORA DA QUANDO SONO NEL FORUM

io penso che intendesse fiore di maggio ... però nn so.... è da chiedere a lei !

Molto, molto meglio della rima versione che ho letto. È più lineare e pulito. A parte qualche marginale aggiustamento di punteggiatura stilisticamente può andare.

Per la trama: la storia dell'animagus e di Harry che segue la civetta (non è che ha seguito il consiglio dei Gem Boy?!) mi pice molto anche se si poteva spendere qualche parola in più sul volo come ha detto george.

Qualche stonatura in più la trovo nella parte finale: tipo la preside che capita lì senza motivo o il cambiamento drastico di comportamento di uglick. Ma sonoo cosa che non si posso aggiustare ora.

Haawaii credo ci sia scritto essere di Corvonero se non sbaglio...



Per il resto complimenti.

Ah sì... nota tecnica: questo testo è lungo 15 pagine di libro!

Grazie di tutte le critiche ed i complimenti che mi avete fatto.

Adesso c'è da rivederlo un po', ma prima aspetto altri commenti.

Per quanto riguarda il nome di Hawaii........ti dico la verità Michael, sono convinta di averlo letto in qualche altro testo ma non riesco a ricordare dove.
Sicuramente nei primi 11 capitoli non lo dice mai come non ho trovato alcuna allusione al fatto che fosse di Corvonero. Se mi dite dove è scritto, lo cambio.

Evito di ripetere gli altri, quindi quoto i commenti precedenti...
e ti rinnovo i complimenti!!!

kinderangie ha scritto:

Hawaii........ti dico la verità Michael, sono convinta di averlo letto in qualche altro testo ma non riesco a ricordare dove.

io ricordavo addirittura che fosse di grifondoro

Oh Angie, che testo meraviglioso! Sai già come la penso sul tuo modo di scrivere, e con questo pezzo hai confermato tutti i miei pensieri! E'... è... perfetto! Non c'è altro da dire! Gli errorini si impicchino, a me interessano la storia, le descrizioni, la narrazione stupenda!
Kinderangie... sinceramente: ottimo lavoro!

Citazione :

Ma solo una cosa, il cognome di hawaii, mayflower, è il nome della nave con cui gli inglesi raggiunsero l'america, lo hai fatto apposta a mettere quel cognome???

Ah! L'avevo notato anch'io e, voluto o non voluto, è un tocco di classe! Perfettamente azzeccato nel contesto inglesi-americani!

UAO! Ma che bel testo non è?
Perfetto Angie.. E' un testo molto ricco e scorrevole da leggere!
Davvero ti faccio i complimenti, ottimo!

Quoto gli altri per l'originalità del cognome Mayflower!

Angie il testo è bellissimo e scorrevole, è stato piacevole leggerlo. Brava!!!!
Voglio il seguito!



Ps. forse è un'osservazione stupida ma non ho mai visto un gufo completamente nero...

Ciao,complimenti!Davvero un bel testo,mi è piaciuto molto.Il tuo stile è davvero avvincente e dai molta suspence,magari vi starò scocciando ma non mi stancherò mai di dire che un paio di descrizioni in più non fanno male,per il resto è tutto ok.Magari potresti avere un po di attenzione in più al carattere e alla situazione in cui si trovano personaggi e a come reagiscono di conseguenza ma sono dettagli superflui e insignificanti di fronte al tuo testo che è redatto esemplarmente.Di nuovo complimenti,ciao!!

E' semplicemente MERAVIGLIOSOOOOOOOOOOOOOOO!!! Angie, vojo il seguito!!!