Prime indagini

Il testo qui di seguito è l'idea mia e di Angie su cosa succede dopo la visita di Harry in presidenza. Il pezzo della visita alla tomba l'ho messo tra spoiler così chi vuole lo può leggere, altrimenti salta avanti, e dopo non c'è Olivander bensì... Buona lettura e fateci sapere!

Appena uscito dalla Presidenza salì nel Dormitorio per prendere la sua roba e trovò George che stava chiudendo il baule di Ron.
«Eccoti, Harry, speravo proprio di incontrarti» esclamò il ragazzo voltandosi verso di lui.
Harry gli andò incontro e lo abbracciò.
George gli porse un sacchetto con alcuni regali, lui lo prese e l'appoggiò sul letto, guardandolo interrogativo, ma non ebbe bisogno di formulare alcuna domanda.
«Ufficialmente sono venuto a prendere la roba di Ron, ma in realtà mi hanno mandato a chiederti se hai cambiato idea e vieni a pranzo alla Tana».
Harry aveva già preparato il mokessino, ma decise di preparare anche uno zaino con qualche cambio in più. Cominciò a rovistare nel baule, senza guardare in faccia George.
«Come ho già detto a tua sorella ieri sera, mi dispiace non stare con voi, ma non voglio far trascorrere troppo tempo. Ron è stato rapito due giorni fa».
George si voltò a guardarlo. «Ti capisco... vorrei fare qualcosa anche io, ma per ora i miei genitori sono troppo preoccupati e non vogliono che nessuno dei loro figli si metta nei guai. Bill però ha litigato duramente con la mamma per questo motivo e potrebbe anche decidere di unirsi agli Auror. Mi farebbe piacere se però tu mi tenessi informato sugli sviluppi delle ricerche» riprese il ragazzo dai capelli rossi tornando a guardare Harry che finiva di preparare le sue cose.
«Non ti preoccupare, la tua famiglia è stata colpita anche troppe volte a causa mia. Capisco che i tuoi genitori vogliano tenervi vicini. Una cosa però ci sarebbe» Harry si interruppe e lo guardò, colpito da un'improvvisa ispirazione, «avremo bisogno di un posto dove stare. La stanza sopra ai "Tiri Vispi" è libera?».
«Avremo? Sei in compagnia?» chiese George guardandosi intorno.
«Pensavo che Hermione o Ginny te ne avessero parlato.» disse Harry guardandosi intorno «Andrò con Hyde. Peccato che non ho idea di dove si sia cacciato».
«Hyde? Ma è un americano? Ti fidi di lui?».
Harry annuì e George sembrò soddisfatto; sorrise e aggiunse: «Mi farebbe molto piacere aiutarvi in qualche modo». Si frugò in tasca e ne tirò fuori un mazzo di chiavi; ne scelse una e la passò a Harry. «Ecco la chiave. Sistematevi come meglio credete».
Harry prese la chiave e lo ringraziò, poi si mise lo zaino in spalla, prese in mano Snitch e uscì dal dormitorio.
Harry scese in Sala Comune, Hyde non c'era.
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Saluto a Silente di Dan, così come da bozza
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Spoiler:

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«Mi hai evitato di cercarti, meglio. Muoviamoci, ho già un posto dove andare!» esclamò Harry avviandosi verso Hogsmeade. Una volta superati i confini della scuola, Harry porse il braccio al suo compagno e si smaterializzarono in uno schiocco.
Si ritrovarono direttamente nell'appartamento che i gemelli avevano messo in piedi ai tempi dell'inaugurazione del negozio. George gli aveva spiegato dove trovare le cose che potevano tornar loro utili, e l'aveva autorizzato a prendere tutto ciò che poteva servirgli dagli scaffali del negozio, senza chiedere alcunchè su come si sarebbero mossi.
Dopo aver appoggiato gli zaini per terra, si sedettero intorno al tavolo. Harry tirò fuori dallo zaino il sacchetto che gli aveva portato George, pensando che ci fossero notizie dalla Tana, invece... l'aprì e ci trovò una busta da parte di Hermione ed un altro pacchettino più piccolo da parte di Ginny.
Aprì la busta di Hermione: conteneva una decina di pergamene. Harry rimase perplesso, poi cadde un bigliettino dalla busta:

Quando le usi, ricordati di Non avere buone intenzioni!

Sorrise pensando alla genialità della sua amica, poi le poggiò sul tavolo e aprì il pacchetto più piccolo. Conteneva solo un biglietto di Ginny che diceva:

Harry, ho una cattiva notizia e una buona. La prima è che non trovo più il mio specchio gemello, devo averlo perso a scuola perchè qui non c'è da nessuna parte. La buona è che non avrai bisogno dello specchio per sapermi vicina, perchè con la mente sarò sempre lì con te. Buon Natale.

Passarono tutto il resto della giornata a fare congetture. Hyde convinse Harry che Olivander fosse un buon punto di partenza, ma non avrebbero potuto andarci prima dell'indomani. Poichè il vecchio era una persona diffidente e forse non si sarebbe trovato a proprio agio vedendosi piombare nel negozio uno sconosciuto pieno di domande, sarebbe stato meglio se ci fosse andato da solo.
Verso sera, Harry rovistò nello zainetto e ne tirò fuori uno dei canguri di Hermione. Le scrisse solo un breve messaggio, in cui la rassicurava sulla loro situazione e le chiedeva notizie, e ne scrisse un altro pregandola di consegnarlo a Ginny. Quando seppe che tutti erano al sicuro e che non c'era nulla di nuovo da comunicare, ripose il suo canguro e raggiunse il compagno che si era già ficcato dentro il letto.
La mattina dopo Harry si recò da solo al negozio di bacchette. Dopo aver parlato con Olivander senza cavare un ragno dal buco, tornò a casa infreddolito e alquanto seccato, e trovò il compagno esattamente dove l'aveva lasciato. Lo scosse violentemente, e quello si alzò a sedere sul letto.
«Come è andata da Olivander?» chiese Hyde.
«Purtroppo non ha potuto aiutarmi; come già sapevo, non sa come trattare "certe" bacchette, ma mi ha detto che esiste un libro, Segreti dell'Arte più Oscura, che in uno dei capitoli parla di come potenziare o distruggere gli oggetti magici molto potenti».
«Potter, questo è un passo avanti. Forse su questo libro c'è scritto qualcosa di interessante ...»
Harry scosse la testa. «Conosco quel libro ...» disse, lasciandolo ignaro del fatto che Hermione l'avesse tenuto con sé in borsa tutto l'anno precedente, «e anche se non sto qui a spiegarti perchè, ho già avuto modo di consultarlo: non c'era assolutamente nulla riguardante il modo di distruggere una Bacchetta come quella» concluse, amaramente.
«Ma allora perchè te ne ha parlato?» chiese Hyde, stizzito.
«Mi ha detto che la versione che ho avuto tra le mani è stata tradotta integralmente, in origine, ma adesso è mancante di parecchi capitoli, come ha avuto modo di constatare quando il professor Silente gli concesse di leggerla. Non sa nemmeno se il Preside stesso abbia mai avuto tra le mani la versione integrale».
«Quindi siamo punto e a capo?».
«Non proprio. Si dà il caso che l'unico mago vivente che ha tradotto la versione inglese e che probabilmente potrebbe ricordare il contenuto di quelle pagine mancanti, viva in una casupola isolata poco fuori da un villaggio babbano di nome XXXXX. Il suo nome è Belisarius Knox. Potremmo andare a fargli una visitina, non credi?».
«E dove sarebbe XXXXX?» chiese l'americano.
«Non lo so, ma lo possiamo trovare». Prese una cartina dell'Inghilterra e lo trovò, spostò poi il dito di qualche centimetro e lesse: «YYYYYY. Questo paese invece lo conosco bene ed è lì vicino».
A Hyde si illuminarono gli occhi. «E come mai conosci bene questo villaggio?».
«Ci abita il mio figlioccio con sua nonna. Anzi, mi piacerebbe passare da loro a vedere come stanno, se non ti dispiace. Ieri era Natale e sono sicuramente stati da soli; vorrei far loro gli auguri e discutere con Andromeda di alcune cose importanti, visto che potrei dovermi assentare per un bel pò» concluse, guardando speranzoso l'americano.
«Se è proprio necessario, per me va bene. Pensi che ci inviterebbe a cena?» rispose l'amico, facendo spallucce.
«Non essere sciocco, Hyde, non possiamo mica presentarci così! Le invierò un gufo per chiederle di incontrarci e nel frattempo sarà bene prendere delle precauzioni. Non possiamo farci vedere» gli disse, infastidito dalla leggerezza del ragazzo. Scese nel negozio, scelse un gufo tra quelli di George e gli affidò un biglietto scritto velocemente, dopodichè tornò nell'appartamento e cominciarono a rovistare tra i pensii della cucina, in cerca di qualcosa con cui pranzare.


Il gufo di risposta di Andromeda, arrivato la sera prima, li aveva convinti a raccogliere le loro cose e raggiungerla in mattinata, così da poter rimanere a pranzo con lei e il bambino. La donna gli aveva anche scritto che avrebbe predisposto un passaggio tramite metropolvere; in questa maniera non sarebbero stati costretti a materializzarsi al freddo e nella neve.
Appena comparve nel caminetto di Andromeda si trovò davanti Teddy che lo guardava con i grandi occhi spalancati. Fece appena in tempo ad uscire che arrivò anche Hyde. Appena il bambino lo vide scoppiò a piangere, i suoi capelli assunsero una tonalità azzurro acceso e scappò, gattonando, a nascondersi dietro una poltrona. Andromeda entrò proprio in quel momento con un vassoio su cui si trovavano tre tazze, una teiera oltre ad un piatto colmo di biscottini di ogni genere.
La stanza non era cambiata affatto rispetto alla sua visita precedente, ma Harry notò che vicino al caminetto era aumentato il numero dei giocattoli e da una parte c'era una piccola scopa. Ricordò immediatamente le parole scritte nella lettera di sua madre che aveva trovato l'anno precedente a Grimmauld Place in cui raccontava a Sirius di come lui faceva danni sulla piccola scopa che gli era stata regalata dal Padrino.
Harry fece le presentazioni, Hyde sembrava stranamente a disagio in quella stanza. Continuava a guardarsi intorno. La donna li fece accomodare e prese in braccio Teddy, i cui capelli erano tornati del colore naturale, che cominciò a sbirciarli curiosamente da sotto il braccio della donna. Era così buffo che Harry scoppiò a ridere.
Il ragazzo prese Teddy e se lo mise sulle ginocchia, ma il piccolo svicolò guardando in tralice Hyde e tornò a nascondersi dietro al divano. Andromeda servì il te e Harry ne approfittò per informarsi sulla salute di entrambi.
«Stiamo bene. Come puoi vedere Teddy cresce moltissimo e ha cominciato a muoversi velocemente per casa. Non ricordavo che i bambini potessero essere così veloci gattonando ». La donna si interruppe quando vide che Hyde aveva stralunato gli occhi vedendo il cambio di colore dei capelli del bambino.
«E' un metamorfumagus» gli disse sorridendo. «Anche sua mamma lo era e quindi non ci faccio più molto caso, ma mi rendo conto che per chi non ne ha mai visti deve essere uno shock».
Hyde annuì, continuava a sembrare a disagio.
«Harry mi ha scritto che tu sei un nuovo studente di Hogwarts. Da dove vieni?».
«Sono americano» rispose secco.
«Presumo che ancora non abbiate nessuna novità su Ron» riprese la donna.
Harry la guardò sorpreso, come correvano velocemente le brutte notizie! «Purtroppo è così.
Ci troviamo di fronte a dei nemici di cui non sappiamo niente» rispose Harry «Sono riusciti ad entrare per ben due volte dentro la scuola e conoscono incanti che noi non avevamo mai sentito nominare».
«Davvero? Di quali incanti si tratta?» chiese la donna che nel frattempo si era alzata e cercava di impedire a Teddy di arrampicarsi sulla tenda.
«Hanno usato un incanto che si chiama Infernum Obscurum».
A quelle parole la donna sgranò gli occhi, fu solo un secondo, poi tornò a guardare Teddy e si schiarì la gola.
Harry aveva notato lo sguardo della donna e si accorse che anche Hyde si era fatto più attento.
Fece finta di nulla e continuò a raccontare come era avvenuto il rapimento, e ogni volta che descriveva qualcosa che riguardava i maghi oscuri, la donna pareva rabbrividire. Alla fine non ce la fece più. «Andromeda, hai sussultato quando ho nominato quell'incantesimo... perchè? Conosci questi nemici? E' per questo che l'ultima volta...» aggiunse, ricordandosi all'improvviso delle strane frasi da lei pronunciate durante la sua ultima visita, «è per questo che avevi paura?».
Andromeda rimase immobile qualche istante, poi si eresse in tutta la sua altezza e prese un profondo respiro, voltandosi verso di loro. Harry ebbe paura che li buttasse fuori all'istante.
«Erano tanti anni che non sentivo più quel nome. Quando andavo a scuola si diceva che ci fossero alcuni ragazzi che usavano incantesimi oscuri appresi chissà come. Avevano fondato una specie di circolo a numero chiuso ed il preside dell'epoca aveva cercato più volte di coglierli in flagrante, ma non ci era mai riuscito». La donna parlava con un filo di voce e si guardava intorno come se solo a parlarne potesse scatenare chissà quale reazione. «Avevo un compagno di Casa che si vantava di farne parte ed è finito male, molto male».
Harry non riuscì a trattenersi. «Cioè?».
Lei scosse la testa e riprese: «Non si è mai saputo di preciso dove sia finito. Alcuni dicono che è andato in Oriente a perfezionare alcuni di questi incanti, altri che è morto in una delle loro scorribande. Io ho sempre cercato di non avere alcun contatto con quelle persone, ma ricordo che alcune ragazze, che inizialmente erano attratte da quei maghi così interessanti, rimasero sconvolte e lasciarono anche la scuola mentre altre si accodarono a loro».
Andromeda si sedette sul divano mentre Teddy giocava con un trenino incantato, che sbuffava su una piccola pista al lato del divano, emettendo risatine di gioia.
Hyde si era fatto molto attento. «Chi erano queste ragazze?» chiese avvicinandosi alla donna che si ritrasse lievemente come impaurita.
«Non ricordo i loro nomi. Purtroppo la mia memoria sta perdendo colpi. Ma non capisco come sia possibile che dopo tutto questo tempo stiano tornando alla luce queste storie così vecchie».
«Ce lo chiediamo anche noi» rispose Harry. «Mi dispiace averti fatto ricordare eventi così spaventosi, ma è l'unica traccia che abbiamo. Dovremo tornare a scuola a cercare nei vecchi annali per vedere se troviamo qualche altra informazione».
«Non so se troverete qualcosa. Purtroppo, pochi anni dopo che mi ero diplomata, un incendio molto sospetto ha distrutto una parte degli archivi».
«E non si è potuto recuperare niente?» chiese Hyde.
«Purtroppo no, l'Ardemonio non perdona!» rispose la donna.
In un attimo Harry si rivide sulla scopa in mezzo alle fiamme, mentre cercava di mettere in salvo Draco. L'ardemonio era veramente distruttivo.
«Ma cosa ti fa pensare che l'incendio sia in qualche modo legato a quel gruppo di studenti?» chiese Harry vedendo la donna pensierosa.
«E' un incanto molto oscuro che non viene usato normalmente» si interruppe, strofinandosi gli occhi. «E poi era il loro marchio».
«In che senso?» chiese Harry che improvvisamente ricordò un particolare della visione che aveva avuto mesi prima in cui c'era il vecchio seduto al tavolo: su una parete del caminetto che si vedeva nello sfondo c'era un disegno che poteva assomigliare ad una fiamma.
La donna scosse la testa. «Scusate ma ora devo dare la merenda a Teddy» e si alzò velocemente.
Hyde fece per prenderla per un braccio ma Harry lo fermò.
«Sa più di quel che dice!» esclamò Bryan divincolandosi da Harry.
«Si, lo so, ma non possiamo esagerare. Aspettami qui». Harry seguì la donna in cucina e la vide appoggiata ad un mobiletto: sembrava molto più vecchia e stanca.
«Scusa se ti abbiamo sconvolta, Andromeda» riprese Harry, «ma devi capire che Ron è nelle mani di qualcuno di cui non sappiamo niente e ogni piccola traccia ci può essere utile per ritrovarlo».
La donna si tirò su e lo guardò. «Scusami tu Harry, dopo la sconfitta di Voldemort pensavo che avremmo avuto un po' di pace. Invece ecco che spunta fuori un nuovo pericolo da cui guardarsi. Avremo mai un po' di tranquillità?».
Teddy arrivò nella stanza gattonando e la donna lo mise sul seggiolone.
«Harry, devo mettere ordine nei miei ricordi» lo guardò negli occhi. «Ti prometto che appena avrò qualche nuova informazione ti avvertirò subito».
Harry annuì e si diresse a fare una carezza a Teddy; poi chiamò Hyde per andare via.
«Ma come, non restate a pranzo con noi?».
«Ci piacerebbe molto, ma dobbiamo cercare una persona nel villaggio qui vicino. Potrebbe avere delle informazioni vitali per la nostra ricerca».
Andromeda si ritrasse ancora una volta, e cominciò a balbettare qualcosa di incomprensibile. Harry le si avvicinò ancora di più, per rassicurarla, e le chiese cosa avesse.
«Nel villaggio vicino, è lì che abitava una delle mie amiche, una di quelle che... ma non può essere, è tanto che non la vedo più... Harry» profferì infine, con forza, prendendogli le braccia tra le mani e scuotendolo, «se questi nemici, queste persone che hanno rapito Ron sono quelli che ti ho detto, dovrete stare molto, molto attenti!». Harry avrebbe voluto chiederle cosa davvero sapesse di questi maghi ma non ci ruscì. Il bambino, forse spaventato dall'improvviso sussulto della nonna, cominciò a piangere disperatamente, spargendo la pappa su tutto il pavimento. Andromeda si congedò velocemente, lo afferrò e uscì di fretta dalla cucina, per infilarsi nella camera da letto.
«Ci sai proprio fare con le donne, Potter!» sogghignò Hyde.
«Sei uno stupido! Mettiamoci in cammino, finchè c'è luce» gli rispose, tirandolo per un braccio. Uscirono sul vialetto e quando furono sicuri di non essere visti si smaterializzarono ancora un volta.

Non so perche ma come idea non mi è piaciuta.
Farli andare da Fred è una bella idea,ma trovarlo mentre prende le cose del fratello ,non so non mi piace!!!
Penso che ci penserà la preside a portare le cose di Ron alla Tana.Poi posso anche sbagliarmi.
La scena da Andromeda non mi piace per niente.Non perchè sia scritta male, ma è troppo simile alla scorsa visita e poi non è che lei abbia detto molto...
Attendo i commenti degli altri ,magari mi sbaglio...
Comunque è scritto davvero bene

Lo scopo è che vadano da Andromeda per parlarle della cerimonia, visto che Harry starà via non si sa per quanto, e si trovano a parlare degli attacchi...
Comunque grazie di averlo letto!
(ti sei fatto la mail su gmail?senza quella non possiamo condividerti la bozza!)

Lo so che lo scopo è quello di far capire al lettore che Adromeda sapppia qualcosa, ma la cosa non rende.
Possono incontrarsi ovunque, un'altra visita è troppo ripetitiva.
Possono incontrarsi "Ai tre manici di scopa" (poco propabile ) o magari si incontreranno nel villaggio di Basileius (Non sò come si scrive ,comunque il villaggio dove abita Cinereus ) , si trova lì per fare compere e così parlano un pò.
E se è molto vaga in quel luogo ci sta.Lei non vuole dire troppo in luogo aperto.
Magari la tua,anzi, la vostra idea può piacere ad altre persone, uno non fà nulla

(OT: per l'accounto di Gmail...ho problemi con google .Accedo ma non mi permette di entrare alla posta o di fare altre opzioni varie.Quando risolvo te lo faro sapere .)

Letto tt... è stata dura ma alla fine ce l'ho fatta... Allora ci sn cose che mi piacciono e cose che secondo me nn vanno...

X Fred ci può stare anche se a mio parere è da sistemare un po' il linguaggio xk nn si adatta bene al testo precendente e nemmeno a quello successivo: infatti l'accordo con il mio testo è davvero improbabile... Dp una conversazione così pacata con Fred Harry sente il bisogno frenetico di uscire? Non ci sta... Se vogliamo prima mettiamo tt la parte di tensione emotiva (quindi il testo di Anny e il mio) poi una volta calmatosi si può pensare alle questioni di ordine generale... Cm Ginny, Hermione e l'alloggio da Fred...

(Ho un dubbio... Quale dei due gemelli è morto?)

Poi può andare che si sistemino ai Tiri Vispi... Ma anche lì i dialoghi e le descrizioni mi paiono un po' piatte... Trp semplicistiche... La Row cosparge i suoi testi sempre di battute o momenti di tensione... è raro che lasci qualcosa di piatto... Ma cmq in bozza si può sistemare...

La cosa che non mi va è che si tolga totalmente il dialogo cn Olivander... Oramai dp il lavoro che stavao facendo stava iniziando a piacermi e non vorrei rinunciarci...

Poi per quanto riguarda Andromeda la scena mi piace... C'è qualche punto non molto chiaro xò nel complesso va bene a mio parere... è ovvio che risulterebbe un po' ripetitivo ma a mio parere se vogliamo davvero che Andromeda sappia qualcosa questo è il momento di mostrarlo... Quindi questo lo approvo...

In generale cm idee il testo mi piace... Farei diversi tagli cm già detto anche xk non può certo essere messo interamente xò può andare... Per quanto riguarda la lingua se ne può riparlare in bozza... Dv si possono mettere le opportune modifiche...

Grazie per aver letto il testo.
Dan, il testo che abbiamo scritto non è la versione pubblicabile... non siamo state a perderci troppo tempo con battute, dialoghi e ironia solo perchè per prima cosa volevamo sapere se come idea piaceva. Poi sistemarlo è facile in bozza.

Se la visita da Andromeda può apparire ripetitiva... (considerate che è inverno e lei deve badare ad un bimbo di 8 mesi...non credo che ci vada molto a giro e poi ccerte cose non si dicono per strada.) anche il dialogo con Cinereus può apparire un duplicato di quello in hp7 in cui dice che non sa niente. Per questo abbiamo preferito tagliarlo e farlo diventare un accenno per valorizzare di più il dialogo con Andromeda che invece da notizie più interessanti.

Per la scena con george (probabilmente ci siamo sbagliate anche noi...Fred è morto e incontrano George nel dormitorio) è stata messa, come dice lui, perchè è un ultimo tentativo di invitare Harry al pranzo alla Tana...
Secondo me la scena di Silente sta meglkio dopo...magari agganciando il tuo testo in modo diverso.

Comunque quello che ci interessa è capire se piace e se si può portare in bozza per sistemarlo meglio.
Per ora solo due lettori sono pochi per valutare, speriamo che altri leggano.

daniel_mhanxos ha scritto:

La cosa che non mi va è che si tolga totalmente il dialogo cn Olivander... Oramai dp il lavoro che stavao facendo stava iniziando a piacermi e non vorrei rinunciarci...

A me invece continua a non piacere e francamente lo trovo ripetitivo e abbastanza inutile. Inoltre stiamo facendo fatica a caratterizzare Olivander ed Harry, quindi per me si può eliminare tranquillamente. Lo so ch l'ho proposto io, ma era l'unico disponibile, al momento dell'imbozzatura!

Il testo di Olivander non é perfetto, ma cambiando l'ambiente e qualche descrizione, il testo diventa utile .

Quoto Lady. Io non sono mai stata sostenitrice di Olivander, e ho sempre ritenuto perfettamente inutile un nuovo dialogo col Fabbricante di Bacchette. Per cui, ELIMINESCION!