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 CAPITOLO 22

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3 partecipanti
AutoreMessaggio
matteo9010




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CAPITOLO 22 Empty
MessaggioTitolo: CAPITOLO 22   CAPITOLO 22 EmptyVen Gen 20 2012, 11:23

SALVE A TUTTI RAGAZZI!!!! ECCO A VOI IL CAPITOLO 22 SCRITTO DA ME. L'INIZIO è STATO PRESO DA QUESTO SITO, GIU PER IL TUBO è PER ME L'INIZIO MIGLIORE QUINDI UN GRAZIE ALLO SCRITTORE. SPERO POSSA PIACERE. PER QUALSIASI COMMENTO O CRITICA FATE PURE SONO BEN ACCETTE!!! Very Happy Very Happy Very Happy


CAPITOLO 22
Giù per il tubo (notte tra il 25 ed il 26 dicembre )

Si avvicinò al camino della Sala Comune, vuota a quell’ora. Era notte fonda, Hermione e Ginny erano già salite nel dormitorio cercando conforto nel riposo a lungo negato loro dopo il rapimento di Ron. Appoggiò la testa al marmo freddo sopra il camino, lasciando che il calore delle fiamme lo colpisse in pieno viso. La vita al castello era tornata quella di sempre: solito vociferare per i corridoi, solito trambusto in Sala Grande, le lezioni, i professori, tutto come prima. C’erano stati giorni di vero e proprio silenzio nella scuola nell’ultimo periodo, ma ora ogni cosa aveva ripreso il suo corso, tutti erano tornati alla solita e rassicurante routine.
Tutti tranne Harry e i suoi amici.
Seguito a vista da un Auror del Ministero, il ragazzo trovava difficile attuare il piano stabilito con Hyde al campo di quiddich. L’americano era pronto: uno sguardo d’intesa tra i due quella stessa mattina a colazione era bastato per capire. Stare con le mani in mano non era salutare,
nè per lui, nè per chi di caro aveva al castello e soprattutto per Ron, lontano chissà dove. Salì le scale che portavano al dormitorio. Aperta la porta, trovò Hyde seduto sul letto, come se lo stesse aspettando.
«Andiamo?» chiese il ragazzo.
Harry fece cenno di sì con la testa. Agguantò lo zaino che teneva pronto e, insieme, scesero in Sala Comune. Hyde lo precedeva, era già al buco del ritratto quando a Harry, passando davanti alle scale del dormitorio femminile, sembrò di scorgere un’ ombra. Si fermò, imponendosi con tutte le forze di non volgere lo sguardo in quella direzione. Chiuse un attimo gli occhi.
Strinse il falso galeone che ormai portava sempre in tasca, quasi per abitudine.
«Cosa fai?» chiese Hyde dubbioso.
«Arrivo».
Lo seguì attraverso il ritratto, lasciando nella Sala Comune una parte di sè. Hyde fece per muoversi in direzione del portone d’ingresso, ma Harry lo afferrò per un braccio.
«Per di là non si può, sono state rafforzate le difese dopo l’ultimo attacco. Non riusciremo a superare il cancello. Seguimi».
L’americano non contestò, si limitò solo a guardarlo in modo diverso dal solito, inclinando la testa di lato. I corridoi erano bui, illuminati solo a tratti dalla luna. Attraversarono il castello senza intoppi, e giunti nei pressi delle cucine, Harry bisbigliò «Kreacher!»
Il grinzoso elfo domestico comparì davanti a loro, facendo quasi saltare di sorpresa Hyde.
«Buonasera, padrone» salutò con un inchino.
«Kreacher, è arrivato il momento di andare. E’ sempre possibile passare per l’uscita di cui mi parlavi?»
«Certamente, padron Potter» e fece loro strada.
Hyde non potè restare indifferente a quello che il quadro con l’enorme cesto di frutta nascondeva.
Ma ritornò in se nel momento in cui sembrò capire quale fosse la strada che Harry intendeva.
Harry aprì il bidone «Spero tu non abbia paura di… sporcarti»
Scavalcò la parete del cassone; poi, tenendosi chiuso il naso, si lasciò cadere.
Invece di toccare il fondo si sentì risucchiato. All'istante, mettendosi a gridare, dimenticò le sensazioni che l'avevano oppresso sino a quel momento.
Tanto velocemente era iniziato, tutto finì. Si ritrovò lanciato in aria, capitombolò e si schiantò sulla schiena su qualcosa di morbido. Sollevato dal fatto di non essersi rotto l'osso del collo, riprese fiato. Una puzza nauseabonda inondò le sue narici: era finito su una montagna di scarti di cucina. Si trovava vicino al lago, sentiva il rumore dell'acqua, sopra di lui, da una roccia sporgente, sbucava uno scivolo di pietra che ora sapeva provenire direttamente dalle cucine di Hogwarts. Rotolò sul lato un paio di volte un attimo prima dell'arrivo dell'americano che, come lui, tombolò sul mucchio di immondizia. Hyde alzò la testa scrollandosi qualche pezzo di verdura dalle orecchie.
«Wow» commentò sarcastico.
CRAC!
I ragazzi sobbalzarono dalla sorpresa vedendo comparire una piccola e esile figura tra loro.
«Kreacher!» esclamò Harry, aggrappandosi a Hyde per non perdere l'equilibrio. «Ti ho detto di non materializzarti così vicino, ci fai prendere un colpo ...»
«Kreacher si chiede se il Padron Harry lo può perdonare.» gracchiò servile l'elfo domestico. «Al Padron Regulus non dava fastidio come appariva Kreacher».
«Sì, certo!» sbottò Hyde, liberandosi dalla presa di Harry. «Immagino che non potevi arrivare dallo scarico come noi, eh?».
Gli enormi occhi dell'elfo si soffermarono sul ragazzo guardandolo malinconico. Due lacrime gli rigarono le guance raggrinzite.
«Kreacher è un elfo che serve il Padrone» singhiozzò. «Kreacher non è un idiota!».
«Ah, scusa» fece l’americano imbarazzato e sconvolto dalla reazione dell’elfo «non era mia intenzione offenderti e... Ehi! Cosa vuoi insinuare?» domandò irritato, capendo infine le parole dell'elfo domestico.
«Kreacher non insinua nulla!» squittì l'elfo facendo un profondo inchino. «Kreacher è qui per il padrone!».
«Cosa è successo?» chiese Harry, desideroso di non perdere ancora tempo.
«Il Padron Harry non deve andare!» borbottò Kreacher, facendo un altro profondo inchino quasi per scusarsi.
«Cosa?» domandò Harry stupito.
«Il Padron Harry non deve andare!» ripetè l'elfo.
I due ragazzi si guardarono senza capire. Harry lanciò un occhiata all'orologio d'oro nel taschino della veste.
Maledizione! pensò il ragazzo. Ora ci si mettono pure gli efli domenstici.
«Kreacher...» cominciò scocciato Harry «io ti avevo ordinato di ...».
«Gli ordini non sono più prioritari!» lo interruppe inaspettatamente l'elfo.
«Io... cosa?».
Kreacher fece volteggiare in aria un dito e davanti alla faccia di Harry comparve una pergamena dorata con il sigillo d'approvazione in cera rossa... il sigillo del Ministro.
«Articolo uno del CIOcCoCreMa: un elfo domestico deve obbedire al suo Padrone a meno che gli ordini impartiti rechino o possono recare danni a sè o ad altri!» recitò con voce squillante da banditore la pergamena dorata.
«Sì.. beh, non vedo come possa...» balbettò harry stupito indietreggiando, col solo risultato di rischiare di cadere nuovamente.
«Articolo due del CIOcCoCreMa: un elfo domestico non può danneggiare il proprio Padrone nei limiti prescritti dalla Legge magica Internazionale della Legittima difesa!».
«Oh, ... questo è di conforto però ...».
«Articolo tre del CIOcCoCreMa: un elfo domestico non può permettere che, per sua imprudenza e imperizia, o per omissione soccorso, il suo Padrone venga danneggiato da fattori prevedibili ed evitabili!».
La pergamena scomparve in una fiammata argentata. Harry sbattè più volte le palpebre per togliersi l'immagine luminosa impressa nella retina. Poi infuriato guardò l'elfo.
«NON PUOI ESSERE CERTO CHE QUESTA MISSIONE SIA UN PERICOLO PER ME!» ruggì tirando un calcio rabbioso ad un enorme zucca in decomposizione.
«Padron Harry non può andare» ripetè pacato Kreacher. Harry, dopo avergli lanciato un'occhiata infuocata si rivolse all'americano, rimasto fino a quel momento, stranamente, in silenzio.
«E adesso che si fa?» gli abbaiò addosso.
«Lo si Schianta, no?» rispose Hyde con un’alzata di spalle, sfoderando la bacchetta.
Un lampo blu elettrico illuminò la montagna di spazzatura e Hyde volò parecchi metri più in basso.
Imprecando e ruzzolando, dopo parecchi minuti riapparve sul versante dove Harry e l'elfo domestico aspettavano. Prendendo un minimo di contegno e togliendosi i cavolini dai capelli alzò la bacchetta in aria pronto per ingaggiare battaglia col vecchio elfo domestico.
Inspiegabilmente Harry, estratta la bacchetta e pensò: Levicorpus!
Hyde si ritrovò appeso per le caviglie.
«MA SEI SCEMO?» gridò l’americano scostandosi la veste che gli penzolava davanti alla faccia. «CHE DIAMINE STAI FACENDO?».
«Non ne ho la minima idea!» confessò Harry, con un mezzo sorriso. Che gli stava succedendo?
«Articolo nove della CioCCoCrEMa... il Padrone ha l'obbligo morale e civile di proteggere il suo servitore nei Limiti prescritti dalla Legge Magica Inglese...» brontolò l'elfo.
«Sicuramente c'è lo zampino di Hermione dietro questo!» esclamò Harry dandosi una manata sulla testa con uno scatto irritato. «Ora capisco perchè ha passato l’estate al Ministero...».
Il ragazzo liberò Hyde aiutandolo ad alzarsi in piedi ed a ripulirsi dal sudiciume, poi si rivolse a Kreacher. «Nell'ipotesi in cui ti portassimo con noi, tu potresti vigilare sulla nostra incolumità e quindi non andare contro all'articolo tre, sbaglio?».
«Sbaglia Padron Harry, Kreacher vuole vigilare solo sull'incolumità del suo padrone non su quella del suo amico».
«Sì va bene, se venissi con noi potresti controllare la mia salute?».
L'Elfo annuì piegandosi in un ampio inchino.
«Bene, possiamo ripartire. Adesso vediamo se siamo davvero fuori dai confini della magia della scuola, e se possiamo smaterializzarci».
L'Elfo gli si fece davanti. «Kreacher può guidare se il padrone vuole».
Hyde guardò titubante Harry. «Credo che possiamo farlo da soli, Potter!».
«Kreacher noi facciamo da soli, sai già qual è la nostra meta vero?».
«Kreacher lo sa» disse scomparendo in uno schiocco.
L’americano mise una mano sulla spalla di Harry. «Andiamo anche noi». I due ragazzi sparirono con uno schiocco nella notte.

GRIMMAULD PLACE (NOTTE TRA IL 25 ED IL 26 DICEMBRE)

Con un sonoro pop, i due ragazzi si smaterializzarono in una strada che Harry conosceva molto bene, erano davanti a due case, rispettivamente il numero 11 e il numero 13 di Grimmauld Place, la luce che proveniva dalla finestra del salotto di una delle due, faceva intendere che qualcuno era ancora sveglio, nonostante fosse ormai notte fonda. Kreacher era lì ad attenderli, con aria seria e inamovibile, ma ad un certo punto una lacrima sferzò il suo viso, forse, per la contentezza di tornare in quella casa che era sempre stata per lui un rifugio sicuro.
“Allora non entriamo”
“Entriamo dove esattamente?” chiese Hyde
“Non essere scettico!, ora vedrai!” ribadì Harry.
Detto ciò Harry prese la sua bacchetta e la agitò lievemente. Il numero 11 e 13 iniziarono a muoversi, come la porta di un passaggio segreto nascosto in una piramide, senza che le persone che vi abitavano si accorgessero di ciò che stava accadendo loro. Poco dopo una porta apparve dal nulla, seguita da uno wow sbalordito di Hyde.

I tre varcarono il cancello del numero 12 ed entrarono in casa.
“Benvenuto nella mia umile dimora, donatami dal mio padrino Sirius Black”
“E questa la chiami umile, è enorme, un po’ vecchia, ma enorme”
“Prima, quando Voldemort terrorizzava ancora il mondo magico , l’Ordine Della Fenice la usava come rifugio sicuro, ma da quando Tu Sai Chi è stato sconfitto è disabitata, almeno prima c’era Kreacher che teneva pulito e in ordine”.
“Di certo avrai sentito parlare dell’Ordine”
“No” disse Hyde.
“l’Ordine Della Fenice si occupava di reclutare persone che si unissero nella lotta contro il Signore Oscuro, erano in molti sai, prima che morissero, pure i miei genitori ne facevano parte”.
Dopo questa breve conversazione Kreacher chiuse la porta alle loro spalle e il corridoio si fece buio, anche se solo per poco, il tempo necessario affinché le lampade a gas che troneggiavano sulle pareti scure si animassero, e il crepitio della loro luce arancione illuminasse la stanza.
Il tempo di fare pochi passi e già sentirono la signora Black che imprecava come il suo solito:
“Sudiciume! Sporcizia! Fanatici! Come osate insudiciare la casa di mio padre!!”
“E quella chi è?” chiese Hyde
“E’ la signora Black abbiamo tentato più volte di farla scendere dal quadro, ma deve aver fatto un Incantesimo di Attaccamento Permanente sul retro della tela.
“Ora se volete seguirmi il buon vecchio Kreacher preparerà la cena”
“In effetti abbiamo una certa fame” canzonarono Harry e Hyde all’unisono.
Cosi entrarono in cucina e si prepararono per la cena.
Finito di cenare si spostarono in salotto, dove l’elfo accese il camino con la magia e i due ragazzi si misero seduti sulle poltrone cercando di studiare un piano d’azione.
“Ora cosa pensi di fare Harry?”
“non ne ho idea Brian, intanto comincia con il dirmi cosa ne sai degli attacchi alla scuola”
“tieniti forte quello che sto per dirti non ti piacerà”
“come avrai sicuramente notato io e Kingsley ci conosciamo, e non ci siamo presentati a scuola”
“già, l’avevo intuito” disse Harry
“quando Kingsley strinse l’alleanza MA-MI con John Weynegan disse che non era del tutto sicuro della fine di Voldemort e dei Mangiamorte, secondo lui qualcuno si sarebbe potuto vendicare, così decise che era più sicuro se il nostro ministro avesse inviato una dozzina di Auror che cooperassero con il ministero della magia inglese, e per rendere più sicura la scuola e tenerla al sicuro da eventuali attacchi si decise di scegliere anche una manciata di studenti che facessero da tramite con gli Auror stessi”
“insomma io sono una specie di aiutante degli Auror, ma a quanto mi è stato riferito da Kingsley, anche tu sei una specie di Auror dico bene?”
“ok, credo proprio che tu sappia molte di più cose su di me di quanto io credevo” disse Harry pacato.
“in pratica io comunico costantemente con Weynegan e Kingsley e li tengo aggiornati su tutto ciò che accade al castello”
“bene, ora posso sapere come mai il ministro non mi a mai parlato di questa cosa?”
“voleva che rimanesse segreta, tutto qui, nessuna sa di questa cosa, solo tu e io e ti pregherei di non riferirla a nessuno, nemmeno ai tuoi amici o alla tua ragazza”
“quella notte, quando mi hai visto nella sala comune, stavo comunicando con il ministro della magia, mi aveva affidato un compito, ovvero di scoprire come quelle persone fossero potute entrare nel castello”
“bè, io lo scoperto e glielo stavo riferendo, ecco tutto”
“grazie della spiegazione” canzonò Harry
“ora però puoi arrivare al sodo e spiegarmi come diamine hanno fatto ad entrare nel castello quelle persone?”
“come tu sai Potter è impossibile smaterializzarsi entro i confini del castello, o almeno questa cosa è vera solo in parte”
“durante la battaglia di Hogwarts lo scorso anno, il meccanismo di protezione della scuola deve essersi in qualche modo inceppato, esiste infatti un punto preciso nei dintorni della scuola, una piccola spiaggetta che si affaccia sul lago, esattamente in quel punto è possibile smaterializzarsi senza problemi”
“una sera uscii di nascosto per perlustrare la zona e decisi di spingermi un po’ più in là del solito, entrai nella boscaglia e dopo poco notai delle impronte nel terreno”
“così avevi visto delle impronte” disse Harry
“già, ora lascami finire”
“riflettendo pensai che non potevano essere di qualche animale, insomma gli animali non si addentrano nei confini di Hogwarts, poi seguendo le impronte sbucai in quella spiaggia e subito pensai che qualche coppietta doveva averla scoperta e si nascondeva là per stare in intimità”
“allora me ne andai e riferii tutto a Kingsley che mi desse di indagare meglio, come sembrasse quasi incuriosito da quella mia scoperta”
“presumo che tu abbia indagato più a fondo”
“quello che ancora non capisco però e come mai il ministro mi abbia tenuto all’oscuro di tutto”
“ma è semplice” disse Hyde tutto d’un fiato
“aveva paura che scoprendolo tu saresti andato a caccia di quegli uomini da solo senza riferirgli nulla”
“Bè, forse aveva ragione” sentenziò Harry
“poi tornando la notai che fra l’erba c’erano delle macchie ormai secche, erano macchie di sangue, probabilmente macchie di uno delle persone contro cui abbiamo lottato l’altro giorno, cos’ tutto mi fu più chiaro”
“così quelle persone si sono materializzate in quel luogo e da lì poi sono anche scappate?” chiese Harry
“esatto, anch’io ho provato a smaterializzarmi da lì ad hogsmead e ci sono riuscito”
“bene! Ora che so tutto credo che il nostro piano d’azione risulti più chiaro”
“spiegati meglio” concluse Brian
“credo che dovremmo fare una visitina a villa Malfoy, secondò me Draco sa qualcosa di tutto questo, potrebbe aver aiutato quegli uomini ad entrare”
“come puoi esserne sicuro Harry”
“Draco conosce Hogwarts molto bene, e poi il fatto che abbia dato gli esami finali in anticipo, mi fa pensare che sapesse quello che sarebbe accaduto”
“forse potresti aver ragione, da qualche parte dovremo pur cominciare no!”
Dopo quella conversazione i due ragazzi decisero di andare a letto.
Harry non riuscì a prendere subito sonno, mille pensieri gli balenavano per la mente, le immagini di quei mostri che scomparivano con Ron erano ancora vivide nella sua mente, e poi c’era Hyde, non era ancora sicuro di potersi fidare di lui, comunque poco dopo la stanchezza prese il sopravvento e calò in un profondo sonno senza sogni.
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Ludovic Bagman
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Ludovic Bagman


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MessaggioTitolo: Re: CAPITOLO 22   CAPITOLO 22 EmptyVen Gen 20 2012, 15:03

che voglia, che volontà!! cheers cheers ti meriti un riconoscimento solo per questo!! Smile
il testo, dunque...
riguardo hai contenuti:
1) mi piace il dialogo Harry-Hyde
2) buona la spiegazione di come s'introducevano i Maghi Oscuri MA se così è.. il Tubo non serve più... avrebbero potuto fuggire semplicemente da lì no??
3) perchè mai Draco dovrebbe essere sospettato? Sad dopo un addio così lacrimoso... Harry sospettava di hyde stesso, Uglick, Willis, Hawaii... di sospetti ce ne sono senza andare a cercare chi non c'è da un po'! Wink ... se il tuo intento era quello di farli andare a villa Malfoy... si può trovare un altro pretesto!
4) il rifugio di Grimmauld Place è già stato discusso e risulta non essere idoneo poichè accessibile a Kingsley in persona

riguardo alla scrittura e modalità solo qualche punto per farti capire che, nel caso venisse preso qualche spunto o per intero nella pubblicazione del prossimo capitolo andrebbe ritoccato in parecchie cose:
- Harry e Hyde non sono nei personaggi.. troppo colloquiali.. troppo fiduciosi.. Harry non è nell'ordine delle idee di fermarsi da qualche parte... c'è Ron da salvare!!
- i paragrafi sono un po' da rivedere.. ci sono degli "a capo" che non tornano... questo aiuta la lettura e la comprensione!!!
qualche esempio: Smile
Citazione :
per la contentezza di tornare in quella casa che era sempre stata per lui un rifugio sicuro.
“Allora non entriamo”
chi dice sta frase e perchè? scratch davvero non capisco
Citazione :
“Entriamo dove esattamente?” chiese Hyde
Non essere scettico!, ora vedrai!” ribadì Harry.
mi pare corretto ma.. non è una battuta da Harry.. io toglierei quello che ho segnato!
Citazione :
Detto ciò Harry prese la sua bacchetta e la agitò lievemente.
non vi fidate dei film! Razz la casa appare a chiunque abbia avuto l'indirizzo da parte di un custode (che nel caso di questa sono tutti quelli dell'Ordine della Fenice compreso Harry)
Citazione :
da uno wow sbalordito di Hyde.
imprecazione, grido di stupore, urlo strozzato, verso meravigliato... usare le interiezioni da dialogo in una parte narrativa o altro che non sia dialogo è una tecnica a mio parere fantastica ma che si possono permettere solo quelli famosi! Sad
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MessaggioTitolo: Re: CAPITOLO 22   CAPITOLO 22 EmptyDom Gen 22 2012, 18:05

Bel testo...
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matteo9010




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MessaggioTitolo: Re: CAPITOLO 22   CAPITOLO 22 EmptyGio Gen 26 2012, 10:56

Grazie per l'aiuto Ludovic, davvero!!!! Cercherò di rivedere il tutto e di far coincidere il tubo con il resto!!! cheers cheers
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MessaggioTitolo: Re: CAPITOLO 22   CAPITOLO 22 Empty

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