Harry se ne va

Insieme a Marta abbiamo scritto più idee su come Harry debba convincere Hermione e Ginny che deve partire da solo. In effetti il modo migliore è che debba andare via in missione come Auror... e loro non possono seguirlo.
Ho poi messo insieme il tutto e ne è venuto fuori questo testo.
L'ho riletto più volte, ma ormai lo so a memoria, perciò spero che non ci siano grossi errori o incongruenze.
Logicamente è un'idea che, se piace, si può sempre sistemare poi in bozza!


p.s.: chiedo scusa a Marta per non aver aspettato la sua ultima revisione...ma ho visto che le idee per il capitolo 21 vanno avanti e volevo proporre anche questa idea....
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Harry se ne va

Dopo essere stato da Ab per avvertire Ariana.... (testo da scrivere)
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Harry entrò trafelato in Sala Comune: aveva perso troppo tempo da Ab e Ariana e doveva ancora parlare con le ragazze e preparare un po' di bagagli.
«Così tu andresti alla ricerca di mio fratello mentre noi dovremmo rimanere chiuse qui dentro? lo assalì Ginny guardandolo con aria truce.
Harry si fermò di scatto di fronte alla ragazza e si mise a fissare il fuoco nel caminetto.
Dalle finestre provenivano le grida scherzose e le allegre risate dei loro compagni. I pochi ragazzi che ancora non erano partiti per le vacanze di Natale giocavano con la neve che era scesa copiosamente quella notte, stendendo un manto vellutato e candido su tutto il circondario. Ma loro non potevano proprio divertirsi con gli altri.
Hermione si alzò dalla poltrona stancamente e si mise di fianco a Ginny «Non mi pare proprio che sia il caso di dividerci, no?» la voce determinata che si sforzava di camuffare l'immenso dolore celato nella ragazza «Capisco che tu ora sia uno degli Auror, ma perchè solo tu puoi andare in cerca di Ron? Voglio dare una mano anche io!»
Harry continuò a scrutare le fiamme per qualche istante, come a voler mettere ordine nella valanga di pensieri che lo stavano attanagliando. Cosa poteva dire? Come poteva spiegar loro che la questione era molto più complessa di quel che pensavano?
«Non riesco a capire perchè io non possa venire con voi. Perchè non puoi rimanere qui a scuola anche tu? Ho paura, paura per te, paura che anche a te possa... » La ragazza fece un respiro profondo «... che anche tu possa trovarti in pericolo come... come...»
La ragazza non riuscì a finire la frase. Harry senti un lamento soffocato e si voltò. Hermione si era accasciata nuovamente sulla morbida potrona rossa della Sala Comune, il volto fra le mani, le lacrime che scorrevano silenziose fino a rigarle il collo; Ginny rimase attonita in piedi, sembrava completamente immersa nei suoi pensieri.
Harry si avvicinò alla sua ragazza e la strinse in un abbraccio silenzioso, poi si sedettero entrambi sul divano e lui si allungò per accarezzare un braccio dell'amica che ancora singhiozzava.
«Oh, Hermione… lo so che è dura… lo capisco, lo è per tutti, per te ancora di più. Ma non c'è alternativa. Io devo partire, devo andare alla ricerca di Ron e della Setta.»
Harry si sentì un po' in colpa per dover dire le cose in modo così chiaro e diretto ma non avrebbe avuto senso inventare scuse o sotterfugi per convincere la sua ragazza e la sua migliore amica a lasciarlo andare.

«Ma come farai?» chiese lei preoccupata e confusa «Gli altri Auror non staranno sempre dietro a te! Dovrai cavartela da solo molto spesso! E Se fossi in pericolo, o in difficoltà? Harry, io sono più abile di te negli incantesimi, potrei darti una mano. Non andare via anche tu, è già così terribile rimanere qui, ad Hogwarts, senza sapere nulla di ciò che sta accadendo a… beh, ciò che sta accadendo a ... »

Ancora una volta non terminò la frase. Harry trasfigurò una figurina delle gelatine tutti i gusti più uno che trovò per terra facendola diventare un fazzoletto e lo porse alla ragazza.

«Sai perfettamente che ho bisogno di qualcuno che resti a scuola, qualcuno che si prenda cura di Ginny. Vorrei che almeno lei finisse gli studi regolarmente e dopo tutto quello che è successo alla sua famiglia...non vorrei che crollasse.» la ragazza che gli era accanto si riscosse improvvisamente.

«Crollare io?» la voce di Ginny era tesa, si capiva che cercava di trattenere le lacrime «Sono in grado di badare a me stessa! Non ho bisogno di una baby sitter! E se decido di venire con te, niente e nessuno può obbligarmi a restare!»
Harry le prese la mano e la strinse dolcemente.
«Capisco perfettamente che anche voi vorreste trovare Ron, e non metto in dubbio che le vostre motivazioni siano sicuramente valide quanto le mie. Ma guardate in faccia la realtà: quando affrontavamo Voldemort conoscevamo il nostro nemico, circolavano tantissime notizie su di lui, sapevamo cosa voleva e chi lo aiutava. Anche per gli Horcrux avevamo una minima idea di dove potessero trovarsi, o perlomeno potevamo basaci sull'ossessione di Voldemort per gli oggetti legati ai fondatori di Hogwarts e per i doni della morte» prese un respiro profondo e continuò «Ma di questa setta non sappiamo niente, solo che vogliono la bacchetta di sambuco. Non abbiamo idea di chi siano, da dove provengano, cosa abbiano in mente e... soprattutto... non sappiamo di chi possiamo fidarci.»
Dal parco provennero alcune risate e sentendole Harry non poté fare a meno di chiedersi quando finalmente tutti i loro guai sarebbero terminati e quando avrebbero potuto vivere una vita normale, una vita felice, una vita adeguata alla loro età.
«Ne ho parlato con Kingsley e anche lui ritiene che non sia il caso che io rimanga a scuola. Perciò mi ha offerto protezione e di partecipare alla missione per trovare Ron.» continuò il ragazzo.
«Non se ne parla proprio!» disse fermamente Ginny.

«Ginny, per favore non iniziare anche tu. Sapete benissimo che è l'unica possibilità che abbiamo per risolvere la situazione. Non lascerò tutto in mano agli Auror, non rimarrò a far niente mentre cercano il mio migliore amico!»

«Ma Harry!» esclamò la sorella di Ron con una voce che ricordava tanto quella severa della signora Weasley «Ora che è accaduto il peggio, ora che potremmo collaborare assieme, tu te ne vai? Hai ragione, affidarsi al lavoro degli Auror senza intervenire è fuori discussione, ma se bisogna andare a cercare Ron, bisogna farlo tutti insieme!»

«Ron è là fuori, nelle loro mani, » riprese Hermione mentre una lacrima le rigava delicatamente il volto « e sai anche tu com'è fatto! Sembra forte ma non lo è! Sicuramente si farà prendere dallo sconforto, si sentirà abbandonato, insicuro...»
«C'è una cosa su cui potrei mettere la mano sul fuoco» la interruppe Harry guardandola negli occhi «Ron non rivelerà mai niente. Negli ultimi anni, dopo tutto quello che abbiamo dovuto affrontare è cambiato, è molto più sicuro di sé. Quando combatte per qualcosa lo fa fino in fondo e io so, lo so per certo, che se ci sono in mezzo i suoi amici è disposto a sacrificarsi piuttosto che metterli a rischio. Hermione, non si è ancora perdonato il fatto di averci abbandonato durante la ricerca degli Horcrux e credo che non se lo perdonerà mai. Dopo quello che è successo non commetterebbe mai un altro errore simile »
« Non vi ho mai chiesto nei particolari cosa fosse successo lo scorso anno, » si intromise Ginny curiosa e preoccupata allo stesso tempo « Allora è vero che vi ha abbandonato?»
«Te lo racconteremo un'altra volta. » rispose Harry sapendo che quello non era il momento adatto per rievocare il passato.
«Per favore Hermione… » le sussurrò Harry quasi senza muovere le labbra.

Sapeva che la ragazza avrebbe capito. Sapeva che anche lei si sarebbe sentita responsabile delle scelte e della vita di Ginny. Harry le aveva spiegato che voleva il meglio per lei e Hermione non avrebbe mai permesso che Ginny lasciasse la scuola.

«Hermione, Ginny, io ho bisogno che voi restiate qui ad Hogwarts» tentò di spiegare Harry ad alta voce «Come dicevo prima, non sappiamo nulla su questa Setta. Stiamo combattendo una battaglia completamente folle, e su di loro cosa abbiamo? Niente, assolutamente niente. Anche Kingsley e gli Auror brancolano nel buio. Io ho bisogno di te, anzi di voi. Dovete restare a Hogwarts e raccogliere più indicazioni possibili sui piani e sulle idee della Setta. Saranno utili a me e agli Auror. Nel frattempo io sarò sul campo con loro. Non sarò solo. Il vostro aiuto sarà fondamentale. Il ministero, per quanto organizzato possa essere, non si soffermerà nella ricerca di particolari e notizie che voi invece non tralascerete. Ho bisogno della vostra collaborazione qui a scuola, altrimenti sarà impossibile vincere questa lotta. Potremo tenerci in contatto con lo specchio di Sirius!»
Quando vide le loro espressioni Harry seppe all'istante di aver colto nel segno.
Hermione lo fissò dritto negli occhi. Il suo sguardo rivelava tutto.
Harry la conosceva bene, troppo bene per non sapere che aveva toccato un tasto delicato. La sua migliore amica stava soffrendo, soffrendo come nessun altro in quel momento, sebbene lui stesso stentasse a credere che ci fosse una persona con un dolore più grande di quello che lui covava nel petto. Eppure era così, eppure Hermione, che era sempre stata la più forte, la più intelligente, la più razionale, in quel momento stava sostenendo su di sè un terribile peso che avrebbe straziato un qualsiasi altro essere umano.
Dagli occhi della ragazza Harry capì che aveva compreso ciò che lui le aveva spiegato e che non avrebbe mai avuto il coraggio opporsi alle sue decisioni perché ciò avrebbe comportato una possibilità in meno di conoscere meglio i loro nemici e quindi sconfiggerli, e una possibilità in più che Ginny lasciasse definitivamente gli studi. In entrambi i casi non avrebbero potuto sopportare anche questa ennesima difficoltà.

«E va bene» concluse Hermione alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi a Ginny «Noi resteremo qua e ti informeremo attraverso lo Specchio gemello di Ginny. Ma tu Harry, per favore, stai attento.»

«Lo prometto.»
«Dovrai portare con te tantissime cose … vestiti, pozioni utili, per non parlare dei libri! Hai bisogno di qualcosa in cui mettere tutto quanto!» continuò la ragazza.
Harry, sollevato nel riconoscere il solito pratico tono hermionesco, riflettè un momento e rispose «Ho il mokessino che mi ha regalto Hagrid per i miei diciasette anni. Userò quello, lo vado a prendere subito assieme allo Specchio e ai canguri»

«Per il mokessino dovrai fare un incantesimo di allargamento, sennò non potrà mai contetìnere tutto. I canguri! Ottima idea, saranno utili.»

Proprio in quel momento dal buco nel ritratto entrarono Neville e Luna; lei come sempre avanzava quasi volteggiando con un sorriso stampato sul viso distratto, lui invece zoppicava vistosamente e sembrava a disagio, decisamente sulle spine.
«Harry, noi ti stavamo cercando per un motivo ben preciso. Dobbiamo parlarti.»

Harry annuì. Il suo sesto senso gli fece intuire di cosa si trattava.

«Abbiamo saputo di Ron, tutti ormai sanno di Ron ,» continuò Neville con uno sguardo ben diverso da quello del ragazzino impacciato e pauroso che era stato un tempo «e abbiamo immaginato che tu avessi già un piano.»

Harry deglutì vistosamente. Temeva che Neville venisse di persona per proporsi di aiutarlo. E ora cosa gli avrebbe potuto rispondere?

«Si, insomma Harry,» proseguì il ragazzo con uno sguardo acceso dall'entusiasmo e dalla determinazione, non avendo notato la reazione dell'amico «Vogliamo darti una mano, io e Luna, proprio come ai vecchi tempi.»

Per un momento Harry non rispose. Doveva spiegar loro che sarebbe andato in missione con gli Auror e che questa non era semplicemente una sua scelta. Si trattava di una necessità. Lui stesso sapeva che non avrebbe mai potuto lasciare risolvere la situazione ad altre persone. Si trattava del suo migliore amico, non sarebbe rimasto con le mani in mano e Kingsley era d'accordo con la sua proposta di partecipare alle ricerche.
«Oh Harry,» intervenne Luna, senza dargli il tempo di replicare, con sguardo perso e un grosso sorriso immotivato sul viso «sapevo che ci sarebbe stata qualche nuova missione. Per questo ho passato gli ultimi due mesi a studiare le proprietà della saliva degli gnomi, sono certa che ci saranno utili ora che torniamo in campo, noi vecchi compagni dell'E.S.»
«Ehm... Grazie davvero Luna... Solo che io...»
«Oh insomma Harry!» si intromise spazientita Ginny «Diglielo! Dì loro quello che devi fare!»
Harry raccolse il coraggio e, a dispetto di tutto il dispiacere che sapeva di provocare nei due amici, disse «Non c'è nessuna missione nostra. Andrò alla ricerca di Ron e della Setta, questo è vero, ma lo farò con gli Auror. E sarò io soltanto ad andare con loro, Hermione e Ginny rimangono qui e voi anche. Questo è tutto.»
L'entusiasmo di Neville sfumò di colpo. «Da solo con gli Auror?»
«Si Neville. Da solo.» ripeté Harry.
«Vuol dire che non possiamo venire con te?» insistette l'altro «Che vuoi fare tutto senza di noi?»
«Non è che voglio fare tutto senza di voi... Solo che... Dovete capire, io ho fatto la prova Auror... So cosa mi aspetta...»
«Credo che Harry voglia dire che non possiamo andare con lui» commentò Luna con tono disinvolto «perché noi costituiremmo un ostacolo, ma credo anche che sia troppo gentile per dircelo francamente.»
Ancora una volta la schiettezza della ragazza dai capelli dorati mise tutti a disagio.
«No, no davvero! Non sareste un ostacolo! Soltanto che potreste essere più utili qui ad Hogwarts, non possiamo perdere tutti un altro anno di scuola, è l'ultimo anno! Lo farò solo io. Ron è il mio migliore amico, ha rischiato la vita per me ed ora è giunto il momento che io faccia altrettanto per lui.»
Neville lo fissò per un istante interminabile negli occhi. Harry non sapeva come avrebbe reagito. Avrebbe potuto urlargli qualcosa addosso, probabilmente l'avrebbe fatto. Gli avrebbe detto che non era giusto che lui li mettesse da parte, che li escludesse dopo tutto quello che avevano fatto in quegli ultimi anni.
Ma Neville non disse niente di tutto ciò.
«Se Harry crede che sia giusto così, accetterò a sua decisione.»
«Grazie Neville, so di potermi fidare di te se ti chiedo di vegliare su Ginny e Hermione.»
«Puoi contarci, amico!»
Poi Harry si rivolse a Luna «Ho pensato che tuo padre potrebbe sapere qualcosa sulla Setta, lui è sempre molto attento a tutte le manifestazioni della natura e quindi ti chiederei di informarti»
La ragazza bionda lo guardò con aria trasognata «Mio padre è sempre felice di poterti aiutare Harry, glielo chiederò prima possibile.»
«Adesso scusate, amici, ma devo prepararmi. Kingsley mi aspetta.»
«Ti accompagno Harry» disse Ginny cogliendo l'implicito invito di Harry che desiderava parlarle in privato.

Lasciandosi alle spalle la Sala Comune, salirono le scale del dormitorio maschile.


Arrivato al dormitorio, Harry spinse la porta e si fermò sulla soglia. Era di nuovo pronto a partire, a lasciare Hogwarts, proprio come era accaduto un anno prima. Avrebbe dovuto abbandonare un'altra volta ancora l'unico luogo che aveva sempre significato qualcosa per lui. La sua casa.
Voltò lo sguardo verso il letto di Ron. Era tutto come sempre, sembrava persino che da un momento all'altro il suo migliore amico potesse spuntare alle sue spalle e, dopo essersi buttato sul letto, cominciare a russare sonoramente ancor prima di aver detto "Buonanotte!".
Invece non era così, era stato portato via da qualcuno che voleva solo imporsi sull'umanità, esercitando la propria magia come un potere... sempre la stessa storia, possibile che non ci fosse mai un po' di tranquillità?

«Sei proprio sicuro di quello che stai facendo?» per quanto Ginny fosse forte dalla sua voce traspariva una forte preoccupazione.

«Sicurissimo. Non c'è altro modo.»

Aprì il baule e trovò subito il mokessino, incastrato in un angolo del baule e cominciò a riempirlo con tutto ciò che sarebbe potuto rivelarsi utile durante l'imminente viaggio.

Tra gli ultimi oggetti, in modo che rimanessero in superficie e quindi facilmente afferrabili nel disordine interno, mise il canguro e lo specchietto.
«Ecco lo specchio. Hai ancora il tuo, vero Ginny?»

«Ehm, proprio di questo volevo parlarti: non trovo più lo specchio, però non l'ho perso, ne sono sicura. Io non perdo mai i regali, specialmente se me li fai tu. È proprio sparito da dove l'avevo lasciato. Ho cercato ovunque ma non lo trovo proprio. Non puoi partire, Harry senza lo specchio non puoi andare»
«Ginny ne abbiamo già parlato» insistette Harry con tono inflessibile ma dolce allo stesso tempo «Devo andare, non c'è alternativa. Se non hai più lo specchio troveremo un'altro modo per comunicare finché non lo ritroverai»
Ginny, che probabilmente aveva sperato in una reazione diversa, esitò un attimo prima di parlare e poi, per evitare di affrontare l'ennesima discussione sul viaggio, disse «Pensavo che potremmo controllare nel tuo e vedere cosa appare, magari capiamo dove è finito … »
Harry tirò fuori il suo specchio gemello e cominciò a scrutare attentamente al suo interno.
Buio totale. Nessun rumore, nè voce.
«Non capisco proprio dove possa essere finito...» riprese Ginny «Lo porto sempre con me! Anche a lezione! Solo quando gioco a quidditch, per paura di romperlo, lo lascio nel dormitorio sotto il cuscino del mio letto.»
«Forse ti è scivolato da qualche parte o e incastrato in fondo alla tua borsa.» tentò di rassicurarla Harry avvicinandosi a lei e prendendole una mano tra le sue « Vedrai, lo troveremo. Porterò sempre in tasca il mio, così ogni tanto darò un'occhiata dentro. Se saremo fortunati lo scopriremo presto.»
La ragazza abbassò lo sguardo sulle loro mani.
«Harry» disse poi con un filo di voce «Vorrei tanto venire con te, è mio fratello. Ho già perso Fred... ora Ron è in pericolo... e poi ci sei tu... Hai già rischiato tante volte la vita in questi anni... io non posso neanche pensare che...»
«Non pensarlo.» la interruppe Harry «Non pensarlo e basta Non pensare che andrà male, non pensare che non tornerò. Pensa solo quando tutto questo finirà, quando potremo stare assieme. Pensa alle nostre passeggiate nel parco, al nostro albero, quello sotto il quale ci sediamo sempre. Pensa a noi e pensa che Ron sarà presto a casa sano e salvo.»
Lei sollevò lo sguardo con un'espressione che fece ritorcere lo stomaco ad Harry. Come poteva farle questo? Con coraggio la abbandonava dopo tutta la forza che lei aveva dimostrato durante l'anno appena trascorso?

Harry si avvicinò al suo viso per baciarla ma lei si scostò allontanando la testa.

«Harry Potter!» esclamò con un mezzo sorriso e una luce negli occhi, cogliendo di sorpresa il ragazzo «Ti rendi conto che è la terza volta che mi abbandoni? Vedi di tornare tutto intero anche stavolta!» poi lo strinse a sè e lo baciò appassionatamente.
Senza aggiungere altro tornarono in Sala Comune.
Quando tornarono nella Sala Comune trovarono Hermione che camminava a grandi passi avanti e indietro davanti al caminetto, tenendo tra le mani il suo canguro.

«Libri, mokessino, specchio, canguri… Libri, mokessino, specchio, canguri … »

Stava continuamente ripetendo queste quattro parole come per non dimenticarle. Quando notò la loro presenza si bloccò e disse «Avete tutto? Controlliamo che i canguri funzionino bene.»

Prese un canguro e mise nella sua sacca un foglietto. Pochi istanti dopo Ginny estrasse lo stesso pezzetto di carta dal marsupio dell'altro piccolo animale.
«Api frizzole alla menta piperita??» domandò Harry osservando ciò che c'era scritto sul messaggio appena ricevuto.

«Oh, è la prima cosa che mi è venuta in mente...»

«Bene» disse Hermione con lo sguardo che assumeva solo prima di un'interrogazione «Non è necessario provare gli Specchi, sappiamo già che funzionano»

«Veramente no» la interruppe Harry «Ginny ha perso il suo, perciò per il momento ne faremo a meno»

«Perso?!»

«Non l'ho perso!» replicò Ginny irritata «Ho detto che è scomparso! È ben diverso!»

Harry non poté trattenere un sorriso anche questa volta.

«Va bene, ne faremo a meno per il momento» concluse Hermione con tono di autoconvinzione «ma sarebbe sicuramente più comodo usare quello per comunicare.»
Ginny fece segno di si con la testa e si appoggiò con la schiena a una delle poltrone.
«Hai preso tutto Harry?» domandò Hermione mentre gli restituiva lo specchio «Sei completamente e assolutamente certo di aver preso tutto?»
«Si, adesso devo proprio correre da Kingsley. Sono in ritardo!»

mah... òl'avevo già letto e le mie perplessità sono le stesse che ti scrissi nella mail.

Il Mokessino nasconde le cose, ma non è immenso come la borsetta di perline, quindi andrebbe fatto comunque un incantesimo estensivo eccetera.
C'è troppo dialogo, credo che la questione si potrebbe risolvere con molte meno parole di così.
La proposta di Neville e Luna mi pare abbastanza inutile e fuori luogo. Io non la metterei.

Le ragioni che Harry da loro per partire da solo sono le stesse che pensavo io, per cui limando di qua e di là direi che va bene!

kinderangie ha scritto:

Dalle finestre provenivano le grida scherzose e le allegre risate dei loro compagni. I pochi ragazzi che ancora non erano partiti per le vacanze di Natale giocavano con la neve che era scesa copiosamente quella notte, stendendo un manto vellutato e candido su tutto il circondario.

Uhm... va bene che sono giovani e forti, però è stato rapito uno studente...! Solitamente, a Hogwarts in casi come questo si tende a non frequentare i luoghi che sono stati teatro della faccenda (ergo, nessuno vorrà mettere piede nel parco), a camminare a ranghi serrati per il corridoio (borbottando congetture e ipotesi) e a farsi domande sull'avvenire... persino sul futuro della scuola! E' vero che i tempi oscuri sono passati, ma un rapimento, sotto gli occhi di tutto il personale docente... E'un buon movente perchè i genitori spingano i ragazzi a tornare a casa al più presto, altro che rimanere beati a giocare con la neve! E poi, pensandoci bene, il Consiglio potrebbe paventare addirittura la chiusura...

kinderangie ha scritto:

o perlomeno potevamo basaci sull'ossessione di Voldemort per gli oggetti legati ai fondatori di Hogwarts e per i doni della morte»

Errorino concettuale: Voldemort non sapeva assolutamente nulla dei Doni della Morte (era interessato solo alla Bacchetta, ma in quanto oggetto estremamente potente e non in quanto parte di una triade).

Per il resto: L'ho trovato scorrevole e interessante. Concordo con Lady sull'inserimento di Neville e Luna... è un po' forzato! E poi... basta farli comparire sempre assieme come fossero una coppietta felice (maledettissimi film che ci hanno messo in testa quest'idea! )...
Rimuginandoci sopra... bè: le ragioni che dà Harry sono effettivamente le uniche plausibili... Ma quando se le fa le osse il ragazzo? (lo so, sono ripetitiva!).

PS: Angie... nel finale devi aver fatto confusione con il copia e incolla... dal primo "Libri, mokessino, specchio, canguri… Libri, mokessino, specchio, canguri" le frasi si ripetono!

Grazie Anny per avermi fatto notare che avevo fatto casino con il copia incolla.... dovrei aver sistemato.

Si, Lady, l'avevi letto in parte a casa mia... le perplessità sono le stesse, so che i dialoghi ì sono un po' prolissi, ma se dovesse piacere ci possiamo sempre latìvorare di "taglia taglia" in bozza!!!

Luna e Neville li ho messi insieme non perchè li vedo come una coppietta (mi ha anche dato fastidio che in hp7 2' parte abbiano fatto dire a Neville quella frase!) ma perchè di tutti quelli dell'ES mi pare che siano gli unici che potrebbero ancora voler partecipare all'azione e poi...insomma hanno dato un grande contributo nella battaglia di Hogwarts mentre noi li abbiamo pressochè dimenticati!

La frase su Voldemort va un po' rivista, ma era per far capire che in passato si basavano su cose che potevano trovare...ora brancolano nel buio.

Il fatto che lui dice queste cose è legato al precedente testo in cui Kingsley diceva che doveva andare in missione con gli Auror, ma non dic che lo farà davvero.
Questa è solo la scusa plausibile per convincere Hermione e Ginny a non seguirlo....poi potrebbe benissimo andare via da solo!

Non mi scende proprio una scena del genere... che devo fa

Continuo a preferire "C'est la vie"
Harry ne parla con Hermione, in un certo modo... con Ginny non c'è bisogno di troppe parole o sceneggiate. Se ci avete fatto caso... nella versione rivista di "Giù per il tubo" c'è una frase

Citazione :

Hyde lo precedeva, era già al buco del ritratto quando a Harry, passando davanti alle scale del dormitorio femminile, sembrò di scorgere un’ ombra. Si fermò, imponendosi con tutte le forze di non volgere lo sguardo in quella direzione. Chiuse un attimo gli occhi.
Strinse il falso galeone che ormai portava sempre in tasca, quasi per abitudine.
«Cosa fai?» chiese Hyde dubbioso.
«Arrivo»
Lo seguì attraverso il ritratto, lasciando nella Sala Comune un pezzo di se stesso.

Beh, per me basta questo.

Comunque mi sa che tra tutte 'ste proposte non ne usciremo mai Che si fa?

Oh mamma! Hai pubblicato senza che io lo rileggessi?! Aiuto, mi da una certa insicurezza sul testo questo fatto!!! (ma è colpa mia che non ho fatto in tempo a rileggerlo domenica prima di partire!)

Cooomunque, questo testo è stato fatto un po' di tempo fa.. nel frattempo mi sono schiarita le idee (che possono tranquillamente essere applicate anche a questo testo) e ho sviluppato un'immagine precisa della partenza di Harry: improvvisa, dopo il processo, senza auror.

Non sto qui a descrivere i dettagli, ho detto tutto alla riunione per 21

Uff mi scuso per il testo, magari avrei potuto dargli ancora una sistematina (Si Angie, sono troppo perfezionista a volte XD)

Spero che vi sia piaciuto Se le nostre intenzioni per sviluppare la trama vanno a buon fine e vengono accettate direi che questo testo in qualche modo può essere sfruttato (anche con qualche piccola modifica )

mi piace ma ci sn alcune cose che nn tornano che ti han già fatto notare.
L'unica cosa è che luna nn potrebbe entrare nella sala comune dei grifondoro... Harry entra nelle altre sale sl x estreme emergenze cm la ricerca del diadema o estorcere info da draco .

daniel_mhanxos ha scritto:

L'unica cosa è che luna nn potrebbe entrare nella sala comune dei grifondoro...

Se viene "ospitata" non credo ci siano problemi, poi c'è da considerare che il rapporto tra Luna e gli altri e molto molto forte dopo tutte le lotte combattute. Non credo comporti una difficoltà farla entrare in sala comune soprattutto se è vuota durante le vacanze.
Comunque l'inserimento di Luna e Neville è da decidere in base al tipo di partenza per la quale alla fine si opterà secondo me...

Non male in effetti, le nuove proposte che si fanno via via avanti dopo la riunione sono parecchio interessanti, devo dire. Effettivamente quando l'avevo letto la prima volta, prima del commento di Anny, non sapevo come commentarlo. Guardato così, è tutta un'altra storia!