So che l’incontro di
Harry e il ritratto di Piton è stato già scritto ma io non riesco a legger i dialoghi di quel testo, quindi ho provato a scriverne uno io…è il primo testo che scrivo quindi…bo vedete voi…
Harry arrivò di corsa davanti alla porta dell’ufficio della preside, e appena prima di bussare si fermò. Ad un tratto mille pensieri gli affollarono la testa. Tra qualche secondo sarebbe entrato in quell’ufficio che conosceva bene, si stava anche abituando alla visione del ritratto di Silente; ma adesso ci sarebbe stato qualcosa di diverso, un ritratto in più, il ritratto del preside dell’anno precedente, il ritratto della persona che forse aveva odiato più di chiunque altro nella sua vita, tra poco sarebbe stato davanti a lui.
Cosa avrebbe detto? L’ultima immagine di severus Piton era li davanti ai suoi occhi: il viso arcigno ricoperto di sangue, quelle ultime parole “guar-da-mi”.
Harry fece un respiro profondo e aprì la porta. I suoi occhi volarono involontariamente all’immagine di Silente che gli sorrise e gli strizzò l’occhiolino. E poi guardò al ritratto accanto, si soffermò sull’immagine del mago alto, vestito con un mantello nero, il naso adunco, i capelli corvini unticci e quegli occhi neri che conferivano quello sguardo arcigno che per così tante volte aveva odiato. Adesso invece, per la prima volta, guardando quello sguardo non riuscì a provare odio, esattamente non sapeva cosa provava.
<emh …professore…io…emh> iniziò incerto. Severus Piton che lo stava fissando lo interruppe < Potter la celebrità ti ha fatto perdere la capacità di formulare frasi di senso compiuto?!>. ecco, ora si ricordò perché lo aveva detestato così intensamente per tutti quegli anni. <no. professore io volevo solo …ringraziarla…per quello che ha fatto in questi anni…io…bè non abbiamo proprio avuto un…diciamo…rapporto idilliaco, ma ci tenevo veramente a farle sapere quanto ho apprezzato e apprezzo tutto quello che, sfortunatamente troppo tardi, ho scoperto che lei ha fatto >. L’ultima parte la disse tutta d’un fiato perché effettivamente non era facile ringraziare Piton, ma era troppo tempo che sentiva il bisogno di pronunciare quella parole. Piton non rispose, si limitò a fissarlo, ma a
Harry parve che il suo volto si fosse vagamente, e fulmineamente, contratto in un accenno di sorriso. Questo lo incoraggiò a dire quello che non avrebbe mai pensato potesse uscire dalla sua bocca. < Io non ho conosciuto direttamente mia madre, ma da quello che ho potuto conoscere di lei, penso che sarebbe stata grata e orgogliosa del suo buon amico > . forse aveva azzardato troppo, ma le sue parole generarono una reazione che
Harry non si sarebbe mai potuto aspettare: il ritratto di Piton stette qualche secondo a fissarlo ancora, poi delle lacrime scesero dai suoi occhi neri.
<una sorta di chiarimento…non ci avrei mai sperato>. A parlare era stato il commosso ritratto di Silente.