dubbi e sospetti

Idea veloce e non molto curata per un inizio diverso del capitolo 20....
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Quella notte Harry si rigirò molte volte nel letto. Ogni volta che prendeva sonno incubi spaventosi con urla strazianti e ombre scure, che si avvicinavano togliendogli il respiro, lo facevano risvegliare all'improvviso madido di sudore e con il cuore che batteva all'impazzata.
La sera prima avevano parlato dopo cena della visione e anche di quello che Fiorenzo gli aveva detto di Uglick. Non riusciva a credere che il centauro fosse così convinto che il vecchio professore fosse una brava persona. Con Ginny si era comportato in modo veramente molto crudele e ogni volta in cui si era imbattuto in lui non lo aveva mai agevolato, anzi...
Il russare ritmico e fastidioso di Ron e Neville gli impediva di seguire il filo dei suoi pensieri e stava diventando insofferente. Nonostante fosse piena notte decise di alzarsi e di scendere in Sala Comune.
Il fuoco era logicamente spento e faceva molto freddo, si strinse nel mantello e mise alcuni ciocchi di legna nel caminetto, poi accese una fiamma sotto agli arbusti più piccoli.
Si sedette sulla poltrona più vicina per poter usufruire del leggero calore e si mise a pensare a tutto quello che era accaduto in quei pochi mesi dopo che aveva sconfitto Voldemort. I nuovi nemici, la Bacchetta di Sambuco, la Pietra della Resurrezione che aveva smarrito nella Foresta, Snitch... un fruscio lo mise in allarme. Chi era alzato a quell'ora come lui? Si mise in ascolto maledicendo gli scoppiettii che ogni tanto faceva il legno aggredito dal fuoco. Sembrava un raspare lontano, si guardò intorno ma non vedeva niente continuava a tenere i sensi in allerta e la bacchetta sfoderata in mano.
«Psss...psss...» proveniva dal fuoco; Harry si avvicinò: si sentiva bisbigliare. Sembrava che altre persone stessero parlando tra loro e lui fosse riuscito a intrufolarsi. Purtroppo non riusciva a capire niente ma si chiese chi poteva parlare a quell'ora di notte. Sicuramente qualcuno che non voleva farsi scoprire.
Si precipitò alla finestra e guardò fuori se per caso vedeva il chiarore in qualche finestra, ma erano tutte buie. Tornò sconsolato al caminetto e si sedette più vicino possibile alle fiamme.
«... Harry...» gli sembrò di sentire il suo nome, «... cancello...» un'altra parola, ma senza conoscere le altre cosa poteva capire?
Si mise in ascolto più attentamente: una delle voci si stava alterando e aveva alzato il suo tono. «Basta scuse! Devi farci entrare!» riuscì ad udire nitidamente «Shhhh!» si sentì e dopo le voci tornarono ad essere incomprensibili.
Chi poteva avvertire? Era davvero sicuro di quello che aveva sentito? O si era appisolato e aveva solo sognato la frase udita? Era il caso di andare in giro per il Castello sperando di incontrare chi stava parlando? La mappa del malandrino gli avrebbe fatto davvero molto comodo in quel frangente. Si alzò dal caminetto e si sentì stanco... troppe cose gli cadevano addosso e lui cominciava ad essere stanco, davvero molto molto stanco di essere sempre coinvolto in tutto quello che accadeva.
«Potter! » una voce conosciuta lo fece trasalire, si fermò senza voltarsi e aspettò.
Sentì i suoi passi scendere le scale del Dormitorio e quando fu vicino sentì il suo respiro affannato.
«Come mai vaghi solo nel castello nel cuore della notte?» gli chiese nel suo accento strano; Harry si voltò e lo guardò negli occhi «E tu dove pensavi di andare a quest'ora?»
«Non ha importanza. Non più...» rispose guardando le fiamme che ancora scoppiettavano allegre.
«Cosa mi nascondi Hyde?» gli chiese a bruciapelo.
Il ragazzo biondo si voltò e tornò verso il Dormitorio «Non uscire dalla Sala Comune. E' un consiglio, Potter!»
Harry lo seguì e lo fermò «Se non vuoi che esca devi spiegarti meglio.»
«Ci sono cose che non posso rivelarti. Sta a te decidere se ti fidi o meno di me.»
«Fidarmi di te? Cosa hai mai fatto o detto per pensare che possa fidarmi di te?»
«Che succede, Harry?» la voce di Ron arrivò dall'alto.
Hyde ne approfittò per chiudersi in bagno mentre il ragazzo dai capelli rossi sconvolti scese le scale sbadigliando sonoramente.
«Ron, torna a dormire.»
«Harry che ci fai qui? Perchè litigavi con Hyde? Non che sia una cosa così difficile...»
«Vorrei saperlo anche io» rispose Harry mettendo un braccio sulla spalla dell'amico e conducendolo verso il dormitorio.
Le parole di Hyde non gli erano piaciute affatto e poi c'era la frase sentita nel fuoco. Ma era reale? Inoltre Hyde sembrava che avesse appena fatto una corsa, ma fino a poco prima dormiva.
Harry si distese sul letto ma non aveva sonno, doveva pensare; Ron riprese a russare appena la sua testa toccò il cuscino, Hyde non salì più in camera.
Appena un po' di chiarore si irradiò dalla finestra Harry si vestì. Il letto di Hyde era vuoto e freddo, scese le scale, in bagno non c'era. Dov'era finito? Non lo aveva sentito uscire dalla Sala Comune.
Si guardò intorno, il fuoco si era spento nuovamente, ancora gli elfi non erano passati a riaccenderlo, ma stavolta non si sarebbe lasciato fermare.Uscì dal ritratto e cominciò a scendere le scale; sentì Pix che canticchiava nel corridoio al quarto piano, ma si stava allontanando e quindi proseguì. Il buio nei corridoi del Castello era mitigato solo parzialmente dalla luce delle poche fiaccole accese sui muri e da alcune decorazioni natalizie con candele ed agrifoglio.
Un gruppo di Elfi stava pulendo un tappeto al secondo piano mentre un altro gruppo più numeroso stava apparecchiando la Sala Grande in vista della colazione.
Due grandi alberi addobbati si trovavano ai lati della scalinata e molti altri erano in Sala grande: le loro decorazioni brillavano riflettendo la luce delle fiaccole che via via venivano accese.
Non c'era nessuno in giro e Harry si sedette su uno degli ultimi gradini della scalinata principale; si prese la testa tra le mani e cercò di mettere ordine in tutte le cose che erano accadute finora. Era l'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale. Ne aveva proprio bisogno era troppo stanco e preoccupato; il relax lo avrebbe aiutato a riorganizzare meglio i suoi pensieri.
Qualcuno stava salendo dai sotterranei, si spostò dietro un albero in modo da vedere senza essere visto. Hyde si guardò intorno circospetto e poi salì le scale.
Cosa era andato a fare nei sotterranei? Cercava forse qualcosa nella stanza di Uglick? Cosa voleva impedirgli di fare prima? troppe domande gli affollavano la mente e si sentiva soffocare. Voci ai piani superiori: il Castello si stava svegliando per un nuovo giorno di lezioni.
Si diresse in Sala Grande e si mise a fare colazione mentre sempre più ragazzi e ragazze si sedevano ai lunghi tavoli. Hermione e Ginny arrivarono poco dopo, Harry fece loro un piccolo cenno con la testa e si concentrò sul biscotto che galleggiava nel latte. La sua ragazza gli si avvicinò e gli dette un bacio sulla guancia «Stai bene Harry?» chiese assumendo un'espressione preoccupata.
«Insomma. Non ho dormito bene. Ho la testa così piena di pensieri che mi si stanno ingarbugliando sempre di più e stanotte poi sono successe cose così strane che mi sto chiedendo se non le ho solo sognate.»
«Hai solo bisogno di riposo e di tranquillità, per fortuna oggi è l'ultimo giorno di lezione, domani andiamo alla Tana ed io e la mamma ti coccolereremo.» rispose lei passandogli un braccio intorno alla vita.
Harry le lanciò uno sguardo riconoscente e si alzò per andare a prendere i libri per le lezioni di quel giorno; «Che è successo stanotte?» gli chiese Hermione scrutandolo bene.
Il ragazzo non fece nemmeno in tempo ad aprire bocca che Ron piombò sulla sua ragazza abbracciandola e stampandole un bacio sulla bocca. Lei lo allontanò malamente e lui si accasciò sulla panca vicino a lei.
Harry ne approfittò per allontanarsi; doveva trovare Hyde e chiarire quello che era accaduto durante la notte. Non era seduto a fare colazione e non era nemmeno nel Dormitorio.
Quel giorno le lezioni furono davvero molto pesanti da sopportare e Harry cercò di sistemarsi sempre in fondo all'aula così da potersi perdere nei suoi pensieri senza dare troppo nell'occhio.
Ginny e Hermione lo cercavano con lo sguardo e tra le lezioni cercavano di avvicinarglisi per fargli qualche domanda, ma lui le evitava accuratamente.
Hyde non si presentò a nessuna lezione, ma gli altri americani c'erano. Harry provò a chiedere a Bill Trosby, ma nemmeno lui sapeva dirgli dove fosse finito, l'unica cosa che gli assicurò fu che non aveva lasciato la scuola.
Ogni volta che finiva una lezione Ron doveva dare una gomitata all'amico e trascinarlo nell'aula successiva.
«Mi spieghi perchè stanotte eri alzato? E perchè litigavi con Hyde?» si provò a chiedergli mentre il professor Vitius mostrava loro un incantesimo nuovo di trasfigurazione, ma Harry scosse la testa e gli fece cenno che ne avrebbero parlato in seguito.
Era quasi l'ora di pranzo Harry si sentiva male, aveva la nausea, gli si chiudevano gli occhi e appena la lezione finì si diresse di corsa nel dormitorio. Ginny provò a chiamarlo ma lui la ignorò.
I bagagli di Hyde erano pronti sul suo letto ma di lui nemmeno l'ombra. Si distese sul letto e in un attimo si addormentò. Fu svegliato con molta difficoltà da Ron, non capiva dove fosse, non era abituato a dormire di pomeriggio e quindi era un po' stordito; aveva anche fame. Fuori il sole stava cominciando la sua discesa e Ron lo spronava a cambiarsi per andare in Sala Grande ad assistere al discorso di Natale: la Preside si era raccomandata che ci andassero tutti.
Si capiva che Ron avrebbe voluto chiedergli qualcosa perchè gli girava intorno come un leone intorno alla sua preda, ma non si decideva. Quando Harry fu pronto scesero velocemente giù per le scale.
«Dobbiamo passare in Biblioteca a chiamare Hermione e Ginny che hanno approfittato per fare il tema che ci ha assegnato Lumacorno...speriamo che poi ci facciano copiare!» strizzò l'occhio a Harry ma girato l’angolo andarono quasi a sbattere su Neville.
«Ciao, Neville!» salutò Ron, acciuffandolo per la tunica.

ciao, sono Miranda, sono nuova ed è la prima volta che faccio un commento ad un testo, perciò mi scuserai degli eventuali errori, non sono consapevoli. Tre cose: 1)- Gli elfi non apparecchiano, inviano con la magia ogni cosa, piatti, cibo e quant'altro serva per i pasti; 2)-Ti pare possibile che Harry segua il consiglio di Hyde, riguardo il lasciare la sala comune?. Per come lo conosciamo non credo proprio, sarebbe stato anzi un invito a fare il contrario, di più, lo avrebbe seguito o almeno ci avrebbe provato, 3)- Mi pare inverosimile che nesssuno degli amici cerchi Harry fino all'ora di cena, considerato che non è neppure andato a pranzo. Per il resto, il testo è ben scritto e da agio ad eventuali buoni sviluppi.

WOW! Queste nuove leve sono mooolto promettenti! Quoto Miranda per i primi due punti, e inoltre ho trovato molte altre piccole imprecisioni che per ora non mi azzecca di scriverti, comunque si vede che l'hai scritto di fretta, non è proprio nel tuo stile
Ad esempio: perchè nelle cose successe durante l'anno cita la Pietra della Resurrezione? Ad ora non è una cosa che abbiamo tirato fuori, non c'entra! Fa parte del passato!

Non so Angie, l'idea mi piace anche, però trovo che il contorno sia un pò troppo prolisso, per l'uso che ne dovremmo fare.
In ogni caso, si potrebbe benissimo sostituire al mio, ed in questo caso potremmo lasciare il pezzo di Ludo come sta.
Idea da valutare... però, sfrondando soprattutto la parte successiva, durante le lezioni, che mi sembra un pò arzigogolata.

Sentiamo che dicono gli altri!

diciamo più o meno sì... apparte il fatto che la scena si svolge "di notte" come viene ripetuto nei dialoghi...
da tenere in considerazione!

Hai ragione Lady... si tratta di un testo idea, non l'ho curato così tanto ed infatti il contorno è da sistemare.
Più che altro volevo proporre un'idea che avevo in mente per riproporre l'argomento "Spia", riacutizzare la tensione con Hyde...che poi viene in parte "risolta" con un alleato inaspettato e volevo staccare un po' l'attacco dalla visione...rimanendo comunque entro poco più delle 24 ore.
Insomma volevo che accadesse qualcosa di più tra visione e attacco...inserendo qualche altro elemento che potesse distrarre il lettore.
Lo so che l'ho scritto in pochi minuti ed è prolisso o anche sicuramente scadente, ma mi fa piacere che comunque abbiate apprezzato almeno l'idea.

Grazie Miranda per il commento... ti volevo solo rispondere che l'idea degli elfi che apparecchiano non significa che loro vanno in giro con pile di piatti che mettono ad uno ad uno sui tavoli...ma, come gli elfi sistemano i dormitori andandoci e usando la magia, così faranno anche con i tavoli. Ci gireranno intorno facendo apparire le varie cose.
E' una cosa che zia Row non ci ha mai fatto vedere, ma di notte chissà che fanno...
Comunque era una cosa solo per riempire.
Per il secondo punto se leggi bene, Harry chiede spiegazioni a Hyde e poi non esce solo perchè Ron è sceso e sennò avrebbe dovuto spiegare tutto.

Per il discorso Pietra della resurrezione...l'ho accennata solo perchè era un probabile oggetto da usare nel processo, ma non è necessario metterla.
Insomma cercavo solo di inserire elementi, dubbi e sospetti su cui lavorare.

Si svolge di notte perchè volevo acuire il discorso spia... mentre la parte del giorno (lezioni e pranzo saltato) erano solo per riempire...in modo da riattaccarmi al testo di Ludo che si svolge sicuramente nel pomeriggio (Neville dice che devono andare alla serra alle 17)