Il proclama di Azucena (by Eddy)

Questo testo è stato scritto da Eddy (noto per i più come "l'amico di Elfo") e riteniamo che possa tornarci utile per il prossimo capitolo. Visto però che la riunione è fissata per domani e fin'ora solo coloro che hanno Gmail avevano avuto modo di leggerlo, abbiamo deciso di postarlo sul forum per far sì che tutti, nessuno escluso, possano arrivare alla riunione di domani con un quadro completo dei testi a nostra disposizione.
By Mod

Harry e Ron erano seduti nella sala comune per la prima colazione, ma, mentre Ron si accingeva a ghermire quanto di più succulento ed appetitoso gli si presentasse “a portata di bacchetta”, Harry era distratto, quasi inappetente, perso come era nei suoi pensieri: le responsabilità che, inevitabilmente gli erano piovute addosso con gli ultimi avvenimenti, lo avevano idubbiamente stressato.
La necessità di porre al sicuro bacchetta di sambuco e di completare il suo apprendistato tra gli Auror erano in cima ai suoi pensieri e rischiavano di far passare in secondo piano anche il rapporto con Ginny.
Accidenti!, la cosa non dipendeva di certo da lui, ma perché doveva continuare a mettere in pericolo le persone a cui maggiormente teneva?
E quei misteriosi maghi, come mai non lo attaccavano direttamente?
Sicuramente era per costringerlo ad utilizzare la Bacchetta di Sambuco in duello, nel tentativo di proteggere, se non sè stesso, almeno le persone a cui maggiormente teneva o, magari, a consegnarla spontaneamente.
Ma, se le cose stavano così, era fondamentale trovare un nascondiglio più che sicuro per la bacchetta, in maniera tale da impedire che potesse finire in potere di quei misteriosi Maghi Oscuri, nel caso lui fosse morto in combattimento
«Finalmente vi ho trovati, ! Presto, finite di mangiare e correte subito con me!».
Hermione entrò trafelata nella sala comune, interrompendo bruscamente i pensieri di Harry e la colazione di Ron, che rischiò di affogarsi, ingoiando, praticamente, intera, una porzione abbondante di uova e pancetta!.
«..he cofa è ..uccesso di cofì grafe, H..mione?» chiese Ron, tra un colpo di tosse e l’altro.
«Già, cosa è successo ancora, per farti agitare così?» chiese a sua volta Harry, tornato bruscamente alla realtà
«Dovete venire subito con me dalla Professoressa MC Grannit!» rispose Hermione in tono perentorio.
«Perchè, che cosa abbiamo fatto di male?» Ripose Ron, squadrando Hermione con aria perplessa.
«Non sono qui nelle mie funzioni di Capo-Scuola,» replicò sorridendo Hermione. «anche se, effettivamente, conoscendovi, qualcosa potrei effettivamente trovare..»
«Ci sono, forse novità sulla misteriosa Setta di Maghi Oscuri.. o sul Professor Ugclick?» Chise Harry con apprensione.
«In un certo senso, si:» rispose Hermione «o, almeno potrebbe essere !».
«Non puoi essere proprio più precisa?» Chiese Ron, mentre inforchettava l’ultimo pezzo di uova e pancetta dal suo piatto.
«Se volete maggiori particolari, non dovete fare altro che seguirmi nell’Uffio della Signora Preside!» Rispose bruscamente Hermione. «Mi avete già fatto perdere troppo tempo!» Così dicendo, cominciò ad avviarsi velocemente verso il cunicolo che conduceva all’uscita della Sala.
«Forse mi ripeterò,» commentò Ron con aria rassegnata «ma odio quando fa così!» dopodiché lui ed Harry si apprestarono a seguirla verso l’ ufficio della Preside.
Superato il Gargoyle di pietra, i tre ragazzi si avvicinarono alla porta della stanza del preside, che, subito si aprì.
«Mi perdoni, signor Potter, se, questa volta l’ho privata del piacere di origliare,» commentò la Professoressa McGrannit con un velo di ironia nella voce «ma non vorrei farvi perdere troppe lezioni!».
«Oh, non si preoccupi per noi!» replicò Ron, , rimediandosi un’occhiataccia dalla Professoressa McGrannit e da Hermione.
«Ehm, quello che volevo dire è, che se la cosa può aiutarci a risolvere i nostri attuali problemi... forse vale la pena di perderci un po’ di tempo!».
«Non abbia timore, sig. Weasley,» rispose, con gelida flemma la professoressa Mc Grannit
«Ho operato su questa stanza un incantesimo di contrazione temporale che ci consentirà di procedere con le nostre ricerche, senza farvi perdere troppe ore di lezione.»
«Oh, ma è fantastico!» Replicò Ron , tentndo di simulare un entusiasmo che non provava.
«Be, se riesce a contenere il suo entusiasmo, signor Weasley, spiegherò brevemente cosa è accaduto»
Riprese ironicamente la Professoressa McGrannit, cominciando a racconatre: «Ieri sera mi ero attardata nel mio ufficio, ripensando agli ultimi avvenimenti e mi è venuto spontaneo rivolgermi al ritratto del mio compianto predecessore, il Professor Albus Silente».
Il ritratto di Silente fece un breve cenno di saluto che tutti ricambiarono con un velo di commozione negli occhi.
«Il Professor Silente mi ha indicato un fregio a forma di Fenice, su quella che era stata la sua scrivania e mi ha invitato a ruotarne la testa verso destra , pronunciando, contemporaneamente, l’incanto “REVELO”» .
Mentre procedeva con il suo racconto, la Preside estrasse dal cassetto della scrivania una vecchia pergamena con evidenti segni di bruciature, come se fosse stata, a stento, salvata da un incendio.
«Pronunciato l’incanto, si è materializzata questa pergamena, a cui ho già dato una rapida occhiata; reputo, comunque, opportuno che la leggiate anche voi».
Detto questo, la Professoressa Mc Grannit svolse la pergamena sulla scrivania, evidenziando le misteriose rune con cui era vergata.
Hermione , seppure con qualche difficoltà, incominciò a tradurre le rune, mentre Ron ed Harry si guardavano reciprocamente in viso, con evidenti segni di imbarazzo.
A questo punto intervenne di nuovo la Professoressa MC Grannit.
«Si tratta, purtroppo, di rune molto antiche, in uso secoli fa nel nord –est dell’Europa. Anche se aveste seguito tutti i corsi di “Antiche Rune”,» continuò ancora la Professoressa, rivolgendo un’occhiataccia ad Harry e Ron, «dubito che riuscireste a leggerle correttamente, per cui dovrò utilizzare un incantesimo di traduzione, che, però, dato il precario stato di conservazione del documento, può durare solo pochi minuti e non è immediatamente ripetibile, per cui, signori, vi esorto a leggerlo in fretta, non appena le rune diventeranno leggibili».
Detto questo, esclamò: «ARCANISVERBAREVELO».
Immediatamente le rune sembrarono sciogliersi, per ricomporsi in alfabeto corrente, ed i tre giovani maghi incominciarono a leggere il contenuto della pergamena.
Quanto tempo è passato da quando una giovane, entusiasta strega, dalle lunghe trecce bionde lasciò la scuola di DURMSTRANG?
Era la prima del suo corso: la prima strega a diplomarsi in tutti i M.A.G.O. allora disponibili, così brillante, da offuscare la fama dei migliori studenti diplomatisi in quella medesima scuola, pur fortemente “maschilista”, volendo utilizzare un termine babbano, compresa quella del suo “Saccente Fratellone”, come amava chiamarlo lei stessa!
Quante speranze, quanti progetti, allora!
Soprattutto aiutare l’umanità tutta, maghi o babbani che fossero a risolvere i loro problemi, ma, soprattutto, a vivere in pace!
Che sciocca era, quella strega!
Una povera illusa, presuntuosa, ecco cosa era!
Una povera illusa che non aveva fatto il conto con l’ottusa presunzione di maghi e babbani e con la brama di potere che la consapevolezza stessa della propria potenza porta con sé!
Ed ora, eccola qua, la povera, illusa, assistere sgomenta all’ascesa sempre più irrefrenabile di un giovane mago che, in nome del “Bene Comune”, si sta macchiando di atrocità sempre peggiori, raccogliendo attorno a sé una moltitudine di maghi ugualmente brillanti, ma che rifiutano di vedere la verità, o per non perdere il potere acquisito o perché irretiti a tal punto dall’idea di un governo egemonico di maghi, destinato a soggiogare “todo modo” i babbani, e che, per questo, non esitano ad assumere assurdi nomi di battaglia, come “Nocturnus”, “Bifydus” o “Cinereus”, tanto per citarne qualcuno!
Quanti giovani, brillanti maghi, come il suo “saccente Fratellone” o come quel giovane inglese dai dolcissimi occhi azzurri, od, ancora, come il suo stesso fidanzato, così attento e preciso nello studio di antichi tomi, dovrà vedere succubi di Grindelwald, la povera, sprovveduta Azucena Ugclick, sino alla fine dei suoi giorni?
Potrebbe combattere, questo è vero e, probabilmente, le sue conoscenze magiche le consentirebbero di contrastare persino il potente Grindelwald e la sua sopravvalutata bacchetta, ma, poi?
Riuscirebbe questa povera illusa a vincere sé stessa? A rifiutare, cioè l’impulso che le verrebbe dalla presa di coscienza del suo potere, di prendere lei stessa il comando di quel movimento? All’inizio per riparare ai torti ed ai danni inferti da altri, ma poi?
Saprebbe lei stessa resistere all’impulso di divenire un tiranno, forse peggiore di quello sconfitto?
No, non oso rischiare: il solo pensiero di me stessa al posto di Grindelwald mi fa troppo orrore! A questo porta, dunque, tutta la nostra conoscenza magica?
Al mero studio di come soggiogare gli altri?
Non erano questi i precetti che ci avevano instillato i nostri Padri, che, pure ci avevano messo in guardia dal nostro stesso lato oscuro: quanti potenti maghi si sono persi, in esso nel corso dei secoli, e quanti se ne perderanno ancora!, ma non io, non Azucena Ugclick!
Opererò su di me un incanto “dememorizzante” che cancellerà quasi tutte le mie conoscenze magiche e farà dimenticare a chi mi è più vicino che io le abbia mai possedute, in modo che nessuno possa imbarcarsi nell’impresa di rimuovere l’incanto per restituirmi le conoscenze dimenticate.
Voglio che mi rimangano nella mente le sole conoscenze erbologiche e curative, tramandate dalle nostre nonne contadine, grazie alle quali potrò continuare ad assistere chi ne avrà bisogno: sia esso mago o babbano.
È con dolore che mi accingo ad operare su me stessa questo incantesimo: la conoscenza è come un cibo a cui, una volta assaggiato, risulti impossibile rinunciare e che, come una frenesia, ti “obbliga” a spingerti sempre più avanti, a volte oltre i limiti consentiti dall’ etica e dalla morale!
Da questo momento, delle conoscenze di Azucena, non rimarranno che poche rune, vergate su questa pergamena: da ora in poi, Azucena Ugclick sarà, per tutti solo “La Buona Azucena”, una povera guaritrice analfabeta, esperta nelle antiche “Arti Magiche Contadine”.
Conclusa la lettura, tutti rimasero per alcuni istanti in silenzio.
«Per le braghe sfilacciate di Mephistus!» esclamò Ron. «Rinunciare alle proprie conoscenze per timore di nuocere al prossimo!». Dopo un attimo di riflessione, rivolto ad Hermione, continuò: «Hermione, questo penso proprio che tu non saresti mai capace di farlo!».
«E non sono affatto convinta che sarebbe giusto farlo!» replicò secca Hermione: «Se tutti i maghi onesti rinunciassero ai loro poteri per paura di nuocere agli altri, secondo me, non farebbero altro che consegnare il mondo ai malvagi! No, non posso essere d’accordo con quanto deciso da questa Azucena!»
«Non posso che esere d’accordo con te, mia cara!» Replicò secca la Professoressa Mc Grannit «Pensate solo a cosa avremmo potuto fare, contro i Mangiamorte, se avessimo rinunciato ai nostri poteri!».
«Ma,Professoressa, come possiamo essere sicuri della autenticità di questo documento?» commento Harry, a sua volta, osservando le rune della vecchia pergamena, che, ora stavano tornando nella loro forma originale, risultandogli, di nuovo illeggibili.
«L’unica cosa sicura è che il tipo di pergamena e l’età dell’inchiostro utilizzato per vergare le rune, risale sicuramente ai primi decenni del nostro secolo, all’epoca in cui è vissuto Grindelwald, quindi;
inoltre, se il pofessor Silente l’aveva custodita con tanta cura ed ora ha permesso che ci venisse rilvelata, un motivo deve pur esserci !». Replicò pensosa la professoressa
«Non possiamo negare la presenza di alcune, innegabili e fondamentali coincidenze, come il cognome di questa Azucena, identico a quello del nostro enigmatico professore di trasfigurazioni, e la citazione di “Cinereus”, tra i nomi di battaglia adottati dai seguaci di Grindelwald!».Commentò Hermione intervenendo a sua volta.
«Già: è il nome che aveva il vecchio delle mie visioni, chino su di un misteroso libro» commentò Harry. «E che..».
«E che, a quanto ci ha raccontato Ginny, ha provocato un’assurda reazione del prof. Ugclick stesso, durante l’esame!». Lo interroppe Hermione, per evitare che si tradisse.
«In effetti ricordo anche io quell’assurda reazione di Ugclick» Ammise, a sua volta la Professoressa MC Grannit. «Reazione che, almeno apparentemente fu la causa delle sue frettolose dimissioni!».
«Ma, ora, cosa sappiamo di più, a parte il fatto che, molto probabilmente, il nostro professor Ugclick potrebbe avere qualche rapporto di parentela con questa Azucena e che, forse , entrambi sono collegati al vecchio del libro, a questo Cinereus, insomma?» replicò spazientito Ron.
«Non è molto, lo ammetto, ma non abbiamo altro, e se è completamente vera la storia dell’incantesimo di memoria, sarà difficile reperire altre tracce!» rispose Hermione pensosa.
«Quello che non capisco,», Riprese Ron, con aria scettica,«è perchè una, che vuole far dimenticare parte della sua esistenza, te lo va a scrivere su di una pergamena, che, poi, firma con nome e cognome, sia pure con delle rune praticamente incomprensibili!»
Hermione avrebbe voluto replicare, ma si trattenne: Ron, questa volta, aveva fatto una osservazione più che sensata!
«Questo, purtroppo, potrebbe spigarcelo solo Azucena, ammesso che esista veramente.»Riprese la professoressa Mc Grannit «Comunque mi metterò in contatto con il mio collega, della scuola di Durmstang per chiedergli di verificare se, nei registri della sua scuola, compare, in un qualasiasi contesto, il nome di Azucena Ugclick : mi pare impossibile, infatti che questa strega, per quanto potente, potesse arrivare a modificare tutta la documentazione di una scuola come quella di Durmstrang, protetta, sicuramente, da incantesimi perlomeno paragonabili ai nostri»
Harry, continuando a guardare pensosamente la pergamena, ormai tornata nel suo stato originale,commentò
«Certo che questa Azucena doveva essere in una condizione, come dire, di totale sconforto per prendere una tale decisione !»
Hermione assentì e continuo, come seguendo il filo dei suoi pensieri:
«Probabilmente sentì il bisogno di confidare a qualcuno le motivazioni del gesto che stava per compiere e che,non potendo fare altro, abbia deciso di vergare questa pergamena con una scrittura di difficile comprensione, salvo, poi, bruciarla, quasi a voler affidare al vento il suo evidente tormento.».
«Ma, per qualche motivo che noi ignoriamo, la pergamena non è bruiciata.» Continuò Harry, come seguendo il filo dei pensieri di Hermione,
«Esatto, Harry!» Esclamò Hermione. «Per quanto ne sappiamo, potrebbe essere stata recuperata, a sua insaputa, da qualcuno che l’aveva spiata!»
«Già, ma, per la barba riccioluta di Merlino, come sarebbe finita nelle mani del professor Silente, e perchè?» Chiese a sua volta Ron , trattenendo a stento un moto d’impazienza.
«Giusta osservazione, signor Weasley, anche se espressa in modo disdicevole!». Rispose la Professoressa Mc Grannit, squadrando Ron con uno sguardo che lo fece arrossire sino alla punta delle orecchie«Perchè non proviamo a chiederlo all’interessato, visto che è grazie a lui, se l’abbiamo ritrovata?».
A questo punto, tutti gli sguardi si puntarono verso il ritratto del Professor Silente, che stava sonnecchiando beato, all’interno della sua cornice.
«Professor Silente ?» Chiamò Harry , cercando di scuotere il riutratto del suo amato Preside dal torpore in cui era avvinto
«Oh, Harry, scusami, mi ero un po’ assopito; sai alla mia età.. ma.. dimmi, dimmi pure». Rispose, nel suo solito tono cordiale il Prof. Silente.
«Professor Silente,» chiese Harry a nome di tutti «mi dispiace disturbarla mentre sta riposando, ma avremmo proprio bisogno di sapere come è venuto in possesso di questa pergamena!»
«Oh, la pergamena.. già». Rispose Silente dal ritratto, come se stesse raccogliendo le sue idee «Harry, penso sia opportuno che voi tutti rivolgiate questa domanda al professot Ugclick, ma con molta diplomazia: è sempre così permaloso, il vecchio Jattarius!»
«Chiederlo ad Ugclick!» Commentò Ron, «è una parola! Chissà dove si trova ora!»
«Pofessor Silente,» chiese la Professoressa Mc Grannit «mi sembra di capire che sia vincolato da un qualche giuramento, circa la provenienza di quella pergamena!».
«E’ esatto, Minerva: ciò che ho detto o fatto, per permettervi di trovarla, è il massimo che questo giuramento mi concede . Il resto può dirvelo solo Jattarius!». Detto questo, il vecchio preside nel ritratto si assopì nuovamente.
«Bisogna trovare assolutamente il prof. Ugclick !» Affermò categorica la Professoressa Mc Grannit. «Signor Potter, può pensare lei ad avvisre il Ministro Kingsley ed a chiedere il suo aiuto per la ricerca?».
«Lo farò immediatamente, professoressa!» Rispose Harry . «Giusto il tempo di tornare nel dormitorio».
«Molto bene, signor Potter». Rispose la preside «la sua prossima lezione è quella di “Pozioni”, con il prof. Lumacorno: dubito che creerà qualche problema, se arriverà con qualche minuto di ritardo!».Concluse con un sottile velo di ironia nella voce. «Comunque, faccia il più in fretta possibile! E, con questo, signori, penso possimo concludere la nostra piccola riunione».
Così dicendo, fece aprire la porta del suo ufficio con un battito delle mani , dicendo: «Signori,vi ringrazio per l’attenzione, ma è ora che ognuno torni alle sue consuete occupazioni».

non so che dirti il testo sembra scritto bene anche se è un po pesante come testo perche hai sottolineato 100 volte quanto si sentivaidiota questa donna
e una lettera piu piccola ci poteva esere.
e a proposito dell'incantesimo per trasformare le rune i lettere normali è un incantesi secondo me inesistibile dai allora non si studierebbe antiche rune
ma basta che a una lezione si dice Quell'incantesimo e tutto risolto
l'idea non è male solo che sottolinea il yesto è pesante troppe virgole specialmente in un punto
By Gio Potter

Bello!

Saluti a tutti.
Ovviamente, essendo l'autore del pezzo, mi asterrò da commenti.
Voglio solo chiarire alcuni punti.
Diciamo, innanzitutto, che ho visto Azucena come una maga che, visti vani i suoi tentativi di vincere il male con le sue, pur vastissime conoscenze magiche, e vedendo persone da lei stimate cadere preda di malevole ideologie antibabbbane,progetta una sorta di "suicidio magico", lasciandone,più per uno sfogo personale che per effettiva necessità, una lettera che, tuttavia, rende comprensibile solo per maghi "illuminati" almeno quanto lei .
Lo stato di depressione in cui è caduta, le fa vedere le conoscenze magiche acquisite in anni di studi, come un arma per sottomettere e schiavizzare l'umanità, anzichè per aiutarla, e ciò la indice a disfarsene.
Il ragionamento è più che discutibile, ma quante decisioni sbagliate si prendono, quanto si è colti da crisi depressive o dalla disperazione!
In quanto all'uso dell'incantesimo per la traduzione delle rune, non dimentichiamo che questo è molto difficile da eseguire e che rischia di rovinare i documenti, soprattutto se ripetuto più volte, quindi è praticabile solo da "superesperti" e solo in casi di effettiva necessità.
Insomma,tanto per fare un esempio "babbano", vi siete mai chiesti perchè continuiamo a studiare cose come le quattro operazioni fonamentali dell'artitmetica, le radici quadrate o cubiche, oppure a studiare la tavola pitagorica o le tavole logaritmiche, se esistono calcolatrici o computer che possono fare tali operazioni "CON UN CLICK"?
L'esistenza di tale incantesimo, pertanto, non renderebbe affatto inutile lo studio delle "Antiche Rune", almeno secondo il mio punto di vista.
E', poi ovvio che il pezzo possa essere modificato, o snellito, non fosse altro che per adattarlo al capitolo in cui si deciderà, eventualmente, di inserirlo.
Detto ciò concludo augurando un FELICE ANNO NUOVO a tutti.

Ragazzi, in che bozza stava il proclama di azucena rivisto con le aggiunte sui Black? Lo vorrei aggiungere qui, c'è qualcuno che è interessato a leggerlo!

Certo Lady, almeno quando serve ce l'abbiamo a disposizione!!!

bellissimo, bellissimo testo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! complimenti!!!!!

kinderangie ha scritto:

Certo Lady, almeno quando serve ce l'abbiamo a disposizione!!!

Ehm...si...ma io non l'ho trovato... perciò ho chiesto...