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 Dalle stalle alle stelle

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harry - Dalle stalle alle stelle Empty
MessaggioTitolo: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptySab Dic 04 2010, 18:57

La premiata ditta Ludo&Rem è lieta di presentarvi...
...con la partecipazione straordinaria di Frankie...
...nato da un vuoto sabato pomeriggio...
...il nuovo testo inutile ma bello da scrivere:


Dalle stalle alle stelle

Il ragazzo camminava ciondolante su di un marciapiede mal tenuto di un sobborgo londinese, nella mano destra stringeva il collo di una Guinness quasi finita.
Traccanò l'ultimo sorso e poi lanciò il vuoto contro il muro.
Cercando di smorzare un singhiozzo prepotente che gli distorceva il diaframma, spinse la porta di un pub non illuminata da alcun lampione.
Entrò.
L'odore di tabacco e margarina gli aggredì le narici. Lungo il sudicio bancone parecchi uomini avanti con gli anni volsero lo sguardo annebbiato verso di lui.
Il ragazzo non se ne curò. Individuato un tavolo appartato lo raggiunse velocemente lasciandosi cadere pesantemente su una sbilenca sedia di legno.
Batté la mano due volte sul tavolo per richiamare l'attenzione. Una giovane cameriera poco vestita gli si avvicinò.
«Cosa posso fare per lei?».
La squadrò dalla testa ai piedi. «Avrei qualche idea ...» rispose ammiccando.
Lei fece una finta risata imbarazzata. «Lei mi lusinga, ma al massimo le posso portare da bere».
«Giusto, da bere... è per questo che sono qui no? Una Burrobirra».
«Come prego?».
«Ah già... babbana ...».
«Come scusi? Non sono qui per farmi insultare!».
«Ho detto Avana... portami un'Avana».
La testa del ragazzo ciondolò al ritmo del fondoschiena sculettante che si allontanava verso il bancone.
Appena fu sparito dalla sua visuale lo sguardo fu attratto da un oggetto luccicante che sporgeva da sotto la giacca di uno dei loschi tipi seduti al bancone.
Ne aveva sentito parlare da piccolo, quando suo padre era una persona che contava e loro vivevano felici. Armi da fuoco! Qualcosa che serve ai babbani per ammazzarsi senza usare magie.
Oggetti che potrebbero essermi utili! pensò affascinato dal luccichio metallico del calcio dell'arma. La sua attenzione venne riportata rapidamente alle lunghe e perfette gambe della cameriera che tornava con una bottiglia d'Avana. C'era tempo per pensare ai gingilli babbani, adesso poteva dedicare un po' del suo tempo a occupazioni più piacevoli.
Tanto di tempo ne aveva: erano settimane che il vecchio non si faceva vedere e quindi non aveva nulla da fare.
Il ragazzo abbassò il cappuccio del mantello scoprendo la sua pelle chiara e i suoi lisci capelli platino. La cameriera sembrò piacevolmente sorpresa: probabilmente non si aspettava di trovarsi di fronte un ragazzo così avvenente. «Allora, non vuoi dirmelo il tuo nome bellezza?».
La ragazza poggiò la bottiglia sul tavolo.
«Una sterlina prego».
«Sterlina? Io ho questa moneta d'argento, credi che possa bastare?».
La ragazza esaminò la moneta. «Non me ne intendo... ma credo che basti» disse sorridendo. Poi se ne andò.
«Ehi!».
«Sì?» chiese voltando il capo.
«Non mi hai detto il tuo nome».
Lei sorrise di nuovo. «Stacco tra dieci minuti, richiedimelo allora».
Solo dopo venti minuti stava entrando nella camera della ragazza Stette pochi secondi ad osservare la stanza, non era certo ciò che si può dire una camera elegante ma nella sua semplicità dava l’idea di essere pulita ed accogliente.
«Prego accomodati» disse lei spostandosi verso una porticina laterale. Lui rimase in piedi e l’attese. Dopo una manciata di secondi la ragazza ritornò con due bicchieri dal contenuto rosso scuro. Lo porse al ragazzo che ne bevve un abbondante sorso. Egli sentì il liquido fresco scorrergli dentro e, avvicinandosi alla ragazza, le accarezzò i lunghi capelli, sentì il suo profumo e lei si protrasse a baciarlo.
Poi lei appoggiando i due bicchieri sul comodino, iniziò a sbottonargli la camicia lentamente. Draco lasciò fare. Lei iniziò a spogliarsi: prima tolse la camicetta, poi i jeans e rimasta con le mutandine e il reggiseno, entrambi neri, si unì a lui. Lui la baciò con trasporto, non era male per essere una babbana, chissà cosa avrebbe detto suo padre? Lei gli accarezzo i capelli e gli salì sopra.
La stava baciando passionalmente sul collo, lei sembrava compiaciuta. Le sue mani si mossero abili abbassandole prima una e poi l’altra spallina. Anche il gancio cedette alle sue dita e in un batter d’occhio fu gettato a terra. Il suo viso sprofondò tra i suoi seni e la sentì gemere.
Un’ombra entrò nella sua mente, come un fastidio che non voleva andarsene nonostante la sbornia, nonostante la situazione.
Fottutissimo Potter! Che cazzo aveva da preoccuparsi lui? Tutta la nazione ai sui piedi. Tutti pronti ad accorrere con i fazzoletti se il naso gli gocciola! Io che devo andare a rubare per sopravvivere.
La ragazza gli prese il viso tra le mani e gli si attaccò alle labbra.
E anche ora che sono con questa gran gnocca che faccio? Penso a lui naturalmente!
«Vediamo se le sorprese con te non sono ancora finite» disse la ragazza passando un indice sull’elastico dei boxer del ragazzo.
Non posso nemmeno stare con una donna in santa pace, maledetto!
Bloccò le mani della ragazza.
«Scusa, mi dispiace non è colpa tua».
Sia alzò dal letto, racimolò i suoi vestiti e uscì lasciandola attonita.
Draco si chiuse lentamente la porta alle spalle. In piedi, nel buio del corridoio, cominciò a rivestirsi. Uscì fuori con l'aria gelida che lo investiva. Non si ricordava dove aveva lasciato il mantello.
Potter...
«LO ODIO!» urlò alla notte.
*
Un dolore ritmato all'addome lo svegliò all'alba. Indolenzito aprì lentamente gli occhi, disteso su un cumolo di sacchi di immondizia. Un vecchio davanti a lui premeva il suo bastone sulla pancia: era quello che gli faceva male.
«Non erano questi i patti ragazzo» disse ghignando. «È così che mantieni un basso profilo in attesa di mie istruzioni? Seguimi, mi servi presentabile».
«Vada a farsi ...» tentò di biascicare il ragazzo con la bocca ancora impastata dall’alcol bevuto la sera prima, poi si girò sul fianco scosso da un conato di vomito.
«Forse è meglio se ti lavi anche la bocca. Ti vuoi muovere? Non possiamo passare tutta la mattina tra le scovazze ...» continuò a punzecchiarlo Uglick con il bastone.
Draco riuscì a girarsi ed a mettersi in ginocchio. «L-lei ...» si fermò per reprimere un rigurgito. «... io ho aspettato... io ho atteso... ma non...» nel tentativo di alzarsi in piedi le gambe non lo sostennero e scivolò faccia a terra, un odore acre gli invase le narici e lo costrinse a trattenersi dal vomitare per l’ennesima volta.
La risata del vecchio rimbombò nella testa del giovane molto dolorosamente.
«Molto strano che Lucius non ti abbia messo in guardia dalle brodaglie babbane!» ghignò Uglick, prendendo una fiala da sotto il mantello. Muovendo appena il bastone evocò un comodo sgabello di legno e vi si sedette sovrastando il ragazzo a bocconi. Con una mano gli prese la faccia e aspettò che aprisse la bocca. Versò alcune gocce del contenuto. Draco tossì e boccheggiò per due minuti buoni. Un calore intenso gli si propagò per tutto il corpo. Questa volta riuscì ad rimanere in piedi senza nausee.
Il vecchio professore parve soddisfatto e si alzò faticosamente. Con lo stesso impercettibile movimento fece sparire lo sgabello. Mise un braccio attorno al collo del ragazzo, conducendolo verso il fondo del piccolo vicolo sudicio.
«Devo però ammettere che nel sceglierti le ragazza hai un buon gusto!».
La pozione del professore aveva fatto svanire del tutto i postumi della sbornia, non sentiva più dolori ed i muscoli rispondevano bene ai suoi movimenti. Ma se la testa si era allegerita, ora aveva un grosso peso sullo stomaco: un misto di vergogna, rimorso e rammarico.
Il professore aveva creduto in lui, gli aveva affidato piccoli compiti che aveva svolto con successo, ma appena lo aveva lasciato solo era ricaduto nel baratro della disperazione.
Stavano già camminando da una mezz’oretta, non capiva dove stessero andando e non capiva perché non usassero la magia per spostarsi.
«Profes...».
«Sei stato in silenzio finora credo che sia saggio continuare ancora qualche isolato» tagliò corto il vecchio.
«E lei potrebbe anche continuare da solo!» ribatté Draco, divincolandosi dalla stretta del professore. «Io non avrò mantenuto i patti, ma nemmeno lei si impegna a rispettarli!».
«Sai come la penso» brontolò Uglick «sei troppo impulsivo... ti dirò tutto, un po' per volta».
«A me questo non sta bene!» s'infuriò Draco, fermandosi improvvisamente.
«Pensavo non ti stesse bene nemmeno continuare a raccattare le briciole per sopravvivere. Sei un ragazzo intelligente ...».
«Per questo voglio conoscere ciò a cui vado in contro! Io ho eseguito tutto quello che mi aveva chiesto... e non per qualche galeone in cambio!»
«C'è qualche problema, signore?»
Un poliziotto era apparso improvvisamente da dietro un angolo. Squadrò da capo a piedi il ragazzo, sporco e maleodorante, avvicinandosi facendo roteare il manganello.
«Nessun problema agente!» fece Uglick, quasi allegro. «Sa, a mio nipote piace divertirsi, ma poi si dimentica la strada di casa e dorme fuori. Lo sto accompagnando da sua madre che sarà felicissima del suo stato.» fece un pausa avvicinandosi al poliziotto e sussurrandogli: «I giovani d'oggi!»
«Le auguro un buon proseguimento, ser. Speriamo solo che la prossima volta non lo troviamo prima noi, altrimenti i genitori sarebbero costretti a venire a prenderlo in centrale».
Draco fece per ribattere, ma la lingua gli si attaccò al palato.
Il professore gli fece cenno di avvicinarsi. «Vieni, ragazzo, dammi una mano a camminare che sono vecchio».
Proseguirono la passeggiata come prima. Il poliziotto si allontanò nella direzione opposta fischiettando.
«Impulsivo!» ribadì Uglick, mentre la lingua del ragazzo si scioglieva dall'incanto.
Anche se la lingua ora era libera, non aveva tanta voglia di muoversi. Camminò in silenzio seguendo il professore. Poi presero un piccolo vicolo laterale, Uglick allargò il braccio fermandolo.
«Siamo arrivati?».
«No dobbiamo ancora partire, aggrappati».
«Ma....».
L’intestino iniziò ad attorcigliarsi intorno allo stomaco mentre i due si smateriallizzavano. Riaprì gli occhi: non capiva dove fossero ma non era sicuramente Londra, e probabilmente nemmeno la Gran Bretagna. Il caldo era soffocante. In pochi minuti la camicia gli rimase appiccicata al corpo, impregnata di sudore.
Il professore prese a camminare a passo spedito.
«Ma perchè abbiamo attraversato mezza Londra per poi smateriallizzarci?».
«Volevo che ti facessi una bella passeggiata e liberassi un po’ la mente prima di quello che ci aspetta oggi».
Il professore si bloccò davanti ad una vecchia porta di ferro arrugginito e bussò sopra con la testa del bastone.
Dopo pochi secondi di sentì un rumore di chiavistelli dall’interno e la porta si aprì.
«Ben arrivati!» disse una voce femminile che da qualche parte nella sua testa sapeva di aver già sentito.
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kinderangie

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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptySab Dic 04 2010, 19:10

Povero Draco!

Però ce lo vedo a crollare così nel momento in cui i suoi ideali sono andati a farsi benedire!

Una bella divagazione sul tema!
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Piff Potter

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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptySab Dic 04 2010, 20:16

Fantastico il pezzo in cui pensa ad Harry mentre se la fa con la cameriera.. mi sono fatto qualche buona risata! ahahahah cheers
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptySab Dic 04 2010, 21:00

-.-"

Ma povero il mio Drachiiiino!!! Sad

Il testo è scritto moolto bene (come al solito Wink )
Ma sinceramente non mi piace il contesto Razz
Forse perchè è su Draco Rolling Eyes lol!


Ma è comunque molto belloo!!! Very Happy
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AlaskaMudblood

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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptySab Dic 04 2010, 22:34

Ma come vi permettete di struppiare così il mio Drachino... Ludo, mi fidavo di te... Sad
Bel testo come al solito, complimenti! -.-'
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Herm

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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyDom Dic 05 2010, 00:30

Citazione :
Egli sentì il liquido fresco scorrergli dentro e, avvicinandosi alla ragazza, le accarezzò i lunghi capelli, sentì il suo profumo e lei si protrasse a baciarlo.
Poi lei appoggiando i due bicchieri sul comodino, iniziò a sbottonargli la camicia lentamente. Draco lasciò fare. Lei iniziò a spogliarsi: prima tolse la camicetta, poi i jeans e rimasta con le mutandine e il reggiseno, entrambi neri, si unì a lui. Lui la baciò con trasporto, non era male per essere una babbana, chissà cosa avrebbe detto suo padre? Lei gli accarezzo i capelli e gli salì sopra.
La stava baciando passionalmente sul collo, lei sembrava compiaciuta. Le sue mani si mossero abili abbassandole prima una e poi l’altra spallina. Anche il gancio cedette alle sue dita e in un batter d’occhio fu gettato a terra. Il suo viso sprofondò tra i suoi seni e la sentì gemere.

I love you drunken

Citazione :
Bloccò le mani della ragazza.
«Scusa, mi dispiace non è colpa tua».
Maledetti No Suspect
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyDom Dic 05 2010, 10:18

Bè, bello bello bello Very Happy
Si, Draco con l'atteggiamento da mezo barbone è perfetto, ce lo vedo proprio

Certo che la ragazza...insomma, Potter poteva aspettare no? Razz
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyDom Dic 05 2010, 11:53

Quoto Rob! Very Happy
bel testo e devo dire che m'è piaciuto questo draco! Wink
avete descritto proprio bene le sue riflessioni, su quel che possa dire Lucius ecc!
Potter, poteva anche non venire, ma avete davvero colorato il testo così Razz
bravi!
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyDom Dic 05 2010, 14:14

Bel capolavoro che abbiamo fatto... un Draco così caduto in disgrazia non si era mai visto, nemmeno nel film Hp7 (prima parte) quando non è altro che un manichino spaventato No
Mi complimento con i collaboratori d'eccezione.
E' stato un piacere Wink
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyLun Dic 06 2010, 23:56

lol! Bel testo veramente, aspetto il seguito Wink
Però...Draco è TROPPO disperato. Cioè, se te la stai spassando con una drunken "bella" ragazza, che pensi a fare ad Harry? Razz
Inutile dire che la coppia Draco-Uglick è fantastica! lol! (Non per niente l'ho inventata io Cool)
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyMar Dic 07 2010, 00:14

Questo testo è molto bello ma in un momento Draco mi sembrava un pò "fru fru " cioè te la stai spassando con una ragazza con un c*lo da favola è pensi a Harry !!!!!


Che persooooooooooooooooo!!!! é un perso io altro che pensare a harry drunken
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyMar Dic 07 2010, 00:58

La premiata ditta Ludo&Rem è lieta di presentarvi...
...con la straordinaria partecipazione di Frankie e di Herm...
il proseguo dell'inutile testo ma bello da scrivere:

Seguì Uglick all’interno scendendo un paio di gradini. Una ragazza sorridente che indossava un mantello viola li accolse in un rustico porticato di pietra. Una ragazza che aveva conosciuto molto bene: la cameriera del pub londinese.
«Ciao, Draco».
Stupito il ragazzo arrossì, cercando con lo sguardo il vecchio.
«Io... tu... cosa?»
«Forse, mentre eravate impegnati a far altro, vi siete dimenticati di presentarvi» sorrise il vecchio dando una pacca sulla spalla del ragazzo. «Draco, questa è l’incantevole Astoria, una mia collaboratrice, come te del resto». Fece una smorfia storcendo le gambe. «Torno subito ragazzi».
«Dove va adesso?».
«Ragazzo... quando arriverai alla mia età capirai che la vescica non ha più molta capienza!».
Draco lo guardò in malo modo mentre scompariva attraverso una porta laterale. Astoria gli si fece vicino.
«Siamo rimasti soli».
«Ehm... già ...».
«Senti Draco... mi dispiace non averti detto chi ero. Mi era stato ordinato di tenerti d’occhio».
«E per tenermi d’occhio si intendeva il servizio completo?».
«No, quello l’ho deciso io dopo aver visto il tuo bel visino!».
Draco assunse un delicato colore rosato, che per la sua scala di carnagione corrispondeva a “imbarazzo totale”.
«Sai Draco io pensavo che... dopo che tutto questo sarà finito, e avremo più tempo per conoscerci ...» le si fece più vicino. «... pensavo che tu e io ...».
Draco rimase paralizzato a guardarla avvicinarsi. Lei si mise sulle punte fissandolo negli occhi e avvicinando le labbra alle sue. Lui si chinò... ma il professore rientrò in quel momento interrompendo la magia. Si sistemò la veste e gli passò vicino asciugandosi le mani sulla sua camicia.
«Che c’è... in bagno non c’erano asciugamani?».
«Se è per quello non c’era nemmeno il lavandino!» rispose strizzando l’occhio. «Ora se avete finito di chiarirvi vi voglio ricordare che il tempo stringe... come gli stivali!».
Uglick zoppicò verso la porta che si apriva affianco a loro, scomparendovi dietro.
Draco lanciò una veloce occhiata alla ragazza, che lo stava ancora fissando e gli scoccava un sorriso malizioso. Ancora una volta ferito nell’orgoglio dal vecchio maledetto. Si affrettò a seguire il lembo del mantello del professore tentando di stargli dietro. Oltre la porta si apriva una scala a chiocciola di pietra illuminata da torce. Draco prese a scendere velocemente, ma sembrava che la scala non dovesse mai terminare.
Un improvviso gemito metallico lo fece sobbalzare: gli scalini si appiattirono di colpo creando uno scivolo di pietra. Draco mantenne il sangue freddo riuscendo a sedersi prima di perdere l’equilibrio.
La discesa fu più rapida del previsto. Atterrò su un morbido e grande puff all’ingresso di una immensa sala con un grande tavolo rotondo al centro. Il vecchio zoppicava come indemoniato tutt’attorno accendendo bracieri e recitando formule arcane. Draco sentì qualcosa colpirgli le gambe e dovette barcollare in avanti. La ragazza era apparsa dietro di lui, finendogli addosso.
«Scusa!» fece, alzandosi con una piroetta.
«Ma ti pare...» ribattè Draco, porgendogli una mano per aiutarla ad alzarsi. Non aveva nessuna intenzione di farsi fregare il lavoro da una ragazza. Uglick si accorgerà che altri collaboratori sono superflui.
Ma che diavolo sta facendo?
Il vecchio era salito sopra il grande tavolo sistemandosi proprio al centro. Alzò il bastone con entrambe le mani e lo sbatté con forza ai sui piedi. Con uno schianto e un boato il soffitto della sala si disintegrò, disseminando pietrisco ovunque.
Non appena riuscì a distinguere qualcosa, vide che, al posto del soffitto, ora c’era la volta celeste del cielo, nel folgorante sole del mattino. Benché la luce fosse molta si riusciva a distinguere chiaramente un grosso punto rossastro che pulsava di luce propria.
Minami!
«Professore ma cosa...»
«Qui, ragazzi miei, si cambia la storia!» gridò, aprendo il suo logoro mantello e lasciando cadere ai suoi piedi un tomo dall’aria ammuffita. Sulla copertina di pelle logora stava incisa, marchiata col fuoco, un elaborata sfinge fatta di fiamme con gli occhi che ardevano di un fuoco, molto simile a quello della stella.
«Ora non rimane che una cosa da fare» disse fermandosi all’improvviso.
«Cioè?».
«Un cuore da cucinare nel calderone, naturalmente; Astoria sei pronta?».
Draco rimase sbigottito. «MA LEI È PAZZO?».
«Calmati Draco» fece la ragazza serena.
«Ma non capisci che questo qui vuole ucciderti?».
«E tu non capisci che ti sta prendendo per il culo?».
«Hai ragione ragazzo, sarebbe un peccato sprecare un cu... cuore bello come il suo... quindi potrei prendere il tuo?»
«Voi siete tutti pazzi!» esclamò alzando le braccia in aria. «Non capisco cosa ci faccio qui io»
«Ma... Draco... dopo quello che è successo ieri, anzi non è successo, pensavo che... sai... non fosse un problema per te: mi domando che te ne fai del cuore?» disse tirando fuori un po’ di risentimento per la sera prima.
Il ragazzo, punto sul vivo, sentì una vampata di calore salirgli su per le guance. Si avvicinò e con una mano sfiorò la guancia della ragazza. «Se con questa battutaccia ti riferisci a ieri sera, quello che non hai ottenuto, te lo posso dare questa sera e poi vediamo... chi non ha un cuore» ringhiò stringendole il mento.
«Draco, tesoro... non credo che sia questo il momento giusto per parlare di queste cose».
«Tesoro lo dici a tua zia!! E poi io..»
«Mio zio vorrai dire!» disse la ragazza accennando al professore, tutto intento a girare le pagine del tomo con foga.
«Sua nipote? Ecco perché sei così odios...».
«Volete tacere voi due? Non riesco a concentrarmi! Stasera avrete tutto il tempo che volete per annusarvi a vicenda» brontolò il vecchio irritato sempre intento a girare le pagine.
«Zio...»
«Brutto...»
«TROVATO!» esultò Uglick, indicando un punto della pagina. «Ah, no...» e ricominciò a cercare.
Draco fulminò la ragazza con lo sguardo. «Vediamo di concludere qui e poi... ne riparliamo!»
«Vorresti anche parlare?» fece lei un po’ delusa. «Sai che noia! Non mi piacciono i tipi tutte chiacchiere, preferisco quelli che arrivano subito al sodo» disse.
«Non che tu abbia qualcosa di sodo, baby!» ghignò il giovane.
«Già, infatti ieri sera eri così ubriaco che sfido chiunque ad intravedere qualcosa che sia solo lontanamente sodo dalla cintura in giù» lo schernì lei.
«Ecco!» gracchiò Uglick. «Maledizione non è nemmeno questo ...» poi lesse ancora qualche riga scrutandole con attenzione. «Maledette rune... è proprio questo invece!».
Draco, storcendo il naso, fece qualche passo in direzione del vecchio. Salì sulla tavola e cercò di leggere qualcosa nella pagina scelta dal professore.
Mentre scorreva le righe sentì una strana euforia crescergli dentro, sentì che veramente in quel luogo la storia sarebbe cambiata, sentì anche di essere stato uno stupido per essersi fatto prendere in girò da quei due... e infine sentì la mano di Astoria che gli si posava sul sedere.
«Cazzo fai?»
«Ops... scusa!» disse mentre si rigirava tra le mani il portafoglio. «Davvero bella questa foto della squadra di Quidditch!».
«Ehi... ridammi subito ...».
«BASTA!» sbraitò il vecchio perentorio. Poi si fermò, si sedette faticosamente sul tavolo e appoggiò la testa al bastone per piantato a terra.
I ragazzi lo fissarono in attesa di qualcosa che non arrivava. «Ma ora cosa dovremmo fare vecchio?».
«Aspettare».
«Aspettare cosa zio?».
«La domanda giusta è: “aspettare chi?”».
«La domanda giusta è “aspettare quanto?”» disse Draco impaziente.
«Non molto, non molto ...» rispose. Poi arricciò il labbro superiore mostrando una fila di denti giallastri. «Loro, stanno arrivando».
«Loro?».
Un urlo rimbombò dallo scivolo alle sue spalle facendolo sobbalzare.
«Pooooooooooooooorca vaaaaaccaaaaaa!».
Con un tonfo un paio di maghi si aggrovigliarono nei loro mantelli ai piedi della scala. Una frazione di secondo dopo un elfo domestico apparve accanto a loro. «Padrone, tutto bene?».
«Se ti prendo ti stacco quel collo rugoso» disse uno dei due nuovi arrivati togliendosi il cappuccio e mostrando la sua chioma rossiccia.
I due maghi in fondo allo scivolo riuscirono a districarsi dai mantelli e a rimettersi in piedi. Sfoderarono la bacchetta e si prepararono ad attaccare.
Draco estrasse la sua dalla manica del mantello e con un braccio trascinò la ragazza dietro di sè.
«Potter? Weasley? Che cazzo ci fate qua?».
«Malfoy? Tu piuttosto ...». Potter sembrava davvero sorpreso di vederlo lì. «Kreacker cosa significa? Perché ci hai portati da Draco?».
«Giù le bacchette va tutto bene» latrò il vecchio tornando improvvisamente attivo intorno al libro.
Potter parve accorgersi solo allora della presenza di Uglick. «LEI?».
«Oh insomma! Ho bisogno di concentrazione». Poi mosse di scatto la punta del bastone e i due ragazzi e l’elfo si trovarono bloccati contro il muro. «Ora silenzio e smettetela di bisticciare».
Malfoy fissò Potter negli occhi. «Non mi lasci in pace nemmeno a centinaia di chilometri da Hogwarts?».
«Se avessi saputo che eri qui ...» disse il ragazzo cercando di vincere la forza invisibile che li premeva la testa contro la pietra delle pareti.
«Potter il tuo lezzo si sente a chilometri di distanza, non mi capacito di non averti sentito arrivare. Cos’è successo? Sembra che abbiate fatto il bagno nei sacchi di immondizia».
Astoria gli posò una mano sul fianco. «Tesoro, non dovresti dirle queste cose... tu puzzi anche di piscio!».
Weasley sogghignò. «Capito “tesoro?”».
Un altro mago, apparso dallo scivolo fece una capriola a terra e, appoggiato sul ginocchio a bacchetta tesa gridò «Fermi tutti!».
Gli altri Auror rimasero paralizzati nelle pose più assurde in cui si trovavano.
«Non dicevo a voi, idioti!»
Nel frattempo altri due maghi erano entrati nella stanza con le armi in mano.
Uglick si fermò un attimo fissando la scena. «Seccatori» sputò. «Draco non farmi pentire di averti portato dietro, fai qualcosa! Ho bisogno di ancora un paio di minuti».
«Zitto lei, ho un mandato di arresto internazionale nei suoi confronti!».
«Ora non mi serve la ringrazio... anche se qualche minuto fa ne avrei avuto estremo bisogno di quel pezzo di carta!» rispose il vecchio riprendendo i suoi preparativi incurante delle altre figure che si materializzavano tutt’attorno al tavolo.
Malfoy pensò che forse era meglio prendere le redini della situazione. Afferrò Astoria per la gola puntandole la bacchetta alla testa. «FERMI TUTTI O L’AMMAZZO!»
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyMar Dic 07 2010, 11:58

lol! lol! lol! Demenziale, ma troppo divertente! lol! Bravissimi! cheers
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ramomagic

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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyMar Dic 07 2010, 13:02

Bello niente male! Astoria però Draco già la conosceva era una serpeverde come lui! E la sorella di Astoria ha la stessa età di Draco!
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Ludovic Bagman
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyMar Dic 07 2010, 13:25

Citazione :
Astoria però Draco già la conosceva era una serpeverde come lui! E la sorella di Astoria ha la stessa età di Draco!
certo, chiaro! Anche Harry conosce tutti gli studenti due anni più giovani di lui Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes

chiaramente un tipo come Malfoy più di qualche serpeverde del suo anno non è che conosca bene... magari di vista... ma stare tutto il giorno con Tiger e Goyle tra i piedi... le possibilità di far conversazione sono scarse Razz
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ramomagic

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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyMar Dic 07 2010, 13:51

La Rowling aveva detto di sì! Comunque sarebbe ancora a scuola ha due anni in meno di Draco! Ma va be' la storia è bella i particolari possiamo...oscurarli!
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AlaskaMudblood

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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyMar Dic 07 2010, 13:56

Sto piangendo dal ridere! lol! Stupendo... XD
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kinderangie

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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyMar Dic 07 2010, 14:20

Complimenti!
La storia si fa sempre più interessante....anche se continua ad essere davvero demenziale!

Muahahahah!!!
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Horcrux94.

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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyMar Dic 07 2010, 14:26

Bravi ragazzi, sempre meglio Razz Razz

Aspetto con ansia il seguito Wink
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Frankie.

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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptySab Dic 11 2010, 15:55

La premiata ditta Ludo&Rem è lieta di presentarvi...
...con la straordinaria partecipazione di Frankie e di Herm...
il proseguo dell'inutile testo ma bello da scrivere:

«Draco...» sussurrò la ragazza con voce terrorizzata.
«Così impari a fregarmi il portafoglio» le sibilò all’orecchio. L’odore dei capelli della ragazza, gli inebriò la mente, facendogli allentare la presa, il suo naso sottile indugiò sul collo di lei, che fu scossa da un brivido di piacere. Sentì che la ragazza si avvicinava sempre di più, poi percepì un leggero movimento ascendente che premeva sulla schiena di lei.
Per qualche secondo desiderò di lasciare tutto e tutti e andarsene portandosi con sé Astoria, ma non aveva tempo per le distrazioni. Cominciò a ruotare lentamente su sé stesso per non perdere di vista tutti i maghi che gli puntavano addosso la bacchetta.
«Un solo movimento...» minacciò Draco «un solo passo falso e...» mise il piede oltre il bordo della tavola trascinando a terra anche la ragazza. Quattro schiantesimi passarono sopra di loro, cozzando sul camino in una pioggia di scintille.
«Il passo falso l’hai fatto tu, scemo!» mugugnò la ragazza sotto di lui. Draco rotolò su un fianco tentando di rimettersi in piedi, ma un mago gli mise un piede sul petto, puntandogli la bacchetta in mezzo agli occhi.
«Io starei fermo se fossi in te» ghignò premendo con lo stivale di cuoio sul petto.
Draco tentò di allentare la pressione con le mani e voltando la testa vide il professor Willis e Potter avvicinarsi al vecchio ancora chino sul libro.
Potter! Il ragazzo sentì ribollire il sangue nelle vene.
«È finita, vecchio!» rise l’americano, portandosi la mano al cilindro viola per raddrizzarlo.
«Veramente penso che stia per iniziare» rispose lui in modo vago, senza alzare lo sguardo.
Spoiler:
Draco guardò impotente, mentre sei auror si avvicinavano da direzioni diverse a Uglick con le bacchette spianate.
Quando arrivarono a pochi passi da lui, il vecchio professore si raddrizzò, fissando Willis con un sorriso sprezzante.
«Non hai il coraggio di sfidarmi senza indossarlo vero?» fece, ponendo entrambe le mani sul bastone.
Willis si fece improvvisamente serio. «Credi a quello che vuoi, Jattarius. Fatto sta che, ancora una volta, hai... perso!»
Ci fu uno scoppio tremendo. Draco voltò la testa per ripararsi gli occhi dalla luce accecante delle fiamme che si sprigionavano dal tomo aperto sulla tavola. Sentì la pressione del piede sul suo petto sparire e senza pensarci due volte si alzò, precipitandosi verso un auror che teneva per il braccio Astoria. Completamente affascinato dalle fiamme il mago non lo vide nemmeno arrivare. Stramazzò a terra con il naso rotto.
Draco gemette dal dolore, strofinadosi il pugno chiuso. Afferrò la ragazza per il braccio trascinadola con sè.
«Malfoy!»
Si voltò. Potter uscì dal muro di fumo riparandosi con il braccio, venendo verso di lui.
«Lascia quella ragazza!».
Un occasione come questa non capiterà mai più! riflettè Draco, girandosi lentamente verso il suo odiato rivale.
«Malfoy, credevo veramente che fossi cambiato ...» disse mentre lo studiava.
«Potter ma ti ascolti? La finisci con le tue cagate da so-tutto-io?».
Il fragore del fuoco cresceva di secondo in secondo, il caldo ormai era insopportabile. Tra le fiamme cremisi sporadici lampi colorati segnavano la battaglia in atto al centro della stanza Uglick contro un battaglione di Auror.
«Perché sei qui, Malfoy? Perchè ti sei messo con lui?» urlò il giovane Auror con un chiaro dispiacere che traspariva dall’espressione e dal tono.
«Perché sono qui?» ribatté Draco, tenendolo sotto mira con la bacchetta. «Una bella domanda, Potter, e puoi star certo che, se lo sapessi, non verrei di certo a dirlo a te!»
Il ragazzo fece per ribattere, ma Draco non gliene diede il tempo. «Stupeficium!».
L’incantesimo venne parato e rispedito al mittente. Draco si spostò appena in tempo, schivando di un soffio il colpo di ritorno.
Il giovane Auror non aveva aperto bocca. _Non verbale! Stramaledetto, si sta anche allenando._
«Draco...» il suo nome era stato pronunciato come una supplica e ciò gli fece ribollire il sangue nelle vene. «Draco... arrenditi! Se butti la bacchetta forse riusciamo a sistemare le cos ...».
«Tu non hai idea di quello che ho dovuto passare!» sbraitò il ragazzo, spedendogli altri due incanti in pieno petto che vennero prontamente deviati. «Te la puoi tenere la tua fottutissima pietà Potter!».
«Pietà? di quale pietà parli? Qui si tratta di giustizia! Hai finito la scuola e la prima cosa che ti è venuta in mente è diventare complice di Uglick. Ma lo sai cos’ha fatto quell’uomo?».
Draco proruppe in una risata nervosa. «Potter sei ridicolo con tua visione semplice e lineare
del mondo, credevo che almeno questo lo avessi capito: non tutto è come sembra».
«Malfoy non mi incanti con le tue parole, ormai ho capito che non ha senso darti altre
possibilità, arrenditi e lascia andare quella gnocc... ragazza!».
Le labbra del ragazzo si aprirono in un ghigno divertito, il primo dopo tanto tempo: «Come al solito non capisci un cazzo» lo prese in giro, il volto pallido sudato che risplendeva alla luce delle fiamme. «Aspetto questo momento da molto».
«Falla finita, Draco ...».
Si avvicinarono squadrandosi in cagnesco. A pochi passi di distanza Draco si fermò sorridendo. «Come al secondo anno, Potter! Paura?».
«Ti piacerebbe!» fece di rimando il prescelto. «Su dai Draco, basta giocare adesso ...».
Allargò le braccia disegnando un cerchio con la bacchetta. «n-vbl!».
Draco reagì ma non abbastanza velocemente.
«Diffindo!». Sentì il sangue che fuoriusciva dallo squarcio sulla spalla e gli imbrattava la camicia. Aveva il fiatone. Intuì che le sue capacità magiche non erano sullo stesso piano del suo odiato rivale. Cambiò tattica, cercando di sfruttare la forza fisica. Trasfigurò il pavimento sotto di loro, trasformandolo in una lastra di ghiaccio. Il giovane Auror annaspò, tentando di mantenere l’equilibrio ma le leggi della fisica e la temperatura troppo alta nella stanza, non permettevano alle suole delle sue scarpe di mantenersi nemmeno lontanamente aderenti. Un piede slittò in avanti, l’altro prontamente si puntò più indietro per mantenersi in piedi con l’unico risultato di dare il via a tutta una serie di passetti ridicoli che lo portarono culo a terra.
Spoiler:
Draco non perse tempo, incantò la sedia più vicina mandandola a schiantarsi sul petto di un mago apparso tra il fumo, abbattendolo. Poi cinse a sé Asoria e le sussurrò: «Ti porto al sicuro poi torno a prendere tuo zio».
«Io non vado da nessuna parte, non prima di saper al sicuro il tuo ...» disse fissando il fondoschiena del ragazzo.
«Allora mettiti là e non ti muovere! Intesi?».
Un colpo improvviso lo colpì allo stomaco costringendolo a piegarsi dal dolore.
«Non penserai che qualche ghiacciolo basti a fermarmi?». Harry si fece vicino prendendo Astoria per il braccio. «Tranquilla, ora sei al sicuro».
«Oh mio eroe!» disse la ragazza buttandogli le braccia al collo. Harry esibì uno dei suoi soliti sorrisi ebeti e biascicò qualche parola incomprensibile. Lei gli sorrise. «Povero coglione!» esclamò dandogli una ginocchiata in mezzo alle gambe costringendolo ad accasciarsi sul pavimento. Liberatasi prese Draco e lo trascinò verso il camino. «Forse è meglio che ti porto io in salvo e poi torno a prendere lo zio?».
In quel momento apparve Ron: «Dove sono andati Harry
«P-presto... stanno scappando!» rispose con una voce ridicolamente acuta.
Spoiler:
Waesley fu loro addosso prima che decidessero cosa fare. Al suo fianco,Nel frattempo Potter, molto lentamente, era ritornato alla posizione eretta, mano alla bacchetta e l’altra ai gioielli di famiglia. Il suo viso lasciava trasparire tutta la sofferenza che un uomo può provare dopo aver subito un attacco così invasivo. Non avrebbe più permesso a quella ragazza di avvicinarsi.
Draco e Astoria continuavano a guardarsi intorno: dovevano trovare una scappatoia o sarebbero stati catturati. Ron non dava l’idea di voler mollare facilmente.
Improvvisamente un grido proveniente dalla direzione del fuoco li fece voltare tutti.
«Mi bruuuucia il bastoooooone!» Uglick sbucò dalle fiamme cercando di soffiare sulla punta del suo bastone per spegnere un principio d’incendio. «Ma che cazzo fate ragazzi? State confondendo le vostre parti nella commedia!».
Potter si voltò verso di lui. «Ora so chi è lei veramente, e le posso assicurare che la mia è la parte giusta».
«Potter che ne dici se ne discutiamo da un altra... ehm... parte?».
«C-come?» chiese il giovane Auror esterreffatto.
«Temo che qui stia per scoppiare tuuuuuuttto!».
Draco sentì la stretta del vecchio sul suo braccio, strinse a sè Astoria e poi si lasciò andare alla morsa della materializzazione.
Riaprì gli occhi al buio. Aveva il fiatone, ma stava bene. Anche la ragazza sembrava incolume.
Una fioca luce si accese un paio di metri davanti a lui. Lentamente la fiamma di una lanterna rischiarò l’ambiente: si trovavano in una piccola stanza tutt’attorno a loro montagne di libri.
«Astoria, fai gli onori di casa, io devo andare a controllare se ce l’ho fatta».
Spoiler:
Poi il vecchio sparì in uno sbuffo.
«Dove sarà mai andato adesso?» chiese Draco. «Io proprio non lo capisco quel vecchiacc... scusa, tuo zio».
«Io ho rinunciato a capirlo da quando sono nata» rispose lei sorridendo. Poi gli si avvicinò. «Vieni qua.... devo dare un’occhiata a quella brutta ferita sulla spalla».
«È solo un graffio».
«Un graffio di drago come minimo!».
Draco storse il naso ma lasciò che la ragazza controllasse la ferita. «Se ti avesse centrato non te la saresti cavata facilmente. Potter faceva sul serio. Ma con il giusto unguento per domani dovresti essere in forma per... per tutto!».
«Domani?».
«E già ragazzaccio, stanotte niente sforzi!».
Spoiler:
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptySab Dic 11 2010, 16:11

lol! lol! Demenziale al massimo! Razz Razz
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptySab Dic 11 2010, 21:11

Ma voi siete pazzi! lol!
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptySab Dic 11 2010, 22:09

Frankie. ha scritto:
Spoiler:
L'hai scritto! Vigliacco di un Rem L'HAI SCRITTO Suspect

Demenziali. Ridicoli. Inutili.
Spoiler:


Ultima modifica di Bellatrix Black. il Sab Dic 11 2010, 22:21 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptySab Dic 11 2010, 22:19

Non ho parole..... veramente... Evil or Very Mad
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MessaggioTitolo: Re: Dalle stalle alle stelle   harry - Dalle stalle alle stelle EmptyDom Dic 12 2010, 09:47

Citazione :
Harry si fece vicino prendendo Astoria per il braccio. «Tranquilla, ora sei al sicuro».
«Oh mio eroe!» disse la ragazza buttandogli le braccia al collo. Harry esibì uno dei suoi soliti sorrisi ebeti e biascicò qualche parola incomprensibile. Lei gli sorrise. «Povero coglione!» esclamò dandogli una ginocchiata in mezzo alle gambe costringendolo ad accasciarsi sul pavimento. Liberatasi prese Draco e lo trascinò verso il camino. «Forse è meglio che ti porto io in salvo e poi torno a prendere lo zio?».

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