La strana Bacchetta.

Avevo gia in mente di fare un testo del genere, e oggi ho costruito la prima parte. E' ancora tutto in lavorazione, e questo è il risultato di una parte del lavoro. Ve la posto solo per capire se vi piace, e se vi interessa la cosa...
Harry era disteso sotto l’alta quercia, che imponente sovrastava d’ombra metri e metri di prato smeraldino. Sotto il suo braccio, Ginny si appoggiava al suo petto, il viso sereno e gli occhi chiusi. Quasi stesse sognando la cosa più bella della sua vita. Pochi metri più in la, Hermione contemplava ansiosamente un libro di testo dall’aria pesante e polverosa, che giaceva tra le sue gambe incrociate. Ron, che pochi minuti prima gli aveva detto che stava seguendo con attenzione, era al suo fianco, disteso a terra a contemplare un celo plumbeo, che minacciava pioggia.
Harry cercò di muoversi il meno possibile, per non svegliare Ginny. Lentamente gli passò una mano tra i capelli rosso fuoco, mentre i suoi occhi verdi la guardavano con dolcezza.
“Andava tutto bene. “ Si diceva più volte. Tutto sommato aveva ragione: lui e Ginny oramai passavano quasi tutto il tempo possibile insieme, Hermione e Ron erano tornati i suoi migliori amici di sempre, a parte qualche bisticcio legato ai M.A.G.O, che continuavano a scuotere giornalmente la mente di Hermione. L’unica cosa che ancora lo lasciava allo scuro, ed interdetto, era Uglick. Cosa aveva tentato di fare quando lui si era insinuato nella mente di Ginny, per un presunto esame? Cercava qualcosa su di lui? Quelle domande lo tormentavano da giorni ormai, ma non sapeva porvi, a malincuore, una risposta. Forse l’unica cosa che continuava ad angosciarlo era la scuola: le lezioni del settimo anno, al contrario di quello che avevano sperato lui e Ron durante le brevi vacanze estive, era massacrante. Lo studio si rivelava pesantissimo e martellante, cosi da far studiare un eccellente Hermione anche alle ore tarde. Lui ed il suo migliore amico, ad ogni modo, dovevano impegnarsi il triplo di Hermione per conseguire risultati discreti. Però in quel momento domenicale, cercavano di riposarsi il più possibile, per essere in forma per la nuova settimana scolastica che stava per attenderli.
«Ron, alzati!» Gridò Hermione per la terza volta in quel pomeriggio.
Ron si svegliò dal breve pisolino di scatto, si guardò attorno spaventato e poi rivolse il suo sguardo ad un Hermione furente. «Vuoi ripetere il settimo anno ancora una volta, Ronald?»
Ron impallidì; ed il contrasto con i capelli fiammanti, uguali a quelli di sua sorella, accentuavano lo spavento. Sapeva che quando Hermione lo chiamava “ Ronald “ , così come faceva sua madre, voleva dire che era davvero arrabbiata. «Forza Hermione, non essere così ossessiva!» Cercò di giustificarsi.
Al contempo Ginny spalancò gli occhi, probabilmente turbata dallo strillo acuto della sua amica. Alzò la testa dal petto di Harry, e gli stampò un dolce bacio sulla fronte. «Hermione non ha tutti i torti» Ammise, guardando il suo fidanzato con sguardo pacato. Mentre Ginny ed Harry si scambiavano le ultime effusioni, riparati da una fresca ombra, Hermione si alzò di scatto, seguita da Ron. «Avanti. Questa volta si che studierai! Devi almeno sapermi ripetere bene gli effetti dell’Infuso di Radigorda. Lo sai che la Sprite interrogherà, domani»
Ron guardò con sguardo sconfitto Harry, che rispose all’occhiata con un sorriso carico di divertimento. Dopo pochi minuti il quartetto si ritrovava marciando lungo un sentiero che iniziava ad imperlarsi d’acqua.
*
Nella sala comune un tepore accogliente li invitò a predisporsi accanto al camino. Pochi minuti dopo Ron stava cercando di ripassare Erbologia, mentre Ginny ed Harry svolgevano a malincuore i compiti di Pozioni. Scesero poi per cena in Sala Grande, che non era neanche esageratamente affollata. Trovarono subito posto lungo il tavolo dei Grifondoro, ed iniziarono subito a mangiare. «Io, io penfo che dobrebbefo aggiungefe più condimenfo» Borbottò Ron, mentre sbranava una coscetta di pollo, accanto ad un Hermione visibilmente disgustata. Harry sorrise, poi casualmente volse lo sguardo lungo il tavolo dei professori. Stranamente mancavano quasi tutti, apparte la professoressa McGranitt, insieme al minuscolo Professor Vitius, l’insegnante di incantesimi, che parlottavano fittamente tra loro. Harry provò ad ascoltare qualcosa, ma risultò praticamente impossibile, dato il rumore provocato dalle posate e dall’intenso vociare degli studenti. Lasciò perdere, e si concentrò sul suo Bacon. «Visto Hermione. Alla fine Erbologia l’ho imparata!» Disse un eccitato Ron. Hermione stentò un sorriso. « Si ma ora pulisciti la bocca »
Dopo qualche istante, la professoressa McGranitt, seguita sempre dall’insegnate di pozioni, marciò di gran carriera verso il suo tavolo, ed Harry si aspettò il solito ritornello.
«Potter, nel mio ufficio» Disse risolutoria. Harry abbozzò un sorriso tra se e se mentre si alzava, sotto lo sguardo dei suoi amici. Ci aveva preso in pieno.
Harry prese a seguire i suoi due insegnanti, e varcò la soglia della Sala Grande. «Cosa succede, professoressa?» Disse, mentre si dirigevano verso l’ufficio della preside. «Abbiamo scoperto qualcosa, e dubito ti piacerà. Il resto te lo diremo nel mio ufficio» Harry venne subito pervaso d’ansia: Che avessero scoperto il nascondiglio della bacchetta? Si era anche dimenticato di dirlo alla preside, peraltro. Si fermarono un istante davanti al vecchio Gargoyle che si trovava davanti l’entrata dell’ufficio. Dopo pochi secondi si scansò, e salirono la breve scala a chiocciola. Ad attenderli non c’era nessuno, al contrario di ciò che pensava Harry. Già si immaginava il volto serio e tranquillo di Kingsley Shackbolt puntarlo, seduto accanto alla scrivania della McGranitt. «Allora, abbiamo trovato questa» Disse poi la McGranitt, una volta che tutti si fossero seduti. Con uno svolazzo di bacchetta levò un velo di seta rosso, che poi danzò in aria. Sollevò con una mano una bacchetta. Harry all’inizio sussultò visibilmente, poi si tranquillizzò. Non era la bacchetta di sambuco. «Di chi è professoressa?» esordì. «E’ proprio quello che vorremmo sapere insieme a lei, signor Potter» Vibrò la voce squillante di Vitius. « Idea di chi possa essere?» continuò. «Sinceramente proprio no. Non penso di averla vista da nessuna parte» La bacchetta della McGranitt danzò nuovamente sopra la prima, e quest’ultima scandì le parole:
«Homenium Revelio » La bacchetta misteriosa emise una piccola scintilla, ma dopo ciò non successe nulla. «L’incantesimo non ci dice di chi appartiene. Lei è sicuro? » Ripeté insistente. Harry prese tra le mani la bacchetta: Era tozza e corta, di un acceso color nero. Sembrava anche piuttosto vecchia. Alcuni tarli la ricoprivano da testimoni. Poi la mente di Harry vagò per un secondo. Ginny che esasperata si accasciava al suolo, Uglick pochi metri distante, e lui che osservava atterrito la scena. Poi tornò al mondo reale.
«Si, l’ho già vista»


PS: Se la formattazzione è scadente è perché ho azzardato un rapido copia e incolla da world xD

Veramente veramente carino! =) Adesso capisco perchè ti eri praticamente scordato del nostro testo... (comunque è più bello il nostro! u.u).
Piccole imperfezioni che si potrenno facilmente modificare nel caso... ora ti voglio arzillo per il nostro testo. Sempre che non ti diano la bozza e lì ci rimani secco!

Veramente la bozza gia ce l'ho.. ihihih xD

Ecco la seconda parte del mio testo: Qui vediamo Harry che con la McGranitt cerca di sapere qualcosa di più su Uglick... e beh, vi aspettano numerose sorprese! ^^


La professoressa McGranitt si accigliò, poi gli tolse la bacchetta, ancora sul palmo della sua mano, ed iniziò a guardarla.
«E dimmi, di chi dovrebbe essere?» Harry la fissò, lo sguardo teso. «Jattorius Uglick » Mormorò con un filo di voce. Sia Vitius, che la McGranitt, sembravano decisamente straniti dalle parole di Harry. «Come fai a dirlo?» borbottò Vitius. Harry rimuginò: Non poteva certo dire che aveva visto la bacchetta quando era sgattaiolato durante l’esame di Ginny. «I- Io credo di averla vista durante un ora di lezioni. . . » La McGranitt non disse nulla. Posò la bacchetta e si sedette sulla sua poltrona. «Ne è davvero sicuro?»
Harry annuì con decisione. Aveva paura che i due professori non gli avrebbero creduto, quindi cercò di essere il più convincente possibile. «Stiamo cercando di avere contatti con il professor Uglick. Pertanto non abbiamo ancora avuto alcun successo» Continuò la McGranitt.
«Come mai?» Chiese Harry. I suoi sospetti su Uglick iniziavano ad avere fondamento.
«Non riusciamo a rintracciarlo, tutto qui. Abbiamo spedito più di un gufo, la scorsa notte» Harry annuì nuovamente, poi posò lo sguardo sulla grande finestra situata alle spalle della professoressa. La luna era ancora ricoperta da uno spesso strato di nuvole grigiastre, ed in lontananza si scorgeva il piccolo villaggio di Hogsmeade, dove aveva nascosto la bacchetta di Sambuco.
«A proposito … » Iniziò: «Le devo dire una cosa … in privato»
La McGranitt sembrò capire subito. «Filius, finisco di parlare con il signor Potter e sarò subito da lei»
Vitius con un piccolo slancio si lasciò scendere dalla sedia, e poi con un piccolo inchino sparì oltre la porta intarsiata di marmo, zampettando lungo le scale a chiocciola che avevano percorso pochi minuti prima. «Che mi devi dire?» La McGranitt si puntigliò sui gomiti, lo sguardo sempre diretto ad Harry. «Ho … Ho nascosto la bacchetta» Disse poi. La McGranitt fece cenno di “si” con la testa. «Lei … Lei sa dove l’ho nascosta?» Harry era stupito. Non aveva detto niente alla preside riguardo alla bacchetta, forse era stato Abeforth a farlo. D’altronde la McGranitt aveva tutto il diritto di conoscere il luogo in cui si trovava la bacchetta di sambuco. «No. Non so dove l’hai nascosta, e neanche voglio saperlo. Il segreto lo devi conoscere solo tu. » Harry si sollevò, e si alzò dalla sedia, pronto a ritornare dai suoi amici, quando però la McGranitt lo bloccò «Neanche io mi fido del professor Uglick. Lei sa per caso perché la signorina Weasley urlava, mentre Uglick svolgeva l’esame con lei?» Harry si stranì «N- no … Perché dovrei saperlo? »
«Non fare finta di niente. Sapevo che c’eri anche tu. Devi allenarti a non fare rumore quando cammini sotto a quel mantello. Anche perché ormai ti sta anche un po’ piccolo» Si lasciò scappare un piccolo risolino, poi tornò immediatamente seria. «Ok, mi scusi. Beh, ha usato un incantesimo … Ha detto che faceva parte dell’esame, doveva entrare nella sua testa, e lei doveva respingerlo » La McGranitt si accigliò ancora una volta, e sulla sua tempia si formò una ruga d’espressione. « Non avevo certo detto a Uglick di farlo!» Disse più a se stessa che ad Harry.
«E allora perché lo ha fatto?» ribatté Harry. «E se … Se Uglick volesse entrare nella sua mente? » « E allora ha avuto scarsi risultati, Ginny è riuscito a respingerlo! Ma poi, perché voleva entrare nella sua mente? Per scoprire qualcosa su … su di me?»
I due si fissarono in silenzio per qualche istante. «Temo proprio di si. »
*
Harry tornò in sala comune più di due ore dopo, visibilmente stranito. Barcollò immerso nei suoi pensieri fino al divano, sedendosi di botto. Davanti a lui un cumulo di cenere piroettava verso l’alto, formando un’intensa spirale. Segno che il fuoco era stato spento da poco. La chiacchierata con la McGranitt gli aveva fatto scoprire cose che non aveva mai pensato concretamente fino a quel momento. Che poi neanche la Preside sapeva tanto sull’argomento, ma insieme erano arrivati ad una conclusione certa: Uglick non è il professore comune e gentile che si aspettavano. Che anche lui volesse la bacchetta di Harry? O forse lui era componente di una associazione. Un associazione che complottava contro di lui per avere poi la bacchetta. Questi pensieri lo tennero occupato per una buona mezz’ora. La sala comune era deserta, e l’unico rumore erano le russa del dormitorio maschile, e del vecchio orologio a pendolo che batteva alla sua sinistra. Poi un rumore. Harry si voltò di scatto, e vide Ginny dietro di lui. «Cosa succede, Harry?» Si avvicinò e si sedette accanto a lui. Non sapeva che fare. Doveva continuare a mentire? Non c’e n’era bisogno … Gli aveva anche promesso che non si sarebbero più detti delle bugie! Lui sapeva che Ginny avrebbe rischiato la vita per lui. E già l’aveva messa in gioco troppe volte, per i suoi gusti. «Si pensa che Uglick abbia utilizzato il Defactio Insinuere contro di te per tentare di estorcere delle informazioni riguardo a me. Sa che sei la mia ragazza. Io e la McGranitt pensiamo voglia la bacchetta.» Ginny lo fissò, i loro occhi si incontrarono. «Cosa? Anche lui vuole la bacchetta di Sambuco, Harry? Ma … non sa nulla vero?»
«No, non penso sappia molto, credo. L’avevi respinto dalla tua testa, ricordi? Neanche lui si aspettava tutta questa forza da parte tua» I due si guardarono per un istante, poi si scambiarono un bacio. «Meglio così. E quindi cosa dovresti fare? Andarlo a cercare? » Aggiunse con una vena di preoccupazione. «No, niente di tutto questo, tranquilla. Rimarrò qui in attesa che la McGranitt o il ministero dica qualcosa. Magari un azione con gli Auror … » Ginny lo guardò severa «Sempre a rischiare tutto te, eh? Avanti amore, andiamo a letto che è tardi»
Ginny si alzò, prese per mano Harry, ed insieme abbandonarono la sala comune, dirigendosi ai rispettivi dormitori.

Caruccia anche la secoda parte ma puoi sempre migliorare. Approfondisci il brackground di Harry e migliora l'ambiente.. insomma crea un contorno per il tuo testo!
Ci sono varie imperfezioni che si possono facilmente eliminare con un'attenta lettura. Per quanto riguarda la trama il sospetto su Uglick mi sembra alquanto probabile, anche se io me l'ero sempre immaginato burbero ma buono.
Ancora compliments... continua così!

mmm...
posso astenermi dal commento supermegalungo???
Dico solo alcune cose: un po', tanti, errorini di ortografia come celo
ccmq, a parte questo...
Jatt è "cattivo"!
bene...
penso che dovremo filnalmente discutere di questo da qlc partew! (scusa l'off)

continuo, mi piace, scrivi bene
sei davvero bravo... sì, a parte dei periodi un po' imperfetti (ricordi vagamente qlc -.- ), davvero un potterian's testo!
Spero che riguarderai sia la prima che òa seconda parte... può davvero essere un bel testo, a parte qll che sn ancora ad Hogwarts!

Tranquillo " Uglick Cattivo "... mica è detto! Sarà un testo pieno di colpi di scena!

Piff Bene, sono 3 volte che te lo dico ma.. Repetita iuvant
Il testo mi piace davvero tanto, sia per l'idea sia per come scrivi^^
Le critiche che potrei farti sono le stesse degli altri, quindi inutile marciarci sopra! Apparte "celo".. O.O Piff xDDD
Per cui.. Complimenti!

Grazie Leti! ^_^

Ok, te manco solo io

Scrivi bene, molto. Ma fai troppi errori di punteggiatura e anche qualcuno ortografico, ma sono tutte cose che si possono migliorare, quindi NO PROBLEM

Ti hanno già detto tutto gli altri , cmq aspetto il continuo e spero che sia , come hai detto tu, Pieno di colpi di scena e verita sulla setta

Alé, ecco la terza parte del racconto. Sta davvero prendendo forma ( scusate per gli errorini ) e questa parte mi è piaciuto molto scriverla. E' un pò noiosa, dato che Harry e ****** ( non dico il nome sennò rovinerei la lettura xD ) rifletteranno per la maggior parte del tempo, ma ci saranno tantissime rivelazioni e colpi di scena.
Spero proprio che questi testi si possano aggiungere al libro... se vi piacciono ovviamente!
Magari intervallandoli nel libro tra i nuovi capitoli.. sarebbe bellissimo! ^^





Harry si era appena svegliato. Fuori dalla finestra, un cielo azzurro iniziava ad affiorare, così come il canto degli uccellini che si posavano tranquillamente sui trespoli del Platano Picchiatore, che ultimamente non si dimenava da parecchio tempo.
Guardò attorno a se: Erano ancora tutti sotto le coperte, ed un tranquillo tepore aleggiava sul dormitorio maschile. Doveva essere ancora molto presto. Harry si alzò dal letto, infilando le pantofole. Era Domenica, e quella giornata l’avrebbero sicuramente dedicata ai compiti; ma non per il fatto che Hermione li avesse costretti, è che lui e Ron erano esageratamente indietro col programma già pochi mesi dopo l’inizio della scuola. Dopo pochi minuti si era già vestito, si era infilato il suo vecchio paio di Jeans scoloriti e la sua felpa. Faceva particolarmente freddo quel giorno: Ancora qualche settimana ed avrebbe sicuramente iniziato a nevicare, così come ogni anno li ad Hogwarts. Poi si risedette al letto, come attratto dal paesaggio dall’altra parte della finestra del dormitorio. Hogwarts. Pensò. Quello era l’ultimo anno che poteva godere di quel freddo, della neve che li colpiva dolcemente durante le loro uscite ad Hogsmeade … In fondo Hogwarts è stata la sua vera casa. Aveva passato li la maggior parte della sua vita, e dei suoi guai. Sorrise malinconico. Un ultimo sguardo e poi planò in sala Comune, ancora deserta. Forse era stato il primo a svegliarsi. Poi tirò fuori la bacchetta, e con un gesto rapido fece danzare dei ciocchi di legno, che si disposero delicatamente all’interno del camino. Con un secondo movimento di polso, un debole fuoco iniziò a zampillare allegramente, illuminando ancora di più la sala. Pensò, allietato dal caldo che iniziava ad incombere su di lui: Doveva trovare Jattorius Uglick. Però non sapeva come fare! Come poteva lui, rinchiuso ad Hogwarts, cercare Uglick? Soprattutto se la McGranitt non ci era riuscita? Molto probabilmente anche il ministero ci stava lavorando, e se avessero ottenuto i risultati che sperava in quel momento si sarebbe trovato nuovamente nell’ufficio della preside, in compagnia di Kingsley. Il silenzio più totale faceva da padrone, in quel momento flebile. Poi, Harry cacciò un grido, sentì la sua testa spaccarsi letteralmente in due. Un dolore allucinante li percorse la schiena, poi non vide più niente.
Una mano si allungò nel buio più totale, poi entrò in una stanza rettangolare. Tossicchiò: Harry capì che non era nel suo corpo, però riusciva a vedere ciò che la persona dentro a cui era entrato faceva. Per un istante pensò a Voldemort, gli prese un colpo. Poi la mano si levò in alto, la sagoma buia di una bacchetta apparve nel nulla. Poi la sua punta si accese in un istante, illuminando di flebile luce dorata la stanza. La mano era rosea e vecchia. Harry si tranquillizzò: Non poteva essere Voldemort.
L’uomo sorpassò un bancone. Sul suo dorso di vecchio legno ancora giacevano dei boccali; alcuni, ancora traboccanti di Burrobirra.
Poi salì leggermente delle scale scricchiolanti …

Harry rinvenne annaspando, si alzò immediatamente in ginocchio: Era a pochi centimetri dal fuoco del camino, e attorno a lui non c’era ancora nessuno. Poi ritornò lucido e pensò velocemente.
«La bacchetta!» Gridò, e si rimise in piedi, poi con uno scatto uscì dalla sala comune.
Uglick sta cercando di prendere la bacchetta. Come ha fatto a sapere dov’è? D’altronde la visione parlava chiaro. Uglick era dentro il pub di Abeforth. Ma non aveva tempo di spiegarsi come è avvenuta la connessione e soprattutto non sapeva se era proprio Uglick a tentare di prendere la bacchetta di Sambuco. Scese tutte le scalinate, poi spalancò con una spallata il grande portone di Ingresso, e si ritrovò a correre disperato lungo il parco di Hogwarts, tentando di raggiungere Hogsmeade. Non c’è l’avrebbe mai fatta in tempo, già dopo qualche metro il gelo iniziava ad impossessarsi dei suoi muscoli, facendolo correre più lentamente ad ogni passo che faceva. Ne era certo, se non trovava un rimedio non sarebbe mai arrivato ad Hogsmeade in tempo per bloccare l’intruso. Si fermò, respirando aria gelida, che andava a ghiacciargli i polmoni. «Accio Firebolt!» Gridò, puntando la bacchetta verso il castello, lì dove c’era la vecchia rimessa per le scope. Dopo pochi secondi, in lontananza, vide un puntino marrone avvicinarsi. Dopo pochi secondi era li, a pochi metri da lui, in attesa di essere cavalcata. Era il momento giusto per testare davvero la potenza della sua nuova scopa. Si mise sopra di essa, e con uno slanciò di talloni iniziò a schizzare in aria. Iniziò a volare in rotta del villaggio, che pian piano si faceva sempre più visibile ai suoi occhi. Dopo poco sterzò in aria, fermandosi a guardare la taverna di Abeforth. Che si fosse accorto dell’intruso? Scese dalla scopa, ed iniziò a correre bacchetta alla mano. Come immaginava la porta del pub era spalancata, e riverberi di aria gelida vorticavano nel pub. Per non farsi sentire non chiuse la porta, e in punta iniziò a salire le scale scricchiolanti. Poi si fermò: Una figura giaceva con le braccia conserte davanti ad un quadro che raffigurava una giovane: Ariana.
«Stupeficium!»
«Protego» L’uomo tozzo respinse lo schiantesimo di Harry, che si spezzò su un muro. «Chi sei?» Gridò Harry, puntando la bacchetta.
«Harry» mugolò una voce rauca.«Chi sei?» Rispose convinto. Tremava come una foglia, ma cercò di farlo vedere il meno possibile. Harry decise di trarre vantaggiò dall’uomo, che sembrava non volerlo attaccare. «Impedimenta!» L’uomo non disse niente, ma l’incantesimo si spezzò poco prima di colpirlo. «Harry, fermo, sono io» L’uomo uscì allo scoperto. Era basso, tozzo e vecchio. Era Jattorius Uglick.
«Cosa ci fai qui? Vuoi rubare la bacchetta?» Gridò in risposta Harry. «No, niente di tutto ciò, ora stammi a sentire» Vide che Harry stava provando un nuovo incanto, ma con un rapido gesto della mano la bacchetta gli volò via dalla mano chiusa. «Come hai fatto?» Harry questa volta era visibilmente impaurito, indietreggiò: Forse neanche Albus Silente sapeva fare incantesimi senza ricorrere alla bacchetta. «Non capisco perché tu ti ostini ad utilizzare la forza. Se vedi io sono anche disarmato … » Disse tranquillo. «T – Tu sai utilizzare incantesimi senza la bacchetta?»
Uglick scoppiò in una risata acuta. «Beh? Non sono certo l’unico che lo sappia fare! E poi, parlando tra noi … so fare solo incantesimi semplici, senza l’ausilio della bacchetta»
Harry parve stranito. Come mai tutta questa calma? Aveva appena beccato Uglick cercare di rubare la bacchetta sotto ai suoi occhi!
«So cosa stai pensando. Non voglio rubare la bacchetta di sambuco, Harry. Ho fin troppe cose da dirti. Sto cercando di aiutarti»Iniziò. Harry si tranquillizzò: Se Uglick voleva davvero fargli del male, a quest’ora molto probabilmente si trovava già all’altro mondo. «Che ne dici se ne discutiamo davanti ad una bella bottiglia di Whisky Incendiario? Non sono molto giovane come te, e tutto questo freddo da fastidio alle mie ossa stanche!» Fece un’altra risata rauca, e superò sorridendo Harry, tornando al piano inferiore. Harry lo seguì, e vide Uglick che questa volta riutilizzava la magia senza bacchetta. Comandando gli oggetti con le mani. «Cosa vuoi da me? E perché sei scappato da Hogwarts?» Lo attaccò.
«Fin troppi i motivi Harry. Ti ripeto che sto cercando di aiutarti» Con uno svolazzo due bicchieri scivolarono fuori dalla credenza, e con un secondo gesto una bottiglia uscì con uno scatto da un armadio, versando poi generosamente il suo contenuto nei due bicchieri. «Abeforth è uscito a far compere, questa mattina presto. Non tornerà prima del pomeriggio, quindi staremo tranquilli» «Favorisci?» Uglick allungò un bicchiere ad Harry, che lo impugnò saldamente, continuandolo a guardarlo intensamente negli occhi. Uglick si sedette tranquillamente, scostando la sua palandrana impolverata dalla sedia. «Harry. Io sto cercando di aiutarti» Disse serioso, guardando il suo Whisky Incendiario. «In che modo?» Rispose il ragazzo, sedendosi di fronte al vecchio.
«Sto cercando di difendere la bacchetta, Harry! Quelli della Setta stanno cercando di rubarla, per poi darla al loro capo. E credimi, tra lui e Voldemort, non c’è molta differenza»
«Cos’è questa Setta, Jattorius?» Chiese Harry preoccupato. «Un gruppo di un nuovo, come lo chiamano loro “ ordine “. Mi pare ovvio! Mangiamorte riusciti a sfuggire alla cattura del nuovo Ministero, reietti, Maghi Oscuri … »
«Ma perché vogliono la bacchetta? Non capiscono che creerebbero un danno? Sto cercando di difenderla a costo della vita, ma non per poterla utilizzare per secondi fini!»
Jattorius sorrise, ed iniziò a sorseggiare lentamente la sua bevanda. «Ovviamente pensano che nelle loro mani la Bacchetta possa essere soltanto un enorme vantaggio. Non capiscono il vero potere maledetto di quell’oggetto»
Harry lo immaginava. I membri della Setta, potevano essere quelli che avevano assalito lui e Ron a Diagon Alley, prima dell’inizio dell’anno scolastico. Tutto iniziava a ricollegarsi logicamente.
«Cosa vogliono farci esattamente? E come fai a sapere tutte queste cose? Sei dei loro?»
«Piano ragazzo, una cosa alla volta. Non pensi che se ero dei loro non ti avevo già eliminato, e non avevo recuperato la bacchetta? D’altronde so la sua locazione. Faccio la spia per te, anche se non lo sai. Stavo cercando il momento giusto per dirti tutto, e per aiutarti. So che tu puoi fermarli … io ho sempre creduto in te!
Beh, vogliono usarla prima di tutto contro di te, per acquisirne il pieno controllo, e poi la setta vuole far scoprire il mondo magico agli occhi dei Babbani! Vogliono che tutti i Babbani diventino dei Maghi. Vogliono far diventare la terra un luogo di soli Maghi!» Concluse Jattorius, decisamente teso. «Beh, più o meno come Voldemort» Ridacchiò Harry «Con la differenza che almeno non vogliono sterminare la razza Babbana» Aggiunse ridendo. Poi iniziò a bere un po’ di Whisky Incendiario, e i suoi polmoni tornarono a bruciare. Un vero toccasana contro il freddo pungente. Harry guardò fuori dalla finestra: Il cielo era tornato color metallo come i giorni scorsi, e i primi fiocchi di neve iniziavano a cadere a terra. Sorrise malinconicamente.
«Cosa dovrei fare per fermarli?»
«Non sanno dov’è la bacchetta, quindi già è un punto in più in nostro favore. E poi … dovremo scoprire dove si trovano adesso» Grugnì.
«Cosa? Non ti eri intromesso tra loro?» Harry non capiva.
«Si questo è vero. Ma mi hanno beccato in flagrante mentre cercavo di rubare delle carte. Credevo fossero dei piani per un attacco alla Gringott. Penso vogliano anche dei soldi per finanziare i loro piani»
«Dannazione! » Harry diede un pugno al tavolo, che traballò pericolosamente.
«Si hai ragione. E’ per quello che ti ho contattato. Dobbiamo collaborare, Potter. Dobbiamo trovare la setta e difendere la bacchetta!»
«Capisco. Senti, ma come hai fatto a trovare il nascondiglio della bacchetta?» Chiese curiosamente. «Beh, Harry, ho sfruttato l’esame della tua ragazza, Ginny, per tentare di estorcergli delle informazioni al riguardo. Credevo gli avessi detto qualcosa sulla bacchetta. Ho provato ad entrare nei suoi ricordi, nella sua mente, ma non ho trovato nulla. Poi … poi mi ha cacciato dalla sua testa! Ha una forza davvero strabiliante!» Sorrise, finendo l’ultimo sorso di Whisky Incendiario. Poi si pulì la bocca con la manica della veste.
«E’ per quello che ha usato il Defactio Insinuere!»
«Esatto. Ti avevo sentito. Sapevo che c’eri anche tu, e che la McGranitt stava venendo a controllare cosa fosse successo. Per quello sono dovuto scappare. Anche la copertura di Hogwarts è saltata! Perché, se capisci, ero ad Hogwarts per tentare di legare un rapporto con te. Per combattere la setta! Però come vedi sono riuscito a contattarti lo stesso» Disse sorridendo.
«E poi?» Harry voleva sapere tutto quanto.
«Ti ho seguito, ho usato un incantesimo di Disillusione e mi sono mimetizzato durante l’incontro con Abeforth. Ho sentito tutto e me ne sono andato. In questo momento non stavo cercando di recuperare la bacchetta, ma bensì stavo formulando degli incantesimi potenti per difenderla ulteriormente. La setta molto probabilmente si insinuerà ad Hogwarts, come ha gia fatto! Sa che forse è in questa zona … Ma quello è un ottimo nascondiglio, complimenti.»
Harry ridusse gli occhi a fessure. Combaciava tutto … Uglick che sapeva il nascondiglio, l’assalto a Diagon Alley, e poi l’intruso nella scuola poche settimane prima. «Ho capito. Grazie professore» annuì.
«Niente. Chiamami Jattorius … ora sono tuo amico» Jattorius allungò un braccio oltre al tavolo, e i due si strinsero la mano. «Beh, ora dovrei andare, grazie per la chiacchierata» biascicò, mentre si alzava faticosamente dal tavolo con l’aiuto di Harry. Pochi secondi dopo si trovavano fuori dal Pub, sotto una folta nevicata e soffi poderosi di vento congelante. «Prima o poi ti ricontatterò Harry. Senti, ciò che ti sto per dire è importante: Spiega tutto alla McGranitt. Digli che si può fidare di me. E poi … prepara tutti gli studenti della scuola, Harry. In segreto. Devono essere tutti pronti a combattere; dai più grandi ai più piccoli. Presto, forse, qualcun altro della setta proverà a rientrare ad Hogwarts. »Harry annuì convinto. «So già come fare» sorrise.
Con un ultimo saluto Jattorius si voltò, e dopo poco fu solo una sagoma, che sorpassò la cancellata di Hogwarts come fosse fumo, poi, si smaterializzò dal castello.

Oh oh!
hai visto? l'ho letto!
bè... che dire...
questo testo è più lungo degli altri, ma mi spiace dirlo... più fatto male ()...
allora... secondo me l'hai scritto troppo in fretta e non ci hai dato molte rilette...
l'ho capito da molti motivi:
1) i tempi verbali non sono giusti, passi dal passato remoto al presente storico a distanza da una frase.
2) usi troppo la punteggiatura: troppi punti, troppe frasi e a capo, che a parer mio sn esagerate, come all'inizio (l'unico che ricordo è quel: Hogwarts.Pensò. ... potevi metterci una virgola!)... se no... esistono i punti e virgola!
3) il testo coem hai detot tu in chatt prima, ha un piccolo errore, la bacchetta! che poi, vedremo risbagliare... secondo il testo sopra lui si era ripreso la bacchetta, ma da Ab nn l'aveva. In più ha detto di non riuscire a fare incantesimi potenti senza, però ha pututo fortificare il nascondiglio?
4) prima Harry da del lei a Jatt, poi dle tu e poi ancora dle lei? è un po' stupido?
5) Idem jatt, prima lo chiama Potter, poi harry e poi ancora potter
6) ti concentri molto su cose che possono essere saltate, mentre non dici niente su altro. Per esempio la cosa della sala comune ecc... Dovevi proprio scriverlo? non potevi racc piuttosto del tragitto tra il parco e Hogsmeade?
7) Jatturius, non Jattorius
il testo non rispecchia molto il background di Harry, tranne che all'inziio.
9) e ultimo xD, il testo è molto nmeno potteriano di quelli sopra.

ok, sn uno str*nzo, è?
ti ho distrutto!
scusa scusa scusa, ma ci sn rimasto male: i testi sopra sn scritti bene, mentre questo... s el'avessi tenuto per almeno 2 o 3 gg e l'aessi fatto leggere a qlc, sarebbe venuto meglio!
scusa!
aspetto una tua "riscrizione" del tutto!
perchè come trama... mi piace, e spero vada in bozza, dopo che tu lo guarderai!

Lo letto anche io, ma nn sono molto d'accordo con luma, insomma il testo è carino e secondo me si può rielaborare e rifare nel giusto modo.
Aspetto le correzioni e ti ripeto anche io che quando si scrive un testo nn si deve avere subito fretta di pubblicarlo, ma è meglio tenerlo per un pò di giorni, così da poterlo esaminare meglio.

Testo carino, come gli altri. Potevi sicuramente fare di meglio. Soffermati di più sul testo, non pubblicarlo subito. Mi aspetto che tu riveda parecchie cose. Non te le sto qui a dire tutte. Ti accenno solo che ci sono alcune cose che non quadrano con alcuni capitoli del libro, per esempio Harry non è la prima volta che vola con la sua Firebolt Millennium! Poi periodi troppo lunghi, così il discorso diventa un pò pesantuccio. Metti più punti accapo! Riguardatelo un pò insomma, ci sono termini che non quadrano col resto del discorso, imperfezioni così. Poi ho notato, se non mi sbaglio di grosso, che spesso dopo i due punti metti la maiuscola... non si fa! Rifletti di più sul testo, rileggilo più volte e miglioralo. Hai tutte le capacità, serve solo più impegno.

Piffolino, ho finalmente letto tutti i testi.
Insomma, ci sono un pò di errorini e delle espressioni fortemente dialettali, però in generale, non sono male.
Decisamente, il testo fatto con la nana è più curato!

Però...cavoli, hai una bella fantasia, e quella, con l' aiuto di mooolta applcazione, paga sempre.

Tuttavia, no mi convince. Non è possibile che Uglick fuggendo abbia fatto cadere la bacchetta...come cavolo avrebbe dovuto smaterializzarsi?
E vuoi che la McGranitt non la riconosca? Li abbiamo dipinti come colleghi e amici...

Inoltre, non mi piace che uglick rcompaia così presto... lasciamo ancora un pò di suspance!
Però, Piffolino, per avere l'età che hai...wow!!!

ho letto le tre parti. Come trama niente male; per gli errori ti lascio alla 'forza distruttrice' di Luma, però mi accodo a Lady: si potrebbe aspettare un altro po' alla ricomparsa di Jatt.