Piccolo pezzetto che potremmo collocare nella bozza 18, dopo la partenza di Malfoy; serve un pò per collegare al cap 17 ovvero alla Prima volta di Ginny e al "dopo" aver nascosto la bacchetta. Harry si portò sotto il grande tabellone per leggere meglio, oltre a quelli di Ginny e Malfoy altri nomi figuravano tra le file dei promossi ai loro rispettivi anni. Persino Parsy Parkinson aveva conseguito i MAGO insieme ad altri Serpeverde, qualche Corvonero e un Grifondoro, Seamus Finnigan. Anche lui avrebbe lasciato la scuola.
Entrando diversi minuti dopo nella Sala Grande si accorse che l'esito degli esami aveva animato notevolmente l'atmosfera fiacca che caratterizzava le quotidiane colazioni. Nel bene e nel male. Un chiacchiericcio eccitato dominava la Sala seguito da abbracci ed effusioni di commozione; solo Parsy Parkinson era scossa dai singhiozzi senza controllo. Dai brandelli di conversazione che riuscì a cogliere, Harry capì il motivo del frigno spudorato: Draco se n'era andato dal castello senza di lei. Questo confermò quello che aveva pensato poco prima, il ragazzo voleva tagliare per sempre dalla sua vita tutto ciò che riguardava la sua pemanenza a Hogwarts, lei compresa.
Pansy fulminò Harry con lo sguardo quando si accorse che la stava osservando mentre le sue amiche ricambiarono con un ghigno, guardandolo come un rospo particolarmente brutto.
Si avvicinò al tavolo dei Grifondoro dove poco più in la Seamus stava salutando i compagni che si congratulavano con lui. Harry si sedette al solito posto, avrebbe salutato il compagno nel dormitorio più tardi. Era stanco. Le sue gambe erano incredibilmente pesanti. Non aveva dormito.
«Guarda che Madama Chips ti da ancora la caccia».
Ron si era avvicinato a lui buttando svogliatamente la borsa a terra. «Per quello che hai combinato stanotte!» spiegò con enfasi allo sguardo vacuo di Harry.
«Eh? Ah...si» rispose impacciato. Per un attimo aveva temuto il peggio.
«Pensavo stessi ancora in infermeria ed ero andato li per farti visita, ma Madama Chips mi ha accolto con un certo...disappunto» continuò Ron iniziando a servirsi di uova e pancetta. «Come hai fatto a scagionarti?».
«E' stata complicata la cosa...ma alla fine l'ho convinta».
«E il resto..com'è andato?» chiese l'amico abbassando la voce.
«Benissimo...tutto benissimo...» rispose Harry solidale. Faceva fatica a portare avanti quella conversazione, doveva pesare accuratamente le parole oltre che controllare le sue espressioni; la sua risposta però soddisfò a pieno Ron che si servì sereno di abbondante succo di zucca. Continuarono a mangiare in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri, Harry in quel momento ne aveva solo uno e di li a poco si sarebbe presentato in carne ed ossa davanti a lui per levargli il fiato come la sera prima.
Sognante nei suoi pensieri non si era accorto che Ginny ed Hermione avevano fatto ingresso nella Sala.
Deglutì forzatamente e si alzò di scatto.
«Ma che ti prende?» disse allarmato Ron alzando lo sguardo dal piatto. «Ah...sono arrivate finalmente...».
Harry incrociò lo sguardo di Ginny e sentì lo stomaco contorcersi. Era lei che l'aveva fatto sognare la sera prima. Ora la guardava sotto un'ottica diversa, tra loro si era creata una intesa molto più profonda, erano diventati estremamente complici. Sentì improvvisamente caldo quando lei appoggiò le labbra sulla sua guancia per salutarlo con un bacio.
Il ricordo della sera prima era ancora molto vivido.
«Buongiorno!» disse Hermione pimpante.