La fuga di Harry

Era mattino presto ed harry si svegliò, nella stanza era tutto buio tranne quei schizzi di luci che venivano dagli aberi, sentiva gli amici russare come non mai.
Andò in Sala Comunea, che ra l'unico luogo che poteva stare tranquillo. Harry decise che non poteva mettere più in pericolo la fidanzata , gli amici, e tutto Hogwartsa. Dopo un lunga riflessione decise di scappare però non sapeva come farlo senza far soffrire gli amici e come avrebbe potuto scappare. Ci arrivò un gufo con un lettera attaccata che diceva
"Sono Kingsley e avrei una missione per te a Grimmal pleace.
Vai in presidenza e ricordati il merluzzo verde con gli occhi arancioni.
PS= abbiamo già pensato ad avvisare la preside.
Harry senito questo decise che sarebbe stata l'opportunità perfetta per scappare. Prendo la moto di Sirius e me ne vado.

Harry arriva a Grimmaul pleace (non so come si scrive scusate)

Arrivato lì si accorse che non era cambiato niente di come l'aveva lasciato l'anno precedente. Merlin il suo compagno di missione gli disse "se sono in pericolo scapì, se ti dico di scappare scappì, tutto quello che ti dico tu fai ok?" harry si ricordò che arano stesse parole che Silente gli aveva detto prima i morire.
Merlin si smaterializzò con Harry in una foresta.
Nella foresta era molto scura, sembaca quella proibita però Harry sapva che c'era già stato ma non si ricordò quando. Harry parlò "adesso mi ricordo questa è la stessa foresta che ho visto in una mia visione" Merlin non ascoltando le parole di Hharry gli fece cenno di star zitto. Harry vide due maghi uno molto alto, spalle molto grosse e l'altro piccolo. Harry ne riconosse uno, quello che aveva attacato il castello. Harry visto quel mago prese Merlin dal bracciò e si smaterializzò all'ufficio auror. Dopo aversi smaterializzato posò Merlin e si smaterializzo in Grimmaul pleace dove c'era la moto ad accoglierlo e la valigia. Harry non sapeva dove andare e girovagava il mondo senza una meta. Dopo un pò decise di allenarsi in America dove poteva prepararsi a un combattimento. Harry entrò nella prima casa che vedeva che sembrava molto più diversa di quella inglese. Dalla casa si affacciò un uomo molto alto e gli chiese "cosa vuoi'" Harry sorpreso dalla sua altezza sovraumana disse" voglio allenarmi sei un mago?" "ma cero che sono una mago e sono il più bravo di tuutta l'America però non ti dirò il nome solo quando mi avrai sconfitto". Il tuo combattimento inizierà tra sei mesi e portando il ragazzo con se. C'erano dei presenti sul campo di battaglia Una acchetta volò in aria, disegnando un arco preciso sopra le teste dei presenti, per poi ricadere a terra con un rumore metallico contro le pietre consumate dal tempo e dall’uso. Harry cadde a terra sorpreso dall'incantesimo che non aveva mai visto stremato. Le mani, piene di tagli più o meno profondi, alcuni vecchi, alcuni più recenti, erano sporche di sangue e polvere e sudore e fatica; i capelli erano impastati di polvere, appiccicati alla fronte per il sudore; il volto sconvolto dallo sporco e dalla stanchezza, dalla fatica e dallo sforzo.
-Alzati!- ordinò l’uomo parandosi esattamente sopra il suo volto, sovrastandolo con la sua altezza, maggiore in quel momento, esattamente davanti alla vetrata da cui filtravano i raggi del sole, immergendo il ragazzo nell’ombra.
Il giovane mago rimase immobile. Il respiro affannato era l’unica cosa che facesse intendere che era ancora vivo.
-In piedi!- ordinò nuovamente.
-Non… ce… - balbettò il ragazzo, posandosi una mano sul petto, cercando di calmare l’affanno che gli stava squotendo il cuore e i polmoni.
-Come come?- disse l’uomo, portandosi una mano vicino l’orecchio, in direzione del ragazzo. –Scusa, non ho capito bene.-
-Non… ce… la… faccio…-
-Non ce la fai, hai detto?- lo derise l’uomo. –Non ce la fai? Solo i deboli non ce la fanno; solo i codardi si arrendono. Tu appartieni a una di queste due categorie?-
Il ragazzo rimase in silenzio, immobile sul pavimento.
-Rispondi!- gli urlò, sferrandogli un calcio in pieno stomaco.
Il ragazzo si piegò su sé stesso, stringendosi immediatamente le braccia intorno alla vita e tirando le gambe al petto, come cercando di proteggersi dal dolore lancinante che stava provando in quel momento. -NO!- rispose, contorcendosi al suolo.
-E allora alzati. In piedi!- disse l’uomo continuando con un tono di voce imperativo ma improvvisamente più calmo rispetto all’inizio.
Il ragazzo ubbidì, issandosi sulle gambe deboli e malferme, malandate e piene di tagli quanto le mani, le braccia e il resto del corpo. Immediatamente, senza neanche una parola, un uomo gli si avvicinò, pronto a sorreggerlo nel caso che cadesse nuovamente al suolo, ma fu lui stesso a scansarlo e a rimanere in piedi, con una fierezza nello sguardo che rendeva orgoglioso il suo insegnate che lo stava ancora osservando attentamente. Il maestro lo guardò a lungo. Quel ragazzo aveva dentro di sé l’anima dal guerriero, del mago leggendario. Il suo potere non si limitava, come credevano tutti. Il potere di quel ragazzo era incredibilmente soggetto alle sue emozioni e, per questo, stranamente potente e, al contempo, incontrollabile.
-Quando sei venuto a bussare a questa porta, hai chiesto che ti fossero insegnate le nostre arti. Hai chiesto che ti fosse insegnato a combattere, a dominare i tuoi sentimenti, a uccidere senza provare risentimento… a cancellare completamente le tue emozioni verso il nemico… dico bene?-
-Sissignore,- annuì il ragazzo, lo sguardo duro e fiero. -Hai chiesto il nostro aiuto… e ti è stato donato; ma ti è stata anche detta la nostra parola che hai imparato a memoria. Dimmela!-
-Il nemico non ha volto; il nemico non ha corpo; il nemico è il mio nemico… e io sono un viaggiatore. Tutto in me deve essere freddo, distaccato quando affronto un mio nemico.-
-Nessun nemico ti è superiore,- disse l’uomo, guardandolo in faccia, avvicinandosi a pochi centimetri dal suo volto. –Se tu trovi in te la forza per accedere al tuo potere, nessun nemico ti è superiore. Devi trovare quella forza, altrimenti anche il più ingenuo combattenti ti sarà superiore.- Senza un’altra parola, si allontanò, tornando in posizione.
Il ragazzo lo guardò, gli occhi circondati dal sangue secco, appiccicato. Afferrò la bacchetta con la magia e chiuse gli occhi, le braccia rilassate lungo i fianchi, sgombrando la mente, cercando quella forza che l’uomo incitava a trovare dentro di sé… e lui, quella forza, la conosceva bene. La conosceva, lo ammaliava… ma, al contempo, lo terrorizzava, come se fosse un bambino appena svegliato da un brutto sogno. Si, lui quella forza la conosceva.
Continuando a tenere gli occhi chiusi, iniziò a combattere, colpendo, parando e affondando la sua bacchettacontro quella dell’uomo che aveva davanti a sè. Non aveva bisogno di guardare. Era come se una forza invisibile lo guidasse più dei suoi occhi… più di quegli occhi che non potevano mentire, che molte persone amavano… e che lui aveva finito per odiare.
-E’ questo che voglio-, lo bloccò l’uomo, gettando le due bacchettee in aria. E’ questo il combattente che deve uscire da te… è questo il combattente che devi diventare. È questo il peggior nemico di tutti i tuoi nemici.-
-Si,- annuì il ragazzo. –Il peggior nemico dei miei nemici è il mio nemico.- Un raggio di sole attraversò il volto del ragazzo. Quest’ultimo aprì gli occhi e la luce fredda del primo mattino fece brillare quei freddi occhi verdi contornati di rosso che, una volta, al solo guardarli, esprimevano solo amore e che ora sembravano custodire tutto l’odio del mondo.
CONTINUA
quando c'è - gignifica ke è una frase diretta

commentate in tanti!!!!!!!!

bello

bello mi paice però lo dovresti ampliare all'iniziò così sarebbe tutto perfetto!!

Ortografia!
Hogwartsa: Hogwarts
Sala Comunea: Comune!
Ci arrivò un gufo con un lettera attaccata che diceva: gli arrivò
Grimmal pleace: grimmauld place
scapì: scappi senza accento e con 2 p!
sapva: sapeva
riconosse: riconobbe
Hharry: Harry
aversi smaterializzato: essersi smaterealizzato
"cosa vuoi'": punto interrogativo
cero: certo
tuutta: tutta
non ti dirò il nome: senza non!
acchetta: bacchetta
rumore metallico: sicuro metallico?
il più ingenuo combattenti: dei combattenti
Si: Sì

Trama!
Non sono riuscita a capire bene la prima parte, quella in cui Harry vuole scappare e neanche il collegamento con l'incontro... approfondisci tutto e fammi capire! La seconda parte invece è piuttosto interessante.

Ambiente e Brackground
Ambiente manca del tutto e anche Brackgrund...

Mettiamola così.. se non rivedi tutto per bene e approfondisci non ti do il mio parere, nè altri consigli!!

Gli errori grammaticali e di ortografia te li ha detti già Ginny.... Per quanto riguarda la trama... Senza volerti offendere ma a mio parere non si capisce niente soprattutto il collegamento fra la prima e la seconda parte... L'azione è troppo veloce devi fermarti a descrivere meglio l'ambiente e gli avvenimenti... In poche parole rileggilo con calma e miglioralo... Si può sempre fare meglio... Ciao!!

Sono pienamente d'accordo con Annalisa! Aspetto le modifiche, non so darti un commento per ora!

Allora per il iniziare la trama è molto confusa, manca di ambiente e background e gli errori di ortografia te l'ha segnalati Annalisa

Citazione :

Ortografia!
Hogwartsa: Hogwarts
Sala Comunea: Comune!
Ci arrivò un gufo con un lettera attaccata che diceva: gli arrivò
Grimmal pleace: grimmauld place
scapì: scappi senza accento e con 2 p!
sapva: sapeva
riconosse: riconobbe
Hharry: Harry
aversi smaterializzato: essersi smaterealizzato
"cosa vuoi'": punto interrogativo
cero: certo
tuutta: tutta
non ti dirò il nome: senza non!
acchetta: bacchetta
rumore metallico: sicuro metallico?
il più ingenuo combattenti: dei combattenti
Si: Sì

Forse sono io che vado controcorrente , xò qst testo è molto simile al primo che avevi scritto di Zleten, non hai seguito i consigli e l'hai buttato giù di fretta, ti consiglio di incominciare a rallentare, così vedrai che i tuoi testi piaceranno molto di più!

e(o)rrori grammaticali a parte il testo è carino e promettente