Ho scritto questo testo in due ore e mezza questo pomeriggio, subito dopo averne parlato con rem e con angie. L'ho messo su gmail, ma ovviamente lo posto anche qui! Siate clementi....so che manca di ambiante....ma aggiungo domani! Ditemi voi...
JO
Harry, Ron e Hermione sedevano alla tavolata dei Grifondoro, in silenzio. Ron mangiava tutto quello che era a portata di mano sul tavolo, come per affogare i suoi dispiaceri nel cibo, mentre Hermione fissava insistentemente da un paio di minuti la stessa fetta di torta, pur senza averne assaggiato un boccone. Neanche il timido sole mattutino, che spuntava allegro dietro il profilo delle colline, sembrava invece rinfrancare l’animo triste di Harry, che si limitava a fissare il soffitto, il cucchiaino sospeso a mezz’aria, un turbinio di pensieri nella testa.
Pensava a Draco ed alla sua reazione. Si era illuso che in qualche modo potesse essere cambiato. Non che fosse diventato buono, assolutamente! La convivenza tra l’aggettivo buono e Draco Malfoy era difficile, inconcepibile, specialmente dopo tutti quegli anni di contrasti e tensioni tra loro, serviti a conoscere la sua natura decisamente malefica. Harry aveva creduto in un piccolo miglioramento, ma la sua speranza si era però dimostrata, come prevedibile, un’effimera bolla di sapone: era scoppiata, riportandolo alla realtà, deluso e amareggiato.
La prima a rompere quel silenzio, insolito e un po’ triste, fu Hermione.
<<Harry! Harry!>> lo chiamò, stizzita.
Harry impiegò qualche secondo per capire che la ragazza si rivolgeva proprio a lui. Infatti, quando Hermione, scocciata, gli agitò una mano davanti agli occhi, per ottenere la sua attenzione, sussultò spaventato. Il flusso dei suoi pensieri si interruppe bruscamente, e si sforzò di ascoltare quello che Hermione voleva dirgli.
<<Su con la vita, dai! Oggi abbiamo la lezione di trasfigurazione!>> esclamò, convinta, forse un po’ ingenuamente, che quella prospettiva esaltasse l’amico esattamente come eccitava lei.
<<Pfff!!!>> farfugliò Ron, scandalizzato. Ingoiò, rischiando di strozzarsi, un’intera salsiccia, poi disse sarcastico: <<Oh, fantastico, Hermione! Una bella lezione con quel pazzo ci tirerà su il morale! Come no…>>.
Hermione, per tutta risposta, gli assestò un pugno sulla spalla.
<<Siamo anche in ritardo, quindi, se non ti dispiace Ronald, evita di divorare la tua dodicesima salsiccia, e muoviamoci!>> rispose, alzandosi dalla panca con un gran rumore.
Dal tono di lei, Ron capì che non era il caso di tirare la corda e si alzò, seguito a ruota da Harry. Mentre si avviarono verso l’aula di trasfigurazione, nessuno disse una parola: per un motivo o per un altro, quella non era proprio giornata. In effetti, pensò Harry, Ron aveva ragione: quell’Uglick doveva aver preso un bel colpo in testa da piccolo.
La prima lezione era stata a dir poco insolita. Il vecchio pazzo, forse per confermare la sua fama di “Mister Mistero”, si era divertito a volare per l’aula sotto forma di un dispettosissimo insetto blu, il billiwing. Non pago, giusto per farsi due risate, aveva addirittura punto una ragazza, facendola gonfiare come Harry aveva fatto molto anni fa con l’odiosa Zia Marge.
Considerati gli sconcertanti precedenti, Harry era pronto proprio a tutto, tranne a quello che in realtà stava per accadere.
Entrati in classe infatti, i tre amici videro che il professor Uglick era seduto alla cattedra, in forma umana. Questa era già di per sé una stranezza, pensò Harry divertito.
<<Ragazzi, siete in ritardo, sedetevi, forza!>> gli esortò il professore.
Harry, Ron e Hermione obbedirono, e si accomodarono, con diversi stati d’animo, negli unici tre posti liberi, in prima fila.
<<Se questa volta si trasforma in un maledettissimo ragno peloso, giuro che lo affatturo!>> esclamò Ron tra i denti, sedendosi, mentre Hermione posava la borsa stracolma sul banco.
<<Stia tranquillo, Signor Weasley, non ce ne sarà bisogno. Nessun ragno, né altri animali questa mattina…>> disse Uglick. Sembrava divertito, mentre Ron era rosso dall’imbarazzo.
Ma come diavolo aveva fatto a sentire?
<<Come dicevo al signor Weasley>> continuò Jattarius <<oggi dedicheremo un paio d’ore ad una specie di “esperimento”. La lezione non riguarda la mia materia: faremo uno strappo alla regola!.>>.
La curiosità si insinuò in Harry, costringendolo a stare attento.
<<La preside,>> continuò Uglick <<essendo io un grande esperto in questo campo, mi ha cortesemente chiesto di dedicare una mia lezione per introdurre la Legilmanzia. Tutti e due ci siamo infatti trovati pienamente d’accordo sul fatto che questa materia, praticamente inesplorata da voi studenti, non viene trattata con il rispetto e la curiosità che le spettano>>.
Un brusio si levò unanime dalla classe: era palese la sorpresa che la premessa del professore aveva suscitato in tutti. Jattarius ignorò il vocio e continuò a parlare, facendo ampi gesti con le mani ossute.
<<Forse non tutti sanno>> disse, senza perdere quel suo tono un po’ mistico <<che la Legilmanzia è la scienza magica che si occupa di studiare il pensiero. Esercitandola correttamente, un mago può, con la sua sola forza mentale, penetrare nei meandri della mente di un altro mago. Sono sicuro che voi tutti comprendete quanto questa sia un’abilità disarmante, e quali conseguenze implichi il suo uso per scopi violenti. Se io esercitassi su uno di voi la Legilmanzia, sprigionando tutta la mia forza mentale, automaticamente entrerei in possesso dei vostri pensieri più nascosti, dei vostri segreti più intimi, o, addirittura, di ogni singolo episodio della vostra vita>>. Harry guardò Hermione: non aveva più l’aria divertita di poco prima; anche Ron sembrava teso.
<<Signore, c’è un modo per contrastare chi vuole violare la nostra mente con questa magia, vero?>> intervenì, Hawaii, la biondissima e insopportabile ragazza americana. Lo disse con l’aria di chi sapeva già la risposta, di chi voleva solo ottenere una conferma, o forse, qualche punto per la sua casa.
Hermione sbuffò: decisamente, quelle due non andavano d’accordo.
<<Ovviamente sì, signorina Mayflower!>> esclamo Uglick <<chi mi sa dire qual è, questo modo?>>. La mano di Hermione scattò in lato, veloce, precedendo tutte le altre.
<<Signorina Granger?>>.
<<E’ l’Occlumanzia, Signore>> disse, compiaciuta. Dall’altra parte dell’aula, Hawaii era inviperita, mentre Ron aveva ostentava un’espressione orgogliosa, come volesse a dire a tutti “Ehi, questa enciclopedia ambulante è la mia ragazza!”. Harry ridacchiò.
<<Signor Potter, vedo che è molto divertito. Bene…vuole dirci lei cos’è l’Occlumanzia?>> gli chiese Uglick, sicuro di trovarlo impreparato.
Dopo un attimo di smarrimento, tuttavia, il sorriso di Harry si allargò. Il ricordo delle terribili lezioni con Piton affiorò dentro di lui spontaneo come la sua risposta, sussurrata.
<<Il mio incubo…>>.
<<Come scusi?>>
<<Ehm…no dicevo…dunque l’Occlumanzia…>> riprese Harry, in evidente imbarazzo << Con l’Occlumanzia ci si può difendere dagli attacchi mentali dei Legilimens, no? Basta svuotare la mente…>>.
Se Uglick si sorprese, non lo diede a vedere. <<Il Signor Potter la fa facile, ma quello che dice è sostanzialmente giusto. Con l’Occlumanzia, ovvero svuotando la nostra mente, costruendo delle barriere mentali, possiamo opporci al mago che tenta di violare i nostri pensieri. Ovviamente ci sono Legilimens potentissimi, alla quale forza è difficile, praticamente impossibile, resistere. Vediamo un po’ se riuscite a resistere alla mia!>>.
Harry doveva aver capito male: dopo tutti quei discorsi su quanto la Legilmanzia fosse una magia potente e pericolosa, voleva intrufolarsi senza pudore nei pensieri privati dei suoi studenti?
Guardandosi intorno ebbe la conferma di non aver capito male: dai volti di tutti traspariva inaffti la più sincera preoccupazione.
Anche Uglick parve accorgersene, perché esclamò: <<Tranquilli! Sarò molto delicato, estrapolerò dalla vostra mente solo pensieri futili…non vi farò male! La Legilmanzia, esercitata con il rispetto nei confronti delle menti degli altri, non è una forza distruttrice, ma una capacità molto utile! Così come è utile saper contrastare i Legilimens! Forza, chi vuole provare per primo?>>.
Silenzio. Evidentemente il Professore non aveva tranquillizzato proprio nessuno. A dire la verità, lasciare che quel vecchio pazzo si insinuasse nella sua mente non era la prima prerogativa di Harry.
<<Nessuno?>> chiese, il Professore, deluso. <<Molto bene>> continuò <<sceglierò io il fortunato…dunque…Lyp Stick?>>.
<<Quella più stupida di un Troll!>> sussurrò Ron a Harry, quando vide la ragazza americana alzarsi dal posto e dirigersi, tremante verso Uglick, chiaramente terrorizzata.
<<Venga qui, venga qui, non abbia paura. Dunque, ora ascoltate tutti bene. Io cercherò di penetrare nella vostra mente. Quello che dovete fare è semplice: opponetevi!>>.
<<Lo dice come se fosse facile…>> disse Ron, guadagnandosi due occhiatacce in un colpo solo, una da Hermione, una da Uglick.
<<Signorina Stick, è pronta?>>.
<<S-s-s-ì…c-c-credo>> balbettò lei, mentendo.
<<Bene. Si concentri. Legilimens!>> esclamò. La classe trattenne il respiro all’unisono: cosa sarebbe successo? Sarebbe svenuta, avrebbe urlato, sanguinato?
Niente di tutto questo!
Lyp Stick aveva gli occhi chiusi e l’espressione sognante. Sussurrava qualcosa….ma cosa diceva? Harry non riusciva a capire…
<<Oh Neville…Neville…sei così…sexy!>> esclamò a un certo punto la ragazza.
La classe rise di gusto, Uglick interruppe il contatto. La ragazza riaprì gli occhi, tranquilla, mentre il professore era evidentemente in imbarazzo, forse anche un po’ indispettito per l’interruzione. <<Molto bene…come avete potuto notare…mi sono “intrufolato in un…ehm…”sogno ricorrente” della Signorina Stick>> spiegò alla classe, che ormai si rotolava letteralmente dalle risate. Lyp non sembrava per niente indispettita, anzi…si diresse verso il suo banco tranquilla, come se niente fosse successo, quel suo sorriso un po’ ebete sempre sul viso. Il più in imbarazzo di tutti era decisamente Neville, che nascondeva il volto tra le mani, e tentava di farsi piccolo piccolo, mentre i compagni lo prendevano in giro.
Mentra rideva con gli altri, un dubbio si intrufolò in Harry…Forse l’opinione che aveva di Uglick era stravolta e distorta dai suoi sospetti verso di lui, forse il professore era solo un po’…strampalato. Strampalato, sì, ma non malvagio…così almeno Harry sperava.
<<Basta così!>> ruggì Uglick, perdendo la pazienza. Di botto, calò il silenzio. <<Signorina Granger, a lei…>> proseguì, minaccioso.
Lei sussultò. Si alzò, tentando di celare agli altri la sua preoccupazione. Quando però si trovò davanti a Jattarius, il forte tremore che scuoteva le sue mani la tradì, spogliandola della sua ostentata sicurezza. Jattarius non fece alcuna premessa, questa volta, si limitò a farle un cenno e disse: <<Legilimens!>>.
Hermione chiuse gli occhi, concentrata. Per qualche minuto, tutto fu immobile, persino l’aria pareva solidificata. Gli unici rumori che incrinavano il silenzio quasi solenne erano i loro respiri, sempre più pesanti. Più il tempo passava, più Jattarius aggrottava la fronte: probabilmente Hermione lo stava contrastando bene. Harry, tuttavia, non ebbe il tempo di sorridere che un urlo acuto gli perforò la testa. Un tonfo sordo ed Hermione cadde a terra, stremata.
Jattarius aprì gli occhi, apparentemente sorpreso. Ron si alzò, ma Harry lo trattenne.
Realizzato ciò che era successo, il professore, che sembrava sinceramente dispiaciuto, si inginocchio vicino a Hermione, che intanto aveva riaperto gli occhi.
Le porse una mano, premuroso, e la aiutò ad alzarsi. Nessuno osava fiatare.
<<Tutto bene, signorina Granger?>>. Uglick si rivolse a Hermione sussurrando. Lei annuì debolmente. <<Ha bisogno di andare in infermeria?>>. Questa volta fece cenno di no con la testa.
<<Molto bene..>> disse allora Jattarius, e, sostenendola con un braccio, la accompagnò a posto, per poi tornare vicino alla cattedra.
Harry notò che l’amica aveva gli occhi lucidi: cosa era successo? Non osava chiederglielo, forse perché aveva paura della risposta. Harmione, infatti, sfiorava, la mano tremante, la sottile cicatrice bianca che aveva sul collo. Ron la guardò, il suo sguardo era più intenso si quanto potesse esserelo qualsiasi domanda. Hermione semplicemente annuì e sussurrò: <<Bellatrix>>.
Lui la circondò, protettivo, con un braccio. Harry era furioso…ma come si era permesso, quel vecchio pazzo? Con che diritto poteva far riaffiorare nella mente di chiunque ricordi così dolorosi?
<<Signorina Granger, le chiedo scusa…ho esagerato, non mi aspettavo così tanta resistenza, da lei. Trenta punti per Grifondoro, comunque>> disse Uglick, che pareva avere di nuovo la situazione sotto controllo. La rabbia di Harry non scemò: pensava veramente che trenta punti bastassero per farsi perdonare una disattenzione come quella?
Uglick controllò l’orologio ed esclamò: <<Molto bene! C’è ancora tempo per un volontario! Chi viene? Nessuno? Signor Potter, prego, allora. Vediamo come se la cava lei>>. Sorrise, debolmente, come per dirgli che sarebbe stato più attento. Harry non si fece impressionare.
Si alzò, la rabbia gli dava la determinazione, la sua mente era completamente vuota. Arrivò davanti al professore, senza proferir parola.
«Legimens» sussurrò Jattarius.
Harry si concentrò su una crepa di una pietra nel muro alle spalle del professore.
Uglick si stava sforzando, ma Harry riusciva a mantenere l'attenzione sulla piccola crepa verticale sulla pietra grigia. Doveva rimanere concentrato.
Poi il Jattarius si rilassò, sogghignò e iniziò a fissarlo con maggiore intensità.
La pietra grigia lentamente si trasformò in marmo bianco.. la tomba dei suoi genitori... era il giorno del suo compleanno quando era andato a Godric's Hollow. Posò i fiori e iniziò a piangere...
No, basta! Svuotò la mente di nuovo... ora rivedeva il muro dietro al professore. Pensò a cosa quel vecchio pazzo aveva fatto a Hermione, e sentì l’adrenalina scorrergli nelle vene. Si ritrovò involontariamente ad attaccare con forza la mente di Uglick, che barcollò. Riuscì ad intravedere qualcosa, un’ immagine nella sua mente, per un secondo. L’intervallo di tempo fu però sufficiente perché Harry capisse cosa stava vedendo: davanti a lui c’era lo stesso uomo vecchio e grigio, della sua visione, che sorrideva. Cinereus…ma come era possibile?
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impressionante....bellissimo....mi hai davvero stupito...continua così... 
ora passiamo per i pregi:testo bellissimo, sorprendente, mi piace molto, e credo si potrebbe agganciare per far si che Jat e Harry parlino di cinereus...
hihi del tipo???? -curiosità- 
non sai di cosa sono capace in fatto di oscenità!!!!
